by Fabrizio Condò | 3 Aprile 2024 12:15
Innanzitutto la precisione, sennò che Svizzera sarebbe? Ma c’è tanto altro da scoprire in un Paese multitasking di appena 8 milioni di abitanti: bellezza, cultura, natura e sostenibilità. Presente a Bmt Napoli, Piccarda Frulli, vicedirettore Italia di Svizzera Turismo, ci accompagna in un viaggio ideale attraverso i 26 cantoni della Confederazione elvetica. Affacciata sul nostro Paese. O viceversa.
«Cominciamo con il dire – è la premessa – che le nostre città non sono metropoli ma centri a dimensione d’uomo, però di assoluto profilo internazionale, vicine a un lago o a un fiume, con il verde sempre a portata di mano», racconta Frulli.
«Non a caso – sottolinea il vicedirettore di Svizzera Turismo – gli italiani apprezzano proprio il fatto di poter vivere esperienze all’aria aperta, dove c’è un grande rispetto per la natura e la sostenibilità. Per questo promuoviamo lo Swiss travel system, un sistema di trasporti integrato che consente al turista di muoversi su tutto il territorio elvetico utilizzando solo mezzi pubblici, siano essi treni, autopostali o battelli. Non solo. Esistono 11 destinazioni interdette alle auto e il Gran Tour of Switzerland, un percorso di 1.600 km su strade secondarie che attraversa alcune delle località più iconiche, come i siti Unesco, percorribili anche in bicicletta».
La Svizzera, sinonimo di precisione e puntualità, e l’Italia, meravigliosa ma poco organizzata per definizione, sembrano due mondi destinati a non incontrarsi mai. Eppure non è così.
«Io credo che i “latini” siano più organizzati di quanto si pensi e i “nordici” più creativi di quello che si racconta. Il lato culturale non è affatto secondario, anzi. Il turista che va in Svizzera, infatti, rimane meravigliato dalla quantità di festival ed eventi organizzati. Poi ovviamente il fatto che il Paese funzioni come un orologio e il treno sia sempre puntuale sono fattori che hanno un peso determinante e semplificano il viaggio. Tanto è vero che la Svizzera è l’ideale per una famiglia o per chi viaggia da solo e ha bisogno di tranquillità», aggiunte Piccarda Frulli.
Il biglietto da visita è eloquente. E per chi ama il turismo sostenibile la Svizzera è l’optimum. «Assolutamente. La sostenibilità per la Svizzera non è una moda, ma un modo di vivere. Non è un caso che qui, storicamente, ci sia sempre stata molta attenzione all’omeopatia, alle cure naturali, all’alimentazione sana. Inoltre, gli svizzeri amano molto praticare sport e utilizzano poco l’auto, in tanti addirittura non la possiedono. Non solo per una questione etica, ma di praticità. Sono campioni di riciclaggio e la differenziata esiste da 40 anni. Fa proprio parte del loro Dna».
Difficile non lasciarsi attirare da un Paese che ha come “portabandiera” un campionissimo come Roger Federer. «Non a caso è il nostro ambassador già da alcuni anni, proprio perché ha sempre portato in giro per il mondo quello che sono i tratti distintivi degli svizzeri: impegno, serietà professionale e anche un pizzico di ironia. “The King” è stato sempre tale anche fuori dal campo», ci dice.
Un ulteriore incentivo per venire in Svizzera nel 2024?
«Perché è una vacanza “diversa”. E poi, magari sarà banale, perché è un viaggio comodo per gli italiani: siamo ad appena mezzora di macchina da Varese. L’anno scorso abbiamo raggiunto degli accordi con Trenitalia, creando offerte speciali per stimolare a usare il treno e a viaggiare in maniera sostenibile già dall’Italia. E poi perché la Svizzera è un’Europa in miniatura: 4 lingue diverse, 26 Cantoni, un Paese che ha creato una forte connection con gli Stati limitrofi. E che ha la maggior densità museale nel vecchio continente: più di 1.000 con appena 8 milioni di abitanti. Per non parlare delle montagne e di un paesaggio fantastico: il turismo invernale è nato in Svizzera intorno al 1860».
E volendo tracciare un mini itinerario?
«Partirei certamente dal Canton Ticino, dove si parla italiano: Lugano, Bellinzona, Locarno, che ospita il famoso Festival del Cinema. Poi salirei verso Lucerna, Svizzera centrale, e lì mi divertirei al Kkl, un centro polifunzionale creato dal famoso architetto Jean Nouvel, dove si tiene uno dei festival di musica classica più celebri al mondo. Quindi tappa a Zurigo, per rendersi conto che non è solo la città delle banche e della finanza, ma la patria del Dadaismo e dove c’è un grande fermento culturale. Infine, un’escursione alle cascate di Schaffhausen, tra le più importanti d’Europa».
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