Adeguamenti salariali, miglioramenti e correzione di storture e iniquità. È su queste basi che è stato rinnovato il Ccnl Gruppo Enav assistenza al volo, come hanno riferito Filt-Cgil e Uiltrasporti dopo aver raggiunto l’accordo.
“Abbiamo sottoscritto il rinnovo della sezione specifica del Ccnl Assocontrol – Gruppo Enav – riferiscono le sigle di settore – avvenuto dopo una serie di mobilitazioni, assemblee e scioperi di tutti i dipendenti del Gruppo.
]]>Adeguamenti salariali, miglioramenti e correzione di storture e iniquità. È su queste basi che è stato rinnovato il Ccnl Gruppo Enav assistenza al volo, come hanno riferito Filt-Cgil e Uiltrasporti dopo aver raggiunto l’accordo.
“Abbiamo sottoscritto il rinnovo della sezione specifica del Ccnl Assocontrol – Gruppo Enav – riferiscono le sigle di settore – avvenuto dopo una serie di mobilitazioni, assemblee e scioperi di tutti i dipendenti del Gruppo. L’intesa porta finalmente concreti aumenti economici per tutti i lavoratori e rende il contratto più equo, completo, attento alle specificità professionali e corregge molte criticità presenti nella stesura precedente. Inoltre, a seguito del confronto odierno, il Gruppo Enav procederà anche all’assunzione di 400 nuove lavoratrici e lavoratori”.
I sindacati ringraziamo “principalmente tutte le lavoratrici e i lavoratori che ci hanno sostenuto nella scelta di non sottoscrivere il Ccnl lo scorso luglio, così come era stato sottoposto inizialmente e che, con i loro sforzi e le loro mobilitazioni, ci hanno permesso di portare avanti una linea basata su richieste concrete per ristabilire i principi di equità e ridistribuzione delle risorse all’interno della contrattazione nazionale”.
“Questo passaggio – concludono Filt-Cgil e Uiltrasporti – ci darà la possibilità e la forza nei prossimi mesi, di lavorare, auspicabilmente anche con le altre organizzazioni sindacali presenti nel Gruppo, per essere sempre più incisivi, evitando dannose sperequazioni, al fine di garantire quei miglioramenti che, purtroppo, oggi ancora mancano all’interno della contrattazione nazionale, in funzione della prossima trattativa di rinnovo che ci vedrà impegnati già dai primi mesi del 2025“.
]]>easyJet chiuderà la base operativa di Venezia entro marzo 2025. Una decisione unilaterale che, come ribadito dai sindacati, avrà un impatto drammatico su circa 200 lavoratori e le loro famiglie.
Con una nota, infatti, le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Uiltrasporti si dicono “pronte a confrontarci con l’azienda, ma chiediamo che siano tutelate le esigenze dei dipendenti di Venezia e che la crescita della compagnia non avvenga a scapito di chi ci lavora”.
]]>easyJet chiuderà la base operativa di Venezia entro marzo 2025. Una decisione unilaterale che, come ribadito dai sindacati, avrà un impatto drammatico su circa 200 lavoratori e le loro famiglie.
Con una nota, infatti, le organizzazioni sindacali Filt Cgil e Uiltrasporti si dicono “pronte a confrontarci con l’azienda, ma chiediamo che siano tutelate le esigenze dei dipendenti di Venezia e che la crescita della compagnia non avvenga a scapito di chi ci lavora”.
”Siamo consapevoli delle opportunità di crescita che easyJet può cogliere in Italia – prosegue la nota – e sosteniamo pienamente il piano di espansione soprattutto in un’ottica di apertura di nuove basi come Roma Fiumicino e Milano Linate. Tuttavia è indispensabile che questo sviluppo avvenga con un approccio rispettoso verso tutti i dipendenti. Chiediamo dunque che easyJet mostri sensibilità sociale, integrando i lavoratori in questo percorso di crescita senza penalizzarli”.
Filt Cgil e Ulitrasporti aggiungono poi che “easyJet è stata un esempio di come utili, welfare e rispetto delle regole del lavoro in Italia potessero convivere.. È imprescindibile che l’azienda avvii un dialogo costruttivo con le parti sociali per trovare soluzioni sostenibili che tutelino i lavoratori”.
Aumenti in busta paga e assistenza sanitaria integrativa per i marittimi: è stato sottoscritto la mattina dell’11 luglio, presso la sede di Confitarma a Roma, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale unico dell’industria armatoriale, con scadenza al 31 dicembre 2026, che ora verrà sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore prima della validazione.
Il rinnovo, oltre al recupero salariale con un aumento del trattamento economico complessivo che supera il 15% di cui a regime 202 euro di aumento tabellare su parametro medio (nostromo), prevede anche innovazioni sul piano normativo e per quanto riguarda la salute e sicurezza.
]]>Aumenti in busta paga e assistenza sanitaria integrativa per i marittimi: è stato sottoscritto la mattina dell’11 luglio, presso la sede di Confitarma a Roma, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale unico dell’industria armatoriale, con scadenza al 31 dicembre 2026, che ora verrà sottoposto alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore prima della validazione.
Il rinnovo, oltre al recupero salariale con un aumento del trattamento economico complessivo che supera il 15% di cui a regime 202 euro di aumento tabellare su parametro medio (nostromo), prevede anche innovazioni sul piano normativo e per quanto riguarda la salute e sicurezza.
Inoltre è stata definita la costituzione di un sistema di assistenza sanitaria integrativa per tutti i marittimi, in grado di assisterli in ogni parte del mondo.
L’accordo – avevamo anticipato alcuni giorni fa che fosse in dirittura d’arrivo – è stato raggiunto tra i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti con le associazioni datoriali Confitarma, Assarmatori, Assorimorchiatori e Federimorchiatori.
“È stata siglata, dopo circa 70 incontri e un anno di lavoro, l’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto nazionale unico dell’industria armatoriale – ha annunciato in una nota Filt Cgil – il rinnovo, al cui raggiungimento ha contribuito una delegazione trattante composta prevalentemente da marittimi, avrà decorrenza dal 1° gennaio 2024 e durata fino al 31 dicembre 2026 e interessa circa 70mila marittimi tra comunitari ed extra comunitari. La parte economica prevede un aumento complessivo al parametro medio (nostromo) di 202 euro, corrisposto in tre tranche, dal 1° luglio 2024 pari 80,80 euro, dal 1° luglio 2025 pari a 60,20 euro e dal 1° luglio 2026 pari 60,20 euro. Per il periodo di vacanza contrattuale di 6 mesi, il contratto era scaduto il 31 dicembre 2023, verrà riconosciuto un importo una tantum di 380 euro, erogato a luglio 2024 per una cifra pari a 200 euro e gennaio 2025 per una cifra pari a 180 euro. Dal punto di vista economico inoltre sono previsti aumenti su previdenza complementare (1% aggiuntivo) e sull’elemento perequativo in caso di assenza di contrattazione di secondo livello (1% aggiuntivo)”.
«Nonostante le gravi difficoltà vissute in questo momento dal punto di vista economico e geopolitico, quello raggiunto rappresenta un risultato importante in un settore fondamentale per l’economia nazionale come quello marittimo – hanno dichiarato il segretario generale Marco Verzari, il segretario nazionale Giuliano Galluccio e il responsabile del dipartimento nazionale marittimi di Uiltrasporti Giuseppe Nocerino – Attraverso un’unitarietà di intenti è stato possibile raggiungere una sintesi positiva che oltre a essere un punto di partenza importante, rappresenta un investimento per le imprese marittime, per le lavoratrici e i lavoratori e per il Paese intero. Ci auguriamo che la stessa unitarietà possa esprimersi ora anche ai tavoli ministeriali per arrivare a regole certe nell’interesse di tutto il mondo marittimo e di tutti i suoi lavoratori».
]]>In attesa del verdetto Ue sull’operazione Ita Airways-Lufthansa, che arriverà entro il 4 luglio, i vertici della compagnia aerea nazionale hanno incontrato i sindacati, fornendo loro un aggiornamento sulla trattativa con Bruxelles, i cui dettagli sono stati ormai ampiamente riportati, e illustrando i buoni risultati dei primi 5 mesi dell’anno con un aumento del 36% dei ricavi sul 2023, un Ebit a 40 milioni di euro e una liquidità di cassa rassicurante pari a circa 420 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno 240 milioni di un finanziamento richiesto per l’acquisto di nuovi aeromobili di proprietà, per chiudere l’anno – come da Piano industriale – con una flotta di 96 velivoli.
]]>In attesa del verdetto Ue sull’operazione Ita Airways-Lufthansa, che arriverà entro il 4 luglio, i vertici della compagnia aerea nazionale hanno incontrato i sindacati, fornendo loro un aggiornamento sulla trattativa con Bruxelles, i cui dettagli sono stati ormai ampiamente riportati, e illustrando i buoni risultati dei primi 5 mesi dell’anno con un aumento del 36% dei ricavi sul 2023, un Ebit a 40 milioni di euro e una liquidità di cassa rassicurante pari a circa 420 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno 240 milioni di un finanziamento richiesto per l’acquisto di nuovi aeromobili di proprietà, per chiudere l’anno – come da Piano industriale – con una flotta di 96 velivoli.
Secondo quanto le rappresentanze sindacali hanno riferito ai media al termine dell’incontro con il presidente di Ita, Antonino Turicchi e il direttore generale, Andrea Benassi, il vero nodo nella trattativa con Bruxelles rimangono i collegamenti di lungo raggio e in particolare nel Nord America con i voli su San Francisco, Washington, Chicago e Toronto. Infatti, la Commissione Ue ha giudicato insufficiente la proposta di congelare l’ingresso di Ita nella joint venture con United e Air Canada per due anni. Ma pare che nell’ultima lettera inviata da Lufthansa e Mef si sia giocata la carta di accordi di interlinea per assicurare l’ingresso di nuovi competitor esterni a Star Alliance a tutela della concorrenza.
«Da quanto espresso dai vertici Ita abbiamo appreso che lo stato dell’azienda è buono – ha dichiarato Fabrizio Cuscito di Filt-Cgil – e con questi dati positivi si può e si deve ragionare su investimenti, apertura di nuove rotte, aumento del numero di aerei di lungo raggio, nuove assunzioni e il rinnovo contratto nazionale con il giusto aumento dei salari e delle tutele». Positiva anche la valutazione di Ivan Viglietti di Uiltrasporti che si è soffermato sull’importanza di un aumento della capacità d’offerta aerea del 35% per la stagione estiva che potrà garantire al vettore di operare al meglio, incassare di più e mantenere performance all’altezza di una compagnia che vuole crescere.
Dai sindacati c’è anche la conferma della piena condivisione sulle recenti valutazioni del direttore generale di Iata, Willie Walsh, il quale, interrogato sull’operazione Ita-Lh, ha esplicitamente dichiarato che senza un accordo con il Gruppo tedesco, la compagnia italiana non avrebbe futuro, e tutte le sigle sindacali hanno ribadito che l’unione con Lufthansa, attraverso l’acquisizione del 90% di Ita per 830 milioni di euro, produrrebbe benefici per il trasporto aereo europeo, oltre a salvaguardare migliaia di posti di lavoro.
E sempre ieri si è fatta sentire la voce di Altro Consumo che, in difesa degli utenti aerei e apprezzando il lavoro svolto fino ad oggi dalle istituzioni comunitarie a garanzia del mantenimento dell’equilibrio concorrenziale nel mercato europeo, in una nota «invita gli attori coinvolti a prendere in debita considerazione le conseguenze che si avrebbero per tutti nell’ipotesi di una possibile ennesima crisi nei conti della compagnia italiana conseguente al mancato accordo in definizione e che, come già successo nei decenni passati, potrebbe anche comportare nuovi oneri per la fiscalità generale e, di conseguenza, per i consumatori e i contribuenti italiani».
]]>Questo matrimonio s’ha da fare. Ora. È l’appello ad approvare il prima possibile la partnership Ita-Lufthansa, rivolto alla Commissione europea dai sindacati italiani e tedeschi di tutte le categorie di lavoratori delle due compagnie: la nota congiunta, in italiano e in tedesco, è stata firmata da Filt Cgil, Uiltrasporti, Anpac, Vereinigung cockpit, Aeropers, Aca, Vida, Verdi e Ufo.
È un passaggio importante anche per la salvaguardia dei posti di lavoro, sottolineano le sigle di settore, che lanciano un messaggio inequivocabile: «In qualità di rappresentanti di tutte le categorie dei dipendenti di Ita Airways e del gruppo Lufthansa, sosteniamo pienamente la partnership industriale e l’ingresso del gruppo Lufthansa in Ita Airways.
]]>Questo matrimonio s’ha da fare. Ora. È l’appello ad approvare il prima possibile la partnership Ita-Lufthansa, rivolto alla Commissione europea dai sindacati italiani e tedeschi di tutte le categorie di lavoratori delle due compagnie: la nota congiunta, in italiano e in tedesco, è stata firmata da Filt Cgil, Uiltrasporti, Anpac, Vereinigung cockpit, Aeropers, Aca, Vida, Verdi e Ufo.
È un passaggio importante anche per la salvaguardia dei posti di lavoro, sottolineano le sigle di settore, che lanciano un messaggio inequivocabile: «In qualità di rappresentanti di tutte le categorie dei dipendenti di Ita Airways e del gruppo Lufthansa, sosteniamo pienamente la partnership industriale e l’ingresso del gruppo Lufthansa in Ita Airways. Chiediamo alla Commissione Ue di approvare e sostenere l’operazione in modo tempestivo, al fine di mantenere il primato europeo sulle infrastrutture critiche del trasporto aereo».
Non c’è più tempo da perdere, dunque, ribadiscono i sindacati, sarebbe imperdonabile non cogliere l’attimo fuggente dopo le tante puntate di una telenovela che sembra infinita. «Questo sviluppo è la strada giusta per Ita e arriva al momento giusto per salvaguardare i posti di lavoro e le condizioni come personale di terra, di cabina e piloti. È anche un passo fondamentale per mantenere l’aviazione europea forte e affidabile per i cittadini e per l’economia».
Finora ne abbiamo viste di tutte i colori: scontri verbali tra governo italiano e Ue, il mancato arrivo della famosa notifica a Bruxelles, Lufthansa sempre un po’ defilata – ma decisa a non accollarsi gli ex Alitalia, nel frattempo impegnati in diversi contenziosi – l’invito dell’’Ue al gruppo tedesco di rinunciare ad alcuni slot, Air France-Klm che da lontano non si perde un capitolo della storia. E allora è tempo di mettere un punto a questa storia, come chiedono i sindacati, perché «un forte impegno per la crescita di Ita e per la partnership industriale con Lufthansa garantisce un futuro solido per i lavoratori e un’operatività sostenibile per un’infrastruttura fondamentale per l’Italia. Come rappresentanti di tutti i lavoratori, continueremo a lavorare insieme per un’Ita forte, un Gruppo Lufthansa forte e un sistema aeronautico europeo forte».
E (per ora) è tutto: linea a Bruxelles.
]]>Rispetto all’accordo dei sindacati con la concorrente Italo – in procinto di essere acquisito da Msc Group e che ha visto il passo indietro di Uiltrasporti – in questo caso la trattativa ha soddisfatto tutte le sigle dei lavoratori.
]]>Rispetto all’accordo dei sindacati con la concorrente Italo – in procinto di essere acquisito da Msc Group e che ha visto il passo indietro di Uiltrasporti – in questo caso la trattativa ha soddisfatto tutte le sigle dei lavoratori.
Per quanto riguarda Trenitalia, quindi, il nuovo accordo prevede 2.000 nuove assunzioni per il 2023, l’aumento del ticket restaurant per tutti i lavoratori delle società del gruppo Fs a 10,50 euro a partire dal primo ottobre, misure di mitigazione nei turni degli equipaggi, opportunità di crescita professionale e formazione.
«Nel pomeriggio di ieri abbiamo siglato un accordo con Trenitalia che pone fine alla vertenza in atto e prevede 2.000 nuove assunzioni, che superano del 50% il turn over nei settori degli equipaggi, della manutenzione rotabili, del commerciale e degli uffici. Questo rappresenta il segnale tangibile di riapertura del percorso negoziale, all’insegna del confronto fattivo e della partecipazione», ha sottolineato il segretario generale Fit-Cisl, Salvatore Pellecchia.
«Piano di impresa, investimenti, manutenzione rotabili e uffici – spiega infine la Filt Cgil che non esclude però ulteriori mobilitazioni – saranno i temi in discussione a partire da settembre e senza risposte adeguate alle criticità presenti da mesi in questi ambiti, valuteremo le azioni da mettere in campo. Per noi l’obiettivo primario è quello di individuare misure di mitigazione dei turni degli equipaggi e a seguire un impegno della revisione della normativa nel prossimo rinnovo contrattuale nel quadro di un miglioramento della conciliazione dei tempi di vita e lavoro».
«L’accordo raggiunto ieri con Trenitalia rappresenta un buon risultato frutto del confronto proficuo che continua ormai da mesi e che ha avuto una positiva accelerazione a seguito dell’ultima azione di sciopero del mese scorso», ricordano infine per Uiltrasporti il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni.
Uiltrasporti – che rappresenta il 20% dei lavoratori dipendenti di Italo – non ha invece firmato il rinnovo, a differenza delle altre sigle sindacali annunciando un nuovo sciopero a settembre.
«Quanto ottenuto rientra nelle richieste che da tempo avanzavamo ai tavoli di confronto con la società, ci auguriamo che lo spirito costruttivo e collaborativo evidenziato in questo frangente possa portare in futuro al raggiungimento di altri obiettivi», concludono Tarlazzi e Napoleoni riguardo all’accordo positivo con Trenitalia.
]]>L’accordo tra Italo Ntv e i sindacati per il rinnovo del contratto di lavoro, propedeutico all’acquisizione della società da parte del Gruppo Msc, trova un ostacolo.
Uiltrasporti – che rappresenta il 20% dei lavoratori dipendenti di Italo – non ha infatti firmato il rinnovo, a differenza delle altre sigle sindacali. Si profila un nuovo scenario, che potrebbe portare all’indizione di un referendum interno a settembre.
Continue reading Affare Italo-Msc, pesa il nodo sindacati at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>L’accordo tra Italo Ntv e i sindacati per il rinnovo del contratto di lavoro, propedeutico all’acquisizione della società da parte del Gruppo Msc, trova un ostacolo.
Uiltrasporti – che rappresenta il 20% dei lavoratori dipendenti di Italo – non ha infatti firmato il rinnovo, a differenza delle altre sigle sindacali. Si profila un nuovo scenario, che potrebbe portare all’indizione di un referendum interno a settembre.
