L’Italia resta sul podio dei flussi turistici internazionali in Slovenia, che sarà presente alla Bit di Milano e dedicherà il 2024 a molte iniziative culturali, per celebrare i 20 anni dall’ingresso nell’Ue. L’analisi arriva fino a novembre 2023, mese in cui il nostro Paese, 13%, è preceduto solo dall’Austria, 13,4%, e gli arrivi dall’estero sono stati il 57,4% rispetto ai movimenti domestici, 42,8%: 49.400 i pernottamenti dei nostri connazionali, concentrati soprattutto a Lubiana e nei centri termali.
Nel complesso, hanno raggiunto la Slovenia ben 5,9 milioni di turisti per oltre 15,3 milioni di pernottamenti, per un +3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel dettaglio, tra gennaio e novembre 2023 sono stati 446.247 gli italiani in Slovenia, +18,1% rispetto allo stesso periodo del 2022, con 954.027 pernottamenti, +18,4%. Anche a livello generale – in attesa dei numeri relativi alle festività natalizie – l’Italia, resta al secondo posto, questa volta alle spalle della Germania, con 691.494 arrivi.
«Si tratta di risultati incoraggianti – sottolinea Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia – che mostrano la costanza di una crescita a doppia cifra degli arrivi dall’Italia, a conferma che le nostre strategie di promozione e commercializzazione sono corrette e in linea con le tendenze di mercato. Fino a oggi un freno a questa crescita poteva essere legato alla carenza di collegamenti diretti tra Italia e Slovenia. Il recente annuncio della sigla dell’accordo preliminare tra Trenitalia e S Passenger Transport, società ferroviaria slovena, per l’avvio del collegamento diretto tramite Frecciarossa tra Milano e Lubiana in 7 ore, apre a nuovi scenari. Lubiana e la Slovenia saranno più vicine anche per le città del centro e sud Italia».
«Negli ultimi dieci anni – prosegue Ota – l’Italia si è sempre posizionata fra i primi tre mercati top per il turismo sloveno. Nel corso degli anni abbiamo assistito a un notevole aumento delle strutture sostenibili nel nostro Paese, rispondendo così alle esigenze e alle preferenze dei visitatori italiani e globali. L’adozione di pratiche sostenibili e l’orientamento verso un turismo green sono diventati elementi chiave nella nostra strategia di sviluppo turistico».
«È importante – conclude Ota – pianificare la prossima stagione insieme agli operatori italiani dell’outgoing. L’Italia è un mercato cui teniamo particolarmente e i risultati sono arrivati anche grazie al grande impegno di tour operator e agenzie. Sicuramente l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea nel 2004 ha rappresentato una pietra miliare per il turismo e per la formazione dell’identità nazionale del Paese».
Un evento, l’ingresso nell’area Schengen, che il primo maggio compirà 20 anni. Per i prossimi due anni, quindi, sarà data molta attenzione all’impulso culturale in Slovenia, in previsione del 2025, quando Nova Gorica sarà, insieme a Gorizia, la Capitale Europea della Cultura. Tra gli eventi culturali in evidenza: la 28esima edizione della Biennale del Design Industriale e la 40esima edizione della Fiera del Libro slovena. Da segnalare il famoso Pust, il nome locale del Carnevale, il più importante dei quali è il tradizionale festival Kurentovanje a Ptuj, iscritto anche nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.