Balneari Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/balneari/ Network multimediale di informazione turistica Mon, 24 Feb 2025 15:23:41 +0000 it-IT hourly 1 https://euhkb3nhdo3.exactdn.com/wp-content/uploads/2017/02/cropped-logo_quadrato.png?lossy=1&resize=32%2C32&ssl=1 Balneari Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/balneari/ 32 32 Concessioni balneari, l’Ue: “Gare aperte e trasparenti” https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-lue-gare-aperte-e-trasparenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-lue-gare-aperte-e-trasparenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-lue-gare-aperte-e-trasparenti/#respond Mon, 24 Feb 2025 13:43:35 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=132064 Concessioni balneari, l’Ue: “Gare aperte e trasparenti”

Rimane un’incognita il destino delle concessioni balneari italiane. La sentenza del Tar Liguria, che giudica illegittimi i rinnovi automatici al 2027, non ha fatto altro che far ripiombare nell’incertezza il nodo sulla “proroga sì, proroga no”, chiamando in causa la stessa Commissione europea.

Bruxelles ha ribadito la necessità di gare aperte e trasparenti, chiarendo che insieme a Roma sono stati “concordati gli elementi chiave di un’intesa comune per allineare il sistema italiano delle concessioni balneari al diritto Ue: le concessioni saranno riassegnate entro i prossimi tre anni (al più tardi entro settembre 2027) sulla base di gare aperte, trasparenti e non discriminatorie.

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Concessioni balneari, l’Ue: “Gare aperte e trasparenti”

Rimane un’incognita il destino delle concessioni balneari italiane. La sentenza del Tar Liguria, che giudica illegittimi i rinnovi automatici al 2027, non ha fatto altro che far ripiombare nell’incertezza il nodo sulla “proroga sì, proroga no”, chiamando in causa la stessa Commissione europea.

Bruxelles ha ribadito la necessità di gare aperte e trasparenti, chiarendo che insieme a Roma sono stati “concordati gli elementi chiave di un’intesa comune per allineare il sistema italiano delle concessioni balneari al diritto Ue: le concessioni saranno riassegnate entro i prossimi tre anni (al più tardi entro settembre 2027) sulla base di gare aperte, trasparenti e non discriminatorie. I Comuni hanno pertanto il diritto di organizzare immediatamente gare e assegnare le concessioni anche prima di settembre 2027”.

Una portavoce della Commissione Ue, intervenuta nelle scorse ore, ha sottolineato che «questi elementi sono riflessi nella legislazione italiana» e che «non è previsto un accordo formale scritto con il governo». La Commissione, pur non commentando ufficialmente la decisione del Tar, ha ricordato che il dialogo con l’Italia è iniziato lo scorso agosto per risolvere «l’annosa questione» della liberalizzazione delle concessioni, portando a un’intesa raggiunta in ottobre. L’obiettivo principale rimane la chiusura della procedura d’infrazione Ue pendente nei confronti dell’Italia.

In soldoni, come ha scritto poi Repubblica – riportando la conferma di una portavoce dell’esecutivo Ue – il ‘common understanding’ tra il governo italiano e la Commissione europea non può essere rivendicato in giudizio per invalidare le gare bandite dai Comuni. E non perché non sia stato messo per iscritto, ma perché è solo un accordo politico che ha per ora sospeso (ma non chiuso) la procedura d’infrazione avviata nei confronti del governo italiano per la violazione della direttiva Bolkestein.

Secondo l’esperto legale Federico Bulfoni, in alcune dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos, «il Tar Liguria ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto fare sotto il profilo giuridico, viste anche le numerose sentenze del Consiglio di Stato sulla vicenda. L’obbligo di disapplicazione delle disposizioni normative nazionali in contrasto con le normative dell’Unione europea, quali la direttiva Bolkestein, e con le statuizioni della Corte di Giustizia dell’Unione europea, vale tanto per le autorità giurisdizionali, quanto per le amministrazioni».

Un aspetto interessante, secondo Bulfoni, riguarda il Comune di Zoagli, che «pur non disponendo alcuna proroga delle concessioni scadute, sembra aver provveduto a rilasciare ai balneari uscenti una licenza temporanea fino al 31 ottobre 2024, nelle more della conclusione della procedura di gara». Questo potrebbe rappresentare una soluzione temporanea in attesa dell’effettiva riassegnazione delle concessioni. «La concorrenza – afferma l’esperto – lo stabilisce proprio il Codice degli Appalti, non deve essere vista come una finalità, ma come un mezzo per raggiungere il risultato ottimale». Allo stesso tempo, fa presente come nel periodo transitorio sia «molto difficile che il risultato ottimale possa essere conseguito assegnando nuovi titoli di breve durata a nuovi operatori, smantellando le gestioni precedenti».

Dal canto suo, l’assessore al Demanio della Regione Liguria, Marco Scajola, respinge le accuse di inerzia e rivendica il ruolo attivo della Regione nella questione: «Penso si possa dire tutto, escluso di essere stati silenti su questo argomento: al contrario siamo sempre stati una regione propositiva e attiva a livello nazionale. Continueremo a lavorare anche in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con coerenza e nell’interesse di cittadini e lavoratori, senza strumentalizzare un settore importante come quello balneare a seconda degli interessi del momento».

Le associazioni di categoria non nascondono la preoccupazione per il caos normativo che sta investendo il settore. «Esprimiamo il nostro sconcerto di fronte alle dichiarazioni rilasciate ieri da una portavoce non identificata della Commissione europea che, in maniera sospettamente tempestiva, ha commentato la sentenza del Tar Liguria, affrettandosi a difendere l’operato della divisione mercato interno della Commissione europea», hanno dichiarato Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Italia aderente a Federturismo Confindustria, e Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare.

I rappresentanti del settore chiedono maggiore chiarezza e regole certe per le oltre 30 mila imprese e i 300 mila lavoratori coinvolti, auspicando un intervento risolutivo che garantisca un equilibrio tra concorrenza e tutela degli operatori già attivi e ribadendo la necessità di andare avanti con la mappatura delle concessioni.

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Balneari, bocciata la proroga automatica delle concessioni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-bocciata-la-proroga-automatica-delle-concessioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-bocciata-la-proroga-automatica-delle-concessioni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-bocciata-la-proroga-automatica-delle-concessioni/#respond Thu, 20 Feb 2025 14:13:30 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=131581 Balneari, bocciata la proroga automatica delle concessioni

Niente proroga automatica delle concessioni balneari. Il Tar per la Liguria ha respinto il ricorso presentato da Bagni Silvano di Nichel Anna & C. s.n.c., dall’impresa individuale Sacha Cubeddu e da Matakello s.r.l. contro il comune di Zoagli, in provincia di Genova. I ricorrenti, assistiti dall’avvocato Cristina Pozzi, contestavano la legittimità delle gare già indette dal comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027.

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Balneari, bocciata la proroga automatica delle concessioni

Niente proroga automatica delle concessioni balneari. Il Tar per la Liguria ha respinto il ricorso presentato da Bagni Silvano di Nichel Anna & C. s.n.c., dall’impresa individuale Sacha Cubeddu e da Matakello s.r.l. contro il comune di Zoagli, in provincia di Genova. I ricorrenti, assistiti dall’avvocato Cristina Pozzi, contestavano la legittimità delle gare già indette dal comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027. L’amministrazione comunale, rappresentata dall’avvocato Luigi Cocchi, ha difeso la propria posizione, ottenendo ragione in giudizio.

La sentenza del Tar arriva dopo quella del Consiglio di Stato dello scorso dicembre che annullava di fatto le proroghe fino al 2033. Ma, soprattutto, la pronuncia odierna assume particolare rilevanza e significato politico perché sostanzialmente smentisce quanto sostenuto dal governo sulla proroga automatica delle concessioni balneari.

Era lo scorso 4 settembre quando il Consiglio dei ministri approvò la riforma del comparto, contenuta in un decreto legge su materie oggetto di procedure d’infrazione europee.

I punti principali della riforma delle concessioni balneari prevedevano: l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro il giugno 2027, la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore  dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

LEGGI ANCHE: È MORTO BOLKESTEIN, PADRE DELLA DIRETTIVA SUI BALNEARI

Una decisione che, nel comunicato finale del Consiglio dei ministri, veniva salutata come “il risultato anche del costruttivo e costante confronto con la Commissione europea. Con particolare riferimento alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”.

Affermazioni alle quali seguì il commento, allora, di una portavoce dell’Ue: «La Commissione accoglie con favore la decisione odierna dell’Italia sul caso delle concessioni balneari. Ciò fa seguito a scambi costruttivi attraverso i quali la Commissione e le autorità italiane hanno raggiunto un’intesa comune sul quadro legislativo della riforma delle concessioni balneari italiane alla luce del diritto dell’Ue, con una soluzione globale, aperta e non discriminatoria che copra tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni».

Nel frattempo, in questi mesi, non sono mancate le tensioni e le polemiche con le associazioni di categoria. E si arriva così ad oggi, con il Tribunale amministrativo regionale per la Liguria che ha chiarito come non esiste alcun accordo scritto tra lo Stato italiano e la Commissione europea che imponga alle amministrazioni locali di estendere le concessioni fino al 2027. Inoltre, viene fatto presente, anche se tale accordo esistesse, non potrebbe prevalere sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha già sancito l’incompatibilità delle proroghe automatiche con il diritto comunitario.

Ecco il passaggio della sentenza, come riportato sul sito di Repubblica: «Per contro, non vale ai titolari invocare un accordo tra lo Stato italiano e la Commissione europea, secondo cui le Amministrazioni avrebbero l’obbligo di prorogare le concessioni balneari sino al settembre 2027: e ciò sia perché non risulta esistente un documento scritto racchiudente tale patto; sia in quanto, in ogni caso, un simile accordo non potrebbe prevalere sul dictum (la pronuncia, ndr) della Corte di Giustizia in ordine all’incompatibilità unionale del rinnovo automatico delle concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative, essendo la Curia europea (La Corte di giustizia dell’Unione europea) l’organo deputato all’interpretazione autentica del diritto eurounitario, con effetti vincolanti sia nei confronti delle autorità nazionali che delle altre istituzioni dell’Unione».

Il Tar Liguria ha quindi rigettato il ricorso e condannato i ricorrenti al pagamento delle spese di lite in favore del Comune di Zoagli. La decisione rappresenta senza dubbio un ulteriore tassello nel complesso contenzioso sulle concessioni balneari, confermando l’orientamento secondo cui i rinnovi automatici non sono più praticabili e che i Comuni possono procedere con l’assegnazione delle concessioni tramite gara pubblica.

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Le grandi notizie del travel: il 2024 mese per mese https://www.lagenziadiviaggimag.it/top-news-del-travel-2024-il-racconto-mese-per-mese/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=top-news-del-travel-2024-il-racconto-mese-per-mese https://www.lagenziadiviaggimag.it/top-news-del-travel-2024-il-racconto-mese-per-mese/#respond Fri, 20 Dec 2024 06:00:33 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=124273 Le grandi notizie del travel: il 2024 mese per mese

Dalla crisi di Boeing alle nozze Ita-Lufthansa, passando per il crac Fti e il primo G7 Turismo: le notizie del travel 2024 raccontate al trade mese per mese dalla redazione de L’Agenzia di Viaggi Magazine. 

GENNAIO
GUAIO BOEING

Piovono euro sul turismo a inizio anno. I fondi per il triennio 2024-2026 sono stati rifinanziati con 260 milioni: 110 per impianti di risalita, 135 per il Fondo Unico Nazionale per il Turismo; 5 l’anno (15 totali) per i “Cammini religiosi”.

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Le grandi notizie del travel: il 2024 mese per mese

Dalla crisi di Boeing alle nozze Ita-Lufthansa, passando per il crac Fti e il primo G7 Turismo: le notizie del travel 2024 raccontate al trade mese per mese dalla redazione de L’Agenzia di Viaggi Magazine. 

GENNAIO
GUAIO BOEING

GennaioPiovono euro sul turismo a inizio anno. I fondi per il triennio 2024-2026 sono stati rifinanziati con 260 milioni: 110 per impianti di risalita, 135 per il Fondo Unico Nazionale per il Turismo; 5 l’anno (15 totali) per i “Cammini religiosi”. Intanto, scatta il conto alla rovescia per il Giubileo. Il 5 gennaio, l’incidente a un jet di Alaska Airlines, che ha perso un pannello della fusoliera dopo il decollo da Portland, dà il via alla crisi di Boeing. La Faa mette a terra gli aerei.

È totonomi per l’acquisizione di Alpitour World: tra le pretendenti c’è anche il fondo Certares. Frecciarossa si espande all’estero annunciando il Milano-Lubiana, Slovenia, in sette ore e l’accordo con la Germania per attivare entro dicembre 2026 i collegamenti da Roma e Milano per Monaco. Iag prosegue l’opera di ristrutturazione finanziaria di Vueling, dopo le perdite del periodo Covid, con un’iniezione di oltre 70 milioni di euro. Arriva un nuovo network sul mercato italiano: si chiama Travelpro, nasce dalla collaborazione di SiTravel e Travelbuy: parte con oltre 220 associati.

Leonardo Massa diventa vice president Southern Europe della Divisione Crociere del Gruppo Msc. Già managing director Italia di Msc Crociere ed Explora Journeys, assume ora anche la responsabilità di Francia, Spagna e Portogallo. Sempre in tema di crociere, debutta a Miami la nave dei record Icon of the Seas di Royal Caribbean.

Intanto, nell’ambito dell’inchiesta su corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento e nella gestione del Rione Terra a Pozzuoli, viene arrestato Giorgio Palmucci, ex presidente Enit e vicepresidente Confindustria Alberghi.

Lufthansa dovrà “rimborsare” le agenzie di viaggi: la Cassazione, con sentenza pubblicata il 16 gennaio, mette fine al contenzioso avviato da Fiavet nel 2016 dopo la decisione del vettore di ridurre la commissione alle adv Iata dall’1% allo 0,1%. Intanto, sul Mar Rosso, i ripetuti attacchi alle navi da parte dei ribelli Houthi portano le compagnie di crociera a deviare le loro rotte.

Se il 2023 iniziava con l’avvio del matrimonio tra Ita e Lufthansa, il 2024 si apre con l’annuncio della Commissione Ue di un’indagine di 90 giorni lavorativi su concorrenza e concentrazioni. Il matrimonio slitta almeno ai primi di giugno.

FEBBRAIO
NASCE ENIT SPA

febbraio enit spaÈ il mese di Bit, la Borsa internazionale del turismo. Alla fiera, dal 4 al 6 febbraio, ci sono 26 Paesi che partecipano per la prima volta o che ritornano tra gli stand dopo molti anni di assenza.

Welcome Travel Group sceglie proprio la fiera per la sua convention annuale. L’appuntamento “In Orbita” organizzato dal network di casa Alpitour-Costa convoglia a Milano circa 1.400 agenti di viaggi.

Alla Bit sbarca anche il tema del burnout, fenomeno trasversale che colpisce tutte le categorie di lavoratori e tutti i settori: fra questi, il turismo, che ha attraversato il lockdown con lo stop dei viaggi, la riapertura a strappi, infine la ripresa con ritmi forse mai sperimentati prima.

Il ministero del Turismo sblocca i fondi per le grandi aziende del turismo del cosiddetto Decreto 39 milioni, a copertura dell’ultimo periodo di crisi Covid.

Sempre sul fronte istituzionale dobbiamo attendere il 27 febbraio per la nascita di Enit Spa. L’attuale Agenzia nazionale per il turismo diventa società per azioni interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Parallelamente viene nominata la nuova presidente Alessandra Priante, al fianco dell’amministratore delegato Ivana Jelinic.

Lato compagnie aeree, Ryanair dà il via a una nuova stagione di alleanze con le Ota, finora definite “pirati” del web: dopo gli accordi con loveholidays e Kiwi, la low cost irlandese stringe anche un patto con Tui Group. Non c’è pace invece nella disputa con il gigante eDreams.

Nel frattempo, dopo l’avvio dell’investigazione su Ita-Lufthansa, la commissione Ue indaga anche sull’acquisizione esclusiva di Air Europa da parte di Iag, ai sensi del regolamento su concorrenza e concentrazioni.

Il mese bisestile si chiude con l’ok della Commissione europea all’acquisizione del controllo congiunto di Italo da parte di Msc e del fondo americano Gip.

Sempre da questo mese sono in vigore le nuove regole del tax free shopping. Si riduce da 154,94 a 70 euro la soglia che consentirà ai turisti extra Ue di acquistare beni in Italia senza dover corrispondere la relativa imposta o avendo diritto al successivo rimborso della stessa.

MARZO
PASSAPORTI ALLE POSTE

PASSAPORTO 2Marzo è il mese di Itb Berlin. dove nasce la “santa alleanza” nella tecnologia applicata ai viaggi: viene presentata Global Travel Tech (Gtt), aggregazione operativa tra i colossi della distribuzione dei viaggi online Amadeus, Booking, eDreams Odigeo, Expedia Group, Skyscanner e Travelport. L’obiettivo è restituire potere ai viaggiatori con maggiore trasparenza e concorrenza.

È anche il mese in cui va in scena la 27a edizione di Bmt (Borsa Mediterranea del Turismo) a Napoli, che vede protagonisti i colossi del mare. Dedichiamo loro la copertina: chi sono e quali obiettivi hanno Msc, Carnival, Royal Caribbean, Norvegian Cruise Line e Grimaldi. La Borsa vede anche la prima uscita ufficiale in Italia di Alessandra Priante da presidente Enit.

E se l’Arabia Saudita prosegue nella scalata al trono del travel mondiale con un investimento di 700 miliardi di euro, l’Italia inserisce 100 euro in più in busta paga ai lavoratori del turismo per notturni e straordinari nelle domeniche e nei festivi per effetto della detassazione in legge di bilancio. C’è poi la firma dell’intesa tra governo e Poste Italiane per avviare, in via sperimentale in due Comuni sotto i 15mila abitanti, la procedura di richiesta e rilascio passaporti, per la successiva estensione ai 7mila uffici postali dei piccoli Comuni.

Arriva inoltre la regolamentazione europea per gli affitti brevi: il Consiglio dell’Ue ha approvato l’introduzione del Codice Unico Europeo che verrà applicato a tutti gli immobili a destinazione turistica. Un colpo di acceleratore in una materia che vede l’Italia ancora in ritardo. Lato aziende, spunta l’ipotesi di quotazione in Borsa per l’Alpitour controllata da Giovanni Tamburi.

Sul fronte vettori, niente di fatto per la fusione tra JetBlue e Spirit Airlines: il giudice federale degli Stati Uniti blocca l’operazione che avrebbe fatto nascere il quinto colosso aereo Usa accanto ad American Airlines, Delta Air Lines, United e Southwest. Il motivo è che l’accordo avrebbe penalizzato pesantemente i consumatori del trasporto aereo nazionale. Proseguono nel frattempo le partnership commerciali di Ryanair: è la volta del gruppo Viajes El Corte Inglés che venderà i voli della compagnia aerea tramite la Ota Logitravel.

Boeing resta intanto nella bufera: il National Transportation Safety Board ha dichiarato alla commissione per il commercio del Senato che Boeing non ha fornito agli inquirenti informazioni cruciali per condurre pienamente le indagini.

APRILE
FIDUCIA SANTANCHÈ

aprile fiducia SantanchèA inizio aprile Daniela Santanchè incassa la fiducia della Camera, dopo la richiesta di dimissioni motivata dall’ipotesi di reato a suo carico per truffa aggravata ai danni dell’Inps, nell’indagine della Procura di Milano sulla presunta gestione irregolare della cassa integrazione in deroga Covid di Visibilia. Slitta intanto a maggio la prima udienza del processo su corruzione e turbativa d’asta del Rione Terra a Pozzuoli: l’ex presidente Enit Giorgio Palmucci chiede il patteggiamento.

Arriva il passaporto ultrarapido: rilascio in 15 giorni e sconto del 50% dei tempi di attesa. Gattinoni si riorganizza, da inizio 2025 avrà tre business unit: Travel, Business ed Events. Balneari in piazza a Roma l’11 aprile: “minacciano” spiagge chiuse a giugno se non arriva la legge che riorganizzi le concessioni.

Continua la crisi in Israele: anche se non è esplicitamente utilizzata la parola “sconsiglio”, la Farnesina “suggerisce” di rinviare i viaggi. Grandi manovre nel tour operating internazionale: Certares acquisisce per 1 euro il 100% del capitale sociale del tedesco Fti Group. Obiettivo è “rafforzare il capitale e ristrutturare l’azionariato”. Nh Hotel Group si trasforma: opererà d’ora in poi come Minor Hotels Europe & Americas.

Fiavet avanza nella battaglia contro la politica “zero commission” della biglietteria aerea. Dopo aver vinto il contenzioso contro Lufthansa, la federazione ha verificato tutte le posizioni delle compagnie aeree che negli ultimi 10 anni hanno comunicato l’azzeramento della commissione. Si allungano ancora i tempi dell’operazione Ita-Lufthansa. Visita-lampo a Bruxelles per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha incontrato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. Intanto, conti in profondo rosso per la compagnia aerea tedesca: nella prima trimestrale, a causa degli scioperi, 734 milioni di euro di perdite rispetto ai 467 milioni dello scorso anno.

Lunedì 29 aprile arriva il closing per la vendita di Italo Ntv. Il Gruppo Msc di Gianluigi Aponte detiene ora il 50% di Italo. Il fondo statunitense Gip ha reinvestito per una quota del 35%. Allianz, che deteneva l’11,5% della società, è salita al 13%. Nel nuovo cda confermati l’amministratore delegato Gianbattista La Rocca e il presidente Luca Cordero di Montezemolo. Tip – Tamburi Investment Partners tiene ancora stretta Alpitour e approva il bilancio. Come recitava l’ultima lettera di Tamburi agli azionisti, non c’era e non c’è «la benché minima intenzione di accettare proposte che non tengano in adeguato conto cos’è e cosa può ancora diventare».

Dopo qualche anno di pausa si torna a parlare di overtourism: alle Canarie in 60mila scendono in piazza contro il turismo di massa.

MAGGIO
SOS OVERTOURISM

maggio overtourismA Maiorca in 20mila in piazza contro il sovraffollamento. L’isola cancellerà 18mila posti letto per garantire un corretto equilibrio tra residenti e visitatori. Intanto Roma, altra città tacciata di overtourism (attesi 33 milioni di pellegrini per il Giubileo 2025), sembra invece non curarsi del “problema” e diventa sede dell’edizione 2025 del Wttc Global Summit: l’evento annuale itinerante organizzato dal World Travel and Tourism Council.

Il 3 maggio la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio per il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in relazione alla presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps nel caso Visibilia.

La controllata dello Stato Trenitalia si allea con Grimaldi Lines per lanciare la formula treno+nave acquistabile in un’unica soluzione. Si viaggia verso Sardegna e Sicilia con un solo biglietto. Nel frattempo, sempre in Italia, prende piede il face boarding in aeroporto: dopo Linate, anche l’aeroporto di Catania inaugura il sistema biometrico; non sarà più necessario esibire i documenti o la carta d’imbarco al gate per partire: basterà il riconoscimento facciale.

A livello internazionale si allunga poi la catena di eventi negativi per Boeing. Un 737 con 85 persone a bordo è uscito di pista durante il decollo all’aeroporto di Dakar, in Senegal, prendendo fuoco. Terzo incidente in una settimana.

Sul fronte della distribuzione, Viaggi.Conad diventa operativo per le agenzie del network Welcome Travel Group che hanno aderito al progetto, oltre 1.300. Avranno la possibilità di gestire le prenotazioni di vacanze e crociere riservate ai possessori di Carta Insieme e Carta Insieme Più Conad.

Nuova identità e nuovo posizionamento strategico con il rebranding di Voihotels, parte di Alpitour World: look più moderno e più immediato.

Il World Economic Forum chiude il mese con una sensazione di “cauto ottimismo”: oltre otto economisti esperti su dieci (l’82%) prevedono che quest’anno l’economia globale si rafforzerà o tuttalpiù rimarrà stabile.

Multe salatissime nel rent: l’Antitrust ha sanzionato per complessivi 18 milioni di euro sei compagnie di autonoleggio (Hertz, Avis, Drivalia, Noleggiare, Centauro e Green Motion) per “clausole vessatorie”.

GIUGNO
FALLIMENTO FTI GROUP

giugno ftiEclatante crac nel mondo del tour operating europeo. Scatta la procedura di insolvenza per Fti Touristik GmbH, il secondo t.o. tedesco dopo Tui e il terzo in Europa per fatturato. La società ha dichiarato il fallimento dopo un fine settimana di intense trattative con il governo e nonostante l’annuncio dell’acquisizione da parte di Certares per 1 euro e una prima iniezione di 125 milioni di euro.

In Italia, il ministero del Turismo fa sapere che i pagamenti relativi al contributo statale da 39 milioni per agenzie e t.o. riprenderanno da metà luglio. Sul fronte trasporto ferroviario, cambio ai vertici del Gruppo Fs: Stefano Donnarumma è il nuovo amministratore delegato, affiancato dal presidente Tommaso Tanzilli. Novità da Oltralpe: Sncf, già presente in nove Paesi europei al di fuori della Francia, annuncia il suo sbarco nell’alta velocità italiana nel 2026.

Intanto, appare ormai certo il via libera della Commissione Ue all’operazione Ita-Lufthansa. E mentre Boeing presenta il Piano di sicurezza e qualità alla Federal Aviation Administration (Faa), l’Enac si arma contro il caro voli ed esorta i gestori degli scali a fare massima attenzione ai servizi erogati durante i picchi estivi: si profila una stagione caratterizzata da forte incremento dei movimenti aerei e del numero di passeggeri. A complicare le cose nel Regno Unito il dietrofront sui liquidi a bordo in aereo: dal 9 giugno torna il tetto dei 100 ml in alcuni aeroporti del Paese. In Spagna invece i vettori low cost Ryanair, easyjet, Volotea e Vueling vengono multati per 150 milioni di euro per gli extra fatti pagare su bagagli e pasti a bordo. Questo mentre in Italia l’Antitrust assolve Vueling.

Ma la nuova stangata per i passeggeri aerei si chiama “green fee”. Dopo l’annuncio del supplemento da 1 a 72 euro (a seconda delle tratte operate) da parte di Lufthansa, altre grandi compagnie come British Airways, Iberia, Air France-Klm si apprestano a introdurre una tassa ambientale.

Dopo le elezioni europee, l’Etc (European Travel Commission) spinge sul considerare l’Europa un brand e una destinazione turistica unica. Ma la protesta contro l’overtourism non si plaga: ora la Grecia vuole limitare le crociere a Santorini e Mykonos. Fronte navi, è il mese del battesimo di Queen Anne, prima nuova unità Cunard dopo 12 anni.

LUGLIO
URAGANI E GRANDE CALDO

luglio uragano BerylL’uragano Beryl si abbatte sui Caraibi per una settimana, salendo fino a categoria 5. Colpisce Venezuela, Grenada, Santa Lucia, Grenadine, Giamaica, Messico e Texas provocando vittime, danni, isole distrutte, e causando cancellazione di voli, crociere e la chiusura di alcuni aeroporti. Il maltempo torna a flagellare anche l’Italia. Un violento nubifragio con smottamenti e frane ha colpito le vallate alpine fra Piemonte e Valle d’Aosta, compromettendo anche il turismo della cosiddetta montagna estiva. Maxievacuazione anche nel Verbano-Cusio-Ossola. Allagamenti al centro di Cervinia. L’altra faccia della medaglia è il super caldo: nell’estate più afosa di sempre a livello globale, la Sicilia finisce sulle prime pagine dei quotidiani internazionali per l’emergenza siccità, ma l’assessorato regionale al turismo fa sapere che i visitatori sono in aumento.

