Classe 1947, nato a Castellammare di Stabia e titolare di uno studio legale con sede a Milano, Discepolo è considerato un fedelissimo del vicepremier, essendo già stato consulente del ministro per altre procedure di amministrazione straordinaria.
Continue reading Discepolo è il nuovo commissario Alitalia at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Classe 1947, nato a Castellammare di Stabia e titolare di uno studio legale con sede a Milano, Discepolo è considerato un fedelissimo del vicepremier, essendo già stato consulente del ministro per altre procedure di amministrazione straordinaria.
Dal tessile alla chimica, Discepolo è attualmente consigliere di amministrazione di numerose società come la holding quotata Immsi, Manucor, Gruppo attivo nella produzione di prodotti chimici derivati dal petrolio, la banca Credito di Romagna, con il benestare della Banca d’Italia. Tra gli incarichi assegnati dal Mise, quello a commissario straordinario di Meraklon e Meraklon Yarn, società attive nel settore della chimica, mentre nel campo del turismo gli sono stati affidate i casi di Livingston e Valtur.
«L’avvocato Daniele Discepolo è un professionista con grande esperienza nel settore delle procedure concorsuali e del risanamento aziendale», si legge in una nota dello stesso Mise. Come promesso da Di Maio («il nuovo commissario di Alitalia arriverà in tempi brevi», aveva detto pochi giorni fa) la nomina è arrivata a stretto giro, «alla luce della delicatissima fase della procedura di cessione dei complessi aziendali della società».
La prossima tappa è adesso fissata per mercoledì 12 dicembre quando le organizzazioni sindacali incontreranno Di Maio in merito alla vicenda che coinvolge la compagnia aerea.
Nel frattempo, alla presentazione della scuola di volo Alitalia a Fiumicino, il commissario Stefano Paleari (che affiancherà Discepolo con il terzo collega Enrico Laghi) ha annunciato che la compagnia chiuderà il 2018 con un fatturato «abbondantemente superiore ai 3 miliardi di euro». Un obiettivo posto sei mesi fa che «tra ventiquattro giorni sarà sicuramente raggiunto».
]]>Un segnale in questo senso era arrivato già nei giorni scorsi dal segretario della Cgil Susanna Camusso, che a più riprese ha chiesto la convocazione di un tavolo permanente con il governo sul dossier Alitalia. Il vettore, aveva aggiunto settimana scorsa la sindacalista, ha «dimostrato di poter avere una compagnia nazionale. Rispetto alla scelta di avere un partner industriale il governo aveva promesso un tavolo permanente di cui però non abbiamo visto traccia. Abbiamo però, l’impressione che il governo sta abbandonando i temi dopo aver promesso delle soluzioni».
Intanto, riporta sempre il quotidiano di Confindustria, il rimborso dei 900 milioni (più interessi) del prestito potrebbe slittare di un paio di mesi arrivando alla fine di gennaio, dando così il tempo a Fs di completare la predisposizione del nuovo piano di integrazione aereo-treno, che è alla base dell’offerta vincolante presentata lo scorso 31 ottobre. Nelle prossime ore poi, dovrebbe finalmente essere nominato anche il commissario – che andrà ad affiancarsi a Stefano Paleari ed Enrico Laghi – chiamato a sostituire Luigi Gubitosi, approdato al vertice di Tim dopo l’uscita da Alitalia il 18 novembre scorso.
Sul fronte dei risultati operativi, il 2018 si sta chiudendo con quelli che dal palco del Biz Travel Forum, il chief business officer del vettore Fabio Lazzerini ha definito i migliori degli ultimi tempi. «Siamo ancora commissariati, ma quest’anno faremo 200 milioni di ricavi in più». Il motivo? «Abbiamo lavorato facendo girare meglio gli aerei a disposizione, cercando di spostare l’asse di Alitalia e di ribilanciare il traffico tra leisure e corporate», aveva aggiunto evidenziando come la compagnia abbia ottenuto «nel terzo trimestre un microscopico utile».
Nonostante i miglioramenti e lo «straordinario lavoro svolto nel periodo del commissariamento» (le parole sono di Susanna Camusso), per Alitalia l’anno dovrebbe però chiudersi con una pesante perdita. A dirlo è l’esperto di aviazione Andrea Giuricin, i cui dati elaborati per l’Istituto Bruno Leoni, parlano già per i primi nove mesi del 2018 di una perdita di 313 milioni di euro, ai quali si potrebbero sommare almeno altri 140 milioni dell’ultimo quarter.
]]>La notizia, rilanciata dal corriere.it, prevederebbe l’impiego di circa 1,5 miliardi di euro, a cui si dovrebbero aggiungere altri 500 milioni (più meno la metà del prestito ponte comprensivo di interessi, ndr) da convertire in capitale della compagnia.
]]>La notizia, rilanciata dal corriere.it, prevederebbe l’impiego di circa 1,5 miliardi di euro, a cui si dovrebbero aggiungere altri 500 milioni (più meno la metà del prestito ponte comprensivo di interessi, ndr) da convertire in capitale della compagnia.
Per quanto riguarda invece il partner industriale, la scelta sarebbe caduta su una cordata composta sia da Delta Air Lines sia da easyJet, mentre sarebbero della partita anche uno-due investitori finanziari, “probabilmente fondi che starebbero vagliando l’operazione ingolositi dai possibili ritorni di un vettore che rimarrebbe nell’alleanza SkyTeam e usufruirebbe del network di rotte a lungo raggio dell’americana Delta”, sostiene il quotidiano. Ci sarebbe già stato addirittura un incontro tra gli emissari di Delta, quelli di Ferrovie, i rappresentanti di easyJet e gli esponenti di alcuni fondi Usa (ma non Cerberus che in una prima fase aveva manifestato il proprio interesse per l’ex-vettore di bandiera, ndr).
Sul fronte della newco, se gli ultimi rumors danno Fs con una quota iniziale del 100% – con i vertici di Ferrovie dello Stato che hanno preso in mano il dossier e che nei prossimi mesi condurranno il negoziato con gli altri possibili soci coadiuvati dagli advisor industriali (Mc Kinsey, Oliver Wyman e Kpmg) e finanziari (Mediobanca) – i problemi di fronte alla società guidata da Battisti sarebbero di non poco conto.
NODO ANTITRUST. In primo luogo, infatti, il manager vorrebbe avere il via libera da parte dei sindacati a un piano che, per volontà del governo, dovrebbe evitare esuberi. Altro punto caldo, quello dell’Antitrust. Dato per scontato il sì a livello europeo, l’organismo garante della concorrenza italiano potrebbe invece «chiedere delle compensazioni alla concorrenza che si perderebbe tra treno ed aereo sulle tratte domestiche, integrando Alitalia e Trenitalia sotto il cappello Fs che comporterebbe risparmi operativi di circa 1 miliardo».
Sullo sfondo poi, rimane sempre la questione del prestito ponte, che Fs vorrebbe fosse convertito dalla Commissione Ue almeno per metà in equity. Difficile che ciò accada, si legge sempre su corriere.it, perché ciò configurerebbe, almeno in una prima fase, il ministero del Tesoro come azionista diretto della compagnia.
AMMINISTRATORE DELEGATO CERCASI. In un secondo tempo, poi, lo stesso dicastero sarebbe obbligato a vendere la partecipazione a uno o più investitori istituzionali tricolori. Ciò che invece è sicuro, è che l’esecutivo M5S-Lega — che starebbe per presentare un emendamento alla legge di Bilancio per prorogare la scadenza del prestito — vuole mantenere il 51% della newco, una condizione questa difficile da accettare per l’accoppiata composta da Delta ed easyJet.
Tutta da stabilire, infine, la questione del futuro amministratore delegato, dopo che l’addio di Luigi Gubitosi passato a Tim ha fatto venire meno colui che, in molti, davano come papabile ad della futura Alitalia.
]]>Continue reading Alitalia, lettera di addio di Gubitosi at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«Come sapete Ferrovie dello Stato ha presentato un’offerta per rilevare gli asset aziendali. Sono favorevolmente impressionato dall’entusiasmo e dalla professionalità della dirigenza e del team che sta lavorando sul progetto», ha scritto Gubitosi a proposito della proposta di Fs sottolineando come a distanza di 18 mesi dall’inizio della sua «straordinaria avventura», Alitalia abbia invertito il trend negativo.
«Il 2 maggio 2017 le prospettive di Alitalia erano molto negative, con prenotazioni in caduta libera e forecast finanziari che lasciavano presagire un autunno inverno molto difficile e, soprattutto, la fiducia di passeggeri e tour operator era al minimo». Adesso, invece, «la società ha ripreso quota, la winter è stata superata brillantemente e questo inverno non costituirà più un problema».
«Alitalia – scrive ancora l’ex commissario – continua a crescere, a novembre a doppia cifra, le performance operative ci vedono tra i leader a livello mondiale ed è in corso un processo di continuo miglioramento su tutti gli aspetti del business. A gennaio arriveranno tre A321 Neo che segneranno l’inizio del processo di modernizzazione della flotta».
Un trend, quello sottolineato da Gubitosi, confermato ieri a un convegno organizzato da Boeing e Sea, anche da Quang Ngo Dinh, vp marketing di Alitalia. «Se guardiamo all’ultimo anno, il fatturato è cresciuto stabilmente, dal 6 al 7,5% in tutti i quarti. E ultimo quarto sarà il migliore dell’anno. Sul fronte dei passeggeri, la crescita è stata sotto all’1%, ma con un importante cambio verso il lungo raggio. Il tutto a flotta invariata».
Intanto, in attesa della nomina di un sostituto per Gubitosi (per legge, i commissari devono essere tre), i sindacati sono tornati a chiedere al ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, di far ripartire il tavolo di confronto, dopo l’incontro che si era svolto il 12 ottobre scorso. una richiesta analoga viene indirizzata anche ai vertici delle Ferrovie dello Stato, ora impegnati a predisporre il nuovo piano industriale.
]]>Continue reading Alitalia guarda avanti mentre Gubitosi passa a Tim at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Più di una, a questo punto, le strade che si aprono per continuare a condurre il processo di vendita della compagnia, con il dossier che ormai è passato saldamente nella mani del Mise (dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e del suo titolare Luigi Di Maio. «Anche con Gubitosi ad di Tim, l’obiettivo è quello di rilanciare Alitalia. Siamo in una fase molto positiva, sono molto ottimista», ha detto un paio di giorni fa l’esponente dei Cinque Stelle, che ha ormai ricevuto la relazione conclusiva sulle offerte arrivate lo scorso 31 ottobre.
Unica condizione, visto che la legge dice che i commissari siano tre oppure uno solo, è che che Gubitosi venga sostituito (anche se alcuni dicono che il manager potrebbe anche affiancare le due cariche). In attesa di capire quali saranno le decisioni del governo su questo vicenda – in teoria potrebbe anche essere nominata una terna nuova di zecca – in un incontro con le sigle sindacali svoltosi lo scorso venerdì, lo stesso Gubitosi insieme all’altro commissario Stefano Paleari, hanno fornito alcune indicazioni sull’andamento della compagnia.
