Booking.com Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/booking-com/ Network multimediale di informazione turistica Mon, 18 Sep 2023 13:00:56 +0000 it-IT hourly 1 https://euhkb3nhdo3.exactdn.com/wp-content/uploads/2017/02/cropped-logo_quadrato.png?lossy=1&resize=32%2C32&ssl=1 Booking.com Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/booking-com/ 32 32 Incoming, Mastercard: +30% la spesa dei turisti stranieri in Italia https://www.lagenziadiviaggimag.it/sud-innovation-summit-litalia-fa-il-pieno-di-turisti-nel-20223-30-di-spesa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sud-innovation-summit-litalia-fa-il-pieno-di-turisti-nel-20223-30-di-spesa https://www.lagenziadiviaggimag.it/sud-innovation-summit-litalia-fa-il-pieno-di-turisti-nel-20223-30-di-spesa/#respond Mon, 18 Sep 2023 05:00:49 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=78963 Incoming, Mastercard: +30% la spesa dei turisti stranieri in Italia

La destinazione Italia va sempre più per la maggiore e la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese è cresciuta del 30%. Sono i dati emersi nel primo Sud Innovation Summit a Messina, alla presenza di big globali come Mastercard, Airbnb, Booking.com e TheFork, per discutere l’evoluzione di quello che è stato definito turismo 3.0, con un focus speciale dedicato al meridione.

Le cifre diffuse da GeoSpending Observatory di Mastercard mostrano una significativa crescita delle presenze turistiche in Italia: monitorando i pagamenti digitali degli ultimi 12 mesi, si segnala un +114% nella spesa, in quelle che vengono catalogate come esperienze uniche di viaggio.

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Incoming, Mastercard: +30% la spesa dei turisti stranieri in Italia

La destinazione Italia va sempre più per la maggiore e la spesa dei turisti stranieri nel nostro Paese è cresciuta del 30%. Sono i dati emersi nel primo Sud Innovation Summit a Messina, alla presenza di big globali come Mastercard, Airbnb, Booking.com e TheFork, per discutere l’evoluzione di quello che è stato definito turismo 3.0, con un focus speciale dedicato al meridione.

Le cifre diffuse da GeoSpending Observatory di Mastercard mostrano una significativa crescita delle presenze turistiche in Italia: monitorando i pagamenti digitali degli ultimi 12 mesi, si segnala un +114% nella spesa, in quelle che vengono catalogate come esperienze uniche di viaggio. L’Italia, dunque, resta una destinazione di tendenza, con 18 delle 20 regioni che hanno registrato il loro picco già a giugno 2023. Turisti europei in prima fila, con i tedeschi che guidano la classifica (22%), seguiti dagli svizzeri (10%), gli statunitensi (8%), i britannici (8%) e infine gli olandesi e gli austriaci (5%).

«Le nostre analisi dedicate alle singole regioni e comuni confermano il trend dell’economia esperienziale tra i turisti italiani e stranieri – sottolinea Saverio Mucci, government engagement vice president Italy di Mastercard – Si tratta di un elemento sul quale queste regioni possono e devono puntare per affinare la loro attrattività e potenzialità di sviluppo».

La propensione dei turisti stranieri a spendere in servizi innovativi è confermata anche da Airbnb: si aggira sul 75% la percentuale di prenotazioni in Italia degli stranieri, contro il restante 25% degli italiani. La Sicilia, in particolare, è una delle mete preferite, anche per i nuovi “nomadi digitali”, attratti dalle circa 60.000 case a disposizione sulla piattaforma spesso anche per soggiorni più lunghi rispetto al periodo di ferie, altro trend in crescita, nonostante almeno il 70% delle prenotazioni sia ancora per periodi inferiori a una settimana.

Dal summit emerge chiaro il messaggio dedicato alla realizzazione di infrastrutture moderne e affidabili. Wifi, design e comfort di alta qualità sono fondamentali per soddisfare le aspettative dei viaggiatori-lavoratori. Potrebbero così svolgere la propria attività da remoto, scegliendo non solo di trascorrere del tempo in posti nuovi, ma anche di spostare il periodo di permanenza dalla consueta alta stagione, diversificando il soggiorno fuori casa e prolungando l’attività ricettiva e turistica anche in altri mesi dell’anno.

Intanto, cresce il digitale anche nella ristorazione siciliana.  Secondo i dati presentati da TheFork, a fronte di un incremento dei visitatori esteri e italiani in estate, si rileva un +31% di prenotazioni in Sicilia ad agosto e una costante crescita mensile delle prenotazioni al Sud e nelle Isole. Solo ad agosto il 28% arriva da quelle zone, che registrano in generale un +25% su luglio, a sua volta +31% rispetto a giugno.

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Viaggi d’affari, Cwt sigla una partnership con Booking for Business https://www.lagenziadiviaggimag.it/viaggi-daffari-cwt-sigla-una-partnership-con-booking-for-business/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=viaggi-daffari-cwt-sigla-una-partnership-con-booking-for-business https://www.lagenziadiviaggimag.it/viaggi-daffari-cwt-sigla-una-partnership-con-booking-for-business/#respond Fri, 12 May 2023 05:00:58 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=74872 Viaggi d’affari, Cwt sigla una partnership con Booking for Business

Cwt collabora con Booking for Business per fornire contenuti estesi e assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’ampliamento dell’offerta dovrebbe entrare in funzione nel secondo trimestre del 2023. Leader globale di viaggi d’affari e riunioni, Ctw supporta un’offerta ampliata per i clienti delle piccole imprese, che includerà tariffe scontate per i viaggi d’affari, accesso ai premi di iscrizione e supporto gratuito per agenti di viaggio.

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Viaggi d’affari, Cwt sigla una partnership con Booking for Business

Cwt collabora con Booking for Business per fornire contenuti estesi e assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7. L’ampliamento dell’offerta dovrebbe entrare in funzione nel secondo trimestre del 2023. Leader globale di viaggi d’affari e riunioni, Ctw supporta un’offerta ampliata per i clienti delle piccole imprese, che includerà tariffe scontate per i viaggi d’affari, accesso ai premi di iscrizione e supporto gratuito per agenti di viaggio.

Alimentata dalla società di tecnologia per viaggi e spese Serko, la piattaforma Booking for Business combinerà le opzioni di alloggio di Booking con contenuti aggiuntivi su hotel, voli e autonoleggio forniti da Cwt, oltre a un servizio clienti multilingua. Le aziende potranno risparmiare tempo e denaro con tariffe scontate per i viaggi di lavoro su voli, alloggi e auto a noleggio tramite la piattaforma Booking per le aziende, senza costi di prenotazione o di servizio, il tutto gestendo meglio le modifiche e la sicurezza dei viaggiatori durante i viaggi. L’accesso ai consulenti di viaggio Cwt sarà fornito in più lingue per l’assistenza nella gestione dei viaggi e delle interruzioni.

«Sappiamo che ognuno ha preferenze di viaggio diverse – nota Joshua Wood, direttore di Booking for Business – Per alcuni è importante massimizzare lo stato e i punti fedeltà quando viaggiano, mentre altri sono più concentrati sulla ricerca dell’offerta migliore per i loro viaggi. E quando si verifica un’interruzione, tutti apprezzano la possibilità di contattare un agente a qualsiasi ora del giorno o della notte per ottenere supporto. Con questa partnership i clienti di Booking.com for Business avranno tutto questo insieme agli strumenti per gestire i costi e il duty of care con il supporto di esperti di viaggio ovunque si trovino nel mondo».

«Siamo entusiasti di collaborare con leader globali di viaggi online che la pensano allo stesso modo, Serko e Booking.com for Business. Condividiamo l’idea di rendere i viaggi di lavoro senza problemi sia per i viaggiatori che per i travel manager», spiega Brian Mogler, Evp e chief partnership officer di Cwt.

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Indagine Booking: il 78% dei clienti sceglie viaggi sostenibili https://www.lagenziadiviaggimag.it/indagine-booking-il-78-dei-clienti-sceglie-viaggi-sostenibili/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=indagine-booking-il-78-dei-clienti-sceglie-viaggi-sostenibili https://www.lagenziadiviaggimag.it/indagine-booking-il-78-dei-clienti-sceglie-viaggi-sostenibili/#respond Thu, 20 Apr 2023 10:53:02 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=74005 Indagine Booking: il 78% dei clienti sceglie viaggi sostenibili

L’incertezza economica influenza in modo significativo le decisioni degli italiani sui viaggi sostenibili. Lo certifica un’indagine di Booking su oltre 33.000 viaggiatori in 35 Paesi e territori. La ricerca mette in risalto il dilemma del le persone quando sono costrette a scegliere fra tagliare i costi o provare a fare scelte più sostenibili per i propri viaggi.

Il 78% dei viaggiatori vuole viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi, mentre l’84% afferma che la crisi energetica globale e l’aumento del costo della vita stanno condizionando le spese in programma.

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Indagine Booking: il 78% dei clienti sceglie viaggi sostenibili

L’incertezza economica influenza in modo significativo le decisioni degli italiani sui viaggi sostenibili. Lo certifica un’indagine di Booking su oltre 33.000 viaggiatori in 35 Paesi e territori. La ricerca mette in risalto il dilemma del le persone quando sono costrette a scegliere fra tagliare i costi o provare a fare scelte più sostenibili per i propri viaggi.

Il 78% dei viaggiatori vuole viaggiare in modo più sostenibile nei prossimi 12 mesi, mentre l’84% afferma che la crisi energetica globale e l’aumento del costo della vita stanno condizionando le spese in programma. Il 50% invece ritiene che le opzioni di viaggio più sostenibili siano troppo costose, contrariamente al 36% che si dice disposto a pagare di più per le opzioni di viaggio con una certificazione sostenibile.

Applicando anche in viaggio le stesse buone abitudini seguite a casa, per esempio, il 70% delle persone ora spegne l’aria condizionata nel proprio alloggio quando non è presente, +37% rispetto al 2022, mentre il 65% riutilizza lo stesso asciugamano più volte, +33% rispetto al 2022. Il 75% vorrebbe che le compagnie di viaggio offrissero scelte più sostenibili, dato in crescita rispetto al 71% del 2022. Nonostante le buone intenzioni, il 45% dei viaggiatori non sa dove trovare opzioni più sostenibili. Per esempio, il 77% cerca esperienze autentiche che siano rappresentative della cultura locale, ma il 41% non sa come o dove trovare questi tour e quelle attività che possono contribuire alla comunità locale.

«Nonostante il ritorno dei viaggi, l’aumento del costo della vita e l’ansia climatica hanno portato a una maggiore domanda di opzioni più economiche e rispettose del pianeta – sottolinea Glenn Fogel, ceo di Booking.com – I viaggi possono davvero essere una forza positiva e i viaggiatori stessi stanno dimostrando di essere gli artefici del cambiamento già oggi, adottando abitudini di viaggio più sostenibili e cercando esperienze responsabili. Viaggiare in modo più sostenibile è un investimento per il mondo intero e per questo ci impegniamo a rendere più facile per tutti farlo in modo più consapevole e responsabile, indipendentemente da dove si trovino nel loro percorso verso la sostenibilità».

L’impegno per la sostenibilità di oltre 500.000 strutture in tutto il mondo ora è riconosciuto dall’icona Viaggi Sostenibili di Booking.

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Il turismo che verrà: summit di esperti a Travel Hashtag https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-turismo-che-verra-summit-di-esperti-a-travel-hashtag/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-turismo-che-verra-summit-di-esperti-a-travel-hashtag https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-turismo-che-verra-summit-di-esperti-a-travel-hashtag/#respond Fri, 24 Mar 2023 08:47:01 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=73013 Il turismo che verrà: summit di esperti a Travel Hashtag

Una visione sul futuro del turismo nel corso di Travel Hashtag, evento appena concluso a Cremona, con focus su alcuni tra i segmenti con maggiori possibilità di sviluppo come il turismo delle piccole città e dei territori, l’enoturismo, il turismo delle radici e quello inclusivo.

Questa decima edizione dell’evento itinerante prende il via all’Auditorium Arvedi, all’interno del Museo del Violino di Cremona, con un’esibizione unica di Lena Yokoyama con uno stradivari appena tolto dalla teca.

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Il turismo che verrà: summit di esperti a Travel Hashtag

Una visione sul futuro del turismo nel corso di Travel Hashtag, evento appena concluso a Cremona, con focus su alcuni tra i segmenti con maggiori possibilità di sviluppo come il turismo delle piccole città e dei territori, l’enoturismo, il turismo delle radici e quello inclusivo.

Questa decima edizione dell’evento itinerante prende il via all’Auditorium Arvedi, all’interno del Museo del Violino di Cremona, con un’esibizione unica di Lena Yokoyama con uno stradivari appena tolto dalla teca. «Una di quelle esperienze culturali che dovrebbero essere al centro di ogni viaggio del futuro», sottolinea Nicola Romanelli, organizzatore della manifestazione.

Tutto è possibile, fa osservare Dora Paradies, esperta di destination marketing, portando l’esempio di Abu Dhabi che in trenta anni che è stata capace di costruire una destinazione turistica dal nulla: «Una nuova chiave di promozione dovrebbe oggi essere trovata  nell’Italia del post pandemia, dobbiamo cogliere questa occasione di rinascita per definire lo sviluppo andando oltre il turismo tradizionale».

Aderisce a questo concetto anche il presidente di Federterziario, Enzo Carella: «Investire nel turismo è indispensabile per uno sviluppo sostenibile dei territori, poiché il turismo è una filiera che costruisce il tessuto connettivo della nostra società, e dà carattere al territorio».

Il turismo culturale è, in questo quadro, decisivo secondo Alessandra Priante, direttore Europa dell’Unwto, che ha il suo punto di forza nell’enogastronomia, driver principale di spinta al viaggio culturale in un territorio: «Cerchiamo di aiutare i Paesi a sviluppare turismo culturale e sostenibile, perché questo è un punto essenziale nell’Agenda 2030 cui noi tutti dobbiamo fare riferimento».

Da parte sua, Roberta Garibaldi, vicepresidente comitato turismo Ocse, conferma la forte spinta del turismo enogastronomico, sottolineando come, tuttavia, sia mutato anche questo, sempre più abbinato a esperienze di degustazione originali, a richieste di informazioni e infrastrutture specifiche, a combinati con altri target: «Gli abbinamenti diventano sempre più importanti; idee come i treni del gusto, o cicloturismo e food, tour nei caseifici sono sempre più apprezzati e vanno valorizzati».

Anche Valentina Quattro, industry relation director Italy and Spain di TheFork, si è soffermata sull’enogastronomia illustrando i trend in atto tra cui spicca la riscoperta delle radici,  e il nuovo sguardo rivolto al ristorante qual luogo non solo del cibo, ma della socializzazione. Anche TheFork constata la necessità della virata verso il sostenibile prediletto 67% degli utenti che usano l’app.

Essenziale, come aveva fatto notare in apertura anche Dora Paradies, l’approccio data driven, che non sempre è fruttuoso se non è univoco. «Tra pochi giorni saremo a Parigi per definire standard comuni, con tutti i Paesi del mondo, per la misurazione dei dati», ricorda Garibaldi. Dove non c’è uniformità non è possibile programmare, e in alcuni casi diventa fondamentale, come nelle certificazioni di sostenibilità, che ormai sono centinaia. «Misurare in modo univoco è necessario per formulare delle analisi predittive – continua la vp Ocse – è un investimento importante che andrà poi messo a disposizione di aziende e istituzioni».

A inquadrare il turismo nelle città d’arte, tema di fondo di molti interventi, è Alessandro Callari, manager Italia, Malta, Israele, di Booking: «Sicuramente c’è stata una ripresa nel 2021, ma concentrata nei mesi estivi; il 2022 invece ha visto una grande crescita, soprattutto nel secondo e terzo trimestre, ma qualcosa è mancato: il volume di prenotazioni dell’ultimo trimestre, un trend dettato dalla molta incertezza, che ha dirottato i turisti verso il 2023, un anno che si sta rivelando promettente». Le città d’arte nei primi mesi dell’anno sono già cresciute più dello scorso anno, ma quelle più piccole hanno delle difficoltà. Callari vede nelle cause di questo trend negativo la mancanza di offerta ricettiva, costruita per l’80% su strutture medio piccole a gestione familiare: «Il digitale rappresenta, in questa situazione frammentaria, una grande opportunità per la visibilità internazionale, perché basandosi su un piccolo potenziale di investimento si arriva competere sul mercato globale».

Un’acuta lettura delle possibilità di sviluppo territoriali viene da Giorgio Palmucci, vice presidente Th Resorts e dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, il quale avvisa che l’Italia sta attirando sempre più l’interesse degli investimenti internazionali: «Secondo una recente ricerca siamo nell’ordine di 10 miliardi di euro pronti a essere investiti nel settore, come vedremo a  maggio, a Ihif di Berlino, nel dettaglio».

«Sono molti gli investitori asiatici, e non solo, che guardano alle città di piccole e medie dimensioni, ormai predilette nel post Covid», afferma Palmucci. «Ci sono catene che stanno aprendo esclusivamente in location minori, ma attenzione: tutti sono attenti alla qualità degli asset, tra cui la capacità di contenere consumi: la sostenibilità, è ormai veramente decisiva». Secondo Palmucci, abbiamo di fronte  un periodo di sviluppo della ricettività alberghiera ed extralberghiera che potrebbero convivere in modo integrato, facendo attenzione a non snaturare la vita quotidiana nei centri storici, perché nella nostra offerta è fondamentale anche l’italian way of life.

Davide Scarantino, presidente di Italianway, aderisce al concetto di integrazione tra extralberghiero e alberghiero, ma osserva: «Per costruire un albergo ci vogliono anni, mentre in Italia abbiamo 6 milioni di case non utilizzate e moltissime altre sottoutilizzate, un settore che vale diversi miliardi di euro e ha un indotto della stessa portata, con enormi possibilità di sviluppo, perché attualmente abbiamo property manager per 200.000 abitazioni nel Paese». Il maggiore spazio di crescita, secondo Scarantino, è da ricercarsi nella narrazione del prodotto, quindi la comunicazione, e nella gestione professionale. Di fatto, il revenue management è indispensabile anche nell’extralberghiero: «E questo è il nostro compito: diffondere professionalità e conoscenze».

Sulle potenzialità dei piccoli borghi interviene anche Leonardo Cesarini, direttore commerciale di Trenord, il quale legge le ferrovie quale fulcro del territorio. In Europa immagina un futuro con una decina di hub internazionali e un grande sviluppo dell’Alta Velocità, coadiuvata da un sistema ferroviario regionale integrato con le destinazioni. In questo ambito, le gite in treno possono essere una grande opportunità. «Abbiamo in portfolio di destinazioni tra neve, parchi divertimenti e laghi con accordi di comarketing territoriali in pieno sviluppo – afferma Cesarini – Nel 2021 abbiamo venduto 5.600.000 biglietti, lo scorso anno siamo arrivati a 8.800.000 e siamo in crescita del 38% nel 2023. I biglietti integrati con esperienze sono molto apprezzati e nel 2023 sono in crescita del 80%». I tre cluster principali sono neve (comprensivo di skypass e transfer in pista), laghi (con battelli ) e parchi divertimento. Sicuramente un progetto imitabile in altre regioni.

Infine, le opportunità del turismo delle radici vengono rievocate da Antonio Nicoletti, direttore dell’Apt Basilicata, regione che lo scorso anno a novembre ha lanciato la prima edizione della borsa Roots: «Non abbiamo fatto altro che riconoscere un segmento che già esisteva, e dare dignità a questi turisti». La Basilicata è una delle regioni che maggiormente ha sofferto per l’emigrazione e oggi si vuole favorire l’accoglienza per questa nicchia di viaggiatori per cui la Regione svolge un’attività costante, non solo durante la borsa. Sicuramente sono centrali per questi turisti dei personaggi iconici, come Francis Ford Coppola che ha realizzato un relais 5 stelle a Bernalda, in provincia di Matera, trasformandola in una destinazione per artisti di Hollywood. «Chi è partito non è mai andato via davvero – conclude Nicoletti – Rimane un legame intangibile, ma importante con il territorio, un turismo per il quale è anche gratificante adoperarsi».

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Travel Hashtag, decima edizione dal 21 marzo a Cremona https://www.lagenziadiviaggimag.it/travel-hashtag-decima-edizione-dal-21-marzo-a-cremona/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=travel-hashtag-decima-edizione-dal-21-marzo-a-cremona https://www.lagenziadiviaggimag.it/travel-hashtag-decima-edizione-dal-21-marzo-a-cremona/#respond Fri, 03 Mar 2023 11:34:43 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=72295 Travel Hashtag, decima edizione dal 21 marzo a Cremona

Travel Hashtag fa rotta su Cremona. Sarà la capitale mondiale della liuteria a ospitare, il 21 e 22 marzo, la 10ª edizione dell’evento-conferenza itinerante, nato nel 2019 per approfondire gli scenari che si delineeranno nel prossimo futuro relativamente all’industria del turismo. Unica tappa in programma in Italia nel 2023, sarà articolata in due giorni di confronto sui temi del turismo culturale, in particolare a quello delle città d’arte, tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

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Travel Hashtag, decima edizione dal 21 marzo a Cremona

Travel Hashtag fa rotta su Cremona. Sarà la capitale mondiale della liuteria a ospitare, il 21 e 22 marzo, la 10ª edizione dell’evento-conferenza itinerante, nato nel 2019 per approfondire gli scenari che si delineeranno nel prossimo futuro relativamente all’industria del turismo. Unica tappa in programma in Italia nel 2023, sarà articolata in due giorni di confronto sui temi del turismo culturale, in particolare a quello delle città d’arte, tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

«Dopo la recente tappa di Londra, durante la quale abbiamo promosso l’Italia al trade londinese, torniamo nel nostro Paese – spiega Nicola Romanelli, fondatore e presidente di Travel Hashtag – Per la prima volta la location del nostro format non sarà un hotel o resort, ma una città che aprirà le porte di alcuni dei suoi luoghi più rappresentativi».

La prima giornata, il 21 marzo, si aprirà con una conferenza presentata da Zaira Magliozzi che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Ivana Jelinic, presidente e ceo Enit, del sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, e di Virginia Villa, Museo del Violino, Leonardo Cesarini, Trenord, Giorgio Palmucci, Th Resorts e Aica, Simona Tedesco, Dove, e Alessandro Zanardi, Marzocco Group.

Nel pomeriggio due talk. Il primo: «Quale ospitalità per le città d’arte e cultura?» animato da Davide Scarantino, Italianway, Michele Ridolfo, Aigab, Alessandro Callari, Booking.com, Giorgio Palmucci, Th Resorts e Aica, e Sauro Mariani, hospitality advisor. Il secondo: «Turismo accessibile: il progresso è inclusivo», con gli interventi di Valentina Tomirotti, giornalista, William Del Negro, Willeasy, Marta Grelli, Travelin, Lisa Noja, ex senatrice, oggi nel consiglio regionale della Lombardia, Luigi Passetto, Anglat e Rosita Viola, assessore alle Politiche sociali del Comune di Cremona.

Focus del secondo giorno il talk «Una nuova cultura del Turismo per la valorizzazione del territorio». Tra i relatori, Roberta Garibaldi, Ocse, Antonio Nicoletti, Apt Basilicata, Davide Cassani, Apt Emilia Romagna, Giancarlo Dall’Orco, esperto e docente di destination management, Leonardo Cesarini, Trenord-Gite in Treno, Zaira Magliozzi, Art & Travel storyteller e content creator e Barbara Manfredini, assessore al Turismo del Comune di Cremona.

«Travel Hashtag è il partner e il format ideale per raccontare la nostra splendida città in maniera differente – osserva il sindaco di Cremona – aprendoci al turismo di domani con entusiasmo e voglia di conoscere trend e visioni di un settore meraviglioso e in continua evoluzione».

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Così Booking semplifica gli incassi delle fatture https://www.lagenziadiviaggimag.it/cosi-booking-semplifica-gli-incassi-delle-fatture/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosi-booking-semplifica-gli-incassi-delle-fatture https://www.lagenziadiviaggimag.it/cosi-booking-semplifica-gli-incassi-delle-fatture/#respond Thu, 16 Feb 2023 06:00:18 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=71577 Così Booking semplifica gli incassi delle fatture

Incassi più facili nelle transazioni alberghiere online: Booking lancia Billback Request, servizio per la soluzione al classico problema che affligge l’industria dei viaggi, ovvero la difficoltà incontrata nell’incasso delle fatture.

