Anche le agenzie di viaggi e i tour operator possono optare per il concordato preventivo biennale. Soluzione che il governo ha messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per i contribuenti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo di minori dimensioni, pertanto tutti coloro che sono tenuti all’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) o sono in regime forfettario.
Nel caso delle adv e dei t.o., gli interessati sono quelli con ricavi sotto i 5 milioni e 164.569mila euro e che abbiano applicato gli Isa per il periodo di imposta 2023 (l’Iva non è oggetto di concordato).
]]>Anche le agenzie di viaggi e i tour operator possono optare per il concordato preventivo biennale. Soluzione che il governo ha messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per i contribuenti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo di minori dimensioni, pertanto tutti coloro che sono tenuti all’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa) o sono in regime forfettario.
Nel caso delle adv e dei t.o., gli interessati sono quelli con ricavi sotto i 5 milioni e 164.569mila euro e che abbiano applicato gli Isa per il periodo di imposta 2023 (l’Iva non è oggetto di concordato).
L’associazione di categoria Fto, con il suo direttore nazionale Gabriele Milani chiarisce che «il contribuente può verificare, a mezzo di apposito software messo a disposizione dall’AdE, i redditi proposti per le annualità 2024 e 2025, solo il 2024 per i forfettari, e se accetta la proposta può esercitare l’opzione in apposito quadro della dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2023 in scadenza il prossimo 31 ottobre, sia ai fini delle imposte dirette che Irap».
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Sulla differenza tra questi importi proposti ed accettati e il reddito dichiarato per l’esercizio 2023 viene applicata un’aliquota ridotta, rispetto alle aliquote ordinarie, che infatti può oscillare dal 10% al 15% in funzione del proprio punteggio Isa o 10% (3% in fase di startup) per il regime forfettario.
Secondo Gabriele Milani «i benefici sono la pianificazione, e in alcuni casi riduzione, della tassazione; inoltre non sono previsti accertamenti ex art.39 del dpr 600/73 salvo decadenza dal Cpb e c’è la premialità Isa anche ai fini dell’Iva».
Ogni impresa deve però fare la propria valutazione, spiega il direttore di Fto, che dipende «dagli importi proposti dall’Agenzia delle Entrate che sono influenzati dal proprio punteggio Isa; dalla previsione di crescita dei redditi nel biennio successivo; dalla presenza di vendite che hanno avuto un impatto positivo significativo sul reddito 2023 e che non si prevede di ripetere negli anni successivi; dalla propensione al rischio di ciascuno, in quanto si sta facendo comunque una previsione sul futuro; dall’eliminazione del rischio di essere compreso nelle liste di controllo “potenziato” da parte dell’amministrazione finanziaria».
Il primo consiglio «è di verificare la proposta di concordato e valutarla con il proprio consulente – aggiunge Milani – Questa valutazione la può fare solo l’imprenditore, adeguatamente supportato dal proprio professionista, ma non può essere delegata per intero al professionista. Per questo motivo è importante che l’imprenditore abbia una giusta visione dell’andamento aziendale».
Facciamo un esempio: sono una impresa in contabilità ordinaria e nel 2023 ho avuto un reddito dichiarato di 100mila euro. La proposta di reddito dell’agenzia delle Entrate è di 120mila euro nel 2024 e 130mila nel 2025. Se accetto tale proposta mi impegno a pagare le imposte pagate nel 2023 più un’imposta sostitutiva (10-15% in funzione del punteggio Isa) sulla differenza tra il reddito concordato e quello del 2023, quindi su 20mila euro e 30mila euro.
Se dovessi a consuntivo fare di più di quanto proposto, per esempio 160mila euro nel 2024, su questa ulteriore differenza con il reddito concordato (40mila euro) non pago imposte. Se viceversa dovessi avere invece un reddito inferiore a quanto proposto comunque devo pagare le imposte concordate.
«Quindi può essere estremamente vantaggioso in caso di redditi 2024 e 2025 che a consuntivo saranno superiori alla proposta, perché beneficio sia di un’aliquota ridotta che addirittura azzerata per quello che eccede la proposta ricevuta. Comunque vantaggioso se faccio leggermente meno della proposta considerando che applico il 10-15% rispetto al 43% che sarebbe l’aliquota ordinaria per questo scaglione di reddito da applicare sul maggior reddito rispetto al 2023. È invece una perdita da un punto di vista economico se nel 2024 o 2025 avrò un reddito inferiore al 2023. Come detto però la parte economica, anche se la più rilevante, è una delle componenti di cui tener conto nella valutazione complessiva», concluce Gabriele Milani, che ribadisce quanto sia importante per agenzie e tour operator conoscere questa nuova misura fiscale e avere tutte le informazioni per poter fare una prima valutazione.
La proposta deve essere eventualmente accettata entro il 31 ottobre 2023 e, al momento, non sono previste deroghe.
]]>PUGLIA – «Riposizionare le agenzie di viaggi al centro, ridando loro il valore che possiedono e meritano». È l’obiettivo fissato da Enrica Montanucci, presidente Maavi, ribadito più volte nella convention che l’associazione ha organizzato lo scorso weekend (dal 31 maggio al 2 giugno) a Peschici, nel nuovo gioiellino del Gruppo Nicolaus: il Valtur Baia del Gusmay, quattro stelle a un passo dal mare presentato agli ospiti dalla direttrice vendite Isabella Candelori.
]]>PUGLIA – «Riposizionare le agenzie di viaggi al centro, ridando loro il valore che possiedono e meritano». È l’obiettivo fissato da Enrica Montanucci, presidente Maavi, ribadito più volte nella convention che l’associazione ha organizzato lo scorso weekend (dal 31 maggio al 2 giugno) a Peschici, nel nuovo gioiellino del Gruppo Nicolaus: il Valtur Baia del Gusmay, quattro stelle a un passo dal mare presentato agli ospiti dalla direttrice vendite Isabella Candelori. In struttura, a fare gli onori di casa, l’ad Giuseppe Pagliara.
Per la presidente Maavi è fondamentale «tornare al rispetto di filiera». Le agenzie di viaggi, spiega Montanucci ai circa 130 partecipanti, «devono essere messe nelle giuste condizioni di vendita, per tenere alto l’entusiasmo che contraddistingue chi lavora in questo settore. Noi agenti vogliamo tornare a essere i protagonisti, ma è necessario riprendere a dialogare in modo costruttivo e produttivo. L’intelligenza artificiale? Va realizzato qualcosa insieme, per far sì che questa nuova tecnologia diventi per noi un’opportunità. Le innovazioni possono aiutarci a comunicare meglio, dobbiamo imparare a farlo per davvero se vogliamo recuperare terreno».
Tra gli ospiti in convention a Peschici – dove si sono svolti anche gli incontri B2B firmati Faro Group, gruppo di acquisto in uscita con il nuovo portale e che conta 450 agenzie e un fatturato di 30 milioni di euro, alla cui direzione commerciale c’è Bruno Normanno – era presente anche l’europarlamentare Lucia Vuolo: «Ho a cuore questo settore e la direttiva pacchetti, su cui si tornerà a discutere dopo le elezioni. Oggi il problema delle agenzie di viaggi sono principalmente le low cost, non bisogna dimenticare che l’Italia si regge sulle piccole e medie imprese che devono restare al centro del mercato».
In collegamento, invece, Gianluca Caramanna, consigliere del ministro del Turismo italiano Daniela Santanchè e deputato della X Commissione parlamentare Attività Produttive e Turismo, con cui Enrica Montanucci, affiancata da Gabriele Milani, direttore nazionale Fto, Stefania Mandurino, consigliera generale Aidit, e Luana De Angelis, vice presidente vicario Fiavet, ha affrontato i temi politici più caldi (riassunti anche in una lettera inviata da Gianni Rebecchi, presidente Assoviaggi), confermano la volontà delle associazioni di fare sempre più fronte comune e trovare l’equilibrio ideale.
In prima battuta, Gabriele Milani ha chiesto risposte concrete sul tema dell’abusivismo, definito «dilagante e ormai fuori controllo». Caramanna ha precisato che si tratta di un problema «al centro dell’agenda del Mitur, come sapete stiamo provando a definire meglio le regole anche con il vostro supporto. L’idea, in quest’ambito, è di mettere in piedi un sistema di database in stile Cin come fatto per gli affitti brevi, alzando le sanzioni. Credo che questo discorso si riesca a chiudere entro fine 2024».
Un altro tasto dolente sono poi i famosi 39 milioni di aiuti Covid, «per molti ancora del tutto inarrivati», ha incalzato De Angelis a cui Gianluca Caramanna ha provato a dare una tempistica: «Per i fondi ci sono stati dei problemi tecnici e saranno sbloccati a inizio secondo semestre 2024. Lavoreremo inoltre a un albo dei direttori tecnici di agenzia».
Infine, le associazioni di categoria hanno ripetuto l’importanza di fare formazione e pensare al turismo organizzato di domani che dovrà necessariamente poter contare su personale qualificato. In tal senso, Stefania Mandurino ha presentato il progetto sperimentale e replicabile che Aidit avvierà a ottobre in Puglia. Un corso di Travel Office Manager con la rete Its, di circa 2mila ore, oltre mille laboratori e 900 ore di stage».
]]>Il programma dell’Ectaa vuole essere una risposta alle sfide critiche che il settore dei viaggi si trova attualmente ad affrontare e intende evidenziare la necessità di un’azione collettiva e un salto di qualità nelle competenze.
]]>Il programma dell’Ectaa vuole essere una risposta alle sfide critiche che il settore dei viaggi si trova attualmente ad affrontare e intende evidenziare la necessità di un’azione collettiva e un salto di qualità nelle competenze. Un impegno sul campo che si realizzerà attraverso una serie di sessioni interattive e workshop nel corso dei quali gli ambassador del Tia illustreranno le nuove strumentazioni a disposizione per migliorare la capacità di comunicazione, affrontando anche temi di attualità come la digitalizzazione nelle imprese di viaggi e le interazioni con la clientela.
Il programma prevede anche aggiornamenti su quanto viene deciso dai responsabili politici dell’Ue in materia turistica per tenere costantemente informati gli operatori del settore. In buona sostanza il Tia vuole essere un’efficace operazione di networking e alla fine dell’anno è prevista una analisi a consuntivo del lavoro svolto, ma soprattutto un bilancio delle interazioni avviate che potranno anche scaturire in partnership strategiche attuate tra gli ambassador e gli operatori (adv e t.o.) che parteciperanno alle varie sessioni di lavoro.
Tra i primi ambassador dell’Ectaa, individuati per avviare il programma di workshop figura Gabriele Milani, direttore di Fto, che osserva: «Questo nuovo modello di networking vuole fornire gli strumenti ottimali per comunicare con le istituzioni europee, nell’impostare la comunicazione sia sui social, sui propri profili e la presenza di ambassador di vari paesi è sicuramente un valore aggiunto. Il fine ultimo è quello di valorizzare il settore del turismo organizzato agli occhi delle istituzioni ma anche del consumatore finale. Far capire bene qual è il valore che porta il turismo organizzato che spesso non è percepito appieno. In particolare questa operazione viene avviata in un momento cruciale perché a Bruxelles si stanno discutendo materie di estrema rilevanza come la revisione della direttiva pacchetti, i rapporti con i vettori aerei. E ancora la intermodalità, la digitalizzazione e la sostenibilità; tutti temi sui quali il turismo organizzato può e deve avere voce in capitolo».
«A proposito della direttiva pacchetti che ci tocca da vicino – prosegue Milani – potremo sicuramente far sentire la nostra voce tramite gli ambassador. Ovviamente, se ci saranno operatori italiani o adv italiani interessati a seguire questo programma potranno prendere contatto anche con noi della Fto, per preparare un’apposita richiesta da presentare all’Ectaa. Intanto, la prossima settimana ci sarà un primo incontro interlocutorio a Bruxelles tra gli ambassador designati, per capire anche come e con quali criteri reclutarne altri tra titolari d’impresa e manager. Posso solo aggiungere che per il 2024 sono già previsti almeno 4-5 appuntamenti fino alla fine dell’anno, dopodiché tireremo le somme del lavoro anche formativo svolto in queste sessioni».
Accanto a Milani di Fto gli altri ambassador che al momento prenderanno parte al programma sono Anna Lennhammer, funzionaria Affari Pubblici presso presso Nltg – Nordic Leisure Travel Group (Svezia) – Gert Raes , proprietario e amministratore delegato dell’organizzatore di viaggi Wings ‘n Wheels (Belgio), Vincent Snauwaert, responsabile delle pubbliche relazioni presso Tui (Belgio), Esa Talonen, amministratore delegato di Ikaalisten Matkatoimisto (Finlandia), Dima Tantsiura, ceo di Albatros Travel (Ucraina), Joeri Van Andel, general counsel presso Sunweb Group (Paesi Bassi).
Gli operatori interessati a partecipare possono contattare la segreteria dell’Ectaa ([email protected]). Il programma è supportato da un primo gruppo di partner industriali, tra i quali Visa, Mastercard, Trust My Group, Perseuss-Actuary, Visit Bulgaria.
]]>L’abusivismo nel settore del turismo, soprattutto dell’intermediazione, è stato al centro della convention di Fto – Federazione turismo organizzato che si è tenuta a Malta. E non si tratta più solo di chi opera senza licenza o trascurando qualcuno dei tanti obblighi previsti per agenzie di viaggi e tour operator. L’accusa di abusivismo adesso arriva alle compagnie aeree che, denunciano a Fto, sulle loro piattaforme vendono ai propri clienti anche alberghi e noleggi.
]]>L’abusivismo nel settore del turismo, soprattutto dell’intermediazione, è stato al centro della convention di Fto – Federazione turismo organizzato che si è tenuta a Malta. E non si tratta più solo di chi opera senza licenza o trascurando qualcuno dei tanti obblighi previsti per agenzie di viaggi e tour operator. L’accusa di abusivismo adesso arriva alle compagnie aeree che, denunciano a Fto, sulle loro piattaforme vendono ai propri clienti anche alberghi e noleggi. Un’attività che per la rete distributiva regolare prevede obblighi e costi che, invece, per i vettori aerei non sono previsti. Una concorrenza asimmetrica che si unisce alle compagnie low cost, che in Italia hanno quote di mercato molto maggiori del resto d’Europa.
Come mai l’Italia ha dato tanto spazio alle low cost e non riesce a garantire una competizione ad armi pari? Lo spiega Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, associazione che comprende tutta la filiera del turismo, in questa video-intervista concessa a L’Agenzia di Viaggi Magazine a conclusione della convention maltese.
Per il vostro evento avete scelto Malta all’ultimo momento perché in realtà era stata programmata in Israele.
«Sì, siamo stati costretti a posticipare l’evento in Israele per ovvie ragioni, vista la situazione, e abbiamo trovato la disponibilità di Malta, che sicuramente sarebbe arrivata dopo».
Quanti partecipanti ci sono stati sui 1.900 iscritti a Fto?
«Erano presenti in 60, individuati tra i soci nazionali e i nostri responsabili a livello regionale. Non siamo ancora in grado di poter offrire una convention così grande, per 1.900 soci, però abbiamo il lavoro costante dei referenti regionali che coordinano l’attività nelle singole regioni».
Avete presentato i risultati di un’indagine condotta fra i vostri soci. Viene fuori un grande ottimismo: si aspettano quasi tutti un 2024 di grandi successi. E poi avete parlato dei problemi da risolvere, ma la cosa che sembra impegnarvi di più è la formazione. Cioè preparare questi professionisti ai grandi sconvolgimenti che stanno travolgendo il settore; come l’intelligenza artificiale di cui si parla tanto, che però non è l’unica novità che cambia il modo di lavorare.
«Sicuramente la formazione è un nostro pilastro, un valore aggiunto che abbiamo sempre ritenuto opportuno mettere in campo per le imprese. Perché comunque il nostro settore è fatto da grandi imprese ma soprattutto da microimprese e imprese individuali. Quindi pensiamo che, come federazione, sia utile e necessario dare la formazione adeguata a un mondo che cambia alla velocità della luce e dove la singola impresa, indaffarata nel suo business quotidiano, ha difficoltà a stare al passo con l’innovazione, con la tecnologia e con la digitalizzazione. Dato che abbiamo la fortuna l’opportunità di lavorare comunque in modo trasversale con tutti i soci, di conoscere i professionisti che sono in grado di erogare la formazione adeguata alle imprese del nostro settore, quindi che conoscono le agenzie di viaggi, investiamo tantissimo in formazione per mettere a disposizione degli strumenti che consentano loro di avere più opportunità. Inclusa l’intelligenza artificiale».
Facciamo qualche esempio pratico?
«Siamo partiti con un corso sull’utilizzo di ChatGpt in agenzia a 360 gradi, dalla creazione immagine alla gestione dei social alla realizzazione di contenuti, di itinerari, in risposta ai clienti. Oggi pensiamo che l’intelligenza artificiale sia un aiutante esterno all’agenzia che possa in tempi istantanei fare quello per cui una persona impiega qualche minuto, mezz’ora o anche ore: realizzare un contenuto, un testo, una traduzione. Il fatto di poterla utilizzare per liberare tempo da dedicare al proprio cliente, attività a valore raggiunto, secondo noi è la strada giusta da intraprendere».
Altre cose che avete in cantiere, sempre nell’ambito della formazione?
«Continuiamo a fare formazione su tutta la parte legale e fiscale, perché non è mai sufficiente. Sappiamo benissimo quali sono le responsabilità che attaccate al mondo del turismo organizzato. Purtroppo tante, forse troppe. Ed è importante conoscere quali sono le regole del gioco e applicarle correttamente. Per cui: come si fa un contratto di viaggio, che cosa bisogna dire al cliente, come si gestisce un’eventuale controversia che capiterà sempre, purtroppo o per fortuna. Bisogna essere dalla parte del giusto, anche perché oggi i clienti sono abituati a trovare un avvocato che possa fare un’azione nei confronti dell’agenzia».
Avete parlato dei danni che arrivano dall’abusivismo. Perché tale fenomeno nel turismo organizzato sembra raggiungere livelli patologici?
«Direi che nel nostro caso è patologico perché come dicevo prima è un settore fatto di tante regole, responsabilità, oneri. Siamo un settore forse eccessivamente regolato. Perché comunque le agenzie viaggi hanno un direttore tecnico, pagano una RC, pagano un fondo insolvenza, pagano correttamente i propri dipendenti, e sappiamo purtroppo in Italia quanto costano in termini di contributi accessori. Quindi in un settore in cui la marginalità non è altissima, chi non rispetta le regole ha un vantaggio competitivo enorme rispetto alle imprese che sono in regola. Questo purtroppo per noi è un grande problema perché le nostre imprese sono in regola con le imposte, le tasse e le norme che conseguono, e poi c’è qualcuno che le sorpassa a destra perché, non rispettando quelle regole o addirittura lavorando in altri Paesi con fiscalità diverse, può avere un vantaggio a livello economico con tutti noi».
Il problema quindi sono le norme eccessivamente capillari e puntigliose o la mancanza di controlli per chi non le rispetta?
«Sicuramente anche la seconda. Norme senza controlli alimentano la presenza di operatori abusivi. I controlli oggi in Italia, con così tante regole, sono delegati allw Amministrazioni locali. Con il titolo quinto della Costituzione, la responsabilità di tutto questo è passata dal governo centrale a quelli regionali e, con la scomparsa delle province, si è passati anche al livello comunale. E non c’è una preparazione adeguata nei singoli Comuni per capire chi non rispetterà regole e quali sono le regole. Non ci sono nemmeno le risorse umane sufficienti a fare questi controlli. Ecco perché dilaga l’abusivismo».
Le norme qualcuno le scrive. E un’associazione ha fra i propri principali ruoli quello di interloquire con le istituzioni, con il legislatore o con chi aiuta il legislatore. Che tipo di lavoro fate su questo piano in Italia e in Unione europea?
«C’è un lavoro preventivo, finalmente, soprattutto a livello europeo. Si stanno ripensando le regole della direttiva pacchetti turistici, che deve essere coordinata con il regolamento di trasporti a livello europeo. Perché le due cose comunque vanno di pari passo. Nel momento in cui abbiamo la responsabilità sui pacchetti, uno dei nostri principali fornitori sono i vettori aerei. Per cui se abbiamo tante responsabilità a livello di tour operator, di organizzatori, di agenzie di viaggi, dobbiamo far sì che, quando qualcun altro non sta lavorando bene, a cascata si prenda certe responsabilità che non devono restare attaccate alle nostre imprese. Nell’ambito della revisione della direttiva pacchetti, a nostro avviso, oggi, la bilancia Ue pende troppo dalla parte del consumatore finale, a danno delle imprese. Già nella direttiva pacchetti attuale ci sono degli oneri eccessivi per le aziende. Guardando al Covid, è evidente come sia insostenibile economicamente il fatto che un tour operator sia costretto a rimborsare il cliente e poi sia quasi impossibilitato a recuperare quanto ha pagato ai fornitori a cui ha già anticipato tutti i soldi che aveva ricevuto dai clienti. C’è il pericolo che l’Unione europea peggiori ulteriormente questa situazione: un male che dobbiamo prevenire. Lo stiamo facendo con la nostra presenza in Ectaa, che sta lavorando ormai da qualche anno per evitare una revisione non corretta della direttiva. In Italia la situazione è complicata perché bisogna lavorare in modo capillare a livello regionale, provinciale comunale per aumentare ad esempio i controlli sull’abusivismo».
È sul piatto anche un ripensamento della normativa fiscale sul 74ter, visti i rischi di non essere competitivi in Italia rispetto ad altri Paesi che regolano l’Iva sui singoli servizi. Ricordiamo cosa prevede questo articolo?
«Il 74ter oggi è un’imposta sul margine del pacchetto venduto. Per cui si va a scorporare un 22% della marginalità generata da un singolo pacchetto turistico. Nel momento in cui dentro quel pacchetto turistico ci sono dei servizi sui quali vige invece un’aliquota al 10%, come nel caso di trasporti e degli alberghi, la differenza diventa significativa in termini di quanta imposta vado a pagare a parità di offerta. E se le regole non sono omogenee, questo diventa un problema. Noi più sosteniamo da sempre un tema di “stesso mercato stesse regole”. Questo è un principio guida che è corretto e che dovrebbe essere applicato e bisogna vigilare sull’applicazione di questo principio. Per cui il nostro stesso lavoro non lo può fare l’abusivo, non lo può fare chi non ha i nostri stessi requisiti o i medesimi oneri. Ad esempio, alcuni vettori aerei tendono a vendere servizi che diventano quasi pacchetti turistici. Ma tali compagnie non hanno un fondo insolvenza come le agenzie viaggi e i tour operator. Quindi è importante che le regole siano il più possibile chiare per evitare poi controversie con il cliente finale e soprattutto che, una volta definite, siano applicate».
Vogliamo chiudere con le compagnie aeree? La cosa curiosa è che sullo stesso mercato, ovvero l’Unione europea, voi vi trovate con le compagnie aeree meno bene di quanto vi troviate, per esempio, con le compagnie americane.
«Ci troviamo meno bene con le compagnie aeree soprattutto in Italia. Perché l’Italia è un mercato molto differente, quasi dopato dalla presenza di vettori low cost. Oggi in Italia a novembre siamo intorno al 55-56% di peso delle low cost sul mercato. Nel 2022 superavano il 60% e questa è un’anomalia che non esiste in nessun altro Paese europeo, dove la media è del 30%. In Germania siamo sotto il 30%».
Perché?
