Daniel Marovitz Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/daniel-marovitz/ Network multimediale di informazione turistica Fri, 06 Aug 2021 13:05:00 +0000 it-IT hourly 1 https://euhkb3nhdo3.exactdn.com/wp-content/uploads/2017/02/cropped-logo_quadrato.png?lossy=1&resize=32%2C32&ssl=1 Daniel Marovitz Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/daniel-marovitz/ 32 32 Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi https://www.lagenziadiviaggimag.it/buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi https://www.lagenziadiviaggimag.it/buy-now-pay-later-la-rivoluzione-dei-viaggi/#respond Fri, 06 Aug 2021 11:19:08 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=54305 Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi

La pandemia ha spinto il settore del turismo e il fintech a trovare un terreno comune prima del previsto per affrontare e superare insieme la più grande crisi del travel degli ultimi 70 anni. Il modello “Buy Now, Pay Later” (Bnpl) – dopo le spinte di Amazon e Apple nel settore ecommerce generalista – sta facendo breccia nella travel industry, partendo dalle big Ota per arrivare alle startup. I competitor da scalzare sembrano essere le carte di credito – soprattutto nel settore delle vacanze e viaggi leisure – a colpi di pagamenti a rate, zero fee e transazioni immediate senza necessità di contratti.

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Buy Now Pay Later, la rivoluzione dei viaggi

La pandemia ha spinto il settore del turismo e il fintech a trovare un terreno comune prima del previsto per affrontare e superare insieme la più grande crisi del travel degli ultimi 70 anni. Il modello “Buy Now, Pay Later” (Bnpl) – dopo le spinte di Amazon e Apple nel settore ecommerce generalista – sta facendo breccia nella travel industry, partendo dalle big Ota per arrivare alle startup. I competitor da scalzare sembrano essere le carte di credito – soprattutto nel settore delle vacanze e viaggi leisure – a colpi di pagamenti a rate, zero fee e transazioni immediate senza necessità di contratti.

Il primo passo è stato quello di Booking, che qualche settimana fa ha annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore. La divisone della Ota, guidata da Daniel Marovitz, ha due grandi obiettivi davanti a sé: rastrellare nuovi  clienti – quindi nuovi flussi di entrate – e rendere più facile l’utilizzo della piattaforma permettendo la dilazione dei pagamenti ai clienti e la certezza dell’incasso ai fornitori.

Ma oltre alle divisioni in house progettate dai giganti del big tech, il fenomeno più interessante sembra essere quello dei servizi esterni che si sono imposti nel retail (moda e beni di consumo in generale) e che ora puntano ai pagamenti nel travel.

Mentre il settore anglosassone ha già fatto grandi passi avanti rispetto al Bnpl – Revolut, app di fintech ingelse che conta 16 milioni di utenti ha iniziato ad aprirsi al mercato di hotel, case vacanze e guest house; la statunitense Uplift ha già esteso i suoi pagamenti a rate nel settore aereo e delle crociere – l’Europa sta scoprendo adesso il potenziale di questo settore.

Il leader continentale del settore Bnpl, ad oggi è la svedese Klarna (valutata oltre 45,6 miliardi di dollari) che conta 90 milioni di utenti attivi e 2 milioni di transazioni al giorno tramite i circa 250mila etailer con cui sono stati siglati accordi (tra i più importanti H&M, Sephora, Macy’s, Ikea, Expedia, Samsung e Ralph Lauren).

SCALAPAY E HOLIPAY: L’ESEMPIO ITALIANO
Dall’Italia arriva, per esempio, Scalapay, nata nel 2019 e diffusasi soprattutto nei settori come moda, prodotti per la casa, per bambini e sport. Il salto nel travel è stato una diretta conseguenza dei piani di espansione dell’azienda guidata da Simone Mancini.

«Il nostro modello prevede esclusivamente una commissione sulla transazione andata a buon fine, senza costi fissi – racconta Matteo Ciccalè, sales director della startup – Questa commissione è a copertura dei seguenti servizi: assunzione del rischio finanziario, ad esempio legata all’anticipo dell’intero importo che viene riconosciuto immediatamente; gestione della transazione, che viaggia attraverso i circuiti Visa, Mastercard Amex, carte di debito, carte prepagate con e senza iban e bonifici bancari; acquisizione nuovi clienti dal marketplace Scalapay».