TRE NUOVI AEROMOBILI. «Nei primi dodici giorni di novembre – si legge in una nota Uiltrasporti – i passeggeri aumentano del 6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e i ricavi salgono dell’11%, anche se nel complesso Alitalia continua comunque ad operare in perdita». In arrivo anche, dicono sempre i commissari, tre Airbus A321neo per sostituire tre vecchi A321, oltre possibili investimenti sul lungo raggio, con il rafforzamento della rotta verso Seul e il lancio di Nairobi.
Sullo sfondo rimane però, la posizione di Fs, al momento l’investitore indispensabile per il futuro della nuova Alitalia. Se la proroga della restituzione del prestito ponte – si parla di altre tre mesi – avrebbe proprio la finalità di per dare più tempo alle Ferrovie dello Stato per organizzare l’operazione di salvataggio attraverso il coinvolgimento di un partner industriale straniero (negli ultimi tempi, oltre a EasyJet e Delta, parrebbe tornata in pista anche Lufthansa), la questione per la società guidata da Gianfranco Battisti è come rendere profittevole il matrimonio con Alitalia.
IL PIANO DI FS. L’obiettivo, ribadito più volte, è il rilancio del trasporto regionale e il consolidamento del business dell’alta velocità. Di conseguenza, via alle sovrapposizioni sul corto raggio eliminando i costi legati al leasing di alcune tipologie di aeromobili, e sviluppo della rete veloce, a partire dai due hub intercontinentali di Roma Fiumicino e Milano Malpensa.
Sul fronte finanziario, anche se una cifra ufficiale non è mai stata comunicata, gli addetti ai lavori stimano che per risollevare l’ex-vettore di bandiera bisognerebbe mettere sul piatto circa 2 miliardi di euro (compresi i 900 milioni di euro di prestito statale più gli interessi). Al momento però, per Fs l’impegno di cui si parla non supererebbe i 150 milioni di euro.
]]>Secondo le prime indiscrezioni, le due aziende si sarebbero concentrate sulle modalità dell’operazione.
]]>Secondo le prime indiscrezioni, le due aziende si sarebbero concentrate sulle modalità dell’operazione. Fs, che ha già avuto accesso alla data room, avrebbe scelto come advisor Mediobanca conferendogli il compito di scandagliare tutti gli elementi finanziari e industriali a disposizione per poter arrivare alla formulazione di un’offerta vincolante entro i tempi fissati dalla procedura.
Si tratterà, molto probabilmente, di una corsa contro il tempo visto che il termine ultimo per presentare le offerte è il 31 ottobre prossimo. L’obiettivo, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, sarebbe quello di partire con un’integrazione dei servizi offerti dalle due società, con il conferimento di alcuni asset da parte di Ferrovie dello Stato.
L’operazione di vendita della compagnia aerea dovrebbe avvenire in due fasi. Prima dovrebbe essere varato un aumento di capitale da parte dello Stato (attraverso il ministero dell’Economia e Finanze o la stessa Fs); in un secondo momento si definirebbe il partner privato (in pole position risultano China Eastern, easyJet o Delta Air Lines, ndr).
In ogni caso, Fs dovrebbe ricevere in prima battuta l’indirizzo strategico da parte del suo azionista (il ministro del Tesoro, Giovanni Tria) per procedere in via ufficiale alla presentazione dell’offerta. A questo punto si attende solo un chiarimento tra lo stesso Tria e il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio; entrambi protagonisti la scorsa settimana di un accesa polemica sul futuro di Alitalia.
]]>«Ottimizzando gli aerei si aprirà la rotta a lungo raggio», ha detto Gubitosi manifestando però anche la propria preoccupazione per il crescente costo del carburante, un problema però che dovrà affrontare la nuova dirigenza chiamata ad occuparsi dell’ex-vettore di bandiera.
Continue reading Alitalia, in primavera torna la Roma-Washington at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«Ottimizzando gli aerei si aprirà la rotta a lungo raggio», ha detto Gubitosi manifestando però anche la propria preoccupazione per il crescente costo del carburante, un problema però che dovrà affrontare la nuova dirigenza chiamata ad occuparsi dell’ex-vettore di bandiera.
Gubitosi ha poi aggiunto che sul personale Alitalia, oltre all’annuncio della scuola di volo che riparte da primo novembre, «si sta anche creando una forte domanda di meccanici specializzati, tanto che nel 2019 forse Alitalia allargherà la sua scuola anche a meccanici specializzati».
In attesa di capire cosa uscirà dall’incontro fissato per il prossimo venerdì al Ministero dello Sviluppo, quando il governo dovrebbe essere più chiaro sugli sviluppi futuri del vettore, sulla vicenda Alitalia si è espresso nuovamente anche Luigi Di Maio.
«Non abbiamo interesse a fare uno spezzatino nè a svenderla a una compagnia che si vuole fregare le rotte ma non rilanciarla – ha detto il ministro a Radio Anch’io – volgiamo evitare che Alitalia diventi la vacca da mungere o il bancomat della politica». Per questo, ha proseguito il vicepremier, serve «un bravo manager e un management in grado di rilanciarla».
]]>Entro il 31 ottobre, infatti, il governo dovrà concludere il processo di vendita del vettore, anche se al momento l’unica opzione in campo sembrerebbe essere quella di una cordata nazionale che includerebbe anche Ferrovie dello Stato.
]]>Entro il 31 ottobre, infatti, il governo dovrà concludere il processo di vendita del vettore, anche se al momento l’unica opzione in campo sembrerebbe essere quella di una cordata nazionale che includerebbe anche Ferrovie dello Stato.
Ma tornando ai conti, il commissario Stefano Paleari ha spiegato che si prevede un Ebitda di 87 milioni contro i 68 dello stesso anno. «Togliendo ammortamenti e costi finanziari dovremmo chiudere con 2 milioni di utile netto», ha confermato Paleari sottolineando come in cassa ci siano ancora 770 milioni di euro e aggiungendo che al momento la compagnia aerea dispone di una flotta di 18 aeromobili di cui 41 di proprietà e 77 in leasing.
Sulla questione della vendita, infine, si smarcano anche gli stessi commissari. Gubitosi, sollecitato dai parlamentari ad aggiornare sullo stato delle offerte, ha risposto lapidariamente: «Ci sono alcuni temi che riguardano il governo e su quello delle offerte dovete interloquire con loro. È anche una questione di riservatezza».
Gli ha fatto eco il commissario Enrico Laghi che ha aggiunto come «si sta lavorando affinché, ove si manifestassero soggetti interessati, si possa metterli in condizione nei tempi più rapidi possibili di manifestare nel concreto il loro interesse».
]]>A organizzare l’incontro, sarebbe stato il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Armando Siri, che ha convocato allo stesso tavolo anche il sottosegretario al Mise, Michele Geraci, e il capo di gabinetto, Vito Cozzoli.
Continue reading Alitalia e il paracadute statale Cdp-Fs at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>A organizzare l’incontro, sarebbe stato il sottosegretario alle Infrastrutture e trasporti, Armando Siri, che ha convocato allo stesso tavolo anche il sottosegretario al Mise, Michele Geraci, e il capo di gabinetto, Vito Cozzoli. Al vertice, secondo quanto riporta Il Messaggero, Luigi Gubitosi e gli altri commissari dovrebbero presentare con un dossier predisposto da Rothschild che illustri gli ultimi conti della compagnia.
Tra le soluzioni all’orizzonte per dare un futuro all’ex compagnia di bandiera, ci sarebbe l’ipotesi di intervento nell’azionariato del vettore di Ferrovie dello Stato, con a fianco una delle società facenti capo a Cassa Depositi e Prestiti. Tra queste, l’attenzione sarebbe puntata su QuattroR, una sgr (società di gestione del risparmio) che gestisce un fondo di 711 milioni di euro, dove Cdp si trova in veste di sottoscrittore insieme a soggetti come Inail, Inarcassa e Cassa Forense.
La sgr ha per oggetto «la promozione e la realizzazione di operazioni di ristrutturazione, sostegno, equilibrio e consolidamento della struttura finanziaria e patrimoniale di imprese o gruppi di imprese con sede in Italia che, nonostante temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, siano caratterizzate da adeguate prospettive industriali e di mercato, ma necessitino di ridefinizione della struttura finanziaria o di adeguata patrimonializzazione o comunque di interventi di ristrutturazione».
La scadenza del 31 ottobre 2018 – data fissata per la vendita del vettore – però si avvicina, e come ha ribadito Gubitosi pochi gironi fa, «è auspicabile rispettare i tempi per completare il rilancio». A giugno, secondo quanto dichiarato dal commissario, i ricavi da traffico passeggeri sono aumentati del 10,6%, mentre nel secondo trimestre l’Ebitda, l’anno scorso negativo per circa 100 milioni, sarà vicino al pareggio.
]]>La compagnia ha registrato a giugno ricavi in aumento del 10,6% rispetto alo stesso mese del 2017. Una crescita a doppia cifra trainata sia dai collegamenti nazionali che da quelli internazionali e intercontinentali. Complessivamente, dopo l’incremento del 6,4% registrato nei primi tre mesi del 2018, nel secondo trimestre di quest’anno i ricavi di Alitalia da traffico passeggeri sono cresciuti del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
]]>La compagnia ha registrato a giugno ricavi in aumento del 10,6% rispetto alo stesso mese del 2017. Una crescita a doppia cifra trainata sia dai collegamenti nazionali che da quelli internazionali e intercontinentali. Complessivamente, dopo l’incremento del 6,4% registrato nei primi tre mesi del 2018, nel secondo trimestre di quest’anno i ricavi di Alitalia da traffico passeggeri sono cresciuti del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Positivi i risultati anche sul numero dei passeggeri: nel mese di giugno, infatti, Alitalia ha trasportato 2.020.402 viaggiatori con una crescita del 1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’aumento è stato determinato, in particolare, dalla crescita a doppia cifra del lungo raggio che, con 265.086 passeggeri trasportati, ha registrato un incremento dell’11,4%. Crescono anche i ricavi legati al settore cargo, aumentati a giugno 2018 dell’11,8% e del 9,1% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto agli stessi tre mesi del 2017.
Sul fronte operativo, nel periodo gennaio-giugno 2018 Alitalia si è confermata la compagnia più puntuale in Europa e la quarta più puntuale al mondo con l’85,1% dei voli atterrati in orario. I dati relativi al primo semestre dell’anno sono stati raccolti e analizzati da FlightStats, società indipendente Usa.
Volano intanto i risultati del nuovo Alitalia shuttle Milano-Londra. La “navetta” lanciata a inizio aprile e dedicata principalmente al traffico business ha registrato nel trimestre aprile-giugno 2018 un incremento dei passeggeri del 25,9% e ricavi in crescita dell’11,8%. Con 16 voli andata e ritorno, l’Alitalia Shuttle collega il city airport di Milano all’aeroporto di Londra City (12 voli andata e ritorno) e a quello di Londra Heathrow (4 voli andata e ritorno), offrendo alla clientela business che viaggia fra le due capitali finanziarie un prodotto
multifrequenza con servizi dedicati, con orari comodi e funzionali ai passeggeri business e servizi a terra che consentano di velocizzare le operazioni di check in e di imbarco.