Il segretario generale Claudio Tarlazzi, raggiunto al telefono da L’Agenzia di Viaggi Magazine, spiega: «Non abbiamo condiviso l’aumento di salario accordato dall’azienda sui minimi tabellari, perché lo abbiamo ritenuto insufficiente rispetto all’inflazione: 110 euro di aumento nel contratto dei lavoratori non bastano a recuperare il potere d’acquisto che i salari stanno perdendo a seguito, appunto, di questa spinta inflazionistica. Ci sono poi altre questioni legate alla gestione e all’organizzazione del lavoro, ma il punto principale su cui non concordiamo è l’aumento salariale».
Per quanto riguarda l’acquisizione, Tarlazzi aggiunge: «Non siamo stati coinvolti in ragionamenti di questa natura, ma mi auguro che la questione contratto non interferisca con i programmi finanziari dell’azienda. Noi ci occupiamo di tutelare i lavoratori sotto l’aspetto contrattuale e avremmo voluto che Italo Ntv desse loro un riconoscimento maggiore. Adesso valuteremo le azioni da intraprendere con i nostri iscritti dopo una consultazione interna».
Gli altri sindacati avevano invece trovato l’accordo con l’azienda. «Urgenza e buon senso ci hanno spinto a trovare una sintesi – ci dice Marco D’Aleo di Filt Cgil – Serviva un recupero normativo e salariale. A prescindere dalla possibile acquisizione, bisognava dotare il lavoratore di Italo del rinnovo contrattuale, a contratto scaduto, in un momento storico in cui c’è un’inflazione fortissima.
Ci sono state tante interlocuzioni, un confronto serrato, momenti accesi, consideri che abbiamo iniziato le discussioni nel maggio 2022. Abbiamo affinato l’accordo per trarne una valorizzazione: è un contratto che porta, a nostro avviso, a una soluzione sia economica che normativa per tutto il personale».
E aggiunge: «Ci tengo a sottolineare l’aspetto normativo perché Italo, pur essendo nel settore ferroviario, è un’azienda relativamente giovane e quindi era un po’ indietro a livello di norme rispetto al principale competitor. Abbiamo siglato i minimi di 110 euro, come da precedenti intese con tutte le sigle sindacali, per far rimanere Italo agganciata al contratto di riferimento della mobilità. Il contratto scade il 31 dicembre 2024, ma abbiamo chiesto una rivalutazione per il prossimo anno sui minimi».
La posizione di Uiltrasporti, però, potrebbe portare a un referendum tra i lavoratori per sciogliere il nodo della firma. «Probabilmente la consultazione avverrà a settembre – aggiunge il sindacalista – Sul piano industriale dell’azienda e quindi sulla possibile acquisizione, non siamo invece informati. C’è stato un difetto di forma dell’azienda Italo nel non condividere informazioni importanti per i propri lavoratori. L’acquisizione comunque sembra imminente, è questa la percezione che abbiamo avuto dai media».
Per completezza di informazione, ecco di seguito la nota di Uiltrasporti del 1° agosto, diffusa subito dopo il no al rinnovo, spiegando le motivazioni del diniego: «Uiltrasporti rivendica da sempre il giusto salario ed è per questo motivo che ha deciso di non firmare l’accordo di rinnovo con Italo Ntv raggiunto con le altre sigle sindacali firmatarie del contratto – dichiarano Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Roberto Napoleoni di Uiltrasporti in una nota – Dopo il percorso fatto in questi mesi con le azioni di protesta condivise dalle lavoratrici e i lavoratori, non possiamo sottoscrivere un contratto che non incide in maniera sostanziale sul recupero del potere d’acquisto perché non è in linea con il livello di inflazione passata e di quest’anno e che peraltro non risolve neanche le tante problematiche dei lavoratori rispetto alle numerose criticità gestionali che abbiamo da tempo evidenziato».
Uiltrasporti parla di «accordo iniquo», con cui «si lega la maggior parte del salario alle prestazioni, un’impostazione che penalizza molti lavoratori e che non risponde ai principi della contrattazione».
I due segretari aggiungono: «Se negli ultimi 30 anni il salario si è progressivamente impoverito è perché si è legato il recupero salariale alle prestazioni e alla flessibilità piuttosto che ai minimi tabellari; un errore a cui dobbiamo porre rimedio sin da subito per dare respiro alle lavoratrici, ai lavoratori e alle famiglie che continuano a sentire tutto il peso degli aumenti del carrello della spesa oggi ancora sopra il 10%».
Il sindacato ha quindi riunito i propri iscritti per decidere le azioni da mettere in campo per protestare contro l’accordo e pretendere condizioni migliori.
]]>Niente più scioperi nel trasporto aereo e ferroviario per tutto il mese di agosto e fino al 5 settembre 2023. È entrata in vigore pochi giorni fa (il 27 luglio, ndr) la franchigia estiva che sospende in Italia le mobilitazioni sindacali. Franchigia che vale anche per gli altri settori del trasporto.
In Europa, invece, non c’è alcuna franchigia – ogni Stato ha le sue leggi e normative – e si potrà assistere ad alcuni scioperi distribuiti a macchia di leopardo che potranno creare alcuni disagi.
]]>Niente più scioperi nel trasporto aereo e ferroviario per tutto il mese di agosto e fino al 5 settembre 2023. È entrata in vigore pochi giorni fa (il 27 luglio, ndr) la franchigia estiva che sospende in Italia le mobilitazioni sindacali. Franchigia che vale anche per gli altri settori del trasporto.
In Europa, invece, non c’è alcuna franchigia – ogni Stato ha le sue leggi e normative – e si potrà assistere ad alcuni scioperi distribuiti a macchia di leopardo che potranno creare alcuni disagi. Preoccupano, soprattutto, le eventuali mobilitazioni che potranno interessare Francia (controllori di volo), Spagna (personale di volo), Germania (lavoratori ferroviari) e Regno Unito (personale di terra e handling), come annunciato qualche settimana fa da Eurocontrol.
Nel mese di settembre però, ripartiranno le mobilitazioni e il calendario inizia a destare una certa preoccupazione per chi dovrà partire durante quel periodo.
La prima data da cerchiare con il “rosso” è quella dell’8 settembre: tre giorni dopo la fine della franchigia, infatti, è stato fissato lo sciopero nazionale di tutti i lavoratori del comparto aereo per 24 ore.
Solo otto giorni dopo, il 16 settembre, si asterranno per 8 ore, invece, i lavoratori Enav – compresi i controllori di volo – dalle ore 10.00 alle 18.00.Lo sciopero è indetto da Filt Cgil e Uiltrasporti.
Un altro importante sciopero è previsto il 29 settembre (dalle 10.00 alle 14.00) con la mobilitazione del personale della società BGY International Services dell’aeroporto di Bergamo-Orio Al Serio, che gestisce i servizi di terra.
Sono prevedibili, infine, ulteriori azioni di sciopero nel settore low cost, con alcune mobilitazioni da parte dei sindacati italiani che potrebbero essere annunciate nelle prossime settimane.
Il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, solo una settimana fa, ha rilanciato le mobilitazioni, sottolineando come le aziende e i datori di lavoro si stiano sostanzialmente sottraendo al confronto con i sindacati. «In questi giorni si susseguono gli incontri e le trattative, ma la situazione non migliora, Italo-Ntv e Assohandlers ad esempio continuano a rifiutare gli adeguamenti salariali che noi chiediamo e anche con Trenitalia la discussione continua ad essere lenta e poco costruttiva – aveva ribadito il sindacalista – In questa situazione saremo costretti a proclamare presto altri scioperi già a partire da settembre».
In attesa, quindi, di conoscere le date di un probabile nuovo sciopero nazionale del trasporto ferroviario (si parla del 19 settembre senza ancora conferme ufficiali), vediamo le mobilitazioni già fissate anche per il trasporto pubblico.
Il 6 settembre sono previste 23 ore di sciopero a livello regionale per i lavoratori di Trenord (dalle 3:00 del 6 settembre fino alle ore 2:00 del giorno successivo).
Il 15 settembre ci saranno 4 ore di protesta (dalle 8:30 alle 12:30) da parte dei lavoratori dell’Ataf di Foggia, settore Tpl; mentre il 18 settembre è previsto lo sciopero per 24 ore a livello nazionale da parte del personale addetto al trasporto pubblico.
]]>Gesto di solidarietà per l’alluvione in Emilia Romagna da parte del trasporto aereo. “Abbiamo differito lo sciopero programmato per venerdì 19 maggio delle lavoratrici e dei lavoratori dell’handling aeroportuale”, comunicano in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo.
Una decisione, spiegano le sigle, “presa a seguito della drammatica situazione in Emilia Romagna, un’emergenza di carattere nazionale che dal punto di vista dei trasporti ha interessato interamente la linea adriatica causando il blocco sia stradale che ferroviario”.
Continue reading Trasporto aereo, sciopero rinviato al 4 giugno at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Gesto di solidarietà per l’alluvione in Emilia Romagna da parte del trasporto aereo. “Abbiamo differito lo sciopero programmato per venerdì 19 maggio delle lavoratrici e dei lavoratori dell’handling aeroportuale”, comunicano in una nota Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo.
Una decisione, spiegano le sigle, “presa a seguito della drammatica situazione in Emilia Romagna, un’emergenza di carattere nazionale che dal punto di vista dei trasporti ha interessato interamente la linea adriatica causando il blocco sia stradale che ferroviario”.
“Lo sciopero nazionale – specificano le organizzazioni sindacali – sarà riprogrammato il 4 giugno, considerata la particolare situazione che si trovano ad affrontare gli 11mila lavoratori del comparto, con salari insufficienti e scarse tutele”.
“Oggi rispondiamo con grande senso di responsabilità all’emergenza del Paese, anche su sollecitazione del governo – concludono i sindacati – ma allo stesso tempo chiediamo a tutte le parti in causa di dimostrare la stessa responsabilità adoperandosi per risolvere questa urgente questione contrattuale per arrivare in tempi brevi al rinnovo di un contratto che le lavoratrici e i lavoratori dell’handling aspettano ormai da sei anni”.
Da parte sua Ita Airways comunica che, a seguito del differimento dello sciopero, “si è immediatamente attivata per ripristinare il maggior numero di voli possibili con l’obiettivo di contribuire a garantire la mobilità dei cittadini e limitare i disagi derivanti dalle gravi calamità che stanno colpendo la popolazione del centro-nord Italial”.
]]>Si profila un venerdì nero in tutta Italia per lo sciopero generale di 24 ore proclamato da Cub per il 21 aprile. Previsti disagi in molti settori come sanità e scuola, ma soprattutto nel trasporto aereo: in allerta molti viaggiatori che avevano deciso di volare approfittando del ponte del 25 aprile.
Quindi, dopo gli inconvenienti di venerdì 14 aprile, per i viaggiatori abituati a muoversi in treno – Trenitalia ha cancellato molti convogli – ora tocca al personale degli aeroporti: i più colpiti saranno gli scali milanesi di Malpensa e Linate e quelli di Fiumicino e Ciampino a Roma.
]]>Si profila un venerdì nero in tutta Italia per lo sciopero generale di 24 ore proclamato da Cub per il 21 aprile. Previsti disagi in molti settori come sanità e scuola, ma soprattutto nel trasporto aereo: in allerta molti viaggiatori che avevano deciso di volare approfittando del ponte del 25 aprile.
Quindi, dopo gli inconvenienti di venerdì 14 aprile, per i viaggiatori abituati a muoversi in treno – Trenitalia ha cancellato molti convogli – ora tocca al personale degli aeroporti: i più colpiti saranno gli scali milanesi di Malpensa e Linate e quelli di Fiumicino e Ciampino a Roma. La conferma arriva dal segretario nazionale Cub, Antonio Amoroso: «Quello del 21 aprile è uno sciopero che coinvolgerà principalmente il settore del trasporto aereo ma non è escluso che anche altri comparti possano aderire in ordine sparso». Lo stop riguarderà anche i dipendenti delle Autostrade: per loro lo sciopero inizierà alle 22 del 20 aprile e terminerà alle 22 del 21 aprile.
Intanto, in una nota ufficiale il Cub ha motivato così la mobilitazione, soprattutto in relazione al comparto aereo-aeroportuale-indotto: «La precarietà, il lavoro sottopagato, la cancellazione dei diritti, i tagli occupazionali, la liquidazione/smembramento delle grandi aziende, l’abuso degli ammortizzatori sociali, la riduzione delle tutele sulla salute e sicurezza, hanno trasformato in un girone dantesco il settore».
Il 3 maggio, invece, sciopero già annunciato di Air Dolomiti. Nella stessa giornata incrocerà le braccia per 4 ore anche il personale di Vueling.
Sul piede di guerra anche i lavoratori dell’handling aeroportuale. Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo hanno proclamato il primo sciopero nazionale del comparto per il prossimo 19 maggio, facendo intendere che si profila un’estate calda in assenza di risposte adeguate.
«Da oltre sei anni – rivendicano le sigle di settore – non si riesce a sottoscrivere il rinnovo contrattuale e la situazione è divenuta ormai inaccettabile. Il costo della vita è aumentato in modo vertiginoso negli ultimi anni, ma la situazione di questi lavoratori è rimasta immutata. Pertanto – sollecitano i sindacati – è necessario avviare con urgenza il confronto sul nuovo contratto, che preveda l’adeguamento dei salari in relazione al potere d’acquisto che sta subendo gli effetti dell’aumento dell’inflazione».
Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo fanno anche notare che «con il rinnovo in stallo, in assenza di un aumento economico congruo degli stipendi il comparto ha perso attrattività, rendendo molto difficoltoso il reperimento di nuovo personale. Situazione che puó mettere a rischio l’operatività del settore e la continuità dei servizi aeroportuali assicurati dai lavoratori dell’handling, soprattutto in vista dell’imminente stagione turistica».
Poi il vero e proprio ultimatum, che, se disatteso, rischia di far diventare ancora più bollente l’estate del trasporto aereo. «Il settore dell’handling – avvertono infatti i sindacati – ha bisogno di un rinnovo che restituisca dignità salariale, tutele e qualità della vita. Se le nostre istanze rimarranno ancora inascoltate, il trasporto aereo si troverà ad affrontare un’altra estate calda con inevitabili ripercussioni sul servizio all’utenza».
«I lavoratori del settore – concludono – si sono sacrificati durante il Covid, mettendo a rischio la loro salute e, nella fase di ripresa, hanno garantito con grande professionalità il buon funzionamento degli aeroporti italiani e la garanzia degli spostamenti ai cittadini, scongiurando il caos verificatosi invece in altri Paesi europei».
]]>Emirates Italia ha deciso di far partire lettere di licenziamento individuali ad alcuni lavoratori del reparto amministrativo. A darne notizia i sindacati di settore, che hanno già avviato la procedura di raffreddamento nei confronti dell’azienda.
“È un comportamento inaccettabile e profondamente lesivo della dignità dei lavoratori che va nella direzione opposta di quanto comunicato dalla compagnia alle parti sociali nel corso di un recente confronto”, dichiarano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo.
]]>Emirates Italia ha deciso di far partire lettere di licenziamento individuali ad alcuni lavoratori del reparto amministrativo. A darne notizia i sindacati di settore, che hanno già avviato la procedura di raffreddamento nei confronti dell’azienda.
“È un comportamento inaccettabile e profondamente lesivo della dignità dei lavoratori che va nella direzione opposta di quanto comunicato dalla compagnia alle parti sociali nel corso di un recente confronto”, dichiarano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo.
“Abbiamo attivato formalmente le procedure di raffreddamento con, sconcertati e contrariati rispetto alla linea di comportamento di Emirates Italia che ha deciso di ignorare completamente il confronto con le organizzazioni sindacali. Inoltre – proseguono le sigle– considerato che l’azienda è ben posizionata sul mercato e in crescita, appare ancora più inspiegabile la decisione alla base dei licenziamenti. Da una parte infatti si licenzia a tempo indeterminato per assumere a tempo determinato. Mentre, dall’altra, si è interrotta la cassa integrazione non ritenuta necessaria”.
I sindacati si preparano anche a organizzare “assemblee con lavoratrici e lavoratori a partire già dai prossimi giorni, nelle quali si concorderanno iniziative, modalità e tempistiche per contrastare tale decisione”, riservandosi di “intraprendere azioni più incisive di mobilitazione, qualora Emirates Italia non faccia nessun passo indietro rispetto ai licenziamenti effettuati”.
]]>I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato lo sciopero nazionale di 4 ore per mercoledì 3 maggio di tutto il personale navigante di cabina di Air Dolomiti. In seguito all’esito negativo della prima e seconda fase della procedura di raffreddamento, infatti, le sigle dei lavoratori hanno indetto la mobilitazione, così come anticipato da L’Agenzia di Viaggi Magazine.
Le richieste dei lavoratori
Mentre venerdì 17 marzo si teneva il primo sciopero in Italia dei piloti di Air Dolomiti, a Roma i sindacati incontravano l’azienda presso il ministero del Lavoro per cercare di trovare un accordo sulle richieste del personale navigante.
Continue reading Air Dolomiti, il 3 maggio sarà sciopero nazionale at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>I sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato lo sciopero nazionale di 4 ore per mercoledì 3 maggio di tutto il personale navigante di cabina di Air Dolomiti. In seguito all’esito negativo della prima e seconda fase della procedura di raffreddamento, infatti, le sigle dei lavoratori hanno indetto la mobilitazione, così come anticipato da L’Agenzia di Viaggi Magazine.
Mentre venerdì 17 marzo si teneva il primo sciopero in Italia dei piloti di Air Dolomiti, a Roma i sindacati incontravano l’azienda presso il ministero del Lavoro per cercare di trovare un accordo sulle richieste del personale navigante.
Al centro del tavolo negoziale c’erano i nodi legati ai “turni massacranti e la mancanza di garanzie su ferie, turnazioni, giorni di riposo e altri diritti dei lavoratori”. Da aprile, inoltre, Air Dolomiti dovrebbe aprire due nuove basi in Italia – Firenze e Venezia – che si aggiungono all’hub di Verona.
L’apertura delle basi è una mossa decisiva – che implica il posizionamento di aeromobili e personale presso i due scali e una crescita importante dei voli per l’estate – che potenzia il ruolo del vettore come “bretella” tra gli hub tedeschi del Gruppo Lufthansa e l’Italia.
La compagnia aerea, infatti, starebbe operando numerose assunzioni sia di piloti sia di assistenti di volo e terra.
