Il 70% degli italiani, entro un mese dal lockdown, saranno pronti a tornare ai viaggi, all’entertainment, alle visite culturali seppur nel rigido rispetto delle norme igienico-sanitarie che verranno stabilite. È quanto rilevato dalla ricerca “La percezione del valore dell’esperienza dopo l’emergenza Covid-19” elaborata da Dynamitick e Doitwell, due società che operano nel settore dell’entertainment, che hanno cercato di tracciare il profilo del consumatore italiano post virus, attraverso un’indagine condotta via web su tutto il territorio nazionale.Indagine che ha stabilito la grande voglia di parchi di divertimento e di musei.
Nel dettaglio il 29% ha espresso la voglia di vivere un’esperienza di entertainment appena le strutture saranno accessibili, il 10% entro una settimana dalla riapertura e il 31% entro un mese, senza significative distinzioni nella distribuzione per fascia di età o per provenienza geografica. Uno slancio anche comprensibile seppure in piena coscienza di quanto è successo e nel rispetto degli sforzi fatti dalla collettività per contenere l’epidemia.
Questo l’approccio che si legge nell’apprezzamento verso le misure di prevenzione: dalla riduzione delle capienze per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza all’obbligatorietà dell’uso di mascherine, dalla sanificazione dei locali alla presenza in loco di personale addetto al rispetto delle regole.
Due terzi degli intervistati considera come determinante nella fase di acquisto di un biglietto per un’esperienza le misure di sicurezza e gli standard igienici delle strutture. La sensibilità al prezzo, teoricamente elastica in questo mercato, potrebbe cambiare per diversi target di mercato.
Per il 51% degli intervistati non sarà infatti un’offerta speciale o uno sconto ad essere la leva di convinzione per acquistare un biglietto. Molto apprezzati gli strumenti che consentiranno di prevedere e monitorare i flussi di visitatori (importanza elevata per il 58% dei rispondenti) e servizi aggiuntivi come la possibilità di saltare la coda, un upgrade che l’87% degli intervistati si dichiara pronto ad acquistare con un sovrapprezzo.
Mentre gli operatori del settore attendono dal governo le norme che regoleranno la ripresa delle loro attività, i consumatori sembrano pronti a qualche sacrificio per tornare a vivere in sicurezza.