Secondo Ciccalè, inoltre, la scelta di investire nel travel è frutto proprio di una esplicita necessità evidenziata dai loro clienti, soprattutto rispetto ai prodotti come soggiorni, trasporti, e crociere. «I nostri primi partner sono due tour operator: Dlt Viaggi, specializzato nella vendita online di villaggi e hotel italiani; e Tramundi, dinamica e recente realtà specializzata nella vendita online di viaggi di gruppo originali, con guide locali. A breve, però, contiamo di espandere il portfolio a catene alberghiere, alberghi, e parchi divertimento», annuncia il manager.

È tutta italiana anche Holipay, fintech specializzata nel settore dell’ospitalità fondata da Mattia Casadio, dottore commercialista esperto di finanza alberghiera, che ha creato un sistema automatico di incasso di rate anticipate e garantite per le prenotazioni alberghiere. Anche Holipay si promuove come un servizio a “zero costi fissi” per l’albergatore e che favorisce il cliente finale eliminando totalmente le lungaggini di concessione del credito, i costi di istruttoria le commissioni e gli interessi bancari. L’acquisto è immediato e in un click e si può pagare in 5 o 10 rate senza alcuna maggiorazione di prezzo.

LA SVOLTA NEL TRASPORTO AEREO
L’altra grande scommessa del Bnpl, però, è il settore del trasporto aereo. Poche settimane fa la startup londinese Fly Now Pay Later ha totalizzato 45 milioni di sterline al primo round di finanziamento e si sta espandendo rapidamente in Germania, Francia e Usa. Non solo, pochi giorni fa ha anche firmato un accordo con ChargeAfter, un network di punti vendita e di servizi “buy now pay later” globale. Invece di addebitare gli interessi, Fly Now Pay Later addebita una commissione di transazione, che i clienti possono pagare al momento della prenotazione oppure diluire all’interno delel rate (fio a un massimo di 12 mesi).

Sull’altro lato dell’oceano, negli States, Affirm Holdings è il partner per i pagamenti rateali di Delta Vacation (la sezione di pacchetti vacanze di Delta Air Lines, ndr); il vettore JetBlue si affida a MarcusPay di Goldman Sachs; e la stessa Uplift ha già accordi con le maggiori compagnie aeree (da American Airlines a United, da Frontier a Lufthansa e Aeromexico).

Biglietteria aerea e Bnpl diventa, quindi, un’altra novità che la stessa Scalapay in Italia ha preso di mira, preparandosi anche allo scottante tema di eventuali refund e rimborsi. «La nostra tecnologia permette una gestione autonoma dei rimborsi, via Api o con un nostro back-end. I partner possono applicare le proprie policy di cancellazione e gestire rimborsi parziali o totali», spiega Ciccalè. Così come le garanzie che Scalapay offre su eventuali insoluti da parte dei clienti. «Il nostro servizio di assistenza al pagamento – interno e dedicato – è un’eccellenza nella gestione di queste tipologie di problematiche. Siamo in grado di analizzare e gestire le diverse situazioni personali, applicando soluzioni che vanno incontro alle necessità dei consumatori».

L’ULTIMA GRANDE MONTAGNA
È così che Scalapay & co. in tutto il mondo sfidano le carte e gli istituti di credito – bypassando tutta la burocrazia legata alle richieste di prestito o finanziamenti – cercando di scalare quella che Marovitz di Booking FinTech ha definito come «l’ultima grande montagna nella relazione tra fornitori e clienti. Il travel è diverso da ogni altro tipo di prodotto o servizio nel mondo dell’ecommerce, soprattutto a causa del divario di tempo spesso enorme che passa tra l’impegno finanziario di una prenotazione del cliente e il tempo in cui questo intraprende effettivamente il viaggio. Molte persone prenotano e pagano il viaggio fino a un anno in anticipo, il che crea problemi di cash flow sia per i viaggiatori che per i fornitori».

Il sistema Scalapay, per esempio, consente di acquistare beni e servizi dilazionando il pagamento in tre rate senza interessi per il cliente e senza costi di attivazione per il venditore, che riceve subito l’intera cifra in cambio di una percentuale del 4,2% medio su ogni acquisto.