Il tavolo di venerdì scorso, infine, si è concluso con un nulla di fatto e con i sindacati che aspettavano la bozza di un accordo da parte di Air Dolomiti. Bozza che la compagnia aerea italiana di proprietà di Lufthansa Group non avrebbe mai recapitato ai lavoratori.
“Nonostante stessimo lavorando ormai da mesi alla definizione di un accordo che potesse garantire la sostenibilità delle turnazioni e delle condizioni di lavoro a cui sono sottoposti gli equipaggi di AirDolomiti, con rammarico prendiamo atto del fatto che la società – interamente posseduta da Lufthansa – ha improvvisamente rinnegato le intese raggiunte dopo vari incontri ed ha chiuso ad ogni possibilità di introdurre misure mitigatrici in vista della stagione estiva”, fanno sapere dalla Filt Cgi.
“Non abbiamo quindi avuto alternativa alla proclamazione della prima azione di sciopero dei lavoratori di AirDolomiti. Speriamo vivamente che la società possa rivalutare la propria posizione e possa riaprire il confronto così da scongiurare percorsi che creerebbero inevitabilmente disagi ai passeggeri a ridosso dell’avvio della stagione estiva e che potrebbero essere evitati con la riapertura di un confronto serio che dia seguito alle intese maturate dopo tanti mesi di lavoro “, conclude la Filt Cgil.
Interpellata dal nostro giornale, l’azienda aveva ribadito di credere “nel dialogo come forma di conciliazione” e stava “valutando le richieste del personale di condotta cercando di trovare una mediazione con ciò che può offrire al momento la compagnia”.
I rappresentanti dei lavoratori sperano che il prossimo mese di aprile possa essere decisivo per un ravvedimento da parte di Air Dolomiti. Soprattutto perchè nelle prossime settimane si gioca una partita più grande – la stipula dell’accordo tra Lufthansa e il ministero dell’Economia per la cessione del 40% delle quote di Ita Airways – che si interseca con il presente e il futuro operativo di Air Dolomiti.
]]>Il Gruppo Lufthansa tratta per Ita Airways, ma nel frattempo muove freneticamente la pedina Air Dolomiti sul territorio italiano.
Una serie di passaggi tra Francoforte, Roma e Verona (sede del vettore italiano controllato al 100% da LH) che vedono l’iperattività tedesca trovare l’opposizione dei sindacati nostrani, con il rischio di ricadute anche sul futuro di Ita.
DUE BASI A FIRENZE E VENEZIA
Secondo fonti vicine ad Air Dolomiti, infatti, dal prossimo aprile la compagnia aerea aprirà due nuove basi a Firenze e Venezia, che si aggiungono a quella attuale di Verona.
]]>Il Gruppo Lufthansa tratta per Ita Airways, ma nel frattempo muove freneticamente la pedina Air Dolomiti sul territorio italiano.
Una serie di passaggi tra Francoforte, Roma e Verona (sede del vettore italiano controllato al 100% da LH) che vedono l’iperattività tedesca trovare l’opposizione dei sindacati nostrani, con il rischio di ricadute anche sul futuro di Ita.
Secondo fonti vicine ad Air Dolomiti, infatti, dal prossimo aprile la compagnia aerea aprirà due nuove basi a Firenze e Venezia, che si aggiungono a quella attuale di Verona.
I lavoratori, intanto, si preparano a uno sciopero nazionale per il prossimo aprile, che segue quello di venerdì scorso dei piloti.
L’apertura delle basi è una mossa decisiva – che implica il posizionamento di aeromobili e personale presso i due scali e una crescita importante dei voli per l’estate – che potenzia il ruolo del vettore come “bretella” tra gli hub tedeschi del Gruppo Lufthansa e l’Italia.
La compagnia aerea, infatti, starebbe operando numerose assunzioni sia di piloti sia di assistenti di volo e terra.
Secondo fonti sindacali, inoltre, Lufthansa starebbe dirottando su Air Dolomiti sempre più rotte targate LH da Monaco e Francoforte per i vari aeroporti italiani (e viceversa).
Una scelta che mira a razionalizzare e migliorare il network e i flussi, visto che Air Dolomiti opera con aerei più piccoli e costi più contenuti.
La compagnia aerea italiana del Gruppo tedesco ha 19 aerei: 17 Embraer 195 da 122 posti e due Embraer 190 da 108 posti appena entrati in flotta. E presto ci potrebbero essere altri velivoli in arrivo.
Il dato di fatto è che il Gruppo Lufthansa da un lato siede al tavolo delle trattative per Ita; dall’altro potenzia i servizi e le operazioni di Air Dolomiti in Italia.
Contattati da L’Agenzia di Viaggi Magazine, i vertici della compagnia italiana non hanno ancora potuto fornire “un riscontro completo sull’operatività della summer 2023. Questo coinvolge anche i voli LH operati da Air Dolomiti”.
Sulle basi di Firenze e Venezia, invece, Air Dolomiti dichiara che “il progetto è ancora in fase di definizione”.
Nel frattempo, però, si scalda il fronte sindacale. Mentre venerdì 17 marzo si teneva il primo sciopero in Italia dei piloti di Air Dolomiti, a Roma le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti incontravano l’azienda presso il ministero del Lavoro per cercare di trovare un accordo sulle richieste dei dipendenti (assistenti di volo).
Negli ultimi mesi, infatti, i “turni massacranti e la mancanza di garanzie su ferie, turnazioni, giorni di riposo e altri diritti dei lavoratori” avevano portato le sigle sindacali ad attivare la prima e poi la seconda fase della procedura di raffreddamento.
Il tavolo di venerdì si è concluso con un nulla di fatto con i sindacati che aspettavano la bozza di un accordo da parte di Air Dolomiti. Bozza che non sarebbe mai stata recapitata ai lavoratori.
Di conseguenza i sindacati annunceranno a breve uno sciopero nazionale anche degli assistenti di volo Air Dolomiti. La data sarà ad aprile ma bisognerà verificare se prima o dopo il periodo di franchigia dovuto alle feste pasquali.
Sul tema dei rapporti con i sindacati e gli scioperi passati e futuri, “l’azienda crede fortemente nel dialogo come forma di conciliazione e sta attentamente valutando le richieste del personale di condotta cercando di trovare una mediazione con ciò che può offrire al momento la compagnia”, sostiene l’azienda interpellata dal nostro giornale.
“Air Dolomiti continuerà a lavorare valutando le richieste dei nostri comandanti e piloti con la speranza di trovare quanto prima una mediazione attraverso il confronto con le rappresentanze sindacali”, conclude lo statement della compagnia.
In ogni caso lo sciopero dei dipendenti Air Dolomiti avverrà quasi in concomitanza con la chiusura delle trattative tra Lufthansa e il governo italiano per la privatizzazione di Ita.
A patto che nel corso di queste settimane non aumentino le distanze tra i vertici tedeschi e le sigle dei lavoratori di Ita Airways sulle soluzioni contrattuali.
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Voci di corridoi, infatti, sottolineano una certa difficoltà da parte di Lufthansa a trovare la quadra con i sindacati italiani sulla futura gestione della compagnia aerea tricolore e del suo personale.
]]>Un incontro che Uiltrasporti ha bollato con un “nulla di fatto”, vista la “mancanza di chiarezza sulle possibili tempistiche per arrivare a un accordo” sul contratto, e che ha portato le sigle dei lavoratori ad avviare la procedura di raffreddamento nei confronti del vettore tricolore.
]]>Un incontro che Uiltrasporti ha bollato con un “nulla di fatto”, vista la “mancanza di chiarezza sulle possibili tempistiche per arrivare a un accordo” sul contratto, e che ha portato le sigle dei lavoratori ad avviare la procedura di raffreddamento nei confronti del vettore tricolore.
Una tensione, questa, che arriva in un momento cruciale per la compagnia con il ministero dell’Economia che potrebbe firmare, entro pochi giorni, il protocollo d’intesa inviato da Lufthansa per entrare in Ita con una partecipazione di minoranza. Un via libera che, secondo Il Corriere della Sera, consentirebbe ai tedeschi – previo ok dell’Antitrust Ue – di prendere in mano le sorti del vettore a fine febbraio.
Tornando allo scontro con i sindacati, le sigle riunite – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Anpac, Anpav e Anp – hanno dichiarato in una nota post incontro: “Consideriamo non più rinviabile l’introduzione delle implementazioni contrattuali attese dal personale navigante e di terra di Ita”.
“Dopo aver sostenuto l’avvio delle operazioni – hanno aggiunto – riteniamo che non si possano attendere ulteriori fasi procedurali, che possono durare svariati mesi, prima di veder riconosciuti gli enormi sforzi profusi per riallineare i livelli retributivi, peraltro, alle condizioni salariali minime di mercato”.
Per questo “è stato quindi deciso di attivare le procedure (raffreddamento e conciliazione) per rivendicare formalmente quanto richiesto”.
A detta dei sindacalisti stessi, comunque, il confronto si è svolto in un clima positivo, nonostante le posizioni discordanti. Il prossimo incontro lavoratori-azienda è fissato il 31 gennaio.
]]>Si avvia il percorso di liquidazione giudiziale per Blue Panorama Airlines, dopo la mancata ammissione al concordato preventivo. Venerdì 20 gennaio presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si è tenuto il tavolo tra i sindacati e il collegio dei curatori della compagnia aerea del Gruppo Uvet.
Durante l’incontro, riferiscono le sigle dei lavoratori, è stato sottoscritto l’accordo di cigs – cassa integrazione guadagni straordinaria – della durata di un anno, dal 21 dicembre 2022 al 20 dicembre 2023.
Continue reading Cigs per i 256 dipendenti di Blue Panorama at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Si avvia il percorso di liquidazione giudiziale per Blue Panorama Airlines, dopo la mancata ammissione al concordato preventivo. Venerdì 20 gennaio presso il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si è tenuto il tavolo tra i sindacati e il collegio dei curatori della compagnia aerea del Gruppo Uvet.
Durante l’incontro, riferiscono le sigle dei lavoratori, è stato sottoscritto l’accordo di cigs – cassa integrazione guadagni straordinaria – della durata di un anno, dal 21 dicembre 2022 al 20 dicembre 2023. Secondo Anpac e Anpav nel verbale ministeriale è stato inserita anche l’attivazione degli adempimenti procedurali per il mantenimento delle licenze, abilitazioni, certificazioni e “idoneità mediche” del personale navigante.
Via libera quindi alla “cassa integrazione per cessazione” per tutti i dipendenti di Bpa, che alla data di oggi sarebbero circa 256.
“È stato altresì specificato che il collegio dei curatori (composto da Claudio Ferrario, Salvatore Sanzo e Valeria Ornaghi) si farà carico tempestivamente dell’inoltro delle istanze per la corresponsione di cig base e integrazioni salariali Fsta Inps al fine di ridurre al minimo i tempo di attesa per ricevere il sostegno al reddito. Le regioni competenti (Lombardia e Lazio) hanno dato piena disponibilità ad attivare i necessari percorsi di confronto sulle “Politiche attive” volti al reinserimento dei dipendenti nel ciclo produttivo, anche attraverso specifici incontri”, sottolinea ancora la nota Anpac-Anpav, che hanno partecipato all’incontro assieme a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ta.
Cosa accadrà adesso? Nonostante il comunicato stampa Anpac-Anpav lasci ancora una volta aperto uno spiraglio per un eventuale “compratore” di Bpa – “rimane in atto il tentativo, da parte del collegio dei curatori, di cedere i compendi aziendali entro l’arco temporale prefissato, anche attraverso la concessione in affitto, con l’auspicio che si concretizzino solide soluzioni” – i tempi sono strettissimi.
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A marzo scadrà la proroga della sospensione di Coa e licenza di volo per Blue Panorama da parte di Enac e sono da escludere, ormai, eventuali nuove estensioni.
Il Tribunale di Milano, infine, ha fissato per il prossimo 3 maggio 2023 la prima udienza dei creditori di Bpa per l’esame dello stato passivo della compagnia aerea. In quella data saranno valutate le posizioni di credito sia dei fornitori sia alcuni dei più importanti dirigenti che hanno affiancato Luca Patané alla guida del vettore, inquadrati però come consulenti e che vantano ancora crediti sospesi con la società.
]]>È stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro che interessa oltre 20.000 addetti del settore dell’autonoleggio, del soccorso stradale e di parcheggi/autorimesse. L’intesa, raggiunta da Aniasa – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria – e dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti prevede aumenti retributivi medi a regime complessivi di 130 euro, l’erogazione di una tantum forfettaria di 560 euro a gennaio ed in più di ulteriori 250 euro sotto forma di buoni acquisto.
]]>È stato rinnovato il contratto collettivo nazionale di lavoro che interessa oltre 20.000 addetti del settore dell’autonoleggio, del soccorso stradale e di parcheggi/autorimesse. L’intesa, raggiunta da Aniasa – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria – e dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti prevede aumenti retributivi medi a regime complessivi di 130 euro, l’erogazione di una tantum forfettaria di 560 euro a gennaio ed in più di ulteriori 250 euro sotto forma di buoni acquisto.
L’accordo siglato copre una durata contrattuale di tre anni, dall’1 gennaio 2022 al 31 dicembre 2024, e tra gli aspetti salienti di questo rinnovo figurano gli adeguamenti alle normative vigenti del mercato del lavoro, una più puntuale e dettagliata regolamentazione sul tema degli appalti, con particolare attenzione alle procedure nei cambi di appalto con l’obiettivo di tutelare i livelli complessivi dell’occupazione, anche al fine di evitare l’insorgere di fenomeni distorsivi della concorrenza. Di rilievo anche la rivisitazione della parte dei diritti e tutele, con particolare riferimento ai congedi maternità e paternità, ed in materia di salute e sicurezza sul lavoro con il ruolo attivo che dovrà avere l’Ente Bilaterale per un monitoraggio all’interno del settore.
]]>Confermato lo sciopero di 24 ore del personale Vueling per venerdì 2 dicembre indetto da Filt Cgil e Uiltrasporti con la soluzione che saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore. Nel frattempo, però, si accende lo scontro sia tra i sindacati, sia tra alcune sigle dei lavoratori e la compagnia aerea spagnola che in uno statement chiarisce la sua posizione.
L’ACCORDO CON ANPAC-ANPAV
In prima battuta, un comunicato dei sindacati Anpac-Anpav del 29 novembre annuncia un ulteriore confronto con Vueling che ha prodotto una serie di accordi distinti e che, in teoria, dovrebbero evitare i 17 esuberi del personale di volo annunciati da tempo.
Continue reading Sciopero Vueling, scontro con (e tra) i sindacati at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Confermato lo sciopero di 24 ore del personale Vueling per venerdì 2 dicembre indetto da Filt Cgil e Uiltrasporti con la soluzione che saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore. Nel frattempo, però, si accende lo scontro sia tra i sindacati, sia tra alcune sigle dei lavoratori e la compagnia aerea spagnola che in uno statement chiarisce la sua posizione.
L’ACCORDO CON ANPAC-ANPAV
In prima battuta, un comunicato dei sindacati Anpac-Anpav del 29 novembre annuncia un ulteriore confronto con Vueling che ha prodotto una serie di accordi distinti e che, in teoria, dovrebbero evitare i 17 esuberi del personale di volo annunciati da tempo. “È stato concordato che Vueling non procederà a licenziare nessun dipendente a causa della riduzione di un aereo sulla base di Fiumicino. Abbiamo convenuto che al massimo 4 unità verranno trasferite presso la base di Firenze (verrà corrisposto un incentivo di 5300 euro), sulla stessa base di Firenze Vueling procederà ad assumere a tempo indeterminato circa 10 risorse (dal bacino a tempo determinato esistente) a consolidamento delle necessità previste strutturalmente a partire dal 2023 – sottolineano le sigle – Vueling riconosce difatti un incentivo all’esodo di 12.000 euro a chi volontariamente manifesterà, entro il prossimo 7 dicembre, la volontà di risolvere i rapporto di lavoro. Per i colleghi eventualmente trasferiti sono state ottenute una serie di clausole di durata quinquennale (sino al 2026) per favorirne il rientro a Fiumicino (anche a tempo determinato). Per traguardare la concreta riduzione dell’eccedenza, abbiamo concordato che Vueling potrà programmare ancora distaccamenti”.
LO SCONTRO TRA SINDACATI
A tale comunicato, però, ha risposto uno statement di Filt Cgil, sindacato che assieme a Uiltrasporti negli ultimi mesi ha ampliato la sua rappresentanza proprio all’interno dei dipendenti Vueling in Italia, producendo i vari scioperi autunnali che, secondo fonti interne ai lavoratori,hanno visto un’ampia adesione e lo stop a quasi tutti i voli durante l’ultima giornata di mobilitazione dell’11 dicembre. Nonostante questo, però, Vueling riterrebbe come unici interlocutori per la mediazione aziendale i sindacati Anpav-Anpac. “Troviamo inaccettabile che un’azienda come Vueling possa passare dal dover assumere circa 30 assistenti di volo durante la stagione estiva, a dover dichiarare personale in esubero non appena iniziata la stagione invernale. Troviamo inaccettabile che una compagnia aerea come Vueling continui a chiamare personale operativo proveniente da altre basi per coprire i turni della base operativa di Fiumicino e al contempo si dica costretta a riorganizzare la forza lavoro. Troviamo inaccettabile che un’organizzazione sindacale, o meglio un’associazione professionale, possa avallare tutto ciò siglando addirittura un accordo (assolutamente non necessario) anziché respingere fermamente ogni ipotesi che preveda esuberi, se necessario anche attraverso la mobilitazione, come fatto ad esempio dalla nostra organizzazione sindacale”, rimarca la Cgil.
LA CONFERMA DELLO SCIOPERO
Quest’accordo, secondo il sindacato, “ha creato un precedente molto pericoloso. I trasferimenti che interesseranno i 4 assistenti di volo sono coatti, ossia imposti dalla società sulla base di criteri individuali dal contratto sottoscritto dalle parti firmatarie. Si legge inoltre che se si rifiuta il trasferimento resta valida la possibilità per Vueling di disporre ogni altra misura necessaria per la gestione degli esuberi, fermo il rispetto di quanto previsto in seno alla legge ed alla contrattazione collettiva aziendale vigente, come ad esempio il licenziamento. Quindi oggi si dichiarano quattro esuberi su Fiumicino e dal prossimo marzo, sempre su Fco, si possono assumere a tempo determinato nuove risorse per far fronte alla stagione estiva? E menomale che queste clausole dovevano favorire il rientro. Come se ciò non bastasse, ci risulta inoltre che insieme all’individuazione di 4 esuberi ci sia anche la previsione di assunzione di 10 assistenti di volo. Non comprendiamo bene come le due cose possano coesistere”, ricorda la nota della Cgil.
