by Mariangela Traficante | 4 Marzo 2025 12:20
L’abbassamento della soglia minima di spesa[1] per accedere al tax free ha portato maggiore attrattività per lo shopping nel nostro Paese, con mezzo milione di nuovi shopper che hanno fatto acquisti per una cifra compresa tra i 70 e i 155 euro, nuove nazionalità e più shopping anche al di fuori delle quattro città principali, favorendo il retail locale e il piccolo artigianato.
A fare il punto è Stefano Rizzi, managing director di Global Blue Italia, che in occasione del forum Shopping Tourism[2] organizzato da Risposte Turismo a Milano ha tracciato un bilancio del primo anno di applicazione della nuova norma.
«Il 2024 è stato un anno importante – ha spiegato il manager – L’Italia ha pesato per il 25% del totale dello shopping in Europa e il tax free è cresciuto del 13%. La clientela americana ha fatto da traino rappresentando un acquisto su quattro, seguita da arabi e cinesi ciascuno all’11%. Messico, Brasile, e Turchia sono le nuove nazionalità cresciute maggiormente. Da rilevare ancora una mancata ripresa della Cina, che contava da sola un quarto e il cui recupero oggi è ancora fermo al 60%». E gennaio 2025 segna un aumento del 20% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Merito dell’abbassamento della soglia minima di spesa per accedere al tax free shopping, passata da 154,95 a 70,01 euro, «con cui abbiamo raggiunto gli obiettivi di maggiore attrattività, democratizzazione e decentramento». Intanto, la norma ha allineato la soglia alla media Ue, consentendo all’Italia di non essere più il Paese con il minimo di spesa più elevato.
Nel periodo febbraio 2024-gennaio 2025, le transazioni sono aumentate del +44%, si è registrato un +5% dei volumi di spesa e soprattutto sono stati attratti oltre 500.000 nuovi shopper che hanno acquistato esclusivamente tra i 70,01 euro e i 154,94, prevalentemente statunitensi (18%), latinoamericani (12%), svizzeri (9%) e turchi (7%).
La nuova soglia ha permesso di coinvolgere nuove nazionalità. In particolare gli svizzeri, la cui contribuzione delle transazioni sotto la soglia ammonta al 17%, latinoamericani (13%) e turchi (8%). Sopra la soglia la quota era rispettivamente solo del 4%, 7% e 4%. Non solo, queste nazionalità registrano anche l’incremento delle transazioni più significativo: +83% per gli svizzeri; +64% per i latinoamericani; +67% per i turchi.
La misura incentiva anche il decentramento dello shopping: con il nuovo limite minimo, la contribuzione alla spesa tax free delle quattro città principali (Milano, Roma, Firenze e Venezia) scende al 52%, una diminuzione di 25 punti percentuali rispetto al 77% registrato per gli acquisti oltre i 154,94 euro. Questo favorisce turismo e indotto nelle destinazioni che non rientravano abitualmente negli itinerari degli shopper stranieri e che vedono la loro quota salire dall’11 al 27%. L’aumento delle transazioni è particolarmente significativo in mete come Catania (+73%), Como (+69%), Amalfi (+65%), Napoli (+63%), San Gimignano (+63%), Verona (+61%), Bellagio (+58%), Assisi (+54%) e Bologna (+50%).
Il decentramento ha di fatto favorito anche gli acquisti verso il retail locale e il piccolo artigianato.
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