«Perché non è stato consentito loro di conquistare quei mercati, come purtroppo hanno potuto fare in Italia per molti motivi. Uno su tutto la capillarità degli aeroporti che abbiamo in Italia che non ha eguali negli altri Paesi. Oggi ci sono forse troppi aeroporti, nati sulla base di esigenze delle amministrazioni locali e che pagano contributi ai vettori per portare traffico: perché se l’aeroporto non ha traffico non ha un futuro. In Italia ci sono troppi aeroporti che pagano oltre 500 milioni, oltre mezzo miliardo di euro, ai vettori aerei per volare sulle singole destinazioni. Questa situazione non è uguale negli altri Paesi e per noi diventa un problema nel momento in cui determinate compagnie non vogliono lavorare con la distribuzione, con le agenzie viaggi, con i tour operator. Che, viceversa, ricevono un mandato dai loro clienti per comprare biglietti per loro conto e invece si trovano le porte sbarrate da compagnie che bloccano i pagamenti e impongono il riconoscimento facciale. Questo non è ammissibile. Uno, perché l’Italia vive di incoming. Pensiamo a un cliente che arriva dall’America con una compagnia legacy, a cui vogliamo far vivere esperienze in Italia prevedendo spostamenti interni. Ebbene, non è accettabile il fatto che quel cliente sia obbligato a fare un riconoscimento facciale o che il tour operator non possa gestire quello stesso cliente, che magari ha pagato decine di migliaia di euro, per via di un volo che costa qualche centinaio di euro, offerto da una compagnia che non ci consente di lavorare. Ci sono aeroporti che sono fortemente sbilanciati su questi vettori. Tra le città coinvolte penso a Torino, Pisa, Bologna. Le agenzie che lavorano in quei territori hanno enormi difficoltà a svolgere al meglio il servizio per i loro clienti».
Ma tutta questa attività che vi danneggia è o non è legale? Perché voi avete fatto anche una class action nei confronti di uno di questi operatori…
«Noi abbiamo fatto una segnalazione all’Autorità garante della concorrenza del mercato evidenziando tutti questi problemi per cui è stata aperta un istruttoria. Ed è già un passaggio importante da parte del Garante. In un mercato dove esiste una situazione di monopolio su centinaia di tratte aeree in Italia e nel resto d’Europa, non è torrebile un monopolio anche nella gestione del cliente. Bisognerebbe giocare più di squadra per il bene di tutti. Per il bene del turismo e per il bene del nostro Paese. È questo che ci aspettiamo. Non è nel dna di Fto fare la guerra ai propri partner. In questo caso siamo stati obbligati».
MALTA – Grande ottimismo per il 2024, che potrà finalmente aiutare a recuperare i tre anni di blocco a causa del Covid, ma anche consapevolezza che ci saranno problemi di capacità di spesa da parte dei consumatori. Il maggiore ostacolo da superare è quello delle risorse umane che continuano a non essere sufficienti e adeguate alla richiesta. Questo il profilo del settore del turismo tratteggiato dal presidente di Fto, Franco Gattinoni, all’apertura della Convention della federazione al Dragonara hotel di Malta con circa 60 delegati in rappresentanza dei 1.900 iscritti all’associazione.
Continue reading Convention Fto a Malta: la roadmap di Gattinoni at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>MALTA – Grande ottimismo per il 2024, che potrà finalmente aiutare a recuperare i tre anni di blocco a causa del Covid, ma anche consapevolezza che ci saranno problemi di capacità di spesa da parte dei consumatori. Il maggiore ostacolo da superare è quello delle risorse umane che continuano a non essere sufficienti e adeguate alla richiesta. Questo il profilo del settore del turismo tratteggiato dal presidente di Fto, Franco Gattinoni, all’apertura della Convention della federazione al Dragonara hotel di Malta con circa 60 delegati in rappresentanza dei 1.900 iscritti all’associazione. Tra i presenti anche il ministro del Turismo di Malta, Clayton Bartolo.
A fronte di un ottimismo preponderante tra tutti i soci (l’80% si aspetta una crescita del business nel 2024), Gattinoni ha sottolineato il problema dei rapporti con le compagnie aeree. Soprattutto con quelle europee che hanno quasi azzerato le commissioni, a differenza di quella del mondo anglosassone. E questo impedisce di recuperare anche i semplici costi vivi di chi nel proprio prodotto turistico vende consulenza e garanzie per chi viaggia.
Il turismo produce risorse economiche che, però, vanno reinvestite sul territorio. Invece le amministrazioni comunali lo considerano una fonte per ripianare i propri bilanci. E questo provoca, poi, malumori tra i residenti i quali vedono solo i disagi che derivano dalle presenze turistiche e, in certi casi, dall’overtourism. Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, nella sua relazione di apertura della convention ha fatto una carrellata delle problematiche sulle quali l’organizzazione di rappresentanza della filiera del turismo organizzato si sta impegnando.
I rapporti con la pubblica amministrazione sono sicuramente un elemento importante soprattutto per l’incoming, dato che è all’interno dei territori che poi si trovano ostacoli normativi che impediscono di offrire ai turisti servizi efficienti. Come le aree sosta per i pullman o le decisioni sulle limitazioni agli ingressi in determinate aree, o perfino interi territori comunali, prese senza ascoltare il punto di vista degli operatori.
Sull’altro versante, ci sono le compagnie aeree, che offrono il servizio fondamentale per raggiungere le proprie destinazioni di vacanza o di lavoro, ma sono sempre meno collaborative e sembrano voler giocare la partita da soli. Milani ha citato, nello specifico, il caso delle low cost che ricevono contributi dall’Italia per 500 milioni di euro, dei quali circa il 60% destinati a Ryanair: «Abbiamo dovuto dare corso a una class action – ha detto Milani – Nonostante nel nostro Dna non ci sia il conflitto ma piuttosto la collaborazione con tutti gli interlocutori di questo settore. Ma siamo arrivati al punto che una compagnia aerea non ci lascia accedere alle sue prenotazioni e prova a vendere i servizi accessori, come se fosse un tour operator».
Oltre a queste iniziative nei confronti delle istituzioni, con una presenza negli organismi politici italiani ed europei che devono determinare le nuove normative del settore, e le relazioni continue con gli altri player coinvolti nel complesso business del turismo, Milani ha accennato alle varie iniziative che la federazione sta già realizzando o ha in cantiere per adeguare la preparazione dei propri associati alla richiesta di un mercato che cambia continuamente e che chiede servizi sempre più complessi.
Ha citato quindi le iniziative formative e l’attenzione alle nuove tecnologie, a cominciare dall’intelligenza artificiale, per le quali sono state già avviate delle attività grazie alle quali questi non saranno più dei concorrenti del lavoro di agenzie di viaggi e tour operator ma, piuttosto, degli alleati che consentiranno loro di offrire servizi sempre più adeguati alla domanda.
]]>Il turismo vive sfide che sono soprattutto globali ed è dunque importante uscire dai confini nazionali per confrontarsi con stakeholder e operatori di tutto il mondo. Con questo spirito la Fto Confcommercio ha preso parte al settimo Summit internazionale delle associazioni delle agenzie di viaggi a Granada, in Spagna, in corso dall’8 al 10 novembre.
La manifestazione, organizzata dalla Confederazione spagnola della categoria (Ceav), ha visto oltre 150 partecipanti dai cinque continenti per discutere del rilancio mondiale del turismo, dei rischi geopolitici attuali, delle nuove tendenze di consumo e delle strategie da mettere in campo per assicurare agli utenti la migliore offerta in termini di qualità e sostenibilità.
]]>Il turismo vive sfide che sono soprattutto globali ed è dunque importante uscire dai confini nazionali per confrontarsi con stakeholder e operatori di tutto il mondo. Con questo spirito la Fto Confcommercio ha preso parte al settimo Summit internazionale delle associazioni delle agenzie di viaggi a Granada, in Spagna, in corso dall’8 al 10 novembre.
La manifestazione, organizzata dalla Confederazione spagnola della categoria (Ceav), ha visto oltre 150 partecipanti dai cinque continenti per discutere del rilancio mondiale del turismo, dei rischi geopolitici attuali, delle nuove tendenze di consumo e delle strategie da mettere in campo per assicurare agli utenti la migliore offerta in termini di qualità e sostenibilità.
Per Fto è stato presente il direttore nazionale Gabriele Milani: «Fare networking è decisivo nell’intento di condividere problemi e cogliere opportunità. L’agente di viaggi è un professionista riconosciuto dal cliente e le associazioni, a loro volta, hanno una importante funzione di dialogo con le istituzioni e di sostegno ai membri nello sviluppo del business. Dunque, la collaborazione con le altre sigle e con tutti gli attori della filiera è cruciale per conoscere le best practice internazionali e per affrontare nodi e scenari che sono sempre più condivisi».
«Siamo onorati che Fto abbia presenziato al nostro evento – ha chiosato il presidente Ceav, Carlos Garrido – testimoniando la proficua cooperazione che lega da anni le nostre associazioni. L’Italia è un paese leader nel turismo come la Spagna. Le sfide da fronteggiare sono comuni e siamo felici di affrontarle lavorando insieme».
]]>Ancora una volta sul banco degli imputati alcuni vettori e Iata: la nuova puntata di una vera e propria “telenovela” sul rapporto tra Iata, compagnie aeree e agenti di viaggi, che dura da anni, è scritta dagli stessi adv ed è incentrata su due punti: il primo riguarda la mossa di alcune aerolinee che richiedono un fatturato minimo come requisito per mantenere la “piastrina Iata” e il secondo concerne la “fee di affiliazione” per ottenere i codici Iata.
]]>Ancora una volta sul banco degli imputati alcuni vettori e Iata: la nuova puntata di una vera e propria “telenovela” sul rapporto tra Iata, compagnie aeree e agenti di viaggi, che dura da anni, è scritta dagli stessi adv ed è incentrata su due punti: il primo riguarda la mossa di alcune aerolinee che richiedono un fatturato minimo come requisito per mantenere la “piastrina Iata” e il secondo concerne la “fee di affiliazione” per ottenere i codici Iata.
È una nota ufficiale di Advunite, l’associazione guidata da Cesare Foà a lanciare il sasso senza nascondere la mano, e rincarare la dose di uno sdegno per comportamenti “inaccettabili di partner arroganti”, con alcune provocatorie domande del tipo: in un libero mercato, una compagnia aerea può impedire l’emissione di suoi biglietti a un’agenzia di viaggi per scarsa produttività? E ancora: per contrastare questa arroganza, è più efficace avviare tanti singoli contenziosi o un’unica azione legale?
Preoccupazioni condivise da altre associazioni di categoria, ma con distinguo, come quelli di Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi: «È il sistema Iata a dover essere radicalmente ripensato perché non è al passo con i tempi. Bisogna pensare a strumenti diversi per operare nella distribuzione dei servizi aerei. Ritengo che nella misura in cui si dimostri che i vettori sulle rotte operate detengono una posizione dominante, l’agenzia di viaggi può contestare l’abuso di tale posizione, consistente nella imposizione di un “minimo garantito” per il mantenimento delle piastrine. Tale abuso andrebbe a colpire sia l’adv, che i vettori concorrenti. Ma c’è di più: questa situazione costringerebbe praticamente l’adv a proporre servizi aerei solo di quel vettore che pretende certe produttività. Stiamo già provvedendo ad attivare il nostro studio legale per studiare una efficace ed eclatante protesta da inoltrare all’Antitrust».
Per Fulvio Avataneo, presidente di Aiav, la risposta è categorica: «Premesso che non è legittimo da parte di una aerolinea Iata chiedere un minimo di fatturato per emissione di biglietti, riguardo a una ipotetica class action ricordo che questa mira a far riconoscere un risarcimento per un danno subito da più soggetti colpiti dallo stesso ‘sinistro’ e quindi se si intende ricorrere solo per la fee di affiliazione alla Iata potrebbe avere un senso, ma i costi sarebbero molto elevati. Se invece si intendesse riassumere tutta una serie di comportamenti illegittimi in un’azione giudiziaria, allora potrebbe avere un senso procedere. Ma a mio parere la categoria delle adv non ha ancora quel coraggio necessario a contrastare certi comportamenti».
Mentre il presidente di Fiavet Giuseppe Ciminnisi, sull’ormai annosa vicenda adv-Iata è ancora più drastico: «Oggi per una agenzia non ha più senso essere Iata, quando esistono tanti canali di accesso alla biglietteria aerea e il consumer è libero di fare i biglietti per conto proprio. È chiaro che se un consumer va in adv lo fa per avere maggiori garanzie, ma ribadisco che ormai la Iata così come è strutturata non ha ragione di essere. In Italia su 8mila agenzie operanti, son davvero poche quelle ancora in possesso di codice Iata».
E sul fatturato minimo richiesto interviene, con cautela, il consulente legale di Fiavet, Federico Lucarelli: «Sono temi scivolosi. Sicuramente le agenzie possono utilmente portare avanti la nuova formula della azione di classe prevista dal codice di procedura civile, citando l’art. 2601 per casi di concorrenza sleale. È chiaro che sarebbe preferibile un’azione collettiva perché si deve “aggredire” un contratto uniforme molto diffuso quale è il mandato Iata, offrendo così maggiori possibilità di dar peso giudiziario alla vicenda. Detto questo, la singola impresa di viaggi ha la legittimità di farlo: certo è che bisogna vedere se quella modifica che prevede certe condizioni richieste da uno o più vettori fa parte di un comportamento unilaterale e illegittimo oppure se rientra in una modifica apportata nel mandato Iata. Un’altra indagine da compiere riguarda il come le aerolinee che intendono imporre questa modifica del minimo fatturato vogliono procedere per far rispettare tale condizione, verificando se ci sono le aggravanti legate all’abuso di posizione dominante».
Infine, molto circostanziate le riflessioni del direttore di Fto, Gabriele Milani: «La fee di affiliazione consente di usufruire dei servizi del Bsp. Il vero problema però non è la fee, che si paga per un servizio di pagamento centralizzat,o ma è il contorno di orpelli che si sono aggiunti nel tempo in assenza di marginalità; basti pensare alla fidejussione, alla certificazione Pci-Dss, al plafond finanziario (remittance holding capacity), al numero di penali (adm) emesse dai vettori, alle carte di credito non accettate dai singoli vettori, alla gestione delle prenotazioni dei voli cancellati o riprogrammati che sono cresciuti negli ultimi anni e i cui costi di gestione rimangono spesso a carico dell’agenzia di viaggi. Oggi un’agenzia di viaggi deve valutare attentamente l’economicità di avere un codice Iata che si giustifica solo oltre certe soglie di volumi di transazioni».
E ancor più incisiva l’osservazione di Milani sui vettori: «È assurdo che un’adv che comunica il valore di essere agenzia Iata al cliente finale, poi si trovi nelle condizioni di esserlo solo per una parte dei vettori. È assurdo altresì che alcuni vettori abbiano tolto la piastrina dopo due anni di Covid, oppure lo facciano in caso di valori di prenotazioni sotto certe soglie di transato».
E a proposito dei contenziosi, il direttore di Fto ricorda: «A maggio 2019 l’associazione europea degli agenti di viaggi e dei tour operator Ectaa, di cui Fto fa parte, ha presentato un reclamo contro Iata all’Autorità europea garante della Concorrenza per violazione degli articoli 101 e 102 del Trattato Ue. Questa segnalazione è stata fatta in quanto il rapporto commerciale tra agenti di viaggio e compagnie aeree si è evoluto e non ha più nulla a che fare con il precedente rapporto agente-committente. Le compagnie aeree sono entrate in concorrenza diretta con le adv nella distribuzione dei biglietti aerei, mentre i classici sistemi di remunerazione basati su commissioni sono stati abbandonati. È restato tuttavia immutato il fatto che le compagnie aeree impongono vincoli contrattuali molto rigidi, unilaterali e sproporzionati agli agenti di viaggi per la distribuzione dei biglietti, in particolare attraverso il Programma Iata Passenger Agency (Pap). Il Pap è ancora interamente costruito attorno ai tradizionali principi agente-committente. Il Passenger Sales Agency Agreement, che ogni agente accreditato Iata deve firmare, è stato redatto 40 anni fa e non è più in linea con la realtà economica. Ma siamo ancora in attesa che la direzione generale della Concorrenza dell’Ue valuti la segnalazione».
]]>Sono in arrivo gli ormai noti 39 milioni di euro nelle tasche di agenzie di viaggi e tour operator (codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12). Erano stati stanziati con il Sostegni Ter e oggi sono finalmente pronti a essere erogati, dopo un’attesa di oltre un anno, in virtù del via libera del Mitur e del ministro Daniela Santanchè.
Prima di tutto, va chiarita una cosa: tale somma (parte delle risorse del Fondo Unico Nazionale per il Turismo), molto probabilmente, non riuscirà a coprire effettivamente i rispettivi importi persi dal comparto per via della pandemia.
]]>Sono in arrivo gli ormai noti 39 milioni di euro nelle tasche di agenzie di viaggi e tour operator (codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12). Erano stati stanziati con il Sostegni Ter e oggi sono finalmente pronti a essere erogati, dopo un’attesa di oltre un anno, in virtù del via libera del Mitur e del ministro Daniela Santanchè.
Prima di tutto, va chiarita una cosa: tale somma (parte delle risorse del Fondo Unico Nazionale per il Turismo), molto probabilmente, non riuscirà a coprire effettivamente i rispettivi importi persi dal comparto per via della pandemia. «Dai calcoli gli operatori otterranno dei contributi teorici – spiega Gabriele Milani, direttore nazionale Fto durante un webinar dedicato alle adv – Da questi, si otterranno somme reali assegnate proporzionalmente alle imprese aventi diritto al fondo in base alle disponibilità. Ad a oggi non possiamo fare una stima ma le risorse sono limitate. C’è inoltre un contributo minimo, pari a 1.500 euro».
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Altro punto importante, il regime de minimis, che il direttore di Fto ritiene determinante per partire e che «consente di ricevere aiuti di Stato fino a 200mila euro per beneficiario per un periodo di tre anni senza la notifica preventiva alla Commissione europea per approvazione – aggiunge Milani – In parallelo, per chi non avesse spazio nell’ambito dei 200mila euro l’iter per ricevere l’ok dall’Ue dovrebbe essere rapido».
Durante il webinar, Gabriele Milani comunica come l’accesso alle domande dovrebbe esserci a inizio agosto per chiudersi non prima della terza settimana di settembre. Non ci sarà, dunque, alcun click day: verrà lanciato un link per accedere alla piattaforma informatica di gestione delle istanze.
Per accedere al fondo, bisognerà essere iscritti al registro delle imprese con i codici Ateco 79.1, 79.11 e 79.12; essere impresa attiva e non avere procedure concorsuali in corso; avere sede legale in Italia ed essere in regola con gli obblighi di protezione in caso d’insolvenza o fallimento. Nonché essere in possesso di un’assicurazione Rc per tutte le annualità dal 2019 al 2023.
E ancora, non bisognerà essere destinatari di sanzioni interdittive; essere in regola con il Durc e quindi con gli obblighi in materia previdenziale e fiscale e assicurativa; dimostrare una diminuzione del fatturato e dei corrispettivi nell’anno 2021 di almeno il 30% rispetto al 2019, o alternativamente essere costituiti o autorizzati dal 1° gennaio 2020.
Gabriele Milani, nel corso dell’appuntamento con le agenzie di viaggi fa poi la distinzione tra intermediazione e organizzazione. Nel primo caso, la base di calcolo per assegnare l’aiuto di Stato sarà la differenza tra l’ammontare del fatturato di provvigioni e corrispettivi per intermediazione delle operazioni con data di effettuazione dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2022 e l’ammontare delle operazioni con data di effettuazione dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021. Il tutto, al 5% per ricavi del 2019 superiori a 50mila euro; al 10% per ricavi superiori a 1 milione e fino a 50 milioni; al 30% per chi è nel range 400mila-1 milione e 50% per ricavi fino a 400mila euro.
Fto specifica che le operazioni devono essere considerate al netto delle note di variazione Iva emesse nel 2019 e nel 2021.
Per chi fa, invece, organizzazione la base di calcolo sarà la differenza tra l’ammontare complessivo delle fatture attive e dei corrispettivi da gennaio a fine dicembre 2019 e l’ammontare delle fatture attive e dei corrispettivi nello stesso periodo del 2021 ma al netto della differenza del fatturato e corrispettivi per intermediazione. Il tutto, allo 0,5% per ricavi del 2019 superiori a 50 milioni di euro; all’1% per ricavi che stanno sopra il milione e fino a 50 milioni; al 3% per il range 400mila-1 milione e al 5% fino alla soglia dei 400mila euro.
Anche qui, le operazioni devono essere considerate al netto delle note di variazione Iva emesse nel 2019 e nel 2021.
Infine, Milani annuncia che «il 50% del contributo è erogato entro 30 giorni dal termine ultimo previsto per la presentazione delle domande nei lmiti della capienza disponibile del de minimis, con il saldo corrisposto previo esito positivo delle procedure di controllo. Se dovessero esserci somme residuali, queste saranno ripartite tra tutti i soggetti aventi diritto».
I contributi inerenti a questi 39 milioni di euro, non concorrono alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.
]]>Prosegue la crisi del comparto bus turistici. «Una situazione grave per un segmento strategico dell’industria turistica in generale e importante anche per noi del turismo organizzato», denuncia Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, che rimarca come le condizioni in cui si trova a lavorare oggi questo settore rappresenta un handicap per l’incoming ma pure per i pacchetti Italia su Italia.
]]>Prosegue la crisi del comparto bus turistici. «Una situazione grave per un segmento strategico dell’industria turistica in generale e importante anche per noi del turismo organizzato», denuncia Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, che rimarca come le condizioni in cui si trova a lavorare oggi questo settore rappresenta un handicap per l’incoming ma pure per i pacchetti Italia su Italia.
«Un problema complesso che ha bisogno di risposte a tutti i livelli istituzionali, dal governo centrale alle amministrazioni comunali – aggiunge Milani – Oltre al noto problema della carenza di circa 7mila autisti per le difficoltà e i costi legati all’acquisizione delle patenti idonee, le imprese di settore combattono ogni giorno con i costi di accesso a molte delle località più apprezzate, le procedure autorizzative per l’ingresso dei mezzi, la continua instabilità delle ordinanze sulla viabilità e delle regole sulle zone a traffico limitato. Un caos che non consente la giusta programmazione degli investimenti e dell’offerta e che manda in fumo pacchetti e promozioni che vengono commercializzati all’estero».
Il direttore di Fto rincara: «I cervellotici paletti sulla percorrenza della statale Regina, sul Lago di Como, sono solo l’ultimo esempio. Ma si potrebbe ricordare anche il caso del Comune di Portofino che improvvisamente ha stabilito il divieto d’accesso ai bus superiori a otto metri e mezzo, vanificando il lavoro di aziende che avevano comprato dei mezzi panoramici, con tanto di pass, per offrire le bellezze della celebre località ligure. A Milano l’accesso in area C sta per essere aumentato del 50% per ogni pullman turistico e questo penalizzerà inevitabilmente il servizio in una città leader in Italia per l’offerta congressuale. Questo incremento si aggiunge al nuovo obbligo di dotarsi dei sensori per angolo cieco per i quali ci aspettiamo un supporto economico alle imprese».
E ancora, a Venezia la ztl è a 530 euro al giorno in assenza di servizi di accoglienza dei turisti in arrivo. «C’è una ingiustificata criminalizzazione di questi mezzi, persino rispetto a camper e roulotte. Eppure – spiega Milani – anche secondo una recente ricerca dell’Università La Sapienza, i bus hanno impatti sulla circolazione e sulle emissioni climalteranti di gran lunga inferiori rispetto ai veicoli privati o a molte flotte del Trasporto pubblico locale. Servono allora politiche meno improvvisate e non pensate soltanto per il visitatore occasionale della domenica e per far quadrare i conti dei Comuni. Si tratta di un nodo scoperto nell’ambito dei servizi turistici: pensiamo pure ai viaggi di istruzione o ai pacchetti dedicati alla terza età. Un tassello che, nel mosaico della mobilità urbana, va rivisto dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini assieme a quello dei taxi e degli ncc e sul quale ci aspettiamo provvedimenti sia dal governo nazionale sia dalle autonomie locali».
]]>Il governo Meloni prende finalmente in mano il dossier sul caro voli in Italia e promette “interventi legislativi” volti a contrastare eventuali pratiche commerciali scorrette da parte dei vettori.
È quanto emerge dalla riunione della Commissione di allerta rapida dei prezzi che si è tenuta ieri presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimt). Ancora una volta, però, sembra che i tempi della politica non coincidano con quelli dell’economia e dell’industria dei viaggi.
