by Redazione | 16 Ottobre 2019 10:04
Via libera del Consiglio dei ministri, salvo intese, alla Legge di Bilancio 2020 e al decreto legge fiscale collegato alla manovra, con un pacchetto di proposte che incidono anche sull’industria del turismo. Ora il documento programmatico (Dpb) sarà inviato alla Commissione europea che dovrà occuparsi della valutazione sulla sostenibilità e congruità delle misure di finanza pubblica concordate a Palazzo Chigi.
«La manovra è espansiva, dobbiamo ritenerci soddisfatti perché in un quadro di finanza pubblica particolarmente complesso siamo riusciti a evitare l’incremento Iva che era il nostro primo obiettivo – ha dichiarato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con le sue parole riportate dal Corriere della Sera – E poi potendo ridisporre di risorse finanziarie aggiuntive che si sono manifestate nelle ultime settimane siamo riusciti a costruire una manovra che realizza vari punti del programma di governo».
CLAUSOLA IVA E TETTO AL CONTANTE. Stop all’aumento dell’Iva, con l’obiettivo di andare incontro sia ai consumatori che a distribuzione e commercio: i 23,1 miliardi di euro previsti a legislazione vigente per il 2020 sono stati del tutto sterilizzati, evitando di conseguenza le rimodulazioni delle aliquote capaci di aumentare il gettito di tale imposta. Altro punto, poi, il tetto al contante, che cala da 3mila a 2mila euro nei prossimi due anni per arrivare a mille in quelli successivi.
CUNEO FISCALE E LOTTA ALL’EVASIONE. L’intento è quello di avviare un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro. Già dal 2020, infatti, si mette in piano una riduzione del cuneo pari a 3 miliardi, arrivando a regime a 6 miliardi. Il Governo, inoltre, avrebbe ipotizzato anche una riforma complessiva del regime Irpef per tutti i lavoratori dipendenti. Riguardo l’evasione, si prevede un inasprimento delle pene: ad esempio per chi aggira la normativa contrattuale in tema di appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, così come si rafforzano le misure contro le frodi nel settore dei carburanti e scatta il blocco dei pagamenti per i soggetti che operano dall’estero senza concessione.
IL PIANO CASHLESS. L’obiettivo, oltre a contrastare la già citata evasione, è quello di incentivare i pagamenti elettronici, con mosse che prevedono, in primis, un’introduzione di un superbonus da riconoscersi all’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti tracciabili nei settori in cui è ancora tanto diffuso l’utilizzo del contante. Sanzioni in arrivo per la mancata accettazione di carte di credito o bancomat.
INCENTIVI ALLE IMPRESE. L’innovazione ha il suo peso, ed è per questo che vengono stanziate risorse necessarie a proseguire il programma Industria 4.0 per sostenere gli investimenti privati e favorire il rinnovo dei sistemi produttivi: tra questi ci sono il Fondo centrale per le piccole e medie imprese e il credito di imposta per la Formazione 4.0.
ARRIVA LA DIGITAL TAX. La bozza del provvedimento del Cdm prevede anche l’introduzione di una digital tax che frutterà 600 milioni di euro su base annua. La nuova imposta sui servizi digitali prevede un’aliquota del 3% sui ricavi da applicare ai soggetti che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro e un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni di euro.
DAL SUD ALL’AMBIENTE. E infine il sud, con la volontà di intervenire per incentivare le imprese, fino ai due nuovi fondi per finanziare gli investimenti dello Stato e degli enti territoriali e un fondo per contribuire alla realizzazione di operazioni sostenibili nell’ambito del green new deal. A queste risorse vanno aggiunte quelle relative al sostegno dei privati sotto forma di contributi e di incentivi.
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