Prosegue la promozione per i soci MilleMiglia che volano con l’Alitalia Shuttle: fino al 31 ottobre i soci che acquistano biglietti per volare due tratte (o multipli di due) tra Milano Linate e London City (e viceversa) riceveranno un bonus di 750 miglia a tratta per viaggi in classe business e di 250 miglia a tratta per viaggi in economy. Queste miglia aggiuntive si sommano a quelle normalmente previste per questa rotta.
Alitalia ha anche deciso di estendere il prodotto Alitalia Shuttle ad altre rotte, privilegiando le tratte nazionali e internazionali con maggiori frequenze giornaliere, ampi volumi di traffico e una clientela prevalentemente business. Sono ancora da rivelare, però, quali saranno le rotte coinvolte.
]]>
La scadenza del 31 ottobre – data fissata per la vendita del vettore – però si avvicina, e come ribadisce Gubitosi «è auspicabile rispettare i tempi per completare il rilancio». Una risalita di carattere economico che c’è e inizia a intravedersi nei numeri: «Un anno fa eravamo la cenerentola d’Europa, a giugno siamo al +10,6% di ricavi da traffico passeggeri. Nel secondo trimestre l’Ebitda, l’anno scorso negativo per circa 100 milioni, sarà vicino al pareggio e l’aumento dei ricavi da traffico, trimestre dopo trimestre, conferma che siamo sulla strada giusta. Ma per mettere la compagnia in sicurezza vanno fatti interventi strutturali, soprattutto in un contesto di elevati prezzi del petrolio», aggiunge il commisario.
E l’appello continua a essere uno su tutti: «Il governo deve fare presto. Al 30 giugno il prestito ponte era a quota 763 milioni, più 103 milioni depositati presso Iata. La somma è praticamente intatta, ma andiamo verso l’autunno e aumenterà l’utilizzo. Bisogna prendere una decisione».
]]>In un valzer di slogan “Vivere all’italiana” e “Un paese per viaggiatori” il Mibact, il ministero per gli Affari esteri (Mae), Alitalia ed Enit si sono presentati a Roma come un team compatto. Una sorta di “battaglione Italia”, ben schierato a La Lanterna di Fuksas mentre poco più in là, a Palazzo Chigi, dove andava in scena l’ultimo Consiglio dei ministri, nulla è cambiato per la delega al turismo, che non è stata ancora assegnata come promesso al ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio.
]]>In un valzer di slogan “Vivere all’italiana” e “Un paese per viaggiatori” il Mibact, il ministero per gli Affari esteri (Mae), Alitalia ed Enit si sono presentati a Roma come un team compatto. Una sorta di “battaglione Italia”, ben schierato a La Lanterna di Fuksas mentre poco più in là, a Palazzo Chigi, dove andava in scena l’ultimo Consiglio dei ministri, nulla è cambiato per la delega al turismo, che non è stata ancora assegnata come promesso al ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio. Un gioco di squadra, che per ora lo vede escluso, e che si focalizza su 10 mercati esteri a forte potenzialità di crescita nei flussi incoming: Brasile, Cina, Stati Uniti, Canada, Giappone, India, Sudafrica, Cile, Argentina e Messico.
In una serata all’insegna del bel canto e dei reading di Iaia Forte dei brani sull’Italia di Hemingway e Neruda, è stata illustrata una nuova strategia congiunta, dove ogni istituzione farà la sua parte. «L’Enit, insieme a Ice, ambasciate, Camere di commercio, Mae e Mibact, sarà capofila di 65 eventi già programmati in tutto il mondo, in buona parte evocativi dell’Anno del food», ha sottolineato Evelina Christillin, presidente dell’Agenzia di promozione turistica, la cui carica scadrà il prossimo ottobre.
Alitalia, dal canto suo, promette di presidiare i mercati turistici con un aumento dell’offerta aerea specialmente sul lungo raggio per intercettare i flussi d’oltreoceano. «Un segmento questo – come ha sottolineato il commissario straordinario Luigi Gubitosi – che anche a giugno sta facendo registrare incrementi nelle vendite vicini al +9% (a maggio era +7,6%) con il segmento intercontinentale che sta crescendo a doppia cifra (+13%). Mai come in quest’ultimo periodo Alitalia può vantare una forte componente di passeggeri stranieri, con uno share maggiore della media di altri vettori europei».
Gubitosi ha ricordato anche che la compagnia «sta lavorando per far diventare il nostro Paese un vero e proprio hub e punto di transito da dove gestire crescenti flussi di traffico, sia verso destinazioni domestiche, che europee. Un’attività che intendiamo sviluppare al fianco dei tour operator esteri, che sono i nostri partner di riferimento e che possono risultare determinanti per far crescere, tanto la compagnia, quanto il traffico turistico verso l’Italia. Non a caso stiamo sviluppando un presidio online che permetterà di vendere biglietti aerei Alitalia legati a “occasioni di viaggio”, come la programmazione di spettacoli lirici o dei circuiti golfistici».
Siamo, dunque, di fronte a un impegnativo banco di prova di quella strategia ispirata alla logica, spesso decantata e quasi mai applicata, del “fare sistema“, coinvolgendo tanti attori dell’eccellenza italiana e cogliendo ogni possibile opportunità di visita nel nostro paese.
Al termine della serata è stato proiettato un video promozionale di 45 secondi ispirato all’anno del food che è, insieme al vino, uno dei piatti forti del nostro incoming. Un comparto che, come ha ribadito il sottosegretario Mae Manlio Di Stefano, «ha generato 59 milioni di arrivi nel 2017, con una spesa dei viaggiatori esteri di 39 miliardi di euro pari a un +2% rispetto al 2016».
]]>Il nuove esecutivo, dunque, avrebbe intenzione di modificare la composizione del collegio dei commissari di Alitalia, senza tuttavia che siano arrivate conferme ufficiali dal vettore.
]]>Il nuove esecutivo, dunque, avrebbe intenzione di modificare la composizione del collegio dei commissari di Alitalia, senza tuttavia che siano arrivate conferme ufficiali dal vettore. Qualora si decidessero modifiche, la posizione più debole sarebbe quella di Enrico Laghi, anche commissario dell’Ilva e con altri incarichi societari.
Intanto, mentre il decreto Alitalia non ha visto nessuna modifica in Commissione speciale alla Camera, la prossima settimana è attesso il passaggio dell’atto normativo a Montecitorio: si attendono però le mosse del nuovo Governo in relazione alla possibile cessione della compagnia.
Proprio poche settimane fa, Ugo Arrigo si era espresso senza mezzi termini sulla gestione affidata alla triade Gubitosi, Laghi e Paleari, citando una famosa affermazione di Winston Churchill per definirla «un rebus avvolto in un mistero all’interno di un enigma».
E, ancora: «Novecento milioni di euro di prestito ponte ma poche idee su come uscire dall’impasse della crisi e pochissima trasparenza nella procedura in corso. Questa è la sintesi di un anno di gestione commissariale a indirizzo governativo dell’azienda», ha scritto Arrigo in una nota predisposta nell’ambito degli studi sul trasporto aereo condotti al Centro Studi Cesisp dell’Università Bicocca.
]]>«È un ulteriore segnale di come vogliamo presidiare al meglio il mercato – ha detto Gubitosi – proseguendo nell’opera di rilancio del vettore che si distingue ancora una volta per puntualità (primo in Europa per il quarto mese consecutivo) e per efficienza nei servizi di assistenza al passeggero.
]]>«È un ulteriore segnale di come vogliamo presidiare al meglio il mercato – ha detto Gubitosi – proseguendo nell’opera di rilancio del vettore che si distingue ancora una volta per puntualità (primo in Europa per il quarto mese consecutivo) e per efficienza nei servizi di assistenza al passeggero. Stiamo procedendo di mese in mese con incrementi importanti soprattutto sul lungo raggio, dove registriamo nei primi cinque mesi dell’anno un aumento del 7% nel movimento passeggeri. Ma il cammino è lungo e faticoso. Nel dettaglio, i ricavi da traffico passeggeri sono comunque aumentati del 7,6% rispetto a maggio 2017 e lo scorso mese ne abbiamo trasportati oltre 1,9 milioni, con una crescita del 4%. Anche le prenotazioni dell’estate stanno dando buoni risultati».
Dopo aver ricordato che il 15 giugno saranno presentate a Milano le nuove divise del personale disegnate da Alberta Ferretti, Gubitosi ha poi spiegato che con lo spostamento di gran parte dei voli Alitalia nella nuova struttura, era opportuno l’allestimento di uno spazio più prossimo all’area di imbarco per migliorare il servizio ai passeggeri e rendere più efficienti le operazioni di imbarco. Una lounge che fosse all’altezza delle aspettative di una clientela, italiana e internazionale, sempre più attenta ed esigente.
L’accesso gratuito a Casa Alitalia, come nelle altre lounge della compagnia, è riservato ai soci dei club Alitalia Freccia Alata Plus, Freccia Alata, SkyTeam Elite Plus, ai possessori di biglietto Alitalia di Magnifica o di Business Class di medio raggio e ai titolari di carta American Express Platino che volano con Alitalia. L’ingresso è comunque possibile per tutti i passeggeri con l’acquisto di un singolo ingresso via web, Customer Center, nelle agenzie di viaggi e nelle biglietterie aeroportuali.
Gli arredi di Casa Alitalia sono caratterizzati dal classico italian style: sobri, ma eleganti. E al tempo stesso familiari.
]]>«Alitalia, data per morta, sta meglio e continuerà a migliorare in vista della stagione estiva – ha detto Gubitosi – e in maggio è di nuovo prima per puntualità. Con questo trend chiuderemo il primo semestre con soddisfacenti livelli di crescita, e forse anche il secondo semestre dell’anno. »
«Certo – ha proseguito – dobbiamo decidere se la compagnia aerea, così com’è, serve al Paese, come la Rai nell’ottica del servizio pubblico. Il fatto che il vettore sia puntuale vuol dire che funziona bene, sia a terra che in volo, con lo sforzo organizzativo di tutto lo staff. E siamo sempre più proiettati nel miglioramento del servizio al passeggero. L’11 giugno inaugureremo la nuova lounge a Fiumicino, Casa Alitalia, che è l’inizio di una nuova crescita, che proseguirà con New York; e interverremo in altre aree dei servizi a bordo, a partire dal catering, ottimizzando anche l’interattività con il passeggero e si arriverò al punto da poter prenotare e ordinare il proprio menù a bordo. Stiamo cambiando anche la strategia di fidelizzazione e, dal prossimo gennaio, riporteremo in casa il programma MilleMiglia»
Gubitosi ha poi concluso avvertendo che tutta l’Italia dei trasporti è di fronte a scelte strategiche, che dovranno tener conto dell’ambiente. Nel caso del trasporto aereo in particolare – e quindi anche per Alitalia – sarà essenziale fare scelte sulla flotta, perché non si può stare sul mercato senza compiere certi investimenti e far fronte a una concorrenza che si evolve con macchine moderne. Proprio con l’Enac, poi, l’Alitalia sta studiando tempi e modalità per far scomparire del tutto la carte d’imbarco, agevolando la procedure con trasmissione del documento di bordo via mobile o via Ipad.