]]>Il governo Meloni prende finalmente in mano il dossier sul caro voli in Italia e promette “interventi legislativi” volti a contrastare eventuali pratiche commerciali scorrette da parte dei vettori.
È quanto emerge dalla riunione della Commissione di allerta rapida dei prezzi che si è tenuta ieri presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimt). Ancora una volta, però, sembra che i tempi della politica non coincidano con quelli dell’economia e dell’industria dei viaggi.
Dopo mesi di campagne e denunce contro il caro voli, portate avanti da associazioni di categoria e dei consumatori, a margine della riunione è stato proprio il ministro del Mimit Adolfo Urso ad annunciare – di concerto con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini – un prossimo intervento.
Ma “l’estate sta finendo” – per citare una famosa canzone – almeno per quanto riguarda le vendite dei biglietti; visto che siamo a fine luglio. Se si esclude una piccola quota di acquisti last minute, infatti, è chiaro che il grosso delle vendite (e dei rincari) è già stato archiviato.
«Le tariffe degli aerei aumentano laddove il cittadino non ha altra scelta, come in Sicilia e Sardegna, con picchi inaccettabili, del 70%. Con Matteo Salvini siamo d’accordo che interverremo a breve – ha sentenziato il ministro Urso – È possibile anche con un intervento legislativo, ma lavoreremo molto sul concetto della continuità territoriale, sia in seda europea sia in sede nazionale».
Al momento, però, oltre a un intervento ormai tardivo rispetto alla summer, non è dato sapere come un’iniziativa legislativa possa affrontare tematiche di libero mercato (che ad oggi non sono state giudicate illegittime da parte dell’Antitrust, ndr) o un’ulteriore revisione dei regimi di continuità territoriale che già hanno le loro lacune e problematiche.
In ogni caso, la riunione della commissione ha evidenziato i dati illustrati dal Garante per la sorveglianza sui prezzi, Benedetto Mineo, con un aumento del prezzo medio dei voli di circa il 40% rispetto al 2022. In alcuni casi i rincari hanno toccato vette fino al +70% in alcune tratte, mentre la dinamica del prezzo del jet fuel mostra a giugno una riduzione di circa il 45% rispetto allo scorso anno.
A questo punto, con agosto ormai alle porte, ci si augura almeno che il governo chiarisca i dettagli di un intervento normativo e la sua specificità: ovvero se sarà un intervento strutturale o emergenziale e se avrà ricadute sugli attuali bandi per i voli in regime di continuità territoriale.
La speranza, infine, è che non ci si ritrovi ad affrontare lo stesso tema del caro voli anche a ridosso delle prossime vacanze di Natale e di fine anno.
Le associazioni di categoria presenti al Mimit e che sono intervenute in commissione erano Iata, Ibar, Assaereo, Assaeroporti, Assohandlers, Aeroporti2030, Assoclearance e Fto-Confcommercio. Quest’ultima ha anche reiterato l’allerta sulle pratiche delle compagnie low cost, chiedendo meno discriminazioni per le agenzie di viaggi.
«Abbiamo trovato un interlocutore sensibile rispetto alle nostre richieste che fondamentalmente sono tre: accertare le cause reali del caro voli e ogni altra condotta commerciale sleale; vigilare in modo costante sull’andamento dei costi dei biglietti; garantire la parità di prezzi tra i diversi canali distributivi, senza discriminazioni per la rete di agenzie di viaggi – ha sottolineato Gabriele Milani, direttore nazionale della Federazione Turismo Organizzato – Agenzie e tour operator sono danneggiate dall’impennata delle tariffe e dalla condotta generale delle low cost nei confronti del Turismo organizzato. Questi vettori dominano gli aeroporti italiani ed è chiaro che siamo di fronte a un oligopolio delle low cost che diventa monopolio su alcune tratte e scali strategici».
Il direttore Fto rincara la dose, ricordando che l’associazione ha segnalato come «la scarsa trasparenza sui prezzi e la loro imprevedibilità non consentano di programmare il proprio viaggio. Dunque, è necessario trovare un punto di equilibrio tra il diritto delle compagnie di fissare liberamente le tariffe e il diritto dei cittadini alla mobilità. Alla lunga il caro voli rischia di deprimere la domanda Italia su Italia ed estero su Italia. La nostra proposta è che la rete agenziale venga inserita come canale distributivo obbligato, assieme agli altri, nelle convenzioni commerciali tra i gestori aeroportuali e le compagnie aeree».
Anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha commentato la scelta dei colleghi di governo, sostenendo un’eventuale intervento normativo. «L’intervento per ridurre il costo dei voli era necessario e atteso da tempo, la situazione che si è venuta a creare stava diventando insostenibile soprattutto per quelle tratte dove non esiste una possibilità di concorrenza. Bene hanno fatto i colleghi Urso e Salvini a convocare i vettori aerei e porre la questione sul piano legislativo e sulla continuità territoriale – ricorda il ministro – È la strada giusta per tutelare i consumatori nei loro diritti e proteggere il comparto del turismo che è un asset strategico e fondamentale per l’Italia. Quello del caro vacanze è un tema che il ministero monitora con molta attenzione».
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In Italia sta per cadere anche l’ultima restrizione anti-Covid. A comunicarlo è stato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto all’assemblea di Farmindustria dove ha anticipato che verrà «rimosso l’obbligo di isolamento fino a 5 giorni per gli asintomatici positivi e per chi non accusa sintomi da due giorni».
Come anticipato nei giorni scorsi, tale regolamento Covid è nella realtà poco applicato, ma crea non pochi problemi al turismo organizzato.
]]>In Italia sta per cadere anche l’ultima restrizione anti-Covid. A comunicarlo è stato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto all’assemblea di Farmindustria dove ha anticipato che verrà «rimosso l’obbligo di isolamento fino a 5 giorni per gli asintomatici positivi e per chi non accusa sintomi da due giorni».
Come anticipato nei giorni scorsi, tale regolamento Covid è nella realtà poco applicato, ma crea non pochi problemi al turismo organizzato. Infatti, a chiedere a gran voce l’eliminazione della misura di isolamento è stata proprio Fto, con una lettera indirizzata a Schillaci e al ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Il direttore nazionale dell’associazione, Gabriele Milani, ha infatti ribadito che l’isolamento di cinque giorni, più dieci di obbligo di indossare la mascherina Ffp2, a carico di chi risulti positivo a un tampone Covid, è una misura che nella fase più dura del virus ha avuto importanti esiti in termini di difesa della salute pubblica, «ma oggi appare non più giustificata. Non a caso gli altri stati Ue hanno già tolto isolamento e quarantena l’anno scorso e, per ultima, la Francia il 1° febbraio scorso».
Per di più, si tratta di una misura che rappresenta una criticità per le aziende turistiche. Il Codice del turismo disciplina il recesso dal contratto di pacchetto turistico: le norme prevedono che il viaggiatore ammalato o infortunato possa recedere in ogni momento, ma debba riconoscere all’organizzatore i costi di recesso indicati nell’accordo. Ci sono viaggiatori che chiedono di recedere senza penali in caso di positività da Covid e senza stipulare alcuna polizza a copertura delle stesse penali di cancellazione, scaricando così sull’organizzatore del pacchetto ogni costo applicato dai fornitori nel caso in cui il cliente rinunciasse alla vacanza per colpa del virus e del conseguente obbligo di isolamento.
Sul tema è intervenuto anche l’infettivologo Matteo Bassetti: «È assurdo mantenere un tipo di regolamentazione così restrittivo. Non ha senso chiedere alla gente di rinunciare alla vacanza a causa di un virus oggi profondamente diverso».
]]>Opera a tutto campo Fto Confcommercio, che in parallelo alla “battaglia” sulle compagnie aeree low cost invia anche una lettera ai ministri del Turismo, Daniela Santanchè, e della Salute, Orazio Schillaci, chiedendo di rimuovere una limitazione ereditata dalla pandemia che ancora rimane vigente: è l’isolamento di cinque giorni, più dieci di obbligo di indossare la mascherina Ffp2, a carico di chi risulti positivo a un tampone Covid.
]]>Opera a tutto campo Fto Confcommercio, che in parallelo alla “battaglia” sulle compagnie aeree low cost invia anche una lettera ai ministri del Turismo, Daniela Santanchè, e della Salute, Orazio Schillaci, chiedendo di rimuovere una limitazione ereditata dalla pandemia che ancora rimane vigente: è l’isolamento di cinque giorni, più dieci di obbligo di indossare la mascherina Ffp2, a carico di chi risulti positivo a un tampone Covid.
Il direttore nazionale dell’associazione, Gabriele Milani, commenta: «Si tratta di una misura che nella fase più dura del virus ha avuto importanti esiti in termini di difesa della salute pubblica, ma oggi appare non più giustificata. E infatti è quasi totalmente disattesa. D’altronde queste limitazioni sono state previste quando la situazione sanitaria era completamente differente rispetto a oggi. Non a caso gli altri stati Ue hanno già tolto isolamento e quarantena l’anno scorso e, per ultima, la Francia il 1° febbraio scorso. Non serve ricordare che l’Oms ha definitivamente dichiarato chiusa l’emergenza sanitaria il 5 maggio e che, per quanto ci risulta, l’Italia è il solo Paese ad aver mantenuto l’obbligo di isolamento per i positivi al Covid».
Il direttore di Fto argomenta ancora, rivolgendosi ai ministri Santanchè e Schillaci: «È un obbligo che rappresenta una criticità per le nostre aziende. Infatti, il Codice del turismo disciplina il recesso dal contratto di pacchetto turistico: le norme prevedono che il viaggiatore ammalato o infortunato possa recedere in ogni momento, ma debba riconoscere all’organizzatore i costi di recesso indicati nell’accordo. Ci sono viaggiatori che chiedono di recedere senza penali in caso di positività da Covid e senza stipulare alcuna polizza a copertura delle stesse penali di cancellazione, scaricando così sull’organizzatore del pacchetto ogni costo applicato dai fornitori nel caso in cui il cliente rinunciasse alla vacanza per colpa del virus e del conseguente obbligo di isolamento».
A Fto vengono segnalate anche criticità e difficoltà da parte di agenzie e strutture ricettive che devono gestire casi di positività di clienti stranieri in vacanza in Italia, increduli che qui da noi sia ancora in vigore l’obbligo di isolamento. «Ecco perché – conclude Milani – alcuni provvedimenti vanno tolti con la stessa sollecitudine con la quale sono stati introdotti: consideriamo necessario allineare la normativa italiana al resto dell’Ue e al contesto sanitario attuale, tenendo anche conto che il 1° luglio è scaduto anche il regolamento europeo sul green pass e non si possono più emettere i certificati digitali interoperabili di vaccinazione, test e guarigione».
]]>Non si placa lo “scontro” tra Fto Confcommercio e le compagnie aeree low cost. Secondo l’associazione guidata da Franco Gattinoni, “i vettori a basso costo tengono in ostaggio i cieli italiani, non cooperano con la filiera turistica, a partire da tour operator e agenzie di viaggi, e monopolizzano aeroporti e tratte con politiche spesso schizofreniche e imprevedibili su voli e orari”.
Per giunta, stanno incrementando i prezzi «in maniera del tutto ingiustificata rispetto ai costi, a partire dal carburante, più basso del 38% rispetto a un anno fa.
]]>Non si placa lo “scontro” tra Fto Confcommercio e le compagnie aeree low cost. Secondo l’associazione guidata da Franco Gattinoni, “i vettori a basso costo tengono in ostaggio i cieli italiani, non cooperano con la filiera turistica, a partire da tour operator e agenzie di viaggi, e monopolizzano aeroporti e tratte con politiche spesso schizofreniche e imprevedibili su voli e orari”.
Per giunta, stanno incrementando i prezzi «in maniera del tutto ingiustificata rispetto ai costi, a partire dal carburante, più basso del 38% rispetto a un anno fa. Ecco perché abbiamo avviato un dialogo anche con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per provare a dare soluzioni a una situazione che non aiuta il rilancio del settore turistico e del sistema Paese nel suo complesso», spiega il direttore nazionale Gabriele Milani.
«Abbiamo trovato una interlocuzione attenta e sensibile cui abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo che metta assieme i due ministeri interessati, Turismo e Trasporti, le Regioni, i vettori low cost e le associazioni della filiera turistica. Bisogna studiare degli interventi che ristabiliscano una fisiologia di mercato – conclude Milani – e consentano agli operatori di programmare in modo affidabile l’offerta a beneficio dei clienti».
]]>Sicurezza e processi più snelli per le agenzie di viaggi che scelgono il nuovo servizio dedicato all’intermediazione turistica di Nexi. Grazie alla convenzione con Fto, “Incasso senza pensieri” si lancia sul mercato per migliorare la customer experience degli operatori e quindi dei clienti finali, rendendo soprattutto il momento del pagamento di una vacanza o di una trasferta di lavoro più user friendly grazie all’opzione Pay by link plus di Xpay by Nexi.
]]>Sicurezza e processi più snelli per le agenzie di viaggi che scelgono il nuovo servizio dedicato all’intermediazione turistica di Nexi. Grazie alla convenzione con Fto, “Incasso senza pensieri” si lancia sul mercato per migliorare la customer experience degli operatori e quindi dei clienti finali, rendendo soprattutto il momento del pagamento di una vacanza o di una trasferta di lavoro più user friendly grazie all’opzione Pay by link plus di Xpay by Nexi.
«Generalmente le agenzie che vendono un servizio o un pacchetto ricevono l’acconto e il saldo con, eventualmente, ulteriori rate nel mezzo – spiega Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Con Nexi abbiamo semplificato questa attività grazie a un processo automatizzato che calendarizza le scadenze dei clienti automatizzando i successivi momenti di incasso da parte degli agenti».
Molto spesso le adv sono costrette a inseguire i loro clienti nelle fasi di pagamento. Quella che ha messo a punto Nexi con Fto è una soluzione che vuole tutelare la sicurezza dei dati delle carte di pagamento e che vuole generare più incassi e anche meno dispute: «Noi memorizziamo tutto ciò che il cliente accorda con l’agenzia e gestiamo il rapporto con l’ausilio della nostra tecnologia – racconta Alfredo Passeri, parte del team ecommerce di Nexi – Cruciale, oltre al meccanismo di integrazione dei nostri servizi nei rispettivi gestionali, è il Pay by link plus che l’agente ricava da XPay e può mandare ai propri clienti al momento del pagamento, con possibilità di verifica, che sta contribuendo significativamente all’aumento dei tassi di vendita».
Sulla pagina “Incasso senza pensieri” – c’è sia la versione B2C che B2B per gli accordi tra operatori – il cliente deve accettare le condizioni specifiche della prenotazione: «Il contratto di term & condition viene formalmente accettato durante il processo di pagamento dai clienti attraverso l’esplicita accettazione di flag presenti in pagina. Questo viene registrato sui sistemi Nexi con copia inviata all’utente finale – aggiunge Passeri – In sostanza azzeriamo il rischio di perdere la documentazione relativa alle dispute e massimizziamo la possibilità di risarcimento».
Il nuovo sistema di Nexi permette di definire fino a 12 tranche per il pagamento a piccole quote del prodotto-servizio entro il giorno della sua fruizione. Camilla Monese, legale Fto, rimarca: «Il discorso delle rate va incontro alle richieste dei viaggiatori, che spingono sempre di più su meccanismi di buy now pay later. Tutto ciò che si stabilisce in agenzia con Nexi va chiaramente scritto nel contratto di viaggio, i due strumenti vanno di pari passo. La pagina dedicata alle term & condition è importante quanto il contratto di viaggio».
Stando ai dati 2022 di Travelport, un viaggiatore su due ritiene non soddisfacente l’esperienza di acquisto di un viaggio; il 23% dei viaggiatori giovani (generazione Z) non si sente a proprio agio durante il processo di acquisto; il 74% degli agenti di viaggi è d’accordo che l’acquisto e la vendita potrebbero essere semplificati, e l’86% degli agenti concorda sul fatto che la modernizzazione li aiuterà a vendere di più.
]]>«La prima emergenza in questa fase riguarda la carenza di organico e di competenze – ha spiegato Milani – Abbiamo perso circa il 20% delle risorse umane rispetto al 2019. Governo e Parlamento devono puntare molto sulla formazione». Fto ha ribadito anche la necessità di un taglio deciso del cuneo fiscale per consentire al turismo di recuperare risorse umane e rilanciare gli investimenti, assieme a una riforma degli ammortizzatori che tenga conto delle piccole e microimprese del comparto.
Secondo Milani è utile anche mettere un un freno allo strapotere delle compagnie aeree low cost: «Questi vettori gestiscono praticamente in esclusiva molti aeroporti, modificano continuamente la programmazione, cancellano i voli quando vogliono e lasciano uno scalo dall’oggi al domani, oltre a incidere sulla politica dei prezzi. Peraltro, i vettori a basso costo hanno da tempo impedito alle agenzie di viaggi di operare sui propri portali, con la conseguenza di tagliare fuori ampie fasce di popolazione che non possono o non vogliono utilizzare la tecnologia. E poi c’è la tassa occulta rappresentata dagli sconti che le compagnie ottengono dai gestori aeroportuali, regioni ed enti locali».
Infine, va rimarcato come diverse aziende del travel siano ingiustamente penalizzate dalle banche a seguito del calo di fatturato nel periodo Covid. «Chiediamo meccanismi di sospensione e ulteriore dilazionamento senza maggiori oneri sui piani di ammortamento di mutui e finanziamenti a rimborso rateale. Contro l’abusivismo Regioni e Comuni devono invece avere strumenti e personale che consentano loro di effettuare controlli capillari sul territorio».
Quanto al turismo scolastico il direttore di Fto crede che «bisogna aiutare scuole e famiglie in difficoltà. Alle prime bisogna permettere di utilizzare il più snello Codice del turismo e non il Codice degli appalti per le forniture, in considerazione del fatto che parliamo di soldi delle famiglie e non dell’erario. Alle seconde, invece, bisogna erogare dei bonus se hanno un Isee basso e inoltre è necessario incentivare i docenti che si prendono la responsabilità di accompagnare i ragazzi in gita. Il Piano non deve rimanere un libro dei sogni, ma vanno attivate subito le azioni che possano trasformarlo prontamente in realtà».
]]>Basato sulla piattaforma XPay di Nexi, il servizio assicura l’identificazione online dei contraenti e mette in trasparenza le clausole contrattuali, riducendo di conseguenza le dispute, prevenendo malintesi, errori e comportamenti opportunistici sia nel caso di prenotazioni gestite direttamente dall’agenzia, sia tramite sito, telefono, email, sms e WhatsApp.
]]>Basato sulla piattaforma XPay di Nexi, il servizio assicura l’identificazione online dei contraenti e mette in trasparenza le clausole contrattuali, riducendo di conseguenza le dispute, prevenendo malintesi, errori e comportamenti opportunistici sia nel caso di prenotazioni gestite direttamente dall’agenzia, sia tramite sito, telefono, email, sms e WhatsApp.
«La partnership con Nexi ha un valore strategico straordinario per Fto e per il settore del turismo organizzato. Abbiamo pensato e realizzato una soluzione di pagamento personalizzata – dichiara Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Le agenzie potranno accettare, senza pensieri, le molteplici tipologie di pagamento esistenti e con il sistema del pay-by-link facilitare in sicurezza i pagamenti a distanza; inoltre potranno gestire in modo automatizzato l’incasso degli acconti e del saldo e fornire al viaggiatore un’esperienza di acquisto appagante e fruibile in qualsiasi momento della giornata. La vendita di un viaggio comporta per i nostri operatori diverse criticità legate alle frodi, alle contestazioni e al mancato saldo delle pratiche ed è quindi necessario offrire sistemi di pagamento sicuri ed efficienti».
«Con questo servizio mettiamo a disposizione delle oltre 8mila adv presenti in Italia un’offerta di accettazione dei pagamenti digitali completa e sicura – afferma Dirk Pinamonti, head of ecommerce di Nexi – È una testimonianza concreta di come i pagamenti digitali possano essere sfruttati anche per ottimizzare il proprio business».
]]>Mancano pochi giorni all’edizione 2023 della Borsa Mediterranea del Turismo. L’evento in programma alla Mostra d’Oltremaredi Napoli il 16, 17 e 18 marzo, ospiterà tour operator, compagnie aeree e di navigazione, giganti delle crociere, enti del turismo internazionale, Regioni d’Italia, hotel, catene alberghiere.
Tra i big del turismo, c’è Astoi, l’associazione di Confindustria che rappresenta i tour operator italiani, che torna con la formula del “Villaggio”, lo spazio collettivo a disposizione degli operatori affiliati per incontrare le agenzie di viaggi.
]]>Mancano pochi giorni all’edizione 2023 della Borsa Mediterranea del Turismo. L’evento in programma alla Mostra d’Oltremaredi Napoli il 16, 17 e 18 marzo, ospiterà tour operator, compagnie aeree e di navigazione, giganti delle crociere, enti del turismo internazionale, Regioni d’Italia, hotel, catene alberghiere.
Tra i big del turismo, c’è Astoi, l’associazione di Confindustria che rappresenta i tour operator italiani, che torna con la formula del “Villaggio”, lo spazio collettivo a disposizione degli operatori affiliati per incontrare le agenzie di viaggi.
C’è anche la compagnia aerea Ita Airways, alla seconda partecipazione alla Bmt. «Confermiamo il nostro interesse all’ulteriore sviluppo della collaborazione commerciale con il trade del sud Italia al quale offriamo, oltre alla costante presenza e supporto di un team commerciale competente e dinamico, grandissime opportunità di business grazie alla capillare e rilevante offerta di collegamenti diretti e via Roma Fiumicino per l’Italia e il mondo – ha dichiarato Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita Airways e ceo Volare – Il nostro network, che ci porta a operare fino a 22 voli giornalieri da Napoli a Roma Fiumicino e Milano Linate, è inoltre un potente abilitatore di attività ricettiva e di servizi per il turismo incoming. Quest’anno abbiamo deciso di far partire dal sud Italia, proprio da Napoli, il roadshow dedicato alle aziende e alle agenzie di viaggi italiane che proseguirà con 5 ulteriori tappe a Roma, Venezia, Milano e nelle due principali isole italiane».
Tra gli appuntamenti salienti della tre giorni napoletana la conferenza stampa organizzata dalla Regione Emilia Romagna (giovedì 16 marzo alle 14.30 nella Sala Tirreno, padiglione 6) dal titolo “Il 2023 in sella dell’Emilia Romagna, aspettando il Tour de France”. Per la prima volta in oltre un secolo di storia, infatti, la Grande Boucle nel 2024 prenderà il via dall’Italia, con tre tappe nella regione per 600 km complessivi (la prima, Firenze-Rimini, quindi Cesenatico-Bologna e Piacenza-Torino).
Il venerdì va in scena la conferenza della Federazione Turismo Organizzato (Fto) di Confcommercio. «Siamo davvero felici di tornare alla Bmt che rappresenta un importante evento internazionale e un passaggio chiave in questa fase di ripartenza del settore – spiega il direttore Gabriele Milani – Come associazione rappresentiamo le eccellenze del turismo organizzato che, nel new normal post pandemico, vogliono restituire alle persone il piacere di riscoprire il mondo e le altre culture in modo profondo, coinvolgente e anche sostenibile. Abbiamo grandi sfide da affrontare per il rilancio del comparto: dai rapporti interni ai vari soggetti della filiera al fisco e al credito per le nostre aziende, dal rinnovo del contratto di lavoro al tema della formazione, in particolare sulla digitalizzazione, per attirare nuovamente i giovani verso le nostre attività».
E ancora, venerdì, si parla di futuro e innovazione nel turismo. Si inizia, tra gli altri eventi, con il corso di aggiornamento “Ecommerce nel turismo: nel 2023 vince chi arriva prima al cliente” nel quale si parlerà di quanto e come la digitalizzazione ha cambiato le regole del turismo. A seguire la convention “Il turismo del futuro, comunicazione e digital marketing: best practices” a cura di Marketing Italia. Sabato si parlerà anche di “Narrazione del territorio, nuovi format per lo storytelling: brand journalism, digital pr e influencer marketing”.