A inizio luglio dalla Procura di Milano arriva la seconda richiesta di rinvio a giudizio per Santanchè: sotto la lente l’ipotesi di falso nei bilanci della sua ex società Visibilia. Intanto il 3 luglio al ministero dell’Economia, per la prima volta Ita e Lufthansa si presentano insieme ai media. È arrivato il via libera dell’Antitrust Ue all’ingresso dei tedeschi nell’ex Alitalia. L’11 luglio debuttano i primi voli commerciali dall’aeroporto Salerno Costa d’Amalfi. La prima è Volotea, seguita da easyJet. Nel frattempo, l’aeroporto di Malpensa viene intitolato, con effetto immediato, a Silvio Berlusconi, come stabilito da un’ordinanza Enac. Parliamo sempre di aeroporti: venerdì 19 luglio, un errore di aggiornamento del software causa disagi a milioni di utenti di Microsoft Windows e manda in tilt scali e compagnie aeree: sono almeno 3.340 i voli cancellati. In Italia è tempo intanto di “franchigia estiva”: niente scioperi aerei dal 27 luglio al 5 settembre. Ma restano disservizi in tutta Europa tra cancellazioni, ritardi e un sistema che lo stesso presidente Enac Pierluigi Di Palma definisce vicino «al collasso».

Lato Ota, ennesima partnership per Ryanair: accordo con Expedia e primo patto con un aggregatore, si tratta di Paxport. Intanto l’Antistrust spagnola conferma la multa di mezzo milione ai danni di Booking per abuso di posizione dominante. Sempre in Spagna continua la “rivolta” contro l’overtourism. Dopo le Canarie, le Baleari, Malaga e Cadice, anche Barcellona protesta: migliaia di residenti bersagliano i turisti con pistole ad acqua invitandoli a “tornare a casa”.

In Italia tempo di rinnovi dei contratti nazionali (Ccnl) per i dipendenti del turismo fino al 31 dicembre 2027. Tra le novità, aumento del salario (sul quarto livello è 200 euro) corrisposto in busta paga in quattro anni.

Arrivano infine i tanto attesi Giochi Olimpici di Parigi, a 100 anni dall’ultima volta, dal 26 luglio all’11 agosto: sembra sorprendente, eppure le Olimpiadi non hanno avuto il potere di incrementare le prenotazioni turistiche.

AGOSTO
IAG NON COMPRA AIR EUROPA

agosto air europaIberia cambia idea e fa retromarcia: non acquisirà Air Europa, di cui detiene comunque una quota del 20%. È stato il Gruppo Iag a decidere di rinunciare al piano di investimenti di 400 milioni di euro, in quanto le richieste dell’Antitrust Ue sono giudicate troppo onerose.

Tariffe più basse, passeggeri in aumento, meno ricavi per le compagnie aeree: brusca frenata di Lufthansa nei risultati operativi. Prima parte dell’anno non memorabile sotto il profilo degli utili anche per Ryanair: eppure i passeggeri sono il +10% rispetto allo scorso anno. I vettori dovranno studiare pricing più adeguati, ma tali da assicurargli i giusti ricavi. La partita si giocherà sulle ancillary, come dimostra easyJet.

A fine mese, con il via libera Ue, ufficializzata l’acquisizione del 19,9% della scandinava Sas da parte del Gruppo Air France-Klm. Nel frattempo passaporti alle Poste anche in tre grandi città: dal 6 agosto il servizio è attivo in 32 uffici postali a Bologna, altri 32 a Verona e 17 a Cagliari. A settembre sarà progressivamente esteso a Roma, Milano, Napoli.

Importante operazione del Gruppo Mangia’s: acquisizione, insieme al fondo inglese Arrow, del Kamarina Resort a Scoglitti, Ragusa. Investimento di 120 milioni di euro.

La protesta dei balneari porta le associazioni di settore alla decisione di aprire in ritardo gli stabilimenti venerdì 9 agosto, nel picco della stagione.

SETTEMBRE
PROROGA BALNEARI

settembre balneariArriva la proroga alle concessioni balneari fino a settembre 2027. Il Consiglio dei ministri vara il decreto legge che introduce “disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Ma il dl non piace ai balneari. La riforma degli affitti brevi entra nel vivo con il varo della Banca Dati Strutture Ricettive (Bdsr) del ministero del Turismo per l’assegnazione del Codice Identificativo Nazionale (Cin), ma la scadenza per richiederlo viene prorogata. A fine mese sono 190.000 le strutture che hanno inoltrato la richiesta, anche se non mancano le difficoltà a livello burocratico.

Colpo di scena nel panorama internazionale della distribuzione turistica: Thomas Cook viene venduto al Gruppo polacco eSky dal cinese Fosun, che attualmente possiede anche Club Med. Intanto, torna in vigore da settembre il limite dei 100 ml per i contenitori dei liquidi in aereo, anche per gli aeroporti con scanner di ultima generazione. Lo ha deciso la Commissione Ue.

Per la prima volta in 16 anni, Boeing deve fare i conti con un maxi-sciopero che coinvolge 32.000 dipendenti nello stato di Washington. Aegean Airlines entra nel capitale di Volotea. Parte nel frattempo il cronoprogramma per il perfezionamento dell’accordo tra Lufthansa e il Mef per l’acquisizione del 41% di Ita Airways.

Sul fronte europeo è Apostolos Tzitzikostas il nuovo commissario ai Trasporti e al Turismo della Commissione Ue: lo annuncia Ursula Von der Leyen. Climate change nel travel: nasce il pool anti-caldo Cool Noons, progetto europeo di cooperazione nell’ambito del programma Interreg Euro-Med sul turismo sostenibile con cinque città pilota.

Il Regno Unito consolida nel frattempo la sua Brexit: dal 2 aprile 2025 sarà obbligatoria l’Eta (Electronic travel authorisation) per entrare nel Paese; il visto elettronico a pagamento (simile all’Esta americano) sarà obbligatorio per i viaggiatori europei e costerà 10 sterline. Esentati gli irlandesi e gli europei con permesso di residenza permanente.

Cambio ai vertici di Th Group: sarà Alberto Peroglio il nuovo ceo della società partecipata da CdP. New entry anche in Carrani Tours con l’ingresso del ceo Roberto Pannozzo. Fronte navi, è il mese del battesimo di Explora II, seconda nave di lusso del Gruppo Msc.

OTTOBRE
GRANDI MANOVRE

ottobre manovra fondi soldiDalla Manovra 2025 spuntano 600 milioni per il travel. Santanchè: «Aumentiamo le risorse destinate al settore, a fronte di un piccolo taglio che riguarda solo le spese improduttive».

Al Ttg di Rimini, l’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano presenta le cifre dell’ecommerce per turismo e viaggi in Italia nel 2024: oltre 18 miliardi di euro nei trasporti e più di 20 miliardi nell’ospitalità.

Grandi numeri anche nell’Alta Velocità con una rete ferroviaria per collegare tutte le capitali europee: è il Piano infrastrutturale da 550 miliardi di euro che l’Ue vuole porre in atto con l’ausilio dei principali player di settore dei 27 Paesi membri, tra cui Gruppo Fs con Trenitalia. Intanto, Tamburi Investment Partners accarezza con maggiore insistenza il listing per le sue controllate; si tratta di nove aziende tra cui Alpitour. Il Gruppo Uvet, guidato da Luca Patanè, rilancia la divisione hotel e riorganizza i t.o.: Settemari diventa un brand dinamico e incorpora Jump. Costa Crociere rafforza la struttura commerciale. Francesco Muglia diventa chief commercial officer. A lui riporterà Luigi Stefanelli, nel nuovo ruolo di vice president worldwide sales.

In Spagna, Barceló Hotel Group crea Barceló Experiences, piattaforma per la promozione di esperienze al 100% locali e autentiche.

Qatar Airways entra in Virgin Australia. La compagnia aerea del Golfo prevede di acquisire una quota del 25% del vettore britannico. L’indiscrezione arriva dal Regno Unito: Uber avrebbe avviato trattative preliminari per un’eventuale acquisizione della piattaforma di viaggi online Expedia Group.

Fronte addii: Ergo Insurance Group, parte del riassicuratore Munich Re, le attività in Italia. E ultimo volo per l’ex compagnia di bandiera della Repubblica Ceca, Czech Airlines, che dopo il Parigi-Praga di sabato 26 ottobre chiude i battenti a seguito della fusione in Smartwings.

Il ticket di ingresso a Venezia raddoppia nel 2025: da 5 a 10 euro; diventano 54 i giorni a pagamento rispetto ai 29 di prima, oltre ai venerdì nei weekend più “caldi”, i ponti festivi, i giorni del Salone Nautico e della festa del Redentore. Disastrosa alluvione con oltre 200 vittime a fine ottobre a Valencia, causata dalla tempesta Dana. Sul fronte turistico, per gli addetti ai lavori serviranno 5-6 mesi per tornare alla normalità.

NOVEMBRE
LUFTHANSA SPOSA ITA

lufthansaPartiamo dal finale: la sera di venerdì 29 novembre arriva l’ultimo sì dell’Ue, che approva in via definitiva le nozze Ita-Lufthansa. L’ok di Bruxelles arriva entro la scadenza del mandato della prima Commissione von der Leyen. Le parti possono procedere al closing dal valore di 829 milioni di euro.

Questo è anche il mese del Wtm London e del G7 in Italia. A Londra campeggia ovunque il marchio “Saudi”; le entrate turistiche in Arabia Saudita sono cresciute a tre cifre già lo scorso anno (+225%). In Italia inizia la “Settimana del Turismo”. Firenze è palcoscenico di due grandi eventi: prima, la seconda edizione del Forum Internazionale del Turismo l’8-9 novembre, fortemente voluto dal ministro Santanchè, per dare seguito alla strategia dell’ascolto della filiera, che si traduce nel “Patto per il turismo”. Poi, il primo G7 Turismo dal 13 al 15 novembre. Un filo rosso attraversa l’evento: trattasi dell’intelligenza artificiale, tema caldo per Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti. Grandi sette che con l’Ai diventano otto.

Dopo oltre 50 giorni, finisce il maxi sciopero di Boeing: i 33.000 dipendenti che avevano incrociato le braccia il 13 settembre accettano la terza proposta di accordo contrattuale. Stop alla mobilitazione, costata ad azienda e fornitori più di 10 miliardi di dollari; a dicembre, però, è previsto il taglio di oltre 2mila lavoratori. E ancora trasporto aereo: sul tema dei costi extra sui check in, l’Antitrust Ue obbliga Ryanair a rimborsare i passeggeri per pratica commerciale scorretta: l’importo totale è 1,5 milioni di euro.

Il presidente del t.o. Nicolaus Roberto Pagliara annuncia che entro poche settimane il Gruppo diventerà Spa. Intanto, dopo Gaiba, anche lo storico direttore commerciale e marketing Stefano Maria Simei lascia Th Group. Arriva Salvatore Piazza come chief operation officer; upgrade per Maria Debellini, nominata vicepresidente con il ruolo di chief innovation officer.

Marriott International è in procinto di licenziare 833 dipendenti nell’headquarter nel Maryland, azione che sarebbe parte del grande piano di ristrutturazione interno al colosso dell’ospitalità.

Airbnb annuncia che rimuoverà gli alloggi sprovvisti di Cin a partire da gennaio 2025; la piattaforma concorda sulla normativa per regolamentare gli affitti brevi in Italia.

Infine, importante novità per le agenzie di viaggi: la Cassazione riconosce il diritto delle adv all’utilizzo di mezzi a uso proprio per trasportare turisti. Monta la polemica con Ncc e tassisti.

DICEMBRE
GIUBILEO, CI SIAMO

dicembre Roma GiubileoBuone notizie dall’Europa: dopo quasi 20 anni di dibattiti, quattro ministri dei Trasporti Ue (Paesi Bassi, Slovenia, Spagna e Portogallo) caldeggiano la costituzione del fondo di garanzia per fronteggiare i fallimenti delle compagnie aeree.

Nuvole invece sul Messico, che imporrà una tassa di 42 dollari a persona per i crocieristi dal 2025. La misura non piace al settore: dopo i colloqui tra governo e membri della Florida-Caribbean Cruise Association, la fee viene posticipata di sei mesi, da gennaio a luglio 2025.

Torniamo in Italia. Msc inaugura la nuova sede a Milano. Ospita tre anime del Gruppo: Msc Crociere, Explora Journeys e Msc Foundation.

Dicembre è mese di leggi, proroghe, disposizioni. Il decreto Milleproroghe rinvia i pagamenti per cinque misure relative al turismo: dagli impianti di risalita alle terme. Con la deroga di sei mesi dell’Anac al Codice Appalti, le scuole sono autonome fino al 31 maggio 2025 nell’acquisizione dei codici identificativi di gare di importo superiore a 140.000 euro per gite e viaggi di istruzione. “Key box” e self check-in sono dichiarati illegali: lo ha disposto il ministero dell’Interno. Il provvedimento riguarda le strutture ricettive, in particolare la categoria affitti brevi, che adotta il check in a distanza, con l’invio dei documenti d’identità per messaggio. Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore la nuova classificazione Ateco 2025: identifica anche le attività turistiche finora non adeguatamente rappresentate. La Sicilia emana il decreto “Stop caro voli Natale 2024” per alleggerire i siciliani (non solo residenti) dei costi per il rientro per le feste: dal 7 dicembre al 6 gennaio 2025, sconto del 50%.

Occhi puntati poi su easyJet che – con il matrimonio Ita-Lufthansa – diventa ufficialmente remedy taker per i voli a corto raggio: aperte due nuove basi operative a Milano Linate e Roma Fiumicino.

La neopresidente di Confindustria Alberghi è Elisabetta Fabri; subentra a Maria Carmela Colaiacovo. Il 24 dicembre alle ore 19 si apre ufficialmente il Giubileo 2025, con il rito di Apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro da parte del Papa. E proprio i grandi eventi come il Giubileo e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina risultano essere nel mirino della criminalità organizzata. Demoskopika scatta la fotografia delle mani della mafia sul turismo: un giro d’affari di 3,3 miliardi. Primato assoluto della ‘ndrangheta con 1 miliardo 650 milioni, seguita da camorra e mafia.

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Balneari, il Consiglio di Stato annulla le proroghe al 2033 https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-il-consiglio-di-stato-annulla-le-proroghe-al-2033/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-il-consiglio-di-stato-annulla-le-proroghe-al-2033 https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-il-consiglio-di-stato-annulla-le-proroghe-al-2033/#respond Tue, 17 Dec 2024 13:46:06 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=124137 Balneari, il Consiglio di Stato annulla le proroghe al 2033

Una sentenza, quella del Consiglio di Stato, che si può ben definire “una pietra tombale” sulla vicenda dei balneari, oggetto del contestato Decreto infrazioni. Nello specifico, la n.6513/2024 pubblicata ieri, lunedì 16 dicembre, stabilisce che “non sono idonee le estensioni delle concessioni balneari fino al 2033 rilasciate in seguito alla pubblicazione dell’atto sull’albo pretorio“.

Palazzo Spada si è dunque espresso in modo inequivocabile su un tema molto scottante, ovvero quello dell’estensione di 15 anni disposta dalla legge 145/2018 (la cosiddetta “legge Centinaio”).

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Balneari, il Consiglio di Stato annulla le proroghe al 2033

Una sentenza, quella del Consiglio di Stato, che si può ben definire “una pietra tombale” sulla vicenda dei balneari, oggetto del contestato Decreto infrazioni. Nello specifico, la n.6513/2024 pubblicata ieri, lunedì 16 dicembre, stabilisce che “non sono idonee le estensioni delle concessioni balneari fino al 2033 rilasciate in seguito alla pubblicazione dell’atto sull’albo pretorio“.

Palazzo Spada si è dunque espresso in modo inequivocabile su un tema molto scottante, ovvero quello dell’estensione di 15 anni disposta dalla legge 145/2018 (la cosiddetta “legge Centinaio”).

La norma era stata annullata dallo stesso Consiglio di Stato, in una sentenza emessa a novembre 2021 dall’adunanza plenaria. Il rinnovo fino al 2033 era stato equiparato a una proroga automatica, dunque in contrasto con la direttiva europea Bolkestein, che impone i bandi pubblici delle concessioni balneari.

Tuttavia, in seguito alcuni Tar avevano dichiarato valide le estensioni fino al 2033, nei Comuni che avevano effettuato la pubblicazione dell’atto sull’albo pretorio. Ora, invece, il Consiglio di Stato ha affermato che anche questo tipo di procedura non è idonea e che tali titoli sono da ritenersi annullabili. Secondo i giudici, la semplice pubblicazione dell’atto non è sufficiente a rispettare la Bolkestein, poiché non si tratta di un bando con procedura comparativa tra domande concorrenti.

Come ben spiegato in una nota apparsa su Mondo Balneare, quando fu approvata l’estensione delle concessioni balneari fino al 2033, alcuni Comuni l’avevano applicata in automatico, mentre altri avevano prima pubblicato l’atto sull’albo pretorio, talvolta su richiesta del concessionario stesso (secondo un meccanismo definito “istanza di parte”).

Si riteneva che questa seconda strada fosse più rispettosa della direttiva Bolkestein, in quanto la pubblicazione avrebbe dato la possibilità di presentare eventuali domande concorrenti. Qualora fossero arrivate, l’amministrazione avrebbe avviato una procedura comparativa, altrimenti avrebbe potuto applicare direttamente il rinnovo.

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“No indennizzi, no gara”: pugno duro dei balneari in Toscana https://www.lagenziadiviaggimag.it/no-indennizzi-no-gara-pugno-duro-dei-balneari-in-toscana/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=no-indennizzi-no-gara-pugno-duro-dei-balneari-in-toscana https://www.lagenziadiviaggimag.it/no-indennizzi-no-gara-pugno-duro-dei-balneari-in-toscana/#respond Mon, 02 Dec 2024 12:12:37 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=121745 “No indennizzi, no gara”: pugno duro dei balneari in Toscana

Migliaia di contenziosi pronti a essere avviati se le concessioni balneari verranno messe a gara senza prevedere indennizzi. È quanto prospettato dal Sib-Confcommercio (Sindacato Italiano Balneari) della Regione Toscana, alla vigilia di nuove mobilitazioni annunciate sul territorio nazionale.

Nel dettaglio il presidente del Sib-Toscana, Alberto Nencetti, ha esplicitamente dichiarato: «Le concessioni demaniali marittime non possono essere messe a gara senza la preventiva determinazione degli indennizzi dovuti ai concessionari uscenti, così come previsto dalla normativa vigente».

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“No indennizzi, no gara”: pugno duro dei balneari in Toscana

Migliaia di contenziosi pronti a essere avviati se le concessioni balneari verranno messe a gara senza prevedere indennizzi. È quanto prospettato dal Sib-Confcommercio (Sindacato Italiano Balneari) della Regione Toscana, alla vigilia di nuove mobilitazioni annunciate sul territorio nazionale.

Nel dettaglio il presidente del Sib-Toscana, Alberto Nencetti, ha esplicitamente dichiarato: «Le concessioni demaniali marittime non possono essere messe a gara senza la preventiva determinazione degli indennizzi dovuti ai concessionari uscenti, così come previsto dalla normativa vigente».

Nencetti ha poi ricordato: «La legge n. 166 del 14 novembre 2024 ha introdotto criteri chiari per la procedura amministrativa relativa alle concessioni. Tra questi, l’obbligo per l’ente concedente di effettuare una perizia sul valore degli investimenti non ammortizzati prima di pubblicare eventuali bandi di gara. Senza questo passaggio, qualsiasi bando risulterebbe illegittimo e soggetto a contenzioso».

Il presidente del Sib-Confcommercio Toscana ha poi aggiunto che «il provvedimento legislativo stabilisce la continuità delle concessioni esistenti fino al 30 settembre 2027, per garantire un’ordinata transizione e rispettare i principi del diritto europeo. Eventuali bandi avviati in assenza di perizia non solo espongono gli enti a rischi legali, ma compromettono la stagione balneare e i servizi essenziali per cittadini e turisti. È fondamentale che le amministrazioni locali rispettino le disposizioni per tutelare gli interessi pubblici e quelli delle imprese operanti sul demanio».

Pertanto – come riportato dalla testata specializzata Mondo Balneare.com – la responsabile legale del Sib-Confcommercio Toscana, Stefania Frandi, invita i Comuni e gli enti interessati a «sospendere eventuali procedure, in attesa del decreto attuativo previsto entro il 31 marzo 2025, per evitare inutili conflitti e danni economici sia per le imprese che per la collettività».

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Il dl Infrazioni è legge: cosa prevede per i balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-dl-infrazioni-e-legge-cosa-prevede-per-i-balneari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-dl-infrazioni-e-legge-cosa-prevede-per-i-balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-dl-infrazioni-e-legge-cosa-prevede-per-i-balneari/#respond Wed, 20 Nov 2024 14:10:21 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=120126 Il dl Infrazioni è legge: cosa prevede per i balneari

La riforma delle concessioni balneari è ora legge: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti firmato la legge n° 166/2024, di conversione del decreto legge Infrazioni (dl 131/2024), che disciplina le gare delle concessioni balneari.

Approvato in via definitiva lo scorso 6 novembre dal Senato, il provvedimento concede ai Comuni un adeguato lasso di tempo, fino al 30 giugno 2027, per concludere le gare delle concessioni balneari.

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Il dl Infrazioni è legge: cosa prevede per i balneari

La riforma delle concessioni balneari è ora legge: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha infatti firmato la legge n° 166/2024, di conversione del decreto legge Infrazioni (dl 131/2024), che disciplina le gare delle concessioni balneari.

Approvato in via definitiva lo scorso 6 novembre dal Senato, il provvedimento concede ai Comuni un adeguato lasso di tempo, fino al 30 giugno 2027, per concludere le gare delle concessioni balneari. Il ministero delle Infrastrutture dovrà ora varare entro il 30 marzo 2025 un decreto attuativo per definire il calcolo degli indennizzi ai gestori uscenti, che saranno a carico dei nuovi concessionari.

Nei mesi scorsi un gruppo di 50 giuristi aveva rivolto un appello a Mattarella, con la esplicita richiesta di non promulgare il decreto Infrazioni, evidenziando che la possibilità di proroga fino al 2027, se usufruita dai Comuni, avrebbe rappresentato un rinnovo automatico delle concessioni e pertanto sarebbe stato in contrasto con il diritto europeo. Ma il Presidente della Repubblica ha ritenuto l’argomentazione insufficiente per rinviare il decreto al parlamento.

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Forum turismo, balneari delusi: «Snobbati dal Mitur» https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-delusi-il-forum-ha-snobbato-il-nodo-concessioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-delusi-il-forum-ha-snobbato-il-nodo-concessioni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-delusi-il-forum-ha-snobbato-il-nodo-concessioni/#respond Mon, 11 Nov 2024 11:11:08 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=118591 Forum turismo, balneari delusi: «Snobbati dal Mitur»

Silenzio assordante al Forum internazionale del turismo di Firenze in merito alla vicenda delle concessioni balneari. Sebbene la materia non sia di competenza del Mitur, gli operatori e imprenditori degli stabilimenti hanno protestato, perché ritengono che gli interlocutori istituzionali abbiano colpevolmente “snobbato” la delicata questione.

«Il comparto balneare costituisce la parte più preziosa del turismo italiano, con il 38% della domanda legata al prodotto mare – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e presente  a Firenze in occasione del secondo Forum Internazionale del Turismo – eppure non se n’è parlato».

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Forum turismo, balneari delusi: «Snobbati dal Mitur»

Silenzio assordante al Forum internazionale del turismo di Firenze in merito alla vicenda delle concessioni balneari. Sebbene la materia non sia di competenza del Mitur, gli operatori e imprenditori degli stabilimenti hanno protestato, perché ritengono che gli interlocutori istituzionali abbiano colpevolmente “snobbato” la delicata questione.

«Il comparto balneare costituisce la parte più preziosa del turismo italiano, con il 38% della domanda legata al prodotto mare – ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e presente  a Firenze in occasione del secondo Forum Internazionale del Turismo – eppure non se n’è parlato».

Se per la maggior parte dei turisti la “vacanza” è ancora sinonimo di “spiaggia”, per le sigle di rappresentanza dei concessionari, la questione balneare è una ferita ancora aperta, perché – si legge in una nota del Sib – la nuova legge sulle concessioni demaniali, appena varata, è sbagliata, in quanto non applica correttamente la Direttiva Bolkestein. Inoltre è ingiusta, perché non tutela adeguatamente le aziende attualmente operanti, e dannosa, perché distrugge un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo”.

Il sindacato esprime apertamente il suo rammarico per la mancata analisi del problema al Forum Internazionale del Turismo. “Sappiamo tutti – conclude la  nota Sib – che un problema non lo si risolve, occultandolo“.

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Balneari: “Il dl Infrazioni ci danneggia, non ci arrendiamo” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-il-dl-infrazioni-ci-danneggia-non-ci-arrendiamo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-il-dl-infrazioni-ci-danneggia-non-ci-arrendiamo https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-il-dl-infrazioni-ci-danneggia-non-ci-arrendiamo/#respond Thu, 07 Nov 2024 14:11:30 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=118163 Balneari: “Il dl Infrazioni ci danneggia, non ci arrendiamo”

Strenua protesta di Sib/Confcommercio e Fiba/Confesercenti per il Decreto Infrazioni approvato dal Parlamento: “Il provvedimento legislativo approvato sulle concessioni demaniali marittimesi legge nella nota congiunta firmata da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti – vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani, perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte Costituzionale con l’Ord.

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Balneari: “Il dl Infrazioni ci danneggia, non ci arrendiamo”

Strenua protesta di Sib/Confcommercio e Fiba/Confesercenti per il Decreto Infrazioni approvato dal Parlamento: “Il provvedimento legislativo approvato sulle concessioni demaniali marittimesi legge nella nota congiunta firmata da Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti – vede la netta contrarietà degli imprenditori balneari italiani, perché non affronta la questione della scarsità della risorsa (presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein), così come anche da ultimo ribadito dalla nostra Corte Costituzionale con l’Ord. 161 del 7 ottobre scorso”.

La nota prosegue sottolineando che al contestato approccio del provvedimento si aggiunge l’irrisorio valore dell’indennizzo previsto, calcolato sugli investimenti degli ultimi cinque anni, segnato dal Covid e dell’incertezza sulla durata delle concessioni. Già domani è convocato il Consiglio direttivo nazionale per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le iniziative sindacali conseguenti.

“Registriamo, poi, con profondo rammarico – conclude la nota – che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento non solo della categoria ma, anche e soprattutto, degli Enti concedenti (Regioni e Comuni) che esercitano le funzioni amministrative in materia. Riteniamo che sia interesse di tutti, non solo dei balneari, una riforma organica della materia che salvaguardi le aziende turistiche attualmente operanti, le quali da anni costituiscono un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo”.

Le associazioni di categoria, comunque, non intendono arrendersi e promettono di proseguire con determinazione la loro battaglia a tutela dei diritti riconosciuti, anche dal diritto europeo, degli operatori attualmente operanti e per evitare che sia distrutto o snaturato il modello di balneazione attrezzata italiana fondato prevalentemente sul lavoro dei concessionari.

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Balneari, ci siamo: ok della Camera al Decreto Infrazioni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ci-siamo-ok-della-camera-al-decreto-infrazioni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-ci-siamo-ok-della-camera-al-decreto-infrazioni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ci-siamo-ok-della-camera-al-decreto-infrazioni/#respond Thu, 31 Oct 2024 09:41:57 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=117263 Balneari, ci siamo: ok della Camera al Decreto Infrazioni

Siamo vicini alla parola fine nella vicenda delle concessioni balneari durata quasi 15 anni. Con 193 voti favorevoli e 106 contrari è stato approvato ieri alla Camera dei deputati il Decreto Infrazioni, che contiene le norme per disciplinare le gare. Il testo, che era stato varato dal Consiglio dei ministri di fine settembre, ha ottenuto il voto di fiducia e passerà ora in seconda lettura al Senato, dove dovrà essere approvato entro il 16 novembre.

