Per rispondere alla richiesta dei “paperoni” americani che scelgono la Sicilia come meta per le loro vacanze dorate, cinque anni fa è nata l’agenzia Absolute Sicilia, costola della storica dmc Tour Plus Sicilia che da 22 anni opera nel turismo di lusso. Obiettivo era rispondere alle inusuali richieste dei clienti altospendenti, garantendogli la versione più esclusiva dell’isola.
«Viaggiatori che non transigono in quanto a qualità e cura dei dettagli e che ti mettono in mano la loro cosa più preziosa, il tempo, aspettandosi di vivere momenti unici ed emozioni irripetibili», afferma il ceo Dario Ferrante.
Dal cliente che vola in jet privato fino alla Sicilia solo per mangiare un buon piatto di pasta fatto ad arte a chi chiede di organizzare il compleanno in un luogo inaccessibile, da lì l’idea di un luxury picnic sulla vetta dell’Etna con una piccola orchestra a fare da sottofondo live. E per risultare ancora più originali hanno creato la prima travel web serie: cinque episodi che raccontano il territorio e il brand, attraverso uno storytelling divertente che mostra il territorio siciliano e le sue eccellenze. Protagonista è Trevor, un reporter di viaggi inglese, e la vera storia del suo viaggio in Sicilia tramite le esperienze offerte da Absolute. Trevor viaggerà da Palermo ai territori della Valle del Belice, dalla Valle dei Templi all’Etna, fino alle Eolie. I vari itinerari gli permetteranno di scoprire, visitare e vivere posti e sensazioni nuove. I cinque piccoli film sono stati autoprodotti dall’adv con la regia di Riccardo Cannella della Cinnamon, società di produzione audiovisiva palermitana.
SPAZIO AGENZIA VIDEO: Dario Ferrante racconta Absolute Sicilia
«La necessità di presentare il brand, in un modo che non fosse prettamente pubblicitario ma legato a uno storytelling di cui l’azienda stessa fosse parte integrante, protagonista e ambientazione, ha lasciato spazio all’azione e alla narrazione di una storia, mostrando il territorio siciliano in lungo e in largo attraverso location ed esperienze uniche, che rappresentassero il meglio che il turismo potesse offrire a un vasto pubblico», ha concluso Dario Ferrante.