]]>L’ex compagnia di bandiera, infatti, avrebbe diritto fino al 2026 a ricomprarsi gli slot presso l’aeroporto londinese che aveva venduto a Etihad nel quadro degli accordi che portarono il vettore di Abu Dhabi al 49% di Alitalia.
]]>L’ex compagnia di bandiera, infatti, avrebbe diritto fino al 2026 a ricomprarsi gli slot presso l’aeroporto londinese che aveva venduto a Etihad nel quadro degli accordi che portarono il vettore di Abu Dhabi al 49% di Alitalia.
«Alitalia ha diritto di riprendersi gli slot in qualunque momento allo stesso prezzo per 10 anni a partire da luglio 2016, data in cui sono stati ceduti al vettore emiratino», ha detto il commissario in Senato. Sempre Gubitosi ha precisato che i commissari non hanno ancora fatto valere la opzione sul riacquisto per non consumare cassa.
Secondo Il Sole 24 ore, infatti, le cinque coppie di slot a Heathrow sono state vendute per 60 milioni di euro e Alitalia potrebbe ricomprarli in qualsiasi momento. Ma se alcuni analisti hanno sempre parlato di slot svenduti, una perizia effettuato su incarico dei commissari avrebbe stabilito che il loro valore è pari a quello di cessione (che poi sarebbe anche quello di un eventuale riacquisto).
In soccorso a questa ipotesi, è arrivata la spinta della stessa Commissione che ha approvato un ordine del giorno (non vincolante) al decreto legge ora al vaglio del Senato che chiede ad Alitalia di ricomprare gli slot al più presto. Decreto legge che, dopo la relazione del senatore Mario Turco (M5S) sarà votato in Aula tra mercoledì e giovedì.
]]>Tra gli emendamenti approvati c’è l’obbligo per i commissari straordinari capitanati da Luigi Gubitosi di compiere una relazione mensile al Parlamento sulla situazione economico-finanziaria dell’ex compagnia di bandiera (compresi investimenti, manutenzione e forze lavorative impiegate), la richiesta di modificare i termini della vendita di Alitalia evitando lo spezzatino e obbligando i possibili acquirenti a presentare un offerta per l’intera compagnia aerea.
]]>Tra gli emendamenti approvati c’è l’obbligo per i commissari straordinari capitanati da Luigi Gubitosi di compiere una relazione mensile al Parlamento sulla situazione economico-finanziaria dell’ex compagnia di bandiera (compresi investimenti, manutenzione e forze lavorative impiegate), la richiesta di modificare i termini della vendita di Alitalia evitando lo spezzatino e obbligando i possibili acquirenti a presentare un offerta per l’intera compagnia aerea.
Inoltre, è presente la necessità di operare maggiore trasparenza sui compensi dei commissari e sui componenti del comitato di sorveglianza, oltre che sulle nomine e le selezioni pubbliche per i consulenti. Approvato anche un ordine del giorno che prevede la partecipazione dello Stato con il 25% delle azioni della futura Alitalia. Unico emendamento non approvato è quello che stabilisce la costruzione del terzo aeroporto laziale, ovvero il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino. Ce ne parla in esclusiva il senatore Mario Turco (M5S), relatore del decreto legge 297, appena uscito da Palazzo Madama al termine dei lavori.
Senatore, qual è il quadro degli emendamenti approvati?
«C’è una forte richiesta di maggiore trasparenza amministrativa ed economica da parte dei commissari al Parlamento sull’operato dell’attuale Alitalia in amministrazione straordinaria, sia a tutela degli asset, sia del prestito ponte. La Commissione ha sancito l’obbligo di relazionare entro 60 giorni dall’approvazione del decreto con cadenza mensile».
Quali sono i punti su cui i commissari dovranno rendicontare?
«Innanzitutto il Parlamento ha bisogno di un documento di sintesi che affronti l’analisi sugli aerei ottenuti in leasing e quelli per cui sono scaduti i contratti, sulle forniture di carburante, i contratti esterni, la situazione dei crediti, i contenziosi in essere e la consistenza dei livelli occupazionali».
È stato approvato un ordine del giorno sull’ingresso dello Stato nel capitale di Alitalia…
«Sì, è vero. L’ordine del giorno a firma Vasco Errani-Loredana De Petris (Liberi e Uguali) stabilisce che lo Stato italiano, direttamente o tramite sue società controllate, entri nel capitale dell’azienda per una quota minima del 25%. Ma è bene precisarlo: si tratta solo di un indirizzo politico».
È questo il futuro di Alitalia?
«È troppo presto per dirlo, dipenderà dal nuovo governo che sta per nascere. Quel che è certo è che Alitalia ha bisogno di investimenti importanti per rimodulare la flotta puntando sul lungo raggio. Servono almeno 2-3 miliardi di euro. C’è anche un emendamento che chiede di obbligare a vendere la compagnia in toto, come lotto unico, evitando lo spezzatino».
Ma i possibili compratori, Lufthansa in primis, chiedono innanzitutto tagli al personale…
«I costi dei lavoratori non sono un problema, anzi. Secondo la relazione presentata dai commissari a febbraio scorso questi sono in linea con quelli delle compagnie concorrenti. I problemi di Alitalia risiedono nelle passate gestioni aziendali che hanno dato una struttura finanziaria troppo orientata al breve termine. Sono state fatte scelte sbagliate sul piano economico con effettivi negativi: su tutti il fatto che un terzo dei debiti – circa 3 miliardi – siano stati dirottati verso strumenti finanziari quando invece la società aveva un gran bisogno di liquidità. Un forte indebitamento a breve termine ha predisposto troppi oneri finanziari e anche i contratti per le assicurazioni sul carburante sono stati sbagliati. Un altro errore è stato puntare sulle rotte a corto raggio».
Quindi rinnovate la fiducia ai commissari?
«C’è grande stima per il loro lavoro, anche perché hanno migliorato i conti e reso la compagnia più efficiente. Ma non è ancora abbastanza. Per questo gli emendamenti approvati tendono a una maggiore sinergia tra Parlamento, commissari e Mise con relazioni più aggiornate e tempestive sulla situazione e i conti economici di Alitalia. Non vuole essere un modo per vigilare sull’operato di Gubitosi, Laghi e Paleari, ma una iniziativa per costruire un percorso condiviso. Il Parlamento va a elargire denaro e distribuisce finanziamenti, è bene che venga maggiormente coinvolto nell’amministrazione straordinaria».
Nessuna precisazione è stata fornita su tempi e modalità per la vendita: «Non è possibile rispondere a domande di questo tipo perché le trattative sono riservate», ha commentato laconico Gubitosi, snocciolando i dati del primo trimestre 2018 con ricavi a 597 milioni di euro (+4%) e perdite ridotte a -117 milioni di euro rispetto ai 228 milioni di fine anno.
]]>Nessuna precisazione è stata fornita su tempi e modalità per la vendita: «Non è possibile rispondere a domande di questo tipo perché le trattative sono riservate», ha commentato laconico Gubitosi, snocciolando i dati del primo trimestre 2018 con ricavi a 597 milioni di euro (+4%) e perdite ridotte a -117 milioni di euro rispetto ai 228 milioni di fine anno.
In cassa rimangono 769 milioni di euro. La cura commissariale ha dimezzato il rosso di Alitalia, ma le spese continuano a essere superiori agli incassi. Quindi bisogna schiacciare il piede sull’acceleratore, come ha esplicitamente dichiarato Gubitosi: «Qualunque cosa vorrà fare il nuovo governo, che lo faccia presto».
In un rapido confronto tra i periodi maggio-dicembre del 2016 e del 2017, i ricavi hanno sostanzialmente tenuto superando i 2,1 miliardi. I tre commissari hanno confermato che la strategia commerciale punta quasi tutto sul lungo raggio, dove peraltro i risultati si sono visti proprio in questi primi tre mesi con un +8,8% tra gennaio e marzo nei biglietti venduti.
Altra scontata considerazione dei tre commissari ha riguardato l’attuale fase di stallo, in quanto l’assenza di un esecutivo protrae i tempi per la cessione anche se, indiscrezioni che giungono dai sindacati piloti e assistenti, danno per certo che il nuovo governo punterà a nazionalizzare la compagnia, magari azzardando una nuova cordata patriottica, ma gli analisti dubitano che con l’attuale congiuntura economica ci siano privati dalle spalle grandi in grado di assumere un impegno così oneroso.
Intanto su Alitalia pende la spada di Damocle dell’Unione europea che ha già acceso i fari sul prestito-ponte di 900 milioni di euro e solo la mancanza di un nuovo governo ha scoraggiato i funzionari di Bruxelles dal pressing sulla vicenda. Ma prima o poi il nodo del prestito in odore di aiuto di Stato giungerà al pettine e per il duo Salvini-Di Maio, se si arriverà a un esecutivo condiviso, saranno giorni molto pesanti.
]]>Continue reading Partita a tre per Alitalia: rispunta Wizz Air at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>La discesa in campo di easyJet è confermata da una nota in inglese della compagnia stessa: “Abbiamo presentato, insieme a un consorzio, una manifestazione di interesse rivisitata per un’Alitalia ristrutturata. Un passo coerente con la strategia sul mercato italiano”, scrive la low cost britannica (con licenza di operatore aereo anche in Svizzera e Austria), precisando che “i contenuti della proposta restano riservati” e che “in questa non c’è alcuna certezza che la transazione vada avanti”.
Alitalia sì, ma solo dopo la ristrutturazione, dunque. Quello di easyJet è lo stesso ritornello più volte ripetuto da Lufthansa e dal suo amministratore delegato Carsten Spohr, interessato a una NewAlitalia alleggerita di costi eccessivi. Ma non entra nel dettaglio della proposta neanche il Gruppo tedesco, in attesa dell’evolversi degli eventi.
Da parte sua, la low cost ungherese Wizz Air punterebbe invece solo al corto-medio raggio del vettore tricolore, settore “in perdita” secondo il Corriere della Sera.
Se nessuna delle tre offerte dovesse essere giudicata congrua dai commissari Luigi Gubitosi, Stefano Paleari ed Enrico Laghi, i tempi della vendita – come già detto – potrebbero essere prorogati a ottobre, con quel decreto del Mise che farebbe slittare di sei mesi la data fissata al 30 aprile per la scelta del migliore offerente. Un’ipotesi questa che appare tuttora la più probabile.
]]>La proroga verrebbe avvalorata anche dal fatto che siamo alla vigilia dell’alta stagione.
Continue reading Vendita Alitalia a fine settembre: ipotesi decreto at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>La proroga verrebbe avvalorata anche dal fatto che siamo alla vigilia dell’alta stagione. Quella summer durante che vedrebbe Alitalia migliorare le sue perfomance, anche grazie ai nuovi collegamenti internazionali, tra cui il diretto Roma-Johannesburg inaugurato domenica sera.