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Balneari, ci siamo: ok della Camera al Decreto Infrazioni

Siamo vicini alla parola fine nella vicenda delle concessioni balneari durata quasi 15 anni. Con 193 voti favorevoli e 106 contrari è stato approvato ieri alla Camera dei deputati il Decreto Infrazioni, che contiene le norme per disciplinare le gare. Il testo, che era stato varato dal Consiglio dei ministri di fine settembre, ha ottenuto il voto di fiducia e passerà ora in seconda lettura al Senato, dove dovrà essere approvato entro il 16 novembre.

La riforma, che ha già scatenato dure critiche da parte di tutte le associazioni di categoria degli operatori e imprenditori balneari, era l’atto dovuto che l’Italia – quale Paese membro dell’Ue – doveva varare già da tempo per la gestione delle spiagge italiane, secondo quanto dettato dalla contestatissima direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione dei servizi.

Il provvedimento è stato predisposto proprio in accordo con la Commissione Ue, ma gli operatori del settore hanno bocciato la riforma, gridando al tradimento delle forze politiche da sempre al loro fianco, perché nel testo non è stato previsto nemmeno il riconoscimento degli indennizzi equivalenti al valore aziendale delle loro imprese, chiesto dalle associazioni di categoria ma respinto da Bruxelles, che lo riteneva un vantaggio improprio ai concessionari uscenti.

Le uniche modifiche apportate al testo originale riguardano l’esclusione dalla Bolkestein per le associazioni sportive  e quelle senza scopo di lucro che gestiscono le spiagge e la possibilità per i concessionari di lasciare installati i manufatti amovibili fino all’aggiudicazione della gara, anche fuori stagione.

Intanto è di poche ore fa l’iniziativa di oltre 50 giuristi e accademici che hanno scritto un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché non firmi il Decreto Infrazioni, perché contrasta con il diritto italiano ed europeo.

Il decreto emanato dal governo, infatti, dispone la possibilità di un’ulteriore proroga delle concessioni balneari fino al 2027. Proroga che, secondo i firmatari, “è in aperto contrasto con il diritto dell’Unione Europea, perché blocca l’operato dei Comuni e crea confusione nella gestione e fruizione della risorsa pubblica. Si chiede quindi al Capo dello Stato, quale garante della Costituzione, di esercitare il potere di rinvio previsto dall’art.74 della Costituzione stessa.

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Concessioni, no dell’Ue agli emendamenti pro balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-no-dellue-agli-emendamenti-pro-balneari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-no-dellue-agli-emendamenti-pro-balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-no-dellue-agli-emendamenti-pro-balneari/#respond Wed, 23 Oct 2024 14:58:05 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=116137 Concessioni, no dell’Ue agli emendamenti pro balneari

Chiuso anche l’ultimo “ombrellone” che governo e maggioranza avevano cercato di tenere aperto con numerosi emendamenti al Decreto Infrazioni, predisposti a favore degli imprenditori balneari nella riforma delle concessioni, che contemplavano valutazioni degli investimenti e riconoscimento di indennizzi.

Da Bruxelles è giunto un secco rifiuto a rivedere quelle normative sulle concessioni balneari contenute nel decreto, che erano frutto di una «intesa reciproca», pertanto non modificabili.

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Concessioni, no dell’Ue agli emendamenti pro balneari

Chiuso anche l’ultimo “ombrellone” che governo e maggioranza avevano cercato di tenere aperto con numerosi emendamenti al Decreto Infrazioni, predisposti a favore degli imprenditori balneari nella riforma delle concessioni, che contemplavano valutazioni degli investimenti e riconoscimento di indennizzi.

Da Bruxelles è giunto un secco rifiuto a rivedere quelle normative sulle concessioni balneari contenute nel decreto, che erano frutto di una «intesa reciproca», pertanto non modificabili. Così la Commissione europea ha espresso il suo esplicito no alle proposte di modifica del testo approvato lo scorso settembre dal Consiglio dei ministri, in fase di votazione in questi giorni alla Camera dei deputati.

Il provvedimento obbliga i Comuni a concludere le gare delle concessioni balneari entro il 2027, senza prevedere il riconoscimento del valore aziendale per i concessionari uscenti. Fin dai primi di ottobre le forze di maggioranza avevano presentato più di 60 emendamenti per andare incontro alle richieste delle associazioni dei balneari, profondamente insoddisfatte del testo. Tuttavia Bruxelles si è opposta, ricordando in modo molto esplicito al governo Meloni che il decreto Infrazioni era frutto di un accordo.

Tra i primi commenti della categoria c’è l’amara riflessione di Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia, che in una nota parla di «formale e preconcetta posizione dell’Ue sul tema della nuova riforma, ricordando che interessa la filiera del turismo balneare che  vale, per gli investimenti prodotti negli ultimi 50 anni e per il loro indotto, circa 900 mila occupati nell’ambito della blue economy e un pil del 5% sul totale del pil turistico nazionale».

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Le storie infinite d’Italia: dai balneari agli affitti brevi https://www.lagenziadiviaggimag.it/le-storie-infinite-ditalia-dai-balneari-agli-affitti-brevi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-storie-infinite-ditalia-dai-balneari-agli-affitti-brevi https://www.lagenziadiviaggimag.it/le-storie-infinite-ditalia-dai-balneari-agli-affitti-brevi/#respond Mon, 14 Oct 2024 05:00:30 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=113488 Le storie infinite d’Italia: dai balneari agli affitti brevi

Tutto bene, o quasi, per il turismo italiano che si appresta a chiudere una stagione in decisa ripresa. Ma purtroppo per il settore ci sono ancora vicende e incognite che si sperava di risolvere, che risultano tuttora “nervi scoperti”, tanto per il governo, quanto per le categorie interessate. Andiamo con ordine.

BALNEARI, IL NODO RESTA

Nella controversa vicenda della riforma delle concessioni balneari il governo ha scelto la strada del “compromesso compromettente”, nel senso che ha trattato con l’Unione europea una via d’uscita che scontenta tutti, dagli imprenditori balneari agli albergatori.

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Le storie infinite d’Italia: dai balneari agli affitti brevi

Tutto bene, o quasi, per il turismo italiano che si appresta a chiudere una stagione in decisa ripresa. Ma purtroppo per il settore ci sono ancora vicende e incognite che si sperava di risolvere, che risultano tuttora “nervi scoperti”, tanto per il governo, quanto per le categorie interessate. Andiamo con ordine.

BALNEARI, IL NODO RESTA

Nella controversa vicenda della riforma delle concessioni balneari il governo ha scelto la strada del “compromesso compromettente”, nel senso che ha trattato con l’Unione europea una via d’uscita che scontenta tutti, dagli imprenditori balneari agli albergatori. Il decreto, varato nelle scorse settimane dal Consiglio dei ministri, prevede l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro giugno dello stesso anno, mentre la durata delle nuove concessioni andrà da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, per permettere al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, e assicurare l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione.

Inoltre, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del subentrante, valutato tramite perizia asseverata di un professionista, a remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

Gli operatori hanno bocciato il provvedimento perché contiene misure che prescindono dalla verifica della sussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’obbligo di pubblica evidenza, così come chiarito dalla giurisprudenza europea.

E sono dannose perché, di fatto, distruggono la balneazione attrezzata italiana così come realizzata nel nostro Paese. Una questione che non riguarda solo gli stabilimenti, ma tutte le imprese che operano sul demanio: ristoranti, chioschi, alberghi, villaggi, campeggi.

GUIDE TURISTICHE E SOMMERSO

Nel luglio scorso è stata varata la tanto attesa riforma che disciplina l’attività di guide turistiche, con una quadro sanzionatorio molto severo per chi – compresi gli intermediari turistici (vale a dire le agenzie di viaggi) – non si avvarrà di guide patentate, riconoscendo quindi una professionalità da anni invocata dalla categoria. Ma oltre agli aggiustamenti che alcune sigle sindacali hanno già sollecitato, come ad esempio il libero accesso a tutto il sistema museale italiano per le sole guide autorizzate, permane il problema di sacche di evasione perché talune guide che, nonostante la qualifica di professioniste, dovrebbero sempre e comunque attenersi a regolari fatturazioni, in realtà continuano a operare nel sommerso.

Episodi che hanno indotto già le varie sigle a concordare insieme un tavolo di lavoro per scongiurare queste anomalie che danneggiano tutti gli operatori della filiera, dalle agenzie alle guide stesse.

AFFITTI BREVI, IL CIN NON BASTA

Dagli inizi di settembre per le locazioni turistiche brevi è disponibile sul sito del ministero del Turismo la procedura per acquisire il Cin – Codice Identificativo Nazionale – condizione obbligatoria per operare nell’emergente mercato degli affitti “modello Airbnb”: mentre scriviamo, sulle 350mila locazioni stimate sul territorio italiano, solo il 35% ha richiesto e ottenuto il codice, mentre gran parte della quota percentuale restante ha cercato di accedere alla procedura senza successo.

Anche per questo motivo sono già stati introdotti correttivi sulle scadenze regolamentate: per quei soggetti che hanno già un codice regionale ma non riescono ad acquisire quello nazionale c’è tempo fino al gennaio 2025, mentre chi è sprovvisto del Cir avrà a disposizione 60 giorni per mettersi in regola, e quindi fino al prossimo novembre. Ma anche in questo ambito non tutto fila liscio perché – fanno notare gli operatori – esistono regole regionali e comunali talmente differenziate tra loro che non è semplice uniformare nei tempi previsti un comparto che si è evoluto all’italiana, ovvero in ordine sparso.

TASSA DI SOGGIORNO SI CAMBIA

Altro tema scottante, soprattutto per gli albergatori, è quello della tassa di soggiorno. Anche in questo caso il governo ha voluto dare un segnale risolutivo: tutti i Comuni potranno decidere se applicarla o meno. La buona notizia è che gli albergatori non saranno più esattori e sarà il turista a versarla direttamente con modalità – però – ancora tutte da identificare, magari sfruttando la tecnologia digitale.

Ma anche qui non mancano i mugugni e le perplessità: talune associazioni di categoria invocano “equità” e dubitano che il calcolo su fasce predeterminate possa garantire la competitività nel sistema ricettivo. Di certo, per gli operatori, questa “odiosa” gabella deve essere trasformata in tassa di scopo e gli introiti – che lo scorso anno sono stati pari a oltre 770 milioni di euro – finalizzati a efficaci interventi su servizi a favore del turismo e del turista. Altro punto fermo: non si dovranno compiere rincari azzardati.

C’è infine chi suggerisce di introdurre un calcolo della tassa ancorato, in percentuale, al prezzo effettivo della vendita della camera o della casa vacanza. Un altro tema “work in progress” dai tempi ancora incerti.

NUOVA DIRETTIVA PACCHETTI

C’è infine l’atteso varo della nuova direttiva pacchetti; la Commissione Ue ha sottoposto il testo alle associazioni di categoria che hanno già fatto giungere a Bruxelles i loro rilievi: no alla limitazione dei pagamenti anticipati che rischia di far lievitare i prezzi dei package e sì al Fondo di garanzia in caso di fallimenti o insolvenze delle compagnie aeree; così come vengono richiesti specifici strumenti volti a garantire insolvenza o fallimenti di operatori che devono sempre essere cofinanziati dagli Stati membri.

È stata pure suggerita l’introduzione di voucher come forma di rimborsi pecuniari e nuovi modelli contrattuali di reciproca soddisfazione per operatori e clienti, per superare l’impasse legata a contenziosi originati da annullamenti partenze o disservizi nel corso di viaggi. Accanto ai correttivi, vengono apprezzate alcune migliorie già presenti nella riforma, prima fra tutte quella che prevede il diritto per gli organizzatori di pacchetti, in prevalenza Pmi, a un rimborso da parte dei prestatori di servizi entro sette giorni, che gli consentirà di rimborsare a loro volta i clienti entro le due settimane previste.

Occorrono però disposizioni mirate riguardo all’esercizio, da parte dell’organizzatore, del diritto di regresso o di rimborso verso terzi fornitori, in quanto va affrontata e risolta tutta quella casistica relativa ai contratti con i fornitori di servizi con sede in Paesi extra Ue.

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Balneari, raffica di emendamenti. Fiba chiede certezze https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-raffica-di-emendamenti-fiba-chiede-certezze/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-raffica-di-emendamenti-fiba-chiede-certezze https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-raffica-di-emendamenti-fiba-chiede-certezze/#respond Fri, 11 Oct 2024 11:32:36 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=114112 Balneari, raffica di emendamenti. Fiba chiede certezze

Spiagge e stabilimenti balneari “bagnati” non solo dalle perturbazioni meteo ma anche dalla “pioggia” di emendamenti che a pochi giorni dall’approvazione del dl Infrazioni sono arrivati dal centrodestra: in attesa della legge di conversione sono infatti già numerose le proposte di modifiche.

Si tratta in prevalenza di emendamenti nei quali si propone di alzare la soglia degli indennizzi a favore dei concessionari uscenti e in alcuni casi di prolungare i tempi di mantenimento delle concessioni dopo l’esito delle gare che dispongono solitamente di un periodo di transizione.

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Balneari, raffica di emendamenti. Fiba chiede certezze

Spiagge e stabilimenti balneari “bagnati” non solo dalle perturbazioni meteo ma anche dalla “pioggia” di emendamenti che a pochi giorni dall’approvazione del dl Infrazioni sono arrivati dal centrodestra: in attesa della legge di conversione sono infatti già numerose le proposte di modifiche.

Si tratta in prevalenza di emendamenti nei quali si propone di alzare la soglia degli indennizzi a favore dei concessionari uscenti e in alcuni casi di prolungare i tempi di mantenimento delle concessioni dopo l’esito delle gare che dispongono solitamente di un periodo di transizione.

All’inizio di settembre il governo ha varato il decreto col quale si è voluto stabilire un punto fermo su una questione che, proroga dopo proroga, si stava portando avanti da ben 14 anni. Una svolta riformatrice attuata essenzialmente per scongiurare il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia Ue. L’accordo con Bruxelles prevede che le concessioni potranno arrivare fino a settembre 2027, poi scatteranno i bandi. I titolari degli stabilimenti avranno inoltre diritto a risarcimenti, limitati agli investimenti fatti negli ultimi 5 anni e non ancora ammortizzati, previo presentazione di una perizia asseverata che dovrà essere compilata da professionisti contabili. Ed anche qui si prospetta una ‘battaglia’ di lobbies tra dottori commercialisti e revisori legali.

Secondo quanto riportato da Huffington Post tra gli emendamenti spiccano quelli della Lega  che vorrebbe apporre una postilla all’articolo che fissa al 30 settembre 2027 l’efficacia delle concessioni e che recita: “…e comunque fino alla data di rilascio di nuovi provvedimenti concessori”. E, sempre la Lega, pare di concerto con altri esponenti della maggioranza (FdI), proverà ad inserire nel calcolo degli indennizzi anche l’avvio dell’attività d’impresa e gli investimenti in beni “materiali e immateriali”, puntando anche a strappare una quota più sostanziosa dell’anticipo che i concessionari entranti dovranno dare agli uscenti come forma di ristoro: il decreto parla del 20%, ma alcuni esponenti della maggioranza vorrebbero alzare questa soglia al 50%. Infine c’è anche un “timido tentativo” di inserire il diritto di prelazione per i concessionari uscenti in caso di parità di offerta, ma proprio sulla prelazione l’Ue ha risposto con un secco “no”.

L’idea di fondo è quella di fronteggiare le multinazionali, tutelare i piccoli imprenditori balneari, ponendo anche un limite al numero di concessioni da assegnare a un unico soggetto. Ma è una strada tutta in salita, visto che l’Unione Europea ha già dato il suo parere favorevole al dl Infrazione, così com’è stato impostato. Stravolgerlo vorrebbe dire riaprire il capitolo che Bruxelles non sembra più intenzionata ad affrontare dopo gli estenuanti confronti e i tira e molla di questi anni.

Intanto non si è fatta attendere la presa di posizione di Fiba Confesercenti, che in una nota manifesta profonda preoccupazione: «Il comparto balneare continua a vivere uno stato di estrema incertezza – sottolinea il presidente di Fiba, Maurizio Rustignoli – E i balneari non sono certo contenti, come ha ribadito nei giorni scorsi lo stesso ministro del turismo Daniela Santanchè. Siamo però in un momento cruciale, perché il decreto che interviene sul settore deve essere convertito in legge e siamo nella fase della presentazione degli emendamenti. Una fase che ci auguriamo possa portare a quel punto di equilibrio necessario per il doveroso riconoscimento del valore dei beni materiali e immateriali alle attuali imprese, quando queste dovranno affrontare il percorso a evidenza pubblica. Siamo convinti che sia un risultato raggiungibile e che sia un diritto degli attuali concessionari vedersi riconosciuto il valore della propria impresa».

La nota prosegue con una significativa precisazione di Rustignoli: «Le nostre imprese hanno creduto nel patto fiduciario con lo Stato che prevedeva il diritto di insistenza e rinnovo automatico delle concessioni. Le leggi cambiano, è vero, ma la politica ha il dovere di accompagnare le imprese, e le famiglie che sono dietro queste imprese, a un nuovo regime legislativo. Ora parte il nostro percorso assembleare in giro per l’Italia per incontrare i balneari e coinvolgere gli enti locali, regione per regione. Loro sono chiamati a un grande lavoro, che deve essere fatto da qui alla scadenza del 2027, unico aspetto di buon senso presente nel decreto, perché dà alle amministrazioni il tempo di lavorare per stabilire criteri giusti ed equilibrati per le future evidenze pubbliche. Noi siamo disponibili al dialogo e propositivi al fine di trovare un nuovo punto di incontro, ma ci vogliono subito certezze per dialogare e costruire equilibri minimi».

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Balneari, audizione alla Camera: “Decreto Infrazioni da riscrivere” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-audizione-alla-camera-decreto-infrazioni-da-riscrivere/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-audizione-alla-camera-decreto-infrazioni-da-riscrivere https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-audizione-alla-camera-decreto-infrazioni-da-riscrivere/#respond Fri, 27 Sep 2024 09:00:58 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=112193 Balneari, audizione alla Camera: “Decreto Infrazioni da riscrivere”

Dalle imprese balneari bocciatura senza appello del testo Decreto Infrazioni per la parte che attiene alla sempre delicatissima materia delle concessioni demaniali. Nel corso di un’audizione presso le Commissioni riunite Giustizia e Finanze della Camera, i rappresentanti delle sigle di settore hanno ribadito come il testo sia da rivedere integralmente, perché apre alle gare indiscriminate e alla morte di migliaia di piccole imprese familiari, senza prevedere adeguati indennizzi.

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Balneari, audizione alla Camera: “Decreto Infrazioni da riscrivere”

Dalle imprese balneari bocciatura senza appello del testo Decreto Infrazioni per la parte che attiene alla sempre delicatissima materia delle concessioni demaniali. Nel corso di un’audizione presso le Commissioni riunite Giustizia e Finanze della Camera, i rappresentanti delle sigle di settore hanno ribadito come il testo sia da rivedere integralmente, perché apre alle gare indiscriminate e alla morte di migliaia di piccole imprese familiari, senza prevedere adeguati indennizzi.

Soprattutto non viene mantenuta la promessa fatta dalla premier Giorgia Meloni. Le associazioni dei balneari hanno così rinnovato le dure contestazioni al decreto Infrazioni approvato dal Consiglio dei ministri, che disciplina i criteri per riassegnare le concessioni balneari in scadenza attraverso procedure pubbliche selettive, come chiede la direttiva Bolkestein dell’Unione europea.

Nel dettaglio, per Antonio Capacchione (Sib-Confcommercio), «le imprese balneari rischiano di perdere il lavoro e il frutto del proprio lavoro. È una legge sbagliata. La Corte di giustizia Ue ha detto che la Bolkestein si applica solo a condizione che ci sia l’impossibilità dell’entrata di nuovi operatori nel mercato, la cosiddetta scarsità, che in Italia non c’è. Questa legge non applica correttamente la direttiva e se non si affronta il problema della scarsità, si finisce per creare dei contenziosi».

Anche Cristiano Tomei (Cna Balneari) ha auspicato che «il decreto legge venga migliorato in fase di conversione, perché l’attuale stesura non soddisfa i balneari. In particolare, non è sufficiente tenere conto solo degli ultimi 5 anni per calcolare l’equa remunerazione. Si tratta di un periodo in cui, a causa della pandemia e dell’incertezza stessa sul rinnovo delle concessioni, non sono stati fatti investimenti importanti. Perciò è necessario calcolare il riconoscimento per l’intero valore aziendale e tutta la durata della concessione».

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Balneari, proroga al 2027. C’è il via libera del Cdm https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-proroga-al-2027-ce-il-via-libera-del-cdm/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-proroga-al-2027-ce-il-via-libera-del-cdm https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-proroga-al-2027-ce-il-via-libera-del-cdm/#respond Wed, 04 Sep 2024 18:47:07 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=109219 Balneari, proroga al 2027. C’è il via libera del Cdm

Proroga alle concessioni balneari fino a settembre 2027. È arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al testo di riforma in materia, incluso nel decreto legge che introduce “disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Lo comunica Palazzo Chigi in una nota riportata dall’Ansa. Confermate, quindi, le indiscrezioni dei giorni scorsi e riportate anche dall’Agenzia di Viaggi Magazine.

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Balneari, proroga al 2027. C’è il via libera del Cdm

Proroga alle concessioni balneari fino a settembre 2027. È arrivato il via libera del Consiglio dei ministri al testo di riforma in materia, incluso nel decreto legge che introduce “disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano”. Lo comunica Palazzo Chigi in una nota riportata dall’Ansa. Confermate, quindi, le indiscrezioni dei giorni scorsi e riportate anche dall’Agenzia di Viaggi Magazine. In precedenza si era parlato di un ddl in materia, con una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori.

Tra le procedure interessate dal decreto, sottolinea l’esecutivo, “rivestono particolare rilevanza le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative e sportive (n. 2020/4118), con particolare riferimento alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari”, “La collaborazione tra Roma e Bruxelles – si legge ancora nel testo – ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione”.

Si torna a percorrere una pista già battuta, quindi. Come anticipato nei giorni scorsi, i punti principali della riforma delle concessioni balneari sono l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al settembre 2027, l’obbligo di avviare le gare entro il giugno dello stesso anno, la durata delle nuove concessioni da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati, l’assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione, che ricevevano da tale attività la prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Inoltre, l’indennizzo per il concessionario uscente a carico del concessionario subentrante e pari al valore dei beni ammortizzabili e non ancora ammortizzati e all’equa remunerazione degli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni.

Tra i criteri di valutazione delle offerte sarà considerato anche l’essere stato titolare, nei cinque anni precedenti, di una concessione balneare quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.

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Balneari, stop Ue alle maxi proroghe. Il piano B del governo https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-stop-ue-alle-maxi-proroghe-il-piano-b-del-governo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-stop-ue-alle-maxi-proroghe-il-piano-b-del-governo https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-stop-ue-alle-maxi-proroghe-il-piano-b-del-governo/#respond Fri, 30 Aug 2024 09:54:25 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=108453 Balneari, stop Ue alle maxi proroghe. Il piano B del governo

La serrata trattativa con l’Ue che il governo Meloni ha già avviato nelle scorse settimane sembra essersi arenata sulla maxi proroga fino a 5 anni che l’esecutivo aveva ipotizzato per prendere e tempo e metter mano alle nuove regole sui bandi per le assegnazioni delle nuove concessioni.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il piano informalmente sottoposto a Bruxelles nelle scorse settimane è stato riscritto in questi giorni dopo aver ricevuto numerosi rilievi dai tecnici della Commissione europea.

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Balneari, stop Ue alle maxi proroghe. Il piano B del governo

La serrata trattativa con l’Ue che il governo Meloni ha già avviato nelle scorse settimane sembra essersi arenata sulla maxi proroga fino a 5 anni che l’esecutivo aveva ipotizzato per prendere e tempo e metter mano alle nuove regole sui bandi per le assegnazioni delle nuove concessioni.

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il piano informalmente sottoposto a Bruxelles nelle scorse settimane è stato riscritto in questi giorni dopo aver ricevuto numerosi rilievi dai tecnici della Commissione europea.

Ora il piano B del governo sarebbe quello di inserire i correttivi con una mini proroga al 2027 nel decreto salva-infrazioni che potrebbe essere discusso nel Consiglio dei ministri di martedì prossimo.

Di fatto le maxi-proroghe che erano state abbozzate nel documento inoltrato a Bruxelles e sfalsate a livello regionale in base ai risultati della mappatura sulla percentuale di costa disponibile (quella attualmente non occupata da concessioni) non avrebbero ottenuto un parere favorevole dalla Commissione di Bruxelles. Da qui la stesura del piano “di riserva” che prevede il mantenimento delle attuali  concessioni fino al 30 settembre 2027, con obbligo per gli enti concedenti di indire le gare entro il 30 giugno 2027 e di concluderle, entro il 31 marzo 2028.

Una proposta tutta da verificare anche alla luce dei recenti rilievi del Consiglio di Stato. Ecco perché, sempre secondo indiscrezioni, i tecnici dell’esecutivo starebbero studiando una  formulazione del testo che faccia formalmente salva la diretta applicabilità della norma europea, sulla base della possibilità per i Comuni quantomeno di avviare le gare anche prima del 30 giugno 2027.

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Balneari, ddl concessioni: “Proroga da uno a 5 anni” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ddl-concessioni-proroga-da-uno-a-5-anni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-ddl-concessioni-proroga-da-uno-a-5-anni https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ddl-concessioni-proroga-da-uno-a-5-anni/#respond Thu, 29 Aug 2024 11:12:38 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=108377 Balneari, ddl concessioni: “Proroga da uno a 5 anni”

Appuntamento a settembre. Sarebbe in dirittura d’arrivo la riforma studiata dal governo per porre fine alla vicenda delle concessioni balneari. Secondo quanto anticipato dal portale d’informazione specializzata mondobalneare.com, il testo del ddl in materia conterrebbe una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori, a seconda della percentuale regionale di occupazione delle coste, e procedure per l’avvio di bando di gara con il riconoscimento di un indennizzo basato sul valore aziendale.

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Balneari, ddl concessioni: “Proroga da uno a 5 anni”

Appuntamento a settembre. Sarebbe in dirittura d’arrivo la riforma studiata dal governo per porre fine alla vicenda delle concessioni balneari. Secondo quanto anticipato dal portale d’informazione specializzata mondobalneare.com, il testo del ddl in materia conterrebbe una proroga da uno a cinque anni per gli attuali gestori, a seconda della percentuale regionale di occupazione delle coste, e procedure per l’avvio di bando di gara con il riconoscimento di un indennizzo basato sul valore aziendale.

La bozza, che sarebbe già oggetto di un negoziato con la Commissione Ue dagli esiti incerti, prevede anche l’obbligo di assegnare almeno il 15% di litorali liberi in ogni regione e non impone alcun numero massimo di concessioni per lo stesso soggetto, lasciando tale facoltà ai Comuni. Del testo, sviluppato in tre articoli e cinque pagine, e dell’intera vicenda che si protrae da anni si sta occupando direttamente il ministro agli Affari europei, Raffaele Fitto. Le intenzioni del governo sarebbero quelle di approvare la norma entro settembre.

Nello specifico, la bozza del ddl stabilisce che “la risorsa naturale è da considerarsi scarsa sull’intero territorio, quando l’area disponibile è pari o inferiore al 49% a livello nazionale o quando l’area disponibile di una singola regione è pari o inferiore al 39%”. Il testo impone inoltre di adottare un “Piano nazionale 2024-2029 per lo sviluppo delle attività insistenti sulle concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo e sportivo”, da concordare con la Conferenza delle Regioni e da sottoporre al parere preventivo del Consiglio di Stato.

Palazzo Spada, infatti, ha il compito di recepire la mappatura delle coste italiane e di “delineare le modalità di investimento per la riqualificazione delle aree demaniali marittime, lacuali e fluviali, per favorire l’adeguato equilibrio tra le aree oggetto di affidamento in concessione, in autorizzazione o in convenzione e le aree libere o libere attrezzate, in linea con le norme regionali sull’utilizzo delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative e i relativi piani urbanistici”.

