Come se i limiti imposti finora non fossero sufficienti – insieme alla proroga al 31 marzo dello stato di emergenza – arriva una nuova stretta sui viaggi in Italia. È notizia dell’ultima ora la firma di un’ordinanza, da parte del ministro della Salute, Roberto Speranza, che reintroduce – a prescindere dal green pass – l’obbligo di tampone per chi arriva da un qualsiasi Paese europeo. Dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio, per entrare in Italia i vaccinati dovranno presentare un test molecolare effettuato nelle 48 ore prima della partenza o un test antigenico effettuato nelle 24 ore antecedenti al viaggio. Più dura la policy per i non vaccinati che, oltre al tampone, sono ora obbligati a osservare un periodo di quarantena di cinque giorni.
Confermato, inoltre, il già previsto divieto d’ingresso a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, ma anche in Malawi, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini, Paesi da cui sarebbe partita la catena di contagi della nuova variante.
La scelta dell’Italia non è stata ben accolta, almeno per ora, dall’Unione europea. «Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive o rendono le norme più severe, come nel caso dell’Italia e forse del Portogallo, le azioni devono essere giustificate dalla situazione reale», ha commentato la vicepresidente della Commissione Ue, Vera Jourova, che ha aggiunto: «Immagino che se ne parlerà al Consiglio europeo giovedì, perché queste decisioni individuali degli Stati minano la fiducia delle persone sul fatto che le condizioni siano uguali ovunque in Europa».
Nel frattempo, si diceva, il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per la proroga al 31 marzo dello stato d’emergenza per il Covid. Il generale Francesco Paolo Figliuolo resta così commissario straordinario, oltre a prendere la guida del Comando operativo di vertice interforze (Covi). Il premier Draghi, inoltre, potrà continuare a “legiferare” a mezzo dpcm, ovvero tramite i decreti del presidente del Consiglio che non richiedono approvazione parlamentare. Dovrà ricevere invece il via libera di Montecitorio la proroga dello stato d’emergenza.