Di recente, alla Global Travel Partner Conference con i top operator internazionali, il commissario Luigi Gubitosi ha confermato un significativo incremento dei ricavi (+4%) dopo anni di negatività e il chief commercial officer Fabio Lazzerini, dopo aver evidenziato che negli ultimi tre mesi il vettore ha fatto segnare un +6,4% nelle prenotazioni, ha enfatizzato l’offensiva operativa con rotte internazionali ad alta potenzialità di traffico sia leisure che business, come i nuovi voli su Delhi, le Maldive per il Sudafrica e il futuro Roma-Mauritius.
In altre parole la mossa dell’attuale governo, in carica per l’ordinaria amministrazione, sarebbe quella di avere l’avallo delle forze politiche risultate vincenti alle recenti elezioni, per uno slittamento della vendita in autunno a condizioni ancor più favorevoli, perché con un’estate gestita al meglio verrebbero ottimizzati i numeri della compagnia.
Lo stretto riserbo manifestato in queste ore dal Mise potrebbe essere motivato proprio dalla volontà di sondare le intenzioni dei futuri protagonisti dell’esecutivo e avere da loro un “indiretto via libera” alla proroga entro cui procedere alla vendita. Da aggiungere che, stando alle dichiarazione pre-elettorali, sia i pentastellati che i leghisti sarebbero contrari a svendere il vettore, ipotizzando magari nuove cordate italiane.
Nel frattempo, i commissari hanno inviato ai sindacati la lettera che comunica l’avvio delle procedure per la nuova fase di cassa integrazione (prevista per maggio) che vede coinvolti 450 addetti, di cui 90 piloti-comandanti e 350 assistenti di volo con ulteriori tagli al personale di terra che coinvolgeranno almeno 1.200 dipendenti.
]]>
Continue reading La chimera della vendita di Alitalia at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Insomma, al di là degli acquirenti di cui si sa l’esistenza (Lufthansa, da una parte; Air France-Klm, Delta Air Lines, easyJet, sostenute dal fondo americano Cerberus, dall’altra), il risultato sembra già scritto. A decidere modi e tempi sarà il nuovo esecutivo, con un’ulteriore, inevitabile, slittamento dell’intera operazione. Anche perché, se anche i commissari riuscissero nell’impresa di individuare un acquirente con tutte le carte in regola, tra approvazione del Mise, trattativa in esclusiva con il suddetto compratore, nullaosta dell’Antitrust europeo, il vero e proprio perfezionamento della cessione non potrebbe che avvenire a ridosso della fine del 2018.
Tutto questo, ovviamente, senza fare i conti con la politica. E con l’ipotesi che, settimana dopo settimana, potrebbe diventare la più probabile: la nazionalizzazione (in tutto o in parte) del vettore, magari attraverso l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti. «Nel processo di ristrutturazione di Alitalia al momento Cdp non è coinvolta», ma «se un potenziale acquirente ci chiederà qualche sostegno siamo pronti a parlare a tutti», sottolineava nello scorso gennaio a Davos il presidente di Cdp, Claudio Costamagna. Che è intervenuto di nuovo sulla questione durante la presentazione dei risultati 2017 e l’andamento del piano industriale: «Se in Alitalia una delle due cordate avesse un piano industriale fattibile e soprattutto sostenibile valuteremmo se portarla nel nostro consiglio di amministrazione o meno». Insomma, Cdp sarebbe disponibile a entrare nella partita Alitalia, ma soltanto dopo che sarà concluso il processo di vendita, e soprattutto con una partecipazione «assolutamente di minoranza» e a fronte di«un piano industriale fattibile». Sempre che naturalmente i vertici della Cassa Depositi e Prestiti, nominati dal passato governo, non rientrino in quel cambio di poltrone che il prossimo esecutivo dovrà rinnovare entro la fine di maggio.
Una soluzione, quella di un ritorno di un partner statale, che avrebbe comunque il grosso pregio di mettere d’accordo un po’ tutti: a cominciare dai sindacati – «i buoni risultati che la gestione commissariale sta ottenendo sono la dimostrazione che l’intervento dello Stato, contrariamente a quanto spesso affermato, non è necessariamente un male per le aziende di interesse strategico per il Paese», ha detto pochi giorni fa il coordinatore nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito – e proseguendo con i due principali attori della nuova scena politica, Lega e Movimento 5 Stelle. «Alitalia non va svenduta alle multinazionali o alle società straniere, ma va valorizzata come compagnia di bandiera», diceva in campagna elettorale il segretario della Lega, Matteo Salvini. Fiancheggiato, su questo punto, dal leader dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, che a fine dicembre scriveva sul blog del Movimento: «Alitalia non va salvata ma rilanciata. Non è ammissibile che un Paese come il nostro, a forte vocazione turistica, non abbia una propria compagnia di bandiera».
Risultato: tra qualche settimana, il clima favorevole all’entrata in campo di qualche soggetto pubblico potrebbe essere diventato maggioritario. Anche perché, ipotizzare che un governo appena insediato si possa fare carico di qualche migliaio di licenziamenti (da 2mila a 6mila esuberi, sono queste le cifre girate in questi mesi che andrebbero messe in conto se Alitalia dovesse finire nelle mani di un’altro vettore), appare davvero un’ipotesi fantascientifica. A meno che, naturalmente, Bruxelles non decida di mettere pesantemente le mani sull’intera questione. Esattamente ciò che spera Lufthansa, come ha ribadito solo poche settimane fa il ceo del Gruppo tedesco Carsten Spohr: «La nostra posizione non è cambiata. Sono certo che la Commissione europea aumenterà la pressione perché ci sia una soluzione. Non c’è più molto tempo per la ristrutturazione. Il nostro interesse non è sfumato. Ma ci deve essere una ristrutturazione».
]]>Continue reading Il tesoretto turismo sotto la lente di Cernobbio at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>La ricerca mette in luce come l’accoglienza abbia infatti contribuito, tra il 2007 e il 2017, al saldo della bilancia commerciale per il 60% con 128 miliardi di euro su un totale di 216 miliardi di euro. E al centro-sud è di gran lunga prevalente con poco meno di 18 miliardi di euro nel 2017. Nell’ultimo decennio il turismo è cresciuto di circa 3 miliardi e mezzo di euro (+6,8%). In aumento anche il flusso dall’estero, 60 milioni nel 2017 (+5,2%), un +40% di arrivi e +30% di presenze tra il 2007 e il 2017. Alla voce export, il comparto rappresenta un “tesoretto” da 362 miliardi di euro, battendo alimentare, abbigliamento e arredamento.
Insomma, il nuovo governo dovrà certamente tenere in forte considerazione questa leva economica e di occupazione (261mila occupati in più tra il 2008 e il 2017, circa +20%), creare politiche a sostegno delle infrastrutture e della promozione. Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei territori di Intesa Sanpaolo, definisce questi concetti nell’area del “Turismo 4.0” su cui bisogna puntare: «Per una rivoluzione 4.0 del settore occorre migliorare le infrastrutture ricettive e la qualità del servizio. Nel 2017 Intesa Sanpaolo ha erogato oltre 1 miliardo di euro al turismo, per poi superare i 350 milioni di euro nei primi due mesi del 2018».
Sul tema degli investimenti infrastrutturali Luigi Gubitosi, commissario straordinario Alitalia, auspica provvedimenti a livello statale per il completamento dell’alta velocità ferriviaria – sulla tratta adriatica – e il rinnovamento della rete regionale: «In un’ottica di integrazione tra treno e aereo per una mobilità sempre più integrata e complementare». E rispondendo a chi gli chiede lo stato di salute di Alitalia, Gubitosi non si scompone: «La stagione è positiva, le prenotazioni sono buone e in crescita rispetto allo scorso anno, sia per ricavi che per numero di passeggeri. La compagnia si conferma tra le più puntuali d’Europa e tanto è stato fatto per l’ammodernamento degli scali di Milano e Roma, oggi meno congestionati e più efficienti». Sul fronte dei collegamenti, dopo l’annuncio del volo su Mauritius dal prossimo ottobre, in settimana Alitalia avvierà anche la rotta perenne Johannesburg.
E se le bocche restano cucite sul prossimo futuro del vettore, Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio e del Gruppo Uvet, esprime i suoi desiderata: «Senza una compagnia di bandiera, l’Italia rischia solo di essere una comprimaria. Vorrei che Alitalia restasse in parte italiana, magari con l’ingresso di un operatore straniero e forte». Patanè si augura una compagnia risanata e competitiva sui mercati con un ruolo propulsivo del sistema turistico. E conclude ricordando il ruolo che potrebbero assumere Cassa depositi e prestiti e altri istituti a sostegno di un’Alitalia tricolore.
]]>«Dopo un turbolento 2017 siamo tornati a crescere – ha detto in apertura dei lavori il commissario straordinario Luigi Gubitosi – Abbiamo cambiato buona parte del management e grazie anche alla fiducia degli operatori italiani ed esteri siamo ancora in pista e vogliamo fare la nostra parte. I segnali ci sono: per la prima volta dopo sei anni, abbiamo registrato un incremento dei ricavi del +4% e siamo diventati la migliore compagnia aerea per puntualità (91%), un plus di grande valore anche commerciale per fidelizzare il traffico d’affari. Ciò significa che rispettiamo il passeggero businessman che deve poter contare su orari sicuri e alta flessibilità tariffaria. Inoltre offriamo un hub come Roma Fiumicino che è tra i meno caotici in Europa e oggi tra i più riqualificati a livello internazionale».
Un appassionato endorsement per il vettore nazionale subito condiviso da Fabio Lazzerini, chief commercial officer, che ha esordito con la frase a effetto: «Noi rifiutiamo di perdere e progettiamo il futuro, controllando i costi e aumentando il business. Lo stiamo facendo con passione, ascoltando gli operatori partner e lavorando sul servizio – dalla prenotazione alla gestione del reclamo – e sull’offerta. I primi risultati ci danno ragione: negli ultimi tre mesi abbiamo segnato un +6,4% nelle prenotazioni e un +10% nel valore medio con buone perfomance soprattutto sul lungo raggio. Vorrei ricordare che a giugno 2017 Alitalia segnava un -65% nelle prenotazioni».
Proprio sul long haul e sul segmento leisure, Alitalia sta concentrando la gran parte degli investimenti operativi, «con la riapertura di rotte importanti come Delhi, dove mancavamo da 8 anni, e prossimamente Johannesburg. Abbiamo poi raccolto un enorme successo con i voli sulle Maldive, a cui si aggiungerà dal prossimo 28 ottobre il collegamento su Mauritius, confermando la nostra attenzione su tutto l’Oceano Indiano, mercato premium per l’outgoing italiano».
E per la stagione estiva Alitalia fa rotta sulle isole della Grecia, sulle Baleari (Formentera e Ibiza) e su Cipro, con una missione incoming sostenuta dal nuovo sito web Destination Italy con il quale Lazzerini ha dichiarato di voler «intercettare nuove fasce di mercato estero per i voli Alitalia».
Sempre in questa ottica Lazzerini ha enfatizzato alla platea di operatori stranieri l’operazione StopOver su Roma Fiumicino, con l’offerta fino a 3 notti nella Capitale per i suoi passeggeri intercontinentali, alla quale si aggiunge l’offerta dell’Italy & Europe Pass, un voucher che permette ai passeggeri Alitalia di visitare anche altre capitali europee. A completare le novità di prodotto lo shuttle Milano-London City con 6 voli al giorno ai quali si aggiungono i due voli su Heathrow e la riconferma delle Light Fares molto apprezzate dal trade.