Billback Request consente infatti il recupero automatizzato delle fatture, permettendo così alle agenzie di viaggi o alle società di gestione dei viaggi (tmc) di migliorare i processi di riconciliazione, in grado di automatizzare il recupero delle fatture, oltre a compensare o recuperare l’Iva ed evitare ritardi o errori di pagamento.

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Così Booking semplifica gli incassi delle fatture

Incassi più facili nelle transazioni alberghiere online: Booking lancia Billback Request, servizio per la soluzione al classico problema che affligge l’industria dei viaggi, ovvero la difficoltà incontrata nell’incasso delle fatture.

Billback Request consente infatti il recupero automatizzato delle fatture, permettendo così alle agenzie di viaggi o alle società di gestione dei viaggi (tmc) di migliorare i processi di riconciliazione, in grado di automatizzare il recupero delle fatture, oltre a compensare o recuperare l’Iva ed evitare ritardi o errori di pagamento. Finora, questo problema non era mai stato risolto, poiché nessuna delle soluzioni attuali era in grado di garantire che le fatture soddisfacessero i requisiti legali per il recupero dell’Iva.

L’innovativo servizio è stato messo a punto da Voxel, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative nei pagamenti B2B (tra aziende) e fatturazione elettronica e leader nel settore dei viaggi; un partner che vanta una pluriennale esperienza nel comparto alberghiero: «Abbiamo collaborato con Booking.com negli ultimi tre anni – spiega infatti Héctor Martín, vicepresidente delle vendite globali di Voxel – per sviluppare una soluzione innovativa per agenzie di viaggi e Tmc. Dopo aver superato con successo il test pilota, la soluzione è stata validata e ora siamo pronti per implementarla per tutti i partner B2B e Corporate di Booking.com».

Il progetto pilota è stato condotto tra aziende come Hotelston e Easy Market e più di 26.000 strutture ricettive in 112 diverse destinazioni. «Questa soluzione è applicabile a qualsiasi tour operator o agenzia di viaggi che ha bisogno di recuperare le fatture dagli hotel, direttamente o tramite Booking, da un’altra agenzia o qualsiasi altro canale di prenotazione. Con questa soluzione abbiamo la possibilità di risolvere una classica impasse che da 30 anni affligge il settore, soprattutto nel segmento business travel, nella gestione delle note spese aziendali e nel recupero Iva internazionale».

Piena soddisfazione espressa dai vertici del grande player nel comparto delle prenotazioni alberghiere: «Dopo un progetto pilota di successo – sottolinea infatti Thibaut Leroux, senior manager global corporate travel & B2B partnerships di Booking – porteremo questo servizio sul mercato in collaborazione con Voxel, aiutando a risolvere una delle esigenze chiave dei nostri comuni clienti Tmc, agenzie e B2B utilizzando l’Api di Booking, perché Billback Request integra perfettamente i nostri sforzi nello spazio dei pagamenti online».

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Mani straniere sugli hotel del sud Italia https://www.lagenziadiviaggimag.it/mani-straniere-sugli-hotel-del-sud-italia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=mani-straniere-sugli-hotel-del-sud-italia https://www.lagenziadiviaggimag.it/mani-straniere-sugli-hotel-del-sud-italia/#respond Wed, 18 Jan 2023 07:58:39 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=70533 Mani straniere sugli hotel del sud Italia

Le grandi catene alberghiere internazionali continuano a investire nell’Italia del centro sud. Uno studio di Assoturismo-Cst, presentato alla terza edizione di Tuttohotel, in corso alla Mostra d’Oltremare a Napoli fino al 18 gennaio, fa il punto sugli ingressi dei grandi brand.

Si conferma il progresso, lento ma costante, di queste forme imprenditoriali rispetto alla formula, ancora dominante in Italia, della proprietà a gestione diretta.

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Mani straniere sugli hotel del sud Italia

Le grandi catene alberghiere internazionali continuano a investire nell’Italia del centro sud. Uno studio di Assoturismo-Cst, presentato alla terza edizione di Tuttohotel, in corso alla Mostra d’Oltremare a Napoli fino al 18 gennaio, fa il punto sugli ingressi dei grandi brand.

Si conferma il progresso, lento ma costante, di queste forme imprenditoriali rispetto alla formula, ancora dominante in Italia, della proprietà a gestione diretta.

Nel meridione, in particolare, si sono registrati di recente ingressi significativi di operatori nazionali che hanno ampliato la loro presenza geografica e di brand internazionali che hanno intensificato la loro attività. Si riscontra un elevato dinamismo nel segmento di fascia di offerta più elevata degli hotel 5 stelle e 5 stelle lusso.

Spiccano l’acquisizione del gruppo di villaggi turistici Bluserena, l’apertura di Four Seasons Hotels & Resorts in Sicilia e Puglia, il consolidamento della presenza di Rocco Forte Hotels a Palermo e Trapani e l’espansione verso la Puglia, l’apertura ancora in Sicilia di Adler Resort e di Hnh Hotels. A Taormina presenti anche il gruppo Belmond – ora parte di Lvmh – e il brand VRetreats del gruppo Alpitour.

A Capri, invece, sono sbarcati il gruppo Oetker e il gruppo Jumeirah, che si affiancano alla storica presenza di Hilton a Sorrento. A Napoli sventola la bandiera con il brand Curio.

A Roma apriranno nei prossimi anni brand alberghieri di lusso, tra cui Six Senses Hotels & Resorts, Rosewood, Bulgari Hotels, Nobu Hotels, Four Seasons Hotels & Resorts. Inoltre, sono stati acquisiti da marchi stranieri singoli storici hotel in diverse città.

Intanto, uno studio sviluppato dall’istituto internazionale Statista in collaborazione con Booking.com, «European Accommodation Barometer 2022», ha svolto un’indagine sullo stato del mercato dell’ospitalità in Europa, per sondare gli albergatori europei sulle opportunità future in questo business: solo il 36% degli albergatori italiani è ottimista circa sviluppo dei ricavi nei prossimi sei mesi.

Il timore principale del 79% degli operatori italiani è rappresentato dai costi dell’energia, seguito dalla difficoltà nella gestione delle assunzioni, 46%, dalla situazione economica attuale, 41%, e dalla crescita dai costi per lo staff, 39%. E solo il 18% degli imprenditori alberghieri investirà nella sua struttura nei prossimi sei mesi più risorse rispetto al semestre precedente. Per quanto riguarda la trasformazione digitale, invece, il 64% degli albergatori si dichiara già molto preparato, mentre il 54% è pronto a rispondere alle crescenti richieste degli ospiti in tema di sostenibilità e approccio green.

Un forte problema per il settore ospitalità nel 2022 è stato quello della scarsità di personale a seguito della crisi pandemica. In particolare, l’Istat segnala che nel primo semestre, nell’industria turistica allargata sono mancati circa 90.000 occupati rispetto al 2019, quando il settore ne contava quasi 2 milioni.

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Tendenze di viaggio 2023: le previsioni di Booking.com https://www.lagenziadiviaggimag.it/tendenze-di-viaggio-2023-le-previsioni-di-booking-com/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tendenze-di-viaggio-2023-le-previsioni-di-booking-com https://www.lagenziadiviaggimag.it/tendenze-di-viaggio-2023-le-previsioni-di-booking-com/#respond Mon, 05 Dec 2022 09:59:15 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=69400 Tendenze di viaggio 2023: le previsioni di Booking.com

È tempo di previsioni per l’anno che verrà. Ed ecco che arriva puntuale la ricerca annuale sulle tendenze di viaggio per il 2023 di Booking.com, presentata a Bto 2022 da Alberto Yates, ​regional director partner services della piattaforma di prenotazioni.

Cinque i mega trend emersi dall’indagine condotta a livello globale su un campione di oltre 20mila persone che intendono viaggiare per svago o lavoro nei prossimi 12-24 mesi.

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Tendenze di viaggio 2023: le previsioni di Booking.com

È tempo di previsioni per l’anno che verrà. Ed ecco che arriva puntuale la ricerca annuale sulle tendenze di viaggio per il 2023 di Booking.com, presentata a Bto 2022 da Alberto Yates, ​regional director partner services della piattaforma di prenotazioni.

Cinque i mega trend emersi dall’indagine condotta a livello globale su un campione di oltre 20mila persone che intendono viaggiare per svago o lavoro nei prossimi 12-24 mesi. Tra i nuovi modi di concepire il viaggio irrompe la realtà virtuale, intesa dal 43% degli intervistati come fonte di ispirazione, mentre il 35% vorrebbe fare un’esperienza di viaggio nella realtà virtuale o aumentata, sebbene il 60% ritenga che non sia appagante come farlo di persona. Per contro, tra le tipologie di vacanza più popolari spiccano, con l’88% di preferenze, le vacanze nostalgiche. «E’ il fascino dei bei vecchi tempi – commenta Yates – Un trend di attualità soprattutto per le generazioni nate senza la tecnologia, che cercano il viaggio per disconnettersi completamente, condividere esperienze con la propria famiglia, gli amici, riscoprire le cose semplici e magari tornare un po’ bambini visitando un parco divertimenti».

Su questa linea si inserisce anche il trend dei pellegrinaggi all’insegna della serenità e del piacere, dedicando la vacanza al benessere e alla salute: il 42% vorrebbe concentrarsi sulla propria salute, non solo fisica, ma anche mentale, con ritiri di meditazione e altre esperienze: «Lo riscontriamo anche dalle ricerche di strutture ricettive con centri benessere, villaggi termali, servizi che possano farci ritrovare quella serenità che nel quotidiano magari tendiamo a perdere», sottolinea.

Un’esigenza, questa, che si riscontra anche nel turismo d’affari con il ritorno dei viaggi business “dal vivo”, ma con modalità diverse rispetto al pre pandemia. Si sta facendo strada “un’idea del business travel all’interno del proprio team di lavoro, passando dalla routine quotidiana alla fuga di gruppo per creare team building e spirito di gruppo tra colleghi attraverso attività ed esperienze condivise”.

Il tutto con un occhio al costo del viaggio, perché tra crisi economica e inflazione il 68% dei viaggiatori fa molta attenzione al budget da dedicare ai viaggi, ma il 50% considera ancora una priorità l’investimento per una vacanza.

«Questo non significa spendere meno, ma spendere meglio – precisa Yates – E che ci sarà una pianificazione molto più attenta in tutte le fasi del viaggio, programmando in maniera molto puntuale tutti gli aspetti, dai trasporti all’alloggio, alle esperienze che si vogliono vivere».

Per contenere i costi il 63% degli intervistati terranno d’occhio offerte e altri modi per risparmiare, mentre il 53% è disposta a viaggiare fuori stagione o su rotte più lunghe, ma anche a partire in bassa stagione e organizzare le proprie vacanze con largo anticipo, con conseguente diminuzione delle prenotazioni last-minute nel 2023.

A larga maggioranza il 73% dei viaggiatori conferma comunque di essere più ottimista riguardo ai viaggi rispetto al 2022 e, nonostante il clima di incertezza economica e politica a livello globale, il 72% sostiene che valga comunque la pena viaggiare.

LA PARTNERSHIP CON BOOKING.COM. Sempre nell’ambito di Bto 2022, durante un panel condotto da Nicola Zoppi, ceo di Mind Lab Hotel, dedicato al rapporto tra Booking.com e i suoi partner, Alberto Yates si è confrontato con un’affollata platea, formata in larga parte da albergatori e gestori di strutture ricettive, su opportunità e controversie della partnership con la principale piattaforma di prenotazioni turistiche online.

Una fetta rilevante, che da tre anni include anche i voli, «un segmento che a livello globale è cresciuto del 45% rispetto al 2021 – ha dichiarato Yates – Ma se partiamo dal 2019, la crescita per i voli è ben maggiore perché il prodotto era stato appena lanciato. La cosa più interessante è che il 20% delle persone che hanno prenotato un volo sono nuovi consumatori di Booking.com, quindi persone che non avevano mai prenotato sulla piattaforma e questo ci permette di acquisire nuovi clienti che poi possono prenotare qualsiasi altro vertical che noi offriamo, quindi a partire dal volo, poi l’alloggio, il car rental e infine le attraction. La nostra mission è il connected trip per trovare clienti in un punto decisionale più alto rispetto a quello che avevamo in precedenza, migliorando l’esperienza di viaggio».

Più che per ogni altro sistema di prenotazioni, il sentiment verso Booking.com da parte dell’albergatore medio è stato a volte controverso, schiacciato tra desiderio di disintermediazione e aspirazione a riempire comunque le camere contenendo il più possibile i costi di acquisizione. «Se disintermediare significa avere il cliente che arriva gratuitamente in albergo – ha affermato il manager – sappiamo che è praticamente impossibile. Oggi c’è un costo di acquisizione del cliente e uno può scegliere il canale di distribuzione dal quale attingere; Booking.com è semplicemente un altro canale di distribuzione. Anche l’acquisizione diretta ha un costo, che può essere anche solo la persona che fa Mice alla quale pago lo stipendio. Avere Booking.com dà comunque la possibilità di pagare una commissione solamente per i clienti che pernottano, quindi è un ritorno d’investimento sicuro, che non viene fatto in anticipo, ma solo quando il cliente entra in struttura, gestendo tutto in maniera autonoma, in piena flessibilità».

Quello che contestano semmai gli albergatori è l’elevata commissione, che per la maggior parte degli operatori si è livellata su una base del 15%, sotto cui non sarebbe sostenibile scendere, ma sono in molti a chiedersi cosa comprenda. «Oltre all’acquisizione del cliente, al supporto, al customer service, c’è la visibilità – ha specificato Yates – non solo sul mercato italiano, ma a livello globale, perché il sito è tradotto in 42 lingue, la pagina viene sponsorizzata e abbiamo team locali che non solo lavorano per tradurre il vostro contenuto, ma anche per massimizzare quelli che sono i viaggiatori di quel determinato Paese, magari facendo delle partnership con le compagnie aeree. Quindi dietro c’è un lavoro enorme, anche di account management, condivisione di dati, overview sui mercati di riferimento, periodi di picco, pensate a quanto costerebbe avere tutto questo da una fonte esterna. In più c’è il billboard effect, cioè i clienti che arrivano in maniera diretta, questi sì a costo zero, ma sempre attraverso la vostra visibilità su Booking.com. E tutto questo è all’interno di quella commissione che viene pagata solo sul cliente che alla fine prenota il soggiorno».

Una questione che ha creato una certa agitazione tra gli albergatori è il fatto che, dopo la gestione dei pagamenti, Booking.com si propone di “aiutare” gli hotel anche nella convalida delle carte di credito. A questo riguardo, Yates ha puntualizzato che «la gestione del pagamento è uno dei motivi che genera più complessità nella persona che viaggia, non sapere se e quando verrà addebitata la carta, da chi, quanto. Quindi, nel momento in cui il cliente decide di pagare in struttura, come Booking.com gestiamo in toto il processo delle carte di credito, il cliente sa quando e che cosa andrà a pagare, perché riceverà la notifica nell’app. Se non ci sono gli importi, la prenotazione viene cancellata. Tra l’altro la struttura ricettiva ha la possibilità di modificare tutte le sue politiche di cancellazione, dunque decidere in autonomia come e quando Booking.com va ad addebitare, anche quando il cliente non arriva. Gestiamo milioni di prenotazioni e abbiamo fatto diversi test, la nostra capacità di addebitare un no show è molto più alta rispetto a una struttura ricettiva perché siamo un partner certificato»

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WeRoad, alla guida ora c’è D’Amico (ex Booking) https://www.lagenziadiviaggimag.it/weroad-alla-guida-ora-ce-damico-ex-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=weroad-alla-guida-ora-ce-damico-ex-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/weroad-alla-guida-ora-ce-damico-ex-booking/#respond Fri, 15 Apr 2022 09:09:40 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=62299 WeRoad, alla guida ora c’è D’Amico (ex Booking)

Nuovo chief executive officer per WeRoad: si tratta di Andrea D’Amico (in foto a destra), che conta 18 anni di esperienza in Booking fino ad arrivare a ricoprire la carica di vice president e managing director Emea dell’Ota, gestendo un team di 1.500 persone in 90 uffici.

L’annuncio del ceo arriva contestualmente a quello del piano di espansione che prevede, dal prossimo anno, l’ingresso dei nuovi mercati di Germania e Francia per poi estendersi a tutto il Dach, Benelux e Nordics.

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WeRoad, alla guida ora c’è D’Amico (ex Booking)

Nuovo chief executive officer per WeRoad: si tratta di Andrea D’Amico (in foto a destra), che conta 18 anni di esperienza in Booking fino ad arrivare a ricoprire la carica di vice president e managing director Emea dell’Ota, gestendo un team di 1.500 persone in 90 uffici.

L’annuncio del ceo arriva contestualmente a quello del piano di espansione che prevede, dal prossimo anno, l’ingresso dei nuovi mercati di Germania e Francia per poi estendersi a tutto il Dach, Benelux e Nordics.

“Come WeRoad l’ambizione è la stessa: il piano industriale prevede entro il 2025 di far viaggiare 250mila persone, grazie a 5mila coordinatori e l’apertura anche di Germania e Francia per 300 milioni di euro di fatturato – ha scritto il ceo e founder WeRoad Paolo De Nadai (in foto a sinistra) su LinkedIn – Per realizzare questa crescita stiamo lavorando a un nuovo round internazionale, ma soprattutto oggi diamo il benvenuto ad Andrea. Il primo ceo proveniente dall’esterno dell’azienda non è mai un passaggio facile e Andrea è la persona che stavamo cercando: un manager di solida esperienza nel settore del travel tech. In questi mesi ci siamo conosciuti prima da lontano e poi sempre più da vicino. Abbiamo trovato una grande sintonia di valori, vision e complementarità sui punti di forza e stile di leadership”.

“Andrea ci aiuterà a crescere più velocemente – ha continuato – con meno errori e con maggior credibilità internazionale. Insieme a WeRoad sono sempre di più le scale up che da Milano o dall’Italia stanno attirando professionalità internazionali in una corsa positiva a far scalare il nostro Paese nelle classifiche di innovazione e investimenti. In WeRoad Andrea arriva a guidare un team di 92 persone di 8 diverse nazionalità che dovrà raddoppiare nei prossimi 3 anni”.
WeRoad, insieme alle company ScuolaZoo, ZooCom e Together, è parte di OneDay Group.
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Russia, arriva anche l’addio di Expedia e Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/russia-arriva-anche-laddio-di-expedia-e-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=russia-arriva-anche-laddio-di-expedia-e-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/russia-arriva-anche-laddio-di-expedia-e-booking/#respond Thu, 10 Mar 2022 10:20:56 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=60930 Russia, arriva anche l’addio di Expedia e Booking

Dopo aziende come Ferrari, Apple, Microsoft e Netflix, solo per citarne alcune, anche due big del travel mondiale abbandonano la Russia a causa della grave guerra avviata in Ucraina: si tratta delle americane Expedia Group e Booking Holdings.

“In risposta ai recenti atti e alle sanzioni imposte dagli Usa contro la Russia, abbiamo deciso di stoppare le vendite da e per il Paese – si legge in un comunicato di Expedia – Siamo davvero tristi e colpiti da quanto accade in Ucraina e continueremo a fare il nostro possibile per sostenere la popolazione e i partner coinvolti”.

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Russia, arriva anche l’addio di Expedia e Booking

Dopo aziende come Ferrari, Apple, Microsoft e Netflix, solo per citarne alcune, anche due big del travel mondiale abbandonano la Russia a causa della grave guerra avviata in Ucraina: si tratta delle americane Expedia Group e Booking Holdings.

“In risposta ai recenti atti e alle sanzioni imposte dagli Usa contro la Russia, abbiamo deciso di stoppare le vendite da e per il Paese – si legge in un comunicato di Expedia – Siamo davvero tristi e colpiti da quanto accade in Ucraina e continueremo a fare il nostro possibile per sostenere la popolazione e i partner coinvolti”.

Stesso tono da parte di Booking, che sospende le attività anche in Bielorussia: “Siamo molto preoccupati per gli eventi devastanti che si stanno verificando sul territorio ucraino e siamo vicini a tutti coloro che stanno soffrendo – ha fatto sapere la Holding statunitense – La nostra massima priorità è quella di garantire la sicurezza dei nostri dipendenti e delle loro famiglie. Siamo in linea con tutte le sanzioni globali applicabili, comprese le restrizioni imposte da diversi Paesi”.

Booking Holdings è proprietaria di numerose piattaforme di viaggio tra cui Booking, Priceline, Kayak, Rentalcars e OpenTable. Expedia Group, invece, vanta siti come Egencia, trivago e HomeAway.

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Spinta sulle prenotazioni alberghiere con Amadeus per Lufthansa City Center https://www.lagenziadiviaggimag.it/spinta-sulle-prenotazioni-alberghiere-con-amadeus-per-lufthansa-city-center/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spinta-sulle-prenotazioni-alberghiere-con-amadeus-per-lufthansa-city-center https://www.lagenziadiviaggimag.it/spinta-sulle-prenotazioni-alberghiere-con-amadeus-per-lufthansa-city-center/#respond Wed, 09 Feb 2022 10:08:25 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=59886 Spinta sulle prenotazioni alberghiere con Amadeus per Lufthansa City Center

Amadeus e Lufthansa City Center International (Lcci) hanno ampliato la partnership tecnologica sottoscrivendo un accordo commerciale per incrementare le prenotazioni alberghiere.

Le agenzie (Lcci) possono accedere e prenotare hotel attraverso Amadeus Selling Platform Connect, dove sono visualizzati i contenuti degli hotel provenienti da diversi fornitori. In particolare, Amadeus Value Hotels permette di proporre ai propri clienti le tariffe nette di oltre mezzo milione di hotel.

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Spinta sulle prenotazioni alberghiere con Amadeus per Lufthansa City Center

Amadeus e Lufthansa City Center International (Lcci) hanno ampliato la partnership tecnologica sottoscrivendo un accordo commerciale per incrementare le prenotazioni alberghiere.

Le agenzie (Lcci) possono accedere e prenotare hotel attraverso Amadeus Selling Platform Connect, dove sono visualizzati i contenuti degli hotel provenienti da diversi fornitori. In particolare, Amadeus Value Hotels permette di proporre ai propri clienti le tariffe nette di oltre mezzo milione di hotel.

Inoltre, la tecnologia Amadeus Web Services dà la possibilità alle agenzie di viaggi di integrare i contenuti alberghieri di Amadeus nelle applicazioni interne per il settore alberghiero. Questa integrazione sta arricchendo le offerte degli agenti nei confronti dei provider di hotel esterni, il tutto in un’unica piattaforma.

Questo nuovo accordo aprirà le porte alle Lcci per accedere e prenotare strutture ricettive attraverso Amadeus da Booking, disponibile in 174 Paesi in tutto il mondo.

«Con la formazione personalizzata di Amadeus, la condivisione delle conoscenze, il marketing e le iniziative di comunicazione, crediamo che Lufthansa City Center possa generare volumi di prenotazioni e allo stesso tempo rispondere alle nuove esigenze dei viaggiatori di oggi», ha commentato Martina Groenegres, managing director Lcci.

«È importante che i nostri clienti abbiano un accesso rapido ed efficiente ai contenuti alberghieri rilevanti e migliori, in modo da poter abbinare perfettamente la giusta sistemazione alle mutevoli esigenze dei viaggiatori. Amadeus ha reso più facile per gli agenti di viaggi Lcci l’accesso a tutti i tipi di contenuti alberghieri, e siamo felici di essere stati in grado di offrire questa opzione ai nostri partner di lunga data», ha dichiarato Gabriele Rispoli, direttore commerciale Amadeus Italia.