«Il momento del pagamento è cruciale nell’esperienza d’acquisto. Scalapay lo semplifica, infatti l’anagrafica è precompilata così come i dati della carta. In questo modo, per completare la prenotazione, è necessario solamente un click. Miglioriamo la liquidità aziendale grazie al pagamento anticipato dell’intera prenotazione, siamo un marketing engine in grado di supportare l’aumento dello scontrino medio del 48% e un aumento delle vendite dell’11%», conclude Ciccalè.

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Booking apre la divisione FinTech per i pagamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti https://www.lagenziadiviaggimag.it/booking-apre-la-divisione-fintech-per-i-pagamenti/#respond Wed, 07 Jul 2021 05:00:31 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=53205 Pagamenti a rate o anche formule variegate di buy now-pay later (compra oggi e paghi dopo): il settore ecommerce – spinto dagli enormi successi in tempi di pandemia – sta rivoluzionando le formule dei pagamenti. Anche il travel non si vuole far trovare impreparato; soprattutto le grandi Ota. Il primo passo sembra essere quello di Booking, che ha appena annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore.

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Pagamenti a rate o anche formule variegate di buy now-pay later (compra oggi e paghi dopo): il settore ecommerce – spinto dagli enormi successi in tempi di pandemia – sta rivoluzionando le formule dei pagamenti. Anche il travel non si vuole far trovare impreparato; soprattutto le grandi Ota. Il primo passo sembra essere quello di Booking, che ha appena annunciato la nascita della nuova business unit interna FinTech, interamente dedicata al settore.

La nuova divisione, che opererà come business indipendente ma dentro il Gruppo Booking, conta di arrivare a comprendere almeno 400 dipendenti distribuiti su due sedi (Amsterdam e Shanghai) entro la fine di quest’anno. L’obiettivo? Semplificare i pagamenti e le transazioni finanziare per i clienti e le aziende all’interno del suo travel marketplace, ovvero creare un ulteriore esperienza di acquisto senza frizioni in un settore che soffre di particolari gap temporali e tecnici tra fruizione e pagamento di un servizio; oltre ovviamente ad accrescere le vendite aumentando lo share di mercato della Ota olandese.

Lo ha spiegato per bene proprio Daniel Marovitz, scelto da Booking per guidare la divisione FinTech in qualità di senior vice president.«Ciò che ci rende differenti da altri grandi player del mondo ecommerce è la portata e la scala internazionale del nostro business. Le strutture e gli hotel partner in Giappone ospitano regolarmente i nostri host francesi e viceversa: il mix di transazioni di valuta e i passaggi attraverso varie frontiere è un punto debole del nostro mercato e quindi può diventare anche una nuova opportunità per migliorarci».

Secondo Marovitz, infatti, «i vari mercati hanno pratiche e metodi di pagamento molto diversi tra loro e colmare questo divario (attraverso la nuova business unit, ndr) ci aiuterà a diventare un intermediario che annulla le frizioni e gli attriti. Il travel è diverso da ogni altro tipo di prodotto o servizio nel mondo dell’ecommerce, soprattutto a causa del divario di tempo spesso enorme che passa tra l’impegno finanziario di una prenotazione del cliente e il tempo in cui questo intraprende effettivamente il viaggio. Molte persone prenotano e pagano il viaggio fino a un anno in anticipo, il che crea problemi di cash flow sia per i viaggiatori che per i fornitori. Lavoreremo per trovare soluzioni creative per aiutare il nostro mercato a funzionare in modo più efficiente, flessibile e sicuro per tutti i partecipanti», ha concluso il manager.

Marovitz non è entrato nel dettaglio dei progetti e delle proposte che FinTech lancerà e che potranno essere integrati nei servizi di prenotazione di Booking, ma interpretando le sue parole è chiaro che la Ota non vuole solo semplificare le transazioni internazionali, ma intende aprire anche a formule meno rigide e più creative di finanziamento e di pagamenti che aiutino la liquidità sia dei clienti sia dei partner.

Nuovi scenari, dunque, si apriranno e anche questa volta il settore tradizionale dei viaggi – agenzie e operatori in primis – dovrà seguirne con attenzione l’evoluzione per rispondere alle novità lanciate dai big player tecnologici.

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