]]>Anche per il 2023, stagione del pieno rilancio per l’intera filiera, una delle priorità della Federazione Turismo Organizzato che fa capo a Confcommercio è la formazione. A sottolinearlo è il direttore Gabriele Milani: «Per l’anno appena iniziato l’area di investimento della nostra federazione è sicuramente sulla formazione.
]]>Anche per il 2023, stagione del pieno rilancio per l’intera filiera, una delle priorità della Federazione Turismo Organizzato che fa capo a Confcommercio è la formazione. A sottolinearlo è il direttore Gabriele Milani: «Per l’anno appena iniziato l’area di investimento della nostra federazione è sicuramente sulla formazione. Sarà fondamentale avere una visione delle competenze necessarie per le persone impiegate nel turismo organizzato e lavorare con scuole, Its, università, master e fondi interprofessionali per garantire, tramite un percorso di educazione e formazione, risorse costantemente aggiornate e qualificate».
Nel 2023, poi, è intenzione di Fto migliorare il peso in termini di rappresentanza istituzionale del turismo organizzato e la propria capacità di ascolto e di servizio per i soci. «L’associazione – afferma Milani – deve consolidare il proprio ruolo di riferimento con le istituzioni e con tutti gli associati per un costante e tempestivo aggiornamento normativo, di supporto per la soluzione dei problemi e di continua informazione per cogliere tutte le opportunità specifiche del settore».
Circa poi la priorità per la filiera: «È imprescindibile – dichiara il direttore – ristabilire un’etica del lavoro e della collaborazione tra i vari attori. Il ruolo della distribuzione rimane fondamentale per il contatto diretto con il cliente e per l’opera di informazione e assistenza che viene erogata prima, durante e dopo il viaggio. Questa mole di lavoro va maggiormente valorizzata riconoscendo all’intermediazione un’adeguata marginalità».
Sul fronte della clientela, infine, Milani indica una istanza ben precisa: «Dobbiamo comunicare meglio al cliente il valore del turismo organizzato e le garanzie che gli offriamo. Possiamo farlo, ad esempio, attraverso campagne congiunte in partenariato pubblico-privato tra le associazioni del settore e il ministero del Turismo. Campagne che informino il viaggiatore circa i diritti, i servizi e le tutele che si acquisiscono passando per i canali del turismo organizzato. In questo processo diventa ancora più importante avere anche una mappatura nazionale che mostri in trasparenza le imprese che operano secondo le regole».
]]>“Questo significa più peso in Ectaa per Fto e, sopratutto, per il turismo italiano – si legge sui profili social dell’associazione guidata da Franco Gattinoni – L’obiettivo di costruire un nuovo futuro per il turismo organizzato si realizza anche intensificando i rapporti con le agenzie di viaggi europee, aprendosi all’internazionalizzazione e dialogando in modo costruttivo e propositivo con le istituzioni fuori dai confini nazionali”.
]]>“Questo significa più peso in Ectaa per Fto e, sopratutto, per il turismo italiano – si legge sui profili social dell’associazione guidata da Franco Gattinoni – L’obiettivo di costruire un nuovo futuro per il turismo organizzato si realizza anche intensificando i rapporti con le agenzie di viaggi europee, aprendosi all’internazionalizzazione e dialogando in modo costruttivo e propositivo con le istituzioni fuori dai confini nazionali”.
A Bruxelles Ectaa ha organizzato un’intensa giornata di lavori per discutere le tematiche fondamentali del turismo organizzato. Al centro la direttiva pacchetti, che come spiegato da Fto “va assolutamente riscritta garantendo maggiori diritti alle imprese, senza trascurare la tutela dei consumatori”. Inoltre, durante un panel ad hoc si è parlato di trasporto aereo: “si è ribadita la necessità di fare fronte comune nel rivedere i diversi rapporti tra fornitori”, ha aggiunto l’associazione.
]]>Il travel si prepara a bussare alla porta del nuovo governo. A chi si accomoderà a Palazzo Chigi – Giorgia Meloni in testa, vincitrice delle elezioni – il compito di esaminare un lungo elenco di istanze. Vediamo, una per una, le richieste di alcuni tra i principali componenti della filiera turistica: agenzie di viaggi, tour operator, alberghi, parchi permanenti, guide turistiche, impianti di risalita.
AGENZIE DI VIAGGI
Dai fondi mirati alla revisione del Codice del Turismo
Maavi, reduce da un ciclo di incontri con gli esponenti politici, chiede conto dei sostegni alle imprese stanziati nel gennaio 2022 non ancora erogati, sollecita la creazione di un Fondo Voucher perché a breve le adv dovrebbero restituire somme ai clienti erodendo i pochi guadagni di questi mesi, fa pressing sulle banche per la moratoria sui prestiti.
Il travel si prepara a bussare alla porta del nuovo governo. A chi si accomoderà a Palazzo Chigi – Giorgia Meloni in testa, vincitrice delle elezioni – il compito di esaminare un lungo elenco di istanze. Vediamo, una per una, le richieste di alcuni tra i principali componenti della filiera turistica: agenzie di viaggi, tour operator, alberghi, parchi permanenti, guide turistiche, impianti di risalita.
AGENZIE DI VIAGGI
Dai fondi mirati alla revisione del Codice del Turismo
Maavi, reduce da un ciclo di incontri con gli esponenti politici, chiede conto dei sostegni alle imprese stanziati nel gennaio 2022 non ancora erogati, sollecita la creazione di un Fondo Voucher perché a breve le adv dovrebbero restituire somme ai clienti erodendo i pochi guadagni di questi mesi, fa pressing sulle banche per la moratoria sui prestiti. E come sottolinea la vice presidente, Paola Parigi, «è urgente intervenire anche sulle cartelle esattoriali con misure di alleggerimento e dilazione».
Sulla stessa lunghezza d’onda Assoviaggi che reclama un rifinanziamento del Fondo per il Turismo, passando dagli attuali 39 a 250 milioni di euro. Dal presidente Gianni Rebecchi anche la richiesta di «riattivare con nuove modalità il database Infotrav per fare chiarezza su adv, t.o. e piattaforme online legalmente operanti nel nostro Paese», nonché «l’istituzione di due Fondi, uno per finanziare prestiti e l’altro permanente per il settore in caso di crisi sistemiche».
Anche per Fiavet, come ribadito dalla presidente Ivana Jelinic, le istanze sono ben definite: «Defiscalizzazione del lavoro, concreti strumenti di sostegno, crediti d’imposta sui temi energetici, internazionalizzazione e interventi sulle banche per calmierare i tassi d’interesse sui mutui variabili».
Intanto Fto, attraverso il suo direttore generale Gabriele Milani, chiede di «rivedere il Codice del Turismo e la direttiva pacchetti e, sul fronte del lavoro, favorire politiche di assunzione, rendere sostenibili gli ammortizzatori sociali per le Pmi, introdurre misure di sostegno per le imprese e creare percorsi formativi per sviluppare nuove competenze».
C’è poi Aiav con il suo presidente Fulvio Avataneo che giura: «Non chiederemo soldi al nuovo governo. Visti i precedenti, non vogliamo essere presi in giro. Le nostre richieste si concentrano sulla lotta all’abusivismo, anche attraverso nuclei di Polizia turistica ben formati, e sulla revisione dei rapporti con Enac e vettori per contrastarne lo strapotere ai danni di adv e viaggiatori».
Mentre Aidit, come riassume il segretario generale Aldo Bevilacqua, oltre a reclamare l’istituzione di fondi per sostenere le imprese, evidenzia l’importanza di un tavolo sul turismo scolastico, con nuove regole nei rapporti tra scuole, adv e t.o., l’utilizzo di fondi Pon e la detrazione dalle imposte sul reddito delle spese sostenute per l’acquisto di prodotti turistici.
TOUR OPERATOR
Più risorse e pari dignità per incoming e outgoing
A parte l’auspicio del mantenimento del ministero del Turismo, Astoi – l’associazione dei t.o. guidata da Pier Ezhaya – ha stilato un’agenda di priorità. E dunque: valorizzazione delle 13mila imprese incoming e outgoing con pari dignità; velocità nell’erogazione dei ristori non incassati (39,5 milioni); ridefinizione di tax credit e risorse Pnrr su digitalizzazione (gli attuali parametri sono insufficienti). E ancora: un Fondo per rimborsi dei voucher, una nuova moratoria sui prestiti, ventilazione Iva 74-ter ed esclusione dei viaggi extra Ue dal regime speciale. In buona sostanza, si chiede di consentire a t.o. e adv di determinare l’imposta dovuta in proporzione all’aliquota applicata sugli acquisti di beni e servizi erogati da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori (sistema di “ventilazione dei corrispettivi”). Inoltre, viene chiesto di escludere dall’applicazione del regime speciale 74-ter gli acquisti dei viaggi con destinazione extracomunitaria in quanto esenti Iva.
HÔTELLERIE
Le ottanta priorità (e oltre) degli albergatori
Con 32mila strutture e 1,1 milioni di camere, l’hôtellerie italiana è ancora oggi tra le prime in Europa e proprio per questo gli albergatori intendono far valere il loro peso specifico. Sono ben 80 le proposte avanzate da Federalberghi, che il presidente Bernabò Bocca così sintetizza: «Molte richieste possono essere assolte in tempi brevi e senza oneri per le finanze pubbliche. Poi ci sono priorità come la diminuzione della pressione fiscale (in primis, ridurre le tasse sugli immobili, che gravano sulle imprese anche quando sono chiuse o semivuote), il sostegno agli investimenti (con il potenziamento del credito di imposta per la riqualificazione delle strutture), lo sviluppo di nuovi servizi (riformando regole anacronistiche che non consentono agli alberghi di ampliare l’offerta), il contrasto all’abusivismo dilagante, l’ammodernamento delle reti e delle infrastrutture».
C’è poi il tema molto attuale dell’occupazione, in merito al quale Bocca osserva: «Il turismo dà lavoro all’Italia, il turismo lavora per l’Italia e allora confidiamo che il prossimo governo e il prossimo Parlamento accettino e facciano proprio il nostro contributo di idee. Perché si avranno ricadute positive sulla produzione di reddito e sull’incremento dell’occupazione».
Concreta anche la lista di istanze di Confindustria Alberghi che ha stilato un decalogo da sottoporre al nuovo esecutivo: dalla sterilizzazione degli aumenti dei costi energetici al potenziamento delle risorse previste dal Pnrr per il settore ricettivo (al momento solo l’1%), anche attingendo ad altri capitoli del Piano. E ancora, lo snodo delle semplificazioni amministrative e incentivi per la transizione energetica. Altro passaggio-chiave, sottolineato dalla presidente Maria Carmela Colaiacovo, «la rimodulazione Imu per gli immobili alberghieri che tenga conto del fatto che tale immobile è un bene strumentale; e la rimodulazione anche della Tari che grava in modo iniquo sugli alberghi, in quanto commisurata ai metri quadrati, anziché ai volumi di rifiuti effettivamente prodotti». E poi tanta formazione con dialogo scuola-imprese, contrasto all’abusivismo, riduzione del cuneo fiscale e tutela speciale delle concessioni balneari.
PARCHI PERMANENTI
Spettacolo viaggiante? No, imprese turistiche
Il settore dei parchi tematici accoglie oltre 20 milioni di visitatori con un volume d’affari di oltre 400 milioni di euro (dati Siae 2019) che raggiunge i 2 miliardi con l’indotto generato da fornitori e pacchetti turistici e dalla ricaduta sul territorio. L’Associazione Parchi Permanenti Italiani – presieduta da Luciano Pareschi – chiede che il settore venga inserito tra le imprese turistiche. Attualmente, infatti, i parchi fanno riferimento al ministero della Cultura in quanto afferenti alla categoria dello “spettacolo viaggiante”, ma il dicastero non ha mai ritenuto di regolare e sostenere il settore. I parchi tematici, acquatici, faunistici e naturalistici applicano da decenni l’aliquota Iva al 10%, analoga a quella applicata ai servizi di ospitalità, ristorazione e trasporti e alle attività di spettacolo. Si richiede, pertanto, che l’inserimento del settore tra le imprese turistiche conservi l’aliquota Iva prevista dal dpr n. 633/1972 o venga creata un’apposita classificazione.
GUIDE TURISTICHE
Riforma della professione e lotta all’abusivismo
Anche le guide rilanciano le loro pressanti richieste ma con diverse posizioni. Il presidente di Gti – Guide Turistiche Italiane, Simone Fiderigio Franci, puntualizza: «Indifferibile è la riforma della professione, la stessa che indica l’Europa, senza la cui attuazione l’Italia rischia sanzioni. Questa ci permetterebbe di lavorare ovunque – a Bolzano come a Palermo – con un patentino nazionale, superando inutili e limitanti vincoli territoriali».
Diversa la posizione dell’Angt – Associazione Nazionale Guide Turistiche. La vice presidente Anna Bigai spiega: «Siamo contrari alla “guida nazionale”, andrebbe a scapito della qualità del servizio. Avendo diversità storiche e culturali profonde, vogliamo una guida con specializzazione regionale che ne certifichi le competenze, pur potendosi abilitare anche in un’altra regione. Ci deve essere poi un sistema di controllo sull’abusivismo: Polizia turistica con specifiche competenze e una maggiore attenzione ai titoli esteri per regolamentare i prestatori occasionali».
IMPIANTI DI RISALITA
“Siamo energivori, servono aiuti mirati”
Nove le priorità dell’Anef – Associazione nazionale esercenti funiviari guidata da Valeria Ghezzi: sostenibilità vera (e non di facciata), sviluppo socio-economico dei territori, energia e il riconoscimento delle aziende funiviarie come “imprese energivore” con specifici aiuti da parte del governo. Poi c’è l’acqua, bene primario “preso in prestito” per la nevificazione artificiale e restituito in primavera sugli stessi versanti di prelievo. E ancora: sicurezza e presidio dei territori a cura delle comunità montane, veri manutentori della natura; interventi sul cuneo fiscale e sul costo del lavoro (gli impiantisti hanno appena rinnovato il contratto triennale per il 2022-25) e la valorizzazione dell’intera filiera della montagna che con tutto l’indotto fattura oltre 8 miliardi di euro l’anno. Infine, gli investimenti che gli operatori potranno fare solo grazie alla semplificazione burocratica, elemento fondamentale per sviluppare armonicamente la montagna.
Sebbene il turismo sia ora in ripresa, il turismo organizzato paga ancora lo scotto delle perdite registrate nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. A fare i conti ci pensa Fto Confcommercio, secondo cui da gennaio a marzo il fatturato di agenzie di viaggi e tour operator si è fermato a 800 milioni euro, con un calo del -64%, gli occupati sono stati invece il 18% in meno rispetto a tre anni fa (meno di 33mila contro gli oltre 40mila del pre Covid).
]]>Sebbene il turismo sia ora in ripresa, il turismo organizzato paga ancora lo scotto delle perdite registrate nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. A fare i conti ci pensa Fto Confcommercio, secondo cui da gennaio a marzo il fatturato di agenzie di viaggi e tour operator si è fermato a 800 milioni euro, con un calo del -64%, gli occupati sono stati invece il 18% in meno rispetto a tre anni fa (meno di 33mila contro gli oltre 40mila del pre Covid). Dimezzata la biglietteria aerea, mentre le presenze alberghiere internazionali si sono ridotte di un terzo (-34%) nei primi quattro mesi del 2022.
«Queste cifre – commenta il direttore Gabriele Milani – sono ancora fortemente condizionate dalle restrizioni ai viaggi internazionali, tolte solo a marzo, ma rendono bene l’idea di come sia più difficile per il nostro comparto uscire rapidamente da uno scenario di crisi che ha sommato alla pandemia la guerra e le tensioni geopolitiche. Purtroppo, abbiamo bisogno di tempo e programmazione, il nostro non è un settore nel quale basta girare una chiave per ripartire appieno».
In ogni caso, informa, «è finalmente in crescita il dato puntuale di maggio, rispetto allo stesso mese del 2019, con la biglietteria aerea al +2%. Ciò ci consente di guardare con fiducia alla stagione estiva, malgrado le incognite legate al conflitto e al caro prezzi».
«Stiamo anche vivendo una fase di revenge travel – aggiunge Milani – In molti si muovono adesso per recuperare il tempo perduto, per esempio sui viaggi di nozze, per cui stiamo ripescando il pregresso. Bisognerà, però, vedere cosa rimarrà in prospettiva di questo brusco e fisiologico rimbalzo verso l’alto. Inoltre, rispetto al 2019 le pratiche di viaggio sono molto più complesse: bisogna verificare di volta in volta le prescrizioni in termini di sicurezza dei vari Paesi, c’è più incertezza sui piani di volo. Ecco che il professionista del viaggio offre competenze e know how ancora più preziosi, oggi, per il viaggiatore. Tuttavia, il tempo-pratica si allunga e dunque aumentano i costi degli operatori».
In conclusione, il direttore di Fto sottolinea: «La prima parte del 2022 lascia intendere che il turismo organizzato sta ripartendo, ma proprio adesso non possono mancare aiuti e sostegni ben calibrati, perché questi due anni di crisi sono stati davvero durissimi, come testimoniato dai dati su fatturato e addetti».
]]>Il valore e il ruolo del turismo organizzato nella governance dei flussi turistici, la gestione dell’uscita dall’emergenza generata dalla pandemia, le prospettive della ripresa alla luce dell’attuale scenario geopolitico. Questi i temi toccati nel corso dell’incontro tra Gabriele Milani, direttore generale di Fto, e la presidente della commissione Attività produttive della Camera, l’onorevole Martina Nardi.
Sul tavolo il tema della sterilizzazione dei periodi di integrazione salariale concessi dal dl Sostegni ter alle imprese, oggetto di numerosi emendamenti presentati al decreto Aiuti e firmati da tutti i gruppi parlamentari.
]]>Il valore e il ruolo del turismo organizzato nella governance dei flussi turistici, la gestione dell’uscita dall’emergenza generata dalla pandemia, le prospettive della ripresa alla luce dell’attuale scenario geopolitico. Questi i temi toccati nel corso dell’incontro tra Gabriele Milani, direttore generale di Fto, e la presidente della commissione Attività produttive della Camera, l’onorevole Martina Nardi.
Sul tavolo il tema della sterilizzazione dei periodi di integrazione salariale concessi dal dl Sostegni ter alle imprese, oggetto di numerosi emendamenti presentati al decreto Aiuti e firmati da tutti i gruppi parlamentari. Una questione cruciale che ad avviso della presidente Nardi potrebbe essere risolta più agevolmente ampliando il monte delle settimane fruibili.
Altro tema di confronto, il rimborso dei voucher in scadenza il prossimo ottobre, per individuare soluzioni finanziarie di supporto per le agenzie di viaggi. Nardi ha definito il settore del turismo «centrale» nelle attività della commissione e affermato di «impegnarsi per individuare soluzioni utili a rendere pienamente fruibili le settimane di Fis al netto di quelle già godute con il decreto Sostegni ter e modalità di rimborso dei voucher che tutelino i diritti dei consumatori e allo stesso tempo non gravino in maniera eccessiva sulle casse delle agenzie, al termine di un biennio di blocco totale delle attività».
Gabriele Milani, invece, ha spiegato: «Fto rappresenta il turismo organizzato, un settore composto da migliaia di imprese, molte di esse sono guidate da donne e gran parte dell’occupazione è al femminile. Si tratta spesso di micro-imprese che hanno necessità di essere ulteriormente supportate per uscire dalla crisi. Il nostro comparto ha anche un ruolo centrale nel business travel e per il turismo scolastico, però ha pure le capacità e le competenze per indirizzare le presenze non solo nelle città d’arte, ma anche nei borghi e nelle zone interne, oltre a essere in grado di assistere e garantire il viaggiatore nella fruizione dei pacchetti turistici».
]]>Dal digitale nessuno può più prescindere, tantomeno gli attori del turismo, ed è urgente disporre di una Banca Dati nazionale senza disperdere le ingenti risorse provenienti dal Pnrr in una dannosa proliferazione di portali: è l’esplicito messaggio lanciato da Maurizio Pimpinella, presidente della Fondazione Idh (Italian Digital Hub) che ha promosso il convegno “Digitale e turismo: valore per il territorio e le imprese“, presso il Senato della Repubblica.
]]>Dal digitale nessuno può più prescindere, tantomeno gli attori del turismo, ed è urgente disporre di una Banca Dati nazionale senza disperdere le ingenti risorse provenienti dal Pnrr in una dannosa proliferazione di portali: è l’esplicito messaggio lanciato da Maurizio Pimpinella, presidente della Fondazione Idh (Italian Digital Hub) che ha promosso il convegno “Digitale e turismo: valore per il territorio e le imprese“, presso il Senato della Repubblica.
Uno scenario reso ancor più evidente dai dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, che hanno certificato come nel 2021, il mercato del turismo digitale in Italia (online + offline) è cresciuto sia nella componente ricettiva (9,5 miliardi di euro, +73% sul 2020 e vicina ai 10,3 miliardi del 2019) che in quella dei trasporti (8,5 miliardi, +33% sul 2020 ma ancora lontana dai 18 miliardi pre Covid). In questo contesto, anche le transazioni digitali hanno dimostrato una netta ripresa, raggiungendo gli 11,1 miliardi di euro (+55% sul 2020), nonostante il valore complessivo segni ancora un -32% rispetto al 2019.
Pimpinella ha sottolineato che oggi il turismo rappresenta «l’industria dal più alto potenziale inclusivo dal punto di vista digitale, capace meglio di altre di valorizzare le comunità locali, sia perché altamente scalabile dalle tecnologie sia perché radicata e diffusa su tutto il territorio. Deve però essere messa in condizione di esprimersi e di attrarre investimenti e visitatori. È arrivato il momento di porre l’industria del turismo al centro della trasformazione digitale e del dibattito pubblico mettendo a sistema competenze, dati e una visione di lungo periodo perché possa esprimersi e attrarre investimenti e visitatori».
Gli ha fatto eco Gabriele Milani, direttore generale di Fto che ha spiegato: «Il digitale e la pandemia rappresentano due veri e propri driver di cambiamento che continuano a modificare scenari e paradigmi su cui si basa e agisce il settore del turismo. Lo sviluppo turistico e quello dei territori vanno naturalmente a braccetto, ma per raccogliere la sfida di una crescita armonica e sostenibile è indispensabile la collaborazione tra istituzioni, politica, imprese e cittadini. Il turismo deve portare valore e benefici ai residenti in termini di trasporti, servizi, sicurezza, qualità della vita. E il digitale può aiutare. Inoltre, serve sempre maggiore attenzione alla sostenibilità intesa non solo come impatto ambientale ma anche sociale ed economico».
Per Giacomo Andreani, ceo Expirit: «Una destinazione è un luogo in cui si realizza con consapevolezza, visione e strategia l’interazione tra i fattori di attrattiva disponibili e la clientela obiettivo. L’accettazione di questa affermazione implica la necessità e l’urgenza per i territori italiani di investire nel digitale, vero e proprio habitat che permette lo sviluppo di relazioni».
A seguire è intervenuto Paolo Cuccia, executive chairman di Gambero Rosso e Artribune che ha evidenziato: «Già oggi la dimensione dei dati disponibili, dei siti e delle application prodotti da soggetti pubblici e privati è immensa. Ciò non sorprende in un Paese come il nostro depositario della più ampia biodiversità agroalimentare, del più grande giacimento di beni culturali e di un sistema produttivo caratterizzato da un deciso imprinting alla creatività».
Ma è chiaro che occorre un “ecosistema digitale” come ha auspicato Massimo Vaini, presidente del Board Bitq: «L’industria del turismo necessità di una profonda trasformazione digitale dei processi e dei servizi di promozione. La frammentazione dell’offerta, la mancanza di interoperabilità dei sistemi informativi, la non adeguata formazione degli operatori costituiscono un freno sostanziale allo sviluppo. Partendo dagli standard e dai processi, attraverso l’interoperabilità dei sistemi informativi e grazie al data sharing si costituisca un ecosistema digitale dove tutti gli attori possano contribuire con i loro dati alla composizione di un sistema che fornisca al turista informazioni garantite e di qualità prima durante e dopo il viaggio».
