Un calo fino al -40% negli arrivi e nei pernottamenti. È il “conto” che la pandemia presenterà anche al settore dei villaggi e camping italiani.
Secondo Assocamping-Confesercenti, infatti, le strutture avranno perso nell’intero anno almeno 23 milioni di pernottamenti, pari ad un calo del -35%, a causa della quasi totale assenza di tedeschi, olandesi , svizzeri e nord europei in genere che rappresentano solitamente oltre la metà della abituale clientela. Unica nota confortante è il leggero recupero nel mese di agosto, ma è ben poca cosa rispetto al consuntivo stagionale che segna un profondo rosso.
Ancor più vistoso il calo del fatturato che solitamente, tra pernottamenti e servizi di ristorazione, si aggira sugli 8 miliardi di euro, non toccherà – secondo le stime dell’associazione di categoria – nemmeno la metà di questo valore e per i 150mila addetti è anche allarme occupazione.
Assocamping stima che l’intero settore del turismo cosiddetto “open air” è destinato a perdere un posto di lavoro su cinque.