by Claudia Ceci | 30 Luglio 2024 12:11
Sul tema della siccità in Sicilia e della presunta fuga di turisti interviene il presidente della Regione Renato Schifani. «È palesemente falso. Stiamo assistendo a una delle più grandi operazioni di mistificazione che io abbia mai visto nella vita – commenta in un’intervista al Giornale – Sono in continuo contatto con il presidente della Federalberghi. Il suo vice ha rilasciato una dichiarazione nella quale conferma il flusso di turisti in aumento in Sicilia. E questi sono dati oggettivi che non possono essere confutati».
In merito all’articolo pubblicato dal New York Times [1]sulla crisi idrica in Sicilia dice: «L’obiettivo è creare la notizia. Da sempre lanciare l’allarmismo fa crescere le notizie. È uno dei meccanismi dell’informazione. Scrivere che le cose vanno bene non fa notizia. Il lettore è più interessato alle tragedie. Più tragedie più copie. È una strategia spregiudicata di mercato, che io ho sempre contestato. Stavolta è vittima la Sicilia».
Che il problema siccità ci sia, spiega, «è un fatto oggettivo. Innegabile. Dobbiamo distinguere i due livelli del problema. Sono presidente della Regione da un anno e mezzo e eredito 20 anni di assenza di politica sulle acque, sulle irrigazioni, sulle dighe, sulle reti idriche delle città; 20 anni di immobilismo. E questo è il primo livello del problema. Il secondo livello è dato dal fatto che il nostro modello climatico oggi è assimilato a quello del Marocco o dell’Algeria. Dal mese di maggio non c’è stata la minima precipitazione».
Il presidente della Regione Sicilia è al lavoro per trovare soluzioni: «Mi sto muovendo su due direttrici: la prima è quella di affrontare l’emergenza. Ci sono 20 milioni messi a disposizione dallo Stato e 28 messi dalla Regione per far in modo che si individuino rapidamente pozzi che assicurino subito approvvigionamento e anche irrigazione. La seconda, a medio termine, è l’utilizzo dei fondi di coesione che ci sono stati assegnati per il rifacimento totale della rete idrica di Agrigento; e in più ho dovuto con mio grande stupore stanziare circa 90 milioni per ripristinare tre dissalatori abbandonati 14 anni fa e ora inutilizzabili».
Infine: «Ora servono emergenza e strategia – aggiunge – Finora nessuno si è misurato con questi problemi. Il ministro per la Protezione civile Musumeci ha dichiarato che soltanto il 30% delle risorse sono state utilizzate per il contrasto alla siccità. Non è così. Innanzitutto stiamo cercando di individuare i pozzi, e i pozzi non si trovano dall’oggi a domani. Comunque abbiamo utilizzato finora non il 30 ma il 60% delle risorse. Mi fermo qui. Perché sono concentrato sul fare, non sul fare polemiche con chi mi ha preceduto».
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