Viaggi aerei a tutto smartphone. Entro il 2025, infatti, secondo uno studio previsionale di Sita, sette passeggeri su dieci – per l’esattezza il 68% – saranno totalmente digitali, cioè gestiranno e monitoreranno tutte le fasi del viaggio da dispositivi mobili: dalle notifiche sulla posizione del bagaglio, alle informazioni sull’imbarco, ai pagamenti.
Lo rileva il report 2025: Air Travel for a Digital Age, che evidenzia anche come i viaggiatori chiedono più servizi automatizzati e il pieno controllo su ogni fase del proprio percorso, per un viaggio sempre più self service.
«Abbiamo a che fare con un vero e proprio cambiamento demografico: oggi le persone gestiscono ogni aspetto della vita quotidiana da smartphone e tablet, e si aspettano di fare lo stesso per il viaggio aereo – riflette Barbara Dalibard, ceo di Sita – Per l’83% dei responsabili It di compagnie aeree e aeroporti questo mutamento di abitudini sarà l’elemento più influente sulla definizione della strategia per le soluzioni per i passeggeri nei prossimi sei anni, fino al 2025».
Inoltre, secondo Dalibard, gli operatori – aerolinee, scali e altri stakeholder – devono mettere in atto una sempre maggiore collaborazione per operazioni ancor più efficienti e per consentire ai passeggeri di vivere l’esperienza di viaggio positiva e senza intoppi che chiedono.
CONDIVISIONE DATI PER GESTIONE BAGAGLIO. Secondo gli analisti di Sita, le irregolarità nella gestione dei bagagli causano fastidio ai passeggeri e costi per gli operatori: se il numero di bagagli disguidati è diminuito nell’ultimo decennio – da 14,7 ogni mille passeggeri nel 2008 a 5,69 nel 2018 – ancora lo scorso anno l’industria del trasporto aereo ha comunque speso 2,4 miliardi per problematiche con borse e valigie.
La gestione del bagaglio è un esempio della necessità di collaborazione fra operatori, considerando che in un singolo viaggio una valigia può transitare in una dozzina di mani diverse, fra una o più compagnie aeree, aeroporti, fornitori di assistenza a terra, agenzie doganali. Se i dati non sono condivisi correttamente fra gli operatori, è difficile tenere traccia della valigia o fornire info al passeggero che chiede notizie sulla posizione del proprio bagaglio.
IL FUTURO DELLA BIOMETRIA. Nel Report di Sita, viene evidenziato che la biometria è un’alleata chiave per una sempre maggiore automatizzazione delle operazioni e un passaggio fluido tra le diverse fasi del viaggio. Entro il 2021, il 63% delle aerolinee implementerà gate self service che utilizzano tecnologia biometrica e il riconoscimento delle identità, il 48% di gate che sfruttano la sola biometria; il 58% degli aeroporti installerà gate biometrici. E tale tecnologia è destinata a espandere le proprie funzionalità: il 54% dei responsabili It di compagnie aeree e aeroporti ritiene che “token” di viaggio biometrici duraturi – cioè non più validi per un solo viaggio o aeroporto, ma per più spostamenti – siano un elemento chiave per definire la passenger experience del futuro.
«Per trarre vantaggi concreti dalla tecnologia biometrica – spiega Dalibard – noi come industria dobbiamo lavorare insieme per sviluppare, in pieno accordo, un’identità digitale che non solo fornisca ai passeggeri controllo sulla propria identità, ma che sia anche accettata in ogni aeroporto e attraverso le frontiere, come oggi sono i passaporti. Questo passaggio non può avvenire se non con un’ampia collaborazione di tutti».
In questa direzione, Sita sta già lavorando con organizzazioni del settore come Iata, Icao e Aci; ed è inoltre “founding steward” della Sovrin Foundation, organizzazione privata no profit la cui missione è abilitare le identità digitali distribuite e decentralizzate.