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Google Maps è l’app di viaggio più scaricata del 2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/google-maps-e-lapp-di-viaggio-piu-scaricata-del-2021/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=google-maps-e-lapp-di-viaggio-piu-scaricata-del-2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/google-maps-e-lapp-di-viaggio-piu-scaricata-del-2021/#respond Tue, 11 Jan 2022 12:08:47 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=58921 Google Maps è l’app di viaggio più scaricata del 2021

Google Maps è stata l’app di viaggio più scaricata al mondo nel 2021 – con 106 milioni di download – superando Uber, che deteneva il primato nel 2020 e adesso è seconda con 94 milioni di download.

Nel dettaglio, le prime 10 posizioni sono: Google Maps, Uber, Booking.com (63 milioni di download), Google Earth (57 milioni), Airbnb (44 milioni), Didi (27 milioni), Bolt (25 milioni), Lyft (23,3 milioni), Where Is My Train (23,1 milioni), Grab (23 milioni).

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Google Maps è l’app di viaggio più scaricata del 2021

Google Maps è stata l’app di viaggio più scaricata al mondo nel 2021 – con 106 milioni di download – superando Uber, che deteneva il primato nel 2020 e adesso è seconda con 94 milioni di download.

Nel dettaglio, le prime 10 posizioni sono: Google Maps, Uber, Booking.com (63 milioni di download), Google Earth (57 milioni), Airbnb (44 milioni), Didi (27 milioni), Bolt (25 milioni), Lyft (23,3 milioni), Where Is My Train (23,1 milioni), Grab (23 milioni).

Sette delle prime 10 sono occupate proprio da app legate al trasporto, ovvero Google Maps, Uber, Didi, Bolt, Lyft, Where Is My Train e Grab.

L’agenzia di viaggi online Booking.com, con sede in Europa, e il colosso del noleggio a breve termine statunitense Airbnb sono state le uniche due app di viaggio pure-play a entrare nell’elenco delle 10 migliori app di viaggio 2021.

Le statistiche di download sono in funzione della popolarità e della quantità di risorse di marketing investite dalle aziende.

Sul fronte, invece, delle Olta più scaricate nel 2021, la classifica è così composta: Booking.com (63 milioni), Airbnb (44 milioni), Hopper (19 milioni), Expedia (15 milioni), Agoda (14 milioni), Vrbo (13,4 milioni), Trivago (13 milioni), Hotels.com e Oyo (12 milioni), Tripadvisor (9,7 milioni).

In questo caso c’è stato il netto superamento di Booking.com sulla rivale Airbnb.

Altro dato di rilievo è che Expedia Group occupa quattro delle prime 10 posizioni, con: Expedia, Vrbo, Trivago e Hotels.com. Il Gruppo ha annunciato che sta riorientando l’azienda verso i dispositivi mobili. «Ora saremo un’azienda al primo posto tra le app, con uno strumento da portare con sè per tutto il viaggio, che tiene informati nel percorso di acquisto».

Per Booking Holdings, due delle prime 10 app più scaricate: Booking.com e Agoda. Per l’azienda, lo smartphone è una priorità per aumentare le prenotazioni dirette.

Oyo, il sito e operatore di prenotazione di hotel con sede in India, è entrato nelle prime app di agenzie di viaggi online più scaricate al mondo nel 2021.

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Booking pigliatutto: acquisite Etraveli e Getaroom https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-pigliatutto-acquisite-etraveli-e-getaroom/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-pigliatutto-acquisite-etraveli-e-getaroom https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-pigliatutto-acquisite-etraveli-e-getaroom/#respond Wed, 24 Nov 2021 14:34:18 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=57694 La campagna acquisti di Booking non si ferma nemmeno durante la crisi pandemica. La holding olandese – dopo aver operato numerosi movimenti sul lato experience (tramite gli accordi con Musement e Viator) e aver lanciato la sua divisione fintech – ha appena concluso due operazioni di acquisizioni per un valore totale di oltre 2,8 miliardi di euro.

In soli 15 giorni, infati, Booking ha comprato ETraveli Group (piattaforma voli) per 1,63 miliardi e il sistema di distribuzione di hotel Getaroom per ulteriori 1,2 miliardi.

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La campagna acquisti di Booking non si ferma nemmeno durante la crisi pandemica. La holding olandese – dopo aver operato numerosi movimenti sul lato experience (tramite gli accordi con Musement e Viator) e aver lanciato la sua divisione fintech – ha appena concluso due operazioni di acquisizioni per un valore totale di oltre 2,8 miliardi di euro.

In soli 15 giorni, infati, Booking ha comprato ETraveli Group (piattaforma voli) per 1,63 miliardi e il sistema di distribuzione di hotel Getaroom per ulteriori 1,2 miliardi.

Il Gruppo svedese Etraveli era controllato fin dal 2017 dal fondo Cvc Capital Partners e aveva già un accordo con Booking,  firmato nell’ottobre 2019, per rafforzare la piattaforma di biglietteria aerea del colosso dell’ecommerce dei viaggi. Secondo il portale d’informazione PhocusWire l’operazione di Booking è dettata dagli ottimi risultati frutto di questa partnership.

Nel terzo trimestre di quest’anno, infatti, i biglietti aerei venduti dalla holding hanno registrato una crescita del 131% rispetto allo stesso periodo del 2019. Un grande aumento che, secondo il ceo Glenn Fogel, è da attribuire alla rispettiva crescita di offerta voli operata da Booking (che offre questo servizio al momento in 27 Paesi nel mondo). «Stiamo continuano a rafforzare la nostra piattaforma voli e stiamo notando che circa il 25% delle prenotazioni di questo tipo provengono da nuovi clienti, un dato che si riflette anche sull’aumento del tasso di prenotazione di hotel collegati ai voli – ha detto recentemente Fogel – Ora dobbiamo ancor di più investire su questa divisione per poter offrire sempre più un esperienza senza frizioni».

ETraveli Group resterà come marchio  indipendente sul mercato, così come il suo quartier generale in Svezia, e includerà i brand Gotogate, Flygresor, Seat24, Mytrip, il provider di interlining virtuale TripStack e Flight Network.

Getaroom, invece, è un distributore B2B di camere d’albergo che era di proprietà di Court Square Capital Partners. Conquesta acquisizione Booking intende potenziare proprio la parte di distribuzione B2B per gli hotel partner e l’infrastruttura tencologica che offre alle strutture del suo network globale.

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Il ritorno al viaggio in sette passi: le previsioni 2022 di Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-ritorno-al-viaggio-in-sette-passi-le-previsioni-2022-di-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-ritorno-al-viaggio-in-sette-passi-le-previsioni-2022-di-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/il-ritorno-al-viaggio-in-sette-passi-le-previsioni-2022-di-booking/#respond Wed, 20 Oct 2021 10:17:48 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=56462 Il ritorno al viaggio in sette passi: le previsioni 2022 di Booking

Il 2022 sarà l’anno dell’accettazione dell’imprevedibilità: in molti vorranno recuperare il tempo perduto e fare le vacanze a lungo rimandate. Il numero di queste persone è aumentato del 52% rispetto allo scorso anno. Le previsioni di Booking rivelano, in sette passi, come il desiderio di viaggiare si farà sempre più impellente il prossimo anno.

VIAGGIARE PER STARE BENE. Più dell’esercizio fisico e della meditazione, andare in vacanza, secondo Booking, sarà il vero toccasana per prendersi cura di sé stessi nel 2022.

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Il ritorno al viaggio in sette passi: le previsioni 2022 di Booking

Il 2022 sarà l’anno dell’accettazione dell’imprevedibilità: in molti vorranno recuperare il tempo perduto e fare le vacanze a lungo rimandate. Il numero di queste persone è aumentato del 52% rispetto allo scorso anno. Le previsioni di Booking rivelano, in sette passi, come il desiderio di viaggiare si farà sempre più impellente il prossimo anno.

VIAGGIARE PER STARE BENE. Più dell’esercizio fisico e della meditazione, andare in vacanza, secondo Booking, sarà il vero toccasana per prendersi cura di sé stessi nel 2022. Per oltre tre quarti delle persone (79%) i viaggi facilitano il benessere mentale ed emotivo, più di qualsiasi altra forma di riposo e relax. Dopo più di un anno di restrizioni e continui cambiamenti, ora come mai prima si riconoscono i benefici dei viaggi sulla salute e sul benessere: il 62% delle persone afferma di non aver mai realizzato quanto i viaggi fossero importanti per stare bene, prima di esserne private, mentre per l’84% la sola organizzazione di un viaggio li ha fatti sentire meglio.

Per un quarto (26%) degli intervistati, uscire dalla propria comfort zone è il modo migliore per resettare tutto e ricominciare da capo. Di questo 26%, due terzi (66%) affermano che soggiornare in un luogo e ambiente diverso dal solito li ha aiutati a ricaricarsi, mentre oltre la metà (56%) sostiene che li ha portati ad avere uno sguardo diverso sulle cose.

LAVORO IN VACANZA? NO, GRAZIE. Con il diffondersi della pandemia, le nostre case si sono trasformate anche in uffici, e il lavoro da remoto è diventato realtà. Nel 2022 invece assisteremo a un aumento significativo di persone che vogliono tornare a un più sano equilibrio tra lavoro e vita privata, quindi per tre quarti dei viaggiatori (73%) andare in ferie significherà di nuovo staccare completamente, cosa che nel 2021 ormai non succedeva più, dato che il confine tra casa e lavoro si è fatto sempre più labile.

Nonostante la flessibilità offerta dal lavoro da remoto, nel 2022 il 59% delle persone preferirebbe prendere le ferie per meno tempo piuttosto che fermarsi più a lungo nella destinazione delle vacanze, ma dovendo unire lavoro e tempo libero. Inoltre, il 50% delle persone dichiara di aver lavorato di più e di aver preso meno giorni di ferie durante la pandemia. Nel 2022 ci aspettiamo quindi che in tanti decideranno di partire e di godersi le meritate vacanze.

COME LA PRIMA VOLTA. Dopo tanto tempo, passato nell’immobilismo più totale, vivremo appieno ogni momento, dal preparare la playlist da ascoltare nell’auto a noleggio, al riscoprire le occasioni del duty shop in aeroporto, con un quinto (19%) delle persone che non vede l’ora di vivere l’impazienza e l’attesa che caratterizza ogni viaggio.

Tre quarti dei viaggiatori (75%) sostengono che la parte del viaggio più apprezzata è il viaggio stesso, per esempio il tempo trascorso in treno, perdendosi con occhi sognanti nel paesaggio sfuggente dal finestrino, o il tragitto lungo il labirinto di strade acciottolate per andare a ritirare le chiavi dell’appartamento. Ogni “primo” viaggio del 2022 sarà un momento da vivere appieno: la maggior parte delle persone confessa che anche i piaceri più semplici, come prendere il sole (77%) o trovarsi davanti a uno specchio d’acqua (82%) migliorerebbe immediatamente il loro umore. Per due terzi (58%) viene vista positivamente persino l’incertezza di muoversi con i mezzi pubblici in una città dove si parla una lingua straniera.

IL RAPPORTO CON LE PERSONE. Oltre la metà (58%) delle persone concorda che i viaggi debbano essere a beneficio della comunità locale nella destinazione e il 57% apprezzerebbe un’app o un sito che fornisca consigli sulle mete in cui un aumento del turismo porterebbe un impatto positivo sulla comunità locale. Inoltre, il 68%3 vorrebbe che il denaro speso in viaggio tornasse alla comunità locale, mentre al 73%3 piacerebbe fare esperienze genuine e rappresentative della cultura in un determinato luogo.

Ispirati dagli importanti movimenti per la giustizia sociale del nostro tempo, nel 2022 i viaggiatori faranno più ricerche per capire come la struttura che scelgono supporti le imprese locali (31%) o come i soldi spesi vadano a beneficio delle comunità del posto (29%), e questo indica un desiderio tutto nuovo di fare scelte consapevoli e coscienziose.

NUOVI POSTI, NUOVE FACCE. Per molti, la pandemia ha significato trascorrere molto più tempo con familiari e amici stretti. Le vacanze nel 2022 saranno dunque un’opportunità per ampliare i nostri orizzonti e incontrare persone nuove. I due terzi degli intervistati (60%) hanno voglia di incontrare nuova gente in viaggio, e il periodo delle ferie sarà un’ottima occasione per farlo: il 64% dei viaggiatori nel mondo non vede l’ora di socializzare in vacanza, mentre il 49% vuole soggiornare in posti dove ci sia una vasta offerta di bar e locali notturni, proprio per incontrare più facilmente nuove persone. Booking prevede anche un revival delle vacanze romantiche, con il 50% delle persone che sperano di farne una.

BASTA DIRE SÌ. Dopo tanto tempo in cui ci siamo visti negare tante cose, nel 2022 vogliamo pensare positivo. Per il 63% questo significherà sottrarsi a regole e costrizioni, almeno in vacanza, scegliendo la flessibilità e cercando di non panificare nel dettaglio i propri viaggi. Quasi tre quarti (72%) delle persone approfitteranno di ogni occasione, se il loro budget lo consentirà. E, per il 49% che ha risparmiato non facendo viaggi da inizio pandemia, i soldi non saranno un problema nel 2022. Due terzi (61%) sono più aperti a diversi tipi di vacanza rispetto al pre-pandemia, e al 65% non importa la destinazione, purché facciano il tipo di viaggio che desiderano, lontano da casa.

Il 55% dei partecipanti al sondaggio sperano che le innovazioni tecnologiche aggiungano un elemento di sorpresa, per un’esperienza di viaggio completamente nuova, suggerita in base alle proprie preferenze o budget passati. Questo li aiuterà a cogliere ogni nuova potenziale opportunità.

L’IMPREVEDIBILITÀ. Due terzi dei partecipanti sarebbero interessati a un servizio innovativo in grado di prevedere in quali Paesi sarà sicuro viaggiare (69%), anche con mesi di anticipo, o di suggerire automaticamente destinazioni che sono facili da raggiungere in base alle misure anti Covid-19 del proprio Paese e della destinazione (67%).

A prescindere dall’accuratezza o meno delle previsioni di apprendimento automatico, affinché tutti possano convivere per davvero con questa nuova imprevedibile normalità, il settore dei viaggi in generale continuerà a dare priorità alla flessibilità. I viaggiatori vogliono essere rassicurati sul fatto che non perderanno i soldi spesi (42%), e che potranno disdire la prenotazione (33%) e riprenotare gratuitamente (32%). Queste sono le prime tre priorità più importanti.

Alberto Yates, regional manager in Italia di Booking, commenta: «Guardando al prossimo anno, sappiamo che è grande l’entusiasmo e l’attesa per tutto quello che concerne i viaggi. Le persone vogliono tornare a muoversi, entro i confini nazionali e all’estero, vogliono fare il viaggio sognato da una vita o semplicemente partire all’improvviso cogliendo un’occasione al volo. La nostra missione è far sì che tutto ciò possa accadere».

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Patto tra giganti Expedia-GetYourGuide https://www.lagenziadiviaggimag.it/patto-tra-giganti-expedia-getyourguide/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=patto-tra-giganti-expedia-getyourguide https://www.lagenziadiviaggimag.it/patto-tra-giganti-expedia-getyourguide/#respond Tue, 14 Sep 2021 05:00:32 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=55077 È in continuo fermento il settore tour e activity tra acquisizioni, accordi e partnership che interessano soprattutto i colossi dell’online e le grandi piattaforme. L’ultima novità arriva dall’accordo di GetYourGuide, player europeo basato in Germania, con Expedia Group che prevede la distribuzione delle experience, attività e attrazioni presenti sulla piattaforma anche attraverso la Ota a stelle e strisce.

In una comunicazione ai suoi clienti t.o., infatti, GetYourGuide ha sottolineato che la stessa società tedesca si prenderà cura di gestire “tutti gli aspetti di distribuzione tecnica e operativa con Expedia, in modo che i fornitori non debbano scontrarsi con nessuna criticità per quanto riguarda le prenotazioni” che arriveranno da questo nuovo canale.

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È in continuo fermento il settore tour e activity tra acquisizioni, accordi e partnership che interessano soprattutto i colossi dell’online e le grandi piattaforme. L’ultima novità arriva dall’accordo di GetYourGuide, player europeo basato in Germania, con Expedia Group che prevede la distribuzione delle experience, attività e attrazioni presenti sulla piattaforma anche attraverso la Ota a stelle e strisce.

In una comunicazione ai suoi clienti t.o., infatti, GetYourGuide ha sottolineato che la stessa società tedesca si prenderà cura di gestire “tutti gli aspetti di distribuzione tecnica e operativa con Expedia, in modo che i fornitori non debbano scontrarsi con nessuna criticità per quanto riguarda le prenotazioni” che arriveranno da questo nuovo canale.

L’accordo non è esclusivo e questo significa che Expedia manterrà relazioni e prodotti con il grande competitor di GetYourGuide – Viator (proprietà di TripAdvisor) che aveva già un accordo con la Ota statunitense, ma che recentemente ha firmato un maxi accordo con Booking. Dal canto suo, GetYourGuide ha acquisito mesi fa il t.o. francese Guidatours.

«Siamo entusiasti di offrire esperienze uniche e indimenticabili anche per i clienti di Expedia – ha detto Emil Martinsek, chief marketing officer di GetYourGuide – Allo stesso tempo, siamo disponibili a offrire nuove opportunità per i nostri partner locali per far crescere e migliorare il loro business in una epoca di ripartenza per il settore del travel».

Uno statement di Expedia – riportato dal giornale Skift – pone l’accento sulle aperture della Ota rispetto a fornitori di terze parti: “Abbiamo studiato le migliori soluzioni per offrire activity e tour ai nostri clienti attraversi i nostri siti di prenotazioni e tramite i fornitori di terze parti come Viator e GetYourGuide – che integrano la nostra offerta diretta – mettiamo a disposizione la migliore scelta e quantità di prodotti, prezzi concorrenziali e la migliore esperienza d’acquisto”.

Negli scorsi mesi anhce Booking aveva testato una partnership con GetYourGuide, ma le strade delle due aziende si sono divise con la Ota olandese che ha scelto l’accordo con Tui Musement.

La partnership Expedia-GetYourGuide, secondo fonti di stampa Usa, non prevede investimenti finanziari da parte delle due realtà.

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Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi https://www.lagenziadiviaggimag.it/buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi https://www.lagenziadiviaggimag.it/buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi/#respond Fri, 06 Aug 2021 11:19:08 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=54305 Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi

La pandemia ha spinto il settore del turismo e il fintech a trovare un terreno comune prima del previsto per affrontare e superare insieme la più grande crisi del travel degli ultimi 70 anni. Il modello “Buy Now, Pay Later” (Bnpl) – dopo le spinte di Amazon e Apple nel settore ecommerce generalista – sta facendo breccia nella travel industry, partendo dalle big Ota per arrivare alle startup. I competitor da scalzare sembrano essere le carte di credito – soprattutto nel settore delle vacanze e viaggi leisure – a colpi di pagamenti a rate, zero fee e transazioni immediate senza necessità di contratti.

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Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi

La pandemia ha spinto il settore del turismo e il fintech a trovare un terreno comune prima del previsto per affrontare e superare insieme la più grande crisi del travel degli ultimi 70 anni. Il modello “Buy Now, Pay Later” (Bnpl) – dopo le spinte di Amazon e Apple nel settore ecommerce generalista – sta facendo breccia nella travel industry, partendo dalle big Ota per arrivare alle startup. I competitor da scalzare sembrano essere le carte di credito – soprattutto nel settore delle vacanze e viaggi leisure – a colpi di pagamenti a rate, zero fee e transazioni immediate senza necessità di contratti.

Il primo passo è stato quello di Booking, che qualche settimana fa ha annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore. La divisone della Ota, guidata da Daniel Marovitz, ha due grandi obiettivi davanti a sé: rastrellare nuovi  clienti – quindi nuovi flussi di entrate – e rendere più facile l’utilizzo della piattaforma permettendo la dilazione dei pagamenti ai clienti e la certezza dell’incasso ai fornitori.

Ma oltre alle divisioni in house progettate dai giganti del big tech, il fenomeno più interessante sembra essere quello dei servizi esterni che si sono imposti nel retail (moda e beni di consumo in generale) e che ora puntano ai pagamenti nel travel.

Mentre il settore anglosassone ha già fatto grandi passi avanti rispetto al Bnpl – Revolut, app di fintech ingelse che conta 16 milioni di utenti ha iniziato ad aprirsi al mercato di hotel, case vacanze e guest house; la statunitense Uplift ha già esteso i suoi pagamenti a rate nel settore aereo e delle crociere – l’Europa sta scoprendo adesso il potenziale di questo settore.

Il leader continentale del settore Bnpl, ad oggi è la svedese Klarna (valutata oltre 45,6 miliardi di dollari) che conta 90 milioni di utenti attivi e 2 milioni di transazioni al giorno tramite i circa 250mila etailer con cui sono stati siglati accordi (tra i più importanti H&M, Sephora, Macy’s, Ikea, Expedia, Samsung e Ralph Lauren).

SCALAPAY E HOLIPAY: L’ESEMPIO ITALIANO
Dall’Italia arriva, per esempio, Scalapay, nata nel 2019 e diffusasi soprattutto nei settori come moda, prodotti per la casa, per bambini e sport. Il salto nel travel è stato una diretta conseguenza dei piani di espansione dell’azienda guidata da Simone Mancini.

«Il nostro modello prevede esclusivamente una commissione sulla transazione andata a buon fine, senza costi fissi – racconta Matteo Ciccalè, sales director della startup – Questa commissione è a copertura dei seguenti servizi: assunzione del rischio finanziario, ad esempio legata all’anticipo dell’intero importo che viene riconosciuto immediatamente; gestione della transazione, che viaggia attraverso i circuiti Visa, Mastercard Amex, carte di debito, carte prepagate con e senza iban e bonifici bancari; acquisizione nuovi clienti dal marketplace Scalapay».

Secondo Ciccalè, inoltre, la scelta di investire nel travel è frutto proprio di una esplicita necessità evidenziata dai loro clienti, soprattutto rispetto ai prodotti come soggiorni, trasporti, e crociere. «I nostri primi partner sono due tour operator: Dlt Viaggi, specializzato nella vendita online di villaggi e hotel italiani; e Tramundi, dinamica e recente realtà specializzata nella vendita online di viaggi di gruppo originali, con guide locali. A breve, però, contiamo di espandere il portfolio a catene alberghiere, alberghi, e parchi divertimento», annuncia il manager.

È tutta italiana anche Holipay, fintech specializzata nel settore dell’ospitalità fondata da Mattia Casadio, dottore commercialista esperto di finanza alberghiera, che ha creato un sistema automatico di incasso di rate anticipate e garantite per le prenotazioni alberghiere. Anche Holipay si promuove come un servizio a “zero costi fissi” per l’albergatore e che favorisce il cliente finale eliminando totalmente le lungaggini di concessione del credito, i costi di istruttoria le commissioni e gli interessi bancari. L’acquisto è immediato e in un click e si può pagare in 5 o 10 rate senza alcuna maggiorazione di prezzo.

LA SVOLTA NEL TRASPORTO AEREO
L’altra grande scommessa del Bnpl, però, è il settore del trasporto aereo. Poche settimane fa la startup londinese Fly Now Pay Later ha totalizzato 45 milioni di sterline al primo round di finanziamento e si sta espandendo rapidamente in Germania, Francia e Usa. Non solo, pochi giorni fa ha anche firmato un accordo con ChargeAfter, un network di punti vendita e di servizi “buy now pay later” globale. Invece di addebitare gli interessi, Fly Now Pay Later addebita una commissione di transazione, che i clienti possono pagare al momento della prenotazione oppure diluire all’interno delel rate (fio a un massimo di 12 mesi).

Sull’altro lato dell’oceano, negli States, Affirm Holdings è il partner per i pagamenti rateali di Delta Vacation (la sezione di pacchetti vacanze di Delta Air Lines, ndr); il vettore JetBlue si affida a MarcusPay di Goldman Sachs; e la stessa Uplift ha già accordi con le maggiori compagnie aeree (da American Airlines a United, da Frontier a Lufthansa e Aeromexico).