Nel confermare lo sciopero, quindi, il sindacato sottolinea che “in assenza di un inversione di rotta da parte dell’azienda questa mobilitazione continuerà ad oltranza già a partire dal mese di gennaio, appena terminata la franchigia di legge. Inoltre abbiamo già contattato il nostro studio legale per renderci disponibili a sostenere tutti i lavoratori che saranno coinvolti da questo scempio, oltre che per opporci presso ogni opportuna sede a questa soluzione individuata dai soggetti firmatari”, conclude la sigla dei lavoratori.
Allo stesso modo, la Cgil ha elencato tra i vari motivi dello sciopero, i seguenti: “Non si possono dichiarare esuberi e volare poi continuamente con personale inviato da altre basi; a dicembre ci saranno molti colleghi che verranno dall’estero ad operare da Fiumicino. È inaccettabile il pagamento degli arretrati ferie con formula a “saldo e stralcio”, senza che il lavoratore abbia firmato nulla e con modalità di calcolo ambigue e poco chiare. È inaccettabile il recente tentativo di adeguamento a quanto previsto dalla normativa italiana in materia di retribuzione minima per il personale impiegato nel trasporto aereo attraverso la previsione di una Ivmg che assorbe però in maniera poco chiara la retribuzione variabile maturata in funzione dei settori operati”.
LA POSIZIONE DI VUELING
In queste ore, infine, è arrivata presos il nostro giornale una nota ufficiale di Vueling che riportiamo integralmente. “Come noto, la filiale italiana di Vueling Airlines è coinvolta in uno sciopero indetto il 2 dicembre 2022. A questo proposito, Vueling smentisce le informazioni condivise dai media in merito a una “mancanza di trasparenza in relazione al recente contratto collettivo, non ancora pubblicato, per quanto riguarda i pagamenti delle vacanze e la violazione delle norme in materia di maternità e diritti parentali” nonché “i licenziamenti dichiarati dalla compagnia”. Al contrario, Vueling desidera chiarire che il contratto collettivo relativo ai pagamenti dei giorni di ferie è stato tempestivamente pubblicato sull’Intranet e che il conseguente processo di negoziazione è stato oggetto di informazione periodica per tutti i dipendenti interessati. Inoltre, di recente, la compagnia ha stipulato ulteriori contratti collettivi con i comitati aziendali interni e i relativi sindacati più rappresentativi del settore – Anpav per gli assistenti di volo e Anpac per i piloti – prevedendo diverse misure, finalizzate a preservare i posti di lavoro di tutti i dipendenti e a un aumento del trattamento economico. Questi accordi sono la prova evidente dell’alto livello di tutela dell’ambiente di lavoro e della promozione delle migliori condizioni giuridiche ed economiche possibili, attraverso stipendi in linea con la media di mercato e l’interazione quotidiana, in lungo un percorso di crescita condivisa. Alla luce di quanto sopra, Vueling Airlines si augura che in data 2 dicembre 2022 l’attività dei voli possa essere svolta regolarmente”.
È stato “un incontro interlocutorio e positivo” quello avvenuto tra le sigle dei lavoratori e l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, per fare il punto sul piano industriale del vettore che ha appena visto rinnovare i suoi vertici che dovranno affrontare il percorso di privatizzazione.
«Abbiamo avuto la conferma dello sviluppo della flotta che da 71 aeromobili passerà a 95 nell’arco del 2023 generando un positivo effetto sull’occupazione, si prevedono infatti circa 350 assunzioni di piloti e di circa 900 assistenti di volo, mentre è ancora in fase di analisi l’effetto sul personale di terra che comunque ci sarà – ha detto il segretario nazionale della Uiltrasporti, Ivan Viglietti – Elementi che confermano la linea portata avanti con gli accordi stipulati a dicembre 2021 per la nascita di Ita Airways e che danno prospettive ai lavoratori ancora in attesa di essere reinseriti nel ciclo produttivo».
Continue reading Ita, sindacati duri: «Ora assunzioni e aumenti» at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>È stato “un incontro interlocutorio e positivo” quello avvenuto tra le sigle dei lavoratori e l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, per fare il punto sul piano industriale del vettore che ha appena visto rinnovare i suoi vertici che dovranno affrontare il percorso di privatizzazione.
«Abbiamo avuto la conferma dello sviluppo della flotta che da 71 aeromobili passerà a 95 nell’arco del 2023 generando un positivo effetto sull’occupazione, si prevedono infatti circa 350 assunzioni di piloti e di circa 900 assistenti di volo, mentre è ancora in fase di analisi l’effetto sul personale di terra che comunque ci sarà – ha detto il segretario nazionale della Uiltrasporti, Ivan Viglietti – Elementi che confermano la linea portata avanti con gli accordi stipulati a dicembre 2021 per la nascita di Ita Airways e che danno prospettive ai lavoratori ancora in attesa di essere reinseriti nel ciclo produttivo».
«Assunzioni come stabilite negli accordi sottoscritti, recupero dei lavoratori dalla cassa integrazione, implementazione del piano industriale e da subito aumento dei salari che non sono più adeguati». Sono queste, in sintesi, le richieste avanzate anche dal segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, all’incontro con l’amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, aggiungendo che «è stato un incontro interlocutorio ma tendenzialmente positivo ma aspettiamo fatti concreti. Le nostre richieste sono condizioni necessarie perché la compagnia è uscita dalla fase di startup, il mercato del trasporto aereo è in ripresa e i lavoratori di Ita meritano rispetto per quanto hanno fatto quest’anno».
«Abbiamo chiesto di approfondire – ha proseguito Viglietti – il confronto sul piano industriale e sugli sviluppi riguardanti le decisioni sulla privatizzazione che andranno discusse con il governo. Abbiamo poi posto con forza il tema dell’innalzamento dei salari che dovranno recuperare i livelli adeguati per una compagnia che non è più in fase di start up e abbiamo chiesto di avviare un confronto sui temi dell’organizzazione e dei carichi di lavoro».
Secondo le sigle dei lavoratori, l’azienda guidata dal neopresidente, Antonino Turicchi, ha risposto dando la disponibilità al confronto e fissando già per i prossimi giorni i primi due incontri.
]]>Quattro scioperi in due mesi: è questo il bilancio dello scontro in atto in Italia tra i sindacati italiani e la compagnia aerea spagnola Vueling. Dopo i due scioperi avvenuti lo scorso mese (1° e 11 ottobre, ndr) e quello dell’11 novembre le sigle dei lavoratori Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato un ulteriore mobilitazione per il prossimo 2 dicembre. I dipendenti Vueling incroceranno nuovamente le braccia per 24 ore e saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore.
Continue reading Vueling, ennesimo sciopero in Italia il 2 dicembre at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Quattro scioperi in due mesi: è questo il bilancio dello scontro in atto in Italia tra i sindacati italiani e la compagnia aerea spagnola Vueling. Dopo i due scioperi avvenuti lo scorso mese (1° e 11 ottobre, ndr) e quello dell’11 novembre le sigle dei lavoratori Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato un ulteriore mobilitazione per il prossimo 2 dicembre. I dipendenti Vueling incroceranno nuovamente le braccia per 24 ore e saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore.
La decisione dei sindacati è il risultato del fallimento sia della prima fase della procedura di raffreddamento (avviata lo scorso 9 agosto) sia della seconda fase (avviata il 26 agosto) che hanno poi portato alle varie mobilitazioni. Rilevato, però, “che non si sono verificati fatti concreti o registrati atti idonei a comportare la chiusura della vertenza stessa” sui diritti dei lavoratori e sul rischio di esuberi presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, i sindacati hanno così rilanciato la protesta.
“Dopo un’estate in cui il personale navigante della compagnia, dimostrando grande impegno e professionalità, ha volato al limite delle ore consentite dalla normativa, i lavoratori della compagnia spagnola hanno appreso dell’apertura, da parte di Vueling, di una procedura che prevede 17 esuberi tra i circa 120 assistenti di volo assunti nella base di Roma Fiumicino”, hanno sottolineato il mese scorso le sigle dei lavoratori; come riportato in anteprima dal nostro giornale.
“Chiediamo alla compagnia un confronto costruttivo e trasparente con le organizzazioni realmente rappresentative dei lavoratori della compagnia al fine di evitare licenziamenti e trovare soluzioni che tutelino i naviganti del gruppo basati in Italia. È inoltre necessario affrontare con urgenza – affermavano infine le due organizzazioni sindacali – questioni non più differibili come il rispetto della normativa a tutela di maternità a paternità, ad esempio l’esonero del lavoro notturno per le madri con figli piccoli”.
]]>Non si placa lo scontro tra i sindacati italiani e la compagnia aerea spagnola Vueling. Dopo i due scioperi avvenuti lo scorso mese (1° e 11 ottobre, ndr) le sigle dei lavoratori Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato un ulteriore mobilitazione per il prossimo 11 novembre. I dipendenti Vueling incroceranno le braccia per 24 ore e saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore.
]]>Non si placa lo scontro tra i sindacati italiani e la compagnia aerea spagnola Vueling. Dopo i due scioperi avvenuti lo scorso mese (1° e 11 ottobre, ndr) le sigle dei lavoratori Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato un ulteriore mobilitazione per il prossimo 11 novembre. I dipendenti Vueling incroceranno le braccia per 24 ore e saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla normativa in vigore.
La decisione dei sindacati è il risultato del fallimento sia della prima fase della procedura di raffreddamento (avviata lo scorso 9 agosto) sia della seconda fase (avviata il 26 agosto) che hanno poi portato alle mobilitazione del primo ottobre (dalle ore 13 alle 17) e del 21 ottobre (24 ore).
LA VERTENZA FALLITA
Il terzo sciopero in poco più di un mese dei dipendenti Vueling – compagnia del gruppo Iag (che include anche British, Iberia e Aer Lingus) – è dovuto secondo i sindacati al fatto che in queste settimane non si siano verificati “fatti concreti o registrati atti idonei a comportare la chiusura della vertenza” sui diritti dei lavoratori e sul rischio di esuberi presso l’aeroporto di Roma Fiumicino.
“Dopo un’estate in cui il personale navigante della compagnia, dimostrando grande impegno e professionalità, ha volato al limite delle ore consentite dalla normativa, i lavoratori della compagnia spagnola hanno appreso dell’apertura, da parte di Vueling, di una procedura che prevede 17 esuberi tra i circa 120 assistenti di volo assunti nella base di Roma Fiumicino”, hanno sottolineato il mese scorso le sigle dei lavoratori; come riportato in anteprima dal nostro giornale.
“Chiediamo alla compagnia un confronto costruttivo e trasparente con le organizzazioni realmente rappresentative dei lavoratori della compagnia al fine di evitare licenziamenti e trovare soluzioni che tutelino i naviganti del gruppo basati in Italia. È inoltre necessario affrontare con urgenza – affermavano infine le due organizzazioni sindacali – questioni non più differibili come il rispetto della normativa a tutela di maternità a paternità, ad esempio l’esonero del lavoro notturno per le madri con figli piccoli”.
LE RICHIESTE DEI SINDACATI
L’indizione dello sciopero del 21 ottobre scorso, infine, partiva da queste considerazioni: “la mobilitazione è stata indetta in assenza di riscontri, dalla compagnia spagnola alle nostre richieste di avviare un confronto costruttivo e trasparente a seguito dell’individuazione, da parte dell’azienda, di 17 esuberi tra i circa 120 assistenti di volo assunti su base Roma”, annunciavano Filt Cgil e Uiltrasporti.
Nel frattempo anche il 7 novembre sono previsti disagi per il trasporto aereo con lo sciopero di 24 ore del personale societario Bgy International Services dell’aeroporto di Milano Bergamo; mentre l’8 novembre è prevista la mobilitazione del personale handling di Swissport Italia a Milano Linate (quattro ore di astensione dal lavoro, dalle 10.30 alle 14.30).
]]>Come preannunciato a fine agosto, arriva l’ennesimo maxi sciopero contro le compagnie aeree low cost in Italia. La data da segnare sul calendario è quella di sabato 1° ottobre con i sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti che hanno confermato lo sciopero di 24 ore dei piloti e gli assistenti di volo delle compagnie easyJet, Volotea, Ryanair e di 4 ore per Vueling (dalle 13 alle 17).
Si prefigura ancora una volta un autunno caldissimo per il trasporto aereo che – nonostante la forte ripresa post Covid – dovrà affrontare una serie di ostacoli tra carenza di personale, disservizi e scioperi.Il primo ottobre sarà la quarta giornata di sciopero, dopo le mobilitazioni dell’8, 25 giugno e 17 luglio.
]]>Come preannunciato a fine agosto, arriva l’ennesimo maxi sciopero contro le compagnie aeree low cost in Italia. La data da segnare sul calendario è quella di sabato 1° ottobre con i sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti che hanno confermato lo sciopero di 24 ore dei piloti e gli assistenti di volo delle compagnie easyJet, Volotea, Ryanair e di 4 ore per Vueling (dalle 13 alle 17).
Si prefigura ancora una volta un autunno caldissimo per il trasporto aereo che – nonostante la forte ripresa post Covid – dovrà affrontare una serie di ostacoli tra carenza di personale, disservizi e scioperi.Il primo ottobre sarà la quarta giornata di sciopero, dopo le mobilitazioni dell’8, 25 giugno e 17 luglio.
IL CASO VUELING A FIUMICINO
La novità di questa nuova mobilitazione, invece, è lo sciopero dei piloti e assistenti di volo di Vueling, compagnia del gruppo Iag (che include anche British, Iberia e Aer Lingus). “Dopo un’estate in cui il personale navigante della compagnia, dimostrando grande impegno e professionalità, ha volato al limite delle ore consentite dalla normativa, i lavoratori della compagnia spagnola hanno appreso dell’apertura, da parte di Vueling, di una procedura che prevede 17 esuberi tra i circa 120 assistenti di volo assunti nella base di Roma Fiumicino”, come riportato dal nostro giornale qualche giorno fa.
“Chiediamo alla compagnia un confronto costruttivo e trasparente con le organizzazioni realmente rappresentative dei lavoratori della compagnia al fine di evitare licenziamenti e trovare soluzioni che tutelino i naviganti del gruppo basati in Italia. È inoltre necessario affrontare con urgenza – affermano infine le due organizzazioni sindacali – questioni non più differibili come il rispetto della normativa a tutela di maternità a paternità, ad esempio l’esonero del lavoro notturno per le madri con figli piccoli”, sottolineano le due sigle dei lavoratori.
Riguardo al caso specifico di Ryanair, per i sindacati “non è ancora stato aperto un confronto sulle reali problematiche che ormai da mesi affliggono il personale navigante Ryanair, Malta Air e CrewLink. I lavoratori italiani continuano a rivendicare contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del nostro Paese”.
RELAZIONI AI MINIMI TERMINI
Secondo la nota di Uiltrasporti, infatti, “la protesta continuerà finché non verrà dato ascolto alle importanti istanze dei lavoratori. L’atteggiamento aziendale in queste compagnie aeree lede costantemente i diritti. La pressione e la fatica operativa sono fuori controllo e hanno raggiunto livelli insostenibili. Le relazioni industriali sono ormai al minimo storico o in qualche caso addirittura assenti. Le retribuzioni sono insufficienti e nei casi più gravi ancora non rispettano i minimi retributivi previsti dalla legge”.
I sindacati chiedono l’apertura di un confronto “serio e responsabile, con queste compagnie, nel rispetto dei lavoratori che rappresentiamo. Auspichiamo sempre l’instaurazione di sane e corrette relazioni industriali che ci consentano di trovare soluzioni senza ricorrere allo strumento dello sciopero”, conclude la nota.
Nel caso di Wizz Air, infine, con la procedura di raffreddamento dei sindacati e la mediazione del ministero del Lavoro italiano che non è andata a buon fine, le sigle die lavoratori hanno scelto di non coinvolgere i dipendenti del vettore in questo sciopero. “Siamo in attesa di capire se la società ha intenzione di avviare un percorso costruttivo per la risoluzione delle problematiche interne che coinvolgono le lavoratrici e i lavoratori, in caso contrario non escludiamo in futuro nuove iniziative di protesta anche in questa realtà”, hanno chiarito Filt Cgil e Uiltrasporti.
]]>“Siamo soddisfatti per questo difficile passaggio raggiunto con tutte le tutele e garanzie occupazionali e salariali per le lavoratrici e i lavoratori. Questo accordo costituisce l’inizio del rilancio del settore della manutenzione aeronautica in Italia con l’espansione della manutenzione pesante, della componentistica e della manutenzione dei motori, tutte lavorazioni nelle quali i tecnici di Atitech e Alitalia sono riconosciuti come eccellenza a livello internazionale”, sottolinea la nota dei sindacati.
]]>“Siamo soddisfatti per questo difficile passaggio raggiunto con tutte le tutele e garanzie occupazionali e salariali per le lavoratrici e i lavoratori. Questo accordo costituisce l’inizio del rilancio del settore della manutenzione aeronautica in Italia con l’espansione della manutenzione pesante, della componentistica e della manutenzione dei motori, tutte lavorazioni nelle quali i tecnici di Atitech e Alitalia sono riconosciuti come eccellenza a livello internazionale”, sottolinea la nota dei sindacati.
“Terminata la fase di avvio della nuova realtà – concludono le quattro sigle sindacali – il nostro lavoro proseguirà per assicurare le necessarie armonizzazioni contrattuali, dare maggiore rilevanza all’attività della manutenzione nel Ccnl del trasporto aereo e garantire non solo la tutela dell’occupazione ma anche una crescita consistente di personale con opportunità di formazione per i giovani”.
Lo scorso 14 marzo la compagnia nata sulle ceneri di AZ, Ita Airways ha sottoscritto con la società di handling Swissport International un contratto preliminare di servizi per l’handling; e uno con la società di maintenance Atitech per il ramo manutenzione.
]]>Dopo il colpo di scena del Mef – che ha scelto la cordata Certares-Delta-Air France-Klm per la privatizzazione di Ita Airways – i futuri partner della compagnia aerea iniziano a scoprire le loro carte sia per definire il perimetro del loro intervento sia per iniziare a assicurarsi un rapporto positivo con il prossimo governo che nascerà dopo le elezioni del 25 settembre.
Proprio il fondo Usa Certares, infatti, afferma in una nota: “Siamo fermamente convinti della nostra visione per lo sviluppo della compagnia, che speriamo di poter attuare al raggiungimento degli accordi definitivi e vincolanti.