Riguardo poi alle coste libere, il piano “prevede l’assegnazione di una quota dell’area disponibile per una percentuale non inferiore al 15% della risorsa regionale complessiva, da raggiungersi nel periodo di durata del piano stesso” (ovvero entro il 2029), mentre le spiagge già in concessione godranno di una durata variabile da uno a cinque anni, in base alla percentuale di occupazione costiera di ogni regione.

Nello specifico, la validità sarà fino al 31 dicembre 2025 per le concessioni situate nelle regioni con meno del 25% di spiaggia libera. fino al 31 dicembre 2027 per le regioni con una percentuale tra il 25% e il 49% e fino al 31 dicembre 2029 per le regioni con più del 49% di spiagge libere. Si tratta, a tutti gli effetti, di una proroga del termine delle concessioni, rispetto a quello previsto dalla legge 118/2022 del governo Draghi, che aveva fissato la scadenza di tutti i titoli al 31 dicembre 2023.

Il secondo articolo del ddl stabilisce i criteri per riaffidare le concessioni balneari attraverso procedure selettive, una volta che saranno arrivate a scadenza. I nuovi titoli potranno avere una durata compresa tra i cinque e i vent’anni e «fino alla data di stipulazione dell’atto che regola il rapporto concessorio, l’occupazione dell’area demaniale da parte del concessionario uscente è comunque legittima».

I bandi saranno gestiti dai Comuni, che dovranno pubblicarli sul proprio albo pretorio online per almeno trenta giorni. Inoltre, per le concessioni demaniali di interesse regionale o nazionale sarà obbligatoria la pubblicazione nel Bollettino ufficiale regionale e nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana e, per le concessioni di durata superiore a dieci anni o di interesse transfrontaliero, anche nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Sempre nell’articolo 2, il ddl stabilisce i criteri per il calcolo degli indennizzi economici a favore dei concessionari uscenti e a carico dei subentranti:In caso di rilascio della concessione a favore di un nuovo concessionario, il concessionario uscente ha diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante in relazione al valore aziendale, calcolato sulla base del valore patrimoniale, reddituale e di avviamento, e all’equa remunerazione di investimenti effettuati, ivi compresi quelli  in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati dalle autorità competenti ovvero in conseguenza di sopravvenuti obblighi di legge”.

“Il valore aziendale è determinato sulla base di una perizia rilasciata in forma asseverata e con esplicita dichiarazione di responsabilità da parte di un professionista iscritto nel registro dei revisori legali ed acquisita dall’ente concedente prima della pubblicazione del bando di gara. Le spese della perizia sono a carico del concessionario uscente“.

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Concessioni balneari, pubblicato a Lignano il bando per 17 lidi https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-pubblicato-a-lignano-il-bando-per-17-lidi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-pubblicato-a-lignano-il-bando-per-17-lidi https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-pubblicato-a-lignano-il-bando-per-17-lidi/#respond Mon, 26 Aug 2024 11:55:44 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=107789 Concessioni balneari, pubblicato a Lignano il bando per 17 lidi

Mentre continua a infuriare la polemica sulle concessioni balneari con ripetute comunicazioni dal governo, dai comuni, dalle Regioni e dai sindacati, proseguono sempre in ordine rigorosamente sparso le iniziative locali per mettersi in regola con la scadenza più volte ribadita dall’Ue (31 dicembre 2024).

Dopo Jesolo e Rimini, stavolta il comune di Lignano ha iniziato le procedure con la pubblicazione sul proprio sito web del bando per riassegnare le concessioni balneari tramite evidenze pubbliche: la gara interessa ben 17 concessioni demaniali tra stabilimenti balneari, bar e ristoranti, per circa 31 ettari di arenile nella frazione di Lignano Sabbiadoro.

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Concessioni balneari, pubblicato a Lignano il bando per 17 lidi

Mentre continua a infuriare la polemica sulle concessioni balneari con ripetute comunicazioni dal governo, dai comuni, dalle Regioni e dai sindacati, proseguono sempre in ordine rigorosamente sparso le iniziative locali per mettersi in regola con la scadenza più volte ribadita dall’Ue (31 dicembre 2024).

Dopo Jesolo e Rimini, stavolta il comune di Lignano ha iniziato le procedure con la pubblicazione sul proprio sito web del bando per riassegnare le concessioni balneari tramite evidenze pubbliche: la gara interessa ben 17 concessioni demaniali tra stabilimenti balneari, bar e ristoranti, per circa 31 ettari di arenile nella frazione di Lignano Sabbiadoro.

Gli affidamenti avranno la durata massima di 15 anni e saranno assegnati con il criterio dell’offerta più vantaggiosa. Nello specifico – come viene spiegato sul portale specializzato balneare.com – il progetto tecnico sarà considerato per un massimo di 80 punti su 100, mentre l’offerta economica vale 20 punti su 100, nel rispetto della legge regionale sulle gare delle concessioni demaniali marittime approvata lo scorso giugno. Per presentare la domanda di concessione c’è tempo fino al prossimo 7 ottobre.

Sono interessate dalle gare le concessioni attualmente gestite dalle imprese Li.sa.gest, Ge.Tur , Lido del Sole, Bagno Italia, Il Gabbiano, Bagno Lignano, Portofino, Ausonia, Lido City, La Sacca, Il Giardino, Punta Faro, Bar Frecce Tricolori, Mela Gaya e Doggy Beach. I bandi pubblicati dal comune non prevedono alcun indennizzo economico per i concessionari uscenti.

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L’alfabeto del turismo: i grandi temi dalla A alla Z https://www.lagenziadiviaggimag.it/lalfabeto-del-turismo-i-grandi-temi-dalla-a-alla-z/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lalfabeto-del-turismo-i-grandi-temi-dalla-a-alla-z https://www.lagenziadiviaggimag.it/lalfabeto-del-turismo-i-grandi-temi-dalla-a-alla-z/#respond Fri, 09 Aug 2024 13:50:25 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=107701 L’alfabeto del turismo: i grandi temi dalla A alla Z

Vicende controverse, nodi da sciogliere, trend epocali: i grandi temi del travel sono i protagonisti dell’alfabeto d’estate de L’Agenzia di Viaggi Magazine. Una sorta di scarabeo giornalistico con cui proviamo a fornire al trade uno spaccato, quanto più completo, delle principali questioni che in queste ultime, concitate, settimane hanno occupato il “primo palco” – in gergo così si chiama – del nostro giornale online.
Augurando buona lettura e buone vacanze (ai più fortunati), diamo appuntamento ai nostri lettori il 26 agosto, quando torneremo a informarvi con il consueto spirito di servizio.

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L’alfabeto del turismo: i grandi temi dalla A alla Z

Vicende controverse, nodi da sciogliere, trend epocali: i grandi temi del travel sono i protagonisti dell’alfabeto d’estate de L’Agenzia di Viaggi Magazine. Una sorta di scarabeo giornalistico con cui proviamo a fornire al trade uno spaccato, quanto più completo, delle principali questioni che in queste ultime, concitate, settimane hanno occupato il “primo palco” – in gergo così si chiama – del nostro giornale online.
Augurando buona lettura e buone vacanze (ai più fortunati), diamo appuntamento ai nostri lettori il 26 agosto, quando torneremo a informarvi con il consueto spirito di servizio.

A come Affitti brevi 

In dirittura d’arrivo il riordino del macrocosmo affitti brevi composta da oltre 500mila strutture stimate, con il decollo definitivo della piattaforma nazionale che ospiterà l’elenco delle strutture impiegate per locazione turistica in Italia. Dal 1° settembre e con 2 mesi di tolleranza per adeguarsi, i gestori dovranno infatti dotarsi dell’ormai famoso Cin, il Codice identificativo nazionale. Per i trasgressori di questo obbligo, sono previste sanzioni da 500 a 5.000 euro.

B come Booking

Ota nel mirino delle Authority per la concorrenza. Bacchettata a destra e manca Booking, che in Spagna è stata severamente multata. In Italia, nel frattempo, va verso l’epilogo l’istruttoria avviata nei suoi confronti dall’Antitrust per presunto abuso di posizione dominante: era stata accusata di escludere dal mercato dei servizi di intermediazione alberghiera le altre Online Travel Agencies. Ora il Garante ha pubblicato gli impegni assunti da Booking consistenti nell’assicurare che i prezzi applicati dalle strutture su canali di vendita online diversi dal suo portale non vengano presi in considerazione nel funzionamento e nella promozione di determinati programmi.

C come Caldo

Partiamo da un dato: a Roma, negli ospedali del centro, i turisti ricoverati d’urgenza sono aumentati del 10%. Colpa del Grande Caldo, lo stesso che aveva indotto lo scorso anno la Cnn a invitare i lettori a restare a casa e che ha mosso, nelle scorse settimane, i giornali Usa e Uk ad allertare i viaggiatori diretti in Sicilia, terra bollata come arida e inospitale. Campagne mediatiche a parte, il cambiamento climatico è evidente: secondo Copernicus, il servizio meteo dell’Ue, il 2024 si avvia a essere l’anno più rovente di sempre. L’altra faccia della medaglia sono uragani e alluvioni. Indubbie le ripercussioni sul turismo di massa, ora alla ricerca di nuove coolcation: neologismo che indica le vacanze al fresco.

D come Disservizi 

Era il 19 luglio quando abbiamo battuto la notizia del Microsoft down: un crac ai sistemi che ha mandato in tilt aeroporti e compagnie aeree con oltre 3mila voli cancellati in tutto il mondo. Un antipasto degli ormai noti disservizi estivi legati ai trasporti, che hanno coinvolto quest’anno che le ferrovie, interessate da un ampio programma di lavori in corso con conseguenti revisioni dell’operativo estivo dei treni. Buone nuove invece sul fronte degli scioperi con la consueta franchigia estiva (una sorta di “tregua”) in vigore dal 27 luglio al 5 settembre. Ad oggi, comunque, il sistema sembra funzionare meglio rispetto all’estate 2022 del caos voli e alla stagione 2023 dei grandi incendi. Ma è presto per gridare vittoria.

E come Early booking

È tornato. Il format delle prenotazioni anticipate, entrato in crisi con il Covid, è finalmente tornato in auge. Dai tour operator alle crociere, i fornitori del travel hanno marciato a passo spedito nella finestra “advanced”, con la complicità degli intermediari. Ma il prezzo medio delle vacanze è rimasto alto, lasciando una grossa fetta di invenduto tra luglio e agosto. Ha tardato a prenotare quella fetta di viaggiatori, famiglie in primis, schiacciata dal caro vita. Il turismo organizzato, per quanto si aggrappi all’alto di gamma, dovrà fare i conti anche con loro e rivedere già per il prossimo inverno le politiche tariffarie.

F come Fallimento Fti

All’inizio di giugno il turismo organizzato europeo è stato scosso dal fallimento del tedesco Fti Group, cui faceva capo uno dei principali tour operator del vecchio continente. Per settimane la vicenda ha dominata la ribalta mediatica internazionale: è stato il più grave crac del settore dei viaggi dopo quello di Thomas Cook. Con 90 filiali nel mondo, sei brand anche alberghieri, 11mila dipendenti, il Gruppo ha accumulato debiti per oltre 1 miliardo di euro. Il suo flop lascia a terra 175mila clienti. Interviene il Fondo nazionale tedesco (German Travel Security Fund) per la riprotezione dei viaggiatori, ma la copertura è solo parziale. Gli effetti di tale fallimento hanno certamente influenzato l’andamento estivo del travel.

G come Guerra

Non vedo, non sento, non parlo. Nei confronti di conflitti in corso – dall’Ucraina a Gaza, con riverberi in gran parte del Medio Oriente – l’industria turistica sembra comportarsi come le tre scimmiette sagge: evita il problema. O meglio, si limita ad accarezzarlo quando deve fare i conti con i cali a due cifre dell’Egitto, con le modifiche agli operativi dei voli, con i riflessi delle guerre sul jet fuel. Mentre scriviamo, l’Iran ostenta i suoi missili e dal Libano partono razzi alla volta della Terra Santa. Molti voli dall’Italia a Israele sono stati sospesi. Viaggiare nel Middle East è un affare delicato. Parlarne in termini turistici è a dir poco indelicato. Restano validi i consigli contenuti nel vademecum Dammi il cinque! Le 5 regole per Viaggiare Sicuri”, frutto della collaborazione tra l’Unità di Crisi della Farnesina e le associazioni del turismo organizzato Astoi, Aidit, Assoviaggi, Fiavet, Fto e Maavi.

H come Hi-tech

Avanza anche nel travel l’intelligenza artificiale a supporto di quella umana. Le big tech fanno la parte del leone, ma i grandi player del turismo organizzato made in Italy, in primis Alpitour con il suo chatbot AlpiGpt, non stanno a guardare. Ormai l’Ai – senza tralasciare gli Nft con le prime tariffe rivendibili nell’hôtellerie – è una solida realtà, destinata a semplificare il lavoro di back office e l’esperienza dei viaggiatori. Intanto, sempre sul web, le varie Antitrust alzano il livello di attenzione sulle politiche commerciali scorrette: le rogne principali toccano a Booking in Spagna (ma anche in Italia) e a Google negli Usa, con una sentenza Usa che inchioda Big G come “monopolista”. 

I come Incoming

Sebbene Demoskopika e altri autorevoli osservatori abbiano celebrato il boom del turismo straniero in Italia, qualcosa è andato storto. L’idillio nei nostri confronti in alcuni casi è terminato. Un anno dopo i tweet al vetriolo del ministro tedesco, arriva una nuova stilettata teutonica: in un editoriale da Noto, in Sicilia, lo Spiegel narra di un’Italia «cara e affollata» e di un vero «choc culturale» provocato dall’ormai ex Paese dei desideri. Colpa del caldo sopra la media, degli effetti dell’overtourism e dei prezzi fuori controllo. Tre fattori da gestire. Perché il giocattolo si è rotto: non è più tempo di speculare sulla pelle degli stranieri.

L come Last minute

Un pendolo che oscilla tra l’advanced booking e il last minute. È l’estate 2024 descritta dall’Osservatorio Bluvacanze, che non nega l’evidenza di un mercato turistico che nell’ultimo mese ha arrancato. In concomitanza con il crac di Fti lo avevamo previsto: l’invenduto del t.o. tedesco si sarebbe sommato agli allotment scoperti, portando alcuni player a sganciare “tariffe choc”. Così è stato per alcuni fornitori che hanno agito direttamente sul cliente finale. Altri hanno seguito strade differenti, lavorando a braccetto con gli intermediari per spingere le vendite.

M come Mare Italia

Si scrive Mare Italia, si legge riordino delle concessioni balneari, uno dei dossier più bollenti sul tavolo del governo Meloni che nel corso dell’ultimo Consiglio dei ministri prima delle ferie ha rinviato la soluzione a settembre. Ma gli imprenditori delle spiagge si mobilitano con gli ombrelloni chiusi, esprimendo rabbia per una impasse senza fine. Al pressing Ue per indire gare trasparenti e applicare la direttiva Bolkestein, l’Italia risponde con azioni in ordine sparso: Regioni che pubblicano bandi e altre che delegano i singoli Comuni. Un pasticciaccio all’italiana che prende “in ostaggio” le nostre coste e vedrà tanti altri capitoli prima dell’epilogo.

N come Notriphobia

Scandiamolo: no-trip-phobia. In parole povere, è la paura di non aver ancora prenotato le vacanze. Ha colpito nei mesi scorsi, alle porte dell’estate, quattro italiani su dieci. Percentuale – quella del 40% – che ci permette di definirlo nuovo trend. Questo timore ha generato frustrazione soprattutto nella Generazione Z, con un’incidenza del 53%. A tale forma d’ansia si è aggrappato il travel quando, tra giugno e luglio, le vendite hanno subito una decisa battuta d’arresto causata certamente dal gap tra i prezzi delle vacanze e i risicati budget delle famiglie. Per questo avevamo titolato “Notriphobia, salvaci tu”.

O come Overtourism

Il già noto sovraffollamento turistico, altrimenti detto overtourism, è diventato tema caldissimo in Europa nell’estate 2024. In particolare in Spagna, con le proteste in piazza che hanno tenuto banco a Barcellona, Palma di Maiorca, Malaga e Cadice, per citare i casi più rappresentativi. Tra le destinazioni “in rivolta” ci sono anche le isole greche di Santorini e Mykonos, che soffrono il traffico crocieristico estivo. In Italia, dove sono numerose le destinazioni “infastidite” dall’eccessiva presenza di visitatori, il ministro del Turismo Daniela Santanchè, ha invitato alla tolleranza: «Ma quale overtourism. Non lamentiamoci dei troppi turisti. Anche loro hanno diritto di vedere quello che noi ci godiamo tutto l’anno». Intanto, anche in Italia c’è chi pone i primi paletti: in primis Venezia, con l’accesso a pagamento al centro storico e i limiti imposti ai gruppi turistici.

P come Pacchetti turistici

Con il testo di revisione della direttiva Ue sui pacchetti turistici che viene sottoposto alle associazioni di categoria, si apre un ampio e costruttivo dibattito. Le criticità rilevate dalle varie sigle attengono la limitazione dei pagamenti anticipati che rischia di far lievitare i prezzi, la mancanza di una protezione – un vero e proprio Fondo – in caso di fallimento di compagnie aeree e l’individuazione di specifici strumenti volti a garantire insolvenza o fallimenti di operatori che devono sempre essere cofinanziati dagli Stati membri. Tra i suggerimenti per migliorare il testo della riforma, alcune associazioni suggeriscono l’introduzione di voucher come forma di rimborsi pecuniari e nuovi modelli contrattuali di reciproca soddisfazione per operatori e clienti.

Q come Quotazione in Borsa

«Se troviamo il socio giusto, saremmo felici di rimanere soci, anche con una quota importante. Se però le offerte non fossero adeguate al valore dell’unicum che rappresenta, cosa ci sarebbe di meglio di una Ipo per un Gruppo che identifica così bene l’italianità?». Così Giovanni Tamburi, presidente di Tamburi Investment Partners, tuttora socio di maggioranza di Alpitour World, riassume lo stato dell’arte della valorizzazione delle quote del primo Gruppo turistico italiano. Le offerte sul piatto al momento sono due, ma l’ipotesi della quotazione in Borsa non è affatto peregrina.

R come Ryanair

Chi l’avrebbe detto che ci saremmo ritrovati a titolare “C’era una volta super Ryanair”. Così è stato. Colpa degli impietosi numeri del primo trimestre 2024. Pur registrando oltre 50,5 milioni di passeggeri, pari al +10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la low cost irlandese ha quasi dimezzato gli utili: 360 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 663 milioni del 2023. Una débâcle dovuta sia al fatto che le partenze per le festività di Pasqua sono “slittate” al trimestre successivo, sia perché sono state mantenute basse le tariffe sul mercato. Prezzi pari al -10% rispetto allo scorso anno, ha ammesso il ceo Michael O’Leary, ora alle prese con una raffica di accordi con le Ota. Segno dei tempi che cambiano.

S come Sostenibilità

La risposta all’overtourism, ma anche al climate change, è una e solo una: l’approccio green all’industria del travel. Fioccano i report di sostenibilità e si moltiplicano le best practice, ma la strada è ancora lunga e ostile: nel trasporto aereo, ad esempio, uno dei grossi limiti è il costo di produzione dei Saf, i carburanti sostenibili. Si stringono intanto i tempi dell’Agenda 2030 dell’Onu, con i suoi 17 obiettivi e 169 “goal”. L’industria turistica non può che fare la sua parte.

T come Tariffe aeree

In un volo pindarico siamo balzati dalle politiche ultra low cost al caro tariffe. Nessuno dei due estremi sembra avere prodotto i risultati di business sperati. Con i conti delle compagnie in sofferenza, la bolla sembra essere esplosa: i vettori dovranno studiare pricing più adeguati alla domanda, ma tali da assicurargli i giusti ricavi. La partita si giocherà certamente sulle ancillary: come dimostrato da easyJet, se piazzati nel giusto modo, saranno tali servizi extra a fare la differenza in bilancio.

U come Unione europea

A Bruxelles tra i dossier che hanno interessato da vicino l’Italia, oltre alla revisione della direttiva pacchetti di viaggio e alle concessioni balneari, spicca quello relativo al matrimonio tra Ita Airways e Lufthansa che ha ottenuto il via libera da Bruxelles ai primi di luglio, al termine di un tira e molla che ha riguardato le condizioni poste da Bruxelles e i remedies inoltrati dai due vettori. La coppia Ita-Lh cederà 30 slot e avvieranno la connettività indiretta sulle rotte intercontinentali come richiesto dall’Europa. La compagnia italiana arriva alle nozze con ricavi a 1,2 miliardi di euro e investimenti in flotta per 250 milioni di euro, con una cassa operativa che a fine giugno ha toccato i 380 milioni di euro.

V come Voice of Leader

Dibattito di altissimo livello sulle colonne de L’Agenzia di Viaggi Magazine, che ha aperto i suo canali a firme autorevoli nella rubrica Voice of Leader. A inaugurare questa stagione di opinioni è stato Pier Ezhaya, presidente Astoi, seguito dall’esperto di tecnologia Mirko Lalli, fondatore di The Data Appeal Company, dall’imprenditrice e business angel Dina Ravera e dal consulente Onu ai trasporti Andrea Giuricin. Hanno scritto per noi anche Leonardo Massa, numero uno in Italia di Msc Crociere, l’esperto di pagamenti digitali Maurizio Pimpinella e l’ambasciatore italiano dell’International Gay and Lesbian Travel Association, Alessio Virgili. La rubrica crescerà a settembre con l’ingresso di nuove e prestigiose firme.

Z come Generazione Z

Fari accesi sulla Generazione Z, quella dei nati tra la fine degli anni ‘90 e la prima decade del Duemila. Per loro, il dialogo con il turismo organizzato si intensifica: tour operator e agenzie di viaggi, con il supporto della tecnologia, dei social media e dei content creator, corteggiano i giovani viaggiatori per cui nascono pacchetti, strutture ed experience ad hoc. Essendo i viaggiatori del futuro, sono attentissimi alla sostenibilità, al sociale e all’inclusione.

A cura di Roberta Rianna con il contributo di
Andrea Lovelock, Claudia Ceci e Giulia Di Camillo

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Balneari, fumata nera a Chigi. Sciopero confermato https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-fumata-nera-a-chigi-sciopero-confermato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-fumata-nera-a-chigi-sciopero-confermato https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-fumata-nera-a-chigi-sciopero-confermato/#respond Thu, 08 Aug 2024 08:51:46 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=107488 Balneari, fumata nera a Chigi. Sciopero confermato

Il Consiglio dei ministri del 7 agosto rinvia a settembre una serie di temi delicati, come quello dei balneari. Al termine della seduta, fonti di governo fanno sapere che di concessioni si riparlerà “in uno dei prossimi Cdm”.

E così i sindacati Sib e Fiba confermano lo sciopero di venerdì 9 agosto, ma restano possibilisti sulle manifestazioni successive ipotizzate il 19 e il 29 del mese.

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Balneari, fumata nera a Chigi. Sciopero confermato

Il Consiglio dei ministri del 7 agosto rinvia a settembre una serie di temi delicati, come quello dei balneari. Al termine della seduta, fonti di governo fanno sapere che di concessioni si riparlerà “in uno dei prossimi Cdm”.

E così i sindacati Sib e Fiba confermano lo sciopero di venerdì 9 agosto, ma restano possibilisti sulle manifestazioni successive ipotizzate il 19 e il 29 del mese.

«Non vi è ancora alcun provvedimento legislativo che dia certezza agli operatori pubblici e privati sulla questione balneare – dicono in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti – Siamo, quindi, costretti a confermare la mobilitazione della categoria con la chiusura degli ombrelloni di due ore prevista per venerdì 9 agosto. Constatiamo comunque che “fonti di Governo” lo hanno preannunciato in uno dei prossimi consigli dei ministri».

E aggiungono: «È un segnale che non intendiamo sottovalutare, pertanto nei prossimi giorni si riuniranno nuovamente gli organismi dirigenti per valutare la situazione che, da anni, tiene con il fiato sospeso 30.000 imprese e 100.000 addetti diretti ed eventualmente confermare o sospendere le altre successive manifestazioni previste per il 19 e il 29 agosto».

Intanto il governo, come riporta il Sole 24 Ore, “preferisce subire la protesta del 9 agosto piuttosto che rischiare un ulteriore pericoloso corto circuito con la Commissione ma anche con il Quirinale. L’Italia è infatti già sotto procedura d’infrazione e il Capo dello Stato più volte ha sottolineato l’incompatibilità della proroga automatica delle concessioni con principi più volte ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Authority sulla concorrenza”.

Intanto, il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto ha commentato: «C’è un confronto sul parere motivato della Commissione europea che va avanti, con le sue complessità».

Il quotidiano economico ricorda che un’ipotesi tecnica esiste frutto del complicato confronto tra le varie sensibilità della maggioranza. La bozza, secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore, conterrebbe però l’ennesima proroga. E addirittura fino al 2030 nelle Regioni in cui la percentuale di occupazione delle spiagge (la quota di tratti di costa in concessione) è inferiore al 25%.

L’ipotesi è dunque un sistema di proroghe differenziate, basato sulla tesi della non sussistenza della scarsità della risorsa naturale emersa dalla mappatura condotta dal governo e tuttavia già bocciata nella sostanza da Bruxelles.

Difficile quindi che la Commissione europea possa digerirla. E la soluzione al problema appare ancora lontana.

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Rivolta degli ombrelloni: al via la protesta dei balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/rivolta-degli-ombrelloni-al-via-la-protesta-dei-balneari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rivolta-degli-ombrelloni-al-via-la-protesta-dei-balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/rivolta-degli-ombrelloni-al-via-la-protesta-dei-balneari/#respond Wed, 31 Jul 2024 11:54:21 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=106522 Rivolta degli ombrelloni: al via la protesta dei balneari

Ombrelloni chiusi: i balneari scendono in…spiaggia e dal 9 agosto daranno vita a una mobilitazione significativa sugli arenili.

È la prova di forza decisa da Fiba Confesercenti, come spiega il suo presidente Maurizio Rustignoli: «È doveroso dare un segnale, e noi lo diamo in senso propositivo. La nostra azione non è un attacco, ma un appello affinché il governo intervenga per evitare lo stato di confusione che si sta generando nel comparto balneare italiano e, ancora di più, nelle famiglie e nelle imprese che hanno investito e creduto in un regime legislativo che riconosceva dei diritti che oggi non ci sono più.

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Rivolta degli ombrelloni: al via la protesta dei balneari

Ombrelloni chiusi: i balneari scendono in…spiaggia e dal 9 agosto daranno vita a una mobilitazione significativa sugli arenili.

È la prova di forza decisa da Fiba Confesercenti, come spiega il suo presidente Maurizio Rustignoli: «È doveroso dare un segnale, e noi lo diamo in senso propositivo. La nostra azione non è un attacco, ma un appello affinché il governo intervenga per evitare lo stato di confusione che si sta generando nel comparto balneare italiano e, ancora di più, nelle famiglie e nelle imprese che hanno investito e creduto in un regime legislativo che riconosceva dei diritti che oggi non ci sono più. Stiamo programmando una serie di iniziative volte a sensibilizzare il governo sulla grave incertezza che affligge il settore balneare. La prima è prevista per il 9 agosto, e attueremo azioni simboliche come l’apertura ritardata degli ombrelloni. È un’iniziativa aperta a tutte le imprese balneari e a tutte le sigle sindacali, che invitiamo a partecipare. Non è una questione di bandiera, ma di ottenere un’attenzione concreta sulla grave situazione che stiamo vivendo noi come imprese e come famiglie».

