Sos stagionali, Garavaglia: «Colpa del reddito di cittadinanza»
C’è un’altra emergenza, parallela alla crisi da Covid, tra gli operatori del turismo: l’assenza di lavoratori stagionali, pari a circa un quarto della forza lavoro richiesta in estate (150-200mila unità in meno). Un fenomeno legato al reddito di cittadinanza. «Ci sono persone che preferiscono vivere con i sussidi, anziché accettare un lavoro», denuncia il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, in un’intervista a Il Messaggero.
Il reddito introdotto dai Cinque Stelle, afferma l’esponente della Lega, «distorce il mercato del lavoro e frena la ripresa economica», per questo bisogna modificarlo «già con la prossima Legge di Bilancio».
Garavaglia poi racconta: «Sto girando l’Italia in lungo e largo. Parlo con decine di imprenditori al giorno. E tutti lamentano la stortura creata sul mercato. Nella sostanza, il reddito di cittadinanza, ma ci metto anche la Naspi, fanno una vera e propria concorrenza al reddito da lavoro».
Il ministro, come già dichiarato in passato, ritiene «sia arrivato il momento di cambiare il meccanismo dei sussidi. Dovevano essere uno strumento a tutela dei lavoratori che avevano perso l’occupazione, dovevano essere una leva della politica attiva del lavoro. Ora sono l’esatto contrario: un disincentivo al lavoro e una concorrenza sleale».
«Chi percepisce il reddito di cittadinanza – ribadisce Garavaglia – troppo spesso preferisce rinunciare a offerte, o svolgere qualche attività in nero, piuttosto che andare a lavorare. Per i Comuni poi è difficile e oneroso avvalersi dei sussidiati per servizi vari. A questo mi riferisco quando parlo di concorrenza. Le conseguenze sono devastanti. Non solo per l’impatto economico, pure considerevole, ma per l’atteggiamento che rischia di innescarsi in ampie fasce della popolazione: meglio vivere con sussidi che accettare i lavori che si possono ottenere. Il lavoro è dignità e libertà, il sussidio la mancia del potente di turno».