Si chiama split payment l’ultimo cruccio per le adv. Lo sanno bene le agenzie che nei giorni scorsi hanno ricevuto da Trenitalia una comunicazione nella quale si specifica che dal 1° luglio 2017 le fatture emesse nei suoi confronti avrebbero dovuto essere predisposte in conformità del meccanismo che regola la scissione dei pagamenti per la Pubblica Amministrazione. Novità che ha portato un po’ di scompiglio soprattutto nelle adv che lavorano con società controllate dallo Stato o da altri enti pubblici.
Eppure, a sentire gli esperti, lo split payment non deve fare paura. «Chiariamo subito che tale meccanismo è già in vigore da un paio d’anni ormai e, recentemente, si è provveduto agli aggiornamenti degli elenchi dei soggetti tenuti a rispettare tale normativa – spiega Giulio Benedetti, consulente fiscale di Fiavet Nazionale – L’applicazione impone alle agenzie viaggi di aggiungere una dicitura in fattura “Operazione con scissione dei pagamenti ex articolo 17-ter, D.P.R. 633/1972” per tutte le operazioni svolte verso la Pubblica Amministrazione (Comuni, Province, Regioni). Inoltre all’incasso della fattura la parte relativa all’Iva non verrà incassata dall’agenzia viaggi, in quanto sarà l’ente che riceve la fattura a pagarla direttamente allo Stato per conto dell’agenzia”. Ora, dal 1° luglio 2017 la platea dei soggetti interessati è stata incrementata, aggiungendo le società quotate in Borsa (Fitse Mib) e le società partecipate dallo Stato o da altri enti pubblici (e tra queste rientra appunto Trenitalia).
«In realtà gli adempimenti a carico delle agenzie viaggi non sono particolarmente invasivi – continua l’esperto – Innanzitutto interessano solo le operazioni in regime Iva ordinaria, quindi non le operazioni in 74ter, come i pacchetti turistici. Di conseguenza le adv continueranno a fatturare esattamente come prima le gite scolastiche o i pacchetti turistici venduti a società partecipate da enti pubblici. L’unico cambiamento ci sarà per le eventuali fatture di provvigioni da emettere, in quanto queste vanno fatturate in regime Iva ordinario».
Trenitalia non è, dunque, la sola società a richiedere lo split payment: «I casi sono abbastanza circoscritti e, oltre a Trenitalia ,vi possono rientrare enti locali come istituti termali, funivie, agenzie regionali, tutti soggetti verso i quali difficilmente le adv si troveranno nell’esigenza di emettere fatture per provvigioni attive o vendita di servizi singoli».
Sono più di 29mila le società soggette a questo speciale regime, di cui è possibile scaricare l’elenco completo e aggiornato sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze. «Il consiglio che do – conclude Benedetti – è quello di inviare un’apposita comunicazione ogni qual volta si emette fattura verso un soggetto che potrebbe essere interessato al regime di split payment con la richiesta di “volerci comunicare formalmente l’eventuale inclusione della Vostra spett.le società in una delle categorie ricomprese nel D.L. in oggetto per le quali è prevista e obbligatoria l’applicazione dello split payment”. In tal modo si può evitare qualsiasi errore».