]]>Dopo il colpo di scena del Mef – che ha scelto la cordata Certares-Delta-Air France-Klm per la privatizzazione di Ita Airways – i futuri partner della compagnia aerea iniziano a scoprire le loro carte sia per definire il perimetro del loro intervento sia per iniziare a assicurarsi un rapporto positivo con il prossimo governo che nascerà dopo le elezioni del 25 settembre.
Proprio il fondo Usa Certares, infatti, afferma in una nota: “Siamo fermamente convinti della nostra visione per lo sviluppo della compagnia, che speriamo di poter attuare al raggiungimento degli accordi definitivi e vincolanti. Lavoreremo nelle prossime settimane con il Mef, con Ita, i nostri partner del consorzio Delta e AirFrance-Klm e tutti gli stakeholder coinvolti per arrivare a questo obiettivo”.
LE SCELTE DI CERTARES E AIR FRANCE-KLM
E in contemporanea alla nota trapela anche la formula d’acquisto che la cordata scelta dal Mef: il fondo Usa dovrebbe acquistare il 50% più un’azione della società (quindi più del 40% previsto nella prima offerta, ndr) mentre il ministero dell’Economia e Finanze dovrebbe nominare il presidente del cda ed esprimere il gradimento per l’amministratore delegato. Secondo quanto riporta Il Sole 245 Ore, poi, il valore iniziale di Ita viene confermato in 700 milioni ma poi diventerà di 1.950milioni con due aumenti di capitale sottoscritti rispettivamente dal ministero (650 milioni) e da Certares (600 milioni).
Dal canto suo, il Gruppo Air France-Klm accoglie “con favore l’annuncio da parte del governo italiano di concedere l’esclusiva al consorzio costituito da Certares, come equity partner, e Air France-Klm e Delta Air Lines, come partner commerciali, per la prossima fase delle trattative per l’eventuale acquisizione di una partecipazione detenuta direttamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze”. AF-Klm sottolinea però che il suo ruolo sarebbe quello di “partner commerciale e operativo della compagnia aerea italiana, nell’ambito del consorzio guidato da Certares. Air France-Klm in questa fase non sta investendo nella struttura del capitale di Ita. Tuttavia, il Gruppo potrebbe considerare a medio termine di acquisire una partecipazione di minoranza in Ita”.
Nella nota della holding franco-olandese, infine, viene designato il ruolo strategico dell’operazione: “Air France-Klm non vede l’ora di promuovere legami più stretti con Ita e di basarsi sulla partnership commerciale esistente che le compagnie aeree hanno formato, in particolare attraverso l’attuazione di accordi di codeshare e l’ingresso di Ita nell’alleanza SkyTeam“, ricordano i due vettori sostenendo che le opportunità commerciali includono anche “una maggiore presenza sull’asse del Nord Atlantico, su cui Air France-Klm, Delta e Virgin Atlantic gestiscono la più grande joint venture, nonché l’opportunità di costruire una partnership esclusiva tra Flying Blue di Air France-Klm, Sky Miles di Delta e Volare di Ita”.
LA DELUSIONE DI LUFTHANSA
Lufthansa, invece, risponde alla scelta del governo Draghi con una laconica nota che sottolinea come “la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita. Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”. Il colosso tedesco reitera, inoltre, il suo ruolo di big player nel mercato europeo e italiano: “Anche senza una collaborazione con Ita, il Gruppo Lufthansa mantiene un ottimo posizionamento sul mercato italiano. Con la nostra compagnia aerea italiana Air Dolomiti e con tutti i nostri marchi aerei abbiamo già una forte presenza, con circa 4 milioni di passeggeri e oltre 130 partenze giornaliere da 21 destinazioni. Continueremo ad ampliare questo posizionamento con le nostre forze e a sviluppare ulteriormente la nostra offerta per offrire il miglior servizio ai nostri clienti e passeggeri italiani”.
LE REAZIONI DEI SINDACATI
Anche i sindacati, infine, hanno accolto con sorpresa la scelta del governo italiano; soprattutto dopo i vari endorsement per Msc-Lufthansa che le sigle dei lavoratori hanno annunciato nelle scorse settimane. “Chiederemo un incontro al governo ed ai diretti interessati per comprendere il piano industriale della cordata su cui il governo ha orientato la propria scelta – ha subito affermato la Filt Cgil – Non va perso tempo, occorre dare rapidamente implementazione al piano Ita, rifinanziando le casse della compagnia e sfruttando la rapida ripresa del traffico, facendosi trovare pronti per la stagione estiva del 2023. È positivo che il governo, come da noi sostenuto, abbia deciso che lo Stato italiano debba mantenere una presenza come azionista di riferimento che sia garanzia occupazionale e dello sviluppo industriale del trasporto aereo italiano. La prima cosa che chiederemo ai nuovi acquirenti è che vengano rispettati ed implementati il piano flotta e gli accordi relativi alle assunzioni, che prevedono il recupero dei lavoratori attualmente in cassa integrazione”.
Per la Fit-Cisl, invece, «non si è ancora arrivati a una svolta convincente e definitiva per finalizzare la trattativa che interessa Ita. Ci riserviamo un giudizio compiuto solo dopo aver conosciuto i dettagli del piano industriale elaborato dal Fondo Certares – sottolinea il segretario generale Fit-Cisl Salvatore Pellecchia – Sembrerebbe che allo stato attuale la collaborazione con Delta e Air France si limiterebbe solo ad accordi di codeshare che, in passato, hanno determinato effetti discutibili. Non è più rinviabile, a questo punto, un confronto con le parti sociali, che abbiamo già richiesto la scorsa settimana, per fare chiarezza del destino di questo importante asset nazionale. Auspichiamo che Air France sia anche disponibile a ritirare in tempi brevi la procedura di licenziamento collettivo che ha avviato per 43 lavoratori impiegati sul territorio nazionale italiano e più precisamente a Roma, Milano, Venezia, Bologna e Firenze».
«La decisione del Mef sorprende perché industrialmente l’offerta più solida per il futuro sembrava quella di Msc e Lufthansa. L’alleanza con Air France-Klm finora non ha portato grandi vantaggi ma solo svantaggi – afferma Stefano De Carlo, segretario esecutivo Anpac, l’Associazione nazionale professionale aviazione civile – Siamo curiosi di capire i vantaggi riscontrati dal Mef. Senza struttura industriale che permetta ad Ita di avere uno sviluppo lungo raggio e un consolidamento nazionale il futuro è segnato»
Il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti, infine, commentano così: «Prendiamo atto che il Mef ha finalmente assunto una decisione. È fondamentale sottrarre la vicenda Ita Airways dalle dinamiche della campagna elettorale e soprattutto evitare di portare avanti una situazione di incertezza. Il nostro obiettivo deve essere la migliore soluzione industriale che sviluppi la compagnia sotto il profilo occupazionale, della flotta e valorizzi il lavoro dal punto di vista contrattuale, inserendo Ita Airways in un network intercontinentale che valorizzi i nostri hub aeroportuali nell’interesse dei lavoratori e del Paese».
]]>Il Gruppo tedesco taglia quindi quasi mille voli in partenza o in arrivo da Francoforte e Monaco interessando oltre 130mila passeggeri.saranno colpiti.
]]>Il Gruppo tedesco taglia quindi quasi mille voli in partenza o in arrivo da Francoforte e Monaco interessando oltre 130mila passeggeri.saranno colpiti. Nel dettaglio, lo sciopero provoca la cancellazione di 678 voli da Francoforte – di cui 32 già oggi (martedì) e 646 mercoledì causando disagi a 92mila passeggeri – e 345 a Monaco – 15 già oggi (martedì) e 330 mercoledì coinvolgendo 42mila passeggeri – e la compagnia aerea ha fatto sapere che la capacità di “riprenotare i passeggeri interessati dalle cancellazioni è molto limitata. Inoltre i disagi potranno protrarsi fino all fine della settimana”. L’obiettivo della mobilitazione delle sigle dei lavoratori è quello di “aumentare la pressione” sulla dirigenza per un aumento salariale del 9,5%.
Il caos voli persevera anche in Spagna, dove è in corso uno sciopero del personale Ryanair, con almeno 11 voli cancellati oggi e 99 in ritardo (fonte Ansa). I disagi hanno interessato soprattutto gli scali di Palma di Maiorca e Barcellona e la mobilitazione durerà fino a giovedì. Il 29, 30 e 31 luglio, inoltre è prevista un’altra ondata di scioperi in Spagna del personale easyJet.
Nonostante quindi in Italia si entrata in vigore la cosiddetta “franchigia estiva” – che di fatto blocca gli scioperi nel trasporto aereo dal 27 luglio al 5 settembre – continuano a perpetrarsi i disagi nel mondo dell’aviation in tutta Europa con le inevitabili ricadute anche nel nostro Paese proprio per la specificità di un sistema di trasporto aereo fortemente interconnesso.
Intanto, i problemi dell’intero settore italiano – dall’organizzazione degli aeroporti alle condizioni di lavoro – sono stati al centro di un tavolo al ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, che ha visto partecipare sindacati, gestori aeroportuali, associazioni dei vettori low cost, Enac ed Enav nel tentativo anche di prevenire nuovi scioperi alla scadenza della franchigia. Incontro che non ha soddisfatto però i sindacati che sono pronti a riprendere a settembre le mobilitazioni.
“Non possiamo che registrare risposte non sufficienti alle molteplici problematiche che abbiamo evidenziato nell’incontro di oggi, unico fatto che valutiamo positivamente è l’impegno del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili a convocare un tavolo ad hoc con tutti i vettori delle compagnie low cost – commentano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo – Abbiamo posto sul tavolo e riesaminato le principali criticità che si registrano nel settore oggi. In particolare è stata richiesta la corretta applicazione dell’articolo 203 del decreto Rilancio sui minimi salariali, la messa a punto del piano nazionale aeroporti, il rinnovo dei contratti e degli adeguamenti salariali su tutta la filiera del trasporto aereo. Abbiamo sottolineato che nel prossimo mese di agosto la città di Roma, al pari di Milano e Venezia, vedrà un incremento dei flussi turistico di circa il 30% rispetto allo stesso mese del 2019 e di un generale trend positivo per tutto il nostro Paese”.
Le sigle dei lavoratori, quindi, sostengono l’urgenza di “potenziare in tempo tutti gli asset coinvolti per non incontrare le stesse criticità che stanno affrontando alcuni sistemi aeroportuali europei. Infine abbiamo evidenziato il problema delle aggressioni agli operatori del settore e l’importanza di rifinanziare il fondo di solidarietà del trasporto aereo che ha consentito, insieme al blocco dei licenziamenti, la tenuta del settore durante la crisi e ha evitato condizioni critiche come in altri paesi europei. Di fronte a questa situazione e in assenza di risposte e terminata la franchigia estiva, saremo costretti a riprendere le mobilitazioni”.
Sul caso Ita Airways, infine, i sindacati aggiugono: “È ormai indifferibile che giunga a conclusione il processo di scelta del partner per Ita che permetta l’ingresso di nuovi capitali privati che, insieme alla presenza strategica dello Stato italiano possano sviluppare l’azienda sul piano industriale in assenza del quale ci sarebbero effetti gravissimi sul sistema Paese oltre che sulla compagnia di bandiera, sulla società di handling e sul ramo della manutenzione”.
]]>Dopo che la Commissione di garanzia degli scioperi è intervenuta limitando a 4 ore (invece di 24) la mobilitazione proclamata dai sindacati del trasporto aereo per il prossimo 17 luglio, arriva in queste ore anche l’adesione dei controllori di volo Enav che incroceranno quindi le braccia dalle ore 14.00 alle ore 18.00 dello stesso giorno.
La mobilitazione, indetta da Uiltrasporti e Filt Cgil, coinvolge i lavoratori della compagnie aeree easyJet, Ryanair, (incluse Malta Air e la società Crewlink) e Volotea; oltre i lavoratori di Toscana Aeroporti/Toscana Aeroporti Handling.
]]>Dopo che la Commissione di garanzia degli scioperi è intervenuta limitando a 4 ore (invece di 24) la mobilitazione proclamata dai sindacati del trasporto aereo per il prossimo 17 luglio, arriva in queste ore anche l’adesione dei controllori di volo Enav che incroceranno quindi le braccia dalle ore 14.00 alle ore 18.00 dello stesso giorno.
La mobilitazione, indetta da Uiltrasporti e Filt Cgil, coinvolge i lavoratori della compagnie aeree easyJet, Ryanair, (incluse Malta Air e la società Crewlink) e Volotea; oltre i lavoratori di Toscana Aeroporti/Toscana Aeroporti Handling.
Le fasce di garanzia previste, quando il servizio di trasporto aereo sarà integralmente garantito nella giornata di domenica 17 luglio, sono le seguenti: 7.00-10.00 e 18.00-21.00.
]]>Non basta l’impennata dei viaggi e la carenza di personale a intasare il sistema aeroportuale europeo in piena estate: è anche una stagione densa di scioperi in Italia e in altri Paesi (Spagna e Gran Bretagna su tutti). Un pericoloso mix che aggiunge disagi e cancellazioni alla già grande quantità di disguidi che stanno interessando il settore turistico nella fase di ripartenza più importante dall’inizio della pandemia da Covid-19.
Dopo lo sciopero in Italia del personale delle low cost (Ryanair con Malta Air e CrewLink e Volotea) dello scorso 8 giugno, si avvicina la nuova mobilitazione di sabato 25 che vedrà questa volta i lavoratori easyJet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink incrociare le braccia per 24 ore.
]]>Non basta l’impennata dei viaggi e la carenza di personale a intasare il sistema aeroportuale europeo in piena estate: è anche una stagione densa di scioperi in Italia e in altri Paesi (Spagna e Gran Bretagna su tutti). Un pericoloso mix che aggiunge disagi e cancellazioni alla già grande quantità di disguidi che stanno interessando il settore turistico nella fase di ripartenza più importante dall’inizio della pandemia da Covid-19.
Dopo lo sciopero in Italia del personale delle low cost (Ryanair con Malta Air e CrewLink e Volotea) dello scorso 8 giugno, si avvicina la nuova mobilitazione di sabato 25 che vedrà questa volta i lavoratori easyJet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink incrociare le braccia per 24 ore. Lo sciopero, indetto dalle sigle Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, mette al centro il tema dei contratti nazionali e dei livelli salariali.
Secondo una nota dell’Enac, infine, per quanto riguarda Ryanair nella giornata di sabato saranno garantiti tutti i voli, inclusi i charter, “schedulati in partenza dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21; tutti i voli charter da/per le isole regolarmente autorizzati o notificati anteriormente alla data di proclamazione dello sciopero; i seguenti voli di collegamento con le isole con unica frequenza giornaliera con esclusione del traffico continentale: RYR 04802 Ciampino (Lira) Cagliari (Liee) RYR 02261 Bergamo (Lime) Catania (Licc)”.
Nel dettaglio, l’Ente nazionale di aviazione civile ha pubblicato tre note distinte sui voli garantiti relative al Gruppo Ryanair (incluse Crewlink e Malta Air), Volotea e easyJet.
Almeno per quanto riguarda Ryanair, poi, la mobilitazione si espande oltreconfine: sabato infatti si asterranno dal lavoro anche i piloti e gli assistenti di volo basati in Spagna, Portogallo, Francia e Belgio. Già domenica 12 e lunedì 13 giugno, inoltre, le astensioni in Francia e Spagna avevano provocato la cancellazione di circa il 25% dei voli Ryanair nei due Paesi.
CASO EASYJET IN SPAGNA
Proprio in Spagna, infine, è alla ribalta il caso easyJet con i dipendenti della compagnia aerea low cost che hanno annunciato vari giorni di sciopero a luglio. Il sindacato Unión Sindical Obrera – che rappresenta l’80% dei dipendenti spagnoli della compagnia – ha comunicato che gli scioperi di 24 ore si svolgeranno dal primo al 3 di luglio, dal 15 al 17 e dal 29 al 31 dello stesso mese e coinvolgono 450 persone che lavorano negli aeroporti di Barcellona-El Prat, Malaga e Palma di Maiorca. Alla base della rivolta ci sono le condizioni salariali e retributive dei dipendenti di easyJet in terra iberica.
IL MAXI SCIOPERO IN GRAN BRETAGNA
In queste ore, infine, sta avvenendo il più grande sciopero degli ultimi trenta anni nella storia dei trasporti ferroviari della Gran Bretagna. Secondo RaiNews24, infatti, la maxi mobilitazione di 3 giorni (dal 21 al 23 giugno) dei lavoratori contro la preannunciata ondata di licenziamenti, l’aumento dei prezzi e dell’inflazione; ha già provocato la chiusura del 50% delle linee nella metro di Londra e la cancellazione di quattro treni su cinque sull’intero territorio nazionale.
Il sindacato Rmt – Rail Maritime and Transport Workers, aveva annunciato pochi giorni fa che oltre 50.000 dipendenti delle ferrovie avrebbero incrociato le braccia “chiedendo in particolare aumenti salariali in linea con l’inflazione galoppante e denunciando il deterioramento delle condizioni di lavoro e i migliaia di esuberi previsti dalle molteplici compagnie ferroviarie private che compongono il settore nel Regno Unito”, scrive l’edizione online del canale televisivo pubblico.
Ultimo, ma non meno importante è lo sciopero di piloti e personale di cabina di Brussels Airlines che si terrà dal 23 al 25 giugno, in concomitanza allo svolgimento del vertice dell’Unione europea a Bruxelles. Rispetto ai 525 voli del vettore del Gruppo Lufthansa previsti durante la tre giorni di mobilitazione, la compagnia non ha ancora saputo quantificare il numero di voli che saranno cancellati.
]]>LEGGI QUI TUTTI GLI ARTICOLI SUL CASO BLUE PANORAMA
Per questo motivo le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl hanno scritto al ministero dello Sviluppo Economico chiedendo l’apertura di un tavolo di crisi ufficiale rifacendosi alla direttiva ministeriale per la gestione delle crisi d’impresa emanata proprio dal Mise lo scorso 14 ottobre 2021.
Secondo i lavoratori sussistono, infatti, tutti i requisiti necessari a formulare l’istanza di istituzione di un tavolo di crisi presso il ministero guidato da Giancarlo Giorgetti. A questo punto si attende nei prossimi giorni una risposta da parte del Mise sulla validità o meno della richiesta del tavolo di crisi.
