Forte segnale dai tour operator incoming siciliani che hanno deciso di non riaprire le loro attività fintanto che il governo non avrà dato risposte concrete alle richieste impellenti che da settimane vengono caldeggiate dal settore. Una protesta del gruppo spontaneo dei t.o. costituitosi subito dopo l’inizio dell’emergenza Covid-19.
In una nota gli operatori dell’isola definiscono “inaccettabile” il totale disinteresse del governo al salvataggio di un comparto che, giorno dopo giorno, vede azzerare le possibilità di recupero tra l’incertezza riguardo alle previsioni di ripresa e ripartenza del comparto e la certezza delle spese fisse che comunque dall’inizio del lockdown hanno sostanzialmente azzerato la liquidità degli operatori.
“Nessuna delle proposte avanzate fino ad oggi e portate avanti dalle varie associazioni di categoria è stata tenuta in considerazione da uno Stato veloce a prendere e lentissimo a dare. Uno governo che sembra non preoccuparsi delle quasi 400mile imprese turistiche italiane a rischio chiusura e che sta dimostrando di non comprendere ed avere a cuore le sorti e la dignità di una categoria che ha dato tanto al Paese.
Un decreto vergognoso quello che si appresta ad essere emanato, che provocherà più danni del virus poiché burocraticamente articolato ad arte per spingere verso una riapertura veloce e condizionata, deresponsabilizzando lo Stato e sgravandolo da ogni peso economico e di coscienza”.
La nota si conclude con l’appello degli operatori incoming siciliani ad “interagire con tutta la filiera turistica produttiva dell’isola (hotel, agenzie di viaggi, guide, accompagnatori, trasportatori) e serrare le fila in vista di una eclatante azione sinergica di protesta dell’intero comparto”.