Con una sentenza diffusa in queste ore, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che le compagnie devono “dettagliare” le tariffe, ovvero indicare separatamente sia gli importi dovuti dai clienti per le tasse e i diritti aeroportuali, che tutti gli altri costi legati a ogni supplemento. La Corte ha anche precisato che al settore dei servizi aerei va applicata la normativa Ue che vieta tutte le clausole abusive.
La sentenza è scaturita a seguito della controversia tra airberlin e il Bundesverband der Verbraucherzentralen (Unione federale tedesca delle centrali di consumatori, che aveva avviato un’azione inibitoria su alcune pratiche relative all’indicazione dei prezzi sul sito del vettore.
Riguardo alla trasparenza dei prezzi imposta dal regolamento sulla prestazione dei servizi aerei, la Corte Ue evidenzia che, nel pubblicare le loro tariffe, i vettori devono precisare separatamente gli importi dovuti dai clienti per le tasse, i diritti aeroportuali nonché gli altri diritti, tasse e supplementi, e non possono includere nemmeno parzialmente tali elementi nella tariffa passeggeri.
Se i vettori avessero la possibilità di scegliere tra includere tali tasse, diritti, supplementi o altri diritti nella tariffa aerea passeggeri oppure indicare separatamente tali voci, l’obiettivo di informazione e di trasparenza dei prezzi cui mira il regolamento non sarebbe conseguito.