“Blue Panorama Airlines è una società che attualmente impiega oltre 350 dipendenti, localizzati in più regioni d’Italia, e l’attività svolta, oltre a generare un importante indotto per il sistema economico-produttivo, è certamente da considerarsi di rilevante interesse nazionale – sottolineano i sindacati nella lettera – la società, interessata da uno stato di profonda crisi dall’anno 2020, ha sospeso tutte le attività di volo dal mese di ottobre 2021. Conseguentemente, tutti i dipendenti sono stati posti in regime di cassa integrazione a “zero ore”. Inoltre, lo scorso mese di marzo, la società ha richiesto la sospensione del proprio Coa per un periodo di 6 mesi, il massimo concesso dalla normativa vigente. L’imminente scadenza della suddetta sospensione, genera ulteriore preoccupazione”.
Per i sindacati, inoltre, la manifestazione d’interesse fatta pervenire da Bateleur sarebbe “soggetta a numerose ed ignote condizioni, e della quale la società non ha fornito alcuna informazione aggiuntiva […] pertanto, ad oggi, permane la drammatica assenza di qualsivoglia informazione riguardo le prospettive industriali della società e circa il futuro di tutti i lavoratori da essa dipendenti”.
Il tempo per far ripartire il vettore, infatti, stringe: fonti interne all’azienda avevano già fatto trapelare come le stime di Bpa per riaccendere i motori, in seguito all’omologa del concordato preventivo (attività successiva all’ammissione che prevede n accordo con i creditori, ndr) prevedevano almeno 4-5 mesi di tempo.
Secondo altre fonti, infine, il piano di Bateleur per Blue Panorama sarebbe quello di far ripartire i voli non prima della primavera 2023: resta il dubbio di come la compagnia possa affrontare il lungo inverno con un solo aereo in flotta e di come possa riottenere a breve i requisiti per “rivalidare” le licenze di volo.
]]>Continue reading Low cost in sciopero: 8 giugno nero per i voli at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato la protesta in risposta al “perdurare dell’impossibilità di un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante. Tra le questioni aperte – spiegano le due organizzazioni sindacali – ci sono il mancato adeguamento ai minimi salariali del Ccnl e il perdurare di un contingency agreement non più attuale, un’arbitraria decurtazione economica in busta paga, a fronte di presunti ammanchi nelle vendite, il mancato pagamento della malattia, il rifiuto della compagnia di concedere giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva e la mancanza di acqua e pasti per l’equipaggio”.
Riguardo al caso specifico di easyJet, invece, Uiltrasporti denuncia “la totale inadeguatezza delle scelte operate dai manager locali di easyJet Italia, incapaci di instaurare un dialogo costruttivo con la rappresentanza dei lavoratori e responsabili di aver alimentato in azienda malcontento, bullismo ed inaccettabile peggioramento delle condizioni di lavoro. La reiterata compressione dei diritti fondamentali, i turni di lavoro massacranti e i licenziamenti ingiusti e ingiustificati, finalizzati esclusivamente a creare un clima di terrore e a mascherare strutturali carenze di organici stanno indebolendo una compagnia da sempre considerata modello per la professionalità dei suoi naviganti e la qualità del servizio ai passeggeri”, sottolinea la nota del sindacato.
A tutto questo si aggiungono anche “le continue cancellazioni di tratte, rotte ed attività di volo, causate dalla carenza di organici e da criticità organizzative più volte denunciate, a esclusivo beneficio degli agguerriti concorrenti – ricorda la nota di Uiltrasporti – È necessario che il management italiano inverta immediatamente la rotta, ritiri i licenziamenti ingiusti e avvii finalmente un confronto con il sindacato, in caso contrario saremo costretti a portare avanti altre azioni sindacali anche per tutto il periodo estivo”.
easyJet a livello europeo ha già preannunciato, inoltre, la cancellazione di oltre 200 voli per i prossimi 10 giorni a causa dei ritardi accumulati in questi giorni negli operativi aerei in tutto il continente e alla mancanza di personale. solo pochi giorni fa la compagnia inglese aveva annunciato la rimozione dell’ultima fila di seggiolini dai suoi aeromobili A319 così da poter volare con meno personale a bordo.
Proprio le carenza di personale e le numerose cancellazioni stanno mettendo in estrema difficoltà l’intero settore del trasporto aereo, dopo due anni di pandemia. Tra le vittime eccellenti c’è perfino l’aeroporto di Amsterdam Schiphol che proprio in questi giorni sta valutando la possibilità di cancellare preventivamente il 30% dei voli estivi in programma per evitare i numerosi disagi che lo scalo sta vivendo in queste settimane.
]]>Nella nota congiunta si evidenzia:
“Considerate le profonde variazioni introdotte dalle fasi applicative del piano industriale, chiediamo a Enav l’urgente avvio della procedura di rinnovo del contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo sezione Assocontrol, scaduto il 31 dicembre 2019”.
]]>Nella nota congiunta si evidenzia:
“Considerate le profonde variazioni introdotte dalle fasi applicative del piano industriale, chiediamo a Enav l’urgente avvio della procedura di rinnovo del contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo sezione Assocontrol, scaduto il 31 dicembre 2019”.
Inoltre, le sigle sindacali precisano che “trattative e accordi sporadici, come ad esempio gli accordi Summer, che finora hanno consentito in maniera reiterata di tamponare in questi anni le carenze e le necessità aziendali, non sono più sostenibili e giustificabili, poiché ciò che è pensato per essere una soluzione-ponte non può offrire alle lavoratrici e ai lavoratori, e quindi alla stessa azienda, gli aggiornamenti normativi, di salute e sicurezza e salariali ormai non più rinviabili. Se l’azienda non cambierà rapidamente atteggiamento, saremo costretti a trarne le conseguenze e a porre in essere tutte le azioni del caso”.
]]>Anche Air France tagli ai posti di lavoro nel nostro Paese e ora i sindacati si appellano al governo francese affinché intervenga per evitare gli esuberi previsti dalla compagnia aerea transalpina.
“Abbiamo chiesto ai rappresentanti del governo francese di attivarsi per assicurare la sospensione delle procedure di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali conservativi per le decine di lavoratori della società Air France basate in Italia – sottolineano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a seguito dell’incontro tenutosi presso l’ambasciata francese in Italia con i rappresentanti del governo transalpino.
]]>Anche Air France tagli ai posti di lavoro nel nostro Paese e ora i sindacati si appellano al governo francese affinché intervenga per evitare gli esuberi previsti dalla compagnia aerea transalpina.
“Abbiamo chiesto ai rappresentanti del governo francese di attivarsi per assicurare la sospensione delle procedure di licenziamento e l’attivazione degli ammortizzatori sociali conservativi per le decine di lavoratori della società Air France basate in Italia – sottolineano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a seguito dell’incontro tenutosi presso l’ambasciata francese in Italia con i rappresentanti del governo transalpino.
L’allarme è scattata lo scorso dicembre, quando sempre i sindacati avevano annunciato l’intenzione da parte del Gruppo Air France-Klm di aprire dal primo gennaio 2022 una procedura di licenziamento collettivo per 48 lavoratori e lavoratrici impiegati nei principali aeroporti del nostro paese su 182 totali. Una presa di posizione che già a dicembre, quindi, i sindacati avevano bollato come “in netto contrasto con le nostre richieste, anche alla luce delle previsioni della compagnia che nel 2022 prevede una ripresa del proprio traffico passeggeri fino all’80% del periodo precedente alla pandemia”.
“È impensabile che un governo, come quello francese, attento alle questioni sociali e del lavoro, consenta il licenziamento di decine di lavoratori in un momento di particolare difficoltà del settore aereo. Abbiamo ricevuto l’impegno ad un confronto con i vertici della società per trovare una soluzione che escluda il licenziamento dei lavoratori italiani. Continueremo nel frattempo – concludono le sigle sindacali – a monitorare la situazione e ad intraprendere tutte le azioni necessarie a partire dalla giornata di mobilitazione organizzata per mercoledì 26 gennaio”.
]]>A quasi tre mesi dalla rottura con i sindacati, ora la newco Ita Airways fa un passo indietro rispetto alle rigidità dimostrate nelle ultime settimane e trova una nuova intesa con le sigle dei lavoratori. Una vera e propria pace ritrovata, soprattutto tra il presidente esecutivo Alfredo Altavilla e i sindacati che da mesi chiedevano garanzie e maggiori tutele sia per i lavoratori sotto contratto Ita sia per il futuro di quelli Az ancora in cassa integrazione e che potrebbero essere riassorbiti nei prossimi anni dalla newco.
]]>A quasi tre mesi dalla rottura con i sindacati, ora la newco Ita Airways fa un passo indietro rispetto alle rigidità dimostrate nelle ultime settimane e trova una nuova intesa con le sigle dei lavoratori. Una vera e propria pace ritrovata, soprattutto tra il presidente esecutivo Alfredo Altavilla e i sindacati che da mesi chiedevano garanzie e maggiori tutele sia per i lavoratori sotto contratto Ita sia per il futuro di quelli Az ancora in cassa integrazione e che potrebbero essere riassorbiti nei prossimi anni dalla newco.
Lo stesso Altavilla, poi, ha rilanciato il piano Ita durante un’intervista a Il Sole 24 Ore sottolineando come i tempi per trovare un partner si stringono e si prevede di far partire l’alleanza «più i primi sei mesi del 2022, che il 31 dicembre». Riguarda la trattativa con i sindacati, il presidente di Ita ha anche detto che «i tempi sono stati velocizzati dalle esigenze per fare l’alleanza e il dialogo con i sindacati non si è mai interrotto e nella data room con il potenziale partner ci metto tutti i contratti dell’azienda».
Anche se la gara per il partner sembra essere tra Air France-Klm o Lufthansa, per Altavilla è utile «non fossilizzarsi per ora sul doppio binario. Una volta trovato l’accordo il partner potrebbe diventare socio e potrà avere una posizione nel capitale, ma è troppo presto per parlare di quote azionarie».
L’intesa prevede l’ingresso di Ita Airways in Assaereo sottoscrivendo “il rinnovo della parte specifica vettori del Ccnl definendo regole specifiche a sostegno dell’attività di start up ed un nuovo regime retributivo che possa facilitarne la diffusione nel settore” e anche la firma con le organizzazioni sindacali dell’accordo integrativo aziendale.
Così Ita ha raggiunto l’accordo con i sindacati per il contratto collettivo di lavoro, firmato dal vettore e dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, oltre che dalle sigle Ugl, Anpac, Anpav, Anp e Fast Confasa. Fra i principali risultati del nuovo contratto c’è il premio di risultato con Ita Airways che riconoscerà ai dipendenti un 15% in più, calcolato semestralmente in base alla redditività dell’azienda ed alla soddisfazione del cliente, calcolata con il sistema certificato NPS (Net Promoter Score).
“Nel complesso questo accordo sostiene il percorso strategico dell’azienda che prevede una crescita occupazionale già a partire dal 2022 coerentemente all’andamento macro-economico e specifico del trasporto aereo mondiale, e opportunità di sviluppo per il personale navigante – sostiene la nota del vettore tricolore – Infatti, già dalle prossime settimane verranno avviati nuovi corsi per la formazione di comandanti da impiegare anche sulle macchine di nuova generazione che Ita riceverà nei prossimi mesi da Airbus”. Particolare attenzione, inoltre, è stata posta al welfare aziendale e per la prima volta anche a tutti dipendenti di terra sarà riconosciuta l’assistenza sanitaria, e per il personale navigante vi sarà un innalzamento del premio rispetto alle condizioni attuali.
“Le condizioni del 2022 restano invariate, mentre, in linea con quanto già previsto dalle altre compagnie aeree che avevano ridotto le retribuzioni a causa della pandemia, dal 2023 vi sarà un progressivo riallineamento degli elementi retributivi, che parte da un incremento del 3 % per i piloti e del 1% per gli assistenti di volo”, conclude la nota della compagnia.
LE REAZIONI DI SINDACATI E COMPAGNIA
«Dopo 5 anni, che il contratto nazionale del lavoro non veniva rinnovato – ha dichiarato Alfredo Altavilla, presidente esecutivo di Ita Airways – abbiamo raggiunto un importante obiettivo che contiamo possa assicurare competitività a tutte le aziende italiane del trasporto aereo. Due sono gli elementi da sottolineare, l’introduzione del Premio di Risultato presente per la prima volta in una misura così significativa sulla retribuzione e soprattutto legato alla soddisfazione del cliente, a cui si lega la conferma degli obiettivi di profittabilità del business plan che prevedono il raggiungimento del pareggio operativo nel secondo trimestre del 2023». Altavilla ha poi confermato a Il Sole che Ita Airways ha in programma di assumere almeno mille figure nel 2022 a partire da aprile.
Per i sindacati, infine, l’accordo è un punto di partenza per ampliare e migliorare il piano industriale della compagnia aerea. In una nota comune, infatti – Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo – spiegano che l’«accordo industriale implementa le previsioni di assunzione, in arco di piano, di ulteriori 4 mila lavoratori con le necessarie certificazioni e abilitazioni. Il tutto avverrà entro il 2025 in coerenza all’incremento della flotta con gli acquisiti nuovi aeromobili».
“Gli accordi firmati oggi con Assoaereo e con Ita Airways segnano una discontinuità rispetto al passato per quanto riguarda sia le relazioni sindacali che i diritti – dichiara Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl – Adesso il nostro obiettivo è focalizzarci sull’integrazione dei rami aziendali mancanti e, conseguentemente, sulla tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della manutenzione e dell’handling e garantire un futuro occupazionale a tutti coloro che oggi sono in cassa integrazione».
«Siamo soddisfatti per l’applicazione del Ccnl, una questione a cui avevamo dato grande spazio nella nostra vertenza – rimarcano per Uiltrasporti, il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti– Vengono date inoltre garanzie sull’occupazione anche per chi deve essere ancora reinserito. Auspichiamo infine che dopo questo accordo, non si verifichino ancora da parte della compagnia, atteggiamenti vessatori che abbiamo registrato recentemente nei confronti dei lavoratori».
]]>«Il settore – sottolineano le sigle – ancora sta pagando il conto della pandemia, per cui sono indifferibili una serie di interventi atti a garantirne la tenuta industriale, in particolar modo su una serie di temi».
]]>«Il settore – sottolineano le sigle – ancora sta pagando il conto della pandemia, per cui sono indifferibili una serie di interventi atti a garantirne la tenuta industriale, in particolar modo su una serie di temi».
Ovvero: il blocco dei licenziamenti sino ad avvenuta ripresa del comparto; la rivisitazione del piano nazionale degli aeroporti; la vertenza Alitalia/Ita, che coinvolge circa 10.500 lavoratori, per i quali chiediamo un programma di ammortizzatori sociali per tutta la durata del piano industriale della newco. «Finora – commentano i sindacati – registriamo la grande assenza del governo dalla trattativa, mentre per noi è imprescindibile il mantenimento dei livelli occupazionali».
Altre questioni sul piatto: la vertenza Air Italy con 1.450 lavoratori in cassa integrazione in scadenza il 31 dicembre prossimo; la crisi di Norwegian, Ernest e Blue Panorama e delle compagnie aeree straniere basate in Italia tutte sotto regime di ammortizzatori sociali; le vertenze verso quelle società che rifiutano il confronto con il sindacato; le crisi delle società di gestione aeroportuali, degli handler e delle aziende di catering, pesantemente colpiti dalla crisi del trasporto aereo.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiedono, poi, «il rifinanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo (Fsta) e l’avvio di un confronto immediato affinché vengano emessi una serie di provvedimenti integrativi e correttivi riguardo gli ammortizzatori sociali nel settore e l’inserimento dei lavoratori delle aree operative aeroportuali nella categoria dei lavoratori usuranti». Richiesta anche «l’applicazione puntuale dell’articolo 203 del decreto Rilancio sul contratto collettivo nazionale di settore per combattere efficacemente l’inaccettabile dumping sociale e salariale attuato da quelle imprese che applicano regolamenti unilaterali o contratti aziendali con salari inferiori al Ccnl stesso».
«Se il governo continuerà a non agire, la situazione non potrà che peggiorare», concludono i sindacati.
]]>“In attesa di conoscere precisamente il piano concordato e discuterlo, siamo nettamente contrari sia all’impostazione della trattativa che non ha visto fino ad oggi il coinvolgimento del sindacato, sia sotto l’aspetto del piano industriale”.
]]>“In attesa di conoscere precisamente il piano concordato e discuterlo, siamo nettamente contrari sia all’impostazione della trattativa che non ha visto fino ad oggi il coinvolgimento del sindacato, sia sotto l’aspetto del piano industriale”. Non usano mezzi termini, infatti, le sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo nel commentare l’annuncio sul decollo della newco Ita.
I sindacati chiedono così al governo Draghi di essere convocati con urgenza sottolineando come si vada via via prefigurando per il futuro di Alitalia “il cosiddetto spezzatino aziendale con nessuna certezza per le attività a terra di handling e di manutenzioni che rimarranno in Ita. La nuova compagnia partirebbe con una miniflotta con solamente 52 aerei senza prospettive di sviluppo sul lungo raggio”.
Per le sigle dei lavoratori è “inaccettabile che su 10.500 lavoratori vengano assunti solamente 2.750-2.950 il primo anno. Anche il brand messo a bando di gara prefigurerebbe evidenti danni commerciali. Sostanzialmente è un piano debole anche in prospettiva ricavi fino al 2025 – tuonano i rappresentati dei dipendenti di Alitalia in a.s. – Sono errori gravissimi che rendono inaccettabile questa impostazione ma soprattutto rendono la nuova compagnia di bandiera un progetto molto debole”.
“Inoltre – spiegano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo – manca ancora e sempre di più tutta la parte relativa alla regolamentazione del mercato italiano, in chiave anti dumping sociale e salariale, posta in essere da alcuni vettori low cost che competono sul nostro mercato, eludendo e comprimendo le tutele dei lavoratori sia per la parte della regolamentazione sia per la concorrenza del sistema aeroportuale che continua a basarsi su erogazioni di centinaia di milioni di euro con modalità non trasparenti, falsando così la concorrenza e il mercato”.
Sul piano industriale di Italia Trasporto Aereo è intervenuto anche il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ai microfoni di Rainews24 ha ribadito: «Aspettiamo che il governo convochi le organizzazioni sindacali. Abbiamo letto dai giornali questa ipotesi di intesa tra il governo e l’Ue. Se si confermano le anticipazioni ci sembra un’operazione molto debole. L’Italia non ha bisogno di una piccola compagnia di bandiera regionale».
