Sicilia Express, il treno
dei desideri all’incontrario va

Sicilia Express, il treno <br>dei desideri all’incontrario va
04 Dicembre 12:08 2024 Stampa questo articolo

Dal Frecciarossa alla Freccia del Sud, un mondo che gira quasi al contrario. Ritorno al futuro, tra un sold out (scontato e annunciato), un bis a grande richiesta e un occhio al caro voli, che sotto le feste non guasta mai, aspettando l’esito dell’indagine Antitrust che si fa desiderare come Godot.

Per uscire dal solito rompicapo natalizio, dunque, Tti ha tirato fuori dal cilindro un’alternativa economicamente accessibile all’aereo, il “Sicilia Express” – che attraversa l’Italia da su a giù, partendo il 21 dicembre da Torino Porta Nuova e approdando a Messina dopo 9 fermate e 22 ore – andato tutto esaurito martedì 3 dicembre in poco più di un’ora: 500 posti per l’andata e altrettanti per il ritorno il 5 gennaio. Come riferisce “Repubblica”, tanti clienti che si sono collegati per acquistare i biglietti hanno però trovato “non attivo” il servizio, tornato fruibile solo del pomeriggio, ma su un sito diverso da quello previsto.

Allora la Regione è corsa ai ripari e ha annunciato in fretta e furia un secondo convoglio, per venire incontro alle esigenze dei numerosi siciliani che risiedono al nord per lavoro. E se è incontenibile l’entusiasmo dell’assessore ai Trasporti, Alessandro Aricò, che parla di successo «senza precedenti anche secondo Ferrovie», il governatore, Renato Schifani, da un lato conferma l’intenzione di «organizzare un secondo treno», che potrebbe già essere ufficializzato entro il fine settimana, dall’altro ammette: «Sappiamo benissimo che non è la soluzione al problema caro voli (affrontato con un bonus un anno fa, ndr), ma seguiranno altre iniziative che comunicheremo a breve».

Insomma, “Sicilia Express” è stato un successo quanto il clamore mediatico che l’ha preceduto, ma almeno per ora ininfluente sul rincaro delle tariffe aeree.

LA FRECCIA DEL SUD COLPISCE ANCORA

Già ribattezzato il treno dei desideri, in realtà la nuova creatura di Tti ricalca piuttosto le sembianze di una “leggenda”, rispolverata per l’occasione: la Freccia del Sud, nome che le Ferrovie dello Stato attribuivano ai treni direttissimi ed Espressi che tra il 1953 ed il 2010 collegavano Milano alla Sicilia. Un mezzo entrato ben presto nell’immaginario collettivo e utilizzato da moltissimi italiani originari del sud, che si spostavano al nord in cerca di occupazione per poi, periodicamente, fare ritorno a casa.

Primo raccordo ferroviario a collegare direttamente l’Italia settentrionale con quella meridionale, la Freccia del Sud copriva i 1546 km che separano Milano e Palermo in 23 ore e 55 minuti. A occhio e croce tempi confermati nell’anno di grazia 2024. Ora, va bene che un tocco di vintage non fa male e che il “turismo lento” è una prerogativa dei Treni Turistici, ma in questo caso forse un briciolo in più di velocità sarebbe stato apprezzato.

Una cosa è certa: aspettando il secondo treno – e l’Antitrust-Godot sul caro voli – buona Epifania a bordo. Tempo per aprire le calze ce n’è.

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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