L’annuncio della fine dello stato di emergenza legato alla pandemia ha fatto tirare un sospiro di sollievo al settore turistico, che adesso però teme e subisce la guerra avviata dalla Russia in Ucraina che sta avendo già – oltre alle drammatiche conseguenze sulla popolazione – le prime ripercussioni economiche.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, oltre a sottolineare l’incognita guerra, si dice prima soddisfatto dell’ordinanza del ministero della Salute che riapre ai viaggi extra Ue, e poi rilancia sulla concreta possibilità di inserire nel decreto Sostegni ter ulteriori ristori al turismo (così come sollecitato dalle associazioni di categoria), che stando a quanto anticipato dovrebbero essere di almeno 200 milioni di euro, da aggiungere al fondo unico nazionale dedicato al settore.
«L’obiettivo era allinearsi alle regole più permissive degli altri Paesi e sono soddisfatto perché il nuovo quadro assicura respiro agli operatori del settore turistico, che però ora deve valutare l’impatto di questa brutta novità. A partire dal dato che i turisti russi nel 2019 sono stati 1,5 milioni e che gli americani saranno meno disposti a viaggiare in Europa», ha dichiarato Garavaglia.
Per quanto riguarda i sostegni a favore delle imprese turistiche, il ministro ha concluso: «La guerra ha cambiato lo scenario. Abbiamo un pacchetto di emendamenti al decreto Sostegni ter con interventi pari a 200 milioni di euro aggiuntivi. Con queste misure contavamo di uscire dalla fase di emergenza, utilizzando in particolare lo strumento della decontribuzione. Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa terribile novità».