]]>Temi di primo piano in occasione di Bit 2022 a fieramilanocity da domenica 10 a martedì 12 aprile prossimi. Oggi i viaggiatori hanno voglia di tornare a viaggiare, a scoprire il mondo e arricchirsi di esperienze che solo il turismo può offrire. Bit 2022 – la Borsa Internazionale del Turismo – si fa portavoce di questa istanza.
«Il turismo organizzato ha guadagnato maggiore consapevolezza del ruolo che può avere nei vari segmenti: dall’outgoing all’incoming, passando per il business travel, gli eventi e i viaggi di istruzione – spiega Gabriele Milani, direttore generale di Fto – Il turismo organizzato ha fatto conoscere alle istituzioni il proprio valore sia in termini di fatturato e peso occupazionale sia come volano per la filiera dell’intero settore.
Continue reading L’imperativo del turismo sostenibile a Bit 2022 at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Temi di primo piano in occasione di Bit 2022 a fieramilanocity da domenica 10 a martedì 12 aprile prossimi. Oggi i viaggiatori hanno voglia di tornare a viaggiare, a scoprire il mondo e arricchirsi di esperienze che solo il turismo può offrire. Bit 2022 – la Borsa Internazionale del Turismo – si fa portavoce di questa istanza.
«Il turismo organizzato ha guadagnato maggiore consapevolezza del ruolo che può avere nei vari segmenti: dall’outgoing all’incoming, passando per il business travel, gli eventi e i viaggi di istruzione – spiega Gabriele Milani, direttore generale di Fto – Il turismo organizzato ha fatto conoscere alle istituzioni il proprio valore sia in termini di fatturato e peso occupazionale sia come volano per la filiera dell’intero settore. E nondimeno come attore fondamentale per la governance dei flussi e per la scoperta di meravigliosi territori meno conosciuti, anche allo scopo di aumentare la destagionalizzazione».
In occasione di Bit 2022 Fto ha sviluppato un percorso virtuoso di collaborazione con la Borsa Internazionale del Turismo, già intrapreso alcuni anni fa. Lo stand di Fto è diventato un punto di riferimento per tutti gli operatori del turismo organizzato. Anche per questa edizione Fto ha contribuito a sviluppare i contenuti della Travel Academy per gli agenti di viaggio. Il palinsesto degli eventi è molto ricco e variegato, per sfruttare le opportunità digital nella vendita dei viaggi, trasmettere sicurezza al cliente grazie ai prodotti assicurativi, aumentare le proprie competenze di travel design, ricevere i suggerimenti di un esperto coach e trainer, per concludere con le indispensabili pillole di formazione sulle normative fiscali e del settore.
La cava di bauxite di Otranto, in Puglia
Tra le regioni italiane, la sostenibilità costituisce un elemento cardine. Come dichiara Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione: «Il piano strategico Puglia 365 è stato impostato sin dal 2015 in questa direzione, ponendo come obiettivo la sostenibilità delle attività su cui basare le campagne di Pugliapromozione. Al primo posto ci sono destagionalizzare dell’offerta per evitare overtourism e decentralizzare il turismo in aree di nuova esperienza. Puntiamo molto sul turismo in bicicletta, come scelta motivazionale per venire in Puglia, ed anche sui Cammini da percorrere a piedi».
Il castello di Gradara, nelle Marche
Le Marche al plurale, le Marche infinite: questi gli slogan su cui puntano le Marche. Una destinazione da scoprire nella sua interezza – perché dal mare alla montagna ci sono pochi chilometri – che consente quindi esperienze integrate, attraversando borghi, paesaggi, scorci, colori, sapori, che ad ogni passo assicurano una nuova emozione.
]]>Aggiornare la direttiva pacchetti alla luce degli sconvolgimenti che hanno investito il settore del travel negli ultimi 20 mesi, concentrandosi soprattutto sui diritti dei viaggiatori e sul tema dell’insolvenza delle compagnie aeree. Si è concluso con una richiesta precisa alla Commissione europea il summit semestrale svoltosi a Bruxelles di Ectaa, l’associazione europea dei tour operator e agenti di viaggi continentali, di cui fa parte anche Fto (Federazione Turismo Organizzato).
Continue reading Direttiva pacchetti Ue, <br>è l’ora di cambiare at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Aggiornare la direttiva pacchetti alla luce degli sconvolgimenti che hanno investito il settore del travel negli ultimi 20 mesi, concentrandosi soprattutto sui diritti dei viaggiatori e sul tema dell’insolvenza delle compagnie aeree. Si è concluso con una richiesta precisa alla Commissione europea il summit semestrale svoltosi a Bruxelles di Ectaa, l’associazione europea dei tour operator e agenti di viaggi continentali, di cui fa parte anche Fto (Federazione Turismo Organizzato).
Durante la tre giorni belga, i principali operatori del settore turistico europeo si sono confrontati sulla necessità di migliorare la normativa Ue che disciplina la vendita di viaggi e trasporti, in particolare per quanto riguarda i diritti dei viaggiatori, e sul bisogno per i player del settore di trovare standard condivisi sulla protezione dei passeggeri.
Già alcuni mesi fa la Commissione europea ha annunciato l’intenzione di riesaminare la PackageTravel Directive (Ptd) – la direttiva sui pacchetti di viaggi, appunto – attualmente adottata dalla Ue.
Entrando nello specifico degli elementi da modificare, Ectaa ha sottolineato che i rivenditori e distributori dei pacchetti, durante un periodo così difficile come quello pandemico si sono spesso trovati nella posizione di non poter rimborsare i propri clienti a causa della loro incapacità di recuperare liquidità dai fornitori di servizi, in particolare dalle compagnie aeree. Tutto questo è ricaduto spesso sulle spalle dei consumatori che non hanno ricevuto le adeguate tutele.
La posizione dell’Ectaa, quindi, mira ad affrontare le due principali problematiche riscontrate durante la pandemia: in primo luogo, il bisogno di allineare gli standard di protezione di altre legislazioni sui passeggeri (in particolare il regolamento sui diritti dei passeggeri aerei) a quelli della direttiva pacchetti; in secondo luogo, l’importanza di legiferare sugli accordi commerciali tra imprese per consentire all’ecosistema di viaggi di continuare a funzionare anche in caso di eventi come la pandemia da Covid-19. L’Ectaa ha invitato pertanto la Commissione a rivedere la direttiva sui pacchetti di viaggi.
In particolare, secondo Ectaa, la Commissione europea dovrebbe istituire la protezione contro l’insolvenza delle compagnie aeree, e prevedere l’obbligo per i fornitori di servizi che incassano anticipatamente il pagamento, di rimborsare l’entità che organizza il pacchetto, in modo che possa a sua volta rimborsare i propri clienti.
Pawel Niewiadomski, presidente dell’Ectaa ha dichiarato: «Alla fine, la crisi ha dimostrato che la protezione dei viaggiatori può essere migliorata solo se l’intero ecosistema funziona in modo armonico. Ecco perché i diritti dei passeggeri, e le relazioni tra imprese devono essere all’altezza degli standard dei pacchetti turistici».
Sul fronte italiano, la delegazione composta da Luca Patanè, presidente di Confturismo, Alfredo Pezzani, commissione trasporti Fto e air matters committee Ectaa, e Gabriele Milani, direttore Nazionale di Fto, ha incontrato alcuni rappresentanti italiani presso il Parlamento europeo, “registrando – si legge in una nota – convergenze con gli onorevoli Marco Campomenosi e Paolo Borchia circa le priorità di intervento per il turismo organizzato a livello europeo”.
]]>«Non si possono privare le persone della voglia di viaggiare, del diritto di viaggiare». A parlare è Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Federazione Turismo Organizzato, alle prese con un duro pressing sul governo per la necessaria riapertura delle destinazioni extra Ue che, questa volta, mette al centro le Maldive, che hanno appena pubblicato le statistiche relative agli arrivi nel mese di agosto 2021 sull’arcipelago.
]]>«Non si possono privare le persone della voglia di viaggiare, del diritto di viaggiare». A parlare è Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Federazione Turismo Organizzato, alle prese con un duro pressing sul governo per la necessaria riapertura delle destinazioni extra Ue che, questa volta, mette al centro le Maldive, che hanno appena pubblicato le statistiche relative agli arrivi nel mese di agosto 2021 sull’arcipelago.
In totale, ad agosto le isole dell’Oceano Indiano hanno accolto qualcosa come 143.599 turisti, di cui 10mila tedeschi, 8mila spagnoli, ma anche 2mila italiani.
Nel pre Covid, nel periodo gennaio-agosto 2019, le Maldive avevano accolto 1.134.071 visitatori – il +16.6% sul 2018 – con l’Italia, in quel momento terzo mercato per le isole maldiviane dopo Cina e India, che aveva portato a destinazione ben 92mila viaggiatori prenotati nella maggioranza dei casi tramite la filiera del turismo organizzato. Guardando all’intero anno, il nostro Paese deteneva il primato degli arrivi dall’Europa.
Oggi, a causa delle restrizioni dei viaggi per motivi di turismo che impediscono agli italiani di viaggiare e raggiungere posti come le Maldive a differenza di altri cittadini europei, non è chiaramente più così. Né nel mese di agosto, né durante l’intero anno.
«Guardando il numero degli italiani viene da dire che oltre il danno c’è anche la beffa – dichiara Milani – Siamo cittadini europei e vogliamo che sia garantita la stessa libertà che hanno gli spagnoli, i tedeschi, i portoghesi, i polacchi. Quello delle Maldive è solo un esempio di destinazione. La situazione non cambia se parliamo di Cile, Namibia e altri Paesi extra Ue. I nostri corrispondenti in giro per il mondo ci dicono che per fine anno hanno il boom di prenotazioni da altri Paesi europei».
«Le restrizioni imposte alle imprese del turismo organizzato italiano danneggiano pesantemente il futuro del nostro settore; perché stiamo perdendo accordi commerciali con molte destinazioni a favore di altri tour operator stranieri, che sarà difficile recuperare. In questi giorni si sta parlando di corridoi turistici. Se non ci sbrighiamo anche questa opportunità per l’inverno rischia di saltare. Gli italiani stanno pianificando e prenotando oggi le vacanze di fine anno. Gli operatori degli altri Paesi stanno già confermando i propri impegni commerciali. Noi invece subiamo ancora questo stato di incertezza senza conoscere date, regole e procedure da seguire. Il mondo va avanti, noi siamo fermi a un dpcm di marzo 2019 quando ancora non c’erano i vaccini», conclude Milani.
Stesso tono da Astoi, che in una nota ribadisce come “le mete extra-Schengen nel nostro Paese sono chiuse per decreto da ben 17 mesi ma, e come sappiamo, gli italiani le raggiungono ugualmente violando le disposizioni e partendo senza alcun controllo attraverso prenotazioni fai da te”.
Le Maldive sono solo un esempio. «Lasciare inalterato l’attuale quadro normativo – dichiara Pier Ezhaya, presidente dell’associazione parte di Confindustria – significa decretare la fine di un intero comparto. Chiediamo il perché di questa diversità dell’Italia dagli altri Paesi europei; nessuno, fino ad ora, è stato in grado di spiegarcelo. Auspichiamo che il governo italiano si allinei quanto prima a tutti gli altri principali Paesi altrimenti assisteremo presto alla chiusura di migliaia di imprese, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e alla dispersione di importanti professionalità causate da un divieto che non ha più alcuna ragion d’essere».
]]>I dati Istat sul fatturato dei servizi, relativi al secondo trimestre 2021, indicano un incremento congiunturale in gran parte dei settori ma non in quello ricettivo – che perde l’8,3% rispetto al primo semestre del 2020, che a sua volta aveva perso il 65,1% rispetto al primo semestre 2019 – e in quello delle agenzie di viaggi e dei tour operator, che perde addirittura il 50,4% sul 2020 e l’87% sul 2019.
]]>I dati Istat sul fatturato dei servizi, relativi al secondo trimestre 2021, indicano un incremento congiunturale in gran parte dei settori ma non in quello ricettivo – che perde l’8,3% rispetto al primo semestre del 2020, che a sua volta aveva perso il 65,1% rispetto al primo semestre 2019 – e in quello delle agenzie di viaggi e dei tour operator, che perde addirittura il 50,4% sul 2020 e l’87% sul 2019.
Nelle tasche di adv e t.o., in sostanza, mancano qualcosa come 10 miliardi di euro. «Il nostro settore fatturava oltre 13 miliardi nel 2019, nel 2020 è crollato a 3 miliardi e nel 2021 non ci sono ancora segnali di inversione di tendenza – dichiara Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Federazione Turismo Organizzato – Chiediamo di riaprire subito e in sicurezza tutte le tratte extra Ue/Schengen con il green pass e un tampone 48 ore prima del ritorno, per consentire al comparto di recuperare almeno una parte dei miliardi persi».
«Chiediamo lo stop a divieti incomprensibili che penalizzano il settore delle vacanze e non hanno riscontri negli altri grandi Paesi nostri competitor. Sul turismo organizzato pesano perdite troppo alte, la ripresa può essere sostenuta solo con una piena apertura e risorse mirate per il ristoro degli operatori», aggiunge Milani.
Infine, un’ultima constatazione: «Nel secondo trimestre 2021, Istat per le agenzie di viaggi e i tour operator indica una crescita del fatturato sul 2020 del +186,7%. Questo è un dato fasullo, perché nel secondo trimestre 2020 il dato si era già azzerato e quindi parliamo di una crescita di niente su niente; in realtà la perdita vera continua a essere, nel secondo trimestre, dell’87% sul 2019», conclude il direttore dell’associazione in seno a Confcommercio. Con il nostro settore che, ancora oggi, fa suo il triste primato di aver perso costantemente più di tutti gli altri settori di servizi dell’economia italiana.
]]>«Qua dice che ci vuole il Pdlf. Ma che cos’è? Che stress, meglio mettere una piscinetta di gomma in terrazza». Con il divertente video degli youtuber The Coniugi, la Federazione Turismo Organizzato (Fto) lancia l’operazione social #prenotainagenzia, la cui ambizione è convincere il consumer a partire affidandosi a un agente di viaggi esperto. Consulenza ancora più preziosa in questa fase così complessa, in cui ogni Paese ha regole differenti, nonostante il green pass.
Continue reading #PrenotainAgenzia, la campagna dell’estate at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«Qua dice che ci vuole il Pdlf. Ma che cos’è? Che stress, meglio mettere una piscinetta di gomma in terrazza». Con il divertente video degli youtuber The Coniugi, la Federazione Turismo Organizzato (Fto) lancia l’operazione social #prenotainagenzia, la cui ambizione è convincere il consumer a partire affidandosi a un agente di viaggi esperto. Consulenza ancora più preziosa in questa fase così complessa, in cui ogni Paese ha regole differenti, nonostante il green pass. “Pensa a tutto lui, così tu ti rilassi e parti sicuro e senza problemi!”, incita l’associazione guidata dal presidente Franco Gattinoni, con la regia del direttore Gabriele Milani.
Allo stesso scopo, di recente, aveva usato l’arma dell’ironia il t.o. Kappa Viaggi, attraverso un video confezionato per ringraziare gli adv “per aver saputo resistere e lottare in questa crisi storica e per continuare ad avere, nonostante tutto, le risposte giuste alle domande più improbabili”. Una tra tutte: «Caro agente di viaggi, ci si può abbronzare con la maschera?».
Azione social a favore della distribuzione anche da parte di Welcome Travel che a fine giugno ha rilanciato l’operazione “Io prenoto in Agenzia Viaggi”. Una campagna attiva sul sito del network e su quelli delle agenzie della rete, sulle app e i totem digital signage, su Facebook e Instagram e nelle newsletter rivolte ai clienti. Protagoniste della comunicazione, le adv stesse chiamate a diffondere un messaggio forte e univoco.
Tornando al fronte associativo, arriva un messaggio contro il fai da te anche da Advunite, legato “alla situazione di disagio che stanno vivendo i viaggiatori autonomi” non dotati di polizze assicurative, né di supporto in caso di problemi legati al Covid (e non solo). “Le agenzie di viaggi – ribadisce la sigla – offrono ai propri clienti più garanzie, sia relativamente all’iter e alla documentazione necessaria alla partenza, anticipando, sotto questo aspetto, i controlli in aeroporto ed eventuali sorprese pre partenza. E rappresentano un evidente punto di riferimento per i viaggiatori in questa situazione di totale imprevedibilità e confusione”.
Prenotare in un’agenzia autorizzata, conclude l’associazione, è sinonimo di qualità e professionalità.
]]>Ora il Bonus Vacanze si può spendere anche in agenzia di viaggi e nei tour operator. A stabilirlo è stato il Sostegni Bis (articolo 7, comma 3), oggi in Parlamento ma già in vigore in quanto decreto legge, che permette ai cittadini che hanno attivato il contributo statale di poterlo spendere in una adv o in un t.o. e non solo nelle strutture ricettive.
Il Bonus Vacanze – a disposizione degli italiani dalla scorsa estate – attualmente porta con sé un residuo di risorse attivate ma non spese di circa 500 milioni di euro, a fronte di una misura complessiva inizialmente pari a 2 miliardi e mezzo e attualmente spendibile fino al 31 dicembre 2021.
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]]>Ora il Bonus Vacanze si può spendere anche in agenzia di viaggi e nei tour operator. A stabilirlo è stato il Sostegni Bis (articolo 7, comma 3), oggi in Parlamento ma già in vigore in quanto decreto legge, che permette ai cittadini che hanno attivato il contributo statale di poterlo spendere in una adv o in un t.o. e non solo nelle strutture ricettive.
Il Bonus Vacanze – a disposizione degli italiani dalla scorsa estate – attualmente porta con sé un residuo di risorse attivate ma non spese di circa 500 milioni di euro, a fronte di una misura complessiva inizialmente pari a 2 miliardi e mezzo e attualmente spendibile fino al 31 dicembre 2021.
Il punto è stato fatto in un webinar organizzato per i soci da Fto – Federazione Turismo Organizzato, moderato dal direttore nazionale Gabriele Milani che ha annunciato le due iniziative messe in campo per sostenere le agenzie di viaggi e i tour operator, «che devono assolutamente cogliere questa opportunità: i cittadini italiani aventi diritto al bonus riceveranno tramite PagoPA una notifica sui proprio smartphone che li avvertirà di poter spendere questi soldi statali anche nelle adv e nei t.o».
«Si tratta di una mossa di marketing diretto, che va a intercettare il target di riferimento – ha spiegato Milani – Faremo anche una corposa campagna di comunicazione, dove andremo a ribadire l’importanza di prenotare un viaggio con un professionista, e quindi con gli agenti di viaggi e gli operatori. È fondamentale giocarci la carta della professionalità della filiera, incontrando nuovi clienti e fidelizzandoli».
Nel dettaglio, finora sono stati generati sull’app IO quasi oltre 1 milione e 800mila euro di bonus, di cui 806.350 circa utilizzati per un controvalore economico di qualcosa come 830 milioni di euro. Se il nucleo familiare è composto da una sola persona la cifra utilizzabile ammonta a 150 euro, mentre se ci sono due persone o tre o più persone la somma è rispettivamente di 300 e 500 euro.
L’80% del Bonus Vacanze è sotto forma di sconto immediato; il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene intestato il documento di spesa del soggiorno (fattura elettronica).
«Lo sconto applicato come Bonus Vacanze – ha aggiunto il consulente fiscale Pierluigi Fiorentino – sarà rimborsato all’agenzia di viaggi o al tour operator con credito d’imposta utilizzabile, senza limiti di importo in compensazione, nel modello F24, codice tributo 6915. In alternativa è cedibile a terzi: fornitori, istituti di credito e altri intermediari finanziari, che potranno ulteriormente cederlo o compensarlo nel modello F24».
]]>Un occhio alla salute e uno al business per garantire la piena operatività: questa la strategia adottata da Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo di Fiumicino, illustrata nel corso di un forum online promosso da Federazione Turismo Organizzato.
Come ha avuto modo di illustrare Federico Scriboni, responsabile aviation di AdR, «in tutti questi mesi Fiumicino non si è fermato e i primi segnali di ripresa sono incoraggianti.
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]]>Un occhio alla salute e uno al business per garantire la piena operatività: questa la strategia adottata da Aeroporti di Roma, la società che gestisce lo scalo di Fiumicino, illustrata nel corso di un forum online promosso da Federazione Turismo Organizzato.
Come ha avuto modo di illustrare Federico Scriboni, responsabile aviation di AdR, «in tutti questi mesi Fiumicino non si è fermato e i primi segnali di ripresa sono incoraggianti. Se si considera che dai 49 milioni di passeggeri che lo scalo aveva registrato nel 2019, eravamo passati ad appena 3mila nel pieno della pandemia, questi ultimi due mesi hanno segnato una decisa inversione di tendenza e un ritorno alla normalità, seppur molto lento e prudente che secondo le società di ricerche durerà a lungo, visto che il ritorno a pieno regime del trasporto aereo non avverrà prima del 2024».
«La verità – ha puntualizzato Scriboni – è che ci troveremo a gestire un mercato del trasporto aereo sicuramente diverso, sia nella forma e dimensione e anche in relazione della qualità del mercato. Uno scenario nuovo da costruire e approcciare in termini di sostenibilità. Il nostro obiettivo è quello di anticipare le aspettative di ripresa e anticipare la ripresa nel massimo della sicurezza. In tale ottica, da parte di AdR, c’è stato un forte investimento nel testing. Abbiamo poi riposizionato i layout dell’aeroporto nelle varie aree e messo a disposizione delle autorità un hub sanitario vero e proprio, con un efficiente drive-in per i tamponi prima dell’imbarco o al ritorno da un viaggio, a uso e beneficio anche della popolazione locale».
Ma il passo decisivo compiuto da Aeroporti di Roma è stata l’elaborazione di una soluzione innovativa finalizzata a sostituire la quarantena con controlli pre-partenza e rimuovere così le limitazioni per i viaggi “non-essenziali”. Si tratta del Covid tested flight: «Così siamo sicuri che tutti i passeggeri a bordo sono negativi al virus. Già dalla fine dello scorso anno eravamo partiti con la sperimentazione sui voli New York-Roma e Atlanta-Roma, con la certezza di accogliere o far partire passeggeri negativi anche per Paesi extra Schenghen. E a metà del maggio scorso abbiamo adottato questo modello anche su altri voli. Abbiamo di fatto esteso i bacini di utenza ed è una situazione operativa ottimale per tutta la stagione estiva».
Gabriele Milani, direttore di Fto, ha espresso soddisfazione per il «rispristino di certi collegamenti grazie ai voli Covid tested, che sicuramente contribuiranno alla ripresa anche dei flussi turistici con un’adeguata attività del turismo organizzato. Questi voli potranno favorire il ritorno del turismo estero in Italia, ma ci sarà anche un impulso per l’outgoing italiano. Un esempio su tutti è la ripresa di Dubai già avvertita dagli operatori. A questo punto auspichiamo anche un segnale tangibile dalle istituzioni per rimuovere certe limitazioni, in presenza di protocolli così rigidi, in modo da riavviare un buon volume di traffico».
Raffaele Pasquini, responsabile marketing di AdR, ha illustrato alcuni aggiornamenti sui servizi ai passeggeri: «All’interno del Terminal E è presente un Tax Free Mall, unica area commerciale in Europa che gode di pricing senza Iva del 22%. Inoltre, grazie a un accordo con le principali firme presenti con i loro negozi nelle aree commerciali di Fiumicino, è prevista una scontistica del 22% anche per chi parte per destinazioni italiane ed europee, beneficio esteso anche per i passeggeri che volano verso la Gran Bretagna. Poi abbiamo creato un servizio di personal shopper multilingue (inglese e cinese) che in forma gratuita permette ai passeggeri in partenza di pre-ordinare i prodotti d’interesse; ed è stato attivato Click and Collect, un servizio di pre-ordering dei prodotti duty-free, attivabile fino a 12 ore prima del volo».
A completare il quadro di novità, oltre alla riapertrure di quasi tutte le lounge, AdR ha lanciato la sperimentazione delle macchine radiogene G3 per il controllo del bagaglio a mano, che permettono al passeggero di non separarsi dal proprio personal computer o altri apparecchi e liquidi che potranno quindi rimanere nella valigia. Una sperimentazione che da novembre in poi diventerà un servizio plus per tutti i passeggeri.