Biglietteria aerea e Bnpl diventa, quindi, un’altra novità che la stessa Scalapay in Italia ha preso di mira, preparandosi anche allo scottante tema di eventuali refund e rimborsi. «La nostra tecnologia permette una gestione autonoma dei rimborsi, via Api o con un nostro back-end. I partner possono applicare le proprie policy di cancellazione e gestire rimborsi parziali o totali», spiega Ciccalè. Così come le garanzie che Scalapay offre su eventuali insoluti da parte dei clienti. «Il nostro servizio di assistenza al pagamento – interno e dedicato – è un’eccellenza nella gestione di queste tipologie di problematiche. Siamo in grado di analizzare e gestire le diverse situazioni personali, applicando soluzioni che vanno incontro alle necessità dei consumatori».

L’ULTIMA GRANDE MONTAGNA
È così che Scalapay & co. in tutto il mondo sfidano le carte e gli istituti di credito – bypassando tutta la burocrazia legata alle richieste di prestito o finanziamenti – cercando di scalare quella che Marovitz di Booking FinTech ha definito come «l’ultima grande montagna nella relazione tra fornitori e clienti. Il travel è diverso da ogni altro tipo di prodotto o servizio nel mondo dell’ecommerce, soprattutto a causa del divario di tempo spesso enorme che passa tra l’impegno finanziario di una prenotazione del cliente e il tempo in cui questo intraprende effettivamente il viaggio. Molte persone prenotano e pagano il viaggio fino a un anno in anticipo, il che crea problemi di cash flow sia per i viaggiatori che per i fornitori».

Il sistema Scalapay, per esempio, consente di acquistare beni e servizi dilazionando il pagamento in tre rate senza interessi per il cliente e senza costi di attivazione per il venditore, che riceve subito l’intera cifra in cambio di una percentuale del 4,2% medio su ogni acquisto.

«Il momento del pagamento è cruciale nell’esperienza d’acquisto. Scalapay lo semplifica, infatti l’anagrafica è precompilata così come i dati della carta. In questo modo, per completare la prenotazione, è necessario solamente un click. Miglioriamo la liquidità aziendale grazie al pagamento anticipato dell’intera prenotazione, siamo un marketing engine in grado di supportare l’aumento dello scontrino medio del 48% e un aumento delle vendite dell’11%», conclude Ciccalè.

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Booking apre la divisione FinTech per i pagamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti/#respond Wed, 07 Jul 2021 05:00:31 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=53205 Pagamenti a rate o anche formule variegate di buy now-pay later (compra oggi e paghi dopo): il settore ecommerce – spinto dagli enormi successi in tempi di pandemia – sta rivoluzionando le formule dei pagamenti. Anche il travel non si vuole far trovare impreparato; soprattutto le grandi Ota. Il primo passo sembra essere quello di Booking, che ha appena annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore.

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Pagamenti a rate o anche formule variegate di buy now-pay later (compra oggi e paghi dopo): il settore ecommerce – spinto dagli enormi successi in tempi di pandemia – sta rivoluzionando le formule dei pagamenti. Anche il travel non si vuole far trovare impreparato; soprattutto le grandi Ota. Il primo passo sembra essere quello di Booking, che ha appena annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore.

La nuova divisione, che opererà come business indipendente ma dentro il Gruppo Booking, conta di arrivare a comprendere almeno 400 dipendenti distribuiti su due sedi (Amsterdam e Shanghai) entro la fine di quest’anno. L’obiettivo? Semplificare i pagamenti e le transazioni finanziare per i clienti e le aziende all’interno del suo travel marketplace, ovvero creare un ulteriore esperienza di acquisto senza frizioni in un settore che soffre di particolari gap temporali e tecnici tra fruizione e pagamento di un servizio; oltre ovviamente ad accrescere le vendite aumentando lo share di mercato della Ota olandese.

Lo ha spiegato per bene proprio Daniel Marovitz, scelto da Booking per guidare la divisione FinTech in qualità di senior vice president.«Ciò che ci rende differenti da altri grandi player del mondo ecommerce è la portata e la scala internazionale del nostro business. Le strutture e gli hotel partner in Giappone ospitano regolarmente i nostri host francesi e viceversa: il mix di transazioni di valuta e i passaggi attraverso varie frontiere è un punto debole del nostro mercato e quindi può diventare anche una nuova opportunità per migliorarci».

Secondo Marovitz, infatti, «i vari mercati hanno pratiche e metodi di pagamento molto diversi tra loro e colmare questo divario (attraverso la nuova business unit, ndr) ci aiuterà a diventare un intermediario che annulla le frizioni e gli attriti. Il travel è diverso da ogni altro tipo di prodotto o servizio nel mondo dell’ecommerce, soprattutto a causa del divario di tempo spesso enorme che passa tra l’impegno finanziario di una prenotazione del cliente e il tempo in cui questo intraprende effettivamente il viaggio. Molte persone prenotano e pagano il viaggio fino a un anno in anticipo, il che crea problemi di cash flow sia per i viaggiatori che per i fornitori. Lavoreremo per trovare soluzioni creative per aiutare il nostro mercato a funzionare in modo più efficiente, flessibile e sicuro per tutti i partecipanti», ha concluso il manager.

Marovitz non è entrato nel dettaglio dei progetti e delle proposte che FinTech lancerà e che potranno essere integrati nei servizi di prenotazione di Booking, ma interpretando le sue parole è chiaro che la Ota non vuole solo semplificare le transazioni internazionali, ma intende aprire anche a formule meno rigide e più creative di finanziamento e di pagamenti che aiutino la liquidità sia dei clienti sia dei partner.

Nuovi scenari, dunque, si apriranno e anche questa volta il settore tradizionale dei viaggi – agenzie e operatori in primis – dovrà seguirne con attenzione l’evoluzione per rispondere alle novità lanciate dai big player tecnologici.

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Piccoli alberghi per grandi Ota: il nuovo corso di Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/piccoli-alberghi-per-grandi-ota-il-nuovo-corso-di-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=piccoli-alberghi-per-grandi-ota-il-nuovo-corso-di-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/piccoli-alberghi-per-grandi-ota-il-nuovo-corso-di-booking/#respond Mon, 21 Jun 2021 07:46:54 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=52599 Piccoli alberghi per grandi Ota: il nuovo corso di Booking

Qual è l’impatto delle Ota sulle piccole e medie imprese dell’ospitalità? Lo hanno misurato EY-Parthenon e Booking in un sondaggio, da cui emerge che il valore delle prenotazioni incrementali generate dalle adv online è molto maggiore per le piccole realtà – tra il 20 e il 30% – rispetto a quanto accade per le grandi catene, dove si ferma al 5%. E genera un traffico soprattutto internazionale.

L’analisi dei risultati mostra che circa il 70% degli ospiti che utilizza una Online Travel Agency non proviene dal tipico mercato di approvvigionamento di una struttura ricettiva: il 96% degli albergatori concorda sul fatto che le piattaforme online consentono un aumento della visibilità presso clienti di tutto il mondo, per il 90% dei rispondenti le piattaforme online permettono di attrarre gruppi di clienti non tipici del loro mercato, e l’85% concorda sul fatto che le piattaforme online sono un modo efficiente in termini di costi per aumentare la portata del proprio hotel e attirare ospiti diversi.

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Piccoli alberghi per grandi Ota: il nuovo corso di Booking

Qual è l’impatto delle Ota sulle piccole e medie imprese dell’ospitalità? Lo hanno misurato EY-Parthenon e Booking in un sondaggio, da cui emerge che il valore delle prenotazioni incrementali generate dalle adv online è molto maggiore per le piccole realtà – tra il 20 e il 30% – rispetto a quanto accade per le grandi catene, dove si ferma al 5%. E genera un traffico soprattutto internazionale.

L’analisi dei risultati mostra che circa il 70% degli ospiti che utilizza una Online Travel Agency non proviene dal tipico mercato di approvvigionamento di una struttura ricettiva: il 96% degli albergatori concorda sul fatto che le piattaforme online consentono un aumento della visibilità presso clienti di tutto il mondo, per il 90% dei rispondenti le piattaforme online permettono di attrarre gruppi di clienti non tipici del loro mercato, e l’85% concorda sul fatto che le piattaforme online sono un modo efficiente in termini di costi per aumentare la portata del proprio hotel e attirare ospiti diversi.

ESPANSIONE DEL MERCATO. Secondo lo studio di EY-Parthenon, le prenotazioni generate tramite un’agenzia di viaggi online non rappresentano la sostituzione delle prenotazioni effettuate in precedenza con altri canali. Piuttosto, si può osservare un effetto di espansione del mercato.

Sembra inoltre che le Ota possano contribuire alla destagionalizzazione, permettendo di aumentare l’occupazione delle loro strutture durante tutto l’anno. In ogni caso, lo studio EY-Parthenon mostra che le strutture ricettive in genere utilizzano, in parallelo, molti canali di distribuzione per raggiungere i viaggiatori: offrono le loro stanze direttamente sul loro sito web, tramite tour operator, utilizzando le agenzie di viaggi online o anche la vendita attraverso i social media.

EFFETTO CARTELLONE. Inoltre, lo studio chiama in causa anche il cosiddetto “effetto cartellone”: i consumatori trovano un alloggio tramite le Ota, ma poi prenotano il soggiorno direttamente con la struttura ricettiva.  La ricerca di EY-Parthenon dimostra che il 40% delle prenotazioni dirette proviene da piattaforme di agenzie di viaggi online. Le interviste con i fornitori di alloggi confermano anche che una quota significativa dei loro ospiti trova la loro struttura tramite una Ota, ma alla fine effettua la prenotazione direttamente con la struttura stessa.
Infine, il 76% degli albergatori afferma che l’opzione di pagamento anticipato e di pre-autorizzazione delle carte di credito delle piattaforme online aiuta a ridurre le cancellazioni/mancate presentazioni e protegge (in parte) le entrate.

LA VOCE DI FEDERALBERGHI. Ma, come sappiamo, quello tra albergatori e grandi Ota non è un rapporto di sole luci: «La qualità delle relazioni migliorerà?». Si chiede Alessandro Nucara, direttore generale Federalberghi. Nel commentare i dati emersi dal sondaggio, Nucara ha ricordato che «gli albergatori comunque vorrebbero mantenere un certo controllo su disponibilità, clienti, prezzi. Ma se uno dei partner è troppo grande il rischio è che si crei relazione non equilibrata».

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Tutti i trend 2021 dei viaggi sostenibili secondo Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/tutti-i-trend-2021-dei-viaggi-sostenibili-secondo-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tutti-i-trend-2021-dei-viaggi-sostenibili-secondo-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/tutti-i-trend-2021-dei-viaggi-sostenibili-secondo-booking/#respond Mon, 07 Jun 2021 11:02:46 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=52098 Tutti i trend 2021 dei viaggi sostenibili secondo Booking

La pandemia potrebbe aver dato un’accelerata alla ricerca di viaggi sostenibili: emerge dall’ultimo report di Booking.com sul tema: il 92% dei viaggiatori italiani pensa che viaggiare in modo sostenibile sia d’importanza vitale, e il 57% dice che la pandemia ha fatto venire voglia di viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Più della metà (59%) crede inoltre che nel 2021 non ci siano ancora abbastanza opzioni di viaggio sostenibili disponibili, e il 68% ammette di sentirsi a disagio, se il posto in cui soggiorna non permette di farlo in modo sostenibile, per esempio negando la possibilità di fare la raccolta differenziata.

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Tutti i trend 2021 dei viaggi sostenibili secondo Booking

La pandemia potrebbe aver dato un’accelerata alla ricerca di viaggi sostenibili: emerge dall’ultimo report di Booking.com sul tema: il 92% dei viaggiatori italiani pensa che viaggiare in modo sostenibile sia d’importanza vitale, e il 57% dice che la pandemia ha fatto venire voglia di viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Più della metà (59%) crede inoltre che nel 2021 non ci siano ancora abbastanza opzioni di viaggio sostenibili disponibili, e il 68% ammette di sentirsi a disagio, se il posto in cui soggiorna non permette di farlo in modo sostenibile, per esempio negando la possibilità di fare la raccolta differenziata.

LE AZIONI DEI TURISTI. Secondo i risultati, i viaggiatori vogliono impegnarsi a favore della sostenibilità sia a livello quotidiano che nei viaggi futuri. L’89% dei viaggiatori italiani intende ridurre i rifiuti in generale, l’86% vuole ridurre il proprio consumo energetico (per esempio spegnendo l’aria condizionata e le luci quando non sono presenti) e l’85% desidera spostarsi in modo più rispettoso dell’ambiente, per esempio camminando, andando in bicicletta o prendendo i mezzi pubblici, piuttosto che taxi o auto a noleggio. Anche il rispetto per le comunità locali è in cima alla lista, come dimostra il 79% degli italiani che vuole vivere esperienze autentiche e rappresentative della cultura locale durante i propri viaggi, e il 92% che pensa sia cruciale aumentare la comprensione culturale e la conservazione del patrimonio culturale, o l’88% che vorrebbe che l’impatto economico del settore fosse distribuito equamente a tutti i livelli della società. Inoltre, il 76% degli intervistati dice di voler evitare le destinazioni e attrazioni più popolari, per non contribuire al sovraffollamento, aiutando così le destinazioni meno visitate e le relative comunità a trarre beneficio dagli effetti positivi dei viaggi.

HOTEL POCO PROATTIVI. Sul fronte dell’offerta, mentre 3 strutture ricettive su 4 affermano di aver implementato almeno qualche pratica sostenibile, solo un terzo comunica i propri sforzi in modo proattivo ai potenziali ospiti. Ciò prova come ci siano ancora sfide significative da risolvere per rendere le informazioni sulla sostenibilità di facile accesso per i viaggiatori già nelle prime fasi del processo di prenotazione.

Anche se l’87% dei viaggiatori afferma di voler soggiornare in un alloggio sostenibile nel prossimo anno, sono ancora presenti degli ostacoli. In effetti, guardando solo il 57% dei viaggiatori italiani che ha detto di non aver soggiornato in una struttura sostenibile nell’ultimo anno, il 31% non sapeva nemmeno che esistessero questo tipo di opzioni, il 34% non ha trovato opzioni sostenibili nella meta del proprio viaggio e il 28% non sapeva come trovarle.

Per aumentare la visibilità delle opzioni di soggiorno più sostenibili, Booking.com ha deciso di mostrare le certificazioni emesse da enti esterni e le informazioni su oltre 30 pratiche ad alto impatto, già applicate da centinaia di migliaia di strutture in tutto il mondo.  Tra le iniziative sono previste la condivisione di linee guida, approfondimenti e best practice con le strutture tramite opportunità formative, manuali e contenuti dedicati, tutti disponibili sul Partner Hub di Booking.com.

 

 

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Carrani, Gigliotti: «Inizia una nuova era, il governo tuteli gli operatori» https://www.lagenziadiviaggimag.it/carrani-gigliotti-inizia-una-nuova-era-ma-il-governo-tuteli-gli-operatori/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carrani-gigliotti-inizia-una-nuova-era-ma-il-governo-tuteli-gli-operatori https://www.lagenziadiviaggimag.it/carrani-gigliotti-inizia-una-nuova-era-ma-il-governo-tuteli-gli-operatori/#respond Tue, 04 May 2021 05:00:44 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=50874 Le ambizioni da super consulente di Expedia? «Sono la conferma di una progettualità che noi stiamo portando avanti nel nostro piccolo, partendo da competenze e tecnologia e che avrà un ruolo fondamentale nella ripresa per il suo modello innovativo». Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours, non è sorpresa dalle ultime mosse delle Ota – «Non ho mai creduto alle voci che sostenevano una crisi profonda dei colossi dell’online dovuta alla pandemia» – ma rilancia la centralità dell’operatore specializzato in incoming, nonostante questa partita «si giochi su terreni completamente diversi».

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Le ambizioni da super consulente di Expedia? «Sono la conferma di una progettualità che noi stiamo portando avanti nel nostro piccolo, partendo da competenze e tecnologia e che avrà un ruolo fondamentale nella ripresa per il suo modello innovativo». Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours, non è sorpresa dalle ultime mosse delle Ota – «Non ho mai creduto alle voci che sostenevano una crisi profonda dei colossi dell’online dovuta alla pandemia» – ma rilancia la centralità dell’operatore specializzato in incoming, nonostante questa partita «si giochi su terreni completamente diversi».

Così per il futuro la dmc sta preparando il lancio di un «nuova piattaforma con alcuni nostri partner in Italia. Perché c’è ancora bisogno di portare per mano il cliente non solo a destinazione, ma anche nel momento in cui si deve ispirare e deve prenotare». L’obiettivo della nuova progettualità, infatti, è quello di prendere il cliente lì dove vive – sul web – «con un personal shopper che inizia ad accompagnarlo e aiutarlo già nell’intenzione di viaggio».

Carrani Tours, che negli ultimi tre anni è stata proprio Local Expert di Expedia, sembra ora aver scelto una nuova strada con un progetto di consulenza non solo virtuale, «ma fatto di professionisti del settore che agiscono su entrambi gli ambiti, il digitale e il fisico – prosegue Gigliotti – perchè ognuno deve saper fare il suo mestiere a casa sua e le ambizioni da consulente a livello worlwide sono, francamente, scivolose anche per una big internazionale».

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Per la general manager è necessario, però, che i governi tutelino di più gli operatori: «Booking, GetYourGuide, Expedia sono potenze globali che hanno accesso a finanziamenti e risorse pressoché illimitati. Sarebbe ora, invece, che lo Stato si preoccupasse di aiutare sul serio il turismo, altrimenti appena si ripartirà il settore sarà stato falcidiato sia dalla crisi, sia dai colossi che avranno ripulito il mercato».

La ricetta, secondo Gigliotti, è quella di puntare su misure eccezionali a lungo termine. «Non è sufficiente una web tax o i ristori: bisognerebbe studiare un fondo perduto da qui fino ai prossimi 10 anni, detassare l’impiego, abbassare dal 22 all’8% l’Iva su tutti i servizi turistici, allungare la cassa integrazione fino a marzo 2022, soprattutto per i ricettivisti: altrimenti saremo di fronte alla cronaca di una morte annunciata del tessuto turistico italiano».

Anche perché non bisogna commettere l’errore di «considerare ancora il tours&activities come un settore di poco conto – rimarca la manager – Le visite, le esperienze, i tour sono ancillari nel senso che ormai sono il valore aggiunto rispetto a chi ha un business singolo legato a un hotel, al volo o al noleggio auto. Le Ota lo hanno capito e stanno facendo uno scatto in avanti».

In ottica futura, infatti, secondo Gigliotti «potrebbe andare a finire che fra poco il triumvirato di review, (TripAdvisor), activity (Viator) e pacchetti volo+hotel (Booking) diventi una unica piattaforma: proprio come Expedia». E allora c’è bisogno di un’alternativa solida e credibile, un Davide contro Golia.

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La variante Ota, ultima sfida del travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-variante-ota-ultima-sfida-del-travel/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-variante-ota-ultima-sfida-del-travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-variante-ota-ultima-sfida-del-travel/#respond Tue, 04 May 2021 05:00:01 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=50856 La variante Ota, ultima sfida del travel

Si travestono da super consulenti, spingono su assistenza e pacchetti da costruire online, puntano su attività e tour, spazzano il mercato con acquisizioni e alleanze. Le Ota – da Expedia a Booking passando per GetYourGuide e Trivago – cambiano veste, si evolvono, come varianti del loro stesso predatorio business model per essere più vicini al cliente, imitando agenzie e t.o.

Obiettivo: aumentare i volumi – già colossali – delle vendite rispetto al pre pandemia.

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La variante Ota, ultima sfida del travel

Si travestono da super consulenti, spingono su assistenza e pacchetti da costruire online, puntano su attività e tour, spazzano il mercato con acquisizioni e alleanze. Le Ota – da Expedia a Booking passando per GetYourGuide e Trivago – cambiano veste, si evolvono, come varianti del loro stesso predatorio business model per essere più vicini al cliente, imitando agenzie e t.o.

Obiettivo: aumentare i volumi – già colossali – delle vendite rispetto al pre pandemia. Ma la distribuzione classica non rimane a guardare: network e operatori incoming (da Adriano Apicella di Welcome Travel a Chiara Gigliotti di Carrani Tours tra gli altri), investono in tecnologia, specializzazione e prodotto.

La convinzione è che nel post Covid il viaggiatore favorirà ancor di più esperienza e competenza. E vincerà il fattore umano, nonostante tutto.

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Sfida sulle experience: patto trivago-Tui Musement https://www.lagenziadiviaggimag.it/sfida-sulle-experience-patto-trivago-tui-musement/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=sfida-sulle-experience-patto-trivago-tui-musement https://www.lagenziadiviaggimag.it/sfida-sulle-experience-patto-trivago-tui-musement/#respond Wed, 28 Apr 2021 08:27:20 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=50669 Sfida sulle experience: patto trivago-Tui Musement

Sempre più super Ota. Dopo il colpo Booking con Viator, tocca a trivago, hotel metasearch controllato da Expedia, scendere in campo per le experience e rimpolpare di conseguenza l’offerta, spostando in alto l’asticella dei servizi che le online travel agency offrono per la ripartenza post Covid.

È di queste ore, infatti, l’annuncio della partnership con Tui Group e la sua divisione Musement, per offrire ai clienti oltre 55mila escursioni, attività e ticket, andando oltre la semplice prenotazione dell’alloggio.

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Sfida sulle experience: patto trivago-Tui Musement

Sempre più super Ota. Dopo il colpo Booking con Viator, tocca a trivago, hotel metasearch controllato da Expedia, scendere in campo per le experience e rimpolpare di conseguenza l’offerta, spostando in alto l’asticella dei servizi che le online travel agency offrono per la ripartenza post Covid.

È di queste ore, infatti, l’annuncio della partnership con Tui Group e la sua divisione Musement, per offrire ai clienti oltre 55mila escursioni, attività e ticket, andando oltre la semplice prenotazione dell’alloggio. Nello specifico, il servizio di tour&activity sarà disponibile solo sul portale trivago e non sugli altri siti del Gruppo Expedia.

La nuova sezione disponibile su trivago e alimentata dai contenuti Musement sarà Activities: gli utenti avranno accesso diretto a un portfolio fatto di tour guidati, attrazioni, eventi. Il tutto, in un primo momento disponibile solo in Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Germania, Russia, Spagna, Italia, Portogallo, Olanda, Polonia, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia.

«Fare di Tui Musement una digital platform company è uno dei principali obiettivi futuri – ha sottolineato Fritz Joussen, ceo Tui Group – Sono davvero contento che trivago ci abbia scelto».

Il tragitto ormai è tracciato: per recuperare i volumi di vendite e aumentare il passo sulla distribuzione organizzata, le Ota scelgono di potenziare il prodotto e sposare la “strategia tour operator”, dando forza alle operazioni con processi di acquisto digitali ed evoluti, che consentano una customer experience semplice e intuitiva.

Prima di trivago, Tui Musement ha siglato accordi sia con Ctrip che con Booking, e in un’intervista rilasciata proprio a L’Agenzia di Viaggi Magazine, il ceo Alessandro Petazzi aveva aperto anche alle crociere: «Siamo assai convinti di avere un’offerta molto interessante anche per le cruise line; quello che noi facciamo potrebbe essere ideale per loro. Con Tui c’è la divisione Cruises che tra l’altro si occupa di Shorex, tra i leader di escursioni per crocieristi, e crediamo che l’integrazione tra quello che stiamo facendo noi da un lato su tecnologia e offerta e l’expertise e i contatti del Gruppo dall’altro siano un mix molto potente sul settore delle crociere. Questo sicuramente è un ambito su cui intendiamo lavorare di più».

«Vogliamo diversificare ulteriormente il nostro classico metasearch di alloggi, siamo entusiasti di questa nuova offerta in collaborazione con Tui – ha detto Axel Hefer, ceo di Trivago – Usciti dall’emergenza sanitaria, avremo l’opportunità di offrire ai clienti una vasta gamma di scelte, così che possano nuovamente tornare ad avventurarsi nei luoghi d’interesse».

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Booking versione tour operator, accordo con Viator https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-versione-tour-operator-accordo-con-viator/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-versione-tour-operator-accordo-con-viator https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-versione-tour-operator-accordo-con-viator/#respond Thu, 22 Apr 2021 10:04:34 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=50457 Non è bastata la partnership dello scorso anno con Tui Musement: ora Booking vuole diventare un vero e proprio t.o. online spingendo sempre di più sulle attrazioni e le attività. Da poche ore, infatti, la Ota ha annunciato l’accordo con Viator, compagnia del gruppo TripAdvisor, che è leader globale come piattaforma di prenotazione per i tour e le attività.

