Air Italy va in liquidazione e ferma le operazioni a partire dalle 14.30 di martedì 11 febbraio. Aerei a terra, quindi, e prenotazioni chiuse. Lo stop dovrebbe concludersi il 25 febbraio, il tempo tecnico necessario per garantire — in queste due settimane — il volo con altre compagnie ai circa 35mila passeggeri, che avevano acquistato un biglietto.
“A causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato – si legge in una nota de vettore – i soci hanno deciso all’unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis. In questa fase Air Italy lavorerà per ridurre al minimo il disagio per i passeggeri: i voli sino al 25 febbraio saranno operati agli orari e nei giorni previsti da altri vettori, mentre i passeggeri che hanno prenotato voli in partenza in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati integralmente”. Ancora tutta da capire, invece, la sorte dei 1.200 dipendenti della società.
La decisione di mettere in liquidazione il vettore è arrivata dopo un vertice straordinario condotto tra Milano e Doha, in cui l’assemblea dei soci (l’Aga Khan al 51% e Qatar Airways al 49%) non ha trovato alcun accordo sul piano industriale di rilancio che, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, prevedeva un impegno finanziario immediato di circa 340 milioni di euro.
In extremis, la ministra dei trasporti Paola De Micheli ha cercato di evitare lo stop: «Non è accettabile la decisione di liquidare un’azienda di tali dimensioni senza informare prima il governo e senza valutare seriamente eventuali alternative – ha detto – Pertanto mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all’incontro che possiamo già calendarizzare a partire dalle prossime ore”.