]]>A fronte di una procedura di richiesta online, il servizio offerto da Poste Italiane consente di ottenere la liquidità in un’unica soluzione sul proprio conto corrente.
]]>A fronte di una procedura di richiesta online, il servizio offerto da Poste Italiane consente di ottenere la liquidità in un’unica soluzione sul proprio conto corrente. Inoltre, è stato creato un canale dedicato di supporto per prendere appuntamento con un consulente delle Poste per l’attivazione del rapporto.
Questa innovativa modalità d’incasso digitale consente di accettare pagamenti sia nel punto vendita che a distanza, senza bisogno di dotarsi di Pos tradizionale. Per pagare, infatti, al cliente è sufficiente inquadrare il QrCode e autorizzare il pagamento direttamente dall’app Postepay.
«Ringrazio Poste Italiane per aver fornito una soluzione dedicata al nostro comparto – commenta Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Per le nostre imprese, in un momento complesso come quello attuale, è fondamentale poter trasformare in denaro i crediti di imposta con procedure semplici, rapide e poco costose. Abbiamo anche previsto un servizio di assistenza gratuita ad hoc per supportare le adv nella comunicazione, all’Agenzia delle Entrate, di cessione del credito verso Poste Italiane. Credo che questa partnership possa avere anche un valore strategico per altre attività da sviluppare insieme in futuro, anche alla luce dei milioni di italiani possessori di una carta PostePay».
]]>Vaccinazione che procede spedita (la prima somministrazione è stata già fatta a oltre due milioni di persone) e primi allentamenti al lockdown dopo cinque settimane. Questa oggi la situazione di Israele, che si candida in prospettiva a essere una delle destinazioni più sicure per la ripresa del turismo internazionale.
E di come ripartire si è discusso durante il panel digitale organizzato dall’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, guidato da Kalanit Goren Perry, con la partecipazione di Astoi e Fto, con l’obiettivo di riunire partner italiani e dmc israeliane.
]]>Vaccinazione che procede spedita (la prima somministrazione è stata già fatta a oltre due milioni di persone) e primi allentamenti al lockdown dopo cinque settimane. Questa oggi la situazione di Israele, che si candida in prospettiva a essere una delle destinazioni più sicure per la ripresa del turismo internazionale.
E di come ripartire si è discusso durante il panel digitale organizzato dall’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, guidato da Kalanit Goren Perry, con la partecipazione di Astoi e Fto, con l’obiettivo di riunire partner italiani e dmc israeliane.
Collaborazione, cooperazione, flessibilità e informazioni tempestive, le parole chiave per la ripartenza del mercato turistico.
«Attendiamo innanzitutto che si chiarisca la situazione dell’aviazione internazionale – esordisce nei saluti iniziali Efrat Meir Groman, direttore marketing Europa dell’Ufficio turistico israeliano – E credo che il turismo organizzato sarà centrale per la ripartenza, con la possibilità di promuovere nuove destinazioni e di offrire le informazioni sulla sicurezza, le norme sanitarie, le modalità di ingresso e uscita da Israele».
Tra i punti di forza della destinazione: la vicinanza all’Italia, a meno di 4 ore di volo (visto che la prossimità resta uno dei requisiti per la ripartenza), la versatilità, con tour che vanno dai classici fly & drive, ai city break e al glamping; misure sanitarie e di prevenzione stringenti; distanziamento sociale e servizi tailor made; spazi ampi a disposizione tra deserti, foreste e spiagge.
La direttrice dell’Ufficio in Italia Kalanit Goren Perry ha ricordato i numeri da cui si parte, «con l’Italia sesto mercato al mondo per il Paese e arrivi che nel 2019 segnavano un +27% rispetto al 2018 e +77% rispetto al 2017. Un’ottima base da cui riprendere con un’offerta variegata e con la partecipazione e la collaborazione di tutta la filiera del turismo organizzato».
E proprio sulla collaborazione hanno fatto leva Fto e Astoi, durante il panel, rappresentate rispettivamente dal direttore Gabriele Milani e dal membro del consiglio direttivo Andrea Vannucci.
«Serve sempre maggiore cooperazione, il 2020 ce lo ha insegnato – ha detto Milani – In attesa della ripresa, che spero avvenga a breve, tutti abbiamo il compito di informare nel giusto modo i turisti sui nuovi protocolli di Israele, sulla sicurezza, sulle regole di accesso. Altro punto fondamentale è la flessibilità nelle politiche commerciali e il prosieguo degli investimenti in innovazione e formazione. In parallelo, con l’associazione continuiamo a lavorare per avere supporto economico e finanziario».
D’accordo anche Vannucci: «Va rispettata la filiera del turismo organizzato. Non vediamo l’ora di tornare a viaggiare e, oltre che al giusto prezzo, dobbiamo essere pronti con la personalizzazione dell’offerta e attenti ai nuovi target che per primi riprenderanno a viaggiare, come il segmento luxury e i giovani. Il nostro impegno parte dalla sicurezza e dalla chiarezza delle informazioni sulle procedure, ma anche dal creare nuovi prodotti da vendere in agenzia».
]]>Fto – Federazione Turismo Organizzato lancia il progetto Diventa docente di Turismo. UN percorso che vuole valorizzare il knowhow professionale rendendo gli agenti di viaggi protagonisti dei percorsi formativi della federazione.
Inviando il proprio curriculum vitae e una proposta di docenza ad [email protected] è possibile candidarsi per diventare trainer della Travel Academy di Fto e facilitare corsi formativi su un argomento concordato con l’associazione: un’occasione per valorizzare la propria esperienza professionale, condividere il proprio sapere e trasferire ad altri le proprie conoscenze diventando parte attiva di uno scambio di contenuti di valore.
]]>Fto – Federazione Turismo Organizzato lancia il progetto Diventa docente di Turismo. UN percorso che vuole valorizzare il knowhow professionale rendendo gli agenti di viaggi protagonisti dei percorsi formativi della federazione.
Inviando il proprio curriculum vitae e una proposta di docenza ad [email protected] è possibile candidarsi per diventare trainer della Travel Academy di Fto e facilitare corsi formativi su un argomento concordato con l’associazione: un’occasione per valorizzare la propria esperienza professionale, condividere il proprio sapere e trasferire ad altri le proprie conoscenze diventando parte attiva di uno scambio di contenuti di valore.
Per venire incontro alle difficoltà del momento le docenze saranno remunerate anche grazie ai finanziamenti messi a disposizione dal Fondo For.te.
«Dopo un anno intenso e ricco dal punto di vista della formazione, come quello appena trascorso, in Fto ci siamo resi conto che potevamo arricchire i percorsi formativi che oggi offriamo agli associati attingendo al knowhow interno. Le agenzie di viaggi in questi mesi hanno svolto corsi e webinar per migliorare le proprie competenze con continuità e dedizione ma – commenta Gabriele Milani, direttore nazionale dell’associazione guidata da Luca Patanè – siamo certi che per aggiungere ancora valore e moltiplicare i vantaggi del knowledge sharing sia utile e indispensabile attingere dal nostro mondo della distribuzione, cercando docenti direttamente tra gli agenti. Con questo progetto vogliamo invitare coloro che possiedono spiccate doti relazionali e di gestione d’aula a farsi avanti e mettersi in gioco diventando protagonisti dei webinar di domani».
«Attraverso questa iniziativa perseguiamo un duplice obiettivo – conclude Milani – Permettiamo alle agenzie aderenti di incrementare le entrate e parallelamente ampliamo il ventaglio formativo del comparto con le competenze tipiche del nostro business e la professionalità che contraddistingue la nostra categoria».
]]>“È necessario risolvere immediatamente una situazione paradossale – si legge nella nota dell’associazione – Dallo scorso mese di novembre le istanze di diverse agenzie di viaggi sono state scartate per motivi contabili, senza ulteriori informazioni.
]]>“È necessario risolvere immediatamente una situazione paradossale – si legge nella nota dell’associazione – Dallo scorso mese di novembre le istanze di diverse agenzie di viaggi sono state scartate per motivi contabili, senza ulteriori informazioni. Le imprese sono state quindi costrette a presentare istanza in autotutela per la revoca dello scarto”.
Ad oggi, Fto sostiene che solo in pochissimi casi le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate hanno risposto, richiedendo ulteriori documenti a supporto delle verifiche. In aggiunta, considerando che stanno arrivando a scadenza i termini per i ricorsi, con istanza di mediazione, in Commissione tributaria provinciale, si prospetta un incremento di contenzioso che rischia di far lievitare oneri non solo ai ricorrenti ma pure all’amministrazione finanziaria e che quindi sarebbe preferibile per tutte le parti ridurre all’origine.
“Anche nella erogazione dei contributi Mibact relativi al dl Rilancio, si è verificata un’ulteriore richiesta di documenti per le imprese in allegato B, oltre al fatto che la Direzione Generale Turismo ha sospeso in alcuni casi la liquidazione della seconda tranche di contributi laddove è stato comunicato lo scarto della domanda da parte dell’Agenzia delle Entrate per il ristoro delle perdite del mese di aprile”, prosegue la nota.
Infine, negli ultimi giorni la Guardia di Finanza ha iniziato a fare i controlli sui contributi di aprile già liquidati. «Dopo quasi un anno di mancato lavoro pretendiamo che oltre al danno non arrivi la beffa – commenta Gabriele Milani – In un momento in cui le agenzie di viaggi sono chiuse ricevere controlli della GdF mi sembra inopportuno salvo la verifica di situazioni di reali irregolarità. Mi auguro che si intervenga prontamente per erogare i contributi che spettano alle imprese ed evitare i controlli in situazioni inutili che provocano ulteriori costi, disagi, angosce e perdite di tempo alle imprese. Serve un intervento urgente di informazione ed evitare attività inutili e dannose in un momento particolarmente drammatico per la nostra categoria, danneggiata dalla crisi più di ogni altra».
]]>«È stato un annus horribilis sotto tanti punti di vista, ma anche un momento di confronto assai importante». Sono queste le prime parole dette da Gabriele Milani nell’appuntamento virtuale di Fto in diretta Facebook, per fare il bilancio di un 2020 sicuramente difficile ma da cui si vogliono assolutamente prendere delle occasioni di rinascita.
«Non voglio che i pagamenti diventino l’unica cosa di cui si parla – spiega Milani – Se ne parla troppo, e sta assorbendo un sacco di energie.
Continue reading L’annus horribilis del turismo: il bilancio di Fto at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«È stato un annus horribilis sotto tanti punti di vista, ma anche un momento di confronto assai importante». Sono queste le prime parole dette da Gabriele Milani nell’appuntamento virtuale di Fto in diretta Facebook, per fare il bilancio di un 2020 sicuramente difficile ma da cui si vogliono assolutamente prendere delle occasioni di rinascita.
«Non voglio che i pagamenti diventino l’unica cosa di cui si parla – spiega Milani – Se ne parla troppo, e sta assorbendo un sacco di energie. Giusto, corretto, fondamentale avere queste risorse il prima possibil,e ma non devono nemmeno monopolizzare le nostre attività di tutti i giorni perché poi vuol dire che non seguiamo le priorità che serve seguire».
Lo stato dell’arte in tempo reale è questo: «Il Mibact ha predisposto tutti i suoi ordini di pagamento su impegno, attività completata per le posizioni in regola con il Durc – ha dichiarato Milani – Sono state trasferite all’ufficio centrale bilancio del Mibact che le ha protocollate, riverificate e sta mandando i flussi in Banca d’Italia per poi accreditarli sul conto delle imprese. Qualcuno sta già ricevendo i soldi. Stiamo facendo anche l’impossibile per far sì che queste attività avvengano in tempi più rapidi. Ciò che conta per noi è il risultato. Continueremo a dare aggiornamenti nei prossimi giorni».
A seguire, l’intervento del presidente Luca Patanè. «Il futuro è fondamentale più di prima.Abbiamo imparato a tener duro, siamo riusciti a tenere in piedi le nostre aziende con pochi soldi. L’ascolto del governo è stato importante. Spesso si cade nel fatto di essere faciloni. Posso dire per esperienza che gli altri governi non hanno ascoltato come il nostro. Sono stati più veloci, ma a livello di aiuti sono stati inferiori sia per quantità che per qualità».
Ora il tema è come sarà cambiato il turismo, come anticipare i cambiamenti e come proseguire questo percorso di lobby e sostenere il settore con i fondi strutturali. «Dobbiamo investire sulla relazione con il cliente e anche sui fornitori. C’è una pace sociale con loro, una sorta di “honeymoon”. L’industria turistica deve maturare senza invidie e con cooperazione. Così si può costruire credibilità. Oggi stiamo chiedendo corridoi sanitari per poter ripartire, che siano sicuri. Dobbiamo chiederlo con decisione e forza. Questo è fondamentale».
Torna sul tema finanziamenti il vice presidente Franco Gattinoni: «I finanziamenti stanno arrivando, con ritardo perché la struttura è macchinosa, ma i contributi sono stati messi a disposizione e li avremo. Non solo, c’è anche la disponibilità a riallineare quelle realtà che lavorano in regime di intermediazione e hanno avuto accesso a ristori inferiori. Questo grazie all’avanzo di un po’ di soldi e stiamo facendo delle proiezioni. Dovremo avere pazienza sino a febbraio e marzo, ma poi la ripresa, anche se difficile, ci sarà. Infine, non è vero che il ritardo va attribuito ai big, ma solo al fatto che siamo di fronte a un sistema macchinoso».
Stefano Dall’Ara, vicepresidente «Fto ha utilizzato la crisi per dare un esempio al mondo del turismo in fatto di idee e compattezza. Poi si poteva far meglio, è chiaro, ma in questi mesi di esperienza con il governo abbiamo imparato che in questo turismo non ci siamo solo noi. Abbiamo bisogno di avere fiducia. Ci vogliono, però, professionalità e rappresentanza quanto più possibile univoca».
]]>Ribadito, per prima cosa, il peso del turismo per l’economia: «è stato più volte detto e ripetuto che rappresenta il 13% del Pil nazionale, occupa oltre 3 milioni di persone e che l’indotto del settore vale oltre 100 miliardi di euro.
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]]>Ribadito, per prima cosa, il peso del turismo per l’economia: «è stato più volte detto e ripetuto che rappresenta il 13% del Pil nazionale, occupa oltre 3 milioni di persone e che l’indotto del settore vale oltre 100 miliardi di euro. Siamo di fronte al settore che più sta risentendo degli effetti catastrofici del Covid e del totale blocco degli spostamenti, nazionali e internazionali, con le agenzie di viaggi e i tour operator che registrano un calo di oltre il 90% del fatturato», ha detto il direttore nazionale di Fto, Gabriele Milani.
Ragion per cui, le misure individuate da Fto come indispensabili per questa fase di resistenza, sono: rifinanziamento del fondo perduto per agenzie di viaggi e tour operator, ex art.182 del dl n°34 del 19 maggio 2020 a ristoro del periodo di perdita di fatturato luglio-dicembre; incrementare o adottare una garanzia pubblica per il fondo destinato al rimborso dei voucher; ammortizzatori sociali estesi almeno fino a giugno 2021; del credito d’imposta sulle locazioni e della sospensione del versamento dei contributi previdenziali almeno fino alla possibilità di tornare a viaggiare, non possono essere beneficiarie solo le imprese delle “zone rosse” ma tutte, ivi incluse agenzie di viaggi e tour operator nell’intero territorio nazionale, che sono completamente ferme dall’inizio della crisi pandemica; attivazione di corridoi turistici; estensione del bonus vacanza a pacchetti di viaggi e soggiorni acquistati tramite un’adv e per il 2021 modificare la modalità di fruizione del credito di imposta che è opportuno che non gravi sulle imprese che sono già in una situazione di forte stress finanziario.
«Stiamo perdendo di vista la possibilità di uscire da questo periodo di lockdown ripensando al ruolo fondamentale che il turismo può rappresentare per la ripartenza del Paese – ha concluso il direttore nazionale di Fto – Stiamo sottovalutando anche la grandissima incognita del peso di mutamenti strutturali, di cambio di paradigmi che questa pandemia genererà nel mondo dei viaggi. Pertanto, oltre a queste misure indispensabili per la sopravvivenza delle imprese ce ne sono altre che abbiamo individuato come fondamentali per far diventare il nostro settore protagonista della ripartenza e per affrontare le nuove sfide del futuro. Misure che potranno essere agevolmente messe in atto sfruttando anche le risorse del Recovery Fund e che rappresentano i punti principali di cui il turismo non può fare a meno per supportare la ripresa e la crescita dell’intero sistema Paese: internazionalizzazione, digitalizzazione, formazione».
]]>Il Mibact ha pubblicato gli elenchi di assegnazione del contributo a fondo perduto dedicato agli agenti di viaggi e ai tour operator, per un ammontare complessivo che sta intorno ai 500 milioni di euro dei 625 totali stanziati (245 +380). Questo significa che, ad oggi, ci sono quindi risorse capienti per coprire il 100% della domanda.
«Un’ottima notizia – ha detto Gabriele Milani durante il webinar di approfondimento dedicato al settore, in cui si è toccato anche il tema Decreto Ristori Bis – se consideriamo che si temeva di percepire il 90%.
]]>Il Mibact ha pubblicato gli elenchi di assegnazione del contributo a fondo perduto dedicato agli agenti di viaggi e ai tour operator, per un ammontare complessivo che sta intorno ai 500 milioni di euro dei 625 totali stanziati (245 +380). Questo significa che, ad oggi, ci sono quindi risorse capienti per coprire il 100% della domanda.
«Un’ottima notizia – ha detto Gabriele Milani durante il webinar di approfondimento dedicato al settore, in cui si è toccato anche il tema Decreto Ristori Bis – se consideriamo che si temeva di percepire il 90%. La somma, va sottolineato, sarà erogata entro fine anno e a metà novembre arriverà circa il 50% del contributo richiesto».
La prima tranche – erogata intorno al 15 di novembre – sarà di 245 milioni di euro, sulla base delle domande presentate tra fine settembre e inizio ottobre. Per la parte residua delle istanze, poi, si andrà oltre il primo gettito disponibile, con l’erogazione di un importo pari a 221 milioni di euro, considerando sempre l’allegato A della documentazione pubblicata dal ministero guidato da Dario Franceschini, che al suo interno contempla le agenzie di viaggi e i tour operator ammessi, seguite dagli allegati B e C in cui si riportano rispettivamente le istanze sottoposte a integrazione conoscitiva e quelle in cui si elencano le imprese con le domande del contributo di aprile presentate ma ancora in lavorazione.
Nel mese in corso, dunque, «riusciremo a ottenere, per le imprese che non hanno un plafond legato al temporary framework (soglia di 3 milioni), un contributo pari a circa la metà di quanto richiesto complessivamente per il periodo 23 febbraio-31 luglio», ha aggiunto Milani.
Ed è proprio il meccanismo del temporary framework che, nella colonna dell’allegato A in cui si va a fare il totale delle due erogazioni della cifra richiesta, non permette di fare l’effettiva somma algebrica. Un esempio? Se un’azienda ha richiesto 10 milioni di euro, riceverà solo un primo gettito di 3 milioni di euro.
«Il veicolo del fondo perduto è stato fatto ad hoc per gli agenti e i t.o. – ha spiegato il direttore nazionale di Fto – Con ciò voglio dire che non finisce qui. Questo è il canale che ci servirà per avere le risorse necessarie per uscire da questo tunnel negativo. Lo sfrutteremo fin quando necessario. Ad oggi, intanto, stiamo traguardando già il primo semestre del 2021».
IL CONTRIBUTO DI APRILE. Tutti gli importi contenuti nei tre allegati di cui sopra (A, B, C) sono già al netto del contributo di aprile (articolo 25 del decreto Rilancio) già accolto o erogato. Si evidenzia che questo contributo non è stato tolto al 100% dal nuovo calcolo ma solo per la percentuale assegnata in base alla fascia dei ricavi.
L’esempio illustrato da Fto nel webinar:
Ricavi 23 febbraio-31 luglio 2020: 10.000
Ricavi 23 febbraio-31 luglio 2019: 130.000
Contributo aprile: 5.000
Ricavi complessivi 2019: 300.000
Scaglione: 20%
Contributo settembre: 23.000 (sottrarre alla differenza dei ricavi il contributo già percepito per poi moltiplicare la cifra con la percentuale assegnata).
Soddisfatto del decreto Ristori?
«Sì, lo sono. Nelle ultime settimane con i nostri interlocutori istituzionali si parlava di 500 milioni ma non era chiara la strada per ottenerli, forse attingendo dall’avanzo dei buoni vacanza inutilizzati oppure con i recovery fund. Queste modalità avrebbero probabilmente portato a liquidare le imprese nel 2021. L’incremento dei 400 milioni in questo decreto accorcia i tempi di erogazione, sicuramente entro fine anno, anche se l’ideale sarebbe entro il 15 novembre insieme alla tranche dei 245 milioni».
Su cosa vi state concentrando in questi giorni?
«Stiamo lavorando per beneficiare delle altre misure contenute nel decreto, dal credito di imposta sulle locazioni alla rata Imu. Non è un punto di arrivo e non pregiudica la possibilità di avere ristori anche sulla seconda parte dell’anno».
Da non sottovalutare il discorso ammortizzatori sociali…
«Con il prolungamento degli ammortizzatori sociali per il nostro settore, Aso e Cigd, sarebbe anche importante alzare i massimali per i trattamenti di cassa integrazione stabiliti dall’Inps per il 2020. Perché per i dipendenti è difficile sostenere la situazione per un periodo così lungo».
Quali riscontri state ricevendo dai vostri associati?
«La reazione immediata è stata negativa. Altri settori fermati dal dpcm hanno avuto una risposta più tempestiva rispetto alla nostra categoria ferma da febbraio, ma i confronti devono essere fatti in modo oggettivo. Tra il 200% del contributo di aprile e 400 milioni in più nel 2020 non ho dubbi su quale fosse la scelta migliore da fare. Qualcuno ha anche evidenziato che si sono limitati a darci il delta sul valore totale delle domande presentate a settembre, ma non so dove fosse scritto che avremmo ricevuto il 100%».
Anche perché fare un confronto con gli altri comparti non è semplice…
«È molto difficile. Per certo il nostro comparto è quello più colpito, e dopo aver perso un anno di lavoro le prospettive per il 2021 sono altrettanto negative. Ma ci sono attività che, a parità di crisi, hanno ricevuto molto meno. Anche nella filiera del turismo organizzato purtroppo ci sono situazioni di cui non si è tenuto conto, basti pensare alle imprese nate nell’ultimo anno, ai professionisti e alle società di servizi collegate al nostro mondo. Si tende a sottovalutare l’impegno e i sacrifici che determinate attività di rappresentanza sindacale comportano ma, grazie anche a una corretta informazione e comunicazione di quello che si fa, il contributo delle associazioni andrebbe maggiormente apprezzato e soprattutto supportato con un coinvolgimento diretto, che non si limita a pagare una quota associativa, ma si deve basare su un contributo fattivo dei soci, sulla partecipazione, sul confronto e la condivisione di idee e una progettualità comune, che porti valore agli imprenditori».
Fto infatti non si è mai fermata. Qual è il bilancio fino ad ora?
«Il lavoro svolto in questi mesi sta dando i primi risultati significativi. Un fondo specifico per agenzie di viaggi e tour operator, con prima 25 milioni, poi 245 e ora altri 400 milioni mi sembra un gran bel progresso. Abbiamo avuto forti difficoltà a far capire a livello istituzionale le peculiarità della nostra filiera. Il Manifesto per il Turismo ha aiutato ad accendere i riflettori su di noi, ma poi è servito un lavoro costante e capillare con tanti esponenti politici. Anche le manifestazioni di piazza promosse da Maavi sono state importanti, anche per riacquisire consapevolezza e senso di appartenenza della nostra categoria. C’è stato un grande lavoro di squadra con le altre associazioni, in particolare Astoi e Assoviaggi, e ora sta proseguendo con Aidit e Fiavet. Ma la strada è ancora lunga. In futuro dovremo compattare la filiera e aumentare il nostro peso politico e istituzionale, non solo a livello nazionale ma anche a livello regionale ed europeo».
