Il segreto dei big data: conoscere per vendere
Dopo la svolta del cloud computing, Dell Emc – una delle più grandi società tecnologiche globali – ha avviato quattro nuovi ambiti di sviluppo: information technology, digitalizzazione, workflow e security. Evoluzioni che vanno di pari passo con la governance dei big data – decisiva nelle azioni di marketing – e che non possono che interessare anche le aziende che si occupano di turismo. Ne abbiamo parlato con Marco Fanizzi, vicepresidente e general manager enterprise sales di Dell Emc Italia.
L’Enit vuole acquisire i big data dei gds per profilare il traffico estero. Quali sono le reali opportunità?
«Il turismo sarà uno dei principali campi di applicazione delle tecnologie che permettono di analizzare i big data. Le società aeroportuali e le compagnie aeree, per esempio, già se ne avvalgono da tempo per contrastare la concorrenza. Ne fanno uso anche le catene alberghiere, che in Italia mirano a identificare la correlazione tra customer satisfaction e gestione dei servizi rivolti al cliente. Raccogliere, analizzare, correlare e interpretare i dati permette una fedele descrizione del comportamento dei visitatori mettendo in luce anche le scelte e la soddisfazione in modo scientifico, a differenza dei modelli delle piattaforme di recensioni online. La trasformazione dei dati in informazioni strutturate deve permettere agli addetti ai lavori di prendere decisioni strategiche con l’obiettivo di migliorare sempre di più l’esperienza dell’utente».
Com’è possibile gestire al meglio i big data di un mercato così dinamico?
«Con la costruzione, per esempio, di una vera e propria banca dati sui flussi turistici in Italia. Dagli spostamenti interni ai pernottamenti o le visite nelle varie città, sarebbe possibile sviluppare iniziative sempre più mirate ed efficaci che vadano a intercettare il turista, garantendone la fidelizzazione e la soddisfazione. I turisti, infatti, hanno un valore economico considerevole per ogni nazione. Mettere a loro disposizione un’esperienza di viaggio intrigante, che li colpisca e li stimoli a tornare è una sfida che un Paese come l’Italia non può non prendere in considerazione».
Cosa c’è da aspettarsi dalle startup? Su quali servizi e prodotti turistici c’è margine di crescita?
«In questo scenario digitale, si stanno inserendo anche nel mercato del turismo una serie di nuove tecnologie e di nuovi servizi (basati per esempio sull’Intelligenza Artificiale o sull’Internet of things) che rappresentano un terreno fertile per qualsiasi impresa o startup che voglia inserirsi in maniera innovativa e massimizzare il turismo per garantirsi nuove prospettive di crescita e di sviluppo».