Altri investimenti sono, infine, previsti e in parte già preannunciati per le nuove divise del vettore affidate alla creatività made in italy della nota stilista Alberta Ferretti e la nuova lounge al Terminal E, fiore all’occhiello dell’aeroporto di Fiumicino. A questo proposito Fausto Palombelli, direttore marketing e sviluppo aviation di Aeroporti di Roma, ha ribadito che «Alitalia per noi è il partner di riferimento con il 40% di share nelle attività aeroportuali e il 55% nel volume dei transiti. Crescere insieme significa lavorare bene per la destinazione Italia».
Una Alitalia, dunque, che intende tornare ad alta quota rinnovando attenzione e ascolto al trade italiano (tra gli altri alla convention erano presenti i vertici di Veratour e Mappamondo) e internazionale, se è vero come ha evidenziato nel suo intervento alla convention Douglas Quinby, senior vice president di PhocusWright, che «l’era dell’online sta terminando e il futuro appartiene ai servizi personalizzati e digitalizzati, tenendo presente che il travel mobile e le app stanno rivoluzionando il modo di approcciare ai tanti servizi a disposizione dei viaggiatori. Oggi un ospite d’albergo può chiamare un taxi o mandare abiti in lavanderia utilizzando il suo smartphone senza bisogno del concierge e risparmiando tempo e denaro».
]]>«La procedura stabilita con il ministero che ci supervisiona e con il Comitato di sorveglianza parla di un 30 aprile come una data entro cui completare la procedura di individuazione dell’offerta più interessante per Alitalia – ha confermato Gubitosi al conduttore Massimo Giannini – Quindi noi cercheremo per quella data di identificare il soggetto o i soggetti più interessanti e, per quanto le elezioni possano essere percepite come un traguardo, in realtà noi non siamo influenzati nel senso che stiamo continuando la nostra attività regolarmente anche incontrando i soggetti interessati».
Continue reading Vendita Alitalia, una soluzione entro il 30 aprile at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«La procedura stabilita con il ministero che ci supervisiona e con il Comitato di sorveglianza parla di un 30 aprile come una data entro cui completare la procedura di individuazione dell’offerta più interessante per Alitalia – ha confermato Gubitosi al conduttore Massimo Giannini – Quindi noi cercheremo per quella data di identificare il soggetto o i soggetti più interessanti e, per quanto le elezioni possano essere percepite come un traguardo, in realtà noi non siamo influenzati nel senso che stiamo continuando la nostra attività regolarmente anche incontrando i soggetti interessati».
Secondo le ultime indiscrezioni restano in corsa per ora due soluzioni: Lufthansa con la sua offerta che prevede l’acquisto di una compagnia già ripulita da sprechi e debiti, e la maxi cordata Air France-Klm, Delta, Cerberus e easyJet che ha assunto dei contorni economici e gestionali tutti da definire. Più defilate, infine, sembrano le opzioni che coinvolgono una partecipazione di Cassa depositi e prestiti.
Dato per acquisito, quindi, il passaggio obbligato per le elezioni del 4 marzo, il programma successivo prevede una fitta rete di incontri per continuare a tessere la tela e trovare un acquirente degno del valore che governo e commissari stimano per l’ex compagnia di bandiera, evitando di far scomparire Alitalia dal panorama industriale.
Gubitosi, infatti, ha sottolineato come l’obiettivo al momento sia quello di «vendere l’aviation block cioè tutte le attività attuali, mentre l’handling potrebbe prendere una sua via separata». Sui conti, infine, arriva la precisazione del commissario: «I ricavi di Alitalia stanno accelerando nel primo trimestre dell’anno e in cassa ci sono circa 900 milioni di euro. Ma non è tutto risolto perché la compagnia perde ancora soldi».
Riguardo il capitolo sulle partnership con FS, Gubitosi ha chiarito l’attività puramente commerciale: «Con le Ferrovie stiamo studiando degli interessanti progetti di integrazione commerciale, nel senso che a noi farà piacere vendere sul nostro sito, e speriamo di raggiungere un accordo in questo senso, ma sono ottimista, un viaggio integrato. Cioè qualcuno che da New York vuole andare a Rieti, comprerà il biglietto New York-Roma e poi il proseguimento in treno».
]]>Appurata, dunque, la necessità di attendere un nuovo governo per procedere con le contrattazioni, non passa settimana in cui la notizia di una nuovo interessamento di un soggetto o di possibili cordate vengano puntualmente smentite. Ultima in ordine di tempo, Air France-Klm che ha nuovamente fatto sapere a Bloomberg di non essere interessata all’acquisto di Alitalia nemmeno nella formula quattro moschettieri (partnership con easyJet, Cerberus e Delta).
All’orizzonte, quindi, si staglia sempre più netta la figura dell’incombente Lufthansa – l’unico vettore che ha finora mostrato l’interesse più concreto per Alitalia – in alternativa a un ritorno di fiamma per una possibile “nazionalizzazione” capitanata dalla Cassa Depositi e Prestiti.
IL PUNTO SUI COLLEGAMENTI. Doveva partire il 28 marzo 2018 la nuova rotta Alitalia che da Roma avrebbe dovuto portare a Nairobi, in Kenya. Un collegamento che, a quanto pare, non decollerà. L’ex vettore di bandiera ha infatti deciso di cancellare la tratta ancor prima di inaugurarla, avvisando – così come riporta il Corriere della Sera – i viaggiatori che avevano acquistato i biglietti con un messaggio.
Il servizio tra l’aeroporto di Fiumicino e quello di Jomo Kenyatta prevedeva quattro frequenze settimanali, operate con gli Airbus A330. Ma Alitalia — in amministrazione straordinaria dallo scorso 2 maggio — ha deciso di tornare sui suoi passi perché la flotta di lungo raggio sembra essere non sufficiente a coprire i diversi collegamenti intercontinentali. E, in questi mesi, l’obiettivo principale dei tre commissari, Enrico Laghi, Luigi Gubitosi e Stefano Paleari, è quello di aumentare i ricavi presentando così conti migliori agli aspiranti nuovi proprietari, puntando sulle tratte che vanno bene, come la Roma-Delhi e la Milano-Tokyo, che dagli attuali cinque voli a settimana passerà a sette da aprile. Stessa ragione per cui, di recente, è stata cancellata la rotta per Pechino.
AGENZIE E OPERATORI. Intanto, però, continua l’operazione di confronto e supporto al trade. Dopo Astoi, ora Alitalia rafforza la collaborazione con Fiavet avviando un tavolo di lavoro congiunto con l’obiettivo di migliorare le relazioni fra la principale compagnia aerea italiana e gli operatori della filiera. Nei giorni scorsi Jacopo De Ria, presidente di Fiavet nazionale, e Fabio Maria Lazzerini, chief commercial officer di Alitalia, hanno dato vita al primo di una serie di confronti periodici in cui il vettore e la distribuzione mettono sul piatto proposte, problemi e obiettivi comuni.
Lazzerini ha sottolineato come Alitalia stia invertendo la tendenza negativa stimando una chiusura del 2017 con ricavi in crescita dell’1% che arriverebbero fino al 4-5%nei primi tre mesi del 2018. Gli altri punti di dibattito fra le parti sono stati le ultime novità introdotte dall’ex compagnia di bandiera: da Stopover Roma, il nuovo progetto di Alitalia per incentivare il turismo incoming nella Capitale, ai nuovi collegamenti diretti di lungo raggio da e per l’Italia (Sudafrica, India, Usa e Giappone).
«Abbiamo preso atto con piacere della ripresa dei ricavi da parte di Alitalia e di tutte le altre iniziative messe in atto per rafforzare la collaborazione con le adv – ha dichiarato il presidente di Fiavet, De Ria – Siamo al fianco di Alitalia nel suo percorso di rilancio perché il vettore è un asset fondamentale per il nostro settore e per il Paese intero».
«È stato un incontro molto positivo per noi perché il sostegno della Fiavet, oltre che farci molto piacere, è un elemento-chiave della strategia commerciale di Alitalia», ha dichiarato infine Fabio Maria Lazzerini.
]]>Continue reading Cordata anti-Lufthansa per prendersi Alitalia at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Stando a quanto riportato da La Repubblica, i quattro big avrebbero chiesto di fissare un incontro con i commissari per i prossimi giorni, probabilmente il 22 febbraio. Un nuovo scenario che va di pari passo con la notizia, trapelata nelle scorse ore, di un possibile ingresso in gara della Cassa Depositi e Prestiti, già impegnata nel turismo sul fronte alberghiero.
Una cosa, intanto, sembra essere certa, la fase di approfondimento che precede i negoziati in esclusiva si protrarrà oltre il 4 marzo, data delle elezioni. «In questo momento non ci sono le condizioni per chiudere l’operazione», ha dichiarato anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, a margine del convegno dell’Enav sul trasporto aereo.
«Abbiamo sempre detto che avremmo concluso quando avremmo avuto un’offerta all’altezza e prospettive di sviluppo. Le cose sono impostate in maniera molto seria, continuiamo a lavorare con un approccio che alla fine pagherà», ha aggiunto il responsabile del dicastero.
Sull’ipotesi della cordata a quattro, Delrio si è trincerato dietro un «no comment», pronunciato anche dal commissario straordinario di Alitalia, Stefano Paleari, che insieme ai colleghi Luigi Gubitosi ed Enrico Laghi dovrebbe incontrare nella giornata di lunedì 19 febbraio il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.
Nessun commento anche da parte di Air France-Klm, anche se appare confermato l’interesse del Gruppo franco-olandese, interessato a capire il futuro di Alitalia nell’ambito della joint venture transatlantica che comprende Delta e la stessa compagnia italiana. Sullo sfondo la necessità di contrastare le velleità di Lufthansa.
]]>Continue reading Alitalia, liquidità a 836 milioni e nodo Fiumicino at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Il commissario Enrico Laghi ha sottolineato: «Abbiamo garantito continuità aziendale ed efficientamento della struttura, intervenendo su tutte le aree. Abbiamo stabilizzato i ricavi attraverso una serie di iniziative: campagne pubblicitarie finanziate con la biglietteria, incontri con i principali tour operator, revisione del management, rivisitazione delle strategie di revenue management rotta per rotta con strategie di pricing, restyling del sito internet, una nuova edizione del programma MilleMiglia e lo sviluppo di Discover Italy piattaforma per lo sviluppo dell’incoming in Italia. Riguardo a network e flotta, presidiamo il mercato domestico con una presenza laddove l’alta velocità ferrroviaria non c’è, manteniamo le principali rotte internazionali, consolidiamo il lungo raggio più remunerativo aprendo nuovi collegamenti su Maldive e Nuova Delhi per questo inverno e Johannesburg e Nairobi per la prossima estate».
I tre commissari hanno poi precisato che verrà implementato del 9% l’utilizzo giornaliero dei 118 aeromobili della flotta, mentre sono stati rinegoziati i contratti sul prezzo del carburante ed è stata definita la rinegoziazione dei contratti di leasing per gli aeromobili. Infine, hanno ricordato, sono stati rivisti i capitoli di spesa con tutti i fornitori.
