by Redazione | 30 Marzo 2023 7:00
I viaggiatori sono disposti a modificare le loro abitudini di viaggio per ridurre l’impatto climatico del traffico aereo. Lo rivela un sondaggio somministrato ai passeggeri europei e raccolto da ClimOp, progetto che guarda alla riduzione, entro il 2050, del 75% delle emissioni di Co2 e del 90% delle emissioni di Nox, per un’aviazione più sostenibile. Un progetto coordinato da Deep Blue, pmi italiana di progetti di ricerca e sviluppo in Europa all’interno dei programmi Horizon.
In sostanza i cittadini europei si dichiarano favorevoli a pagare tariffe aeree più elevate, allungare la durata dei voli e avere collegamenti meno frequenti, purché si riducano le emissioni inquinanti del settore aviazione. Il sondaggio era rivolto principalmente ai viaggiatori tra i 18 e 44 anni e ha analizzato le abitudini di trasporto, la percezione del cambiamento climatico e la conoscenza di iniziative specifiche volte a ridurre le emissioni di anidride carbonica.
La maggioranza degli intervistati ha dichiarato di essere disposta a pagare il 25-50% in più sia per i voli a corto raggio che per quelli a lungo raggio. Due terzi è favorevole ad aumentare del 20% il tempo di volo sul corto raggio e del 16% quello di lungo raggio. Scegliere un volo con più tappe potrebbe inoltre sviluppare il turismo in luoghi che generalmente sono solo sorvolati e visitare località meno conosciute.
Gran parte dei passeggeri accetterebbe collegamenti aerei meno frequenti con aerei più grandi e al completo. Al contrario, l’accettazione delle limitazioni sui bagagli è inferiore. Infine, la quasi totalità è disponibile a firmare una petizione per incrementare i voli a basse emissioni di anidride carbonica e disponibile a scegliere i voli in base alla loro “reputazione climatica”.
Un dato di cui però bisogna prendere atto, però, è una generale mancanza di consapevolezza nei confronti di specifiche iniziative volte a contrastare il cambiamento climatico, in particolare quelle legate all’aviazione.
«È innegabile che alcune di queste misure possano essere poco vantaggiose per i passeggeri – nota Alessandra Tedeschi, capo del settore Ricerca & Sviluppo di Deep Blue e coordinatrice del progetto ClimOp – eppure il dato sorprendente è che in molti casi la maggioranza è favorevole, capendone l’importanza per l’ambiente e il clima».
«I risultati – spiega Carlo Abate, ricercatore a capo dell’area Energia e Ambiente di Deep Blue – mostrano che le emissioni prodotte a livello aeroportuale possono essere significativamente ridotte tramite alcune misure la cui tecnologia è già disponibile e che pertanto potrebbero essere introdotte in tempi relativamente brevi».
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