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Stati Generali, le richieste del travel al governo Conte

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Nella giornata degli Stati Generali dedicata al turismo bicchiere mezzo pieno per il governo e mezzo vuoto per le associazioni di categoria, con Confindustria Alberghi che non nasconde il disappunto “per il limitato (poco più di un’ora) approfondimento sul turismo”, e Federturismo che invece diffonde una nota dove esprime soddisfazione per i temi trattati e per le rassicurazioni ricevute.

Al presidente del Consiglio, Giuseppe  Conte, la presidente di Federturismo, Marina Lalli, ha evidenziato in particolare che il 70% delle agenzie di viaggi potrebbero andare in default e che il 20% degli alberghi potrebbe non riaprire più, aggiungendo come sia necessario e imprescindibile definire un percorso e una strategia per il rilancio, e come il settore alberghiero in Italia e il turismo in generale, siano ancora in una fase emergenziale, che chiede quindi una serie di interventi urgenti, necessari per la salvaguardia stessa delle imprese.

Lalli ha poi dichiarato che «ci vogliono interventi diretti, come finanziamenti a fondo perduto, moratorie consistenti su imposte e tasse e strumenti di integrazione salariale che eviterebbero la cassa integrazione». Si chiedono misure a costo zero, «come quella relativa al prolungamento delle concessioni demaniali, che potrebbero essere di grande aiuto e sostegno. Altri pilastri sui quali soffermarci per fare ripartire la nostra industria – ha aggiunto la numero uno di Federturismo – sono la burocrazia e il fisco per i quali servono procedure più snelle e veloci, con riferimento anche alle procedure oggi necessarie per accedere ai finanziamenti garantiti dallo Stato».

Tra le altre priorità ci sono: «infrastrutture, digitalizzazione, formazione e sostenibilità. Per un Paese dalla topografia unica come l’Italia, l’intermodalità deve diventare il faro guida», conclude Lalli.

“Il settore – recita la nota di Confindustria Alberghi al termine della riunione – è fortemente a rischio e ha davanti a sé ancora molti mesi di grande difficoltà. Le misure fino a qui varate dall’esecutivo non hanno portato gli effetti attesi e, anche quando correttamente indirizzati, come nel caso degli affitti o dell’Imu, sono troppo limitati e parziali. Abbiamo bisogno di misure che accompagnino le aziende almeno fino a tutto il 2020 e scelte coraggiose che aiutino il settore alla ripartenza”.

In primis un taglio al costo del lavoro per creare le condizioni per la riapertura e per riportare i lavoratori alla piena retribuzione. “E in prospettiva il settore ha bisogno di un profondo rinnovamento nel sistema delle regole che sono ormai ampiamente superate dalle nuove dinamiche del mercato. La competizione a livello internazionale è fortissima ma l’Italia ha una posizione di assoluta leadership che certamente alla fine di questo tragico periodo permetterà all’economia del turismo di ripartire”, sostiene Confindustria Alberghi.

“Anche per questo – conclude la nota – non possiamo non esprimere il nostro disappunto rispetto a un programma degli Stati Generali che ha previsto per il settore del turismo solo poco più di un’ora e l’accesso in presenza fortemente contingentato. Questo non riflette l’attenzione che ci saremmo aspettati”.

A chiusura della giornata dedicata al turismo, però, il ministro del Mibact, Dario Franceschini, si è detto comunque fiducioso circa l’andamento della stagione turistica prospettando anche un pur contenuto recupero della domanda straniera, rilanciando anche il progetto Alta Velocità in Sicilia. «Già quest’anno – ha dichiarato Franceschini – sono convinto che riprenderà il turismo infraeuropeo nel nostro Paese, e presto tornerà anche quello extraeuropeo. Per questo è importante puntare sulla riqualificazione delle strutture, capaci di accogliere un turismo alto».

Franceschini ha infine ricordato le misure emergenziali prese in questi mesi per il turismo e la cultura, a partire dall’estensione del sistema di ammortizzatori sociali di cui i due settori erano sprovvisti fino ai circa 5 miliardi di euro destinati al sostegno dell’offerta e della domanda turistica nazionale.

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