Dopo l’annuncio di Expedia sul suo nuovo ruolo da “super consulente”e la vendita dei pacchetti pre confezionati volo+hotel+escursioni , ora è Booking che integra ancora più prodotto e si prepara a offrire un esperienza d’acquisto completa in tutte le fasi (pre, durante e post viaggio). 

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Non è bastata la partnership dello scorso anno con Tui Musement: ora Booking vuole diventare un vero e proprio t.o. online spingendo sempre di più sulle attrazioni e le attività. Da poche ore, infatti, la Ota ha annunciato l’accordo con Viator, compagnia del gruppo TripAdvisor, che è leader globale come piattaforma di prenotazione per i tour e le attività.

Dopo l’annuncio di Expedia sul suo nuovo ruolo da “super consulente”e la vendita dei pacchetti pre confezionati volo+hotel+escursioni , ora è Booking che integra ancora più prodotto e si prepara a offrire un esperienza d’acquisto completa in tutte le fasi (pre, durante e post viaggio).  La direzione intrapresa dalle Ota è chiara: per recuperare volumi di vendite e per mantenere le distanze dalla distribuzione organizzata occorre offrire ancora più prodotto nella maniera più semplice possibile.

L’integrazione tra Booking e Viator, che comprende oltre 400mila proposte di tour ed esperienze nel mondo, partirà dalle destinazioni di punta in Nord America ed Europa per poi allargare il bacino di offerta. Il grande competitor di Viator nel mondo è GetYourGuide che, proprio nelle stesse ore, ha annuicato invece l’acquisizione del t.o. francese Guidatours.

A partire dal 2019 la strategia di Booking è stata quella di abbandonare i progetti di costruire in house un piattaforma che includa esperienze e attività per dedicarsi invece a strutturare della partnership che portassero il prodotto dentro Booking. Gli accordi con Musement e Viator vanno proprio in questa direzione e segnano una vera e propria linea di demarcazione tra passato e futuro del travel.  Ora la vera sfida per la Ota è quella di costruire una esperienza di acquisto facile e senza frizioni (seamless) anche per i tour e le attività senza cadere nel rischio di considerarli semplici ancillary della camera di un hotel, ma mettendoli al centro della customer experience, soprattutto durante il viaggio o la vacanza.

Infatti, le dichiarazioni di Bryan Batista, svp della divisone Booking.com’s Trips, vanno proprio in questa direzione: «Questa collaborazione sottolinea la nostra ambizione e il nostro impegno a creare un esperienza senza frizioni durante l’intero viaggio. Continueremo ad innovare e a concentrarci sul creare la miglior esperienza per i nostri viaggiatori».

«Le esperienza sono la parte più importante di qualsiasi viaggio, e siamo orgogliosi di aggiungere molte più opzioni di attività e tour per i vlietni di Booking – ha detto Sarah Dines, vice president business development di Viator – Portare la nostra inventory e i nostri prodotti dentro una grandissimo marketplace è un percorso che apre a un mercato sempre più vasto con grandi opportunità».

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Booking amplia i servizi del programma Genius https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-amplia-i-servizi-del-programma-genius/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-amplia-i-servizi-del-programma-genius https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-amplia-i-servizi-del-programma-genius/#respond Tue, 16 Mar 2021 13:13:52 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=49071 Prenotazioni semplificate e nuovi plus nel programma di fidelizzazione Genius, sono i due must che i vertici di Bookin hanno posto quali strategie prioritarie per assecondare la ripartenza turistica nel mondo. Una visione che il big player internazionale ha voluto condividere nel corso della sua convention annuale, Click con i partner del mondo dell’ospitalità, dei trasporti e delle esperienze di viaggio in generale.

Per il ceo, Glenn Fogel, che ha condotto l’evento, il focus è sulla ripresa del settore: «I vaccini hanno portato una ventata di speranza: col tempo ci riporteranno in un mondo in cui tutti condividiamo la gioia di viaggiare.

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Prenotazioni semplificate e nuovi plus nel programma di fidelizzazione Genius, sono i due must che i vertici di Bookin hanno posto quali strategie prioritarie per assecondare la ripartenza turistica nel mondo. Una visione che il big player internazionale ha voluto condividere nel corso della sua convention annuale, Click con i partner del mondo dell’ospitalità, dei trasporti e delle esperienze di viaggio in generale.

Per il ceo, Glenn Fogel, che ha condotto l’evento, il focus è sulla ripresa del settore: «I vaccini hanno portato una ventata di speranza: col tempo ci riporteranno in un mondo in cui tutti condividiamo la gioia di viaggiare. Booking farà del proprio meglio affinché quel giorno arrivi il prima possibile, lavorando con tutti i suoi partner».

Da questo evento virtuale è emerso che nei mesi a venire Booking adotterà una serie di iniziative per migliorare la sua offerta. Tra queste ci sarà l’ottimizzazione della piattaforma per i pagamenti e del programma fedeltà Genius, oltre a dare la possibilità ai partner di condividere più facilmente con i clienti le informazioni relative alle iniziative sostenibili.

«Poiché l’obiettivo è far tornare la domanda a breve e lungo termine – ha detto Fogel – La priorità assoluta continua ad essere quella di fare in modo che i partner ricevano più ospiti e più prenotazioni». In un recente studio di Ernst e Young commissionato da Booking, il 91% delle strutture di piccole e medie dimensioni intervistate ha affermato che le piattaforme di viaggio online aiutano a ottenere prenotazioni incrementali. Inoltre, l’80% delle persone che utilizzano una piattaforma di viaggio online non appartengono al mercato a cui solitamente si rivolgono le strutture ricettive, quindi piattaforme come Booking.com aiutano gli utenti a trovare strutture che altrimenti non avrebbero mai scoperto. Pertanto l’Ota investirà molto su Genius, per aiutare le strutture ricettive a ottenere ancora più visibilità, ricevere più prenotazioni e far crescere il loro business nel 2021 e negli anni a venire. L’espansione del programma mira a estenderne il valore a un maggior numero di clienti, aumentando la visibilità delle strutture Genius e indirizzando ulteriori viaggiatori verso questi partner.

La partecipazione al programma, ora ampliato, è totalmente facoltativa e le strutture possono decidere in base alle loro esigenze aziendali individuali.

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Booking contro l’Ue: “Meno paletti ai marketplace online” https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-contro-lue-meno-paletti-ai-marketplace-online/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-contro-lue-meno-paletti-ai-marketplace-online https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-contro-lue-meno-paletti-ai-marketplace-online/#respond Tue, 02 Mar 2021 10:40:29 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=48524 Booking difende la sua posizione in Europa rispetto ad eventuali regolamentazioni del mercato proposte dalla Commissione Ue.  E lo fa schierando il suo numero uno, Glenn Fogel, durante un’intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24Ore.

«Ora più che mai è importante non creare distorsioni nel mercato dei marketplace di viaggio sostiene Fogel – vedi il Digital Markets Act (Dma) ovvero un pacchetto di regole che Bruxelles sta disegnando col Digital Services Act per regolamentare la concorrenza tra piccole e grandi imprese, proteggendo i consumatori che introdurrà norme restrittive in ambito europeo per social network, motori di ricerca, marketplace e gatekeeper.

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Booking difende la sua posizione in Europa rispetto ad eventuali regolamentazioni del mercato proposte dalla Commissione Ue.  E lo fa schierando il suo numero uno, Glenn Fogel, durante un’intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24Ore.

«Ora più che mai è importante non creare distorsioni nel mercato dei marketplace di viaggio sostiene Fogel – vedi il Digital Markets Act (Dma) ovvero un pacchetto di regole che Bruxelles sta disegnando col Digital Services Act per regolamentare la concorrenza tra piccole e grandi imprese, proteggendo i consumatori che introdurrà norme restrittive in ambito europeo per social network, motori di ricerca, marketplace e gatekeeper. Tra questi ultimi potrebbe finire anche Booking».

La proposta di legge europea, infatti, stabilisce una serie di criteri per definire le piattaforme online di grandi dimensioni che esercitano una funzione di controllo dell’accesso, vale a dire di “gatekeeper”. In questo caso, secondo il sito della Commissione Ue, sono prese in considerazione le imprese che “detengono una posizione economica forte, hanno un impatto significativo sul mercato interno e operano in più paesi dell’Ue; occupano una forte posizione di intermediazione, nel senso che collegano un’ampia base di utenti a un gran numero di imprese; detengono (o stanno per detenere) una posizione solida e duratura sul mercato, vale a dire stabile nel tempo”.

Il Digital Markets Act imporrà invece ai cosiddetti gatekeeper di allentare i cordoni di controllo degli accessi al mercato. Tra questi,  quello di rendere i propri servizi interoperabili per i terzi in situazioni specifiche;  consentire agli utenti commerciali di accedere ai dati che generano utilizzando la piattaforma; fornire alle imprese che fanno pubblicità sulla piattaforma gli strumenti e le informazioni necessarie per consentire agli inserzionisti e agli editori di effettuare verifiche indipendenti dei messaggi pubblicitari ospitati dalla piattaforma; consentire agli utenti commerciali di promuovere la loro offerta e concludere contratti con clienti al di fuori della piattaforma”.

Da qui la protesta di Booking e del suo ceo, Glenn Fogel: «Ma noi non siamo un gatekeeper – sostiene il ceo della Ota olandese – in Europa pesiamo per appena il 13% del fatturato degli hotel, mentre per esempio Google in molti Paesi possiede oltre l’80% del mercato. Non è possibile metterci sullo stesso piano. Poi teniamo presente che per le prenotazioni alberghiere i turisti non devono per forza passare dalla nostra piattaforma, perché hanno almeno una dozzina di altre opzioni: prenotare direttamente al telefono, farlo attraverso i siti degli hotel, utilizzare Google oppure per esempio Skyscanner, che è di proprietà cinese. In tutto questo considerarci gatekeeper sarebbe assurdo».

Accanto a questa polemica, Fogel ha anche elencato modi e tempi della ripartenza turistica: «dipende da vaccinazioni, test rapidi e passaporti sanitari digitali: sono i tre passaggi chiave», ha detto. Per Fogel il cambiamento epocale che si avrà nel mondo dei viaggi si baserà su alcune novità destinate a diventare consuetudini: «Prima della pandemia chi voleva viaggiare in alcuni Paesi doveva dimostrare di essersi vaccinato contro determinate malattie: è un meccanismo che possiamo riproporre oggi, in grande, con l’aiuto del digitale, utilizzando anche test rapidi in aeroporto prima degli imbarchi e in albergo prima di accedere alle camere. Contestualmente potrebbero anche arrivare passaporti sanitari digitali, ma non illudiamoci – avverte Fogel – che tutto riparta all’improvviso come accendere una lampadina. Ci vorrà tempo e si inizierà solo in alcune aree del mondo».

E sulla ripresa del settore Fogel non ha dubbi evidenziando che: «anche se il turismo è in ginocchio, non dobbiamo dimenticarci che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia globale. E piattaforme come la nostra sono le più efficaci per raggiungere i consumatori, in particolare per hotel che stanno combattendo per sopravvivere».

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Trasparenza, igiene, niente penali: i trend dei viaggi 2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/trasparenza-igiene-niente-penali-i-trend-dei-viaggi-2021/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=trasparenza-igiene-niente-penali-i-trend-dei-viaggi-2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/trasparenza-igiene-niente-penali-i-trend-dei-viaggi-2021/#respond Mon, 07 Dec 2020 09:16:36 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=45930 Trasparenza, igiene, niente penali: i trend dei viaggi 2021

Voglia di stare tranquilli, di “dimenticare” l’anno orribile della pandemia, estrema attenzione all’igiene e più trasparenza su prezzi, tariffe e norme da parte di hotel e operatori. Nella sua annuale ricerca Booking rilancia i trend che il settore può sfruttare per ricominciare a crescere e garantire migliori esperienze ai viaggiatori, non solo nel 2021 ma anche oltre. 

Se da un lato il 62% dei viaggiatori afferma che sceglierà un posto dove soggiornare in base a criteri più rigorosi che in passato, Booking dal suo canto sta lavorando per fornire il supporto e la tecnologia necessari alle proprie strutture partner.

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Trasparenza, igiene, niente penali: i trend dei viaggi 2021

Voglia di stare tranquilli, di “dimenticare” l’anno orribile della pandemia, estrema attenzione all’igiene e più trasparenza su prezzi, tariffe e norme da parte di hotel e operatori. Nella sua annuale ricerca Booking rilancia i trend che il settore può sfruttare per ricominciare a crescere e garantire migliori esperienze ai viaggiatori, non solo nel 2021 ma anche oltre. 

Se da un lato il 62% dei viaggiatori afferma che sceglierà un posto dove soggiornare in base a criteri più rigorosi che in passato, Booking dal suo canto sta lavorando per fornire il supporto e la tecnologia necessari alle proprie strutture partner. In questo modo, quando sarà possibile tornare a viaggiare liberamente, le strutture saranno pronte non solo ad andare incontro alle esigenze degli ospiti, ma anche a superarle, fornendo loro trasparenza, tranquillità e un’esperienza personalizzata.

TRASPARENZA. Ora che i viaggiatori si aspettano più qualità per il prezzo che pagano, la flessibilità e la trasparenza sulle condizioni di cancellazione, sui pagamenti e sui rimborsi (che già apparivano in crescita nel 2020) diventano sempre più importanti. Significativamente, quasi tre quarti (il 74%) dei viaggiatori credono che le piattaforme di prenotazione debbano aumentare la trasparenza su punti come le condizioni di cancellazione, le procedure per i rimborsi, le assicurazioni di viaggio e altro ancora.

Booking cerca da tempo di evidenziare in maniera chiara le opzioni con condizioni di cancellazione gratuita o flessibile per le strutture che le hanno rese disponibili, e questo aspetto è diventato particolarmente importante ora che siamo nella fase iniziale della ripresa. Andando oltre le piattaforme di viaggio online, il 74% dei viaggiatori pensa che le compagnie aeree dovranno offrire biglietti più flessibili. 

La possibilità di cancellare senza penali e quella di cambiare date sono considerati dei “must” rispettivamente dal 46% e dal 36% dei viaggiatori per i loro futuri soggiorni. Pertanto, le strutture ricettive possono già iniziare a muoversi per rispondere velocemente alla domanda dei consumatori. Booking.com sta lavorando affinché i propri partner possano avere il massimo successo per quanto riguarda strategie tariffarie, disponibilità e flessibilità. L’azienda ha introdotto infatti un tool che permette di implementare condizioni flessibili in pochi click, in modo da aiutare le strutture a ricevere nuove prenotazioni. Inoltre, ha creato un Pricing Center e un pacchetto per la ripresa, con risorse e informazioni chiave presentati in un format di facile fruizione. 

TRANQUILLITÀ. Oltre la metà (51%) dei viaggiatori vorrebbe fare un viaggio rilassante nel 2021, e infatti dall’inizio della pandemia l’utilizzo della parola chiave “relax” su Booking è aumentato del 33%. Ma cosa serve per far rilassare davvero i viaggiatori? Non sarà una sorpresa per molti sapere che salute e igiene sono tra le preoccupazioni principali, tanto che il 79% dei viaggiatori afferma che prenderà maggiori precauzioni durante i viaggi futuri.

Booking ha anche registrato un aumento di oltre il 60% dell’uso di parole come “pulito” e “igiene” dall’inizio della pandemia di Covid-19. Pertanto, l’importanza di chiare misure di sicurezza che possano far stare tranquilli i viaggiatori non può essere sottovalutata. 

Per questo, nel corso dell’anno Booking ha effettuato degli importanti aggiornamenti di prodotto che hanno reso più semplice per le strutture evidenziare le misure precauzionali intraprese contro il Covid-19. In questo modo, si potrà andare incontro alle necessità dei viaggiatori che cercano questa maggiore trasparenza e allo stesso tempo i partner saranno supportati nel muoversi tra i regolamenti in materia di salute e sicurezza e le mutevoli preferenze dei viaggiatori.

Con oltre 14 milioni di annunci sulla piattaforma di Booking e dopo l’implementazione delle misure per la salute e la sicurezza, molte strutture sono finalmente pronte ad accogliere quel 70% di viaggiatori che si è detto più propenso a prenotare un determinato alloggio, qualora fossero ben chiari gli standard di salute e igiene offerti.

Se tra questi ci sono misure semplici ma efficaci come fornire prodotti igienizzanti o disinfettanti da usare durante il soggiorno, è altresì vero che ben il 75% dei viaggiatori afferma che probabilmente prenoterebbe una struttura che fornisse questi prodotti. Inoltre, il 62% si dice aperto a provare l’utilizzo di soluzioni automatizzate come il check-in online, per evitare di interagire con altre persone.

PERSONALIZZAZIONE. Se la trasparenza e la tranquillità mentale sono due veri e propri pilastri per i viaggiatori e rimarranno le priorità principali per tutti, le preferenze sono pur sempre personali e in futuro non potrà esserci un approccio standard ai viaggi. Ad esempio, la scelta degli alloggi: i dati di Booking svelano infatti che se il 33% dei viaggiatori vuole evitare di soggiornare in hotel, un altro 31% invece vorrebbe evitare di soggiornare in una casa vacanze o in un appartamento. La pandemia ha accelerato il trend che spingeva i viaggiatori a scegliere alloggi alternativi (che hanno totalizzato circa il 40% di tutte le nuove prenotazioni nel secondo trimestre) e questo trend continuerà anche nel 2021. Ciononostante, ci sono ancora viaggiatori che sceglieranno gli hotel tradizionali, e quindi per l’intero settore alberghiero ci sarà ancora la possibilità di offrire ai propri ospiti incredibili esperienze di soggiorno.

Mai come ora le preferenze personali regnano sovrane, ed è per questo che Booking sta innovando per rendere sempre più facile ai suoi utenti trovare proprio quello che cercano e ovunque vogliano, tramite un’esperienza di ricerca “rinnovata”. Le novità includono filtri per cercare alloggi privati, interi alloggi e strutture che abbiano preso misure relative alla salute e alla sicurezza, opzioni di ricerca per temi di viaggio come “spiaggia” o “trekking” e per destinazioni nelle vicinanze. In questo modo sarà possibile far scoprire ai viaggiatori opzioni personalizzate o tesori nascosti e dare maggiore visibilità alle strutture, assicurandosi che attirino esattamente il tipo di cliente che cerca quanto hanno da offrire.

«Sappiamo che il viaggio è un’esperienza fondamentale nella vita delle persone e che torneremo a viaggiare, nonostante le sfide del momento in cui ci troviamo. I dati dei nostri sondaggi sono incoraggianti, poiché rivelano che il 69% degli intervistati sarà sì più cauto nei viaggi, ma non rinuncerà a viaggiare», afferma Arjan Dijk, senior vice president e chief marketing officer di Booking.

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Ripartenza e incognita prezzo: l’indagine Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/ripartenza-e-incognita-prezzo-lindagine-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ripartenza-e-incognita-prezzo-lindagine-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/ripartenza-e-incognita-prezzo-lindagine-booking/#respond Thu, 19 Nov 2020 10:06:49 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=45424 La pandemia mondiale ha messo un freno ai viaggi e le conseguenze economiche del Covid-19 si protrarranno più a lungo. Dovendo fare maggiore attenzione al portafogli, i viaggiatori cercheranno un migliore rapporto qualità-prezzo e più garanzie nell’organizzazione dei loro viaggi futuri.

È quanto emerge da un’indagine di Booking.com, che rivela che il 71% degli italiani farà più attenzione al prezzo quando si tratterà di cercare e organizzare un viaggio post pandemia; e, sempre il 71%, si aspetta che le aziende del settore incoraggino gli spostamenti futuri offrendo sconti e promozioni.

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La pandemia mondiale ha messo un freno ai viaggi e le conseguenze economiche del Covid-19 si protrarranno più a lungo. Dovendo fare maggiore attenzione al portafogli, i viaggiatori cercheranno un migliore rapporto qualità-prezzo e più garanzie nell’organizzazione dei loro viaggi futuri.

È quanto emerge da un’indagine di Booking.com, che rivela che il 71% degli italiani farà più attenzione al prezzo quando si tratterà di cercare e organizzare un viaggio post pandemia; e, sempre il 71%, si aspetta che le aziende del settore incoraggino gli spostamenti futuri offrendo sconti e promozioni.

I viaggiatori dall’America Latina sembrano essere i più attenti al risparmio: l’84% dei brasiliani, il 77% dei colombiani, il 76% dei messicani e il 74% degli argentini sostengono di dare più importanza ai prezzi. Avranno lo stesso approccio anche i viaggiatori dall’Asia: i thailandesi (78%) e i vietnamiti (76%) prevedono di dare priorità ai prezzi. I Paesi che sostengono di prendere meno in considerazione i costi sono Danimarca (34%), Paesi Bassi (37%) e Germania (38%).

Visto il ruolo importante del risparmio, cambieranno le destinazioni, in attesa di tempi migliori per le mete da sogno.

Due viaggiatori italiani su cinque (45%) preferiscono un viaggio a un prezzo scontato in un posto che normalmente non avrebbero considerato, piuttosto che spendere di più per una meta da favola. Il risparmio passa in primo piano soprattutto per i viaggiatori thailandesi (58%), indiani (57%) e vietnamiti (55%).

Anche l’immediatezza ricoprirà un ruolo importante: quasi la metà dei connazionali (45%) preferisce partire a breve termine, piuttosto che risparmiare per un viaggio da favola ma più incerto. I più interessati al risparmio a breve termine sono i thailandesi (72%), i vietnamiti (68%) e i brasiliani (63%).

La ricerca del miglior rapporto qualità-prezzo non si limita al costo del viaggio. L’ansia causata dalla possibilità di dover cancellare il viaggio rende la flessibilità un elemento centrale. Tre quarti (75%) dei viaggiatori italiani sostengono di volere maggiore trasparenza da parte delle piattaforme di prenotazione riguardo a condizioni di cancellazione, procedure di rimborso e opzioni per l’assicurazione di viaggio.

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Booking contro l’Ue: «Troppe regole per le Ota» https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-contro-lue-troppe-regole-per-le-ota/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-contro-lue-troppe-regole-per-le-ota https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-contro-lue-troppe-regole-per-le-ota/#respond Fri, 30 Oct 2020 06:00:12 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=44717 Booking contro l’Ue: «Troppe regole per le Ota»

L’amministratore delegato di Booking.com, Glenn Fogel, si schiera contro l’Unione Europea. «È scioccante che le autorità di regolamentazione stiano prendendo in considerazione criteri che renderebbero le grandi Ota soggette a normative più severe, che inevitabilmente aiuterebbero i nostri competitor a prosperare», ha detto al Financial Times l’ad della corporation olandese.

«Siamo uno dei pochissimi successi tecnologici in Europa», ha aggiunto facendo riferimento al fatto che Bruxelles sta preparando una legislazione per frenare il predominio sul mercato del vecchio continente delle grandi aziende tecnologiche.

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Booking contro l’Ue: «Troppe regole per le Ota»

L’amministratore delegato di Booking.com, Glenn Fogel, si schiera contro l’Unione Europea. «È scioccante che le autorità di regolamentazione stiano prendendo in considerazione criteri che renderebbero le grandi Ota soggette a normative più severe, che inevitabilmente aiuterebbero i nostri competitor a prosperare», ha detto al Financial Times l’ad della corporation olandese.

«Siamo uno dei pochissimi successi tecnologici in Europa», ha aggiunto facendo riferimento al fatto che Bruxelles sta preparando una legislazione per frenare il predominio sul mercato del vecchio continente delle grandi aziende tecnologiche.

Regole più onerose, ha proseguito il manager, «ostacolerebbero la nostra azienda, che ha un fatturato globale di 15 miliardi di dollari, e potenzialmente avvantaggerebbero rivali come Expedia con sede negli Stati Uniti e la cinese Ctrip. Le aziende europee soffriranno», è la sua conclusione.

