La voglia di vacanza comincia a farsi sentire: nonostante 16 milioni di italiani abbiano già rinunciato o devono ancora decidere se fare un viaggio o meno in vista dell’estate, sono quasi 9 i milioni di connazionali che hanno già scelto quando e dove andare. I numeri appartengono al sondaggio effettuato, tra il 5 e il 7 maggio, da Swg e Confturismo Confcommercio dopo la sequenza rapida dell’uscita del decreto riaperture e degli annunci di eliminazione delle quarantene e di adozione del certificato verde Covid.
Dal sondaggio, emerge una fortissima concentrazione dei periodi richiesti, soprattutto per quanto riguarda i viaggi di almeno sette giorni: il 60% degli intervistati li programma tra la seconda metà di luglio e agosto, mentre settembre e la prima quindicina di luglio insieme non arrivano al 24% delle preferenze: “un ritorno alla stagionalizzazione che non fa bene al turismo, soprattutto se continueranno a mancare i flussi degli stranieri”, si legge nella nota di Confturismo.
La fiducia nel processo di vaccinazione e l’attesa del Green Pass europeo fa tornare anche la voglia di estero: sale, rispetto ad aprile, dal 13% al 20% la quota degli italiani che sceglieranno una meta oltre confine per le vacanze. L’80% dei connazionali resterà in Italia privilegiando mete balneari, ad esempio Puglia e Sardegna, ma anche territori dall’offerta più complessa, come la Toscana. L’immagine vincente tra i competitor esteri è, però, quella della Spagna che, tra le due rilevazioni, aumenta di sei punti il suo distacco dai più immediati inseguitori, Grecia e Francia.
Via via che procede il piano vaccinale in Italia si riduce anche l’appeal delle destinazioni Covid free. Scende di dieci punti fra le due rilevazioni la percentuale di coloro che le prediligerebbero per una vacanza.
Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio, ha dichiarato: «Questa è una fase cruciale, nella quale ci giochiamo tutto: non solo l’estate 2021 ma il nostro posizionamento competitivo dei prossimi anni sullo scenario mondiale del turismo. Ci vogliono scelte veloci, d’anticipo sulla concorrenza, e gioco di squadra. Le decisioni su come riaprire ai flussi turistici, soprattutto quelli internazionali, con quali strumenti, tempistiche e messaggi, devono nascere dal confronto tra istituzioni e categorie, come si sta facendo da mesi negli altri Paesi. Una seconda estate con pochi stranieri e turisti italiani concentrati in un unico mese è esattamente ciò che va evitato a tutti i costi».