Lo stato di confusione e l’assordante silenzio del governo Meloni per i balneari di Confesercenti è inaccettabile: «L’errore che si fa è pensare che vada in evidenza pubblica un pezzo di spiaggia – osserva Rustignoli – Mentre invece si mette all’asta l’offerta turistica balneare italiana: una cosa ben diversa. Lo diciamo con chiarezza: non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo neanche disponibili a far espropriare le nostre imprese. È fondamentale decretare i principi che riconoscono il valore aziendale di queste imprese e il diritto a una prelazione, come è stato riconosciuto in Portogallo. Riteniamo dunque indispensabile un intervento urgente per mettere ordine nel settore. La confusione attuale, che vede regole disomogenee a macchia di leopardo, non può continuare. È necessario un riordino normativo che rispetti i principi europei senza espropriare le nostre aziende. Ci scusiamo con i nostri clienti per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell’offerta turistica balneare italiana. Chiediamo al governo di intervenire subito per evitare ulteriori incertezze e per riconoscere il valore degli investimenti e dei sacrifici fatti dalle nostre imprese».

In campo anche il Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Fipe Confcommercio. «Abbiamo deciso che venerdì 9 agosto apriremo gli ombrelloni alle ore 9,30 se il governo e il Parlamento avranno ultimato i propri lavori senza alcun intervento legislativo per la categoria – dice il presidente Antonio Capacchione – Se il governo continuerà ad essere inerte, poi, lunedì 19 agosto li apriremo a partire dalle ore 10,30. Per quelle aziende che non hanno gli ombrelloni ma tende o altre forme di ombreggio, il ritardo riguarderà l’allestimento delle attrezzature di spiaggia: lettini e sdraio. Riteniamo che questa possa essere una iniziativa che abbia la massima efficacia con il minimo di disagio per la clientela. L’8 agosto, poi, comunicheremo ai clienti le ragioni della nostra protesta con volantini, manifesti e la lettura di un comunicato tramite gli altoparlanti. Saranno possibili anche altre forme di mobilitazione con le quali manifestare la nostra protesta».

Non è stato «emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana tutelando il nostro lavoro e le nostre aziende – prosegue – Sono rimasti inascoltati tutti gli appelli provenienti non solo da noi, ma anche da Comuni e Regioni di ogni orientamento politico. La messa a gara delle nostre aziende non è una eventualità ma una realtà, lo hanno già fatto decine di Comuni senza direttive legislative e con modalità diverse, perlopiù in assenza di alcuna tutela dei concessionari attualmente operanti. È lo scenario peggiore che gli imprenditori balneari potessero avere. Di fronte a tutto questo è impossibile restare in silenzio, ma doveroso protestare. Nell’interesse non solo delle nostre famiglie, ma anche del Paese che ha la necessità di salvaguardare un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo. È una iniziativa doverosa di fronte a una irresponsabile e sconcertante fuga dalle proprie responsabilità della politica e del governo, nessun esponente politico, infatti, ha contestato che si tratti di un’azione sindacale ampiamente giustificata».

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Concessioni balneari, la Toscana detta le sue regole https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-la-toscana-detta-le-sue-regole/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-la-toscana-detta-le-sue-regole https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-la-toscana-detta-le-sue-regole/#respond Thu, 25 Jul 2024 10:37:03 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=105736 Concessioni balneari, la Toscana detta le sue regole

Novità per le concessioni balneari sulle spiagge toscane: il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una proposta di legge per disciplinare i bandi di riassegnazione delle concessioni balneari.

Il testo intende dare indicazioni omogenee ai 34 Comuni costieri toscani in materia di concessioni demaniali marittime, prevedendo un criterio di premialità per l’esperienza professionale e introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo per i gestori uscenti, a carico del concessionario subentrante, «contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie».

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Concessioni balneari, la Toscana detta le sue regole

Novità per le concessioni balneari sulle spiagge toscane: il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una proposta di legge per disciplinare i bandi di riassegnazione delle concessioni balneari.

Il testo intende dare indicazioni omogenee ai 34 Comuni costieri toscani in materia di concessioni demaniali marittime, prevedendo un criterio di premialità per l’esperienza professionale e introducendo la previsione del riconoscimento di un equo indennizzo per i gestori uscenti, a carico del concessionario subentrante, «contemperando il principio di tutela della concorrenza con quello della salvaguardia degli investimenti effettuati dalle imprese già concessionarie».

Secondo quanto riportato dal portale d’informazione Mondobalneare, la proposta di legge è stata approvata con 30 voti favorevoli (tra cui Partito democratico e Lega), 3 contrari (Movimento 5 Stelle e Forza Italia) e 6 astenuti (Fratelli d’Italia).

Ora toccherà alla Giunta regionale, nei prossimi 45 giorni, a disciplinare le modalità di definizione dell’equo indennizzo aggiornando le linee guida di applicazione della legge.

IL CASO PUGLIA

Invece, sul versante adriatico, e precisamente in Puglia, non si placano gli umori degli imprenditori balneari che chiedono
chiarezza sul tema degli indennizzi e propongono «l’emanazione di un provvedimento legislativo chiarificatore per una corretta applicazione della direttiva comunitaria Bolkestein, che imponendo l’assegnazione delle concessioni attraverso bandi a evidenza pubblica, ha creato un caos amministrativo in danno dei balneari».

Antonio Capacchione, pugliese, e attualmente presidente nazionale di Sib Confcommercio, organizzazione che insieme a Fiba Confesercenti, ha annunciato la serrata nei prossimi giorni e fino a ferragosto: «È un’iniziativa doverosa. In questi giorni di grande affluenza nei lidi, distribuiremo materiale divulgativo per un’adeguata informazione degli utenti e dell’opinione pubblica. È opportuno che siano coinvolti tutti i nostri associati e ogni balneare di qualsiasi organizzazione sindacale di appartenenza. Dovrebbe essere evidente a tutti il rischio concreto e reale di perdere lavoro e aziende e che un aiuto del governo o è ora o sarà inutile».

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Balneari, ultimatum a Meloni: “Tavolo subito, basta caos” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ultimatum-a-meloni-tavolo-subito-basta-caos/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-ultimatum-a-meloni-tavolo-subito-basta-caos https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-ultimatum-a-meloni-tavolo-subito-basta-caos/#respond Thu, 18 Jul 2024 09:42:20 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=104772 Balneari, ultimatum a Meloni: “Tavolo subito, basta caos”

Ora basta. Le sigle sindacali dei balneari che gravitano nell’universo rappresentativo di Confindustria hanno scritto in tono perentorio alla premier Giorgia Meloni, per sollecitare un incontro e mettere uno stop al caos che si sta vivendo in molte spiagge italiane: così non si può andare avanti, urge un faccia a faccia.

Nella richiesta di convocazione i balneari scrivono: «L’incontro deve avvenire al più presto per trovare una soluzione alla delicatissima situazione che sta vivendo il settore del turismo balneare».

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Balneari, ultimatum a Meloni: “Tavolo subito, basta caos”

Ora basta. Le sigle sindacali dei balneari che gravitano nell’universo rappresentativo di Confindustria hanno scritto in tono perentorio alla premier Giorgia Meloni, per sollecitare un incontro e mettere uno stop al caos che si sta vivendo in molte spiagge italiane: così non si può andare avanti, urge un faccia a faccia.

Nella richiesta di convocazione i balneari scrivono: «L’incontro deve avvenire al più presto per trovare una soluzione alla delicatissima situazione che sta vivendo il settore del turismo balneare». Nel pieno della stagione turistica il comparto sta affrontando il periodo più difficile e la situazione si è ulteriormente aggravata dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha dichiarato legittimi gli espropri balneari al termine delle concessioni».

La lettera prosegue con lo stesso tono, sottolineando «L’incertezza che caratterizza il nostro settore è andata aggravandosi negli ultimi anni, trasformandosi in un vero e proprio caos, che si è tradotto in continui atti da parte del potere giudiziario, che hanno erroneamente legittimato categorie a noi ostili a compiere gesti di forza e occupazione degli spazi su cui insistono le nostre attività imprenditoriali».

In calce alla lettera le firme di Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari Confindustria; Bettina Bolla, presidente de La Base Balneare; Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria; Giuseppe Mancarella, presidente FederTerziario Balneari; Roberto Perocchio, presidente Assomarinas; Angelo Macola, presidente dell’Associazione delle imprese del turismo all’aria aperta; Marina Stella, direttore generale Confindustria Nautica.

A ben vedere si tratta di un appello corale non solo delle migliaia di imprese concessionarie di tratti di costa Italia, ma anche a nome degli oltre 300mila lavoratori che operano lungo i litorali  della penisola.

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Balneari, Sib annuncia il ricorso in Cassazione https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-sib-annuncia-il-ricorso-in-cassazione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-sib-annuncia-il-ricorso-in-cassazione https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-sib-annuncia-il-ricorso-in-cassazione/#respond Fri, 12 Jul 2024 10:38:29 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=104134 Balneari, Sib annuncia il ricorso in Cassazione

Ricorsi in Cassazione e pressing su Parlamento e governo per salvaguardare la balneazione attrezzata e far ripartire il settore. Sono gli imperativi che detteranno l’agenda dei lavori dell’assemblea nazionale del Sib, Sindacato balneari italiani, che si terrà il prossimo 18 luglio.

Per il sindacato di Confcommercio è urgente un intervento legislativo chiarificatore  visto che diversi  Comuni e varie Regioni, di ogni orientamento politico, con modalità diverse, stanno organizzando le gare per la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime.

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Balneari, Sib annuncia il ricorso in Cassazione

Ricorsi in Cassazione e pressing su Parlamento e governo per salvaguardare la balneazione attrezzata e far ripartire il settore. Sono gli imperativi che detteranno l’agenda dei lavori dell’assemblea nazionale del Sib, Sindacato balneari italiani, che si terrà il prossimo 18 luglio.

Per il sindacato di Confcommercio è urgente un intervento legislativo chiarificatore  visto che diversi  Comuni e varie Regioni, di ogni orientamento politico, con modalità diverse, stanno organizzando le gare per la riassegnazione delle concessioni demaniali marittime. Una situazione caotica che impone a governo e Parlamento di intervenire. L’assenza di regole chiare, infatti, determinerà un esteso contenzioso con un’indebita supplenza da parte dell’Autorità giudiziaria.

«Abbiamo deciso di impedire che alcune ultime discutibili sentenze del Consiglio di Stato diventino definitive – spiega Antonio Capacchione, presidente del Sib – pertanto presenteremo ricorso presso la Cassazione a Sezioni Unite contro queste sentenze. Nonostante la soluzione della questione balneare non possa che essere legislativa, non è comunque possibile trascurare il fronte giudiziario».

Non demordono, dunque, i concessionari balneari determinati a dar battaglia, come ribadisce Capacchione: «In occasione dell’assemblea – ha concluso – decideremo quali iniziative mettere in campo, finalizzate a sensibilizzare sia la politica che l’opinione pubblica sulla necessità di un intervento legislativo e per difendere un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo (costruito in decenni di lavoro e basato sulla professionalità) che ogni estate attira milioni di turisti, italiani e stranieri sulle nostre coste. Non sono in pericolo soltanto migliaia di posti di lavoro e un’importante fetta dell’economia turistica, ma anche e soprattutto l’immagine del Paese».

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Balneari, Corte Ue: “Le opere costruite sul Demanio devono tornare gratis allo Stato” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-corte-ue-le-opere-costruite-sul-demanio-devono-tornare-gratis-allo-stato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-corte-ue-le-opere-costruite-sul-demanio-devono-tornare-gratis-allo-stato https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-corte-ue-le-opere-costruite-sul-demanio-devono-tornare-gratis-allo-stato/#respond Thu, 11 Jul 2024 10:35:48 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=103947 Balneari, Corte Ue: “Le opere costruite sul Demanio devono tornare gratis allo Stato”

Le opere realizzate sul terreno del demanio, alla fine della concessione balneare, devono tornare allo Stato gratuitamente. È quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Ue, interpellata per dirimere un contenzioso relativo a una concessione balneare a Rosignano Marittimo (Livorno). In questa località la Siib, Società italiana imprese balneari, aveva costruito alcune opere all’interno di uno stabilimento ubicato in un tratto costiero in concessione: al termine del cosiddette “periodo concessorio” le opere sono passate a titolo gratuito allo Stato.

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Balneari, Corte Ue: “Le opere costruite sul Demanio devono tornare gratis allo Stato”

Le opere realizzate sul terreno del demanio, alla fine della concessione balneare, devono tornare allo Stato gratuitamente. È quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Ue, interpellata per dirimere un contenzioso relativo a una concessione balneare a Rosignano Marittimo (Livorno). In questa località la Siib, Società italiana imprese balneari, aveva costruito alcune opere all’interno di uno stabilimento ubicato in un tratto costiero in concessione: al termine del cosiddette “periodo concessorio” le opere sono passate a titolo gratuito allo Stato.

A questo punto la Siib ha presentato appello e il Consiglio di Stato ha interpellato la Corte di Giustizia Ue, che si è pronunciata in modo inequivocabile: “La norma italiana che prevede che le opere non amovibili costruite sulle spiagge vengano acquisite a titolo gratuito dallo Stato italiano al termine di una concessione, non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento e siccome la norma del codice di navigazione italiano è opponibile a tutti gli operatori esercenti attività nel territorio italiano, essa non costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento”.

Una pronuncia destinata ad alimentare ancor di più il dibattito mai sopito sulle concessioni balneari, sulle modalità dei nuovi bandi e sull’incognita degli indennizzi per i concessionari in uscita.

“La norma – è la motivazione della Corte di Giustizia Ue – non riguarda le condizioni per lo stabilimento dei concessionari autorizzati a gestire un’attività turistico ricreativa sul demanio pubblico marittimo italiano. Infatti la disposizione in parola prevede soltanto che, alla scadenza della concessione, e salvo che sia diversamente stabilito nell’atto di concessione, le opere non amovibili costruite dal concessionario saranno incamerate immediatamente e senza compensazione finanziaria nel demanio pubblico marittimo. Il fatto che il passaggio di queste opere allo Stato sia gratuito costituisce l’essenza stessa dell’inalienabilità del demanio pubblico. Il principio di inalienabilità implica segnatamente che il demanio pubblico resta di proprietà di soggetti pubblici”.

La Corte di Giustizia Ue conclude anche in modo perentorio, asserendo che: La Siib non poteva ignorare, sin dalla conclusione del contratto di concessione, che l’autorizzazione all’occupazione demaniale che le era stata attribuita aveva carattere precario ed era revocabile”.

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Balneari, rinnovo delle concessioni: arriva il bando “modello Abruzzo” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-rinnovo-delle-concessioni-arriva-il-bando-modello-abruzzo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-rinnovo-delle-concessioni-arriva-il-bando-modello-abruzzo https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-rinnovo-delle-concessioni-arriva-il-bando-modello-abruzzo/#respond Wed, 10 Jul 2024 10:22:42 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=103528 Balneari, rinnovo delle concessioni: arriva il bando “modello Abruzzo”

È della Regione Abruzzo uno dei primi modelli di bando di gara per il rinnovo delle concessioni balneari. In questi giorni è stato infatti reso noto lo schema di riferimento che contiene i criteri di valutazione delle offerte per la selezione del miglior operatore al quale assegnare la concessione.

Il primo passaggio attiene al principio di imparzialità, con una selezione non discriminatoria, con massima trasparenza e adeguata pubblicità del bando.

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Balneari, rinnovo delle concessioni: arriva il bando “modello Abruzzo”

È della Regione Abruzzo uno dei primi modelli di bando di gara per il rinnovo delle concessioni balneari. In questi giorni è stato infatti reso noto lo schema di riferimento che contiene i criteri di valutazione delle offerte per la selezione del miglior operatore al quale assegnare la concessione.

Il primo passaggio attiene al principio di imparzialità, con una selezione non discriminatoria, con massima trasparenza e adeguata pubblicità del bando. C’è poi una specifica nel merito, ovverosia un’adeguata valutazione degli investimenti, del valore aziendale dell’impresa e dei beni materiali e immateriali, attraverso i quali declinare e calcolare gli adeguati indennizzi per il concessionario uscente da parte del subentrante, con attestato e perizia giurata a cura e spese del concessionario uscente.

Nel bando vengono anche menzionati i parametri relativi alla valorizzazione degli obiettivi connessi alla nuova gestione, alla salute e sicurezza dei lavoratori, alla protezione dell’ambiente ed alla salvaguardia del patrimonio culturale. Si richiede anche una pianificazione sostenibile delle strutture previste dal nuovo gestore subentrante. Nelle procedure selettive di affidamento, infine, viene posto l’accento sull’adeguata considerazione della posizione dei soggetti che, nei 5 anni antecedenti l’avvio della procedura di scelta, hanno utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito.

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Balneari, e intanto crollano del 60% le presenze in spiaggia a giugno https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-e-intanto-crollano-del-60-le-presenze-in-spiaggia-a-giugno/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-e-intanto-crollano-del-60-le-presenze-in-spiaggia-a-giugno https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-e-intanto-crollano-del-60-le-presenze-in-spiaggia-a-giugno/#respond Mon, 01 Jul 2024 13:11:51 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=102477 Balneari, e intanto crollano del 60% le presenze in spiaggia a giugno

Piove sul bagnato tra le imprese balneari che nel mese di giugno hanno subito un forte calo nelle presenze della clientela: «Il maltempo ha condizionato l’inizio della stagione balneare 2024 – ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Fipe/Confcommercio – facendo registrare un calo delle presenze in spiaggia fino al 60% nel solo mese di giugno, ancora peggio a maggio».

Capacchione ha precisato: «Gli stabilimenti balneari in tutte le regioni registrano una diminuzione di presenze sui nostri litorali a due cifre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con perdite molto pesanti in Liguria e nel Lazio; unica eccezione, con il segno più, il Molise.

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Balneari, e intanto crollano del 60% le presenze in spiaggia a giugno

Piove sul bagnato tra le imprese balneari che nel mese di giugno hanno subito un forte calo nelle presenze della clientela: «Il maltempo ha condizionato l’inizio della stagione balneare 2024 – ha commentato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) aderente a Fipe/Confcommercio – facendo registrare un calo delle presenze in spiaggia fino al 60% nel solo mese di giugno, ancora peggio a maggio».

Capacchione ha precisato: «Gli stabilimenti balneari in tutte le regioni registrano una diminuzione di presenze sui nostri litorali a due cifre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con perdite molto pesanti in Liguria e nel Lazio; unica eccezione, con il segno più, il Molise. Hanno sofferto meno quelle località meta del turismo straniero, mentre i vacanzieri italiani hanno disertato le nostre spiagge, principalmente a causa delle avverse condizioni meteo. Siamo ottimisti perché le prenotazioni per luglio e agosto fanno ben sperare».

C’è poi la sempre più critica situazione derivante all’impasse sulle concessioni demaniali: «Oggi gli imprenditori devono affrontare e risolvere grandi e gravi problemi che condizioneranno il loro futuro e quello dell’immagine turistica del nostro Paese. Continua, infatti, l’assenza di una iniziativa legislativa del governo: è grave la mancata emanazione di un provvedimento chiarificatore sulla questione concessoria. Un’irresponsabile e sconcertante fuga dalle proprie responsabilità dell’attuale governo. Persino iniziative parlamentari come quelle ultime al dl Agricoltura vengono bloccate dal governo, senza che lo stesso presenti proposte normative alternative. Stiamo pianificando un calendario di manifestazioni su tutti i litorali italiani per tutelare 30.000 imprese balneari italiane e 100.000 addetti diretti», ha concluso il presidente Sib.

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Balneari, la Corte dei Conti: «Applicare il Codice contratti» https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-la-corte-dei-conti-applicare-il-codice-contratti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-la-corte-dei-conti-applicare-il-codice-contratti https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-la-corte-dei-conti-applicare-il-codice-contratti/#respond Fri, 28 Jun 2024 08:10:19 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=102134 Balneari, la Corte dei Conti: «Applicare il Codice contratti»

Applicare il nuovo Codice Contratti per regolamentare le concessioni balneari.

È la posizione espressa dal procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, che nella relazione sul Rendiconto dello Stato 2023 ha dedicato ampi spazio al tema dei balneari, evidenziando che in Italia serve «una disciplina quadro in linea con il rispetto delle prescrizioni “eurounionali” e delle decisioni degli organi giudiziari nazionali».

Il passaggio più significativo in  merito a questa vicenda che sta coinvolgendo governo e Parlamento è stato molto esplicito: «La disciplina del nuovo codice dei contratti – ha detto Silvestri – potrebbe essere una soluzione per definire il sistema di affidamento delle nuove concessioni, attraverso gara pubblica, per garantire un gettito corrispondente al valore del bene e almeno limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore che offre ampi margini per il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti».

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Balneari, la Corte dei Conti: «Applicare il Codice contratti»

Applicare il nuovo Codice Contratti per regolamentare le concessioni balneari.

È la posizione espressa dal procuratore generale della Corte dei Conti, Pio Silvestri, che nella relazione sul Rendiconto dello Stato 2023 ha dedicato ampi spazio al tema dei balneari, evidenziando che in Italia serve «una disciplina quadro in linea con il rispetto delle prescrizioni “eurounionali” e delle decisioni degli organi giudiziari nazionali».

Il passaggio più significativo in  merito a questa vicenda che sta coinvolgendo governo e Parlamento è stato molto esplicito: «La disciplina del nuovo codice dei contratti – ha detto Silvestri – potrebbe essere una soluzione per definire il sistema di affidamento delle nuove concessioni, attraverso gara pubblica, per garantire un gettito corrispondente al valore del bene e almeno limitare le possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata in un settore che offre ampi margini per il riciclaggio dei proventi dei traffici illeciti».

Qualche giorno fa, intanto, l’intervento della Corte Costituzionale, che ha definito “illegittime” le proroghe balneari. Il romanzo continua.

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Perché la vicenda delle concessioni balneari sembra irrisolvibile https://www.lagenziadiviaggimag.it/perche-la-vicenda-delle-concessioni-balneari-sembra-irrisolvibile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=perche-la-vicenda-delle-concessioni-balneari-sembra-irrisolvibile https://www.lagenziadiviaggimag.it/perche-la-vicenda-delle-concessioni-balneari-sembra-irrisolvibile/#respond Thu, 27 Jun 2024 10:04:43 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=101936 Perché la vicenda delle concessioni balneari sembra irrisolvibile

Quadro normativo estremamente incerto, mancanza di finanziamenti e strumenti per la pianificazione e la gestione del comparto dei balneari, bisogno di salvaguardare la storia e le vocazioni territoriali, difficoltà nella gestione dei rapporti con i concessionari uscenti, necessità di valutare misure compensative o premiali. Sono gli allarmi lanciati da numerosi amministratori locali, associazioni e operatori del comparto balneare che hanno partecipato ieri all’incontro organizzato da Consenso Europa negli uffici romani di Palazzo Soderini, dello Studio Tonucci&Partners, dal titolo “Riforma delle concessioni balneari: tra continuità e cambiamento”. 

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Perché la vicenda delle concessioni balneari sembra irrisolvibile

Quadro normativo estremamente incerto, mancanza di finanziamenti e strumenti per la pianificazione e la gestione del comparto dei balneari, bisogno di salvaguardare la storia e le vocazioni territoriali, difficoltà nella gestione dei rapporti con i concessionari uscenti, necessità di valutare misure compensative o premiali. Sono gli allarmi lanciati da numerosi amministratori locali, associazioni e operatori del comparto balneare che hanno partecipato ieri all’incontro organizzato da Consenso Europa negli uffici romani di Palazzo Soderini, dello Studio Tonucci&Partners, dal titolo “Riforma delle concessioni balneari: tra continuità e cambiamento”. 

 «La riforma delle concessioni balneari – ha spiegato il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini – è una priorità per il Paese. Nel Lazio c’è una sub-delega da parte della Regione Lazio che ritengo illegittima perché trasferisce tutte le responsabilità ai comuni senza finanziamenti o strumenti. Nei prossimi giorni incontrerò i vertici regionali e chiederò i mezzi per fare le gare altrimenti restituirò le deleghe».

L’assessore con delega al Patrimonio marittimo di Roma Capitale, Tobia Zevi, ha segnalato poi che per bandire gare pluriennali servono i decreti attuativi nazionali e i piani di utilizzo degli arenili, mentre per il sindaco di Città Porto Sant’Elpidio (FM) Massimiliano Ciarpella i Comuni «sono l’anello debole di un iter partito nel 2006 e che ancora non ha trovato soluzione». Il primo cittadino di Gaeta, Cristian Leccese, ha invece evidenziato la distanza tra la normativa e la realtà: «Non si può prescindere nella definizione delle gare – ha spiegato – dall’esperienza acquisita dal comparto e dalla specificità del territorio».

Ma anche i tempi per la definizione delle gare rappresentano un tema da non sottovalutare. «Sono gare complesse – ha chiarito Mara Bernardini, area manager Emilia e Dorsale Adriatica – e temo che non si riusciranno a preparare nei pochi mesi che ci sono stati assegnate».

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha invece affrontato la questione della scarsità di risorse. «Nel mio territorio – ha detto – ci sono molte aree libere e disponibili che potrebbero essere messe a gara per nuovi insediamenti. È fondamentale che un comparto così importante per i territori abbia certezza sul suo futuro il prima possibile, perché questa incertezza sta causando un blocco degli investimenti che produce danni all’intera comunità».

Presente anche il deputato e membro della Commissione Attività produttive, commercio e turismo, Riccardo Zucconi, che ha sottolineato la necessità di prevedere un indennizzo per il concessionario uscente «Per questo – ha aggiunto – ho proposto l’abrogazione dell’articolo 49 del codice marittimo che nega questa possibilità».

L’avvocato Piergiuseppe Venturella, partner di Tonucci&Partners, presente insieme ai colleghi Giorgio Altieri e Gianluca Bocchino, ha tirato le fila della discussione, ponendo l’accento sul ruolo dei gestori delle concessioni balneari non semplicemente come attività commerciali, ma anche di rilievo pubblico perché favoriscono lo sviluppo del territorio.

«Nella definizione dei bandi – ha infatti sottolineato – sarà fondamentale considerare la competenza e l’esperienza maturata dalle imprese del territorio, che non rappresenterà un passepartout per rimanere lì a vita, ma un importante elemento di qualificazione».

Dello stesso parere l’avvocato Gianluca Bocchino che ha indicato tre elementi che dovranno essere contemplati dalle future gare: «Valorizzazione delle specificità territoriali, divieto di cumulo e forme di indennizzo in riferimento all’avviamento. Misure – ha concluso – che hanno come obiettivo quello di allontanare una competenza non qualificata».

La foto è stata inviata dall’ufficio stampa.
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Balneari, proroghe illegittime: così parlò la Corte Costituzionale https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-proroghe-illegittime-cosi-parlo-la-corte-costituzionale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-proroghe-illegittime-cosi-parlo-la-corte-costituzionale https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-proroghe-illegittime-cosi-parlo-la-corte-costituzionale/#respond Tue, 25 Jun 2024 11:33:37 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=101570 Balneari, proroghe illegittime: così parlò la Corte Costituzionale

Ora c’è la sentenza della Corte Costituzionale, la n° 109 del 24 giugno 2024, a dichiarare l’illegittimità delle proroghe delle concessioni balneari perché violano una Direttiva Europea (Bolkestein). La pronuncia è riferita alla illegittimità costituzionale dell’articolo 36 della legge della Regione Siciliana, che aveva prorogato al 30 aprile 2023 il termine per la presentazione delle istanze di rinnovo delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo e la proroga del termine per la conferma dell’interesse all’utilizzazione del demanio marittimo.

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Balneari, proroghe illegittime: così parlò la Corte Costituzionale

Ora c’è la sentenza della Corte Costituzionale, la n° 109 del 24 giugno 2024, a dichiarare l’illegittimità delle proroghe delle concessioni balneari perché violano una Direttiva Europea (Bolkestein). La pronuncia è riferita alla illegittimità costituzionale dell’articolo 36 della legge della Regione Siciliana, che aveva prorogato al 30 aprile 2023 il termine per la presentazione delle istanze di rinnovo delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo e la proroga del termine per la conferma dell’interesse all’utilizzazione del demanio marittimo.

