“Stagnazione nel travel Ue”: così parlò l’Ectaa
Stagnazione diffusa nel booking sia estivo, sia autunnale. È il trend emerso dal monitoraggio dell’Ectaa sull’andamento delle prenotazioni in 18 Paesi europei, compresa l’Italia.
Gli analisti sono partiti dalla summer 2022: ebbene, il booking outgoing è risultato sotto i livelli del 2019 per il 57% delle agenzie di viaggi francesi, spagnole e austriache, e solo per il 17% di quelle italiane si è tornati ai livelli del 2019; mentre per la stagione autunno-inverno 2022/23, sempre riguardo al segmento outbound, ben il 39% delle adv italiane, tedesche e danesi denunciano una stagnazione nel volume di prenotazioni e, solo dalle agenzie francesi, l’andamento del booking viene definito “molto buono”.
Proprio riguardo all‘outgoing di questa estate, l’Ectaa ha rilevato come il maggior danno operativo sia stato il caos negli aeroporti: un terzo di tutti i voli tra giugno e agosto, infatti, hanno subito ritardi o cancellazioni, con oltre 68 milioni di passeggeri colpiti e ben 3,6 milioni di pax che avrebbero diritto al risarcimento (ritardo/cancellazione per sciopero) secondo quanto risulta ad AirHelp. Tra le compagnie aeree com il maggior numero di ritardi e passeggeri colpiti dai disservizi, figurano Lufthansa, Ryanair, Turkish, easyJet, Wizz Air, Eurowings e Klm; più o meno le stesse aerolinee che devono provvedere a compensazioni a favore dei passeggeri-clienti.
Cambia poco l’andamento delle prenotazioni nell’inbound: per il 40% delle adv italiane l’estate è stata al di sotto dei livelli 2019 e per la stagione che si è appena aperta l’andamento delle prenotazioni viene giudicato molto “piatto” rispetto all’ultimo anno pre Covid.
Il termine stagnazione viene usato dal 18% degli agenti di viaggi italiani riguardo alle prospettive di reale business per l’ultimo periodo dell’anno.
Di un certo interesse, poi, le risposte degli agenti di viaggi e tour operator europei circa le principali sfide che li attendono nei prossimi mesi: al primo posto l’inflazione e la ridotta capacità di spesa per vacanze del consumer; al secondo posto l’incubo dei prezzi energetici, a seguire crescenti preoccupazioni per la mancanza di personale qualificato, per il ridotto volume di transazioni, per l’incedere del fenomeno last minute o addirittura last second che non consente pianificazioni operative.
Ci sono poi le sfide e preoccupazioni legate a nuove regole e condizioni commerciali per fronteggiare il rischio di insolvenza, nonché la possibile ondata di nuove restrizioni di viaggio in talune aree del mondo. Disponibilità e condizioni commerciali per la protezione dall’insolvenza.
Ultime in graduatoria, ma non certo marginali, le preoccupazioni per le capacità aeroportuali e rischio di caos negli scali durante le festività natalizie in cui si concentreranno le prenotazioni di viaggi e vacanze, e ancora scioperi, ritardi e disservizi del trasporto aereo che potrebbero compromettere parte della stagione.
Ci sono poi delle “certezze” che incombono sull’attività quotidiana di t.o. e agenti per almeno altri 4-6 mesi e riguardano il difficile, se non impossibile, rilancio di talune destinazioni asiatiche, ancora nella morsa delle restrizioni causa Covid e la difficile commercializzazione di aree colpite direttamente o indirettamente dal conflitto in Ucraina, e quindi destinazioni come Russia e Paesi Baltici potrebbero risentire pesantemente del conflitto.
Per fronteggiare queste sfide e ovviare almeno in parte alle preoccupazioni di tour operator e agenti di viaggi, Ectaa ha monitorato le attività di supporto che le associazioni di categoria dei vari Stati hanno approntato per tutelare le professioni turistiche: in quasi tutti i Paesi europei le varie sigle di rappresentanza intendono avviare tavoli tecnici con le istituzioni per allestire veri e propri Piani nazionali per la qualificazione delle professioni del settore, con appositi corsi di alta formazione, mentre riguardo alle relazioni operative con i vari fornitori di servizi e prodotti, le associazioni si vogliono impegnare a intavolare con vettori, albergatori e altri fornitori, dei tavoli permanenti per adeguare i parametri operativi alla attuale realtà socio-economica che si sta vivendo, non ultima l’ipotesi già ventilata anche in Italia di ripristinare la pratica di adeguate commissioni anche per i voli prenotati tramite agenzia.
E infine sulle istanze che le associazioni di categoria intendono portare all’attenzione dell’Unione europea, c’è una unità di intenti su alcune tematiche di fondo: dalle migliori pratiche per la tutela, in caso di insolvenza, di piccoli tour operator e nuovi tour operator che cercano di entrare nel mercato, al sostegno finanziario europeo alle destinazioni colpite dalla guerra, fino alla sospensione dell’Esta negli Usa per coloro che si sono già recati negli States nell’ultimo anno.