«Abbiamo il dovere di riempire gli scaffali delle agenzie. Nella distribuzione il sentiment è sempre stato positivo, nonostante l’incertezza delle regole abbia fatto più danni della vera e proprio paura del virus». A Torino, nel quartier generale di Settemari, la fase 2 è iniziata da tempo, ma da lunedì lo sarà ancora di più: riaprono ufficialmente anche gli uffici, mentre in tuta Italia alzeranno la claire anche le agenzie di Uvet Retail, Un’apertura simbolica, secondo il numero uno del to, Ezio Birondi, che porta con sé la voglia di recuperare il tempo perduto, dopo che fino a gennaio le cose erano andate benissimo. «Adesso, i due spartiacque da superare per partire veramente sono, da un lato, i protocolli da rispettare e, dall’altro, e la questione della responsabilità legale. Un problema che esiste sia nel caso di gestione diretta, che di “semplice” attività di tour operating».
Come sarà la stagione estiva 2020?
«Fino ad ora è stato come giocare senza regole. Per fortuna, però, i segnali positivi incominciano a esserci: la voglia di viaggiare è tanta, e il fatto che compagnie come Ryanair e Lufthansa abbiano incominciato a programmare l’estate mi fa essere ottimista. Come la consapevolezza che volare con il distanziamento sociale a bordo, non è una strada percorribile».
Su cosa state lavorando adesso?
«Ora si tratta di mettere in piedi la programmazione per luglio e agosto, poi vendere al prezzo giusto sarà tutto un altro film. Ma possiamo sfruttare il fatto che siamo l’unico settore che può aprire senza avere già pronto un prodotto reale».
Quali sono le mete su cui puntate?
«Niente lungo raggio, puntiamo su corto raggio e prodotti riconosciuti, sfruttando le sinergie con Blue Panorama. Quindi, Mare Italia, Grecia più delle Baleari, e senza dimenticare l’Egitto. È una destinazione, quest’ultima, che fa paura nel percepito, ma di fatto non ha avuto molti contagi».
Come saranno i prezzi?
«In linea con il mercato, se i prezzi saranno alti ci saranno dei problemi. Punteremo molto sulla flessibilità, più che sulla convenienza. Del resto, chi vuole partire, privilegerà sicurezza e tranquillità, come ad esempio la presenza di pacchetti con annullamenti senza penale».
Che aspettative ci sono in termini di budget?
«È importante che con i fornitori, anche quelli stranieri, siamo riusciti a stabilire un nuovo modo di lavorare. La priorità, ora, è ripartire insieme, tenendo calda la macchina. Per questo motivo, firmerei per un’estate a zero, senza particolari guadagni».
Che ruolo avrà in tutto questo Jump?
«Compie un anno in questi giorni, sono molto soddisfatto di quello che è diventato, con un posizionamento di mercato positivo. In una situazione come questa, dove la flessibilità è fondamentale, ci contiamo molto. Tanto che lo abbiamo caricato con ancora più prodotto, per riuscire a coprire ulteriori segmenti di offerta, dalla villa in Salento alle compagnie low cost».