La Corte Costituzionale ha rilevato che “il rinnovodella possibilità di presentazione delle domande finisce con l’incidere sul regime di durata dei rapporti in corso, perpetuandone il mantenimento e quindi rafforza, in contrasto con i principi del Diritto Ue sulla concorrenza, la barriera in entrata per nuovi operatori economici potenzialmente interessati, a fine imprenditoriali, all’utilizzazione delle aree del demanio marittimo”.

A distanza di pochi giorni anche l’Antitrust ha deciso di fare ricorso al Tar contro Misano e altri comuni costieri, tra cui Cervia, colpevoli di aver applicato la proroga delle concessioni di spiaggia per un anno, fino al dicembre 2024, senza già fissare il periodo in cui si promuoveranno le gare pubbliche per assegnare le attività di spiaggia. Nella vicenda sono coinvolte anche note località balneari come Viareggio, Forte dei Marmi, Vasto e Gaeta, mentre sono state risparmiate dall’azione legale promossa dall’autorità Garante della Concorrenza altre spiagge famose come Rimini, Cattolica e Riccione.

Intanto, l’assessorato al demanio di Rimini ha già fissato i criteri per i bandi con cui saranno assegnate le attività balneari, nonostante i ricorsi presentati da numerosi operatori, ipotizzando anche un periodo massimo delle concessioni di 20 anni.

Ed è sempre di questi ultimi giorni l’annuncio della Regione Abruzzo, che sta lavorando a una legge-ponte per tutelare le imprese balneari locali, in attesa di conoscere i nuovi criteri premiali per disciplinare gli equi indennizzi, destinati agli imprenditori che hanno fatto investimenti per attrezzare le spiagge locali.

A ben vedere, in piena stagione estiva, si moltiplicano le fughe in avanti di alcune amministrazioni locali e si ingarbuglia ancora di più l’intera vicenda, sulla quale pesa il ritardo del governo centrale, che da mesi prospetta una soluzione legislativa a livello nazionale che non è ancora arrivata.

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Balneari, l’Ue avverte l’Italia: “I ritardi nelle gare costano cari allo Stato” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-lue-avverte-litalia-i-ritardi-nelle-gare-costano-cari-allo-stato/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-lue-avverte-litalia-i-ritardi-nelle-gare-costano-cari-allo-stato https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-lue-avverte-litalia-i-ritardi-nelle-gare-costano-cari-allo-stato/#respond Fri, 21 Jun 2024 13:52:18 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=101254 Balneari, l’Ue avverte l’Italia: “I ritardi nelle gare costano cari allo Stato”

Il ritardo nelle gare per le nuove concessioni balneari rischia di costare carissimo alle casse dello Stato Italiano. Più che un intervento a gamba tesa quella della Commissione Ue  è una constatazione talmente logica da lasciare senza parole lo stesso governo, che infatti non ha ancora replicato.

La vicenda della Bolkenstein torna infatti ad essere uno dei passaggi-chiave nelle nuove raccomandazioni che Bruxelles ha inviato ieri all’Italia quale paese membro a rischio di pesanti sanzioni.

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Balneari, l’Ue avverte l’Italia: “I ritardi nelle gare costano cari allo Stato”

Il ritardo nelle gare per le nuove concessioni balneari rischia di costare carissimo alle casse dello Stato Italiano. Più che un intervento a gamba tesa quella della Commissione Ue  è una constatazione talmente logica da lasciare senza parole lo stesso governo, che infatti non ha ancora replicato.

La vicenda della Bolkenstein torna infatti ad essere uno dei passaggi-chiave nelle nuove raccomandazioni che Bruxelles ha inviato ieri all’Italia quale paese membro a rischio di pesanti sanzioni. Nella specifico l’Ue scrive testualmente: “Le sfide di lunga data persistono anche in ambiti specifici, come le procedure per l’affidamento di concessioni marittime, lacuali e fluviali per attività ricreative e turistiche (‘concessioni balneari’): i ritardi nell’attuazione di procedure di aggiudicazione trasparenti e competitive per tali concessioni, così come la loro mancanza di redditività per le autorità pubbliche, rimangono motivo di preoccupazione, in particolare, dato che i miglioramenti iniziali apportati con la legge annuale sulla concorrenza 2021 sembrano ostacolati dai successivi interventi legislativi“.

La data ultima entro la quale devono essere messe al bando, con regolare gara pubblica, le nuove concessioni balneari è il 31 dicembre 2024 e le forze politiche, soprattutto quelle di maggioranza, dopo aver sfruttato l’ennesimo rinvio di una decisione per via delle elezioni europee, stanno ora  affannosamente cercando di trovare la quadra tra il pressing del Consiglio di Stato che ha definitivamente archiviato qualsiasi possibilità di proroghe sulla data di scadenza delle gare e quello delle imprese balneari, che reclamano indennizzi a fronte degli investimenti fatti, con una formula che al tempo stesso tuteli gli interessi di uno Stato che in molti casi ha incassato cifre irrisorie per le concessioni erogate.

Tutto questo nel vivo della stagione estiva: qualche operatore non ha lesinato un sarcastico encomio al tempismo della classe politica, che ancora una volta – con gli anni di ritardo accumulati per cercare di districare questa complicatissima matassa – ha dato prova dei suoi limiti.

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Balneari, Consiglio di Stato: “Gli attuali concessionari non sono abusivi” https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-consiglio-di-stato-gli-attuali-concessionari-non-sono-abusivi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-consiglio-di-stato-gli-attuali-concessionari-non-sono-abusivi https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-consiglio-di-stato-gli-attuali-concessionari-non-sono-abusivi/#respond Tue, 18 Jun 2024 09:45:21 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=100595 Balneari, Consiglio di Stato: “Gli attuali concessionari non sono abusivi”

Nella delicatissima vicenda delle concessioni balneari gli attuali imprenditori-concessionari non vanno considerati “abusivi“. È la specifica del Consiglio di Stato subito commentata con soddisfazione da Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli, rispettivamente presidente di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti, tra le maggiori associazioni di categoria dei balneari:

«Con buona pace di tutti coloro che ritengono abusivi i concessionari balneari attualmente operanti, è bene evidenziare che la giurisprudenza amministrativa ha chiarito la legittimità degli attuali gestori a continuare a operare».

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Balneari, Consiglio di Stato: “Gli attuali concessionari non sono abusivi”

Nella delicatissima vicenda delle concessioni balneari gli attuali imprenditori-concessionari non vanno considerati “abusivi“. È la specifica del Consiglio di Stato subito commentata con soddisfazione da Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli, rispettivamente presidente di Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti, tra le maggiori associazioni di categoria dei balneari:

«Con buona pace di tutti coloro che ritengono abusivi i concessionari balneari attualmente operanti, è bene evidenziare che la giurisprudenza amministrativa ha chiarito la legittimità degli attuali gestori a continuare a operare». La nota congiunta prosegue: «Per il Consiglio di Stato, quindi, i concessionari non sono abusivi, ma devono continuare a soddisfare gli interessi pubblicistici alla manutenzione delle aree loro concesse. Inoltre, secondo Palazzo Spada è impossibile fare le gare prima della pronuncia della Corte di giustizia dell’Ue sull’articolo 49 del Codice della navigazione (che dispone l’esproprio degli stabilimenti balneari senza indennizzo) per le prossime settimane».

«Con tre ordinanze dello stesso contenuto, Palazzo Spada ha affermato che prevale l’interesse privato a continuare l’attività, ancorché decaduto dalla concessione, non essendo i Comuni nelle condizioni di affidare a terzi il compendio demaniale – sottolineano Capacchione e Rustignoli – e infatti  il Consiglio di Stato ha chiarito che, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità».

«Queste ordinanze cautelari si aggiungono a quella dello scorso 30 aprile, emessa sempre dal Consiglio di Stato, in cui è stata sospesa una delibera del Comune di Moneglia, che anticipava la scadenza delle concessioni dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2023 – proseguono i presidenti di Sib e Fiba – Si tratta ormai di un orientamento giurisprudenziale consolidato del Consiglio di Stato, affermato anche nell’ordinanza cautelare numero 138/2024 del 17 gennaio 2024, laddove ha chiarito che è sospesa la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti. in attesa del pronunciamento della Corte di giustizia Ue sulla validità dell’articolo 49 del Codice della navigazione».

Si attende, quindi, un’ulteriore pronuncia della Corte di Giustizia Ue per chiarire definitivamente l’intera vicenda, che tiene con il fiato sospeso le imprese balneari che a breve saranno alle prese con il picco della stagione estiva.

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Balneari, stop all’emendamento al dl Coesioni. Fiba: «Inaccettabile» https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-stop-allemendamento-al-dl-coesioni-fiba-inaccettabile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-stop-allemendamento-al-dl-coesioni-fiba-inaccettabile https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-stop-allemendamento-al-dl-coesioni-fiba-inaccettabile/#respond Fri, 14 Jun 2024 07:53:36 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=100145 Balneari, stop all’emendamento al dl Coesioni. Fiba: «Inaccettabile»

Dura nota di commento Fiba Confesercenti allo stop dell’emendamento presentato al Decreto Coesioni in riferimento alla questione balneare: “Apprendiamo dalla stampa che l’emendamento potrebbe non seguire l’iter previsto. E questo nonostante sia stato ritenuto ammissibile dalle commissioni competenti. Non è accettabile: tutte le volte che si cerca di affrontare con serietà la questione balneare poi ci si trova sempre punto a capo”.

In particolare Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, incalza: «Bisogna smetterla di giocare con il futuro delle imprese balneari italiane.

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Balneari, stop all’emendamento al dl Coesioni. Fiba: «Inaccettabile»

Dura nota di commento Fiba Confesercenti allo stop dell’emendamento presentato al Decreto Coesioni in riferimento alla questione balneare: “Apprendiamo dalla stampa che l’emendamento potrebbe non seguire l’iter previsto. E questo nonostante sia stato ritenuto ammissibile dalle commissioni competenti. Non è accettabile: tutte le volte che si cerca di affrontare con serietà la questione balneare poi ci si trova sempre punto a capo”.

In particolare Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, incalza: «Bisogna smetterla di giocare con il futuro delle imprese balneari italiane. Imprese per il 95% gestite da famiglie che traggono il loro reddito principale da quell’attività. L’emendamento non contiene assolutamente nulla che non sia compatibile con il diritto europeo: non contiene proroghe, ma individua chiaramente la necessità di riconoscere il valore dell’impresa al concessionario uscente e la possibilità di una prelazione».

«Un provvedimento – osserva Rustignoli – che dunque potrebbe dare un minimo di certezza al comparto balneare, in attesa di capire cosa intenda fare il governo sulla questione. A partire dalla valutazione dell’importante lavoro fatto sulla mappatura delle coste: i risultati saranno tradotti in una norma o saranno cestinati

L’emendamento, per Fiba-Confesercenti, sarebbe uno step intermedio utile non solo a dare un minimo di certezza al comparto balneare, ma anche a fornire indicazioni chiare alle amministrazioni comunali. Che, come sappiamo, si stanno adoperando per preparare le evidenze pubbliche in uno stato di completa confusione.

Il timore di Rustignoli è che «così si rischia veramente di creare un grande pasticcio, che probabilmente sfocerà in un mega contenzioso e che ovviamente metterà in crisi l’offerta turistica balneare italiana. Spero che ci sia una presa di coscienza e di buon senso da parte di chi sta gestendo la questione e che si possa giungere all’esito dell’approvazione finale di questo emendamento all’interno del decreto Coesione».

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Balneari, Capacchione resta presidente Sib: «Tuteleremo le aziende» https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-capacchione-resta-presidente-sib-tuteleremo-le-aziende/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-capacchione-resta-presidente-sib-tuteleremo-le-aziende https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-capacchione-resta-presidente-sib-tuteleremo-le-aziende/#respond Thu, 13 Jun 2024 08:58:35 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=99957 Balneari, Capacchione resta presidente Sib: «Tuteleremo le aziende»

Occorre tutelare le aziende attualmente operanti lungo le coste italiane per difendere un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo. Questa la linea che Antonio Capacchione – riconfermato alla presidenza del Sib, il Sindacato italiano balneari – intende perseguire nel suo nuovo mandato. 65 anni, imprenditore pugliese di Margherita di Savoia, Capacchione guiderà il sindacato balneari  della Confcommercio per il quinquennio 2024-2029.

«Il rinnovo delle cariche sociali del sindacato, nell’assetto organizzativo, dettato dal nuovo statuto, è avvenuto nel segno della continuità sindacale – osserva Capacchione – e ora il nostro obiettivo rimane la difesa delle aziende attualmente operanti e la salvaguardia di un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia.

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Balneari, Capacchione resta presidente Sib: «Tuteleremo le aziende»

Occorre tutelare le aziende attualmente operanti lungo le coste italiane per difendere un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo. Questa la linea che Antonio Capacchione – riconfermato alla presidenza del Sib, il Sindacato italiano balneari – intende perseguire nel suo nuovo mandato. 65 anni, imprenditore pugliese di Margherita di Savoia, Capacchione guiderà il sindacato balneari  della Confcommercio per il quinquennio 2024-2029.

«Il rinnovo delle cariche sociali del sindacato, nell’assetto organizzativo, dettato dal nuovo statuto, è avvenuto nel segno della continuità sindacale – osserva Capacchione – e ora il nostro obiettivo rimane la difesa delle aziende attualmente operanti e la salvaguardia di un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo che il mondo ci invidia. Un rinnovato impegno per una legge che superi l’attuale caos amministrativo fornendo un quadro di certezze agli operatori pubblici e privati».

«Una legge – prosegue – che applichi correttamente la Bolkenstein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia UE. Il presupposto per la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti è la verifica della scarsità della risorsa demanio: cioè se c’è o meno l’impossibilità del rilascio di nuove concessioni demaniali. Più concorrenza significa più aziende, non sostituire i titolari di quelle esistenti, con la conseguenza, certa, di un incremento delle tariffe senza aumentare le spiagge libere».

Il presidente Sib poi conclude: «Serve una riforma che superi le attuali criticità come canoni ingiusti, per cui c’è chi paga troppo e chi troppo poco. Canoni versati allo Stato mentre le funzioni amministrative sono esercitate dai Comuni bisognosi di risorse per migliorare i servizi, soprattutto, nelle spiagge libere. Superare un trattamento fiscale nel complesso vessatorio con l’aliquota Iva più alta d’Europa. Semplificare gli adempimenti amministrativi che, attualmente, penalizzano e ostacolano gli investimenti».

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Spiagge “inaccessibili” tra rincari e numero chiuso https://www.lagenziadiviaggimag.it/spiagge-inaccessibili-tra-rincari-e-numero-chiuso/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spiagge-inaccessibili-tra-rincari-e-numero-chiuso https://www.lagenziadiviaggimag.it/spiagge-inaccessibili-tra-rincari-e-numero-chiuso/#respond Mon, 10 Jun 2024 09:52:33 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=99400 Spiagge “inaccessibili” tra rincari e numero chiuso

In alto mare. Se la grana balneari non è stato esattamente il viatico migliore per l’estate, i costi al rialzo negli stabilimenti e le spiagge libere a numero chiuso rischiano di far andare di traverso al pubblico la stagione appena iniziata e più attesa.

Come rivela un’inchiesta de La Repubblica, e come scritto anche da noi, i prezzi nei lidi sono in aumento di oltre il 5% e cercare rifugio nelle spiagge libere non è più scontato e semplice come in passato.

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Spiagge “inaccessibili” tra rincari e numero chiuso

In alto mare. Se la grana balneari non è stato esattamente il viatico migliore per l’estate, i costi al rialzo negli stabilimenti e le spiagge libere a numero chiuso rischiano di far andare di traverso al pubblico la stagione appena iniziata e più attesa.

Come rivela un’inchiesta de La Repubblica, e come scritto anche da noi, i prezzi nei lidi sono in aumento di oltre il 5% e cercare rifugio nelle spiagge libere non è più scontato e semplice come in passato. Come già avviene in numerose zone di Sardegna (ben 15, con le new entry Le Piscine a Cannigione, Cala Luna a Nuoro e Rena Bianca a Santa Teresa Gallura), Campania, Liguria, Toscana e Puglia, l’accesso è contingentato per evitare l’overtourism e proteggere l’ambiente dall’assalto indiscriminato dei turisti. In sostanza, no prenotazione (online) no party.

Volge al termine l’era del telo appoggiato dove si trova un po’ di spazio, semplicemente perché lo spazio diminuisce sempre di più, occupato da sdraio e lettini: c’era una volta la spiaggia libera. E ripiegare sullo stabilimento non “paga” più, a meno di non voler mettere mano al portafoglio: insomma, si “paga” e neppure poco.

Provare per credere: se un anno fa i rincari si aggiravano sull’11%, l’estate 2024 si presenta con un bigliettino da visita eloquente, cioè un’impennata del 5,2%. «Un aumento – si sfoga sulle pagine di Repubblica il presidente di Federconsumatori, Michele Carrus – che non è più giustificato nemmeno dai costi dell’energia, ma è pura speculazione».

La spiaggia ideale, insomma, non c’è più. E ora che le Idi di Marzo – cioè le elezioni europee – sono passate, c’è il rischio che il cielo azzurro venga offuscato da un nuvolone chiamato Bolkenstein, tra proteste dei balneari, sentenze e richieste al governo. Ma questa, come sempre in Italia, è un’altra storia tutta da vivere. Sotto il solleone. E con poco mare.

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Balletto Balneari, l’Antitrust impugna le proroghe locali https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-lantitrust-impugna-le-proroghe-locali/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-lantitrust-impugna-le-proroghe-locali https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-lantitrust-impugna-le-proroghe-locali/#respond Wed, 05 Jun 2024 07:48:32 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=98680 Balletto Balneari, l’Antitrust impugna le proroghe locali

C’è una nuova puntata nella vicenda tutta italiana delle concessioni balneari: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha impugnato dinanzi al Tar competente le delibere con le quali alcuni Comuni della Versilia (tra cui Viareggio e Forte dei Marmi) e della Campania (Minori, in Costiera amalfitana) hanno prorogato la validità delle concessioni.

Si tratta di un atto dovuto che non sarà certo l’ultimo della serie perché la giustizia amministrativa, con il Consiglio di Stato, ha già stabilito che entro il 31 dicembre 2024 vanno messe a gara le concessioni balneari, seguendo i dettami dell’Unione europea (direttiva Bolkestein).

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Balletto Balneari, l’Antitrust impugna le proroghe locali

C’è una nuova puntata nella vicenda tutta italiana delle concessioni balneari: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha impugnato dinanzi al Tar competente le delibere con le quali alcuni Comuni della Versilia (tra cui Viareggio e Forte dei Marmi) e della Campania (Minori, in Costiera amalfitana) hanno prorogato la validità delle concessioni.

Si tratta di un atto dovuto che non sarà certo l’ultimo della serie perché la giustizia amministrativa, con il Consiglio di Stato, ha già stabilito che entro il 31 dicembre 2024 vanno messe a gara le concessioni balneari, seguendo i dettami dell’Unione europea (direttiva Bolkestein). Il che vuol dire che le proroghe a fine 2033 non possono essere validate. In nessun caso.

Vero è che per indurre l’Antitrust a nuove impugnazioni deve esserci una palese violazione delle regole, perché se al contrario ci si attiene alle tempistiche per mettersi in regola e passare ai bandi di gara – come ad esempio ha fatto in due mesi il Comune di Castellabate in Campania – non c’è alcun altro contenzioso da fronteggiare.

Così come è altrettanto vero che gli enti locali sono fortemente critici nei confronti del governo il quale – non decidendo  – ha scaricato il peso dell’intera vicenda sulle spalle delle amministrazioni locali che da un lato si son trovate a fronteggiare i malumori delle imprese balneari e dall’altro a rispettare il cronoprogramma stabilito dal Consiglio di Stato.

Ci sono poi i casi intermedi di quei Comuni, come ad esempio Jesolo, dove si sono già concluse le gare e si è proceduto ad assegnare le nuove concessioni e altri Comuni dove si sta affrontando la delicatissima questione  degli indennizzi da riconoscere ai vecchi concessionari uscenti, aprendo un acceso dibattito su chi deve quantificare e come far funzionare le valutazioni.

Ancora una volta l’ordine sparso che regna sovrano in una vicenda che si protrae da ben 14 anni, non aiuta certo a chiarire gli scenari e soprattutto a rasserenare gli animi. Come già supposto alcuni mesi fa, la “patata bollente” delle spiagge in concessione tornerà a scottare – e non poco – subito dopo le elezioni europee; il che significa a stagione estiva già avviata, magari con stabilimenti a mezzo servizio e, ancora una volta, a tutto svantaggio della clientela.

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Appelli e oltre 10.000 manifesti: scatta la protesta dei balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/appelli-e-oltre-10-000-manifesti-scatta-la-protesta-dei-balneari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=appelli-e-oltre-10-000-manifesti-scatta-la-protesta-dei-balneari https://www.lagenziadiviaggimag.it/appelli-e-oltre-10-000-manifesti-scatta-la-protesta-dei-balneari/#respond Tue, 04 Jun 2024 11:55:49 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=98578 Appelli e oltre 10.000 manifesti: scatta la protesta dei balneari

Per i balneari la prima giornata di protesta è pienamente riuscita. Oltre 10.000 i manifesti affissi negli stabilimenti per illustrare, spiegare la mobilitazione e soprattutto sollecitare una legge che applichi correttamente la Direttiva europea e salvaguardi la balneazione attrezzata italiana. I manifesti sono all’ingresso e all’interno degli stabilimenti italiani aderenti a Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, evidenziando che da ben 14 anni gli imprenditori balneari italiani sono in attesa di una legge che segua la Direttiva Bolkestein.

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Appelli e oltre 10.000 manifesti: scatta la protesta dei balneari

Per i balneari la prima giornata di protesta è pienamente riuscita. Oltre 10.000 i manifesti affissi negli stabilimenti per illustrare, spiegare la mobilitazione e soprattutto sollecitare una legge che applichi correttamente la Direttiva europea e salvaguardi la balneazione attrezzata italiana. I manifesti sono all’ingresso e all’interno degli stabilimenti italiani aderenti a Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti, evidenziando che da ben 14 anni gli imprenditori balneari italiani sono in attesa di una legge che segua la Direttiva Bolkestein.

«Abbiamo avuto l’unico torto di aver creduto nelle leggi dello Stato italiano che garantiva la continuità di lavoro – affermano in una nota congiunta Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio, e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti ora non possiamo essere penalizzati per questo motivo”.

La nota congiunta prosegue ribadendo che “la Direttiva Bolkestein, così come chiarito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa. L’impossibilità, cioè, del rilascio di nuove concessioni. Il Tavolo tecnico consultivo sulla mappatura delle concessioni demaniali marittime ha certificato che nel nostro Paese vi è la possibilità del rilascio di nuove concessioni e che, quindi, nuovi operatori possano svolgere questa attività.”

La nota prosegue sottolineando che “questa è solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che abbiamo in programma questa estate per spingere governo e Parlamento a fare il proprio dovere: emanare una legge che, applicando la Direttiva europea, salvaguardi, nel contempo, le 30.000 imprese balneari italiane, (la maggior parte piccole e medie a carattere familiare), che con competenza e professionalità forniscono, da oltre due secoli, servizi che il mondo ci invidia e, soprattutto, che attirano ogni anno milioni di turisti sulle nostre spiagge e generano un importante gettito economico a vantaggio non solo dei nostri litorali”.

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Balneari, scatta la sommossa: dal 2 giugno campagna virale https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-scatta-la-sommossa-dal-2-giugno-campagna-virale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-scatta-la-sommossa-dal-2-giugno-campagna-virale https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-scatta-la-sommossa-dal-2-giugno-campagna-virale/#respond Fri, 31 May 2024 11:39:19 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=98155 Balneari, scatta la sommossa: dal 2 giugno campagna virale

Circoletto rosso sul 2 giugno. La Festa della Repubblica coincide con l’avvio della “mobilitazione estiva” promossa da Fipe-Confcommercio e Fiba Confesercenti, che gli imprenditori balneari hanno deciso di avviare dopo che, come si legge in una nota, il governo non ha ancora emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana e superi l’attuale stato di caos amministrativo. Ancora una volta abbiamo sperato e aspettato, inutilmente”.

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Balneari, scatta la sommossa: dal 2 giugno campagna virale

Circoletto rosso sul 2 giugno. La Festa della Repubblica coincide con l’avvio della “mobilitazione estiva” promossa da Fipe-Confcommercio e Fiba Confesercenti, che gli imprenditori balneari hanno deciso di avviare dopo che, come si legge in una nota, il governo non ha ancora emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana e superi l’attuale stato di caos amministrativo. Ancora una volta abbiamo sperato e aspettato, inutilmente”.

Guidata dai due presidenti Antonio Capacchione (Sib) e Maurizio Rustignoli (Fiba), l’incipit della mobilitazione è la simbolica affissione di una locandina/manifesto su tutti gli stabilimenti balneari aderenti e diffusa sui social, oltre a un video realizzato appositamente per il lancio della campagna.

“Una campagna – si legge sempre nella nota – che comprenderà un’articolata piattaforma di iniziative, tra cui una capillare attività di comunicazione e una corretta informazione sul lavoro e sul ruolo degli stabilimenti balneari, rivolto ai turisti italiani e stranieri che frequentano i litorali. L’interlocutore di quest’operazione dovrà essere, anche e principalmente, il cittadino, cliente dei nostri stabilimenti”.

“Ci auguriamo – conclude la nota – che, quanto prima, governo e Parlamento facciano il proprio dovere nei confronti di decine di migliaia di famiglie che rischiano di perdere il lavoro e le proprie aziende. Il comparto balneare italiano costituisce, da anni, il fiore all’occhiello della nostra offerta turistica e, se opportunamente supportato, è in grado di fornire un fondamentale contributo per far tornare il nostro Paese ai vertici della classifica mondiale”.

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Nodo Balneari, sì di Fiba agli indennizzi ai concessionari https://www.lagenziadiviaggimag.it/nodo-balneari-si-di-fiba-agli-indennizzi-ai-concessionari/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nodo-balneari-si-di-fiba-agli-indennizzi-ai-concessionari https://www.lagenziadiviaggimag.it/nodo-balneari-si-di-fiba-agli-indennizzi-ai-concessionari/#respond Thu, 30 May 2024 10:27:49 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=97930 Nodo Balneari, sì di Fiba agli indennizzi ai concessionari

Fiba-Confesercenti dice sì alla proposta della Lega sulle concessioni balneari. Il sindacato di settore, infatti, plaude all’emendamento in base alla quale si stabilisce che in caso di gare sulle concessioni, l’eventuale nuovo subentrante debba riconoscere al gestore uscente un indennizzo «corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area oggetto della concessione, calcolato secondo i principi, le metodologie e le procedure di stima di cui alla norma Uni 11729:2018 “Linee guida per la stima del valore delle imprese concessionarie demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo“».

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Nodo Balneari, sì di Fiba agli indennizzi ai concessionari

Fiba-Confesercenti dice sì alla proposta della Lega sulle concessioni balneari. Il sindacato di settore, infatti, plaude all’emendamento in base alla quale si stabilisce che in caso di gare sulle concessioni, l’eventuale nuovo subentrante debba riconoscere al gestore uscente un indennizzo «corrispondente al valore aziendale dell’impresa insistente sull’area oggetto della concessione, calcolato secondo i principi, le metodologie e le procedure di stima di cui alla norma Uni 11729:2018 “Linee guida per la stima del valore delle imprese concessionarie demaniali marittime, lacuali e fluviali ad uso turistico-ricreativo“». L’indennizzo, prosegue l’emendamento, dovrà essere calcolato da un perito nominato dal concessionario uscente, che avrà anche il diritto di prelazione a parità di offerta.

