Shopping tourism “light”, la carica dei 500mila

L’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al tax free ha portato maggiore attrattività per lo shopping nel nostro Paese, con mezzo milione di nuovi shopper che hanno fatto acquisti per una cifra compresa tra i 70 e i 155 euro, nuove nazionalità e più shopping anche al di fuori delle quattro città principali, favorendo il retail locale e il piccolo artigianato.
A fare il punto è Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia, che in occasione del forum Shopping Tourism organizzato da Risposte Turismo a Milano ha tracciato un bilancio del primo anno di applicazione della nuova norma.
«Il 2024 è stato un anno importante – ha spiegato il manager – L’Italia ha pesato per il 25% del totale dello shopping in Europa e il tax free è cresciuto del 13%. La clientela americana ha fatto da traino rappresentando un acquisto su quattro, seguita da arabi e cinesi ciascuno all’11%. Messico, Brasile, e Turchia sono le nuove nazionalità cresciute maggiormente. Da rilevare ancora una mancata ripresa della Cina, che contava da sola un quarto e il cui recupero oggi è ancora fermo al 60%». E gennaio 2025 segna un aumento del 20% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Merito dell’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al tax free shopping, passata da 154,95 a 70,01 euro, «con cui abbiamo raggiunto gli obiettivi di maggiore attrattività, democratizzazione e decentramento». Intanto, la norma ha allineato la soglia alla media Ue, consentendo all’Italia di non essere più il Paese con il minimo di spesa più elevato.
Nel periodo febbraio 2024-gennaio 2025, le transazioni sono aumentate del +44%, si è registrato un +5% dei volumi di spesa e soprattutto sono stati attratti oltre 500.000 nuovi shopper che hanno acquistato esclusivamente tra i 70,01 euro e i 154,94, prevalentemente statunitensi (18%), latinoamericani (12%), svizzeri (9%) e turchi (7%).
La nuova soglia ha permesso di coinvolgere nuove nazionalità. In particolare gli svizzeri, la cui contribuzione delle transazioni sotto la soglia ammonta al 17%, latinoamericani (13%) e turchi (8%). Sopra la soglia la quota era rispettivamente solo del 4%, 7% e 4%. Non solo, queste nazionalità registrano anche l’incremento delle transazioni più significativo: +83% per gli svizzeri; +64% per i latinoamericani; +67% per i turchi.
La misura incentiva anche il decentramento dello shopping: con il nuovo limite minimo, la contribuzione alla spesa tax free delle quattro città principali (Milano, Roma, Firenze e Venezia) scende al 52%, una diminuzione di 25 punti percentuali rispetto al 77% registrato per gli acquisti oltre i 154,94 euro. Questo favorisce turismo e indotto nelle destinazioni che non rientravano abitualmente negli itinerari degli shopper stranieri e che vedono la loro quota salire dall’11 al 27%. L’aumento delle transazioni è particolarmente significativo in mete come Catania (+73%), Como (+69%), Amalfi (+65%), Napoli (+63%), San Gimignano (+63%), Verona (+61%), Bellagio (+58%), Assisi (+54%) e Bologna (+50%).
Il decentramento ha di fatto favorito anche gli acquisti verso il retail locale e il piccolo artigianato.