Secondo i rumors riportati dal quotidiano britannico, nelle intenzione dell’Unione europea non finirebbero nel mirino singole entità. Piuttosto, sarebbero allo studio misure in grado di “colpire fino a 20 giganti della tecnologia”. Tra questi, ci sarebbe anche Booking.com, che insieme a Google e Amazon, verrebbe messo sotto esame come “gatekeeper” del mercato.

Diverso il parere di Fogel, secondo cui la prospettiva che Booking.com venga etichettata come gatekeeper è “folle”. «Solo il 13% dei ricavi degli hotel in Europa proviene dal sito. Ciò significa che l’87% delle transazioni viene effettuato altrove», ha concluso.

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Wandermust, ambiente e last minute: le previsioni sui viaggi di Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/wandermust-ambiente-e-last-minute-le-previsioni-sui-viaggi-di-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=wandermust-ambiente-e-last-minute-le-previsioni-sui-viaggi-di-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/wandermust-ambiente-e-last-minute-le-previsioni-sui-viaggi-di-booking/#respond Thu, 22 Oct 2020 08:36:07 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=44430 Wandermust, ambiente e last minute: le previsioni sui viaggi di Booking

L’impatto del coronavirus ha cambiato completamente anche il settore dei viaggi. Proprio in questo campo, l’innovazione accelererà come mai prima d’ora per rispondere ai nuovi comportamenti dei viaggiatori e alle loro aspettative.

Booking.com ha analizzato i risultati di una ricerca condotta su oltre 20mila persone in 28 Paesi insieme alle informazioni sulle ricerche dei propri utenti e ai consigli dei viaggiatori lasciati sul sito, e ha usato la sua esperienza per individuare nove previsioni per il futuro dei viaggi, a partire dall’anno prossimo.

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Wandermust, ambiente e last minute: le previsioni sui viaggi di Booking

L’impatto del coronavirus ha cambiato completamente anche il settore dei viaggi. Proprio in questo campo, l’innovazione accelererà come mai prima d’ora per rispondere ai nuovi comportamenti dei viaggiatori e alle loro aspettative.

Booking.com ha analizzato i risultati di una ricerca condotta su oltre 20mila persone in 28 Paesi insieme alle informazioni sulle ricerche dei propri utenti e ai consigli dei viaggiatori lasciati sul sito, e ha usato la sua esperienza per individuare nove previsioni per il futuro dei viaggi, a partire dall’anno prossimo.

1.WANDERMUST
Durante i recenti lockdown, i due terzi dei viaggiatori si sono detti emozionati al pensiero di tornare a viaggiare, e il 61% ha detto di apprezzare i viaggi ora più di prima e di non voler quindi dare per scontata la possibilità di viaggiare in futuro.

Gli interessati hanno anche detto di voler viaggiare con la stessa frequenza, rispetto a prima della pandemia (marzo 2019-marzo 2020), sia a livello nazionale che internazionale nei 12 mesi successivi alla rimozione delle restrizioni nel proprio Paese. Inoltre, più di un terzo degli intervistati vorrebbe organizzare un viaggio per celebrare un’occasione a cui non ha potuto partecipare per il Coronavirus. 

2.ATTENZIONE AI PREZZI
Le conseguenze economiche del coronavirus porteranno inevitabilmente a una maggiore attenzione ai prezzi. La maggio parte dei viaggiatori cercherà con più probabilità offerte e possibilità di risparmiare, entrambi trend che dureranno per diversi anni. 

Tale attenzione però non si limiterà ai prezzi, dato che tre quarti (74%) degli intervistati dichiarano di volere una maggiore trasparenza da parte delle piattaforme di prenotazione anche riguardo alle condizioni di cancellazione, alle procedure di rimborso e alle opzioni per l’assicurazione di viaggio. Inoltre, il 46% trova essenziale poter prenotare un alloggio con la cancellazione gratuita.

3.LUOGHI DI CASA
Nel nuovo mondo post Coronavirus i viaggi di prossimità sono tornati alla ribalta, dato che permettono di spostarsi in modo più semplice, sicuro e spesso anche più sostenibile. In futuro, soggiornare più vicino a casa e sentirsi come gli abitanti del posto invece che turisti continuerà a essere importante per i viaggiatori.

Tuttavia, non dimenticheremo nemmeno l’amore per i viaggi a lungo raggio. L’interesse per i luoghi famigliari infatti andrà a braccetto con l’amore per i viaggi in mete lontane e l’anticipazione di poter tornare a farli, dato che circa un quarto (21%) delle persone dice di voler fare un viaggio all’altro capo del mondo entro la fine del 2021. 

4.VOGLIA DI EVASIONE
Con il fluttuare delle restrizioni, le mete e le strutture ricettive troveranno modi più originali di capitalizzare sul crescente desiderio dei viaggiatori di scappare dalla realtà, mettendoli in contatto proprio con le esperienze che cercano. Tali iniziative possono includere per esempio un restyling della propria presenza sui social network tramite contenuti creati dagli influencer che hanno visitato una certa meta o struttura prima del lockdown, oppure l’utilizzo di immagini generate al computer da parte degli enti del turismo locali per mostrare il meglio che una destinazione ha da offrire.  

5.SICUREZZA E PULIZIA
Governi, associazioni di viaggiatori e fornitori dovranno collaborare per creare standard coerenti, che possano garantire la sicurezza dei viaggiatori. Con l’aumentare delle aspettative, alcune mete e attività dovranno lavorare ancora più duramente per riconquistare la fiducia dei visitatori. Il 59% dei viaggiatori eviterà mete specifiche e il 70% si aspetta che le attrazioni turistiche prendano le misure necessarie per garantire il distanziamento fisico.

Allo stesso tempo, il 70% prenoterà una struttura specifica solo se potrà trovare indicazioni chiare sulle misure per la salute e l’igiene che ha adottato, e i tre quarti preferiranno strutture che dispongono di prodotti disinfettanti e igienizzanti. 

6.CONSAPEVOLEZZA
Oltre la metà dei viaggiatori di tutto il mondo vuole viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Il Coronavirus ha rafforzato la consapevolezza dell’impatto che ognuno di noi ha sull’ambiente e sulle comunità locali durante i propri viaggi e il 2021 porterà con sé comportamenti più attenti da questo punto di vista.

Di conseguenza, il 63% delle persone eviterà attrazioni turistiche affollate: sulla base di ciò, questo tipo di mete dovranno adottare nuove misure per la gestione dei flussi di visitatori e per rispondere alle loro aspettative. Inoltre, l’impatto del coronavirus ha ispirato più della metà dei viaggiatori a cercare di produrre meno rifiuti o riciclare di più la plastica prodotta in viaggio.

7.L’UFFICIO È UN LONTANO RICORDO
Non essendo più confinati in un ufficio cinque giorni alla settimana, e avvertendo sempre di più il bisogno di uscire dalle quattro mura che delimitano il nostro home office, vedremo un aumento importante delle “workcation”, ovvero vacanze che possano prolungarsi di una settimana o due grazie alla possibilità di lavorare da remoto, oppure organizzate apposta in base alla possibilità di poterlo fare.

I computer portatili diventeranno presenze fisse nei nostri bagagli e la possibilità di scegliere una meta o uno spazio ben attrezzato in cui lavorare diventerà un must nel decidere dove soggiornare.

8.IL PIACERE DELLE PICCOLE COSE
Il tempo trascorso in casa con i nostri cari ha contribuito a ridefinire le priorità in fatto di viaggi e ci ha portato a desiderare un contatto più vicino con la natura. Su Booking.com i consigli relativi ai “piccoli piaceri della vita”, per temi come escursioni (94%), aria pulita (50%), natura (44%) e relax (33%) sono aumentati dall’inizio della pandemia, e le ricerche dimostrano che oltre due terzi dei viaggiatori (69%) apprezzeranno esperienze più semplici, come passare del tempo all’aperto o insieme alla famiglia durante una vacanza.

9.LA SPONTANEITÀ È TECH
La tecnologia sarà importante per prevenire i rischi per la salute durante un viaggio e le strutture ricettive dovranno usare le ultime tecnologie disponibili per far sentire sicuri i viaggiatori. Più della metà userà la tecnologia per prenotare un ristorante last minute e quasi un quarto preferirà usare opzioni self service piuttosto che acquistare biglietti a una postazione con personale.

«Il 2020 è stato un anno senza precedenti e, anche se ci vorrà ancora un po’ prima che i viaggi possano tornare ai livelli pre-pandemia, tutto sembra sottolineare il ruolo fondamentale e persistente che viaggiare ha nelle nostre vite. Nel frattempo, seguendo la nostra missione di rendere il mondo davvero alla portata di tutti, restiamo a disposizione dei nostri clienti offrendo loro la più ampia scelta, convenienza e semplicità d’uso in ogni parte del mondo e da ogni dispositivo», ha affermato Arjan Dijk, senior vice president e chief marketing officer di Booking.com.

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E ora la Web tax slitta al 2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/e-ora-la-web-tax-slitta-al-2021/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=e-ora-la-web-tax-slitta-al-2021 https://www.lagenziadiviaggimag.it/e-ora-la-web-tax-slitta-al-2021/#respond Thu, 15 Oct 2020 16:43:36 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=44215 E ora la Web tax slitta al 2021

Ora è ufficiale: la web tax è stata rinviata al 2021. L’Ocse ha infatti diffuso una nota dove formalizza il fallimento dell’accordo sulla riforma del fisco internazionale che comprendeva anche l’inclusive framework e avrebbe interessato 137 Paesi nel mondo. C’è amarezza e rammarico nelle note dell’Ocse che avrebbe voluto avviare più rapidamente il suo Programma anti-elusione fiscale da parte delle multinazionali che presidiano internet.

«L’alternativa a un accordo sarebbe una guerra commerciale» è stato lo scenario prospettato da  Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, ma  purtroppo al momento dobbiamo rinviarne l’attuazione, perché non ci sono le condizioni».

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E ora la Web tax slitta al 2021

Ora è ufficiale: la web tax è stata rinviata al 2021. L’Ocse ha infatti diffuso una nota dove formalizza il fallimento dell’accordo sulla riforma del fisco internazionale che comprendeva anche l’inclusive framework e avrebbe interessato 137 Paesi nel mondo. C’è amarezza e rammarico nelle note dell’Ocse che avrebbe voluto avviare più rapidamente il suo Programma anti-elusione fiscale da parte delle multinazionali che presidiano internet.

«L’alternativa a un accordo sarebbe una guerra commerciale» è stato lo scenario prospettato da  Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, ma  purtroppo al momento dobbiamo rinviarne l’attuazione, perché non ci sono le condizioni». Quella della riforma fiscale a livello internazionale tocca da vicino gran parte dei mercati e lo spettro della moltiplicazione di dazi, veti e tasse sul web unilaterali potrebbero impattare pesantemente sull’economia mondiale.

La riforma che sta discutendo l’Ocse poggia su due finalità specifiche: da un lato tassare adeguatamente i giganti della Rete dove generano reddito e che proprio in virtù della tecnologìa applicata non hanno presenza fisica nei territori nazionali dove operano e dall’altra quella di fissare una aliquota minima mondiale (si ipotizza il 12%) per scongiurare  la pratica del trasferimento dei profitti nei cosiddetti paradisi fiscali.
Da tempo l’Ocse ha richiamato l’attenzione dei governi sulla necessità di regolamentare le attività di colossi come Google, Booking, Expedia, Amazon.

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Booking lancia la sfida a Airbnb sul prodotto long stay https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-lancia-la-sfida-a-airbnb-sul-prodotto-long-stay/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-lancia-la-sfida-a-airbnb-sul-prodotto-long-stay https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-lancia-la-sfida-a-airbnb-sul-prodotto-long-stay/#respond Wed, 23 Sep 2020 08:11:57 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=43490 Non solo Airbnb, anche Booking spinge sui soggiorni lunghi e introduce la possibilità per i suoi property partner di offrire soluzioni che abbiano una durata settimanale (minimo sette notti) o anche mensile (minimo 28 notti).

La tendenza è una conseguenza del Covid, che ha visto una big come Airbnb testare fin da subito (da aprile) i long stay per quelli che chiama nomadi digitali e confermare l’importanza di rispondere a quella che oggi è un’esigenza, sostenuta in primis dall’enorme mole di smart worker.

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Non solo Airbnb, anche Booking spinge sui soggiorni lunghi e introduce la possibilità per i suoi property partner di offrire soluzioni che abbiano una durata settimanale (minimo sette notti) o anche mensile (minimo 28 notti).

La tendenza è una conseguenza del Covid, che ha visto una big come Airbnb testare fin da subito (da aprile) i long stay per quelli che chiama nomadi digitali e confermare l’importanza di rispondere a quella che oggi è un’esigenza, sostenuta in primis dall’enorme mole di smart worker.

Già all’inizio di agosto, si legge su Travel Weekly, il ceo di Booking Holdings, Glenn Fogel, aveva riferito che gli alloggi alternativi rappresentavano il 40% di tutte le nuove prenotazioni su Booking.com nel secondo trimestre, una quota più alta rispetto agli anni passati. E che ha portato la Ota, adesso, ad aprire al business dei soggiorni lunghi. 

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Anche Booking taglia: al via 4.300 licenziamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/anche-booking-taglia-al-via-4-300-licenziamenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=anche-booking-taglia-al-via-4-300-licenziamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/anche-booking-taglia-al-via-4-300-licenziamenti/#respond Tue, 04 Aug 2020 11:12:25 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=42425 Fino al 25% della sua forza lavoro globale. A tanto ammonterebbe il piano di tagli che Booking starebbe studiando per affrontare l’emergenza dovuta alla pandemia, un piano la cui esistenza è stata confermata solo pochi giorni fa dal management della O, secondo quanto scrive il giornale online Skift.

In totale si tratterebbe di circa 4.300 dipendenti. “Nel mio cuore, per molto tempo, ho sperato che ciò non accadesse”, avrebbe scritto ai dipendenti Glenn Fogel, ceo sia della casa madre Booking Holdings che di Booking.com, aggiungendo: “Sin dall’inizio, abbiamo lavorato duramente per proteggere i posti di lavoro.

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Fino al 25% della sua forza lavoro globale. A tanto ammonterebbe il piano di tagli che Booking starebbe studiando per affrontare l’emergenza dovuta alla pandemia, un piano la cui esistenza è stata confermata solo pochi giorni fa dal management della O, secondo quanto scrive il giornale online Skift.

In totale si tratterebbe di circa 4.300 dipendenti. “Nel mio cuore, per molto tempo, ho sperato che ciò non accadesse”, avrebbe scritto ai dipendenti Glenn Fogel, ceo sia della casa madre Booking Holdings che di Booking.com, aggiungendo: “Sin dall’inizio, abbiamo lavorato duramente per proteggere i posti di lavoro. Tuttavia, nulla può mitigare l’impatto che questa crisi ha avuto e continuerà ad avere sia sul settore dei viaggi che sul nostro business”.

I concorrenti di Booking, ricorda il portale di informazione specializzato, hanno già deciso di intraprendere la strada dei licenziamenti alcuni mesi fa. Il Gruppo Expedia, ad esempio, ha ridotto del 12% la sua forza lavoro (quasi 2.900 lavoratori) nel mese di febbraio, mentre Tripadvisor ha diminuito di un quarto il suo personale, più di 900 persone, ad aprile.

Dal canto suo, infine, anche Airbnb ha tagliato il 25% del personale, circa 1.900 lavoratori, a maggio.

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Volo più hotel, ora Eurowings si allea con Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/volo-piu-hotel-ora-eurowings-si-allea-con-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=volo-piu-hotel-ora-eurowings-si-allea-con-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/volo-piu-hotel-ora-eurowings-si-allea-con-booking/#respond Thu, 23 Jul 2020 10:37:30 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=42061 Volo più hotel, ora Eurowings si allea con Booking

Nuova alleanza tra Booking ed Eurowings. Ora, grazie all’integrazione della piattaforma di prenotazione delle strutture ricettive, i clienti della compagnia aerea del Gruppo Lufthansa possono aggiungere al volo la propria sistemazione in hotel (ma non solo) nella destinazione prescelta.

L’accordo, che fa di Booking l’official hotel partner di Eurowings – si apprende da breakingtravelnews.com – permette anche di usufruire di termini di pagamento flessibili, oltre che il guadagno di miglia attraverso Eurowings Boomerang Club.

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Volo più hotel, ora Eurowings si allea con Booking

Nuova alleanza tra Booking ed Eurowings. Ora, grazie all’integrazione della piattaforma di prenotazione delle strutture ricettive, i clienti della compagnia aerea del Gruppo Lufthansa possono aggiungere al volo la propria sistemazione in hotel (ma non solo) nella destinazione prescelta.

L’accordo, che fa di Booking l’official hotel partner di Eurowings – si apprende da breakingtravelnews.com – permette anche di usufruire di termini di pagamento flessibili, oltre che il guadagno di miglia attraverso Eurowings Boomerang Club.

«Booking è fortemente orientata al cliente e, come Ota, si adatta perfettamente a Eurowings – ha dichiarato Anna Menke, head of customer experience, partner & loyalty di Eurowings – Da adesso in poi i nostri passeggeri possono pianificare le vacanze aggiungendo un hotel dal portfolio di Booking al proprio volo aereo».

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La scalata di Musement: «Dopo Booking puntiamo alle crociere» https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-scalata-di-musement-dopo-booking-puntiamo-alle-crociere/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-scalata-di-musement-dopo-booking-puntiamo-alle-crociere https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-scalata-di-musement-dopo-booking-puntiamo-alle-crociere/#respond Tue, 23 Jun 2020 09:37:59 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=41146 La scalata di Musement: «Dopo Booking puntiamo alle crociere»

L’intuizione di puntare tutto sulle experience. E il privilegio di entrare a far parte di un colosso come il Gruppo Tui, unito alla bravura di aver allestito un team capace di reggere l’urto e rimboccarsi le maniche anche di fronte all’emergenza coronavirus. Così Musement non si ferma e non si accontenta e, dopo l’annuncio dell’accordo con Booking (oltre a quello già in essere con Ctrip, ndr), ora punta a partnership con altri big player del travel.

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La scalata di Musement: «Dopo Booking puntiamo alle crociere»

L’intuizione di puntare tutto sulle experience. E il privilegio di entrare a far parte di un colosso come il Gruppo Tui, unito alla bravura di aver allestito un team capace di reggere l’urto e rimboccarsi le maniche anche di fronte all’emergenza coronavirus. Così Musement non si ferma e non si accontenta e, dopo l’annuncio dell’accordo con Booking (oltre a quello già in essere con Ctrip, ndr), ora punta a partnership con altri big player del travel. Parola del ceo, Alessandro Petazzi: «La nostra offerta di escursioni può essere molto interessante per il settore delle crociere».

Partiamo dall’accordo con Booking: come è nato tutto?
«In quest’ultimo periodo abbiamo fatto tutto ciò che era opportuno a supporto dell’operazione Booking. La conversazione che ha portato a questo accordo è nata circa nove mesi fa. Ciò di cui siamo particolarmente soddisfatti è che loro hanno fatto un processo aperto, con una sorta di gara a cui hanno partecipato tutte le principali aziende del nostro settore, e il fatto che loro abbiano deciso di cominciare con noi come primo partner ci ha reso molto contenti».

Che benefici vi aspettate?
«Un beneficio economico importante ma anche indiretto, nel senso che adesso abbiamo contatti con tutta una serie di altre aziende. Già essere parte del Gruppo Tui ci ha aiutato tantissimo nel mercato B2B. Dire che siamo anche i primi e unici fornitori di esperienze per tutto il Gruppo Booking a livello mondiale ci agevola nel parlare con catene di alberghi piuttosto che con compagnie aeree. Ti ascoltano in un altro modo».

Qual è il prossimo spazio da attaccare?
«Siamo assai convinti di avere un’offerta molto interessante anche per le cruise line; quello che noi facciamo potrebbe essere ideale per loro. Con Tui c’è la divisione Cruises che tra l’altro si occupa di Shorex, tra i leader di escursioni per crocieristi, e crediamo che l’integrazione tra quello che stiamo facendo noi da un lato su tecnologia e offerta e l’expertise e i contatti del Gruppo dall’altro siano un mix molto potente sul settore delle crociere. Questo sicuramente è un ambito su cui intendiamo lavorare di più».

Come procedono i rapporti con le agenzie di viaggi?
«Fin dall’inizio abbiamo avuto un’impostazione omnicanale. Siamo nati così già dal 2013. La piattaforma dedicata oggi lavora con circa 16mila agenzie di viaggi, tra quelle del Gruppo Tui, quelle italiane e non solo. Abbiamo Francia, Spagna e progressivamente altri mercati. È un’area importante».

E in termini di offerta? Quali sono le tendenze sulle esperienze?
«Pre Covid avevamo grossi volumi sulle grandi attrazioni turistiche in Europa e nel mondo, con biglietti di ingresso e tour guidati. Ora, almeno per questo periodo, va considerato che le attrazioni stanno riaprendo con molta cautela, riducendo i volumi relativi agli ingressi per garantire il distanziamento. In questa fase ci aspettiamo, quindi, più visite guidate come i walking tour con gruppi piccoli, coppie o famiglie».

C’è un ritorno alla prenotazione?
«Stiamo vedendo un ritorno di interesse, la prima ondata è quella delle ricerche. Il secondo step, magari già a luglio, saranno le prenotazioni per viaggi di prossimità, poi tornerà a crescere il turismo domestico e a seguire quello internazionale».

Riguardo il discorso cancellazioni, cosa state predisponendo per la tranquillità dei clienti?
«Noi, già su tantissime nostre esperienze, abbiamo una polizza di cancellazione fino a 24 ore prima del momento stesso. Ma dobbiamo comunicarlo meglio. Adesso stiamo lavorando per espandere questa platea. Per il futuro il tema flessibilità, della cosiddetta money back gurantee, aiuta a migliorare la fiducia dei viaggiatori».

Facciamo un passo indietro: come ha vissuto il lockdown Musement?
«Sono stati mesi complicati. Ma direi che noi, in prima battuta, abbiamo avuto il vantaggio di far parte di un grande Gruppo, che chiaramente ha avuto le sue difficoltà però ha ovviato a tutto con un aiuto di Stato da parte del governo tedesco che ha permesso di avere liquidità per l’intero periodo di fermo del business. Grazie, quindi, alla situazione finanziaria complessiva di Tui noi siamo riusciti a preservare la nostra forza lavoro».

Siete riusciti a non licenziare nessuno, giusto?
«Ci siamo ridotti tutti lo stipendio mediamente del 30%, riuscendo così a non licenziare nessuno e a tenere botta con le risorse finanziare da un lato del Gruppo e dall’altro con quello che avevamo noi in casa, chiedendo alle persone questo sacrificio attingendo anche al Fondo di Integrazione Salariale. Sono stato contento che tutto il nostro team di circa 300 persone abbia capito che questo era un sacrifico a fronte del quale nessuno veniva licenziato. È una crisi, stiamo insieme e superiamola. Oggi posso dire che, progressivamente, stiamo allentando un po’ la presa sul tema risparmio costi e riportando alcuni dei team al 100% di stipendio, grazie alla prima ripresa del business».

Però la riduzione del costo del personale è stato un secondo step…
«Sì, prima di agire sul personale, ovviamente, abbiamo cercato di ridurre tutti gli altri costi. E in parallelo ci siamo mesi a costruire, intervenendo su offerta e tecnologia, su tutti quegli aspetti che si mettono sempre un po’ in secondo piano perché presi a rincorrere i volumi dei clienti da servire o a spingere sul commerciale. In sostanza abbiamo migliorato il nostro motore, quello che non si vede, ma che adesso ci permette di essere più pronti e veloci, con processi maggiormente scalabili o anche una gestione della clientela più efficiente».

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Le experience Musement su Booking: accordo con Tui https://www.lagenziadiviaggimag.it/le-experience-musement-su-booking-accordo-con-tui/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-experience-musement-su-booking-accordo-con-tui https://www.lagenziadiviaggimag.it/le-experience-musement-su-booking-accordo-con-tui/#respond Mon, 08 Jun 2020 11:47:43 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=40552 Le experience Musement su Booking: accordo con Tui

C’è un accordo a sorpresa per il post coronavirus. È quello targato Tui e Booking, che hanno siglato un’intesa per mettere sul mercato tour, attività ed esperienze congiunte, e che vede come fulcro dell’operazione Musement, parte del colosso tedesco da circa 18 mesi e già forte dell’alleanza stretta a marzo 2019 con Ctrip, la più grande Ota cinese.