«L’emendamento al Decreto Coesione presentato dalla Lega, con primo firmatario Massimiliano Romeo – commenta Maurizio Rustignoli, Presidente di Fiba Confesercenti –  è un intervento fondamentale per il comparto balneare, perché riconosce il valore aziendale delle imprese e getta le basi per garantire il diritto di prelazione ai balneari Italiani, in linea con quanto accaduto in altri Paesi europei ».

In Italia, secondo l’Icribis – il canale di e-commerce dedicato alle piccole imprese e ai professionisti – a oggi risultano circa 26.000 concessioni balneari e un totale di 7.600 stabilimenti con spiagge attrezzate, dove sono occupati almeno 32mila addetti.

«Fatta salva l’importanza dei risultati della mappatura, che dovranno trovare collocazione in una norma – prosegue Rustichelli – riconoscere un valore certo agli imprenditori è una tappa intermedia assolutamente essenziale, perché dà forza e voglia di investire agli operatori. Ora bisogna fare in modo che questo emendamento si traduca rapidamente in norma definitiva, come chiesto anche dalle Regioni al governo, possibilmente prima dell’estate».

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La partita dei balneari condizionerà le Europee? https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-partita-dei-balneari-condizionera-le-europee/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-partita-dei-balneari-condizionera-le-europee https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-partita-dei-balneari-condizionera-le-europee/#respond Tue, 28 May 2024 05:00:44 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=97430 La partita dei balneari condizionerà le Europee?

Due mosse, che molti osservatori bollano come assist elettorali, scuotono di nuovo lo scenario, già agitato di suo, delle concessioni balneari. La prima porta la firma del capogruppo  Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, che in una lettera inviata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiede di sollevare presso la Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del Consiglio di Stato che con l’ultima pronuncia avrebbe travalicato i poteri della giustizia amministrativa finendo con l’invadere la sfera legislativa, propria del Parlamento.

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La partita dei balneari condizionerà le Europee?

Due mosse, che molti osservatori bollano come assist elettorali, scuotono di nuovo lo scenario, già agitato di suo, delle concessioni balneari. La prima porta la firma del capogruppo  Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, che in una lettera inviata al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, chiede di sollevare presso la Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione nei confronti del Consiglio di Stato che con l’ultima pronuncia avrebbe travalicato i poteri della giustizia amministrativa finendo con l’invadere la sfera legislativa, propria del Parlamento.

“In questa ultima pronuncia – si legge nella lettera del capogruppo di Fdi, rilanciata dall’agenzia Ansa – il Consiglio di Stato torna a ribadire la propria competenza, non solo in ordine all’obbligo di disapplicare le disposizioni nazionali contrarie, ma chiarisce altresì che, secondo l’interpretazione sostenuta, tale disapplicazione debba avvenire «senza che ciò possa essere condizionato o impedito da interventi del legislatore».

“Un assunto – prosegue Foti – che riteniamo infondato e contraddice lo spirito stesso della legislazione di derivazione comunitaria, che prevede che una direttiva (in questo caso la Bolkestein) venga recepita con specifiche norme di legge. Riteniamo pertanto ineludibile che sia la Corte Costituzionale a pronunciarsi circa il corretto esercizio della potestà giurisdizionale. Lo facciamo – conclude – a difesa di un organo eletto direttamente dal popolo che deve mantenere il diritto di poter esercitare le proprie prerogative, con lo svolgimento delle funzioni ad esso attribuite dalla Costituzione”.

Per taluni cronisti politici l’uscita di Foti appare come l’estremo tentativo di stoppare un’accelerazione per la piena applicazione della direttiva Bolkestein, che penalizzerebbe una lobby – quella dei balneari – in rappresentanza di almeno 32mila imprese, che sono anche un prezioso serbatoio di voti in vista delle elezioni europee.

La seconda mossa proviene dalla Lega che, secondo una pubblica denuncia del senatore del Movimento 5 Stelle, Marco Croatti, sta preparando un “grande dietrofront” sulle concessioni demaniali. In una sua nota diffusa alle agenzie di stampa si legge che «il “no alle gare” non è più posizione inamovibile, anche perché dopo gli avvisi dell’Ue e le pronunce del Consiglio di Stato il settore rimarrebbe nel caos più assoluto. L’escamotage del governo – su pressione di Salvini – sembra quello di ripiegare sì sulle gare, ma ben indirizzate a tutela di chi la concessione magari la ha da decenni».

«Insomma, dal “no gare” – precisa Croatti – si potrebbe passare a un sistema di gare truffa, se vogliamo persino peggiore dell’incrostato sistema di concessioni dirette che ci tiriamo dietro da decenni. Ebbene, come M5S ribadiamo che il ddl Concorrenza del 2022, che peraltro Salvini votò, conteneva tutte le tutele del caso per le imprese virtuose, oltre alle dovute garanzie per lo Stato e per i lavoratori del comparto che a oggi non ci sono. Gare indirizzate verso gli “amici” e gli “amici degli amici” sarebbero un epilogo ignobile dell’intera vicenda. Intanto la stagione è partita e gli imprenditori navigano nel buio».

A ben vedere sulle concessioni balneari si sta scatenando un’autentica battaglia elettorale senza esclusioni di colpi, con il classico copione del “tutti contro tutti”. Ma come abbiamo già ricordato in un aggiornamento della vicenda di qualche giorno fa, i proclami o propositi politici smaccatamente elettorali, non potranno spostare di una virgola la spinosa vicenda “prima” degli esiti delle Europee dell’8 e 9 giugno, poiché – calendario alla mano – c’è ben poco margine per una soluzione che accontenti Bruxelles e concessionari.

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Concessioni balneari, pit stop per le elezioni europee https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-pit-stop-per-le-elezioni-europee/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-pit-stop-per-le-elezioni-europee https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-pit-stop-per-le-elezioni-europee/#respond Fri, 24 May 2024 10:21:51 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=97159 Concessioni balneari, pit stop per le elezioni europee

Un turbinio di notizie, tra dichiarazioni e smentite, sul quale calano come una mannaia le elezioni europee. La spinosa vicenda delle concessioni balneari subisce ora un inevitabile rinvio causa urne, ma non bisogna perdere di vista il valore economico, almeno in Italia, di una realtà imprenditoriale destinata ad adeguarsi alla normativa Ue.

Se il Consiglio di Stato, in ben tre sentenze, ha ribadito che le proroghe sono “illegittime” e che occorre bandire “immediatamente” le gare per l’assegnazione delle nuove concessioni, è anche perché nel nostro Paese si era consolidata una prassi dove lo Stato non ha mai incassato quanto invece avrebbe potuto incamerare: a oggi si stimano circa 16.000 concessioni erogate a fronte di un ricavo di “appena” 100 milioni di euro.

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Concessioni balneari, pit stop per le elezioni europee

Un turbinio di notizie, tra dichiarazioni e smentite, sul quale calano come una mannaia le elezioni europee. La spinosa vicenda delle concessioni balneari subisce ora un inevitabile rinvio causa urne, ma non bisogna perdere di vista il valore economico, almeno in Italia, di una realtà imprenditoriale destinata ad adeguarsi alla normativa Ue.

Se il Consiglio di Stato, in ben tre sentenze, ha ribadito che le proroghe sono “illegittime” e che occorre bandire “immediatamente” le gare per l’assegnazione delle nuove concessioni, è anche perché nel nostro Paese si era consolidata una prassi dove lo Stato non ha mai incassato quanto invece avrebbe potuto incamerare: a oggi si stimano circa 16.000 concessioni erogate a fronte di un ricavo di “appena” 100 milioni di euro.

Cifra che la stessa Corte dei Conti considera irrisoria rispetto al valore demaniale dato in concessione. Ma intorno al “business-spiagge” ruotano almeno 31.000 imprese con una ricaduta occupazionale di 300mila addetti, in buona parte stagionali. Sono proprio questi ultimi due valori a pesare sul piatto di una bilancia e che il governo non può ignorare, visto il pressing di sindacati d’impresa legittimamente esasperati da anni di immobilismo degli esecutivi che si sono succeduti.

In altri Paesi europei come Croazia, Grecia e Francia vengono regolarmente indette le gare richieste dalla direttiva Bolkestein, mentre ci sono Paesi come la Spagna dove non esiste affatto il concetto di concessione demaniale e altri come il Portogallo, dove vige una sorta di “prelazione” a vantaggio di chi già detiene una gestione e infatti è lo Stato che ha già subìto la procedura d’infrazione da parte dell’Ue. Intanto sono partite le ispezioni dei tecnici che a Rimini stanno facendo le rilevazioni per l’individuazione lungo l’intero arenile delle aree oggetto di concessione.

Ma è bene anche ricordare di come si sia arrivati alle concessioni balneari in Italia. Esiste il Codice della Navigazione, nel quale le spiagge vengono menzionate quali “Beni del demanio marittimo” che possono essere assegnati anche in via esclusiva ai privati, attraverso una concessione per un determinato periodo di tempo. A questa misura nel corso degli ultimi 30 anni si sono succedute proroghe fino all’ultimo provvedimento che stabiliva una maxi-proroga fino al 2033.

È in questa fase che è intervenuto il Consiglio di Stato delegittimando queste misure e ritenendole contrarie ai dettami comunitari. Il vero nodo dell’intera vicenda è che, sebbene le spiagge siano demanio dello Stato, la loro gestione è però affidata ai Comuni e in taluni casi alle autorità portuali. In questi ultimi mesi – vedi il caso Jesolo – in diverse zone d’Italia si è proceduto in ordine sparso con singole iniziative non certo armonizzate. Di fatto si dovrà ormai attendere il post-elezioni europee per veder ripartire la delicatissima corsa verso l’epilogo della vicenda.

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Caos balneari, il pasticciaccio che affligge il turismo https://www.lagenziadiviaggimag.it/caos-balneari-il-pasticciaccio-che-affligge-il-turismo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=caos-balneari-il-pasticciaccio-che-affligge-il-turismo https://www.lagenziadiviaggimag.it/caos-balneari-il-pasticciaccio-che-affligge-il-turismo/#respond Tue, 14 May 2024 05:00:37 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=95332 Caos balneari, il pasticciaccio che affligge il turismo

E ora che succederà? È la domanda che rimbalza dal Tirreno all’Adriatico, in Sardegna come in Puglia, tra gli ombrelloni di tanti stabilimenti balneari italiani ma anche tra quelli di resort, villaggi e alberghi con arenili privati. La sentenza del Consiglio di Stato di fine marzo, giunta come un fulmine (ma non certo a ciel sereno) si è abbattuta a pochi giorni dall’avvio della stagione estiva.

Lo stop immediato alle proroghe e l’obbligo di mandare in gara le nuove concessioni demaniali ha gettato nello sconforto l’intera filiera del mare Italia organizzato.

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Caos balneari, il pasticciaccio che affligge il turismo

E ora che succederà? È la domanda che rimbalza dal Tirreno all’Adriatico, in Sardegna come in Puglia, tra gli ombrelloni di tanti stabilimenti balneari italiani ma anche tra quelli di resort, villaggi e alberghi con arenili privati. La sentenza del Consiglio di Stato di fine marzo, giunta come un fulmine (ma non certo a ciel sereno) si è abbattuta a pochi giorni dall’avvio della stagione estiva.

Lo stop immediato alle proroghe e l’obbligo di mandare in gara le nuove concessioni demaniali ha gettato nello sconforto l’intera filiera del mare Italia organizzato. Già, perché in questo scenario non operano soltanto i gestori di stabilimenti balneari, protagonisti in questi mesi di una sorta di “resistenza”, ma anche albergatori, tour operator che gestiscono resort e villaggi con spiagge private e super attrezzate.

LA POLITICA HA TOPPATO

Che si navighi a vista lo conferma Paolo Manca, amministratore delegato e cofondatore di Felix Hotels (otto strutture ricettive in Sardegna), nonché presidente della divisione sarda di Federalberghi e vice presidente di Federalberghi nazionale: «Affronteremo la stagione estiva con crescente incertezza. Come sempre siamo arrivati a gestire la situazione all’italiana. Il problema esiste da anni e non è stata trovata una programmazione comune in Italia e con l’Europa. Un retaggio storico che ci trasciniamo da 50 anni. Ma la politica non ha fatto la sua parte e non ha escogitato una soluzione ottimale. Oggi ci troviamo con una realtà che mette a rischio le imprese sane, che programmano e che hanno fatto investimenti».

Di fatto, prosegue, «lo stallo mette in crisi l’intero sistema, perché nel caso di albergatori e operatori che gestiscono strutture con spiagge attrezzate, pur non essendo gestori puri di stabilimenti, l’incertezza pesa molto. Pensiamo a un albergatore che basa il proprio prodotto commerciale su un mix di ospitalità combinato al servizio-spiaggia integrato, che è quindi focalizzato su questo tipo di business, costui si trova a dover presidiare il mercato con un’offerta priva di quel servizio integrato sul quale ha programmato e magari anche investito. Il vero auspicio è che si inizi a lavorare a una soluzione definitiva che consenta una ripartenza della programmazione e per questa stagione ipotizzare una soluzione-ponte. Perché altrimenti si rischia di affidare il sistema ricettivo del mare Italia a “maree” che penalizzano l’intera filiera turistica, già fortemente condizionata da variabili come le guerre e i disservizi dei voli post Covid».

COSTE A MACCHIA DI LEOPARDO

Riguardo alla situazione in Sardegna, Manca è molto schietto: «Nella nostra regione che da sola conta quasi un quarto delle coste italiane, ci sono realtà molto diversificate: abbiamo gestori alberghieri che hanno concessioni classiche, ovvero quelle che andranno a bando e che rischiano di non avere nuove autorizzazioni da parte dell’ente erogatore; poi ci sono gestori balneari con situazioni intermedie, che avendo partecipato a qualche bando sono più tranquilli; e i titolari di concessioni annuali rilasciate dal Comune in base a leggi regionali che hanno consentito a tanti alberghi di avere un loro spazio-mare con spiaggia attrezzata a fronte di rigidi parametri».

«Ma il vero problema che unisce tutti è il caos normativo che induce gli stessi funzionari pubblici a non prendere più decisioni che potrebbero ritorcersi contro. Pensiamo solo alle delibere che si devono fare e sulle quali c’è il crescente rischio di una pioggia di ricorsi. Un clima così confuso non stimola nuovi investimenti, non invoglia a rinnovi di concessioni e non permette una seria programmazione». Una situazione caotica confermata da notizie dell’ultima ora come la pronuncia del Tar di Bari che, contrariamente a quanto decretato a livello nazionale, conferma per 21 stabilimenti balneari di Monopoli la proroga delle concessioni fino al 2033.

COMPETIZIONE AGGUERRITA

Articolata la riflessione di Giuseppe Pagliara, presidente del Gruppo Nicolaus-Valtur: «La recente sentenza del Consiglio di Stato rappresenta una svolta significativa per il settore turistico costiero, per resort, villaggi e alberghi che gestiscono spiagge attrezzate. Prima di tutto introduce un livello di incertezza nel lungo periodo per gli operatori che, in passato, potevano contare su una certa continuità nella gestione delle aree demaniali. Questo cambiamento impone alle strutture turistiche di rivedere le loro strategie di investimento e di sviluppo, poiché il rinnovo delle concessioni non è più garantito. Gli alberghi con spiagge attrezzate dovranno ora competere con altri operatori del settore per ottenere le concessioni attraverso le gare, il che potrebbe portare a un aumento dei costi di gestione».

In tale scenario, sempre secondo Pagliara, potrebbero «ridursi i margini di profitto, imponendo agli operatori la necessità di aumentare la qualità e la varietà dei servizi offerti per attrarre e mantenere la clientela. Inoltre – conclude – l’obbligo di partecipare a gare pubbliche potrebbe favorire una maggiore trasparenza ed equità nel processo di assegnazione delle concessioni, ma anche aprire il mercato a nuovi entranti, incrementando la competizione. Gli operatori esistenti dovranno dimostrare la capacità di offrire un valore aggiunto significativo per poter ottenere o rinnovare una concessione».

IL MARE NON È UN “ACCESSORIO”

Va dritto al punto Paolo Terrinoni, amministratore delegato Voihotels, la catena del Gruppo Alpitour World: «La disponibilità delle spiagge non è un fattore accessorio per l’industria alberghiera italiana. Il turismo è un settore strategico e occorre una visione che sappia far prevalere gli interessi del Paese. Nell’immediato è molto urgente uscire da un’incertezza normativa che sta limitando le aziende, ma anche con la cura e la conservazione delle coste».

L’ULTIMA SPIAGGIA

A conti fatti sulle concessioni demaniali ci sono due fatti incontrovertibili e ai quali il governo Meloni dovrà adeguarsi: l’avvio, a novembre scorso, dell’avvio della procedura d’infrazione della Commissione Ue nei confronti dell’Italia e ora la sentenza del Consiglio di Stato. Nella sua azione Bruxelles aveva contestato i risultati del tavolo tecnico istituito dall’esecutivo, con la stesura dell’ormai famosa mappatura che asseriva come le concessioni demaniali in essere occupassero solo il 33% delle aree disponibili.

Per la Commissione europea i risultati non erano “idonei a dimostrare che su tutto il territorio italiano” non vi fosse “scarsità di risorse naturali oggetto di concessioni balneari”. Ma la vera e propria “pietra tombale” sulla vicenda è posta da Palazzo Spada, secondo cui “le proroghe disposte dal legislatore italiano sono in contrasto con le norme europee (direttiva Bolkenstein, ndr) e devono essere quindi disapplicate sia dai giudici che dalla Pubblica Amministrazione. L’ultima spiaggia? Potrebbe essere solo un intervento  – benché peregrino – della Corte Costituzionale.

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Concessioni balneari, il governo gioca la carta della nuova mappatura https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-il-governo-gioca-la-carta-della-nuova-mappatura/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-il-governo-gioca-la-carta-della-nuova-mappatura https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-il-governo-gioca-la-carta-della-nuova-mappatura/#respond Tue, 23 Apr 2024 10:41:03 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=92837 Concessioni balneari, il governo gioca la carta della nuova mappatura

Una nuova mappatura delle coste per ottenere da Bruxelles una valutazione positiva e sbloccare un passaggio decisivo per dirimere la controversia che sta scaldando gli animi dei concessionari in scadenza: è questa la novità nella delicata vicenda delle concessioni balneari.

Secondo quanto pubblicato dall’agenzia di stampa Agi e riportato dal portale di informazione specializzata Mondobalneare, infatti, la scorsa settimana ci sarebbe stato un incontro interlocutorio tra i leader della maggioranza, i ministri interessati e i parlamentari più informati sul dossier dei balneari per trovare una soluzione affidata ai tecnici dei dicasteri che dopo una visita a Bruxelles di due settimane fa, dovrebbero proporre la realizzazione di nuova mappatura delle coste, per consentire così di riaprire una interlocuzione con l’Unione Europea e individuare un percorso condiviso con le istituzioni europee.

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Concessioni balneari, il governo gioca la carta della nuova mappatura

Una nuova mappatura delle coste per ottenere da Bruxelles una valutazione positiva e sbloccare un passaggio decisivo per dirimere la controversia che sta scaldando gli animi dei concessionari in scadenza: è questa la novità nella delicata vicenda delle concessioni balneari.

Secondo quanto pubblicato dall’agenzia di stampa Agi e riportato dal portale di informazione specializzata Mondobalneare, infatti, la scorsa settimana ci sarebbe stato un incontro interlocutorio tra i leader della maggioranza, i ministri interessati e i parlamentari più informati sul dossier dei balneari per trovare una soluzione affidata ai tecnici dei dicasteri che dopo una visita a Bruxelles di due settimane fa, dovrebbero proporre la realizzazione di nuova mappatura delle coste, per consentire così di riaprire una interlocuzione con l’Unione Europea e individuare un percorso condiviso con le istituzioni europee. Sarebbe un lavoro da condividere con i tecnici europei.

La proposta sarebbe quella di dimostrare all’Ue che è possibile rispettare la direttiva Bolkestein avviando le gare solo sui tratti di litorale ancora liberi da imprese e senza toccare quelle esistenti, in applicazione degli articoli 11 e 12 che prevedono i bandi solo in caso di “scarsità della risorsa naturale“.

Si ricorderà che nell’estate scorsa si era proceduto al lavoro di mappatura richiesto dalla Ue che aveva portato alla dichiarazione che solo il 33% delle coste italiane era occupato da concessioni. Ma dall’ottobre scorso il governo non ha fatto altri passi e soprattutto non ha deciso quanto devono durare e come dovranno essere rinnovate le attuali concessioni balneari, in scadenza il 31 dicembre 2024 per effetto della legge 118/2022 approvata dal governo Draghi. E tutto questo in presenza di una procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Ue e di un generalizzato malcontento degli imprenditori balneari che hanno chiesto un atto di chiarezza che fino a oggi da Palazzo Chigi non è arrivato, alimentando un vero e proprio caos nelle varie regioni italiane dove i singoli comuni hanno provveduto o stanno provvedendo in ordine sparso ad emettere bandi, lanciare gare nell’incertezza generale.

A margine di queste indiscrezioni c’è da riportare la nota del presidente di Fiba-Confesercenti Maurizio Rustignoli che, dopo il suo intervento all’audizione “Turismo del Mare” svoltasi presso la Presidenza del Consiglio ha ribadito la drammaticità e precarietà della situazione, chiedendo di accelerare il percorso riformatore del sistema turistico balneare italiano.

«Le oltre 30.000 imprese del turismo balneare – ha dichiarato Rustignoli – costituiscono la spina dorsale del comparto e non è più procrastinabile un intervento dell’esecutivo italiano volto a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative. Vogliamo inoltre evidenziare l’importanza dell’impegno in corso del tavolo tecnico inerente la mappatura delle coste italiane. Riteniamo, perciò, che adesso sia fondamentale elaborare rapidamente una normativa basata sui dati della mappatura e contemporaneamente avviare una nuova programmazione del demanio marittimo”.

«Occorre inoltre – ha concluso il presidente di Fiba – che venga dato adeguato riconoscimento al principio della congrua remunerazione di tutti i beni materiali e immateriali appartenenti all’impresa balneare, e non solo degli investimenti non ancora ammortizzati: migliaia di famiglie hanno speso tutta la loro vita in questo lavoro, con cospicui investimenti di cui beneficia il sistema e il cui valore è giusto sia riconosciuto in capo ai titolari delle aziende».

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Amalfi, il nodo balneari e l’invasione di Mr Ripley https://www.lagenziadiviaggimag.it/amalfi-il-nodo-balneari-e-linvasione-di-mr-ripley/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=amalfi-il-nodo-balneari-e-linvasione-di-mr-ripley https://www.lagenziadiviaggimag.it/amalfi-il-nodo-balneari-e-linvasione-di-mr-ripley/#respond Mon, 15 Apr 2024 12:46:05 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=91626 Amalfi, il nodo balneari e l’invasione di Mr Ripley

Non c’è rosa senza spine. Neppure una perla come Amalfi è impermeabile a problemi e critiche a poche settimane dal via della stagione estiva. L’overtourism certo, con il Daily Mail che ne approfitta per intingere la penna nel veleno, ma non solo.

L’ultimo scossone arriva dalla sentenza del Tar della Campania: via tre dei quattro stabilimenti balneari fissi sulla celebre spiaggia di Marina Grande.

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Amalfi, il nodo balneari e l’invasione di Mr Ripley

Non c’è rosa senza spine. Neppure una perla come Amalfi è impermeabile a problemi e critiche a poche settimane dal via della stagione estiva. L’overtourism certo, con il Daily Mail che ne approfitta per intingere la penna nel veleno, ma non solo.

L’ultimo scossone arriva dalla sentenza del Tar della Campania: via tre dei quattro stabilimenti balneari fissi sulla celebre spiaggia di Marina Grande. I giudici amministrativi, infatti, hanno respinto il ricorso di tre strutture contro il Comune, che ne aveva intimato lo sgombero. Un provvedimento che arriva, peraltro, in piena bagarre per l’ultimatum dei balneari al governo: subito una legge che riorganizzi il settore delle concessioni o spiagge chiuse a giugno.

“Il ricorso – si legge nel dispositivo – non appare sorretto da profili di fondamento, atteso che tutti i provvedimenti gravati con il presente giudizio scaturiscono, in maniera immediata e sostanzialmente vincolata, dagli inadempimenti accertati dall’amministrazione resistente e coperti dal giudicato di cui alla sentenza n. 3901/2023 del Consiglio di Stato (peraltro, rispetto ai fatti di causa, non sono intervenute sopravvenienze di fatto o di diritto che impediscano l’esecuzione e l’attuazione del giudicato)”.

Per una delle tre posizioni il Tar ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica “per le valutazioni di competenza”. Con tutta probabilità, quindi, sarebbero state ravvisate anche responsabilità penali. La pronuncia arriva dopo una lunga battaglia legale, a dieci anni dalla prima ordinanza di demolizione delle strutture, emessa dal responsabile del servizio Area tecnica edilizia e urbanistica del Comune della Repubblica marinara.

Un anno fa il Consiglio di Stato aveva ordinato la rimozione di due dei quattro stabilimenti di Amalfi, con conseguente restituzione delle aree demaniali. Non è comunque escluso un nuovo appello dei ricorrenti a Palazzo Spada. Perché Amalfi non è un posto come un altro, è un angolo di paradiso noto in tutto il mondo, preso d’assalto 365 giorni su 365 da eserciti di turisti affamati di bellezza e vip. E il mare, incantevole, in estate non è esattamente un particolare secondario, anche – o soprattutto – dal punto di vista economico.

Peccato, annota il Daily Mail, che l’invasione si appresti a diventare ancora più imponente, con il contributo della serie tv Talented Mr Ripley, dopo la versione cinematografica del 1999, “Il talento di Mr Ripley”. Per informazioni, chiedere agli amministratori locali, chiamati a “proteggere” i residenti dall’abbraccio della folla. Se possibile, ancora più tentacolare ora che arriva l’estate. Il che solleva più di un interrogativo.

“Cosa è successo ad Amalfi? – si chiede il tabloid britannico – Ricchi turisti su mega yacht e influencer della Gen Z a caccia di selfie hanno invaso la costa italiana amata dalle star di Hollywood, con il suo mare scintillante e città che sembrano set cinematografici. Ma ora, la nuova serie Netflix Ripley è destinata a riversare ancora più attenzione sulla Costiera e la gente del posto, probabilmente, non è felicissima”.

“Molti visitatori – denunciano i residenti – oggi non si preoccupano della nostra storia, della nostra cultura o del nostro cibo, ma solo di essere visti qui e farsi un selfie“. A Positano, ad esempio, il sindaco ha imposto l’alt ai cacciatori di selfie: per chi non rispetta le regole, multe fino a 275 euro. Istituite, inoltre, due “zone rosse” nelle zone più panoramiche della località nel tentativo di impedire ai turisti di fermarsi troppo a lungo in un unico punto.

Il Daily Mail ricorre alla testimonianza di Giacomo Miola, direttore dell’azienda di viaggi enogastronomici Gastronomic Trekking, che denuncia: «Negli ultimi 50 anni abbiamo perso il 65% della nostra biodiversità».

I mugugni, però, sono bipartisan. L’anno scorso l’influencer Lexi Jordan si è lamentata del fatto che visitare la Costiera era, letteralmente, «un lavoro manuale», perché doveva salire molte rampe di scale. Soggiornare in Costiera – ha sottolineato – non è «una vacanza» e tutti coloro che gliel’avevano consigliata «meritavano il carcere». Non la pensava così lo scrittore americano John Steinbeck, che quando visitò la Costiera Amalfitana nel 1953, disse che era una delle «più belle e spettacolari del mondo».

Più che le querelle, però, adesso servono risposte concrete per rendere l’estate della Costiera vivibile. Che non significa meno spettacolare. A dicembre quattordici sindaci avevano lanciato un appello alle istituzioni per limitare il traffico in lungo la statale Amalfitana 163, creando un modello di Ztl territoriale. Il sottosegretario alle Infrastrutture e ai trasporti, Tullio Ferrante, risponde presente, sia alle istituzioni locali che alle sollecitazioni del Daily Mail: «Come sottolineato dall’articolo – ammette – la costiera può attrarre sempre più turisti e ha bisogno di interventi capaci di valorizzarla».

