by Redazione | 21 Luglio 2017 14:01
Un sisma di magnitudo 6.6 ha colpito il Mar Egeo, dall’isola di Kos in Grecia fino a Bodrum, in Turchia. Oltre alla paura e al panico, il bilancio per ora racconta di numerosi crolli, circa 200 feriti, e due turisti morti: un cittadino turco di 39 anni e uno svedese di 22. A Kos altri cinque turisti (due svedesi, una norvegese e due greci) sono in gravi condizioni.
La scossa si è verificata nella notte tra giovedì e venerdì, alle 1.31 ora locale (mezzanotte e mezza in Italia), e ha colpito una delle zone a più alto tasso turistico del Mediterraneo. Kos, e le vicine isole di Creta e Rodi sono tra le mete di maggior successo per l’estate, scelte da italiani e non, e numerose indagini hanno decretato come nel 2017 sia proprio la Grecia la regina delle vacanze in Europa.
Secondo gli albergatori greci, a Kos ci sono circa 200mila turisti, alcuni edifici e strutture sono state evacuati, mentre molti vacanzieri hanno trascorso la notte all’aperto per paura di ulteriori scosse.
In queste ore il porto di Kos funziona parzialmente ed è vietato l’attracco alle navi più grandi. Due grandi imbarcazioni, infatti, sono state deviate sulle isole di Nisyros e Kalymnos.
Dopo il terremoto è stato lanciato l’allarme tsunami sulle coste turche, ma al momento il rischio sembra scongiurato, sebbene una sequenza di onde anomale abbia invaso le strade di Bodrum, in Turchia, senza particolari danni.
CONSIGLI DELLA FARNESINA. L’unità di crisi della Farnesina ha subito lanciato il suo alert consigliando sul sito Viaggiaresicuri[1] di “seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità locali” e sottolineando come i disagi siano estesi sia ai collegamenti marini, che aerei. L’aeroporto di Kos, infatti, “è aperto ma con operatività ridotta” e per ulteriori informazioni sulla programmazione dei voli è possibile consultare il sito www.kgs-airport.gr[2]. In ogni caso, il consiglio del ministero degli Esteri per i turisti diretti nell’area è quello di “contattare il proprio tour operator o compagnia aerea prima di mettersi in viaggio”.
ASTOI RASSICURA. Da parte sua, l’associazione dei t.o. Astoi Confindustria Viaggi ha comunicato che tutti i clienti italiani in loco stanno bene e che, “nonostante il comprensibile timore, sono tutti in buone condizioni”. Allo stesso modo, chiarisce in una nota, non sono stati registrati danni strutturali ai resort e tutti i servizi sono fruibili.
“I tour operator – si legge nella nota dell’associazione – sono in costante contatto con rappresentanti e personale locale per un aggiornamento in tempo reale della situazione. Astoi è in contatto con la Farnesina e, al momento, la situazione sembra tornata alla completa normalità.
Per i clienti che ne hanno fatto richiesta, fa sapere Astoi, è stato offerto nel weekend il cambio di destinazione o un buono dello stesso valore valido per una prossima vacanza”.
“Per la gestione delle prossime partenze – prosegue il comunicato – l’orientamento, al momento, è quello di attendere gli sviluppi e di verificare l’eventuale persistere dell’emergenza, monitorando le informazioni ufficiali fornite dalla Farnesina.
I RISCHI DEL FAI DA TE. «Questi sono eventi naturali imprevedibili. La differenza per i consumatori la fa il soggetto con il quale si sceglie di prenotare il proprio viaggio: il fai da te e le piattaforme online, in questi casi, non offrono alcuna tutela, mentre i tour operator garantiscono assistenza e si prendono cura dei propri clienti, affiancandoli e rimanendo a disposizione in ogni fase», sottolinea il presidente di Astoi, Nardo Filippetti.
A meno di un anno dall’ultimo grave terremoto che ha interessato Marche e Abruzzo, gli italiani guardano con particolare apprensione agli eventi che avvengono aldilà del mar Ionio, vista anche la particolare sensibilità che il nostro Paese ha sviluppato rispetto alle catastrofi naturali e alle dirette conseguenze che si riversano sul tessuto socio-economico in generale e sull’industria turistica in particolare.
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