Spese di viaggio, lo tsunami dei tagli sull’Europa

Spese di viaggio, lo tsunami dei tagli sull’Europa
27 Giugno 11:36 2023 Stampa questo articolo

L’incertezza finanziaria, l’inflazione e l’aumento dei prezzi iniziano a pesare sulle scelte dei viaggiatori europei, a dispetto di quanto è stato raccontato e proiettato fino a poche settimane fa. L’allarme arriva dalla Spagna, ma coinvolge i più importanti Paesi del vecchio continente per i prossimi 12 mesi.

Il giornale specializzato iberico Hosteltur ha ripreso, infatti, lo studio “Sbloccare la crescita al tempo dell’incertezza” realizzato dalla società di consulenza Simon-Kucher e le previsioni non sono tra le più ottimistiche. Al contrario, però, il Wttc celebra il forte recupero del mercato del travel in Europa, segnalando quella che fino ad oggi è stata indicata come una crescita record per il settore.

Spese in ritirata in Ue e Usa

I consumatori spagnoli – secondo lo studio Simon-Kucher – prevedono di ridurre la loro spesa fino al 6% in media entro il prossimo anno, un dato che potrebbe rappresentare un punto di svolta nella crescita dell’economia e avere ricadute anche sul turismo. Nonostante, ciò, il campione intervistato dalla società di analisi si dice meno propenso a tagliare le voci dedicate a ristoranti e vacanze.

Tutti i maggiori Paesi europei, però, dovranno fare i conti con questa flessione importante dei consumi. La Francia prevede una riduzione media del 7,2% della spesa, la Svezia del 7%, la Norvegia del 6,9%, il Belgio del 5,8%.

L’Italia vede un calo della spesa del 4,9%, seguita dai Paesi Bassi al 4,3%, il Regno Unito al 4,2% e la Germania al 4,1%. Anche gli Usa e il Brasile vedranno il saldo negativo con una spesa che decrementa del 2,5% e del 2,0% rispettivamente. Tra i grandi mercato gli unici che spenderanno di più sono gli Emirati Arabi (+0,1%) e la Cina al 2,9%.

La società di consulenza, quindi, sottolinea che «dobbiamo aspettarci una riduzione dei viaggiatori e delle spese in questi mercati, che potrebbero sostituire la Spagna con altre destinazioni più economiche», e questo vale per tutti i Paesi, Italia compresa, che puntano sui mercato forti del Nord Europa e degli Usa.

L’analisi di Simon-Kucher

Per quanto riguarda la frequenza di consumo, inoltre, la società specifica che in Spagna, fino al 40% in più di clienti, ovvero tre punti percentuali in più rispetto al rapporto precedente, assicura di essere disposto a fare acquisti più spesso, ma conferma che farà una spesa minore per i soggiorni.

Secondo Miguel Afán, responsabile turismo, viaggi e tempo libero di Simon-Kucher, «anche se il cliente in generale esprime incertezza di fronte alla situazione finanziaria, la lettura positiva è che non vuole rinunciare a viaggiare. Questo fa presagire un’altra estate record per il turismo in Spagna. Tuttavia, gli indicatori della percezione dell’inflazione indicano che potremmo essere al limite dei prezzi, poiché la previsione inizia a essere più pessimista».

L’ottimismo del Wttc

Nonostante queste ultime previsioni, però, il World Travel & Tourism Council (Wttc) ha pubblicato il suo Economic Impact Research 2023 annunciando che quest’anno il settore dei viaggi e del turismo dell’Ue dovrebbe raggiungere il 98% di livelli pre Covid. Quest’anno il settore contribuirà con 1,44 miliardi di euro all’economia, avvicinandosi al picco del 2019 di 1,47 miliardi di euro.

Il Wttc prevede anche che il settore creerà più di 687mila posti di lavoro quest’anno, recuperando quasi il 90% degli impieghi persi a causa della pandemia raggiungendo oltre 22,4 milioni di occupati, ovvero un lavoratore su nove in tutta l’Europa.

Uno sguardo all’anno scorso
Lo scorso anno, il contributo del settore travel & tourism al Pil è cresciuto del 40,5% raggiungendo 1,37 miliardi di euro. Secondo la ricerca annuale dell’ente, infine, il settore ad oggi ha recuperato 3,1 milioni dei 3,6 milioni di posti di lavoro persi durante la pandemia.

L’anno scorso, inoltre, i viaggiatori internazionali sono tornati nell’Ue, con una spesa dei visitatori stranieri in crescita dell’81% anno su anno, raggiungendo quasi i 385 miliardi di euro. La spesa dei visitatori domestici si è completamente ripresa nel 2022, superando il massimo pre-pandemia di 809 miliardi di euro, per raggiungere gli 814 miliardi di euro. Al omento, però, il Wttc non si esprime sulle proiezioni future, come invec eha fatto la società Simon-Kucher.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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