«Con il via libera al Codice della strada da parte della Camera – spiega – è stata approvata in prima lettura la norma sulla Ztl nelle aree Unesco. Un’innovazione importante, pensata anzitutto per la Costiera amalfitana sulla base delle istanze espresse dai sindaci del territorio. Ho voluto recepire le loro richieste con una misura che consentirà di migliorare la mobilità e assicurare la qualità dell’offerta turistica. La Ztl sarà presto realtà e sarà un volano straordinario per il turismo in territori meravigliosi come quello della Costiera amalfitana».

Ripley o Ztl: quale didascalia apparirà sotto il cartellone estivo di Amalfi?

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Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga al 2033 https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-il-consiglio-di-stato-boccia-la-proroga-al-2033/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-il-consiglio-di-stato-boccia-la-proroga-al-2033 https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-il-consiglio-di-stato-boccia-la-proroga-al-2033/#respond Thu, 21 Mar 2024 11:34:41 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=88047 Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga al 2033

Totale chiusura del Consiglio di Stato riguardo alle concessioni balneari: con tre sentenze emesse due giorni fa, il massimo organismo amministrativo ha dato torto ad alcuni concessionari di Lavagna (Genova) che avevano rivendicato la validità dei loro titoli fino al 31 dicembre 2033. L’estensione al 2033 era stata rilasciata – riporta il notiziario online MondoBalneare – in base alla legge 145/2018 (la cosiddetta “legge Centinaio”), che aveva disposto il prolungamento di 15 anni per le concessioni balneari; tuttavia, in seguito alle pronunce dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato del novembre 2021 che hanno annullato la proroga al 2033 in contrasto con il diritto europeo, il Comune di Lavagna aveva ritirato la sua decisione e comunicato ai concessionari la nuova scadenza dei loro titoli, stabilita dallo stesso Consiglio di Stato al 31 dicembre 2023.

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Balneari, il Consiglio di Stato boccia la proroga al 2033

Totale chiusura del Consiglio di Stato riguardo alle concessioni balneari: con tre sentenze emesse due giorni fa, il massimo organismo amministrativo ha dato torto ad alcuni concessionari di Lavagna (Genova) che avevano rivendicato la validità dei loro titoli fino al 31 dicembre 2033. L’estensione al 2033 era stata rilasciata – riporta il notiziario online MondoBalneare – in base alla legge 145/2018 (la cosiddetta “legge Centinaio”), che aveva disposto il prolungamento di 15 anni per le concessioni balneari; tuttavia, in seguito alle pronunce dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato del novembre 2021 che hanno annullato la proroga al 2033 in contrasto con il diritto europeo, il Comune di Lavagna aveva ritirato la sua decisione e comunicato ai concessionari la nuova scadenza dei loro titoli, stabilita dallo stesso Consiglio di Stato al 31 dicembre 2023.

Per i giudici di Palazzo Spada, la proroga al 2033, se rilasciata in modo automatico e senza alcuna istruttoria come ha fatto il Comune di Lavagna, è da considerarsi non valida: di fatto, dunque, non è sufficiente che siano passati oltre due anni dal momento in cui la proroga è stata rilasciata a quello in cui è stata annullata: a questo proposito, sottolinea infatti il Consiglio di Stato, “nessun legittimo affidamento dell’appellante può ritenersi sussistente, non venendo neppure in rilievo i poteri di autotutela decisoria dell’amministrazione ove solo si consideri che l’atto con cui il Comune di Lavagna ha inizialmente attestato l’avvenuta proroga della concessione ha assunto una valenza meramente ricognitiva, essendo l’effetto di cui si discute scaturito direttamente dalla legge; ciò con l’ulteriore rilievo che […] detto atto non reca alcuna specifica valutazione della situazione della società, speciale e diversa dalla generalità degli altri concessionari, bensì soltanto un generico richiamo alla proroga ex lege disposta dall’art. 1, commi da 682 a 684 della l. n. 145 del 2018”.

A rendere totale la chiusura del Consiglio di Stato è anche il “no” all’indennizzo invocato dai concessionari, in quanto si sostiene che “l’eventuale ammortamento degli investimenti sostenuti dovrà, ove ne ricorrano i presupposti, costituire oggetto di considerazione «in sede di indizione delle procedure competitive di assegnazione delle concessioni”.

Inevitabili le reazioni di netto disappunto da parte della categoria, come quella di Fabrizio Licordari, presidente nazionale di Assobalneari Confindustria, che è anche uno dei concessionari di Lavagna, che aveva presentato ricorso: «Si tratta di una decisione assurda e incomprensibile. Non è accettabile, in uno Stato di diritto, che un imprenditore realizzi degli investimenti sulla base di una legge approvata dal Parlamento, e che dopo due anni questa legge venga abrogata come se fosse uno scherzo. I giudici stanno giocando con la vita delle persone. Ma non ci arrenderemo qui: intendo portare il mio ricorso fino alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. Non si tratta di una questione personale, bensì di una battaglia per tutti i balneari che si stanno vedendo ledere i propri diritti».

Intanto, fervono i preparativi per la manifestazione dell’11 aprile a Roma, indetta dai balneari delle sigle Sib Confcommercio e Fiba Confesercenti, a seguito dello stato di agitazione della categoria comunicato con una nota congiunta fatta pervenire pochi giorni fa al governo e al Parlamento.

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Balneari in piazza a Roma: manifestazione l’11 aprile https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-in-piazza-a-roma-manifestazione-l11-aprile/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-in-piazza-a-roma-manifestazione-l11-aprile https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-in-piazza-a-roma-manifestazione-l11-aprile/#respond Tue, 19 Mar 2024 11:29:50 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=87659 Balneari in piazza a Roma: manifestazione l’11 aprile

Dalle spiagge alle piazze: i balneari scendono in campo con una manifestazione nazionale a Roma il prossimo 11 aprile. L’annuncio è stato ufficializzato anche in una lettera inviata ai presidenti della Camera e del Senato, nonché ai capigruppo parlamentari ai quali è stato anche ricordato lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi.

Nella missiva ai parlamentari Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti hanno insistito su alcuni punti-chiave:

“La sovranità e le leggi spettano al Parlamento, non ai giudici.

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Balneari in piazza a Roma: manifestazione l’11 aprile

Dalle spiagge alle piazze: i balneari scendono in campo con una manifestazione nazionale a Roma il prossimo 11 aprile. L’annuncio è stato ufficializzato anche in una lettera inviata ai presidenti della Camera e del Senato, nonché ai capigruppo parlamentari ai quali è stato anche ricordato lo stato di agitazione proclamato nei giorni scorsi.

Nella missiva ai parlamentari Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba/Confesercenti hanno insistito su alcuni punti-chiave:

“La sovranità e le leggi spettano al Parlamento, non ai giudici. È stato grave e sbagliato che il governo e il Parlamento non abbiano rivendicato le proprie prerogative legislative di fronte a un Consiglio di Stato che, in un eccesso di giurisdizione, si è sostituito al legislatore. Come abbiamo ripetutamente chiesto, il Consiglio di Stato andava, e se persiste va, trascinato davanti alla Corte costituzionale, (così come il Sib ha fatto ricorrendo alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite). È un errore di analisi e un falso obiettivo pensare che il problema sia la procedura di infrazione (ne abbiamo 71 pendenti), o il parere motivato (ne abbiamo 18 e il più vecchio risale a oltre 10 anni fa). Governo e Parlamento devono riappropriarsi delle loro prerogative con una legge efficace”.

Capacchione ha poi precisato: «Osservo ed esprimo il mio parere favorevole alle dichiarazioni del presidente della Consulta, il quale, in occasione della relazione annuale, alla presenza del Capo dello Stato e delle più alte cariche istituzionali, ha rimarcato la necessità della separazione dei poteri e del rispetto delle prerogative parlamentari. La questione delle concessioni demaniali è paradigmatica di un eccesso di giurisdizione e della sostituzione dei giudici al legislatore. Apprezziamo, quindi, quanto affermato da Augusto Barbera, presidente della Corte costituzionale. Proprio sugli imprenditori balneari si assiste a una “invasione di campo” da parte della giustizia amministrativa che detta i tempi della durata delle concessioni demaniali marittime e financo le modalità di assegnazione. Sostituendosi al Parlamento ed espropriando allo stesso le sue esclusive prerogative di legiferare».

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Balneari, la politica promette: «Entro giugno la norma salva-settore» https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-i-politici-promettono-entro-giugno-la-norma-salva-settore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-i-politici-promettono-entro-giugno-la-norma-salva-settore https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-i-politici-promettono-entro-giugno-la-norma-salva-settore/#respond Tue, 05 Mar 2024 13:05:01 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=85655 Balneari, la politica promette: «Entro giugno la norma salva-settore»

Arriverà entro giugno una normativa per mettere ordine una volta per tutte alla querelle sulle concessioni balneari: è la promessa fatta da alcuni esponenti politici della maggioranza intervenuti ai vari convegni organizzati a Balnearia, la fiera specializzata rivolta alle novità di servizi e prodotti per gli stabilimenti balneari, svoltasi a Carrara.

Come riportato dal notiziario online Mondobalneare, con l’imminente scadenza dei titoli e in assenza di un provvedimento nazionale, i Comuni stanno procedendo in ordine sparso con i bandi, scatenando centinaia di ricorsi da parte degli attuali concessionari.

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Balneari, la politica promette: «Entro giugno la norma salva-settore»

Arriverà entro giugno una normativa per mettere ordine una volta per tutte alla querelle sulle concessioni balneari: è la promessa fatta da alcuni esponenti politici della maggioranza intervenuti ai vari convegni organizzati a Balnearia, la fiera specializzata rivolta alle novità di servizi e prodotti per gli stabilimenti balneari, svoltasi a Carrara.

Come riportato dal notiziario online Mondobalneare, con l’imminente scadenza dei titoli e in assenza di un provvedimento nazionale, i Comuni stanno procedendo in ordine sparso con i bandi, scatenando centinaia di ricorsi da parte degli attuali concessionari. A questo si è aggiunta la pronuncia dell’Agcm che sta diffidando le amministrazioni comunali che hanno applicato la proroga di un anno.

Di fronte a questo scenario sempre più confuso c’è crescente preoccupazione tra i titolari delle vecchie concessioni balneari ai quali l’esponente della Lega Salvatore Di Mattina (Lega), intervenuto a un convegno della fiera, ha cercato di rivolgere messaggi rassicuranti: «Dobbiamo essere chiari almeno fra di noi: non possiamo più pretendere di avere le concessioni a vita. Abbiamo dimostrato la disponibilità di risorsa attraverso il lavoro di mappatura, e ora bisogna stabilire i criteri per permettere di avviare nuove imprese sulle coste libere e per determinare i criteri di selezione e gli indennizzi, che devono essere calcolati in base al valore di mercato delle imprese. Stiamo lavorando duramente e confidiamo di elaborare una norma soddisfacente entro il mese di giugno».

È poi intervenuto il deputato Riccardo Zucconi di Fratelli d’I che ha ribadito: «L’esito delle gare avviate a Jesolo dimostra chiaramente che la Bolkestein significa l’arrivo delle grandi aziende, e in questo non vedo nulla di concorrenziale. I Comuni, peraltro, non hanno nessuna titolarità a procedere con i bandi, dal momento che mancano disposizioni nazionali. Questo modo di procedere farà arricchire solo gli avvocati. Il caos normativo è totale e sta mettendo in profonda difficoltà sia i concessionari che la politica, ma stiamo lavorando a una proposta di decreto attuativo che tuteli adeguatamente le aziende».

Di tutt’altra opinione Marco Simiani (Partito Democratico) che ha esplicitamente dichiarato: «La maggioranza non ha fatto ancora nulla di concreto, nemmeno una proposta di legge. Occorre iniziare a discutere di come disciplinare le gare, come determinare il reale valore storico e di mercato delle imprese balneari, come imporre dei limiti al numero di concessioni per lo stesso soggetto. Tutto ciò occorre farlo con una norma nazionale che dia una cornice di massima, lasciando ampie discrezionalità alle Regioni».

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Concessioni balneari, l’exit strategy di Meloni https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-lexit-strategy-di-meloni/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-lexit-strategy-di-meloni https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-lexit-strategy-di-meloni/#respond Mon, 08 Jan 2024 12:10:53 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=83184 Concessioni balneari, l’exit strategy di Meloni

Aumento del numero delle spiagge in concessione, attraverso un inevitabile taglio per le spiagge libere, e via libera ai bandi di gara di quelle già in gestione, con un contestuale riconoscimento di un indennizzo ai vecchi gestori che documenteranno gli investimenti fatti in questi anni, Ecco la proposta – secondo le indiscrezioni di palazzo – che la premier Giorgia Meloni sta studiando e che, dopo un passaggio condiviso con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, intende presentare alla Commissione Ue entro il prossimo 16 gennaio per scongiurare la procedura d’infrazione.

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Concessioni balneari, l’exit strategy di Meloni

Aumento del numero delle spiagge in concessione, attraverso un inevitabile taglio per le spiagge libere, e via libera ai bandi di gara di quelle già in gestione, con un contestuale riconoscimento di un indennizzo ai vecchi gestori che documenteranno gli investimenti fatti in questi anni, Ecco la proposta – secondo le indiscrezioni di palazzo – che la premier Giorgia Meloni sta studiando e che, dopo un passaggio condiviso con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, intende presentare alla Commissione Ue entro il prossimo 16 gennaio per scongiurare la procedura d’infrazione.

L’impegno preso in conferenza stampa e soprattutto la lettera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno impresso un’accelerazione decisiva per la vicenda che si protrae da mesi, con un esecutivo tenuto sotto pressione dalle lobby dei balneari che, infatti, a poche ore dalle dichiarazioni della Meloni hanno subito colto l’occasione per ribadire l’urgenza di un personale intervento della premier. A partire da Assobalneari, che ha richiesto esplicitamente che sia  la stessa Meloni a guidare la trattativa con l’Ue. C’è poi Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari Sib, aderente a Fipe/Confcommercio ha sottolineato come sia ormai «indispensabile una discussione seria e non strumentale sulle problematiche degli imprenditori balneari italiani. Basterebbe vedere chi all’epoca aveva responsabilità di governo per scoprire tutta la strumentalità del dibattito politico degli ultimi anni. La questione balneare non è sorta adesso, ma nel 2009: da allora si sono succeduti otto governi di ogni schieramento politico. Tutti hanno prorogato la durata delle concessioni e nessuno ha messo mano alla riforma dei canoni demaniali. Nessun politico può ergersi a giudice».

Ma a proposito dei politici c’è da annotare il durissimo commento del senatore Marco Croatti (M5S), capogruppo alla Commissione finanze, che osserva: «Si vorrebbero difendere gli interessi di pochi e sostenere privilegi feudali a discapito degli interessi generali. E sapete come il governo Meloni ha inteso rispondere alle sollecitazioni del Capo dello Stato? Con la decisione, presa pochi giorni fa dal ministro Matteo ‘Papeete’ Salvini, di un taglio del 4,5% dei già ridicoli canoni demaniali annuali pagati dai concessionari. Questo significa che l’importo minimo scende a 3.225 euro, cioè quello che pagherà la maggior parte dei chioschi-bar-ristoranti che fanno affari d’oro sulle nostre spiagge. Un insulto verso i cittadini e verso tutti i piccoli imprenditori e commercianti che non hanno attività sull’arenile e devono affrontare costi e affitti molto più elevati».

«Secondo l’ultimo rapporto della Corte dei Conti – attacca ancora Croatti – lo Stato ha incassato nel 2020 appena 92,5 milioni da 12.166 concessioni, per una media di 7.603 euro a canone, contro un fatturato medio per ogni stabilimento, stimato da Nomisma, in 260mila euro. I concessionari pagano spiccioli allo Stato a fronte di incassi mediamente elevatissimi. Con esempi emblematici di alcuni esclusivi stabilimenti balneari di proprietà di amici del governo che fatturano molti milioni di euro. È accettabile una situazione del genere? È tollerabile questo modo di governare nell’interesse di pochi a discapito dell’interesse della collettività? Il governo continua a nascondere la testa sotto la sabbia disinteressandosi dei gravi pericoli che il comparto e il Paese corrono. Presto arriveranno i conti da pagare per questo atteggiamento e in questo caso, però, a pagare saranno tutti i cittadini».

Ma, al di là delle prese di posizione di associazioni di categoria e politici, c’è un timing da rispettare e, soprattutto, l’esigenza di avere un approccio realistico sull’intera vicenda: appare infatti difficile aprire ora, a pochi giorni dalla scadenza dei termini, una trattativa con la Commissione Ue, che da anni richiede l’applicazione dalla Direttiva Bolkestein, disattesa con sotterfugi e rinvii che hanno sicuramente mal disposto la Commissione stessa.

Infatti negli ultimi mesi l’intera vicenda si è ingarbugliata con le Regioni che procedono in ordine sparso nella fissazione dei bandi di gara, con i Comuni che rivendicano competenze territoriali e con una ondata di ricorsi e pronunce del Tar, che ormai rendono impraticabile qualsiasi mediazione. Un corto circuito che non può essere sfuggito a Bruxelles.

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Stallo sulle concessioni balneari: l’Ue attende, Meloni prende tempo https://www.lagenziadiviaggimag.it/stallo-sulle-concessioni-balneari-lue-attende-meloni-prende-tempo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=stallo-sulle-concessioni-balneari-lue-attende-meloni-prende-tempo https://www.lagenziadiviaggimag.it/stallo-sulle-concessioni-balneari-lue-attende-meloni-prende-tempo/#respond Thu, 04 Jan 2024 13:34:00 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=83113 Stallo sulle concessioni balneari: l’Ue attende, Meloni prende tempo

Torna alla ribalta la querelle sulle concessioni balneari: dopo la lettera del Presidente della Repubblica sul riordino del commercio ambulante, in cui è stato fatto riferimento anche a una sua missiva di febbraio dove si richiedeva una rapida soluzione della vicenda (il governo deve fornire una risposta alla Commissione Ue entro il 16 gennaio), la premier Giorgia Meloni, nella sua conferenza stampa, ha fatto intendere di voler prendere altro tempo, senza però entrare nel merito di cosa effettivamente intenda fare per rispettare tempi e dettami europei.

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Stallo sulle concessioni balneari: l’Ue attende, Meloni prende tempo

Torna alla ribalta la querelle sulle concessioni balneari: dopo la lettera del Presidente della Repubblica sul riordino del commercio ambulante, in cui è stato fatto riferimento anche a una sua missiva di febbraio dove si richiedeva una rapida soluzione della vicenda (il governo deve fornire una risposta alla Commissione Ue entro il 16 gennaio), la premier Giorgia Meloni, nella sua conferenza stampa, ha fatto intendere di voler prendere altro tempo, senza però entrare nel merito di cosa effettivamente intenda fare per rispettare tempi e dettami europei.

A dire il vero la presidente del Consiglio si è limitata a ricordare che «questo governo ha fatto un lavoro che i precedenti governi non avevano fatto, ovvero la mappatura delle nostre coste per stabilire se esista o no il principio della scarsità del bene, fondamentale per l’applicazione della direttiva Bolkestein. Questo monitoraggio non era stato fatto e noi lo abbiamo portato a termine velocemente, facendo un lavoro serio e ora l’obiettivo è una norma che ci consenta di mettere ordine alla giungla di interventi che si sono susseguiti, che necessita di un confronto con la Commissione europea, per arrivare scongiurare la procedura d’infrazione e al tempo stesso di dare certezza agli operatori di questo comparto, che è sempre stata una delle nostre priorità. Quindi questo è il lavoro che stiamo facendo e che riteniamo sia davvero urgente».

La premier ha sostanzialmente glissato sul fatto che quella mappatura compiuta in tempi molto brevi ha generato non poche perplessità poiché, nell’asserire che il 67% di spiagge considerate libere e assegnabili con gare, non completa l’esposizione della realtà dei fatti, ovvero che quel monitoraggio geografico include in realtà lunghissimi tratti di costa rocciosi e inaccessibili, di scarso appeal turistico, e che quindi risulta una documentazione risibile agli occhi della Commissione Ue.

C’è poi la realtà di questi ultimi mesi, con alcune Regioni in fortissimo ritardo sulle procedure dei bandi richiesti dalla Ue, e altre Regioni come l’Emilia Romagna che sono già pronte ad avviare le assegnazioni con regolari iter secondo i dettami Ue.

Il fatto certo è che, nonostante l’urgenza di un confronto con l’Ue, auspicato dalla stessa premier Meloni e il persistente pressing delle lobby dei balneari, è il tempo a giocare contro: perché questa “melina” portata avanti non giova a favore del nostro Paese. E c’è la sensazione sempre più accentuata che si voglia spostare il calendario delle decisioni definitive al dopo-elezioni europee. Ma anche questa tattica potrebbe rivelarsi pericolosa e rendere inevitabile la procedura d’infrazione dai costi salati per l’Italia, oltre a una perdita di punti nella credibilità del nostro sistema Paese.

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Concessioni balneari, politici e sindacati fanno pressing sul governo https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-politici-e-sindacati-fanno-pressing-sul-governo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=concessioni-balneari-politici-e-sindacati-fanno-pressing-sul-governo https://www.lagenziadiviaggimag.it/concessioni-balneari-politici-e-sindacati-fanno-pressing-sul-governo/#respond Mon, 13 Nov 2023 11:38:18 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=81370 Concessioni balneari, politici e sindacati fanno pressing sul governo

La clessidra delle concessioni balneari è all’ultimo giro: a poche settimane dalla scadenza delle concessioni demaniali in vigore, il governo ha riunito più volte un tavolo tecnico, limitandosi però ad abbozzare una mappatura delle coste italiane, dalla quale si evince che solo il 33% delle spiagge sarebbe soggetto a bando, mentre il restante 67% è rappresentato da tratti di costa  inaccessibili o sotto tutela ambientale.

Ora tutte le rappresentanze sindacali dei balneari reclamano chiarezza e tempestività, normando questa mappatura e presentandola a Bruxelles.

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Concessioni balneari, politici e sindacati fanno pressing sul governo

La clessidra delle concessioni balneari è all’ultimo giro: a poche settimane dalla scadenza delle concessioni demaniali in vigore, il governo ha riunito più volte un tavolo tecnico, limitandosi però ad abbozzare una mappatura delle coste italiane, dalla quale si evince che solo il 33% delle spiagge sarebbe soggetto a bando, mentre il restante 67% è rappresentato da tratti di costa  inaccessibili o sotto tutela ambientale.

Ora tutte le rappresentanze sindacali dei balneari reclamano chiarezza e tempestività, normando questa mappatura e presentandola a Bruxelles. In particolare Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe/Confcommercio ha rilasciato una dichiarazione nella quale si evidenzia come  «la risposta del governo all’interpellanza parlamentare urgente dell’onorevole Deborah Bergamini e altri ha, sostanzialmente, descritto l’attività del tavolo tecnico sul censimento della costa concedibile, presupposto per la corretta applicazione della Direttiva Bolkestein. Ribadiamo il nostro apprezzamento per gli sforzi profusi con il tavolo tecnico, e ci auguriamo che il governo, nell’interlocuzione con la Commissione europea, valorizzi adeguatamente il risultato registrato. Ci aspettiamo, soprattutto, una urgente iniziativa normativa del governo che recepisca i risultati e le indicazioni del tavolo tecnico e che metta in sicurezza, finalmente, il settore della balneazione attrezzata italiana».

Molto dura, invece, la presa di posizione dell’opposizione politica Movimento 5 Stelle che in una nota a firma del senatore Marco Croatti denuncia: «A soli 50 giorni dalla scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti regna l’incertezza più totale sul futuro del comparto balneare. Questo governo ignavo, incapace, pericoloso, non ha dato ancora nessuna indicazione ai comuni costieri che, in pochi giorni, saranno obbligatoriamente chiamati ad indire le gare».

Dal 1° gennaio 2024, aggiunge, «ci saranno inevitabilmente ricorsi a pioggia, contenziosi, e nessun funzionario comunale si assumerà la responsabilità di firmare ulteriori proroghe, già bocciate in tutte le sedi giurisprudenziali italiane e comunitarie. Nel frattempo non si hanno nemmeno notizie dal governo sugli sbandierati confronti con l’Europa in merito alla mappatura delle spiagge, che nelle debolissime visioni della destra consentirebbe di non applicare la Bolkestein in Italia. Nubi sempre più scure si addensano sul futuro del comparto balneare e su quello di tante località balneari che necessitano di certezze e di un orizzonte chiaro su cui progettare e pianificare investimenti per aumentare la competitività e affrontare le sfide future».

La nota si conclude ricordando che «ben 18 mesi fa il M5S aveva presentato una riforma delle concessioni demaniali che rispondeva agli interessi del Paese e dei cittadini su un bene pubblico, garantendo maggiori diritti, concorrenza e regalando certezze ai concessionari e molti imprenditori balneari avevano che non si poteva continuare a “scappare” dalla Bolkestein e condivisero l’impostazione della nostra riforma. Venne però rigettata dalle associazioni di categoria dei balneari che hanno sempre preteso che nulla cambiasse, posizione sostenuta dai partiti di destra. Ora le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti».

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Balneari, solo il 33% delle spiagge andrà in concessione https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-solo-il-33-delle-spiagge-andra-in-concessione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=balneari-solo-il-33-delle-spiagge-andra-in-concessione https://www.lagenziadiviaggimag.it/balneari-solo-il-33-delle-spiagge-andra-in-concessione/#respond Fri, 06 Oct 2023 09:06:44 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=79841 Balneari, solo il 33% delle spiagge andrà in concessione

Azzardo o rischio calcolato nella mossa del governo in merito alla spinosa vicenda delle concessioni balneari: per evitare di mettere a gara tutte le concessioni, il governo intende far valere una mappatura delle coste italiane, contenuta nella relazione finale illustrata nelle scorse ore a Palazzo Chigi, da dove si evince che il 67% delle coste non è appetibile e non può andare in gara perché attiene tratti di costa inaccessibili o sotto tutela ambientale o ancora vincolate perché aree militari, o addirittura aree non concedibili perché con rigidi vincoli regionali.

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Balneari, solo il 33% delle spiagge andrà in concessione

Azzardo o rischio calcolato nella mossa del governo in merito alla spinosa vicenda delle concessioni balneari: per evitare di mettere a gara tutte le concessioni, il governo intende far valere una mappatura delle coste italiane, contenuta nella relazione finale illustrata nelle scorse ore a Palazzo Chigi, da dove si evince che il 67% delle coste non è appetibile e non può andare in gara perché attiene tratti di costa inaccessibili o sotto tutela ambientale o ancora vincolate perché aree militari, o addirittura aree non concedibili perché con rigidi vincoli regionali.

A conti fatti, quindi, soltanto il 33% delle spiagge sarebbe soggetto a bando. Una tesi azzardata che trova d’accordo solo una parte del governo e ovviamente le 20 sigle sindacali in rappresentanza delle imprese balneari che hanno preso parte al tavolo tecnico.

Tra i rappresentanti del governo, poco propensi ad adottare soluzioni avventate da presentare a Bruxelles, c’è il ministro per gli Affari europei, la coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, il quale, alle prese con il cronoprogramma delle tranche di pagamenti del Pnrr, non ha alcuna intenzione di irretire i referenti Ue per una vicenda che si trascina da anni e che ha già prodotto qualche malumore di troppo in Europa.

A tutto questo si aggiunge l’autentico caos di pronunce e sentenze che si sono sovrapposte fino ad oggi: l’ultima in ordine di tempo è la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la proroga delle concessioni fino al 31 dicembre 2024 che il governo Meloni, nel febbraio scorso, aveva approvato per cercare di prender tempo e sbrogliare la intricatissima matassa. Ed è proprio questa sentenza ad essere stata impugnata davanti alla Corte di Cassazione da alcune sigle sindacali delle imprese balneari e di cui si attende la pronuncia per fine ottobre.

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