Il contratto, firmato e che prevede la partenza della partnership con l’avvio dell’estate, precisamente a luglio, permetterà ai milioni di clienti Booking di accedere all’offerta Musement che oggi conta experience in oltre mille città in tutto il mondo.

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Le experience Musement su Booking: accordo con Tui

C’è un accordo a sorpresa per il post coronavirus. È quello targato Tui e Booking, che hanno siglato un’intesa per mettere sul mercato tour, attività ed esperienze congiunte, e che vede come fulcro dell’operazione Musement, parte del colosso tedesco da circa 18 mesi e già forte dell’alleanza stretta a marzo 2019 con Ctrip, la più grande Ota cinese.

Il contratto, firmato e che prevede la partenza della partnership con l’avvio dell’estate, precisamente a luglio, permetterà ai milioni di clienti Booking di accedere all’offerta Musement che oggi conta experience in oltre mille città in tutto il mondo. A disposizione degli utenti, si legge nel comunicato stampa divulgato da Tui, ci saranno qualcosa come 70mila soluzioni tra escursioni, visite ai musei ed eventi, che per questa stagione estiva – causa Covid-19 – saranno fruibili soprattutto all’interno dei propri Paesi di appartenenza, con l’ausilio della tecnologia che sarà sempre più ricercato e la startup milanese costantemente a lavoro per aumentare il portfolio a disposizione della clientela, con un focus sui mercati domestici europei.

Inoltre, l’accordo siglato tra i due big player consentirà a Musement di proporre sulla piattaforma della Ota anche opzioni esclusive. «L’espansione della strategia di marketing e dell’esperienza digitale è un punto chiave dei nostri piani futuri – ha dichiarato David Schelp, managing director di Tui Destination Experiences, uno dei tre assi strategici di crescita del Gruppo Tui insieme a Hotels & Resorts e Cruises – Abbiamo un portafoglio attività unico nel settore, che si rivela attrattivo sia per la clientela che per i partner».

«Tra i nostri obiettivi più importanti c’è quello di permettere ai viaggiatori di accedere a una vasta gamma di cose da fare – ha aggiunto Lawrence Hester, vice president of attractions di Booking – Siamo a lavoro per migliorare, dettaglio dopo dettaglio, la nostra piattaforma».

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Gillian Tans confermata alla guida di Booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/gillian-tans-confermata-alla-guida-di-booking/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=gillian-tans-confermata-alla-guida-di-booking https://www.lagenziadiviaggimag.it/gillian-tans-confermata-alla-guida-di-booking/#respond Fri, 05 Jun 2020 09:33:40 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=40492 Gillian Tans resta presidente di Booking. Tans, che era in scadenza il prossimo 30 giugno, resterà in carica almeno per un altro anno.

La decisione viene dopo che l’Ota ha rifiutato di chiedere una proroga dell’aiuto da parte del governo olandese, che come si legge su Skift per gli esperti si traduce però in un aumento dei licenziamenti.

Tans è passata da chief executive officer di Booking a presidente a fine giugno 2019, quando il ceo di Booking Holdings, Glenn Fogel, ha assunto il ruolo aggiuntivo di responsabile della Ota.

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Gillian Tans resta presidente di Booking. Tans, che era in scadenza il prossimo 30 giugno, resterà in carica almeno per un altro anno.

La decisione viene dopo che l’Ota ha rifiutato di chiedere una proroga dell’aiuto da parte del governo olandese, che come si legge su Skift per gli esperti si traduce però in un aumento dei licenziamenti.

Tans è passata da chief executive officer di Booking a presidente a fine giugno 2019, quando il ceo di Booking Holdings, Glenn Fogel, ha assunto il ruolo aggiuntivo di responsabile della Ota.

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Federalberghi, scontro con le Ota su voucher e addebiti https://www.lagenziadiviaggimag.it/federalberghi-scontro-con-le-ota-su-voucher-e-addebiti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=federalberghi-scontro-con-le-ota-su-voucher-e-addebiti https://www.lagenziadiviaggimag.it/federalberghi-scontro-con-le-ota-su-voucher-e-addebiti/#respond Fri, 17 Apr 2020 08:23:00 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=38812 Federalberghi, scontro con le Ota su voucher e addebiti

Federalberghi chiama a raccolta gli albergatori associati per rafforzare un’azione collettiva contro i portali di prenotazione (Booking ed Expedia) al fine di definire condizioni contrattuali più eque, diffidarli dal boicottare i voucher, contrastare addebiti automatici e richiamarli al rispetto della legge.

In queste ore la federazione ha inviato un questionario a tutti gli associati per raccogliere pareri e indicazioni sulla buona prassi da seguire e fare fronte unico rispetto ai colossi della prenotazione online.

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Federalberghi, scontro con le Ota su voucher e addebiti

Federalberghi chiama a raccolta gli albergatori associati per rafforzare un’azione collettiva contro i portali di prenotazione (Booking ed Expedia) al fine di definire condizioni contrattuali più eque, diffidarli dal boicottare i voucher, contrastare addebiti automatici e richiamarli al rispetto della legge.

In queste ore la federazione ha inviato un questionario a tutti gli associati per raccogliere pareri e indicazioni sulla buona prassi da seguire e fare fronte unico rispetto ai colossi della prenotazione online. Un’azione collettiva, quella prospettata da Federalberghi, motivata dalla constatazione che nonostante la grave emergenza, le grandi Ota non hanno mostrato grande considerazione per le esigenze delle strutture ricettive.

“Alcuni portali di prenotazione – si legge nella presentazione del questionario – hanno addirittura contrastato l’applicazione della nuova legge sui voucher, che il Parlamento ha approvato d’urgenza su richiesta di Federalberghi per aiutare le imprese turistiche italiane che non dispongono della liquidità necessaria per rimborsare i clienti”.

L’apprezzamento degli albergatori per l’assistenza tecnica che Federalberghi ha fornito sul blocco degli addebiti automatici e sulla diffida ai portali che non rispettano la legge italiana, ha indotto i vertici della federazione a proseguire nell’azione e a riflettere sulla possibilità di coordinare un’azione collettiva, che miri alla definizione di condizioni contrattuali più eque nel rapporto tra gli alberghi e i portali.

Nel questionario viene chiesto agli albergatori di indicare il loro comportamento rispetto all’addebito automatico in conto corrente delle commissioni dovute ai portali di prenotazione, di dare un parere sulle soluzioni che affidano ai portali la riscossione dei pagamenti dei clienti. Viene inoltre chiesto agli albergatori se condividono un’azione collettiva che comporti l’uscita dai programmi a pagamento proposto dai portali per influenzare la posizione in classifica, quali ad esempio Genius o Ranking booster ed un’azione dimostrativa che comporti, per un intervallo temporale specifico, la chiusura di tutte le date sui portali.

Nel questionario, infine, viene chiesto agli albergatori la disponibilità o meno di conferire una delega irrevocabile a Federalberghi per la definizione dei rapporti contrattuali con i portali.

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Booking, via libera all’utilizzo dei voucher https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-via-libera-allutilizzo-dei-voucher/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-via-libera-allutilizzo-dei-voucher https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-via-libera-allutilizzo-dei-voucher/#respond Tue, 14 Apr 2020 13:03:24 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=38703 Prima il passo indietro sulle condizioni di “Forza maggiore” applicate alle cancellazioni legate all’emergenza Covid-19, ora un passo avanti con la possibilità di utilizzare i voucher. Booking, infatti, ha finalmente dato il via libera alla possibilità per il cliente di optare per i voucher in caso di impossibilità a usufruire della sistemazione alberghiera scelta.

Interpellata da L’Agenzia di Viaggi Magazine, la Ota statunitense ha infatti sottolineato che “nei casi in cui i clienti siano impossibilitati a raggiungere fisicamente la struttura che hanno prenotato sulla piattaforma (a causa di restrizioni governative) offriamo sia l’opzione di cambiare le date di permanenza, sia la possibilità di ricevere un credito (voucher) per una futura prenotazione o in seguito alla cancellazione”.

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Prima il passo indietro sulle condizioni di “Forza maggiore” applicate alle cancellazioni legate all’emergenza Covid-19, ora un passo avanti con la possibilità di utilizzare i voucher. Booking, infatti, ha finalmente dato il via libera alla possibilità per il cliente di optare per i voucher in caso di impossibilità a usufruire della sistemazione alberghiera scelta.

Interpellata da L’Agenzia di Viaggi Magazine, la Ota statunitense ha infatti sottolineato che “nei casi in cui i clienti siano impossibilitati a raggiungere fisicamente la struttura che hanno prenotato sulla piattaforma (a causa di restrizioni governative) offriamo sia l’opzione di cambiare le date di permanenza, sia la possibilità di ricevere un credito (voucher) per una futura prenotazione o in seguito alla cancellazione”.

Via libera, quindi, all’utilizzo dei voucher anche sulle Ota che erano state “dichiarate” ostili dalle associazioni di settore, Federalberghi in primis, anche se mancano ancora i dettagli su come verrà utilizzato il servizio.

Già lo scorso 7 aprile il nostro giornale ha inoltrato alla sede europea di Booking.com in Olanda una richiesta di chiarimento sul funzionamento dei voucher chiedendo se “il credito sia trattenuto da Booking che emette un voucher per nome e conto dell’albergo oppure no” e se la disposizione sia retroattiva e valida per quali Paesi oltre l’Italia”. Al momento in cui scriviamo non abbiamo ancora ricevuto risposta dal legal team di Booking e confidiamo di avere presto un riscontro. Nel frattempo molto albergatori segnalano che per le prenotazioni cancellate fine al 6 aprile scorso Booking non prevede la possibilità di emettere voucher.

Lo scorso 31 marzo Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, aveva denunciato l’ostruzionismo verso gli hotel da parte dei portali di prenotazione, “che nella quasi totalità delle ipotesi di voucher non ne vogliono proprio sapere” annunciando una lettera di diffida nei confronti di chi non avesse rispettato la normativa italiana.

Per Nucara i più grandi come Booking, si rifiutavano «a prescindere di utilizzare il voucher, rimborsando il cliente e addebitando l’albergo – spiega il direttore – L’atteggiamento di Expedia, invece, è leggermente diverso: accetta lo strumento ma lo emette di suo, trattenendo i soldi già in cassa fino a quando questo non sarà utilizzato». Ora, però, sembra esserci la svolta anche riguardo alla possibilità dei voucher.

Lo scorso 6 aprile, inoltre, Booking ha annunciato la modifica delle condizioni di “Forza Maggiore” con il portale che non avrebbe più applicato le condizioni iper-flessibili sulle prenotazioni che i clienti avessero voluto cancellare proprio legate all’emergenza coronavirus (inizialmente la validità di tale policy era dal 23 febbraio fino al 14 marzo 2020, ndr) . Norma che aveva scatenato le ire degli albergatori, costretti a rimborsare il cliente sugli eventuali pagamenti anticipati e ad annullare i costi di cancellazione

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Booking, dietrofront su cancellazioni per forza maggiore https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-dietrofront-su-cancellazioni-per-forza-maggiore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-dietrofront-su-cancellazioni-per-forza-maggiore https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-dietrofront-su-cancellazioni-per-forza-maggiore/#respond Tue, 07 Apr 2020 10:26:46 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=38497 Un piccolo passo indietro sulle condizioni di “Forza maggiore” applicate alle cancellazioni per le prenotazioni legate all’emergenza Covid-19 e un passo in avanti verso gli hotel: almeno questo è l’auspicio che nasce dalle ultima novità in casa Booking.com con la speranza che si aprano spiragli anche per l’utilizzo dei voucher.

Dallo scorso 6 aprile, infatti, Booking ha annunciato la modifica delle condizioni di “Forza Maggiore” con il portale che non applicherà più le condizioni iper-flessibili sulle prenotazioni che i clienti avessero voluto cancellare proprio legate all’emergenza coronavirus (inizialmente la validità di tale policy era dal 23 febbraio fino al 14 marzo 2020, ndr) .

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Un piccolo passo indietro sulle condizioni di “Forza maggiore” applicate alle cancellazioni per le prenotazioni legate all’emergenza Covid-19 e un passo in avanti verso gli hotel: almeno questo è l’auspicio che nasce dalle ultima novità in casa Booking.com con la speranza che si aprano spiragli anche per l’utilizzo dei voucher.

Dallo scorso 6 aprile, infatti, Booking ha annunciato la modifica delle condizioni di “Forza Maggiore” con il portale che non applicherà più le condizioni iper-flessibili sulle prenotazioni che i clienti avessero voluto cancellare proprio legate all’emergenza coronavirus (inizialmente la validità di tale policy era dal 23 febbraio fino al 14 marzo 2020, ndr) . Norma che aveva scatenato le ire degli albergatori, costretti a rimborsare il cliente sugli eventuali pagamenti anticipati e ad annullare i costi di cancellazione

Resta in sospeso, invece, la questione voucher, ovvero se la Ota darà il via libera a tale utilizzo nei Paesi (per ora Italia e Francia) dove la normativa nazionale ha stabilito l’utilizzo di questo strumento per garantire la liquidità degli hotel. Qualche settimana fa, infatti, Booking aveva annunciato che  “per tutelare la salute dei nostri partner e dei nostri ospiti in merito al coronavirus, abbiamo attivato la procedura relativa alle cause di forza maggiore”.

Nel frattempo, però, Booking sottolinea nel suo statement che “in circostanze speciali, quando i governi attuano restrizioni globali ai viaggi per garantire la sicurezza pubblica e il cliente potrebbe non essere in grado di raggiungere la struttura, supportiamo i consumatori offrendo la cancellazione gratuita o modificando le date del loro soggiorno (attraverso un cambio data o un credito per un soggiorno futuro), quando questo è possibile”.

Tale condizione, secondo, l’azienda, è stata soddisfatta durante le prime settimane di emergenza da coronavirus “senza ricevere alcuna commissione, ma crediamo sia giusto farlo per i clienti che non sono fisicamente in grado di raggiungere una struttura che hanno prenotato, anche se non rimborsabile”.

In ogni caso, però, ora che l’emergenza è globale e l’incognita si fa ancora più grande ed estesa nel tempo, la Ota specifica che d’ora in avanti conterà con la capacità dei suoi clienti di “comprendere i vantaggi di prenotare una camera rimborsabile, ottenendo un margine di flessibilità proprio in caso di incertezza”.

Per Booking, ora, il cliente deve essere cosciente dei rischi connessi ai viaggi globali e alle restrizioni che possono verificarsi a destinazione “così dal 6 aprile abbiamo ripristinato le nostre policy regolari riguardo il cambio data e le cancellazioni”.

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Global Gsa-Booking.com, al via la partnership per il trade https://www.lagenziadiviaggimag.it/global-gsa-booking-com-al-via-la-partnership-per-il-trade/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=global-gsa-booking-com-al-via-la-partnership-per-il-trade https://www.lagenziadiviaggimag.it/global-gsa-booking-com-al-via-la-partnership-per-il-trade/#respond Tue, 03 Mar 2020 06:00:58 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=37280 Global Distribution Sales & Marketing sigla un accordo di collaborazione per il mercato italiano con Booking.com. A partire dal 2 marzo Global Gsa potrà offrire alle agenzie partner il prodotto di Booking.com.

Nel dettaglio, le agenzie potranno accedere tramite un link dedicato al portale business di Booking.com, dove potranno prenotare milioni di strutture con commissione preferenziale. Inoltre, avranno accesso a speciali tariffe Business e una scontistica Genius con 2 check out.

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Global Distribution Sales & Marketing sigla un accordo di collaborazione per il mercato italiano con Booking.com. A partire dal 2 marzo Global Gsa potrà offrire alle agenzie partner il prodotto di Booking.com.

Nel dettaglio, le agenzie potranno accedere tramite un link dedicato al portale business di Booking.com, dove potranno prenotare milioni di strutture con commissione preferenziale. Inoltre, avranno accesso a speciali tariffe Business e una scontistica Genius con 2 check out. A tutto ciò si aggiungono i tradizionali plus offerti da Gdsm Global Gsa: un supporto commerciale telefonico e una rete commerciale composta da 10 venditori che coprono tutto il territorio nazionale.

«Siamo molto orgogliosi di aver sottoscritto questa partnership con un player di importanza mondiale come Booking.com, a cui possiamo offrire tutto il nostro know how in termini di conoscenza del mercato del trade italiano e di soluzioni tecnologiche avanzate per le agenzie di viaggi», ha commentato Manlio Olivero, presidente & ceo di Global Gsa.

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Dal caro-fuel alle commissioni: le incognite 2020 del travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/dal-caro-fuel-alle-commissioni-le-incognite-2020-del-travel/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=dal-caro-fuel-alle-commissioni-le-incognite-2020-del-travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/dal-caro-fuel-alle-commissioni-le-incognite-2020-del-travel/#respond Tue, 21 Jan 2020 06:00:24 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=35676 Economia, clima, geopolitca, ma anche problematiche molto più “industriali”, dalle tariffe alle commissioni passando per l’algoritmo di Google. Il nuovo decennio del travel  – dopo un’epoca di cambiamenti che hanno rivoluzionato il settore – presenta già alcuni punti interrogativi ai nastri di partenza del 2020. Incognite  che potrebbero decretare il successo (o meno) di aziende e mete.

Alta Tensione in Medio Oriente
Dalla Libia all’Iran c’è uno spazio geografico e politico in subbuglio.

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Economia, clima, geopolitca, ma anche problematiche molto più “industriali”, dalle tariffe alle commissioni passando per l’algoritmo di Google. Il nuovo decennio del travel  – dopo un’epoca di cambiamenti che hanno rivoluzionato il settore – presenta già alcuni punti interrogativi ai nastri di partenza del 2020. Incognite  che potrebbero decretare il successo (o meno) di aziende e mete.

Alta Tensione in Medio Oriente
Dalla Libia all’Iran c’è uno spazio geografico e politico in subbuglio. Le ultime vicende – dalla crisi Usa-Iran sfociata nell’erroneo abbattimento  del B737 della Ukraine Airlines  provocando 176 morti fino al caos in Siria – stanno alzando il livello di tensione su tutta l’area del Medio Oriente.
Tra divieti di sorvolo, esercitazioni militare, l’allerta per nuovi attentati, anche i Paesi limitrofi a Iran e Iraq rischiano di subire un contraccolpo dal punto di vista degli arrivi turistici: dagli Emirati Arabi all’Oman, mete ormai consolidate, passando per Israele e Libano, fino alla  Turchia e all’emergente Arabia Saudita.
L’instabilità e l’escalation violenta in Libia, infine, rischiano di avere pesanti ripercussioni anche sulle coste del Nordafrica e nel Mediterraneo.

Carissimo Fuel
Il prezzo del petrolio è  particolarmente sensibile alle tensioni geopolitche in atto nel Medio Oriente. Di conseguenza, il costo del jet fuel potrebbe tornare a correre nel corso del 2020. Già lo scorso 3 gennaio il prezzo del petrolio è salito ai massimi dopo l’attacco americano all’aeroporto di Baghdad che uccise il generale iraniano Qassem Soleimani.
Anche nel corso del 2019 il prezzo del carburante per il trasporto aereo ha registrato un piccolo ma costante rialzo.  Gli effetti del caro fuel incidono sia sulle tariffe dei biglietti aerei, sia sull’adeguamento carburante che gli operatori applicano sui pacchetti di viaggio.

Cambiamento climatico
Il  cambiamento climatico è  entrato con forza nell’agenda politica, grazie anche alle proteste dei Fridays for Future capitanati dalla studentessa svedese Greta Thunberg.
In sostanza, però, anche il conteggio dei disastri naturali diventa ogni anno più rilevante tanto che  l’Idmc di Ginevra, Internal Displacement Monitoring Center, ha segnalato come il 2019 sia stato l’anno record per i disastri meteo-climatici nel mondo: dagli incendi in Brasile e Australia alle inondazioni in Italia  e all’uragano Dorian nei Caraibi. Destinazioni e operatori dovranno fare sempre più i conti  con l’instabilità climatica e la gestione delle emergenze correlate.

Finalmente Brexit?
Dopo oltre tre anni gli inglesi  hanno dato l’ok  alla Brexit con il successo di Boris Johnson alle elezioni dello scorso dicembre: così il Regno Unito  dovrebbe abbandonare l’Europa entro il 31 gennaio 2020.
I prossimi mesi saranno sia un periodo di transizione per normare i rapporti con i partner (c’è tempo fino al 31 dicembre 2020), sia un banco di prova per la tenuta della sterlina e le relazioni commerciali.  Quel che è certo è che non si potrà più viaggiare in Uk con la sola  carta di identità: scatterà l’obbligo di passaporto e visto elettronico, sul modello dell’Esta americano.

Le Ota e il dominio di Google
A metà novembre del 2019 Google cambia l’algoritmo per le ricerche di voli e hotel facendo tremare Expedia e Booking. I due colossi vedono sfavorire i loro risultati nelle pagine di ricerca e registrano una forte contrazione delle vendite (a fronte di mega investimenti su Google Ads).
A gennaio arriva l’aggiornamento di Google Travel che diventa un vero e proprio consulente di viaggio virtuale.  Con due mosse Big G ha dimostrato le sue enormi capacità e la voglia di investire nel settore. Le sorprese nel corso dell’anno non mancheranno.

Il mercato nero delle tariffe B2B
Il caso Amoma – portale fallito pochi mesi fa – che rivendeva tariffe di hotel dedicate esclusivamente al B2B su piattaforme B2C ha accesso i riflettori su queste pratiche scorrette e messo in allerta il settore.  Gli albergatori temono di non riuscire a tenere sotto controllo l’andamento dei prezzi, le agenzie dubitano sulla reale competività delle tariffe.
Ota e bedbank hanno iniziato un percorso di trasparenza rimettendo ordine tra i fornitori. Hotelbeds, per esempio, ha lanciato una campagna per la rate integrity e chiuso gli accessi a circa 800 canali di vendita “scorretti”.

Alla ricerca delle commissioni
A fine 2019 ha tenuto banco in Italia  il caso di Zoom, il nuovo contratto  del Gruppo Alpitour che sarebbe poco conveniente per le agenzie di viaggi. Il timore della distribuzione è che, dopo aver perso ampi margini sulla biglietteria aerea, ora anche gli operatori inizino a tagliare sempre più le remunerazioni.

Il caso irrisolto dei 737 Max
Dallo scorso marzo, dopo il tragico incidente Ethiopian, gli aeromobili 737 Max di Boeing non possono volare e il loro ritorno è avvolto in una nube di incertezza.
Intanto il ceo di Boeing, Dennis Muilenburg, si è dimesso, la società ha sospeso la produzione e alcune tra le maggiori compagnie aeree  hanno dovuto correre ai ripari (vedi Ryanair, Norwegian e American) tagliando rotte, chiudendo basi  e riprogettando il network.  Gli analisti, infine, prevedono un costante aumento delle tariffe proprio a causa della riduzione di capacità.

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Booking assorbe il portale Hoteles.net https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-assorbe-il-portale-hoteles-net/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-assorbe-il-portale-hoteles-net https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-assorbe-il-portale-hoteles-net/#respond Mon, 09 Dec 2019 08:57:41 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=34782 Booking integra nella sua piattaforma Hoteles.net. Il portale spagnolo, con oltre dodici anni di esperienza nel settore dell’hôtellerie, conta nel suo portfolio più di 18mila strutture in Spagna, 212.443 in Europa e circa 236mila nel mondo. In totale, qualcosa come quasi 500mila opzioni di soggiorno.

L’obiettivo di questo accordo – segnalano le due aziende – è quello di incrementare la presenza globale attaccando anche nuovi mercati, migliorando l’offerta.

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Booking integra nella sua piattaforma Hoteles.net. Il portale spagnolo, con oltre dodici anni di esperienza nel settore dell’hôtellerie, conta nel suo portfolio più di 18mila strutture in Spagna, 212.443 in Europa e circa 236mila nel mondo. In totale, qualcosa come quasi 500mila opzioni di soggiorno.