Tra l’altro avete consolidato la presenza in Ectaa…
«Sì, abbiamo consolidato e rafforzato la nostra presenza in Ectaa, che rappresenta tutte le associazioni europee di tour operator e agenzie di viaggi, e consente un confronto diretto con gli altri Paesi e la possibilità di lavorare per rivedere le regole comunitarie nel mondo del travel, ormai troppo onerose per le nostre imprese e totalmente incompatibili con uno scenario Covid».
Ci si deve muovere su due fronti: resistenza e costruzione. Come mettiamo in piedi il nuovo futuro?
«Resistere vuol dire consentire a tutte le imprese della filiera di superare questo periodo terribile. Lo dobbiamo a chi ha costruito in tanti anni di attività un’impresa e oggi rischia di vedere vanificato un sogno, i propri risparmi e un impiego per sé e i propri collaboratori. Pagamento entro il 15 novembre delle domande presentate, proroga ammortizzatori, nuovi contributi, sgravi economici e contributivi sono il supporto economico e finanziario indispensabile per andare avanti e liberarsi anche della zavorra dei voucher. In parallelo non dobbiamo, però, fermarci ma trasformare questa drammatica situazione in un’opportunità. Durante i mesi di lockdown abbiamo portato avanti diversi progetti di formazione su temi di digitalizzazione e comunicazione sia aziendale sia personale: dobbiamo rimuovere le debolezze del modello già presenti anche pre-Covid e uscire più forti e preparati per affrontare nuovi scenari con un viaggiatore più attento a fattori diversi dal prezzo e, forzati da mesi chiusi in casa, una maggiore propensione ad acquistare e comunicare online».
Una certezza su tutte: il modello crociere funziona e va spinto. «Da metà agosto siamo stati i primi al mondo a ripartire nel Mediterraneo – ha detto Leonardo Massa, managing director Msc Crociere – E ora guardiamo con grande interesse cosa accade sul lungo raggio, in particolare sul mercato americano».
La ripartenza? «Una scelta coraggiosa – ha aggiunto Carlo Schiavon, country manager di Costa – Fare questo in un contesto così difficile vuol dire avere tanta voglia di andare avanti.
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]]>Una certezza su tutte: il modello crociere funziona e va spinto. «Da metà agosto siamo stati i primi al mondo a ripartire nel Mediterraneo – ha detto Leonardo Massa, managing director Msc Crociere – E ora guardiamo con grande interesse cosa accade sul lungo raggio, in particolare sul mercato americano».
La ripartenza? «Una scelta coraggiosa – ha aggiunto Carlo Schiavon, country manager di Costa – Fare questo in un contesto così difficile vuol dire avere tanta voglia di andare avanti. C’è ancora tanto lavoro da fare, ma i primi risultati sono incoraggianti».
La conferma arriva dai network, vedi Welcome Travel: «Le crociere oggi rappresentano una vacanza sicura e la domanda c’è. In scaffale, poi, le agenzie hanno Italia e Canarie, e la speranza è quella di avere sempre più destinazioni aperte», ha dichiarato l’ad Adriano Apicella. Sempre lato reti di adv, Sergio Testi (Gattinoni Travel Network) fa un passaggio importante sull’innovazione: «stiamo lavorando a una piattaforma B2B2c per permettere alle agenzie di soddisfare anche i clienti che vogliono avere un approccio diverso, e quindi online. Gli agenti devono essere pronti anche a questo».
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E ancora la destagionalizzazione, «dando un prodotto nuovo alle adv che sono alla ricerca di vendite – spiega Riccardo Giuntoli di Sardinia 360 (Gruppo Baja Hotels). Scelta condivisa da Aeroviaggi, con il presidente Marcello Mangia che conferma l’apertura invernale della sua struttura a Sciacca, ma che lascia dubbi allo specialista del Mare Italia Ota Viaggi, nella persona del suo direttore commerciale Massimo Diana: «Chapeau per chi prova, l’Italia ci ha provato negli anni passati ma non ha mai funzionato. Noi ora ci concentriamo sulla stagione estiva 2021».
Così mentre anche l’industria del trasporto, «aspetta il completo ritorno sul long haul», avverte Renato Scaffidi di Air Europa, Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group prova a fare una previsione: «La ripresa sarà lenta ma progressiva, con una probabile esplosione a fine 2021 e inzio 2022. Quando ci sono queste crisi, sia fanno salti temporali in avanti fortissimi. Dobbiamo prepararci, soprattutto a livello informatico».
LE ASSOCIAZIONI. «Esserci». Per Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, essere alla fiera di Rimini ha significato dare un segnale forte, «di aiuto alla filiera, una filiera che deve essere unita», a partire dalle associazioni di categoria, che come ribadito da Pier Ezhaya, neo presidente di Astoi, «in un momento simile svolgono un ruolo di dialogo con le istituzioni politiche strategico», importante per uscire dalla crisi. Stesse parole per Ivana Jelinic, che coglie l’occasione, però, di ribadire l’importanza delle donne per il turismo che, oggi più che mai, «non vanno penalizzate».
]]>Strategia, motivazione, ricerca del cliente sul territorio, narrazione del valore del viaggio, audacia. Passi da compiere insieme – operatori, network e agenzie di viaggi – nel tempo della convivenza con il virus. Sono passati due mesi dalla ripartenza delle navi: il 16 agosto 2020 salpa Msc Grandiosa, prima crociera in Italia dopo la pandemia. Ma quali sono oggi gli obiettivi del settore crocieristico e come sarà gestito il rapporto con le agenzie di viaggi?
]]>Strategia, motivazione, ricerca del cliente sul territorio, narrazione del valore del viaggio, audacia. Passi da compiere insieme – operatori, network e agenzie di viaggi – nel tempo della convivenza con il virus. Sono passati due mesi dalla ripartenza delle navi: il 16 agosto 2020 salpa Msc Grandiosa, prima crociera in Italia dopo la pandemia. Ma quali sono oggi gli obiettivi del settore crocieristico e come sarà gestito il rapporto con le agenzie di viaggi?
Ne ha parlato il managing director di Msc Crociere Leonardo Massa – assieme ad Antonella Ferrari, direttore Reti Network Gattinoni e Andrea Gilardi, amministratore delegato Uvet Travel Network, nell’incontro “Il rapporto tra crociere e distribuzione” moderato dal direttore Fto Gabriele Milani, che ricorda come «in attesa che il Covid passi, intanto ci possiamo convivere. Lo fanno le crociere, che stanno partendo, e lo facciamo noi, che abbiamo imparato a fare i conti anche con l’incertezza del domani».
Per quanto riguarda l’impatto del modello crociere, «siamo diventati un caso di studio anche per la comunità scientifica internazionale, i Cdc statunitensi stanno pensando di adottarlo. E intanto il livello di soddisfazione a bordo è alto, la gente si diverte e l’atmosfera è bella – ribadisce Massa – In due mesi abbiamo avuto circa 25mila ospiti; certo, il 50% di capienza è un investimento, ma è un dovere dei leader andare avanti».
Sul tema degli aiuti al turismo attraverso il Recovery fund, il managing director lancia un messaggio: «Mi preoccuperei prima di avere una strategia, perché i soldi senza strategia non servono a niente. Il turismo è il vero petrolio di questo Paese e non viene sfruttato. Fino a qualche mese fa leggevo delle proteste delle città per le grandi navi, oggi ce le richiedono».
Individuare e portare avanti una strategia comune, quindi, concetto esplicitato più volte nel corso del Ttg 2020. Ma anche flessibilità, entusiasmo e contrasto alla paura, atteggiamento che deve partire dagli agenti di viaggi, i primi a contatto con il cliente. «Tanti colleghi che avrebbero dovuto partecipare alla fiera, nell’ultima settimana mi hanno detto che non sarebbero venuti a causa dell’aumento dei contagi – osserva Massa – Nel rispetto delle paure e delle libere scelte, lo trovo comunque assurdo. Ho incontrato centinaia di agenti di viaggi in queste settimane e non tutti avevano negli occhi la voglia di ripartire. C’è molto smarrimento. Oggi le promozioni non bastano, la convenienza e la sicurezza vanno raccontate, spiegate. E qui l’agente è centrale».
Anche Antonella Ferrari è convinta che si debba fare di più, ma sottolinea che «c’è resilienza, tante agenzie di sono ri-strutturate per andare a cercare il cliente, andare incontro alle sue esigenze».
Andrea Gilardi entra a gamba tesa sul tema: «C’è differenza tra chi fa il distributore e chi fa l’agente di viaggi. La paura fa morire la filiera. È necessario rimboccarsi le maniche, gli agenti devono essere capaci di riprendersi la loro vita in mano e saper raccontare il valore del viaggio, della cultura, della scoperta. O lo facciamo tutti insieme o siamo destinati a fallire. Questo è il Ground Zero del turismo. Chi durante il lockdown ha studiato, appena sono ripartiti i viaggi ha iniziato a proporre quello che poteva, perché non è nella natura dell’uomo stare rinchiuso in casa. Magari, per esempio, a giugno, con le crociere ferme, si è inventato e ha organizzato per lo stesso cliente un tour enogastronomico dell’Umbria».
La centralità del ruolo delle agenzie di viaggi è fuori discussione: «Il valore aggiunto infatti siamo noi, la nostra faccia, la nostra immagine, la nostra conoscenza», dice Antonella Ferrari.
E questo plus va a frutto attraverso la comunicazione: «È una leva importantissima – spiega Massa – Dobbiamo studiare come sono cambiate le abitudini dei consumatori. Il lockdown ci ha permesso di fare un grande passo avanti in digitale, interpretare le esigenze dei singoli e trasformarle in viaggi di successo. I social sono fondamentali e centrali nella strategia e ne vanno seguite le evoluzioni. Con il virus dobbiamo convivere e non abbiamo una data certa di fine, per cui la chiave è come conviverci».
Per l’amministratore delegato Uvet Travel Network è decisiva la «crosscanalità, è il momento di “accerchiare” il potenziale cliente, riattivare tutto, rispolverare il sussidiario dell’agente di viaggi».
Così come di «riappropriarci di alcune nicchie – aggiunge il direttore Reti Network Gattinoni – Gli agenti diventano ambasciatori e possono narrare il proprio vissuto ai clienti; un’idea potrebbe essere quella di identificare questi ambassador e di ripartire con la formazione».
Ma ancora di più, secondo Massa, «oggi serve costanza, elemento che fa la differenza, e serve far tornare la fiducia in se stessi. Forse più che i formatori, servono gli psicologi. Dobbiamo essere noi i primi entusiasti, per poter generare entusiasmo. Dai network mi aspetto che ci aiutino, tutti assieme, a comunicare questa voglia di alzare la testa».
Superare la paura che paralizza. «È questo il tema – conclude Gilardi – Siamo stati un po’ ruvidi con queste dichiarazioni, ma il futuro è oggi. Non basta più il coraggio, bisogna essere audaci. E, consapevoli dei rischi, andare avanti».
]]>Diversi gli eventi in programma, che l’associazione del presidente Luca Patanè e del direttore nazionale Gabriele Milani farà anche in diretta Facebook per chi non potrà essere in fiera.
Il 14 ottobre, alle 12, ci sarà l’appuntamento “Agenzie e assicurazioni a confronto mettono in campo soluzioni per ripartire in sicurezza”, mentre alle 15 toccherà a “Come ripartiamo dal turismo.
]]>Qualcosa è stato fatto per le agenzie di viaggi e i tour operator, ma non basta a sconfiggere il drammatico effetto Covid. L’ultimo fondo ad hoc da 265 milioni stanziato con il decreto Agosto? Per carità, sono soldi, ma la cifra oltre a essere in ritardo e contenuta in un testo che deve ancora essere convertito in legge è anche insufficiente.
«Con il Manifesto per il turismo italiano abbiamo richiesto 750 milioni, basati su una previsione di miglioramento dello scenario esterno.
]]>Qualcosa è stato fatto per le agenzie di viaggi e i tour operator, ma non basta a sconfiggere il drammatico effetto Covid. L’ultimo fondo ad hoc da 265 milioni stanziato con il decreto Agosto? Per carità, sono soldi, ma la cifra oltre a essere in ritardo e contenuta in un testo che deve ancora essere convertito in legge è anche insufficiente.
«Con il Manifesto per il turismo italiano abbiamo richiesto 750 milioni, basati su una previsione di miglioramento dello scenario esterno. L’importo tra l’altro è allocato su una platea più ampia di beneficiari, e corrisponde a meno di un terzo delle perdite reali delle imprese della filiera del turismo organizzato fino a luglio», interviene Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, che conferma come in questo periodo gli operatori siano partiti con la presentazione delle istanze.
E in mezzo a questi fondi, c’è pure chi sostiene di essere escluso: «In verità sono delle esclusioni relative – spiega Enrica Montanucci, alla guida di Maavi, il movimento spontaneo delle agenzie di viaggi nato a seguito della prima mega protesta di Roma del 2 marzo scorso – Se parliamo di franchising non ci scordiamo che il franchisor prenderà il fondo perduto relativamente alla fatturazione totale del suo Gruppo. Quindi a questo punto io non trovo così sbagliato l’escludere il singolo se poi c’è chi si preoccuperà di fargli avere i soldi. Le parti devono trovare una forma di colloquio. Ritengo assolutamente corretta una retribuzione secondo i volumi di fatturato».
Ma ad attanagliare il settore – nonostante tutto vitale e pronto a riconquistare subito il terreno perduto – c’è anche la questione frontiere: «Lo scenario esterno – sottolinea Milani – è ulteriormente peggiorato: i confini sono chiusi, abbiamo una seconda ondata in altri Paesi europei, business travel, eventi e viaggi d’istruzione sono praticamente fermi. Non possiamo assolutamente ritenerci soddisfatti, anche se agenzie e t.o. sono stati finalmente ascoltati. Prevediamo che questa situazione si protrarrà anche nel primo semestre 2021». Soluzioni? «È indispensabile prorogare aiuti e sostegni alle imprese e attivare una coerente concertazione di misure di limitazione dei viaggi e organizzazione di eventi. Riaperture di alcune destinazioni, riallocazione di risorse eventualmente non utilizzate, fondo a garanzia dei voucher, proroga degli ammortizzatori e recovery fund sono le priorità».
Quanto alla cassa integrazione (tanti i lavoratori ancora in attesa), il direttore di Fto ribadisce che «il decreto Agosto ha assorbito i periodi degli ammortizzatori non fruiti al 12 agosto, limitando così la copertura al massimo fino a metà novembre». C’è la necessità – prosegue – di dare questo supporto alle imprese «per un altro periodo coerentemente con la ripresa delle attività. Siamo favorevoli al principio di premiare, con sgravi contributivi, chi farà a meno di ammortizzatori. E saremmo ben contenti di ritrovarci in tale situazione».
«Una grande occasione persa». Sono queste le parole di Ivana Jelinic, presidente di Fiavet, quando si parla di Bonus Vacanze. «Peccato che il governo non abbia previsto la possibilità per le agenzie di viaggi di utilizzarlo. Una misura interessante rivelatasi del tutto inefficace. Così come è stato marginale l’aiuto relativo al credito d’imposta sugli immobili a uso non abitativo, rivolto a chi possiede un immobile di proprietà. La maggior parte delle adv sono piccole-medie imprese in locazione. Ragion per cui la dimensione del vantaggio per la nostra categoria è risibile».
Facendo un passo indietro, si torna sul delicato e chiacchieratissimo tema voucher, con la numero uno di Fiavet che mette subito in chiaro le cose: « Il punto è ormai definito: si tratta di uno strumento del tutto sdoganato, nonostante le ritrosie dei clienti e delle associazioni dei consumatori. Sono normati dalla legislazione vigente, e pur comprendendo alcune sensibilità che ci vengono dal mondo consumer, ormai esiste una codificazione applicata e largamente diffusa».
Ultimo, ma non di certo meno importante, il capitolo Regioni, con lo stanziamento di una serie di misure complementari a quelle intraprese dal governo Conte per sostenere uno dei comparti, il turismo, tra i più colpiti dalla pandemia globale: «Ci sono state alcune risposte puntuali, nello specifico Lazio, Toscana e Marche, che hanno rapidamente messo in campo quello che si poteva. Altre, invece, hanno cercato di trovare soluzioni idonee, ma devo dire che si poteva fare di più. In ogni caso, in generale, abbiamo notato una grossa attenzione nel ricercare soluzioni e pensare a possibili risvolti futuri. Un esempio? I progetti incoming. Ciò che mi auguro è che nel prossimo futuro questa risposta sia manentuta e, anzi, addirittura alimentata», conclude Montanucci.
]]>Parte da lì il nuovo pacchetto di misure dedicato al turismo: dal nuovo scostamento di bilancio, pari a 25 miliardi di euro e che dopo il via libera del Consiglio dei ministri sarà votato in Parlamento il 29 luglio. Il prossimo decreto, quindi, dovrebbe arrivare in Cdm entro la prima metà di agosto, e potrebbe contenere ulteriori risorse economiche per il settore turistico e per la cultura (si parla di circa 700 milioni di euro).
]]>Parte da lì il nuovo pacchetto di misure dedicato al turismo: dal nuovo scostamento di bilancio, pari a 25 miliardi di euro e che dopo il via libera del Consiglio dei ministri sarà votato in Parlamento il 29 luglio. Il prossimo decreto, quindi, dovrebbe arrivare in Cdm entro la prima metà di agosto, e potrebbe contenere ulteriori risorse economiche per il settore turistico e per la cultura (si parla di circa 700 milioni di euro).
Buona parte dell’extra deficit sarà destinato alla proroga della cassa integrazione (saranno altre 18 le settimane concesse), «alternativa a uno sgravio per quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti a lavoro», spiega il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, durante il tavolo sulla riforma degli ammortizzatori sociali con Cgil, Cisl e Uil.
Inoltre, l’esecutivo avrebbe intenzione di introdurre subito meccanismi per incentivare le nuove assunzioni, probabilmente sotto forma di decontribuzione.
Nella manovra, per quanto riguarda le misure dedicate al lavoro dovrebbe trovare spazio anche il prolungamento dello stop ai licenziamenti, «con alcune eccezioni come la cessazione di attività – aggiunge Catalfo – Fino alla proroga della Naspi e al potenziamento del Fondo nuove competenze, che potrebbe essere utilizzato anche per i lavoratori in transizione occupazionale».
«Il tempo delle parole è terminato – dichiara Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Adesso ci si confronta sui fatti. Diamo per acquisite le 18 settimane di proroga degli ammortizzatori e di erogazione di adeguati contributi a fondo perduto. I recovery fund liberano le risorse necessarie. Il confronto ora si deve spostare sulla riapertura delle frontiere di alcuni Paesi sicuri, sul ruolo della filiera del turismo organizzato come volano del settore e dobbiamo lavorare su una profonda revisione della normativa per semplificare e alleggerire adempimenti e oneri a carico delle imprese, per contrastare l’abusivismo e per supportare la crescita delle aziende e gli investimenti in innovazione e formazione».
]]>La storia si ripete. Le agenzie di viaggi scendono di nuovo in piazza, a Roma, ma questa volta l’obiettivo è direttamente il Mibact (Piazza Ss. Apostoli), perché è da lì che ci si aspettano risposte concrete, una volta per tutte.
L’appuntamento è per il 21 luglio alle 10.30, e Maavi – il Comitato autonomo delle agenzie di viaggi italiane, ancora in attesa dell’ok definitivo delle autorità – è pronto a coinvolgere tutti, associazioni di categoria e network in primis.
]]>La storia si ripete. Le agenzie di viaggi scendono di nuovo in piazza, a Roma, ma questa volta l’obiettivo è direttamente il Mibact (Piazza Ss. Apostoli), perché è da lì che ci si aspettano risposte concrete, una volta per tutte.
L’appuntamento è per il 21 luglio alle 10.30, e Maavi – il Comitato autonomo delle agenzie di viaggi italiane, ancora in attesa dell’ok definitivo delle autorità – è pronto a coinvolgere tutti, associazioni di categoria e network in primis. Alla base, il malcontento legato alle aspettative disattese dagli emendamenti al decreto Rilancio, che in realtà è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, così come il nodo frontiere e i vari obblighi di quarantena, che creano non pochi problemi al business delle adv.
Nonostante tutto, però, come anticipato da Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto, ci sarebbe un’ultima spiaggia, «ovvero un nuovo decreto ad hoc per i settori in crisi», ma bisogna fare davvero in fretta, per questo gli agenti hanno deciso di riempire nuovamente Roma.
“Gentile Dottoressa Bonaccorsi, faccio un ultimo tentativo formale, visto che fino ad oggi nei rapporti con le istituzioni abbiamo usato ogni forma di ragionevolezza e di rispetto delle regole – si legge nella lettera aperta che Maavi ha indirizzato al sottosegretario del Mibact, a firma del presidente Enrica Montanucci – Lei conosce molto bene la nostra storia, la storia di un settore che il Covid ha semplicemente devastato. E ne ha preso cura fin dai primi giorni dell’allarme. O almeno questo è quello che ci ha trasmesso e spesso dimostrato chiaramente. Il problema è che prendersi a cuore qualcosa per quanto ammirevole possa essere considerato, purtroppo non basta. E siamo davanti a uno degli errori più clamorosi che questo governo potesse fare. Non mi venga a dire “questione di coperture”, “questione di fondi”: non è così. Qui l’unica questione è la totale incapacità di gestire quei fondi e, soprattutto, la totale inettitudine nel farsi ascoltare”.
Le agenzie di viaggi e i tour operator, afferma Milani, «hanno ottenuto un contributo a fondo perduto sulla perdita di fatturato di aprile alla stregua di tutti gli altri settori economici.
]]>Le agenzie di viaggi e i tour operator, afferma Milani, «hanno ottenuto un contributo a fondo perduto sulla perdita di fatturato di aprile alla stregua di tutti gli altri settori economici. E il fondo ad hoc è rimasto a 25 milioni. Inoltre, tra pochi giorni molte aziende termineranno le settimane coperte dagli ammortizzatori sociali e ad oggi abbiamo solo promesse su un possibile prolungamento».
Nonostante tutto, però, ci sarebbe un’ultima spiaggia: «si parla di un nuovo decreto ad hoc per i settori in crisi, ma bisogna affrettare i tempi per evitare un danno irreparabile, con la chiusura di migliaia di imprese e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro», continua il direttore nazionale dell’associazione guidata da Luca Patanè.
Sempre caldo il tema voucher, su cui sarebbe stato inserito un emendamento al decreto Rilancio che – a scadenza dello strumento, quindi dopo i 18 mesi – prevederebbe l’obbligo di rimborso in denaro ai viaggiatori, con l’idea fondo di garanzia per agevolare gli operatori nell’erogazione delle somme attualmente tramontata: «mi auguro che con queste ultime modifiche si trovi un punto d’incontro definitivo con la Commissione europea. I voucher sono stati mal digeriti da operatori e clienti e questa incertezza continua a creare danni nella relazione con i viaggiatori», spiega Milani, che aggiunge: «a fine febbraio, all’inizio della crisi, avevamo chiesto misure di sostegno economiche e finanziarie ma sono stati introdotti i voucher con il cura Italia. La norma, che ha subito alcune correzioni nel corso dell’iter di approvazione, non è stata scritta in modo semplice e lineare, lasciando dubbi e interpretazioni. Non è stata corretta l’estensione alle compagnie aeree che risultano comunque aiutate dagli Stati».
Quanto alla ripresa operativa delle agenzie di viaggi, «per ora il rilancio non c’è – commenta Gabriele Milani – Qualche agenzia è stata pronta a cogliere le poche opportunità sul mare Italia e le prenotazioni per fine anno ma ci sono ancora troppe incertezze. Sul fronte estero le ultime decisioni del ministro Speranza ci hanno ulteriormente danneggiato, sono inutili e come al solito non tengono conto dei tempi di programmazione della filiera turistica che ha dovuto ancora una volta rivedere la propria offerta. Se l’Unione decide di riaprire a 15 Paesi extra-Ue sulla base del tasso dei nuovi contagi, dei trend e dell’affidabilità del sistema sanitario le misure restrittive dell’Italia che prevedono la quarantena non hanno senso. È in questi momenti che sentiamo la mancanza di un coordinamento trasversale, di un ministero del Turismo che tuteli il nostro settore e sia coerente nel riconoscere il vero valore che in molti, a parole, gli attribuiscono».