«Abbiamo razionalizzato la struttura organizzativa – ha aggiunto Stefano Paleari – riducendo da 15 a 9 unità operative e ridisegnando le posizioni manageriali passate da 64 a 46 dirigenti, per un risparmio di circa 8 milioni di euro. È stato poi avviato un processo di digitalizzazione dei processi aziendali con la fatturazione elettronica per tutti i fornitori) e forte innovazione anche sul mercato. Inoltre, stiamo rivedendo il contratto con Sabre e con Ibm».
Il coordinatore dei commissari, Luigi Gubitosi, ha confermato – come nella precedente audizione – che nel periodo giugno-ottobre i ricavi risultano superiori allo scorso anno (+1%), nonostante la discesa del dollaro, mentre per gennaio è prevista una crescita superiore all’1%, soprattutto sul lungo raggio che è la parte dove la compagnia sta andando meglio, in particolare su nord-sud America. Ma Gubitosi ha pure ripetuto che la parte più impegnativa arriva ora poiché i risultati si indeboliranno nel primo trimestre, come per tutti gli altri vettori, si tratta di mesi proverbialmente critici, mentre da fine marzo inizierà il periodo degli incassi per le prenotazioni estivi. Infine i tre commissari hanno anticipato di aver preparato una summer molto aggressiva in termini di utilizzo della flotta.
Polemico, infine, Gubitosi sul caso Fiumicino, «dove il sovraffollamento di vettori cinesi preclude ad Alitalia slot appetibili», al punto da considerare seriamente se valga la pena restare focalizzati su questo traffico, non potendo contare su orari competitivi.
]]>Continue reading Alitalia, spunta l’alleanza Cerberus-easyJet at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>L’obiettivo del fondo sarebbe dunque quello di costituire una holding, che sarebbe controllata dal gruppo di private equity, ma in cui entrerebbero anche lo Stato, attraverso la Cdp (Cassa depositi e prestiti) e i sindacati dei piloti e del personale di terra e di volo.
Tutto questo, mentre Alitalia ora può permettersi anche di non avere fretta – «abbiamo in cassa ancora 849,7 milioni di euro e chiuderemo il 2017 con un +1% nei ricavi», ha ricordato negli scorsi giorni in più occasioni Luigi Gubitosi – tanto che anche il ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda ha trovato modo di sottolineare come la proposta di Lufthansa «vada migliorata».C’è da segnalare, però, come Alitalia abbia comunque fatto registrare una perdita di 31,3 milioni di euro tra giugno e ottobre 2017, in un periodo definito “ricco” dall’industria aerea. Basta considerare che Ryanair nel periodo giugno-settembre 2017 ha fatto profitti per 896 milioni di euro. Anche riguardo l’Ebitda spaventa la differenza tra Alitalia (+74 milioni di euro) e Lufthansa (+2.004 milioni).
Sempre secondo quanto riporta il quotidiano economico, le trattative tra Cerberus e la compagnia inglese sono state già avviate nelle scorse settimane, mentre il prossimo appuntamento è fissato direttamente con i commissari straordinari di Alitalia martedì prossimo a Roma.
Alla riunione parteciperà personalmente il responsabile della divisione private equity del fondo. Solo poche settimane fa, lo stesso Gubitosi aveva visitato la sede di Cerberus a New York (garantendo l’indipendenza e la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo di Alitalia) e in quell’occasione i rappresentati del fondo avevano ribadito l’intenzione di avviare una partnership con lo Stato italiano e con altri rappresentanti a cominciare dai sindacati. La condizione è che venga garantito a Cerberus il controllo operativo della compagnia aerea.
]]>Riguardo alle azioni di remise in forme della compagnia, Paleari ha aggiunto: «Abbiamo lavorato fin dall’inizio su ricavi, network, flotta, struttura dei costi, information techonology, attività di handling, organizzazione dei processi e rapporti col personale. Complessivamente abbiamo trovato una azienda caratterizzata da una cospicua complessità organizzativa, con un clima molto deteriorato nei rapporti coi dipendenti. Per la prima volta dopo quattro annichiuderemo l’esercizio con il segno più. A tutto questo va aggiunto il massimo impegno per la ricostruzione di un’atmosfera positiva in azienda».
Riguardo ai competitor, il commissario ha sottolineato: «Il nostro corto e medio raggio ha sofferto la forte concorrenza delle low cost. Per questo abbiamo dovuto avviare un adeguato piano di pricing che sta cominciando a dare risultati. Impegnativa anche la sfida sull’intercontinentale: abbiamo registrato un traffico di 2,7 milioni di passeggeri intercontinentali, ma ci sono almeno 4 milioni di italiani che viaggiano con altri vettori su queste rotte. Ecco perché abbiamo cercato di intervenire sull’azienda per individuare un nuovo posizionamento sui vari segmenti».
Da parte sua, Luigi Gubitosi ha illustrato l’azione di recupero dei ricavi e contenimento dei costi: «Aprile e maggio sono stati mesi molto difficili per un brusco calo delle prenotazioni, per il calo della fiducia dei passeggeri che prenotano in anticipo e vogliono avere certezza che il vettore sia in grado di volare. Questi due mesi hanno danneggiato la pianificazione della stagione estiva. Abbiamo fatto molta comunicazione e, fortunatamente, l’estate è andata molto bene. In quest’ottica abbiamo rilanciato la Classe Magnifica, cercando di allargare il target medio-alto e aprire nuove rotte per aumentare la redditività. Tutto questo ha reso possibile una buona perfomance: con un minor numero di aeromobili abbiamo volato di più».
Adesso è la volta della digitalizzazione dell’azienda: «Da gennaio – ha aggiunto Gubitosi – sarà disponibile un sito web completamente rimodernato e una app al servizio del turismo italiano».
E sono buone le prospettive per la stagione estiva 2018: «Torneremo in Africa, a Johannesburg, e apriremo anche Nairobi. Tramite accordi con vettori locali, offriremo poi connessioni anche su altre destinazioni africane. Stiamo rivedendo anche i voli a medio raggio e ci aspettiamo un +9% di produttività in termini di ore volate. I costi sono essenzialmente legati al numero di ore volate, che è fondamentale per tutti i vettori. E sempre sul versante dei costi, sono stati rinegoziati quelli relativi al carburante, mentre sono stati rivisti anche i contratti con Sabre e Ibm».
Sul fronte del personale, Gubitosi ha ricordato che fino ad aprile 2018 ci saranno in tutto 1.600 dipendenti in cassa integrazione, di cui cento comandanti, 360 assistenti di volo, 1.030 personale di terra e altri 200 tecnici. «Riguardo all’organico interno – ha precisato – le divisioni sono state ridotte da 15 a nove. Siamo passati da 64 a 46 dirigenti, con 12 nuovi manager entrati a tempo determinato. Il tutto con un risparmio di 8 milioni di euro l’anno».
Tornando ai numeri, da giugno a ottobre i ricavi sono stati di 1,432 miliardi di euro, pari a un +1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Altra notizia positiva è che l’Ebitda è stato positivo per 73,9 milioni di euro, mentre il risultato netto mostra una perdita di 31 milioni, 20,9 milioni escludendo gli interessi sul prestito governativo.
«Ma devo placare gli entusiasmi – ha concluso Gubitosi – perché questi risultati arrivano nel periodo migliore per una compagnia. L’inverno non sarà così esaltante, verranno mesi freddi e bui per tutti. Per la cassa abbiamo disponibile quasi tutto il finanziamento pubblico e lo abbiamo ricostituito. Ci sono ancora a disposizione 845 milioni di euro e abbiamo depositato alla Iata per garanzia circa 118 milioni di euro in contanti a copertura delle nostre attività. Anche per il carburante siamo a posto almeno fino a marzo. Alitalia, negli ultimi dieci anni, non ha mai avuto così tanta liquidità».
Sul caso dell’assunzione di Fabio Lazzerini, sollevato da un deputato pentastellato, Gubitosi ha risposto in modo molto esplicito: «Sono felice che sia arrivato perché è un manager competente. Rispetto al suo compenso di 300mila euro l’anno, posso dire che guadagna meno del suo predecessore. Il fatto che abbia accettato di entrare in Alitalia lo considero un atto meritevole perché ha assunto l’incarico nonostante l’arco temporale sia ristretto. Per me non c’è alcun conflitto d’interesse. E se qualcuno ci dirà che tra Enit e Alitalia ci sono interessi contrastanti, valuteremo il da farsi».
In chiusura Guglielmo Epifani, presidente della Commissione delle Attività produttive della Camera, ha ricordando che però su Alitalia pende la scadenza della vendita finale: «Si evince lo sforzo di garantire ad Alitalia efficienza e dinamicità, alla luce di una trattativa che la compagnia ha già avviato con i suoi possibili acquirenti. Ma non può esserci un tempo infinito per il destino di Alitalia. Si dovrà decidere cosa fare anche per il bene del Paese. Rilevante lo sforzo dei commissari nel rivalutare anche il settore della manutenzione, ambito prezioso per il vettore rispetto ad altri competitor che non lo hanno. Auspico una nuova audizione a fine gennaio per capire a che punto si è giunti nell’iter di vendita».
]]>«L’offerta di Lufthansa, così come è, va migliorata – ha ribadito Calenda ai microfoni della trasmissione Circo Massimo – Su Alitalia quello che mi importa è che gli che italiani abbiano collegamenti più efficienti possibili e ci mettano meno soldi possibili».
Continue reading Alitalia, Calenda: «Lufthansa deve offrire di più» at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«L’offerta di Lufthansa, così come è, va migliorata – ha ribadito Calenda ai microfoni della trasmissione Circo Massimo – Su Alitalia quello che mi importa è che gli che italiani abbiano collegamenti più efficienti possibili e ci mettano meno soldi possibili».
Proprio ieri, infatti, Gubitosi aveva annunciato che l’ex compagnia di bandiera può contare su circa 850 milioni di euro in cassa ostentando una certa tranquillità e nessuna fretta per la vendita di Alitalia. «Dopo tre anni a segno negativo e nonostante tutti i problemi – aveva sottolineato il commissario – nel 2017 Alitalia chiuderà con una crescita dei ricavi dell’1%».
]]>«Rispetto agli anni precedenti si è subito notato un un aumento dei consumi interni, sia consumer che business, un dato che abbiamo iniziato a leggere verso novembre dell’anno scorso, e poi si è confermato nel corso dell’anno», ha proseguito il presidente di Uvet Luca Patanè. Tra i numeri più importanti citati, i 53,6 milioni di arrivi (+4,6% rispetto al primo semestre del 2016), più di 160 milioni di pernottamenti (+4,6%), l’aumento dei voli (+3%). «Mancano, però, le connessioni con i Paesi del futuro. L’Italia ha problemi di accessibilità, speriamo che la nuova compagnia di bandiera assecondi questo bisogno sia del turismo leisure che viene a lontano, sia delle aziende che internazionalizzano».
