Sudamerica in adv: la rivelazione è la Colombia

12 Ottobre 09:44 2018 Stampa questo articolo

Il turismo in Sudamerica continua a macinare risultati tanto che nel 2017, secondo Marketline, il tasso di crescita è stato del 5,5% trainato dal Brasile – con il 61,7% del valore totale del mercato – e il Perù con profitti pari a 26,1 miliardi di dollari. E tra il 2018 e il 2022 è attesa un’ulteriore crescita media del comparto del 6%. Complice la new entry Colombia, che negli ultimi anni ha ridimensionato la sua immagine negativa, trasformandosi in una delle stelle più brillanti dell’America Latina.

Protagonista di serie tv e di pellicole sul grande schermo, la “vecchia” Colombia cerca oggi il riscatto e mostra città e panorami unici, inesplorati e carichi di fascino. «Come quelli che si ammirano a Bogotà, a Cartagena e nella zona del caffè, a sud del dipartimento di Antioquia», racconta Laura Barbaro, titolare di Travel Atelier a Concorezzo (Monza-Brianza), che conferma l’interesse per il Sudamerica. «Il Perù è stabile, anche in abbinato a soggiorni mare sulla costa o in Polinesia – aggiunge – Non mancano i combinati con Galapagos e isola di Pasqua. L’itinerario più richiesto resta però l’Argentina e in particolare la Patagonia, soprattutto per i viaggi di nozze».

«Nonostante i pregiudizi, chi entra chiede la Colombia, anche solo per informarsi», spiega Giada Vignoli, titolare de Le Gabbianelle a Cinisello Balsamo (Mi). In agenzia, il Perù resta però il più gettonato, «piace ai giovani, che lo girano zaino in spalla cercando la natura dei luoghi, considerati spirituali oltre che di grande ricchezza storica. Ma piace anche agli over 50, che optano per il tour classico degli Inca con Lima, Machu Picchu, Nazca e Titicaca». In Brasile vince il soggiorno mare, mentre in Argentina il tour dalla capitale verso la Patagonia e le cascate dell’Iguazú ed El Calafate. «Il solo soggiorno a Buenos Aires – spiega – è per gli appassionati di tango, che vogliono provare l’ebbrezza di ballare nelle milonghe locali».

Il passaparola e le attività di incentive organizzate a Cartagena hanno aiutato Alessandra Forcina, titolare di Forcina Viaggi a Fondi (Lt), a far conoscere e vendere la Colombia: «La vendiamo su misura e i nostri clienti mostrano interesse anche per Bogotà e Barranquilla». Il Perù resta meta ideale per gli amanti dell’archeologia e per i viaggi di nozze in combinato con soggiorni mare ai Caraibi. L’America Latina si conferma per turisti altospendenti e con esperienza alle spalle, in cerca di spiritualità.

Da Kia Ora Travel a San Marino, dove Elena Tosti lavora come consulente, sono principalmente coppie fino a 40 anni senza problemi di budget. «Per le lune di miele c’è il combinato Perù – da Lima passando per Arequipa, Colca, Puno, Cuzco e la valle Sacra, Machu Picchu e Aguas Calientes – e Bolivia, con visite a La Paz, isla del Sol, lago Titicaca, Salar de Uyuni, deserto di Siloli e alla riserva naturale Eduardo Avaroa», informa. In Brasile si vola a Rio de Janeiro e in Amazzonia, «mentre con Banfield Travel, operatore locale specializzato tailor made, organizziamo tour a Buenos Aires, nella Terra del Fuoco e Iguazú».

«Il Sudamerica si vende poco, tranne per l’itinerario classico in Perù e in Argentina, la meta più richiesta», dice Laura Anceschi, titolare di Alinviaggi a Modena. La maggior parte dei clienti sono coppie, «pochi però i viaggi di nozze. Qualcuno mi ha chiesto anche il Cile, Santiago e il parco nazionale Torres del Paine».

Cuneo, viaggi sulle orme di nonni e bisnonni. Nell’agenzia Coral Viaggi di Cuneo ci dicono che il turismo in Argentina è legato soprattutto alla voglia di scoprire le proprie radici familiari. «Sono per lo più cinquantenni – raccontano – che, dopo una prima tappa a Buenos Aires, partono alla volta dei luoghi dove sono nati e cresciuti nonni, bisnonni e lontani parenti. Sono spinti dalla curiosità e dalla ricerca della propria cultura. L’area più battuta, dove c’è una maggiore concentrazione di italo argentini, è a sud del Paese, nella zona del Comodoro Rivadavia in Patagonia».

Un milione di asiatici a Machu Picchu. A fine 2018 sono attesi 4,4 milioni di turisti in Perù – contro i 4.032.339 di arrivi dello scorso anno – che porteranno nelle casse dell’industria turistica 5 miliardi di dollari. Lo dicono le stime di PromPerú, la commissione per la promozione del Perù per l’esportazione e il turismo. I dati aggiornati del ministero del Turismo parlano di oltre 1,5 milioni di arrivi stranieri nei primi quattro mesi dell’anno con gli Usa in testa (16% di arrivi). Ma la sorpresa viene dal mercato asiatico: i turisti da Cina e Corea del Sud sono in costante aumento e, da inizio 2018 a oggi, sono stati più di 1 milione circa i viaggiatori asiatici che hanno visitato Machu Picchu, la fortezza inca sulle Ande peruviane, votata dai viaggiatori su TripAdvisor come terza migliore esperienza di viaggio in Sudamerica.

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Silvia Pigozzo
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