Infine, «l’occasione persa» chiamata Bonus Vacanze: «la nostra richiesta di poterlo estendere ai pacchetti turistici anche in questo caso inspiegabilmente non è passata. Il processo di accettazione previsto dall’Agenzia delle Entrate non facilita la distribuzione tramite agenzie di viaggi. Credo che avremmo potuto giocare un ruolo importante nel guidare i cittadini aventi diritto al voucher a fare le prenotazioni. Sono sempre 2,4 miliardi allocati a sostegno della domanda che male non ci avrebbero fatto e sarebbero potuti essere fonte di nuovi contatti», conclude Milani, che riguardo al decreto semplificazioni, appena approvato dal Consiglio dei ministri, parla di un «un pensiero generale in tema di semplificazione: la filiera del turismo organizzato è troppo penalizzata da un’eccessiva onerosità amministrativa. È paradossale come anche in una situazione di pandemia non si riconosca la straordinarietà della situazione e si faccia appello a regole comunitarie che anche in condizioni normali sono difficilmente sostenibili per le aziende e non sono uniformi tra filiere turistiche. Anche la frammentazione regionale con una regolamentazione non uniforme sul turismo va velocemente rivista e ripensata».
]]>Un calo di fatturato generalizzato e dei punti chiave da cui ripartire: anche il Ciset ha voluto dare il suo contributo all’analisi di impatti e prospettive per il turismo post Covid-19, realizzando un questionario rivolto agli ex “masterini”, ovvero coloro che hanno frequentato il Master in Economia e Gestione del Turismo, corso di studi del Dipartimento di Management di Ca’ Foscari-Ciset. E che oggi lavorano in larga parte nel settore.
Il primo dato emerso è, appunto, una flessione del fatturato: in rapporto ai due anni precedenti, il 30% stima un decremento annuale dal 50% al 75% e il 24% un calo superiore al 75%.
]]>Un calo di fatturato generalizzato e dei punti chiave da cui ripartire: anche il Ciset ha voluto dare il suo contributo all’analisi di impatti e prospettive per il turismo post Covid-19, realizzando un questionario rivolto agli ex “masterini”, ovvero coloro che hanno frequentato il Master in Economia e Gestione del Turismo, corso di studi del Dipartimento di Management di Ca’ Foscari-Ciset. E che oggi lavorano in larga parte nel settore.
Il primo dato emerso è, appunto, una flessione del fatturato: in rapporto ai due anni precedenti, il 30% stima un decremento annuale dal 50% al 75% e il 24% un calo superiore al 75%. L’intermediazione subisce l’impatto più pesante (rispetto all’hospitality) con una diminuzione stimata di oltre il 75%. Cancellazioni o cali di richieste vengono registrati per tutta l’estate.
Ma ora è il momento di investire sul rilancio. Come? Due sembrano essere le linee guida più efficaci: la riorganizzazione dei servizi, con lo sviluppo di nuovi prodotti, strategia che si rende necessaria sia alla luce delle disposizioni sulla sicurezza sia delle nuove esigenze dei vacanzieri. E poi focus sulla comunicazione. Non pagheranno, invece, le strategie di prezzo e sconti.
BIG DATA E FLESSIBILITÀ. La crisi accelera anche la necessità di saper analizzare i dati per comprendere il sentiment della domanda, e tra le figure strategiche anche il project manager assume un ruolo rilevante. L’inevitabile ridimensionamento dell’offerta renderà poi sempre più importante, sottolinea l’indagine, ruoli come l’analista dei costi e il performance manager.
La nuova normalità rimescola dunque le carte per tutti: le destinazioni dovranno lavorare su modelli di redistribuzione dei flussi, valorizzando made in Italy e prodotti locali. Anche la flessibilità nelle prenotazioni assumerà maggior rilievo. Le assicurazioni di viaggio per la copertura delle spese sanitarie svolgeranno un ruolo chiave e diventeranno probabilmente un requisito obbligatorio.
I TREND DI UNA RIPRESA LENTA. Il turismo si dirigerà verso le regioni che sono risultate più virtuose nella gestione dell’emergenza: verranno privilegiati quei territori che danno un senso di sicurezza ed esclusività come isole, resort, luoghi poco affollati che offrono un’immersione nella natura ed esperienze autentiche locali. Natura, destinazioni “secondarie”, turismo enogastronomico e attivo saranno i prodotti maggiormente ricercati. La ripresa si preannuncia lenta: il 37% stima che gli effetti negativi impatteranno per almeno un anno, per il 27% anche oltre. Enit, sulla base di dati Forward, ha stimato che nel 2020 il turismo in Italia subirà un calo del 41% di arrivi e di 47 milioni di visitatori, con 65 miliardi di euro in meno di spesa turistica.
L’ALLARME DI MILANI SUI BIG STRANIERI. Su tutto, ovviamente, aleggia l’enorme problema delle risorse, e il tema dei contributi a fondo perduto tiene banco anche durante la presentazione dei dati Ciset.
«I contributi a fondo perduto che alcune regioni sono riuscite a dare sono piccole boccate d’ossigeno, le aziende del turismo non possono stare ferme. Come federazione ci stiamo domandando come ripensare i modelli di business», ha spiegato Gabriele Milani, direttore Fto, che lancia l’allarme: «Il rischio è che qualche grande t.o. straniero o piattaforma digitale con ingenti risorse riesca a beneficiare di uno spazio che noi non siamo in grado di cogliere, a causa di debolezze storiche e dell’attuale situazione».
E fa l’esempio dell’incoming: in Spagna è sufficiente che parlino con tre o quattro grandi operatori di incoming. Da noi serve favorire la crescita delle aziende ma per ora non mi sembra che si vada in questa direzione».
DE MEDICI: INVESTIRE SUL VALORE. Secondo Antonello De Medici, membro del collegio dei docenti del Master in economia e gestione del turismo Ca’ Foscari-Ciset e general manager Hilton Molino Stucky Venezia, «i contributi a fondo perduto non bastano se l’imprenditore non si impegna in creatività e innovazione. I due driver del rilancio devoneo essere l’incremento percepito del valore e la sicurezza, non il dumping sui prezzi».
Certo, molte aziende dovranno rivedere il modello di business. Come per esempio quelle dei grandi eventi e Mice, che dovranno investire su formule ibride tra presenza in loco e digitale, spingendo sulla programmazione di un tempo di qualità dei visitatori anche grazie alla tecnologia.
De Medici concorda poi con l’indagine: »Bisogna investire su figure come il digital concierge e nelle destinazioni dovremmo avere dei manager. Il soggiorno non deve ridursi alla vendita di una camera, ma deve diventare un’esperienza».
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Strumento poco utile alle agenzie, dal meccanismo complesso e dalle finalità poco incisive per far ripartire il settore. Sembra unanime, al momento, la valutazione sul tanto publicizzato Bonus Vacanze, la misura che il Mibact ha lanciato in queste settimane per contribuire a far ripartire il turismo domestico.
«Il Bonus Vacanze potrà essere “scontato” da strutture ricettive sul territorio italiano – ricorda Gianluca Planamente, responsabile commerciale leisure di Geo Travel Network – ma al momento non è ancora stato definito il passaggio tecnico-fiscale sull’intermediario; per questa ragione, ferma la piena disponibilità a dare spazio a questo strumento, occorrerà capire con esattezza modi e tempi della operatività e se possibile usarli per un reciproco beneficio».
]]>Strumento poco utile alle agenzie, dal meccanismo complesso e dalle finalità poco incisive per far ripartire il settore. Sembra unanime, al momento, la valutazione sul tanto publicizzato Bonus Vacanze, la misura che il Mibact ha lanciato in queste settimane per contribuire a far ripartire il turismo domestico.
«Il Bonus Vacanze potrà essere “scontato” da strutture ricettive sul territorio italiano – ricorda Gianluca Planamente, responsabile commerciale leisure di Geo Travel Network – ma al momento non è ancora stato definito il passaggio tecnico-fiscale sull’intermediario; per questa ragione, ferma la piena disponibilità a dare spazio a questo strumento, occorrerà capire con esattezza modi e tempi della operatività e se possibile usarli per un reciproco beneficio».
Per Planamente, però, lo strumento rischia di impattare poco sul business dell’intermediazione perché «volto essenzialmente al concetto di turismo nazionale e finalizzato al benefit pro strutture ricettive. Peraltro siamo già sotto data per le prenotazioni che si stanno facendo in questi giorni, e per le quali il Bonus Vacanze non è ancora preso in considerazione».
Scettiscismo condiviso anche da Adriano Apicella, amministratore delegato di Welcome Travel. «Se il bonus è stato pensato a sostegno del turismo organizzato, questo non ne sarà agevolato in quanto si tratta di una procedura estremamente complessa e sia le adv che i t.o., dovendo operare con un codice unico, devono aggiornare i loro sistemi e la sua gestione così sotto data renderà tutto difficile. E anche la struttura ricettiva che deve anticipare per poi compensare nell’F24, deve poi verificarne la capienza».
Secondo Apicella, quindi, sarebbe stato molto più utile ed efficace «adottare il sistema dello “share-vacanze” realizzato in Francia, un vero e proprio assegno che il cliente consegna all’intermediario o alla struttura ricettiva e che si trasforma subito in liquidità».
«Uno strumento complesso – sottolinea anche Andrea Gilardi, direttore generale di Uvet Travel System – Non risolve sicuramente le problematiche del nostro settore e fa emergere un tentativo, più o meno marcato, di tagliare fuori l’intermediazione. In questi mesi – basti pensare al dl cura Italia e al decreto Rilancio – è sempre mancata la chiarezza. E, infatti, siamo ancora qui a domandarci il funzionamento di cose come il Bonus Vacanze, che tra l’altro è focalizzato su una fascia determinata della popolazione con tutta una serie di vincoli».
Per Gilardi, poi, una delle domande che gli agenti si fanno è «se la commissione che prendono con l’utilizzo del Bonus sarà al netto o al lordo. Ripeto, bisogna avere regole chiare, anche perché in agenzia oggi la durata media della conclusione di una pratica è più lunga, e c’è necessità di massimizzare tempi e risorse, umane soprattutto».
La misura è stata un’occasione mancata anche per le sue limitate modalità d’uso, come Gabriele Milani, direttore di Fto, ha avuto modo di ribadire più volte: «Sarebbe stato utile e più appetibile per le agenzie, poter disporre di un bonus estero, ovvero anche per i turisti stranieri intenzionati a soggiornare nel nostro Paese».
Andrea Lovelock e Giulia Di Camillo
]]>Migliaia di trolley colorati e 1.500 agenti di viaggi provenienti da ogni regione d’Italia, dalla Sardegna al Trentino, dalla Calabria alla Liguria. Gli “invisibili” del turismo organizzato, come loro stessi si sono definiti, hanno partecipato in massa nella mattinata del 34 giugno alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma, per testimoniare la preoccupazione di tutto il comparto turistico, composto da figure professionali che ancora oggi risultano appunto invisibili agli occhi del governo.
Continue reading A Roma il grido unanime del turismo organizzato at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Migliaia di trolley colorati e 1.500 agenti di viaggi provenienti da ogni regione d’Italia, dalla Sardegna al Trentino, dalla Calabria alla Liguria. Gli “invisibili” del turismo organizzato, come loro stessi si sono definiti, hanno partecipato in massa nella mattinata del 34 giugno alla manifestazione in Piazza del Popolo a Roma, per testimoniare la preoccupazione di tutto il comparto turistico, composto da figure professionali che ancora oggi risultano appunto invisibili agli occhi del governo.
L’incontro pomeridiano al Mibact di agenzie e associazioni di categoria con il sottosegretario, Lorenza Bonaccorsi, ha solo attenuato la rabbia di un comparto che chiede rispetto per il lavoro quotidiano. Le promotrici della giornata, Enrica Montanucci e Vanessa Costantini in primis, in rappresentanza del comitato autonomo di adv Maavi, hanno ringraziato i colleghi per la loro fattiva partecipazione in piazza e tutte le altre figure professionali – dalle guide turistiche ai commerciali dei t.o. fino agli accompagnatori turistici – che hanno voluto essere presenti per testimoniare la loro solidarietà alla categoria degli intermediari del turismo organizzato.
Montanucci ha poi ricordato che «soltanto uniti possiamo realmente far capire che siamo una categoria professionale e come tale ci devono rispettare. La nostra forza è oggi l’unione di intenti di comitati spontanei e associazioni di categoria. Solo così potremo farci sentire».
A Roma, poi, come da programmi arriva anche Luca Patanè, presidente di Fto e Confturismo, che ha confessato di essere alla sua prima manifestazione di piazza (CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO). «C’è stata troppa disattenzione della politica e del governo nei nostri confronti in questi ultimi anni e ora bisogna essere uniti per portare a casa risultati concreti come la fine dei distanziamenti che ci stanno uccidendo, che incutono paura e la gente non entra nelle agenzie ad acquistare servizi. Abbiamo bisogno di interventi immediati per tutti, dalle adv ai t.o, grandi e piccoli. Devono metterci in condizione di sopravvivere in questa difficilissima estate. Altra priorità è un vero piano per il turismo, sfruttando bene i fondi europei che sono stati dati al nostro Paese, con un ripensamento delle regole. Faremo di tutto per attenzionare politici e governo».
Accanto a lui anche Gabriele Milani: «Oggi siamo in piazza senza bandiere di associazioni, ma sotto un’unica bandiera che è quella del turismo. Noi abbiamo sbagliato in questi anni perché non siamo riusciti a far capire chi siamo e il peso del nostro lavoro, ma noi non siamo invisibili e oggi è diverso: siamo tutti insieme, tutte le categorie, da ogni regione, e da questa situazione usciremo sicuramente più forti di prima. Ricordiamoci di questa giornata quando in tempi normali potremo parlare di filiera, condividendo i diritti delle varie professioni. Noi stiamo chiedendo risorse per poter continuare a lavorare e difendere i nostri clienti, come abbiamo fatto nei mesi dell’emergenza, riportandoli a casa a spese nostre. Chiediamo che ci coinvolgano quando si vuole parlare di turismo. E ricordiamoci che non esiste un tour operator senza le adv, non esistono i network senza le adv, così come non esiste il turismo senza le agenzie».(CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO).
«Del turismo ci si ricorda solo oggi perché il 13% del Pil generato dal turismo è un grosso peso nell’economia italiana e spaventa pensare di perderlo quasi completamente. Eppure ci si dimentica che proprio nel vivo dell’emergenza i viaggiatori e turisti italiani sono potuti rientrare grazie al nostro operato, con un’attività h24 svolta pagando di tasca nostra. Come ci si dimentica che dietro le agenzie di viaggi ci sono persone e famiglie: costringerle a chiudere i battenti vuol dire anche far perdere professionalità al settore. Inoltre il governo non comprende che le nostre imprese non possono essere paragonate ad altre attività commerciali, pertanto le modalità relative ai prestiti a fondo perduto non ci permettono di accedervi come altri soggetti», spiega Cinzia Renzi di Assoviaggi Lazio.
Intervento anche per Giancarlo Pirro di Aidit, che ha animato la piazza ricordando: «In questi ultimi dieci anni ci hanno abbandonato e al ministero non abbiamo mai avuto qualcuno che capisse realmente cosa è il turismo, cosa è il nostro mestiere: vendere l’Italia vuol dire proporre bellezza, regalare sogni e lo facciamo sempre con professionalità portando in Italia centinaia di migliaia di ospiti stranieri e assistendoli al meglio. Il sostegno alle imprese di viaggi è un atto di solidarietà dovuto perché sono una parte essenziale di una filiera che produce oltre 80 miliardi di euro di fatturato per l’economia del Paese».
È stata poi la volta dei commerciali, con il portavoce Roberto Pagnotta che ha sottolineato come «la nostra professione è l’anello di congiunzione operatori e agenti: siamo oltre 1.500 in Italia e sosteniamo le istanze delle adv perché sono anche le nostre priorità».
A conclusione, oltre alla gran voce delle guide è intervenuta anche Patrizia Carmignani che a nome degli accompagnatori turistici ha voluto esprimere vicinanza alla categoria delle adv, condividendo un’invisibilità che danneggia l’intero settore dell’ospitalità e del turismo in genere.
]]>Questa volta l’appuntamento è in Piazza del Popolo a Roma. Dopo le proteste in diverse città italiane, come Milano, Torino o anche Firenze, gli agenti di viaggi di tutta Italia raggiungo la Capitale e danno il via alla loro manifestazione nazionale per rivendicare aiuti concreti dal governo e rilanciare così il turismo, settore importantissimo per l’economia del Paese (13% del Pil).
Striscioni, megafoni, trolley. Le coreografie non mancano di certo, e tra una voce e un’altra si arriva fino alle 13.30, per l’appuntamento fissato al Mibact e che vede coinvolta una delegazione di agenti, tra questi Enrica Montanucci, portavoce del comitato Maavi e del movimento #nonsmetteremodiviaggiare.
]]>Questa volta l’appuntamento è in Piazza del Popolo a Roma. Dopo le proteste in diverse città italiane, come Milano, Torino o anche Firenze, gli agenti di viaggi di tutta Italia raggiungo la Capitale e danno il via alla loro manifestazione nazionale per rivendicare aiuti concreti dal governo e rilanciare così il turismo, settore importantissimo per l’economia del Paese (13% del Pil).
Striscioni, megafoni, trolley. Le coreografie non mancano di certo, e tra una voce e un’altra si arriva fino alle 13.30, per l’appuntamento fissato al Mibact e che vede coinvolta una delegazione di agenti, tra questi Enrica Montanucci, portavoce del comitato Maavi e del movimento #nonsmetteremodiviaggiare.
CLICCA QUI E GUARDA IL PRIMO CONTRIBUTO VIDEO DA PIAZZA DEL POPOLO
Oltre mille gli adv a Roma (nove i pullman in partenza da ogni zona d’Italia e circa 600 quelli che hanno optato tra treno e macchina), sostenuti da Fto, in piazza con il suo presidente Luca Patanè (a capo anche di Confturismo), il direttore nazionale Gabriele Milani e il consigliere Antonella Ferrari, tra l’altro alla direzione della rete agenzie di Gattinoni Mondo di Vacanze.
«Basta con la paura: non si può fare turismo con i distanziamenti. Cambiamo queste regole o rischiamo di chiudere tutti – dichiara Patanè – Nel decreto Rilancio che la Camera sta analizzando ci deve essere spazio per aggiungere risorse per il turismo subito. Inoltre serve un nuovo provvedimento che si focalizzi esclusivamente sul nostro settore, con una prospettiva più ampia e maggiori fondi, provenienti anche dai finanziamenti europei».
Grossa preoccupazione anche per Ernesto Mazzi di Fiavet Lazio: «Le hanno i dipendenti, i titolari, il momento è questo. C’è tutta una serie di richieste che vanno dall’aumento degli investimenti a fondo perduto fino a tutto quello che è necessario per sostenere un’impresa che è totalmente ferma. Ci potrebbero essere anche aiuti, poi, che per lo Stato potrebbero essere a costo zero se si facesse chiarezza su quello che sarà il percorso per la riapertura dei viaggi d’istruzione, tema molto interessante che peraltro è riguarda il primo comparto a essersi fermato».
«Siamo qui come agenti di viaggi, gente che ama il proprio lavoro e il turismo. Siamo qui a trasmettere la nostra vicinanza ai colleghi», dichiarano Luca Caraffini e Dante Colitta di Geo Travel Network (QUI IL VIDEO).
In prima linea anche Assoviaggi e Aidit, con Astoi che ha offerto il suo supporto via social. Presente Fiavet Lazio, al contrario di Fiavet Nazionale, che ha giustificato la sua assenza con un videomessaggio della presidente Ivana Jelinic.
Qui la diretta della manifestazione a cura de L’Agenzia di Viaggi Magazine, che propone contributi video e informazioni live su tutti i suoi canali social:
]]>«Nel decreto maggio non ci saranno solo interventi legati al credito, ma anche misure di aiuto consistente alle imprese e quindi sotto forma di fondo perduto, come è stato richiesto e messo in evidenza. Inoltre, in questi giorni, siamo a lavoro per definire una road map per comunicare quando e come il turismo potrà ripartire». Lo conferma Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Mibact, ospite dell’incontro online organizzato da Fto e moderato dal suo direttore nazionale Gabriele Milani, che ha visto i vertici dell’associazione, rappresentati dal presidente Luca Patanè e dai vice Franco Gattinoni e Stefano Dall’Ara, compiere un ulteriore pressing sul governo, ribadendo le richieste del Manifesto per il Turismo Italiano e «la necessità di celerità e la chiarezza di visione come elementi fondamentali per la sopravvivenza delle imprese».
]]>«Nel decreto maggio non ci saranno solo interventi legati al credito, ma anche misure di aiuto consistente alle imprese e quindi sotto forma di fondo perduto, come è stato richiesto e messo in evidenza. Inoltre, in questi giorni, siamo a lavoro per definire una road map per comunicare quando e come il turismo potrà ripartire». Lo conferma Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario al Mibact, ospite dell’incontro online organizzato da Fto e moderato dal suo direttore nazionale Gabriele Milani, che ha visto i vertici dell’associazione, rappresentati dal presidente Luca Patanè e dai vice Franco Gattinoni e Stefano Dall’Ara, compiere un ulteriore pressing sul governo, ribadendo le richieste del Manifesto per il Turismo Italiano e «la necessità di celerità e la chiarezza di visione come elementi fondamentali per la sopravvivenza delle imprese».
Bonaccorsi mette subito le mani avanti: «I tempi della nostra amministrazione sono infinitamente diversi rispetto ad altri Paesi. Questo è innegabile ed è parte di un sistema su cui mi auguro si intervenga, soprattutto in questa fase, perché va semplificato. Quanto al prossimo decreto, si tratta di una manovra che si aggirerà sui 55 miliardi di euro e stiamo assolutamente tenendo conto delle sollecitazioni che ci sono giunte, così come abbiamo fatto per i voucher: l’obiettivo è sicuramente quello di mirare a provvedimenti che servano alle imprese e ai lavoratori nel concreto».
In parallelo, «da qui al 18 maggio siamo di fronte a un arco di tempo in cui si dovrà capire che cosa succede dal punto di vista della diffusione del contagio e non è un fattore che possiamo sottovalutare – spiega Lorenza Bonaccorsi – Oggi non sono in grado di dare una data perché abbiamo bisogno di questi giorni per capire come si sviluppa la fase 2 di convivenza con il virus, ma l’intenzione è quella di fare il modo di dare il via alla ripartenza il prima possibile e far trascorrere le vacanze nei prossimi mesi a tutti gli italiani. Abbiamo fatto già un incontro con il Comitato tecnico scientifico a cui abbiamo presentato tutti i documenti e i protocolli inviati dalle associazioni categoria per categoria e si sono impegnati, a stretto giro, di richiamarci per definire insieme il piano di azione giusto contemperando la sicurezza con la serenità che richiede un soggiorno».
Ciò che auspica il sottosegretario al Mibact, però, è una minore frammentazione della rappresentanza del settore, oltre che un più fluido rapporto con le Regioni: «Non è semplice coordinarsi con le autonomie regionali, ma stiamo cercando di trovare un punto d’incontro il più lineare possibile. Inoltre sto cercando di comporre il tavolo di crisi (così come stabilito dal cura Italia) con lo scopo di riuscire a costruire un organismo operativo dando la possibilità di rappresentanza a tutti ma smaltendo le presenze, facendolo non troppo assembleare».
Infine, riguardo al bonus vacanze e al sostegno alla domanda, Bonaccorsi sostiene la volontà di «costruire una misura efficace e rapida, perché deve essere fruibile e fruita nei prossimi mesi. Un provvedimento, questo, che possa essere utilizzato sia dai clienti che come credito d’imposta dalle imprese. La platea? Quella dei redditi medio-bassi».
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