Il ritardo nelle consegne dei Boeing 737 Max cambierà i piani di sviluppo di Ryanair con il rischio per il vettore irlandese di dover cancellare alcune rotte o perfino chiudere alcune basi. Al momento, infatti, non è ancora chiaro quando la Faa (Federal Aviation Administration) concederà il via libera alla ripresa del volo (e della produzione) degli aerei.
L’allarme è stato lanciato dallo stesso ceo di Ryanair, Michale O’Leary, che ha annunciato che – se lo stop agli aeromobili di Boeing dovesse protrarsi oltre la fine del 2019 – la compagnia aerea cancellerà alcuni voli per l’inverno prossimo e per l’estate 2020 e rivedrà le stime di crescita dal +7 al +3%.
Il vettore irlandese starebbe già intavolando un dibattito con gli aeroporti per identificare, a partire dal prossimo novembre, quali sono le rotte che hanno performance non soddisfacenti o negative. Proprio in questi giorni è emerso, inoltre, che Ryanair avrebbe cancellato il nome Max dai propri aeromobili (ancora a terra, ndr) seguendo quello che probabilmente sarà un rebranding generale degli aerei “incriminati” per i disastri in Indonesia ed Etiopia.
Il vettore irlandese ha in corso con Boeing un ordine di 135 aeromobili Max e ne ha opzionati altri 75. «Ryanair conferma l’impegno per i 737 e ci aspettiamo che ritornino a volare prima della fine dell’anno, anche se ad oggi c’è molta incertezza – ha detto O’Leary – Continueremo a lavorare con Boeing e l’Agenzia per la sicurezza aerea europea (Easa) per recuperare il ritardo delle consegne per il 2020 e ci auguriamo di tornare ai normali livelli di crescita entro il 2021».