Sembra passato un secolo, invece sono trascorsi appena 12 giorni. Il 9 novembre – come testimoniava anche un nostro lettore – acquistare un biglietto aereo per la Sicilia poteva significare anche spendere la bellezza di 400 euro a tratta, un allarme più che rosso in vista delle Feste, che penalizzava soprattutto i residenti. Oggi, 21 novembre, simulando la partenza per Catania il 22 dicembre con ritorno a Roma il 26, la tariffa totale si aggira sui 200 euro. E in altre date il prezzo a/r è anche sotto gli 80 euro con Ryanair, intorno ai 100 con Aeroitalia – la prima a calmierare i ticket – e con la stessa Ita Airways. Ita che propone, sempre a dicembre, anche Milano Linate-Palermo a/r a 97 euro, mentre Ryanair scende addirittura sotto i 40 euro. E un viaggio verso Trapani Birgi ora costa 69 euro con Ryanair da Roma Fiumicino e appena 37 da Milano Orio al Serio.
Di acqua sotto il ponte (ancora teorico) sullo Stretto ne è passata, anche se in poco tempo, a dimostrazione che un antidoto al caro voli si può trovare rapidamente, volendo. Decreti estivi a parte. Un altro punto a favore della “campagna” di Sicilia lo ha fatto segnare l’Antitrust, che ha annunciato l’apertura di un’indagine sull’impennata delle tariffe aeree, non solo in Sicilia, ma anche in Sardegna. Secondo alcune indiscrezioni, però, l’Authority sarebbe pronta ad archiviare, tanto che Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Ita avrebbero già ricevuto le comunicazioni delle risultanze istruttorie: non ci sarebbero le prove di un accordo di cartello. E ieri nulla di fatto al tavolo tecnico di confronto sul trasporto aereo organizzato al Mimit.
A raccogliere il grido di dolore dei siciliani e a dare il primo colpo di piccone al caro voli ci hanno pensato prima Fiorello, con un appello radiofonico, poi il governatore, Renato Schifani, che ha compiuto un primo passo verso la continuità territoriale con l’appoggio del governo: ha pubblicato, cioè, un avviso esplorativo alle compagnie aeree che prevede, da dicembre, sconti dal 25 al 50% a favore dei residenti in Sicilia. Il primo sì è arrivato da Aeroitalia, seguita da Ita Airways, che venerdì scorso ha comunicato di aver «avviato le verifiche tecniche finalizzate all’adeguamento dei propri sistemi di vendita per distribuire online le tariffe dedicate ai siciliani come previsto dall’avviso pubblicato dalla Regione». Ita, in ogni caso, ha già previsto 26 voli aggiuntivi (14 su Catania e 12 su Palermo) per venire incontro ai residenti.
Nel frattempo, in una nota, Enac, aveva precisato che «in merito allo sconto sul prezzo dei biglietti aerei ai cittadini residenti in Sicilia, per la riduzione degli svantaggi derivanti dall’insularità, nel prendere atto dell’iniziativa a favore del diritto alla mobilità dei siciliani, evidenzia che la partecipazione al bando è aperta a tutti i vettori aerei titolari di licenza di esercizio rilasciata da uno Stato dell’Ue che intendono effettuare le rotte beneficiarie anche nelle prossime stagioni di traffico, a partire dalla summer 2024». È innegabile, infatti che il calo delle tariffe costituisca un grande vantaggio per i turisti e, di conseguenza, anche per l’economia dell’isola.
Diciamolo sottovoce, ma questa volta c’è di che essere soddisfatti, se non altro per la tempestività degli interventi. E da buon siciliano (San Giovanni Gemini, Agrigento) anche Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet, si sente appagato e si toglie qualche sassolino dalle scarpe riferendosi all’indagine dell’Antitrust «sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna, caratterizzate da particolari esigenze di mobilità. L’intervento segue l’iniziativa di Fiavet Confcommercio concretizzatosi con l’audizione presso la Camera dei Deputati alla IX Commissione Trasporti».
D’altronde, sottolinea ancora Ciminnisi, «i collegamenti aerei verso le isole sono imprescindibili dal turismo e il costo dei trasporti influenza l’andamento di una destinazione. Fiavet aveva fatto osservare le difficoltà nel gestire la biglietteria dei vettori che si sono aggiudicati i bandi della continuità territoriale verso Sicilia e Sardegna. Coordinare le prenotazioni presso i call center è molto difficile, quindi abbiamo chiesto di vendere le tariffe di continuità territoriale tramite Gds». E a proposito di Sardegna, «i passeggeri sono costretti, in caso di più voli consecutivi, a ritirare i bagagli e ripetere il check-in senza passare per i transiti. Il bagaglio a mano e da stiva dovrebbe essere compreso nella tariffa, altrimenti si è obbligati ad acquistare uno spazio che supera il costo di un biglietto aereo medio».
“Così è, se vi pare”, scriveva un altro agrigentino, Luigi Pirandello. Che pure di caro voli e continuità territoriale non si intendeva.