Storiaccia Ncc: il decreto che spacca la filiera
Nuovo decreto interministeriale targato Salvini sugli Ncc, che introduce limitazioni che – sottolineano prontamente in una nota congiunta le associazioni del turismo organizzato Aiav, Cna Turismo, Aidit, Assoviaggi, Fto e Maavi – “compromettono gravemente servizi di qualità per le destinazioni turistiche penalizzando l’intera filiera”. Un provvedimento che ha scatenato proteste in tutta Italia.
Lato trade, il decreto preclude ad agenzie di viaggi e tour operator la possibilità di stipulare contratti duraturi con vettori Ncc regolarmente autorizzati, limitando inspiegabilmente l’esercizio del diritto di impresa. “I servizi Ncc sono spesso integrati in pacchetti turistici che includono non solo il trasporto, ma anche alloggi, ristoranti, guide turistiche e ingressi a siti culturali, fondamentali per l’intera filiera – sottolineano le associazioni – Il decreto contraddice anche le iniziative promosse dal ministero del Turismo e dagli operatori del settore per incentivare un turismo sostenibile e la valorizzazione di destinazioni meno conosciute, spesso raggiungibili solo tramite mezzi privati. Ma queste restrizioni penalizzano pure il turismo di qualità e i visitatori extra Ue ad alto valore aggiunto, oltre a segmenti strategici come il business travel, il Mice e gli eventi”.
Le associazioni denunciano inoltre l’impatto burocratico del provvedimento: “L’introduzione di un registro elettronico con la registrazione obbligatoria dei dati dell’utenza solleva problematiche di protezione dei dati sensibili e aumenta la complessità gestionale. Inoltre, l’assenza di un modello semplificato per i viaggi organizzati impedisce una gestione adeguata degli imprevisti, frequenti in questo settore. Esprimiamo forte contrarietà a provvedimenti normativi che danneggiano il turismo italiano e ribadiamo la nostra solidarietà alle associazioni di categoria Ncc, impegnate oggi nella manifestazione nazionale indetta nelle principali città italiane”.
Stessa contrarietà espressa da Fiavet, con il presidente Giuseppe Ciminnisi che ha dichiarato: «Una limitazione di questo diritto impedirebbe a tutto il comparto di lavorare adeguatamente. Non vi sarebbe libero esercizio di impresa economica e impatterebbe negativamente sui principi della libera concorrenza e del libero mercato, in quanto l’acquisizione di singole disponibilità dei servizi Ncc certamente avverrebbe con costi maggiori non potendo prenotare in anticipo e in allotment questo servizio, costi che finiranno purtroppo a carico dei consumatori, come su di loro graverà la pausa di 20 minuti, un tempo che implica minori ricavi a parità di ore lavorate, con ricadute sugli importi delle corse che peseranno sul consumatore in termine di disagi e rincari».
In gioco, ha ribadito Ciminnisi, «c’è il ruolo chiave delle agenzie nella prenotazione dei servizi Ncc per pacchetti turistici. Chiediamo quindi soprattutto chiarezza per distinguere l’intermediazione tradizionale da quella delle piattaforme tecnologiche, una concorrenza corretta tra servizi per il trasporto, perché il consumatore deve essere libero di scegliere e noi di intermediare il servizio che si adatta alle sue esigenze: per il turismo organizzato, una normativa chiara significa continuità e sicurezza per operatori e viaggiatori».