L’obiettivo di questo accordo – segnalano le due aziende – è quello di incrementare la presenza globale attaccando anche nuovi mercati, migliorando l’offerta. «Dobbiamo rafforzare il nostro brand e abbiamo scelto il migliore alleato», ha dichiarato Francisco Javier López Martínez, ceo di Hoteles.net.

«L’operazione avviene proprio quando Expedia è alle prese con le dimissioni del suo ceo, che non ha soddisfatto le aspettative della Ota», ha aggiunto López Martínez.

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Ora Booking lancia in Europa la piattaforma voli https://www.lagenziadiviaggimag.it/ora-booking-lancia-europa-la-piattaforma-voli/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ora-booking-lancia-europa-la-piattaforma-voli https://www.lagenziadiviaggimag.it/ora-booking-lancia-europa-la-piattaforma-voli/#respond Fri, 18 Oct 2019 09:19:40 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=33086 Era nell’aria da tempo, ma adesso il progetto pilota ha preso il via. Booking.com ha lanciato la sua piattaforma voli in Italia, Germania, Spagna, Irlanda, Austria Belgio e Olanda. Il lancio del progetto sancisce una nuova era per il colosso delle prenotazioni alberghiere online che intende così proporre la vendita non solo del volo+hotel, ma anche il volo secco ai suoi clienti.

La Ota ha integrato sul proprio portale e sull’app la piattaforma voli che viene alimentata dalla partnership con Etraveli che offre il servizio di prenotazione per oltre 650 compagnie aeree nel mondo.

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Era nell’aria da tempo, ma adesso il progetto pilota ha preso il via. Booking.com ha lanciato la sua piattaforma voli in Italia, Germania, Spagna, Irlanda, Austria Belgio e Olanda. Il lancio del progetto sancisce una nuova era per il colosso delle prenotazioni alberghiere online che intende così proporre la vendita non solo del volo+hotel, ma anche il volo secco ai suoi clienti.

La Ota ha integrato sul proprio portale e sull’app la piattaforma voli che viene alimentata dalla partnership con Etraveli che offre il servizio di prenotazione per oltre 650 compagnie aeree nel mondo. Dopo una prima fase di test nei Paesi europei, Booking dovrebbe estendere il servizio a livello globale.

Fino a poco tempo fa, infatti, il servizio voli di Booking consisteva in una tab sul sito che ridirezionava il cliente sul portale Kayak o LastMinute.com. Adesso, invece, tramite la collaborazione con Etraveli, la prenotazione avviene direttamente sul sito di Booking e la mail di conferma che arriva al cliente è inviata dall’Ota. Etraveli, in ogni caso, resta il gestore delle relazioni e dell’offerta con le compagnie aeree.

L’obiettivo di Booking, come già annunciato nei mesi precedenti, è quello di offrire un servizio completo di prenotazione per i viaggi che include non solo l’acquisto di un singolo servizio, ma anche l’intero pacchetto di accomodation, trasporti ed esperienze in loco.

Solo poche settimane fa, David Goulden, chief financial officer di Booking, aveva annunciato il modello da perseguire in questa nuova era, ovvero quello di essere un assistente personale di viaggio a 360°. «Non stiamo parlando semplicemente di vendere dei prodotti separati in un carrello, piuttosto vogliamo creare una esperienza senza frizioni, personalizzata, sviluppata grazie all’intelligenza artificiale e realmente connessa. È totalmente diverso dall’acquistare una serie di prodotti attraverso varie tab in un sito internet. Parliamo, invece, di un livello di interconnessione di prodotti e servizi che possono unificare tutta l’esperienza di viaggio».

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Itb Asia, i big del turismo a Singapore https://www.lagenziadiviaggimag.it/itb-asia-big-del-turismo-singapore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=itb-asia-big-del-turismo-singapore https://www.lagenziadiviaggimag.it/itb-asia-big-del-turismo-singapore/#respond Wed, 02 Oct 2019 05:00:47 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=32442 Innovazione, tecnologia e futuro. Saranno tutti all’insegna del payoff della manifestazione – Bold Thoughts, Bold Move – gli oltre 100 tra eventi, conferenze e seminari che andranno in scena durante la prossima edizione di Itb Asia (Singapore, 16-18 ottobre). Obiettivo: fornire ad addetti ai lavori e visitatori l’ultimo punto di vista su quello che bolle in pentola nella travel industry, grazie alla partecipazione di più di 260 tra i più importanti key player e speaker del settore, che si aggiungeranno alla parte più propriamente business (l’anno scorso, ad esempio, gli espositori furono più di un migliaio, come del resto i buyer, tutti arrivati a Singapore da più di 127 Paesi).

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Innovazione, tecnologia e futuro. Saranno tutti all’insegna del payoff della manifestazione – Bold Thoughts, Bold Move – gli oltre 100 tra eventi, conferenze e seminari che andranno in scena durante la prossima edizione di Itb Asia (Singapore, 16-18 ottobre). Obiettivo: fornire ad addetti ai lavori e visitatori l’ultimo punto di vista su quello che bolle in pentola nella travel industry, grazie alla partecipazione di più di 260 tra i più importanti key player e speaker del settore, che si aggiungeranno alla parte più propriamente business (l’anno scorso, ad esempio, gli espositori furono più di un migliaio, come del resto i buyer, tutti arrivati a Singapore da più di 127 Paesi).

«Riunendo alcuni tra i maggiori esperti del settore, Itb Asia si candida a essere la location ideale dove individuare le tendenze del futuro. Discuteremo gli highlight più attuali, mettendo in luce i business model più efficaci per restare competitivi. Più l’industria si evolve, più le aziende vogliono conoscere anche i passi da compiere per vincere le sfide», ha detto Katrina Leung, managing director di Messe Berlin (Singapore), ente organizzatore di Itb Asia.

Tutti da scoprire i topic del primo giorno della manifestazione (16 ottobre), in cui scenderanno in campo alcuni big del turismo mondiale e dell’hi-tech: da Bedbank a Hotelbeds Group, passando per Booking.com e Ibm. Ma a parlare di tecnologia dal palco del Marina Sands Bay di Singapore saranno anche i manager di portali, tmc e gds. Da American Express Global Business Travel a Ctrip, da Cwt a Sabre passando per la ota del Far East Traveloka. «La tecnologia gioca oggi un ruolo fondamentale in ogni parte dell’esperienza di viaggio, consentendo di localizzare il viaggiatore e di conoscerne le preferenze. Per tutti noi si tratta di una straordinaria opportunità di crescita, soprattutto in un mercato altamente competitivo come quello asiatico, dove trovare continuamente il modo per ottimizzare la customer experience è la sfida più importante per restare al passo con i tempi», ha aggiunto Angel Llull Mancas, vice president e managing director Asia-Pacifico di Booking.com.

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Booking evade il Fisco? Assoturismo chiede giustizia https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-evade-il-fisco-assoturismo-chiede-giustizia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-evade-il-fisco-assoturismo-chiede-giustizia https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-evade-il-fisco-assoturismo-chiede-giustizia/#respond Thu, 01 Aug 2019 07:23:49 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=31002 A poche ore dall’annuncio di possibili indagati nella vicenda che vede il portale Booking coinvolto in un’indagine per evasione fiscale pari a 350 milioni di euro, giunge la richiesta di intervento del legislatore da parte di Assoturismo Confesercenti.

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sono scattate nel dicembre 2018 con accertamenti richiesti dalla Procura di Genova. Il passaggio chiave dell’intera vicenda è il recupero del gettito fiscale, che non viene richiesto da Booking ai proprietari di abitazioni senza partita Iva e non viene poi versato dalla società.

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A poche ore dall’annuncio di possibili indagati nella vicenda che vede il portale Booking coinvolto in un’indagine per evasione fiscale pari a 350 milioni di euro, giunge la richiesta di intervento del legislatore da parte di Assoturismo Confesercenti.

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza sono scattate nel dicembre 2018 con accertamenti richiesti dalla Procura di Genova. Il passaggio chiave dell’intera vicenda è il recupero del gettito fiscale, che non viene richiesto da Booking ai proprietari di abitazioni senza partita Iva e non viene poi versato dalla società.

Un meccanismo che genera un doppio problema: la perdita di entrate per il Fisco e la concorrenza sleale nei confronti delle strutture ricettive che pagano l’Iva. Booking, invece, potrebbe operare come sostituto d’imposta, come fa per esempio Airbnb.

Allo stato dei fatti la società è sotto procedimento giudiziario per violazione della legge sui reati tributari, con una motivazione che recita: “L’intermediazione di Booking sugli affitti delle abitazioni di privati senza partite Iva, potrebbe aver generato, tra il 2013 e il 2019, un’evasione dell’Imposta sul valore aggiunto pari a 350 milioni di euro”.

Da qui la nota diffusa da Assoturismo nella quale si evidenzia che l’eventuale maxi evasione sarebbe “l’ulteriore dimostrazione che esiste davvero un problema di trasparenza e di concorrenza sleale nell’intermediazione turistica online. Una questione su cui la politica dovrebbe intervenire prima delle procure”.

Il presidente dell’associazione, Vittorio Messina, non usa mezzi termini: «Al di là del caso specifico, attendiamo da anni un intervento organico per riequilibrare le condizioni tra web e attività offline. Il boom degli affitti brevi e delle piattaforme di sharing economy è stato accompagnato da una crescita dilagante dei fenomeni di abusivismo e irregolarità, che danneggiano le imprese che seguono le norme e mettono a rischio i turisti».

«Nessun governo, italiano o europeo, sembra essere riuscito a trovare il modo di intervenire – prosegue Messina – La web tax approvata nell’ultima legge di Bilancio, seppur da correggere in molti punti, era un passo avanti nella giusta direzione, ma è rimasta lettera morta, in mancanza dei decreti attuativi necessari. Non si potrà lasciare a lungo la questione solo alle procure e alle forze dell’ordine: c’è bisogno di un nuovo quadro normativo, che crei le condizioni per una competizione leale con il canale web».

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Rivoluzione Sabre: via gds tutti gli hotel di Booking, Expedia e Bedsonline https://www.lagenziadiviaggimag.it/rivoluzione-sabre-via-gds-tutti-gli-hotel-di-booking-expedia-e-bedsonline/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=rivoluzione-sabre-via-gds-tutti-gli-hotel-di-booking-expedia-e-bedsonline https://www.lagenziadiviaggimag.it/rivoluzione-sabre-via-gds-tutti-gli-hotel-di-booking-expedia-e-bedsonline/#respond Mon, 01 Jul 2019 12:51:12 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=29950 Rivoluzione Sabre: via gds tutti gli hotel di Booking, Expedia e Bedsonline

Hotel e, più in generale, contenuti legati al mondo alberghiero provenienti da colossi come Booking, Bedsonline ed Expedia Partner Solutions. Tutto in un’unica schermata. Sabre si avvicina ancora di più alle esigenze di agenzie di viaggi, tmc e aziende e lancia Sabre Content Services for Lodging, una nuova soluzione completamente integrata nel gds americano attraverso cui acquistare, comparare prezzi e prenotare milioni di camere e servizi relativi all’hôtellerie in tutto il mondo.

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Rivoluzione Sabre: via gds tutti gli hotel di Booking, Expedia e Bedsonline

Hotel e, più in generale, contenuti legati al mondo alberghiero provenienti da colossi come Booking, Bedsonline ed Expedia Partner Solutions. Tutto in un’unica schermata. Sabre si avvicina ancora di più alle esigenze di agenzie di viaggi, tmc e aziende e lancia Sabre Content Services for Lodging, una nuova soluzione completamente integrata nel gds americano attraverso cui acquistare, comparare prezzi e prenotare milioni di camere e servizi relativi all’hôtellerie in tutto il mondo.

Traci Mercer, Sabre«Con questa soluzione abbiamo guardato alla domanda di entrambi i lati dell’industria: da un lato, tmc, adv e aziende, dall’altro albergatori e consolidatori», ha detto Traci Mercer, senior vice president of lodging, ground and sea for Sabre Travel Network durante il Sabre Technology Exchange tenutosi settimana scorsa a Las Vegas. «La soluzione che abbiamo ideato promette di rivoluzionare il modo in cui le agenzie prenoteranno tutto ciò che riguarda gli hotel».

Pensato per essere lanciato in tutti i principali mercati, tra cui anche l’Italia, Sabre Content Services for Lodging consente tra le altre cose di scegliere quale tipo di aggregatore utilizzare per effettuare le proprie ricerche. Secondo un recente studio, Sabre ha scoperto che, per agenzie e tmc, avere a disposizione uno strumento che consente di mettere a confronto le diverse opzioni presenti sul mercato in un’unica schermata, semplifica i processi di acquisto e di prenotazione del 30%.

Infine, grazie alla nuova soluzione tutte le prenotazioni, comprese quelle effettuate tramite aggregatori, sono da considerarsi dei segmenti attivi all’interno del gds. A breve, le nuove Api saranno rese disponibili in tutte le altre applicazioni targate Sabre, tra cui Sabre Red 360 e GetThere.

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Nel 2020 si pagherà in Libra: parola di Facebook https://www.lagenziadiviaggimag.it/nel-2020-si-paghera-in-libra-parola-di-facebook/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nel-2020-si-paghera-in-libra-parola-di-facebook https://www.lagenziadiviaggimag.it/nel-2020-si-paghera-in-libra-parola-di-facebook/#respond Wed, 19 Jun 2019 05:00:41 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=29523 Un vero e proprio marketplace dove acquistare servizi, anche turistici. E quello che diventerà Facebook quando farà il suo debutto Libra, la nuova criptovaluta ideata da Mark Zuckerberg che verrà lanciata nel 2020.

Basata sulla tecnologia blockchain, la moneta elettronica di Facebook sarà gestita da una società noprofit, la Libra Association con sede a Ginevra, di cui per il momento fanno parte 27 società, tra cui Mastercard, PayPal, PayU, Stripe, Visa, Booking, eBay, Lyft, Spotify, Uber e Coinbase, tutte disposte a versare un gettone da 10 miioni di dollari.

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Un vero e proprio marketplace dove acquistare servizi, anche turistici. E quello che diventerà Facebook quando farà il suo debutto Libra, la nuova criptovaluta ideata da Mark Zuckerberg che verrà lanciata nel 2020.

Basata sulla tecnologia blockchain, la moneta elettronica di Facebook sarà gestita da una società noprofit, la Libra Association con sede a Ginevra, di cui per il momento fanno parte 27 società, tra cui Mastercard, PayPal, PayU, Stripe, Visa, Booking, eBay, Lyft, Spotify, Uber e Coinbase, tutte disposte a versare un gettone da 10 miioni di dollari. L’obiettivo, ha spiegato Zuckerberg in un post sul suo social network, è di arrivare a cento al momento del lancio.

«La missione di Libra è creare una semplice infrastruttura finanziaria globale che abiliti miliardi di persone in tutto il mondo», è stato il commento lapidario dell’inventore di Facebook, che ha spiegato come i servizi operanti su Facebook, Messenger e WhatsApp coinvolgendo Libra, saranno gestiti da una nuova sussidiaria, Calibra.

NESSUNA FLUTTUAZIONE. Per rendere stabile la valuta, ed evitare le fluttuazioni che hanno segnato la storia di Bitcoin e altre criptovalute, Libra nascerà subito agganciata a un paniere di monete normali, come quelle emesse dalle banche centrali, come il dollaro e l’euro.

«Sarà regolata come ogni altro fornitore di servizi di pagamento e ogni informazione condivisa con Calibra resterà separata dalle informazioni condivise con Facebook. Aspiriamo a rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come si usano le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto», ha agggiunto Zuckerberg.

Una volta a regime, nel 2020 ci saranno quindi oltre 2 miliardi di persone (più quel miliardo e 700 milioni di individui che non hanno ancora un conto in banca, ma nella maggior parte dei casi hanno già in tasca uno smartphone) che potranno usare la criptovaluta non solo su Facebook, Instagram e Whatsapp, ma anche Booking e Uber per quanto riguarda il travel, oltre a eBay, Lift, Spotify, Booking, Iliad, Vodafone e tutte le aziende che stanno aderendo e che ora potranno raggiungere un pubblico ben più vasto che non ha la possibilità o non vuole avere una carta di credito.

QUANTO RISPARMIERÀ BOOKING. Per quanto riguarda i colossi del travel che hanno aderito al progetto, l’intento di Booking Holdings non lascia spazio a molti dubbi: porre un freno al crescente numero di sistemi di pagamento, tra cui, solo per fare qualche esempio, ci sono quelli che vanno per la maggiore in Cina e nei Paesi emergenti, da WeChat ad Alipay, passando per GrabPay. Proprio in alcuni mercati asiatici, infatti, il tradizionale modello pay-at-the-hotel scelto dalla multinazionale olandese sta lasciando sempre più spazio alla gestione non solo delle prenotazioni, ma anche dei pagamenti.

Con il risultato che, di fronte allo sviluppo di soluzioni di accomodation alternative che non riguardano più solo gli alberghi, i problemi potrebbero aumentare a dismisura in conseguenza del fatto che non tutti i proprietari di strutture extra-alberghiere accettano transazioni con carta di credito. Senza contare,poi, che utilizzando una criptovaluta come Libra, la stessa Booking Holdings potrebbe arrivare a risparmiare qualcosa come 500 milioni di dollari, ovvero l’importo che la multinazionale con sede ad Amsterdam avrebbe pagato (le stime sono di Skift) nel 2018 come fee sui pagamenti attraverso credit card.

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Confindustria Alberghi contro Booking: “Mina la competitività” https://www.lagenziadiviaggimag.it/confindustria-alberghi-contro-booking-mina-la-competitivita/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=confindustria-alberghi-contro-booking-mina-la-competitivita https://www.lagenziadiviaggimag.it/confindustria-alberghi-contro-booking-mina-la-competitivita/#respond Mon, 10 Jun 2019 08:05:21 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=29177 A poche ore dall’annuncio di Booking di voler applicare una fee anche sui servizi ancillari  erogati dagli alberghi – sebbene si tratti di una sperimentazione limitata agli Usa – arriva immediata la preoccupata replica di Confindustria Alberghi. 

“Siamo molto allarmati dalle notizie che arrivano dagli Stati Uniti. La procedura che è in fase di sperimentazione potrebbe ben presto diventare prassi anche qui in Italia. Alle criticità già in atto, quando si parla di intermediazione online, potrebbe aggiungersi l’ennesimo fattore negativo che di fatto penalizzerebbe ulteriormente il settore.

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A poche ore dall’annuncio di Booking di voler applicare una fee anche sui servizi ancillari  erogati dagli alberghi – sebbene si tratti di una sperimentazione limitata agli Usa – arriva immediata la preoccupata replica di Confindustria Alberghi. 

“Siamo molto allarmati dalle notizie che arrivano dagli Stati Uniti. La procedura che è in fase di sperimentazione potrebbe ben presto diventare prassi anche qui in Italia. Alle criticità già in atto, quando si parla di intermediazione online, potrebbe aggiungersi l’ennesimo fattore negativo che di fatto penalizzerebbe ulteriormente il settore. È fondamentale che le imprese alberghiere possano continuare a competere a livello internazionale senza subire ingiusti condizionamenti e penalizzazioni da parte di questi colossi del web”, conclude la nota dell’associazione.

No comment, invece, da parte di  Federalberghi,  che per il momento preferisce limitarsi ad osservare che certe “notizie da parte di Booking nascono dall’esigenza di avere una costante visibilità sui media”.

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Booking “testa” la fee sulle ancillary per gli hotel https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-testa-la-fee-sulle-ancillary-per-gli-hotel/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-testa-la-fee-sulle-ancillary-per-gli-hotel https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-testa-la-fee-sulle-ancillary-per-gli-hotel/#respond Thu, 06 Jun 2019 10:19:15 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=29085 Booking intende applicare una fee agli hotel anche sulle ancillary e i servizi. L’ultima novità della Ota, che già da maggio a iniziato a notificare alle strutture ricettive la sua nuova policy, prevede che gli hotel paghino una commissione anche sulle spese accessorie come ad esempio la colazione, il parcheggio o il wifi finalizzate sia in fase di prenotazione sia durante il soggiorno.

In quest’ultimo caso, infatti, le commissioni andrebbero scalato al momento del check out del cliente in hotel.

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Booking intende applicare una fee agli hotel anche sulle ancillary e i servizi. L’ultima novità della Ota, che già da maggio a iniziato a notificare alle strutture ricettive la sua nuova policy, prevede che gli hotel paghino una commissione anche sulle spese accessorie come ad esempio la colazione, il parcheggio o il wifi finalizzate sia in fase di prenotazione sia durante il soggiorno.

In quest’ultimo caso, infatti, le commissioni andrebbero scalato al momento del check out del cliente in hotel. Una novità che sta già scatenando polemiche negli Usa, dove la nuova policy è attiva in via sperimentale dal 1° giugno.

Polemiche dovute a due fattori: da un lato quello che viene considerato come un ulteriore aggravio per gli hotel che usano il portale (mentre nessun ricarico verrà applicato al cliente, ndr) e dall’altro l’eccessivo controllo che Booking intende operare sulle fatturazioni della struttura ricettiva e sul suo rapporto con il cliente finale.

La nuova norma sulle commissioni dovrebbe essere estesa a tutto il mondo nei prossimi mesi. Nel frattempo la sperimentazione negli Usa darà già un riscontro sulla capacità negoziale degli alberghi con il colosso dell’online e sulle eventuali proteste che la categoria dell’ospitalità potrebbe attuare contro la nuova imposizione.

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Amadeus porta gli hotel di Booking in agenzia https://www.lagenziadiviaggimag.it/amadeus-porta-gli-hotel-booking-agenzia/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=amadeus-porta-gli-hotel-booking-agenzia https://www.lagenziadiviaggimag.it/amadeus-porta-gli-hotel-booking-agenzia/#respond Wed, 22 May 2019 11:00:04 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=28550 Nuova collaborazione per Amadeus, che firma una partnership con il colosso Booking.com per implementare la gamma di prodotto dell’ospitalità sulla sua piattaforma, Amadeus Selling Platform Connect.

Grazie a questa collaborazione, quindi, le agenzie di viaggi partner del player tecnologico avranno accesso ai contenuti indicizzati offerti dalla Ota – dagli hotel ai resort, dalle case agli appartamenti – e Amadeus conta su un aumento del 30% delle opzioni di ospitalità.

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Nuova collaborazione per Amadeus, che firma una partnership con il colosso Booking.com per implementare la gamma di prodotto dell’ospitalità sulla sua piattaforma, Amadeus Selling Platform Connect.

Grazie a questa collaborazione, quindi, le agenzie di viaggi partner del player tecnologico avranno accesso ai contenuti indicizzati offerti dalla Ota – dagli hotel ai resort, dalle case agli appartamenti – e Amadeus conta su un aumento del 30% delle opzioni di ospitalità. L’ampia gamma di offerta di Booking.com verrà visualizzata insieme agli altri contenuti di viaggio, per consentire alle agenzie di prenotare in modo più agevole l’intero viaggio del cliente, che potrà scegliere tra una varietà di possibilità e tariffe e disporre di un unico itinerario che copre il viaggio dall’inizio alla fine.

«Siamo orgogliosi di realizzare questo progresso commerciale con un fornitore di soluzioni ricettive noto in tutto il mondo per il suo successo. Siamo certi che la collaborazione tra Amadeus e Booking.com porterà diversi benefici alle nostre agenzie di viaggi – ha dichiarato Gabriele Rispoli, direttore commerciale Amadeus – La ricettività è una nostra priorità, per questo stiamo investendo attivamente per arricchire ulteriormente il nostro portafoglio. La tecnologia di Amadeus, combinata con i contenuti di Booking.com, permetterà agli agenti di ricercare, prenotare e integrare in modo trasparente i contenuti della Ota, assicurando una procedura di prenotazione semplice, oltre che un’agevole personalizzazione delle soluzioni di viaggio per i clienti. Tutto questo rientra nella nostra mission tesa a realizzare un Live Travel Space».

Ogni giorno attraverso la piattaforma Booking.com vengono prenotate oltre 1,5 milioni di stanze in 228 Paesi e regioni del mondo.

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