Sojern, Romozzi: «Occhio ai cookie, nel 2024 si cambia»
Tra i big player tecnologici che hanno il loro peso nel turismo, c’è anche Sojern, al lavoro sull’aggiornamento della sua piattaforma di marketing digitale che ha come principale obiettivo quello di stimolare la domanda diretta. Più di 10mila hotel, attrazioni, enti del turismo e operatori si affidano oggi a Sojern per coinvolgere i viaggiatori in tutto il mondo.
Nel breve periodo, infatti, «l’azienda – racconta Luca Romozzi, direttore commerciale Europa – sta ultimando gli sviluppi in chiave cookieless. Nel 2024, Google non permetterà più di usare cookie di terze parti, frammenti di dati essenziali per il tracciamento degli utenti online sui browser che erano il fulcro di tutto il marketing e remarketing. In sostanza, saremo pronti a supportare l’advertising e le campagne dei partner diversamente».
Si tratta di un passaggio fondamentale nello sviluppo del turismo e delle sue aziende. Perché cambierà il modo di raggiungere i clienti e personalizzare le offerte. «Noi abbiamo un enorme vantaggio competitivo, e chi si è mosso in anticipo è chiaro che avrà i suoi benefici – spiega Romozzi al nostro giornale – La nostra strategia poggia su tre pilastri: il nuovo Id online, basato sull’email che ora viene richiesta agli utenti per navigare sui siti web; il possesso di una piattaforma verticale con il consenso di utilizzo dei dati già acquisiti; e una enorme mole di dati storici da cui attingere».
Ma Sojern, da 10 anni, investe anche nell’intelligenza artificiale: «Noi usiamo l’Ai principalmente per capire chi ha una propensione al viaggio, e chi chiaramente ce l’ha più alta. Di generativo non abbiamo lanciato nulla, ma lavoriamo intanto sulle applicazioni interne», conclude Romozzi.