Diversa, invece, la posizione di Fnta – la Federazione Nazionale Trasporto aereo che include le sigle Anpac, Anpav, Anp e Assovolo in rappresentanza dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia – che esprime “soddisfazione” sull’accordo Italia-Ue per il nuovo piano industriale di Ita ricordando però che “per rendere operativo il ramo Aviation (l’unico che passerà alla newco con negoziazione diretta, ndr – va avviato in tempi brevissimi un confronto costruttivo con le sigle rappresentative del personale navigante per la definizione del nuovo Contratto collettivo di lavoro e per la disamina e la definizione di tutti gli strumenti utili a massimizzare le assunzioni”.
Le scelte del cda guidato dal presidente Alfredo Altavilla e dal ceo Fabio Lazzerini “sono coerenti con la necessità di assicurare pragmaticamente la partenza operativa di Ita nei tempi minimi previsti dalla normativa e tracciano un chiaro percorso di sviluppo e consolidamento industrialmente credibile e concreto” – commenta Fnta che “rimane in attesa di una convocazione da parte del management di Ita e anche da parte dei ministeri competenti sui temi generali del trasporto aereo”.
]]>I sindacati del settore del trasporto aereo hanno proclamato per il prossimo 6 luglio uno sciopero generale di 24 ore «in difesa dei lavoratori di Alitalia, Air Italy, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian e di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese».
A proclamare la protesta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo che in una nota congiunta dichiarano la ferma intenzione di schierarsi anche dalla parte «dei lavoratori di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese, come ad esempio Emirates, nonché di tutti gli addetti delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore».
Continue reading Sciopero generale del trasporto aereo il 6 luglio at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>I sindacati del settore del trasporto aereo hanno proclamato per il prossimo 6 luglio uno sciopero generale di 24 ore «in difesa dei lavoratori di Alitalia, Air Italy, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian e di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese».
A proclamare la protesta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo che in una nota congiunta dichiarano la ferma intenzione di schierarsi anche dalla parte «dei lavoratori di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese, come ad esempio Emirates, nonché di tutti gli addetti delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore».
«Alla base dello sciopero – spiegano ancora le organizzazioni sindacali – l’opposizione netta ai licenziamenti nel settore, uno dei più colpiti dalla pandemia, la richiesta di una sede di confronto interministeriale permanente e l’istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali, l’avvio di una riforma per garantire il riordino del sistema aeroportuale, l’applicazione delle regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative e il rifinanziamento del Fondo straordinario del trasporto aereo. Su queste tematiche, dopo il primo sciopero dello scorso 18 giugno, non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta dal Governo».
]]>Continue reading Crisi Air Italy, ipotesi di proroga cig per 6 mesi at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Ma i sindacati chiedono che tale proroga sia conseguente alla sospensione della procedura di licenziamento collettivo: condizione che l’azienda non sembra accettare.
Durante la videoconferenza di martedì 22 giugno con i ministeri del Lavoro, dei Trasporti e dello Sviluppo economico, i liquidatori aziendali Enrico Laghi e Franco Lagro, avrebbe lasciato aperto uno spiraglio sulla richiesta di un ulteriori sei mesi di cassa integrazione sino al 31 dicembre 2021, ma “in attesa che si perfezioni l’iter burocratico che consenta anche ad Air Italy in liquidazione a poter usufruire di ammortizzatori sociali senza alcun onere per la compagnia”, sostiene l’Ansa.
Per il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu, l’azienda, però, «vorrebbe la sottoscrizione di un accordo firmato da tutte le sigle sindacali con il quale, in buona sostanza, verrebbero in qualche misura ratificati i licenziamenti trascorso il periodo di cassa integrazione. Questa è una clausola inaccettabile per qualsiasi sindacato».
Il segretario generale Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, e il segretario nazionale, Ivan Viglietti, mettono in chiaro gli obiettivi delel sigle per il prossimo incontro: «Il prossimo 30 giugno ci aspettiamo di siglare un accordo che revochi la procedura di licenziamento in essere, registri l’impegno aziendale ad accedere alla proroga della Cigs e metta in campo, con la collaborazione attiva e proattiva del Mise e del ministero dei Trasporti, un percorso di costruzione di soluzioni industriali per garantire un futuro al trasporto aereo ed a 1.400 famiglie».
«Bene l’apertura a una possibile proroga della cigs – sottolinea sempre all’Ansa Gianluca Langiu, segretario Fit Cisl Olbia-Tempio – È necessario continuare a lavorare per perfezionare l’ipotesi di accordo che non deve prendere in considerazioni i licenziamenti».
]]>Nella giornata di giovedì, incidente stradale nel tratto Vicentino dell’autostrada Torino-Trieste. Uno scontro tra due veicoli che ha coinvolto un autobus della neonata società Itabus. «Il mezzo trasportava 18 passeggeri fortunatamente illesi, insieme al conducente del mezzo. Solo il conducente di una delle due auto, ha dovuto ricorrere ai soccorsi sanitari, al quale vanno gli auguri di pronta guarigione», è quanto dichiarano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.
]]>Nella giornata di giovedì, incidente stradale nel tratto Vicentino dell’autostrada Torino-Trieste. Uno scontro tra due veicoli che ha coinvolto un autobus della neonata società Itabus. «Il mezzo trasportava 18 passeggeri fortunatamente illesi, insieme al conducente del mezzo. Solo il conducente di una delle due auto, ha dovuto ricorrere ai soccorsi sanitari, al quale vanno gli auguri di pronta guarigione», è quanto dichiarano in una nota congiunta Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.
«Nell’attesa che le autorità competenti facciano piena luce sulle cause di quanto accaduto – scrivono i sindacati – occorre sottolineare l’importanza della sicurezza nei viaggi di trasporto passeggeri, che al di là delle dinamiche di questo incidente, che ripetiamo avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, va aumentata sempre di più per la tutela dei lavoratori che operano su questi mezzi, per i clienti che li utilizzano e per gli utenti della strada».
Per le sigle «l’aumento della sicurezza avviene soprattutto attraverso pause, riposi giornalieri e riposi settimanali che garantiscono i necessari standard di sicurezza. Per capire quali norme di impiego sono state adottate, abbiamo richiesto per ben due volte di incontrare i vertici dell’azienda, senza aver avuto ad oggi alcuna risposta. Vogliamo sapere da Itabus quale contratto viene applicato ai conducenti, se vengono rispettate tutte le norme che ne discendono, quale tipo di formazione professionale è stata fatta ai conducenti».
«Ci aspettiamo – concludono le organizzazioni sindacali – un’urgente convocazione, per iniziare un percorso finalizzato a instaurare normali relazioni utili anche a definire gli standard di sicurezza, elemento questo per noi, per i lavoratori, come anche per le persone trasportate imprescindibile e fondamentale».
]]>Il 18 giugno ci sarà uno sciopero generale nazionale della durata di quattro ore per tutto il personale del trasporto aereo. A proclamare la protesta sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, “a difesa dei lavoratori di Alitalia, Air Italy per la quale si chiede la proroga della cigs e lo stop ai licenziamenti, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian, di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore”.
]]>Il 18 giugno ci sarà uno sciopero generale nazionale della durata di quattro ore per tutto il personale del trasporto aereo. A proclamare la protesta sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, “a difesa dei lavoratori di Alitalia, Air Italy per la quale si chiede la proroga della cigs e lo stop ai licenziamenti, Ernest, Blue Panorama, Air Dolomiti, Norwegian, di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro Paese, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore”.
“Il trasporto aereo, insieme al turismo – sottolineano le organizzazioni sindacali in una nota – è uno dei settori più colpiti dalla pandemia e per questo sono sempre più urgenti interventi per la tenuta industriale del settore. Riteniamo inaccettabili e incomprensibili i continui ritardi per l’avvio della newco ITA che deve partire al più presto così come non sono più tollerabili i ritardi nell’erogazione degli stipendi per tutti i dipendenti di Alitalia in A.S. che continuano a lavorare in maniera professionale nonostante i ritardi della dirigenza nell’erogazione degli stipendi”.
Chiediamo con urgenza, concludono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, “una sede di confronto interministeriale permanente e l’istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali e procedendo rapidamente alla riforma del settore per garantire il riordino del sistema aeroportuale e regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative”.
]]>Lo stallo sul dossier Alitalia tra Europa e governo italiano continua a gravare sui conti della compagnia in amministrazione straordinaria, a ritardare il decollo della newco Ita, a mettere a rischio il futuro dei lavoratori. Così i sindacati – sfiancati dai continui rimandi e dall’inflessibilità di Bruxelles sulle “regole da rispettare” per permettere il passaggio dalla vecchia alla nuova società – hanno annunciato il ritorno in piazza per mercoledì 21 aprile.
]]>Lo stallo sul dossier Alitalia tra Europa e governo italiano continua a gravare sui conti della compagnia in amministrazione straordinaria, a ritardare il decollo della newco Ita, a mettere a rischio il futuro dei lavoratori. Così i sindacati – sfiancati dai continui rimandi e dall’inflessibilità di Bruxelles sulle “regole da rispettare” per permettere il passaggio dalla vecchia alla nuova società – hanno annunciato il ritorno in piazza per mercoledì 21 aprile.
I lavoratori di Alitalia e Cityliner, infatti, torneranno a manifestare davanti alla sede a Roma della Commissione Ue, per protestare contro gli “inaccettabili diktat” di Bruxelles. La protesta è organizzata dalle sigle Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo.
“Successivamente alle numerose manifestazioni ed assemblee che abbiamo svolto nell’ultimo anno, in ultimo le grandi manifestazioni della settimana scorsa presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico e presso i Fori Imperiali a Roma e presso la Regione Lombardia a Milano, il quadro drammatico della vertenza Alitalia ancora non ha avuto le risposte che tutti noi ci aspettiamo”, spiegano le quattro sigle di categoria annunicando la manifestazione.
“L’atteggiamento dell’Ue sta pesantemente danneggiando la sostenibilità economica di Alitalia in amministrazione straordinaria a causa della disparità dei ristori previsti per la nostra compagnia di bandiera rispetto a tutti gli altri grandi vettori europei. Inoltre sta di fatto impedendo la partenza di una grande compagnia di bandiera con un piano industriale di sviluppo e ampliamento dell’offerta così come secondo previsto dal decreto Rilancio approvato ormai un anno fa”, proseguono i lavoratori.
Secondo le sigle sindacali, quindi, Bruxelles starebbe “palesemente cercando di consegnare il ricco mercato italiano (terzo in Europa e decimo al mondo) ai vettori europei a danno del nostro Paese”.
]]>I lavoratori di Norwegian Air hanno protestato a Roma nei pressi dell’Ambasciata di Norvegia contro la scelta della compagnia aerea di chiudere la base di Fiumicino e mandare in liquidazione la sussidiaria che ha sotto contratto 322 dipendenti.
Sono 76 i piloti e 246 gli assistenti di volo che non solo rischiano di rimanere senza lavoro, ma potrebbero non accedere nemmeno agli ammortizzatori sociali.
]]>I lavoratori di Norwegian Air hanno protestato a Roma nei pressi dell’Ambasciata di Norvegia contro la scelta della compagnia aerea di chiudere la base di Fiumicino e mandare in liquidazione la sussidiaria che ha sotto contratto 322 dipendenti.
Sono 76 i piloti e 246 gli assistenti di volo che non solo rischiano di rimanere senza lavoro, ma potrebbero non accedere nemmeno agli ammortizzatori sociali. La manifestazione del 18 febbraio – organizzata dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – è solo la prima di una serie di mobilitazioni che coinvolge tutto il comparto. Il prossimo appuntamento, infatti, è fissato per il 25 febbraio in Piazza Montecitorio, sempre a Roma, per una manifestazione a sostegno di tutto il trasporto aereo italiano fortemente in crisi a causa della pandemia.
«L’azienda ha deciso per la liquidazione e la chiusura lasciando per strada 350 famiglie. Abbiamo chiesto alla consigliera dell’Ambasciata norvegese dalla quale siamo stati ricevuti questa mattina di intervenire con la società per tutelare gli oltre 300 lavoratori e le loro famiglie. L’azienda deve attivare gli ammortizzatori sociali previsti dall’ordinamento italiano e chiediamo che le persone non vengano abbandonate e che vengano messe in condizione di superare questo periodo di pandemia in attesa che riprenda il mercato e la tutela occupazionale in questo periodo», ha detto ai margini della manifestazione il segretario nazionale Uiltrasporti, Ivan Viglietti.
La crisi di Norwegian Air, infine, sbarca anche Oltralpe: anche la filiale francese (Norwegian Air Resources, ndr) della compagnia aerea starebbe per intraprendere lo stesso percorso con il licenziamento, senza ammortizzatori sociali e probabilmente senza ricevere gli stipendi arretrati, di tutti i 286 dipendenti.
]]>Le sigle sindacali del mondo dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono al neoministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, un avvio rapido del confronto sui dossier urgenti e sul Recovery Plan – Piano nazionale di ripresa e resilienza – perché “il comparto dei trasporti italiano da tempo vive una crisi dovuta alla inadeguatezza di infrastrutture e di regole di sistema”.
Le organizzazioni sindacali, nel mese di giugno 2019 avevano raccolto l’analisi delle principali criticità e, conseguentemente, le proposte per superarle, in un unico documento denominato Rimettiamo in movimento il Paese.
]]>Le sigle sindacali del mondo dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti chiedono al neoministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, un avvio rapido del confronto sui dossier urgenti e sul Recovery Plan – Piano nazionale di ripresa e resilienza – perché “il comparto dei trasporti italiano da tempo vive una crisi dovuta alla inadeguatezza di infrastrutture e di regole di sistema”.
Le organizzazioni sindacali, nel mese di giugno 2019 avevano raccolto l’analisi delle principali criticità e, conseguentemente, le proposte per superarle, in un unico documento denominato Rimettiamo in movimento il Paese.
“Documento che rimettiamo alla sua attenzione – sottolineano i segretari generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi – Sulla base del documento, in parola con il suo predecessore avevamo avviato e mantenuto un confronto sulle varie tematiche che, anche se con l’avvento della pandemia causata dal Sars-CoV-2, si è dovuto concentrare prevalentemente sugli aspetti emergenziali, ha prodotto comunque una serie di effetti positivi che, a nostro modo di vedere, andrebbero capitalizzati. Allo stesso tempo si era anche avviato il confronto sulle azioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Purtroppo il percorso relazionale in atto è stati bruscamente interrotto dalla crisi di governo”.
“Formuliamo quindi la presente – scrivono le sigle infine – per chiedere l’attivazione di confronto sia sui dossier più urgenti sia sulle scelte strategiche del Pnrr”.
]]>Dei 322 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro 76 sono piloti e 246 gli assistenti di volo: lavoratori che hanno deciso di protestare anche fuori dall’Ambasciata norvegese a Roma.
]]>Dei 322 dipendenti che rischiano di perdere il lavoro 76 sono piloti e 246 gli assistenti di volo: lavoratori che hanno deciso di protestare anche fuori dall’Ambasciata norvegese a Roma. “Le istituzioni norvegesi non possono permettere che un’azienda del loro Paese ignori i dipendenti e le loro famiglie in maniera così sfacciata, in un momento delicato come quello che il nostro settore, e tutto il mondo, sta attraversando. È intollerabile”, fanno sapere i lavoratori, che al momento non hanno indetto giorno e ora della mobilitazione, ma già si dicono pronti a far sentire la loro voce.
Durissima, anche la nota dei sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “Norwegian, inaspettatamente e senza nemmeno consultarsi (con le sigle dei lavoratori, ndr) ha deciso di lasciare centinaia dei propri dipendenti basati in Italia in mezzo alla strada, insieme alle loro famiglie, nel bel mezzo di una pandemia globale”.
Per le tre sigle il management della compagnia aerea ha semplicemente deciso di scomparire, agendo “come se i dipendenti basati a Roma Fiumicino non fossero mai stati parte di Norwegian, nonostante abbiano contribuito al successo della compagnia con passione e professionalità negli anni. Avevamo semplicemente chiesto a Norwegian di attivare gli ammortizzatori sociali messi a disposizione dall’ordinamento italiano per proteggere e tutelare il reddito dei lavoratori”.
A quanto pare, invece, i vertici della società hanno disertato l’incontro con i sindacati, lasciando spazio ai legali che hanno comunicato l’avvio della procedura di liquidazione in Irlanda della società da cui dipendono i lavoratori italiani.
“Questo è il trattamento che Norwegian ha riservato ai propri dipendenti basati in Italia, i quali hanno sempre sostenuto la società, anche nei momenti più difficili. Trattati come “RedNoseWarriors” (così venivano chiamati i dipendenti, prendendo spunto dalla livrea degli aeromobili Norwegian, ndr) finché c’è stato bisogno del loro supporto sui social, e poi abbandonati a loro stessi non appena fosse venuta meno la loro utilità”.
]]>“Devono essere applicati – chiedono infine le organizzazioni sindacali – i minimi salariali, come previsto dall’Art. 203 del decreto legge Rilancio ed è indispensabile la riassunzione immediata di tutti i dipendenti illecitamente licenziati”.
Sempre per venerdì 13 novembre, poi, le organizzazioni Filt Cgil e Uiltrasporti hanno proclamato lo sciopero di 24 ore dei piloti e assistenti di volo “Malta Air e Crew Link, le controllate di Ryanair per i voli operati in Italia”.
I sindacati chiedono “un contratto di lavoro dignitoso, che finalmente rispetti il contratto nazionale di settore e le altre norme italiane e che tuteli diritti e occupazione. I lavoratori di Ryanair attualmente sono mortificati da ingiustificate riduzioni salariali pluriennali, che violano il principio della irriducibilità delle retribuzioni sotto i minimi di legge”.
Anche in questo caso i lavoratori chiedono l’applicazione dei minimi salariali del Ccnl, come previsto dall’articolo 203 del decreto legge Rilancio ed è necessario “utilizzare al meglio gli ammortizzatori sociali per gestire questo periodo di crisi, evitando che il suo costo sia pagato dai lavoratori, mentre i vertici aziendali si spartiscono bonus milionari. Ryanair e le sue controllate estero-vestite rispettino le leggi, la salute ed i diritti dei lavoratori e dei passeggeri e le autorità siano più solerti nella vigilanza. Noi non ci fermeremo finchè anche piloti e assistenti di volo di Ryanair e delle sue scatole cinesi societarie non avranno garantiti i trattamenti minimi previsti dall’ordinamento italiano”.
]]>Secondo quanto riporta La Repubblica, tra le offerte arrivate nello studio notarile che segue la vendita gestita dal commissario Giuseppe Leogrande non ne figurerebbe nessuna proveniente dai big del settore, da Delta Air Lines a Lufthansa. Invece, sarebbero arrivate per la parte volo quella di Almaviva, che ha promosso una cordata in partnership con altre società italiane del settore It; quella di Synergy Group (che fa capo al patron di Avianca, Germán Efromovich); e, infine, quella di Us Aerospace Partners, società con sede negli Usa con 4 miliardi di ricavi annui.
