Spagna, adv in rivolta contro lo screening dei turisti

Spagna, adv in rivolta contro lo screening dei turisti
26 Novembre 10:21 2024 Stampa questo articolo

È una protesta a tutto campo quella che vede impegnate l’Ectaa e le associazioni di categoria iberiche Acave, Fetave e Unav contro il governo spagnolo in merito alla vicenda del “Grande Fratello del Turismo”.

Così è stata ribattezzata la misura che entrerà in vigore dal prossimo 2 dicembre – peraltro già respinta dal Parlamento e dal Senato – Ovvero l’introduzione di un ferreo regolamento con il quale, per motivi di sicurezza, si impone alle agenzie di viaggi, alle strutture ricettive e alle società di noleggio auto di segnalare alle forze di sicurezza un gran numero di dati personali sensibili dei viaggiatori che visitano la Spagna: numero di telefono, mail di contatto, dettagli sui rapporti familiari e persino informazioni sui metodi di pagamento utilizzati durante il viaggio.

A tal proposito l’European Council of Travel Agent Associations e le sigle di categoria delle adv spagnole hanno diramato una durissima nota congiunta che mette in guardia sulle gravi implicazioni del Regio Decreto 933/2021 e intende sensibilizzare pubblico e viaggiatori sulla gravità di questa norma, poiché saranno loro le principali vittime della sua attuazione.

“Le agenzie di viaggi, le strutture ricettive e le società di noleggio auto – si legge nel comunicato – saranno tenute a fornire al ministero dell’Interno più di 40 informazioni per le prenotazioni di alloggi e oltre 60 per le prenotazioni di noleggio auto, molte delle quali sono dati personali sensibili. Questo regolamento è stato sviluppato con l’obiettivo di garantire la sicurezza e fornire alle forze di polizia maggiori informazioni sui viaggiatori che arrivano e transitano in Spagna”.

“Tuttavia, la portata dei dati richiesti è eccessiva e potrebbe violare le norme sulla protezione dei dati. Per questo motivo il 23 ottobre, la maggioranza del Congresso spagnolo ha approvato una proposta che chiede al governo spagnolo di riaprire i negoziati e di rinviarne l’attuazione. Inoltre, il 20 novembre scorso, anche il Senato spagnolo ha respinto a maggioranza questo regolamento”.

Malgrado ciò, il governo spagnolo ignora l’approvazione della maggioranza in Parlamento e continua a non fornire risposta alle richieste di sospensione e revisione del regolamento, mantenendo la data del 2 dicembre 2024, termine ultimo per la piena attuazione del Regio Decreto 933/2021.

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