Le prenotazioni rimangono stabili, nessuna remora e nessun ostacolo nemmeno nelle agenzie. È durata il tempo di un battito d’ali, infatti, la flessione operativa e mediatica di Ryanair. La raffica di cancellazioni dell’autunno scorso e la nuova politica sui bagagli a mano – introdotta a metà gennaio scorso – non sembrano avere impensierito più di tanto i passeggeri. Sono proprio le adv, interpellate per testare l’effetto del doppio scossone Ryanair sulle vendite, a confermarlo. Vale la pena ricordare che ora con Ryanair si può portare un solo bagaglio a mano: per il secondo si deve acquistare l’imbarco prioritario a partire da 5 euro a tratta, diversamente si vedrà imbarcare in stiva il trolley a titolo gratuito.
Non tutti i viaggiatori che entrano in adv sono a conoscenza della nuova policy, mentre per la maggioranza si può dire che, una volta edotti, la reazione più comune sia il fastidio. «Sono consapevoli di comprare dalla low cost con più limiti sul bagaglio – dicono alla 9 Travel di Trieste – ma non sono molto informati sulle nuove regole». Dall’agenzia Acerboli Viaggi di Sant’Arcangelo di Romagna fanno sapere che «il problema è imputabile anche alla comunicazione istituzionale che ha creato confusione. I clienti entrano dicendo di non aver capito quanto devono essere grandi i bagagli oppure quanti colli possono portare esattamente». In fondo, però, quasi tutti concordano sul fatto che il cliente che entra in agenzia per comprare Ryanair è un passeggero che tende ad adeguarsi ed è consapevole di comprare una tratta a un prezzo molto competitivo, anche se non tutti sono disposti a piegarsi alla nuova policy. La disponibilità a pagare di più per l’imbarco prioritario, a quanto pare, appartiene solo a pochi viaggiatori tendenzialmente del nord Italia.
«Se uno sceglie di volare low cost si abitua a tutto, anche a viaggiare col bagaglio sulle ginocchia se necessario – chiariscono dalla Arcitravel di Palermo – non c’è malumore per questa nuova politica, ma spirito di adattamento». Meno inclini, invece, i clienti campani che – stando al racconto dell’adv A beautiful mind di Grumo Nevano – sono molto scettici rispetto alla compagnia irlandese dopo l’introduzione della policy». Scetticismo che ricalca quello registrato in autunno all’epoca delle cancellazioni dei voli. Anche se tutte le agenzie sono pronte a testimoniare che la compagnia si è comportata secondo le regole riproteggendo e assegnando i bonus che spettavano a tutti i passeggeri coinvolti negli scioperi d’autunno. Clienti più flessibili, infine, al nord dove la In Travel di Firenze racconta di aver notato come chi acquista la low cost tendenzialmente voglia avere il bagaglio al seguito per essere più veloce in fase di sbarco. Così con la nuova policy, una volta spiegata la differenza applicata sui bagagli, i passeggeri optano per l’acquisto dell’imbarco prioritario. «Lo trovano un modo per semplificarsi il viaggio, ma questo non significa che siano felici di acquistarlo: di fondo viene percepito come un fastidioso obolo».