Per il settore terra-bagagli, ci sarebbero altre tre offerte: una di una società di handling inglese; la seconda, di uno dei colossi mondiali del settore, Swissport; l’ultima, di Atitech, il polo manutentivo partenopeo, che vorrebbe creare un grande gruppo tricolore, capace di attirare clienti tra Roma e Napoli.
A questo punto, quindi, la parola passa alla politica che dovrà decidere se la nuova Alitalia potrà ripartire con una società a capitale misto pubblico e privato, stante la quota di almeno il 51% in capo al Mef. Il governo, conclude il quotidiano, farà il punto con i sindacati in una videoconferenza, lunedì 23, convocata dal Mise cui parteciperà anche l’azienda.
«Nell’incontro – afferma all’Agi Fabrizio Cuscito, segretario nazionale Filt Cgil – chiederemo al ministro Patuanelli chiarezza sulle manifestazioni di interesse e sul processo di nazionalizzazione, come previsto dal decreto cura Italia. Ribadiremo poi che qualsiasi soluzione deve prevedere la tutela dell’occupazione di tutti i lavoratori Alitalia e un progetto serio di crescita. Si tratta di capire se dei possibili otto acquirenti interessati vi sono soggetti in grado di proporre un progetto di sviluppo: per noi in questo momento l’unico è lo Stato».
]]>Dopo lo stop immediato alla prenotazione dei voli (avvenuto martedì 11 febbraio) comunicato a seguito dell’assemblea degli azionisti, il vettore ha definito il piano in atto fino al 25 febbraio per “minimizzare il disagio per i passeggeri in possesso di biglietti Air Italy”, che sarebbero circa 35mila in tutto.
]]>Dopo lo stop immediato alla prenotazione dei voli (avvenuto martedì 11 febbraio) comunicato a seguito dell’assemblea degli azionisti, il vettore ha definito il piano in atto fino al 25 febbraio per “minimizzare il disagio per i passeggeri in possesso di biglietti Air Italy”, che sarebbero circa 35mila in tutto.
“I collegamenti saranno operati da altri vettori agli orari e nei giorni già previsti. Tutti i passeggeri che hanno prenotato voli in partenza o in arrivo in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati integralmente”, prosegue il vettore, che comunica come la garanzia valga anche per le “prime partenze del mattino del 26 febbraio 2020 per voli domestici con destinazione Malpensa e dall’aeroporto di Male e Dakar”. Alternativamente i viaggiatori potranno sempre optare per il rimborso del biglietto, scrivendo all’indirizzo email [email protected] (o rivolgendosi alla propria agenzia di viaggi) entro l’orario di partenza del volo.
E ancora, scrive l’azienda, per chi ha un volo di rientro dopo il 25 febbraio “ai passeggeri sarà offerta un’opzione di viaggio sul primo volo disponibile di un altro vettore, i cui dettagli saranno forniti a partire dal 18 febbraio chiamando dall’Italia il 892928, dall’estero +39078952682, dagli Usa: +1 866 3876359, dal Canada +1 800 7461888, o rivolgendosi alla propria adv nel caso di acquisto tramite tale canale”. In alternativa, si potrà optare per la rinuncia delle tratte non fruite e il conseguente rimborso.
Infine, per chi ha acquistato direttamente via web o contact center i biglietti saranno integralmente rimborsati, mentre per chi ha fatto tutto tramite un’adv sarà necessario rivolgersi all’agenzia stessa. E se “il titolo di viaggio non è stato perfezionato tramite l’acquisto la prenotazione decadrà automaticamente», chiarisce Air Italy.
ENAC, MINISTERO DEI TRASPORTI E SINDACATI. «La decisione della compagnia di liquidare la società – afferma il ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli – è gravissima e comporta ripercussioni sui viaggiatori e sul traffico aereo nel nostro Paese. Il ministero adotterà tutte le misure possibili per garantire i diritti dei passeggeri e i collegamenti fino ad oggi coperti dal vettore».
L’Enac, prendendo atto dello stop di Air Italy, fa sapere che “rafforzerà ulteriormente il monitoraggio sul vettore previsto dal Regolamento (Ce) n. 1008 del 2008, recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella comunità europea, oltre che la vigilanza sulle operazioni relative alla sicurezza dei voli operati per conto della compagnia e al fine di verificare l’adozione di tutte le iniziative possibili a tutela del rispetto dei diritti dei passeggeri”.
«Siamo di fronte all’ennesima crisi annunciata del trasporto aereo italiano – commenta Monica Mascia, segretaria nazionale Fit-Cisl – Da oltre un anno stiamo mettendo in evidenza i problemi di Air Italy e il loro aggravamento, per cui la reazione tardiva delle istituzioni per situazioni note non può che sorprenderci. Ora ci aspettiamo la convocazione urgente della stessa Air Italy e dei ministeri dei Trasporti, del Lavoro e dello Sviluppo economico per fare insieme tutto quanto non si è voluto fare finora per le lavoratrici, i lavoratori, per l’azienda, per il settore e per garantire la mobilità dei cittadini».
Sulla stessa linea di Fit-Cisl, anche Filt Cgil e Uiltrasporti, che confermano come “più volte abbiamo scritto e sollecitato i ministeri competenti e i presidenti di Lombardia e Sardegna, rimanendo inascoltati. Ora il governo trovi una soluzione immediata per i lavoratori di Air Italy”.
“Con la liquidazione – denunciano le tre organizzazioni sindacali – sono circa 1.500 i lavoratori a rischio per i quali non si ha certezza degli ammortizzatori, in quanto il fondo del trasporto aereo non è stato rifinanziato. In tutti i casi gli azionisti di Air Italy nel 2016 avevano assunto impegni ben precisi, di sviluppo e rilancio, che hanno disatteso nel tempo e non può certo bastare una lettera ai lavoratori che non ne hanno responsabilità, per uscire dal pasticcio”.
IL MESSAGGIO DI FTO AGLI OPERATORI. «Provo profondo rammarico per come si è conclusa la vicenda Air Italy – comunica Luca Patanè, presidente di Federazione Turismo Organizzato (Fto) e numero uno del Gruppo Uvet a cui fa capo anche Blue Panorama, rinominata Luke Air – È infatti una compagnia aerea che ha avuto un ruolo da protagonista nel settore dell’aviation italiana. Prima con Alisarda, poi Meridiana e infine con Air Italy ha saputo spingere e valorizzare quella magnifica destinazione che è la Sardegna».
L’invito, con i passeggeri sempre al centro, è per gli operatori: «bisogna sedersi a un tavolo per fare sistema con l’obiettivo di evitare di ritrovarci nella condizione di perdere nuovamente una compagnia aerea italiana e di cercare di preservare, valorizzare e rendere competitivo al massimo il nostro mercato».
]]>Da tener presente che ad oggi la gestione commissariale ha pagato 1,6 miliardi di euro in stipendi e che, riguardo ai 400 milioni di euro del nuovo prestito stanziato dal Governo e sul quale il Parlamento deve decidere la conversione in legge, il commissario straordinario ha lasciato intendere – in audizione – che questa liquidità servirà a garantire la continuità di gestione fino al 31 maggio, ma che sarebbe stato meglio avere più tempo a disposizione, in quanto a quella data è legata la presentazione di un’offerta da parte di acquirenti di cui al momento non c’è nemmeno l’ombra.
Nella nota sindacale di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti si legge: “Il tempo che sta passando non è un fattore neutro. Con la ministra del Mit vogliamo parlare del futuro della compagnia di bandiera e dell’urgenza di rimettere mano alle regole del settore. Inoltre apprezziamo che lei voglia avviare un tavolo tecnico per l’approfondimento delle diverse tematiche afferenti il trasporto aereo. Si tratta infatti di uno dei punti nodali della nostra vertenza dei trasporti Rimettiamo in movimento il Paese che, lo ricordiamo, è tuttora aperta. Mentre con il commissario di Alitalia vogliamo fare il punto della situazione sull’azienda e capire insieme dove sono gli sprechi che fanno bruciare la cassa, appurato che, come dichiarato dallo stesso ministro del Mise Patuanelli in audizione alla Camera lo scorso dicembre, non è il costo del personale che determina le perdite”.
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]]>“Tutto il trasporto aereo italiano sciopera dalle ore 10 alle ore 14 per il primo sciopero generale del settore – sottolinea la nota di Uiltrasporti insieme a Filt Cgil e Fit Cisl, – Piloti, assistenti di volo e personale di terra di tutte le compagnie aeree che operano in Italia, delle società di gestione aeroportuale, di handling e di catering si asterranno dal lavoro per chiedere regole più cogenti nella concorrenza tra imprese nei sistemi liberalizzati; più trasparenza nell’erogazione di contributi ai vettori e imprese; norme specifiche contro il dumping contrattuale e salariale che danneggia i lavoratori; l’avvio della negoziazione per il rinnovo deI Ccnl scaduto; il finanziamento strutturale del Fondo di Solidarietà di settore”.
Lo sciopero dei piloti e assistenti di volo solo Alitalia proclamato da Anpac, Anpav e Anp per venerdì 26 luglio è stato, invece, differito al 6 settembre, con una durata di 24 ore.
In ogni caso, in vista dello sciopero Alitalia ha attivato un piano straordinario e cancellato 113 voli. Lo comunica la compagnia aerea sul proprio sito, dove pubblica la lista dei voli cancellati. Il piano straordinario “prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali per riprenotare i viaggiatori coinvolti”. Secondo la compagnia aerea si prevede che il 60% dei passeggeri riesca a viaggiare nella stessa giornata del 26 luglio.
“I passeggeri che hanno acquistato un biglietto Alitalia per viaggiare il 26 luglio, in caso di cancellazione o di modifica dell’orario del proprio volo, potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o chiedere il rimborso del biglietto (solo nel caso in cui il volo sia stato cancellato o abbia subìto un ritardo superiore alle 5 ore) fino al 2 agosto”, conclude la nota di Az.
Anche Volotea, infine, prevede un volo riprogrammato (il Brindisi-Venezia che partirà alle 14.30 invece che alle 15.15) e nove collegamenti cancellati (qui l’elenco delle cancellazioni).
]]>In queste settimane, non sono poche le decisioni che i futuri soci dovranno prendere, a cominciare dal nodo degli esuberi che dovrebbero essere compresi tra i 1.700 e i 2.000 (sugli 11.500 lavoratori totali, ndr), più o meno lo stesso numero di chi è attualmente in cassa integrazione, e con un’incidenza maggiore sul personale di terra .
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]]>In queste settimane, non sono poche le decisioni che i futuri soci dovranno prendere, a cominciare dal nodo degli esuberi che dovrebbero essere compresi tra i 1.700 e i 2.000 (sugli 11.500 lavoratori totali, ndr), più o meno lo stesso numero di chi è attualmente in cassa integrazione, e con un’incidenza maggiore sul personale di terra .
Altro punto all’ordine del giorno, oltre alla governance e al management della futura della società, sarà la forma da dare al piano industriale, visto che sulla base delle indiscrezioni trapelate negli scorsi giorni, molto ci sarebbe ancora da limare in relazione agli obiettivi da tutti condivisi: aumento dei ricavi e dei margini sui mercati più promettenti, in primis Stati Uniti e Asia, ma senza dimenticare America Latina e Cina; e il taglio di alcune tratte nazionali, che nel tempo potrebbero essere sostituite dall’Alta velocità.
Tra gli obiettivi poi, non mancherebbe un ulteriore incremento della produttività, facendo volare di più e meglio gli aeromobili di una flotta che, nella bozza di piano trapelata di recente, prevederebbe una contrazione dai 117 attuali a 105.
Sulla trattativa sono arrivati anche i commenti di parte sindacale. «Ci aspettiamo come parti sociali al più presto una convocazione del ministero per il piano industriale», ha detto ad esempio il segretario della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito. «Per rilanciare Alitalia occorre un progetto ambizioso, con investimenti importanti sulle aree di business cruciali quali flotta, handling, manutenzione, facendo crescere la compagnia sul mercato di lungo raggio anche attraverso una rinegoziazione delle alleanze internazionali», ha aggiunto il segretario della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, sottolineando l’urgenza di riformare il quadro nazionale delle regole del trasporto aereo.
Intanto, resta confermato lo sciopero generale del settore, proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti del prossimo 26 luglio.
]]>Ennesima impasse nel governo sul salvataggio di Alitalia, mentre i sindacati annunciano una due giorni di sciopero generale a fine luglio. Il Consiglio dei ministri del 26 giugno, infatti, sembra aver sancito l’ennesimo scontro frontale tra i due partner al governo. Da un lato c’è la Lega che vorrebbe aprire all’opzione Atlantia con un importante ingresso nell’azionariato della newco; dall’altro il M5S non intende scendere a patti con la holding che controlla Autostrade d’Italia e che al momento vede in bilico proprio le concessioni autostradali, in seguito alla tragedia di Genova.
]]>Ennesima impasse nel governo sul salvataggio di Alitalia, mentre i sindacati annunciano una due giorni di sciopero generale a fine luglio. Il Consiglio dei ministri del 26 giugno, infatti, sembra aver sancito l’ennesimo scontro frontale tra i due partner al governo. Da un lato c’è la Lega che vorrebbe aprire all’opzione Atlantia con un importante ingresso nell’azionariato della newco; dall’altro il M5S non intende scendere a patti con la holding che controlla Autostrade d’Italia e che al momento vede in bilico proprio le concessioni autostradali, in seguito alla tragedia di Genova.
Stallo preso di mira dai sindacati che, in conferenza stampa, accusano il governo Lega-5 Stelle di non aver mai convocato le parti sindacali per dibattere un piano complessivo. Ma per Stefano Malorgio, segretario generale Filt-Cgil, Salvatore Pellecchia, segretario generale Fit-Cisl e Claudio Tarlazzi, segretario generale Uil-Trasporti, il tempo è scaduto non solo per Alitalia, ma per tutto il settore della mobilità. Motivazione valida per annunciare, quindi, lo sciopero generale dei trasporti pubblici per il prossimo 24 luglio, e quello del trasporto aereo il 26 luglio.
Le tre sigle sindacali condividono il medesimo pensiero, ovvero “non ci interessa conoscere i nuovi acquirenti e azionisti di Alitalia, ma verificare cosa effettivamente c’è dietro l’impegno del vicepremier, Luigi Di Maio, che molti mesi or sono si era impegnato su tre punti: rilancio della compagnia, investimenti e nessun esubero”.
In una parola, sottolineano le tre sigle, ad Alitalia non servono scelte politiche, ma scelte industriali. E tra le proposte che verranno sottoposte al governo c’è, ad esempio, un passo strategico che riguarda l’investimento mirato di aeromobili a lungo raggio (attualmente ce ne sono solo 26 su una flotta di 117 aeromobili), unico segmento del business del vettore destinato a garantire profitti.
Lo scontro su Atlantia vede il partito di Matteo Salvini non replicare alla linea dura di Luigi Di Maio, che avrebbe detto «no» anche al fatto che Atlantia possa investire in Alitalia. Fonti del movimento hanno fatto sapere che, nel vertice di ieri a Palazzo Chigi,”non si è parlato di far entrare Atlantia in Alitalia”, anzi il Movimento “lo esclude, visto che vogliamo revocare le concessioni”.
Lo scenario creatosi dopo il Cdm sembrerebbe, dunque, confermare quanto sostenuto dagli stessi sindacati: la partita in corso per la compagnia aerea nazionale è più politica che industriale, tutto a scapito dei passeggeri, della collettività e della stessa filiera turistica italiana che potrebbe risentire di questa costante precarietà intorno al principale vettore del Paese.
Le preoccupazioni delle sigle dei lavoratori, però, sono a 360°. Assenza di risposte strategiche, totale mancanza di scelte nelle infrastrutture e costanti azioni di lobbying. Secondo UilTrasporti, Fit-Cisl e Filt-Cgil, sono questi gli scenari a causa dei quali il settore dei trasporti in Italia rischia la paralisi e una grave regressione competitiva, tanto da rendere indispensabile un confronto serio e concreto col governo.
I sindacati, quindi, presenteranno al governo – il prossimo 2 luglio – un documento congiunto che contiene le criticità di sistema: dalla rete ferroviaria che continua a penalizzare una parte d’Italia dove l’Alta Velocità è ancora un sogno, fino alla rete autostradale. “Con il governo precedente – dicono i sindacati – c’era stato un primo approccio col piano “Connettere l’Italia” dove si prospettava un confronto concreto; oggi non c’è nemmeno una traccia di interlocuzione preliminare, il che significa un’assenza di dialogo e di confronto che preoccupa non poco”.
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]]>“Come dimostra la grande presenza all’attivo unitario dei lavoratori del trasporto aereo, terra, piloti e assistenti di volo – proseguono i sindacati nella nota congiunta – lo sciopero non solo è confermato, ma è fortemente voluto dai lavoratori per la grave situazione in cui riversa in Italia questo settore, nonostante il numero dei passeggeri sia in forte crescita, per il rinnovo del Ccnl di settore, per una legislazione di sostegno che lo renda riferimento minimo normativo e retributivo per tutti i lavoratori del trasporto aereo in Italia, per il finanziamento strutturale del Fondo di solidarietà del trasporto aereo, per dare un futuro certo ai lavoratori di Alitalia”.
]]>Continue reading Sciopero voli il 25 marzo per il nodo Alitalia at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>“La situazione del settore, strategico per il Paese, è estremamente grave”, denunciano i sindacati nella nota in cui annunciano lo sciopero.
Alla base della protesta, spiegano le quattro sigle, “c’è la situazione Alitalia, il cui esito non è affatto scontato, con circa 1.500 addetti ancora in Cigs e la mancanza di un riscontro su alcune criticità gestionali e altre legate al costo del lavoro”.
“Inoltre – si legge ancora nel comunicato – denunciamo la mancanza di certezze e di risorse adeguate al Fondo di solidarietà del settore che ha permesso di gestire le crisi passate e che deve servire per accompagnare quelle in atto, causate dalla mancanza di regole che sta determinando crisi aziendali in tutti i comparti, mettendone a rischio l’occupazione. Manca anche una concreta legislazione nazionale per il sostegno del settore, che contrasti il dumping contrattuale e che preveda l’applicazione del contratto di settore e di regole chiare, a salvaguardia dell’occupazione e dei salari”.
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