Eh sì, perché oltretutto l’Italia diventerà sempre più attrattiva per eventi e incentive, secondo Patanè. Intanto, in attesa di capire quali saranno i nuovi proprietari – «in lizza ci sono più di un paio di pretendenti. Stiamo trattando, ma non abbiamo fretta di chiudere, in cassa ci sono ancora oltre 849 milioni di euro», ha sottolineato il commissario Luigi Gubitosi – Alitalia chiuderà il 2017 con un piccolo segno più davanti ai ricavi (+1%) dovuto soprattutto al buon andamento del lungo raggio. «Da gennaio lanceremo la nuova release del sito di Alitalia, che con il tempo diventerà un vero e proprio portale del turismo in Italia, con spazio per l’ecommerce di treni, mostre e concerti», ha aggiunto.
]]>Continue reading Alitalia, Gubitosi: «Scavalcheremo il Golfo» at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Adesso, però, la rotta sembra cambiata, con l’obiettivo di arrivare a un +4% di ricavi nel 2018. «Sto agendo per rendere profittevole l’azienda nei prossimi anni, per questo stiamo puntando sul lungo raggio, perché l’Italia è un Paese sotto servito da questo punto di vista».
E detto dell’ottimo andamento del volo appena lanciato per le Maldive, del passaggio con la summer del Narita-Malpensa a sette frequenze settimanali e del ritorno in Sudafrica, arriva il momento della rivendicazione del lavoro svolto. «Stiamo aumentando la produttività, voleremo l’anno prossimo il 6% in più, tenuto conto anche del fatto che i nostri piloti sono quelli con maggiore esperienza in circolazione», aggiunge Gubitosi. Poche novità, invece, sul fronte della flotta, «dove sicuramente ci farebbero comodo altri aeromobili, anche se al momento siamo in linea con i nostri concorrenti dal punto di vista della loro modernità».
E infine porte chiuse sul ritorno a Malpensa, mentre per il futuro Gubitosi vede aprirsi delle possibilità importanti: «Le nuove tecnologie, con aeromobili più efficienti, porteranno a scavalcare il Golfo, e anche per le compagnie lì basate ci saranno dei problemi. E questo tutte siano integrate con i loro aeroporti di riferimento».
]]>Il manager, prima di approdare nel luglio 2013 alla guida del vettore emiratino in Italia dove tra le altre cose ha curato il lancio delle rotte Malpensa-New York Jfk e Bologna-Dubai, aveva iniziato la propria carriera professionale in Digital Equipment Italia, azienda mondiale del settore Ict, per poi approdare in Autodesk e in Neopost Italia.
]]>Il manager, prima di approdare nel luglio 2013 alla guida del vettore emiratino in Italia dove tra le altre cose ha curato il lancio delle rotte Malpensa-New York Jfk e Bologna-Dubai, aveva iniziato la propria carriera professionale in Digital Equipment Italia, azienda mondiale del settore Ict, per poi approdare in Autodesk e in Neopost Italia. Nell’industria del travel, il primo incarico risale al 2006, quando diventa amministratore delegato e direttore generale di Amadeus Italia, mentre l’ingresso nel consiglio di amministrazione della nuove Enit risale a un paio di anni fa.
Molte le sfide che neo-cco sarà chiamato ad affrontare nella sua nuova veste, dalla politica commerciale alle incognite che riguardano il futuro del vettore, ancora in attesa di un nuovo padrone, compagnie aerea o fondi di investimento che siano. Già adesso però, la sfida dei tre commissari è quella di far durare il più a lungo possibile i 600 milioni arrivati con il prestito ponte, dopo che a metà giugno Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari avevano dichiarato di avere 617,9 milioni di liquidità in cassa.
Per aumentare i ricavi, in particolare, tra gli obiettivi vi era quello di orientarsi «in prevalenza sul mercato domestico dal quale arrivano 13 milioni sui 22 milioni di passeggeri annui», prefigurando un potenziamento del lungo raggio che «presenta margini di crescita significativi ed ha un valore strategico per il Paese». Intanto, per sostituire temporaneamente Lazzerini, Emirates ha chiamato Thierry Aucoc, senior vice president commercial operations Europe & Russian Federation della compagnia, che ha assunto ad interim la carica di general manager Italia.
]]>Tradotto, significa che in assenza di un’offerta che di acquisto per tutte le attività del vettore, il bando offre la possibilità di scegliere tra le attività di trasporto aereo (inclusa la manutenzione) o le attività di gestione dei servizi di assistenza a terra di aerei e passeggeri.
Continue reading Due strade per Alitalia: arriva il nuovo bando at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Tradotto, significa che in assenza di un’offerta che di acquisto per tutte le attività del vettore, il bando offre la possibilità di scegliere tra le attività di trasporto aereo (inclusa la manutenzione) o le attività di gestione dei servizi di assistenza a terra di aerei e passeggeri.
Una strategia di vendita, quella decisa dai commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, emersa anche sulla base delle indicazioni raccolte durante la fase di presentazione di proposte non vincolanti, conclusasi lo scorso 21 luglio.
E a proposito di orientamento di governo e commissari, la vendita unitaria della compagnia resta l’opzione preferita: in caso di parità di condizioni, infatti, il bando prevede che siano considerate preferibili le offerte sul lotto unico.
Al momento, stando alle indiscrezioni, dei 33 potenziali pretendenti che inizialmente avevano depositato una generica manifestazione di interesse, ne sarebbero rimasti una decina: come riporta Il Corriere della Sera, si tratterebbe non solo di fondi come Elliot, Tpg, Indigo Capital e Cerberus, ma anche di vettori come Etihad, Ryanair, British, Delta in cordata con Air France-Klm, Lufthansa e easyJet.
Per quanto riguarda la tempistica, l’obiettivo dei commissari è di arrivare all’aggiudicazione verso ottobre-novembre del 2017 e al closing entro il mese successivo. Intanto, da lunedì 7 agosto e fino al 15 settembre, sarà possibile fare pervenire le manifestazioni di interesse, mentre dalla metà del prossimo mese decorre il periodo per depositare entro il 2 ottobre le offerte vincolanti. I commissari e il governo hanno previsto, poi, un ulteriore periodo di negoziazione fino al 5 novembre.
In attesa del closing però, il lavoro dei commissari non si ferma. Due gli obiettivi da raggiungere: elaborare il programma dell’amministrazione straordinaria (sarà pronto per ottobre), e procedere con la gestione operativa dell’azienda, che nei primi due mesi del 2017 ha perso 200 milioni di euro.
]]>E precisa: “La valutazione circa la compatibilità della nomina del professor Laghi è stata effettuata sulla base delle informazioni fornite dall’interessato in relazione alle cariche ricoperte nelle società Midco (presidente del consiglio di amministrazione) e Cai (consigliere indipendente), essendo Midco proprietaria del 51% del capitale sociale di Alitalia e Cai controllante al 100% di Midco”.
]]>E precisa: “La valutazione circa la compatibilità della nomina del professor Laghi è stata effettuata sulla base delle informazioni fornite dall’interessato in relazione alle cariche ricoperte nelle società Midco (presidente del consiglio di amministrazione) e Cai (consigliere indipendente), essendo Midco proprietaria del 51% del capitale sociale di Alitalia e Cai controllante al 100% di Midco”.
Il ministro, poi, aggiunge che “a fronte delle cariche suddette e in ragione delle specifiche funzioni svolte, Laghi non abbia esercitato alcuna ingerenza nelle attività di gestione della società Alitalia-Sai, tenuto conto che Midco non ha prerogative di carattere gestionale nella qualità di socio di maggioranza di Alitalia –non esercitando attività di direzione e coordinamento sulla medesima – e che gli eventuali indirizzi impartiti da Cai nell’esercizio del proprio potere di direzione e coordinamento su Midco non possono attenere alla gestione di Alitalia. A maggior ragione è da escludere qualsiasi profilo di incompatibilità con riferimento alla sua posizione nel collegio sindacale di Unicredit“.
CORSA A QUATTRO, COMPRESA RYANAIR. Nel frattempo, Ryanair (i cui vertici saranno giovedì a Roma per incontrare la stampa) ha annunciato ufficialmente di essere in corsa per Alitalia. La low cost irlandese è il secondo pretendente a dichiarare, dopo Etihad, di aver presentato un’offerta non vincolante entro il termine del 21 luglio, fissato dalla procedura di gara. «Abbiamo un interesse sincero per la sopravvivenza di Alitalia», ha detto il cfo di Ryanair Neil Sorahan presentando i risultati trimestrali della compagnia. «È importante – ha aggiunto – che l’attività di lungo raggio continui. Ryanair è pronta a offrire la sua collaborazione».
La prima a scoprire le carte era stata Etihad. Il Gruppo di Abu Dhabi, proprietario del 49% di Alitalia Sai, aveva fatto sapere di essere aperto a esaminare tutte le opzioni per “mantenere e rafforzare” i legami tra le due compagnie. Gli altri due vettori in corsa, stando alle informazioni trapelate, sarebbero Lufthansa e easyJet. In totale quattro proposte non vincolanti per l’acquisizione di Alitalia nel suo complesso, che fugherebbero i timori dello “spezzatino”.
I commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, con il supporto dell’advisor Rothschild, sono ora al lavoro per esaminare le proposte e predisporre l’indirizzo di programma dell’amministrazione straordinaria. Subito dopo il via libera del Mise, presumibilmente nei primi giorni di agosto, sarà pubblicato il bando di gara per la presentazione entro ottobre delle offerte vincolanti.
]]>Alfano ha presentato la nuova piattaforma durante il convegno “Italia, Paese per viaggiatori – Presentazione del Piano Strategico del Turismo 2017-2022”, dove è intervenuto anche il ministro del Turismo Dario Franceschini.
E proprio parlando dell’Italia, il numero uno della Farnesina ha sottolineato: «Anche se il rischio zero non esiste, il nostro è un Paese sicuro e solidale, il ché ha fortemente inciso sul turismo. L’Italia ha messo insieme solidarietà e sicurezza che altrove vengono considerate in agonistica competizione».
«Il turismo – sempre secondo Alfano – ha giocato un ruolo essenziale nella crescita del Pil. Ed è anche grazie all’industria dei viaggi che l’Italia è venuta fuori dalla più grande e lunga crisi economica che abbia mai avuto». Il turismo, ha ricordato il ministro, rappresenta il 12% del Pil e il 13% dell’occupazione e «se l’Italia non è una superpotenza militare, è di certo una superpotenza della bellezza».
Sul fronte dei visti, «il nostro Paese è all’avanguardia tra quelli dell’area Schengen – ha aggiunto il titolare della Farnesina – Ne sono stati concessi 2 milioni l’anno. Sono stati introdotti visti multipli di lunga durata che consentono più entrate. Un modo di potenziare l’industria cercando di andare oltre il turismo mordi e fuggi».
Un altro annuncio è arrivato dal commissario straordinario di Alitalia, Luigi Gubitosi: «A breve la compagnia lancerà il nuovo sito Discover Italy con informazioni e consigli su cosa visitare nel nostro Paese. Circuiti suggeriti per ogni tipologia di viaggiatore. Sul sito ci sarà, poi, un area dove prenotare e acquistare il biglietto aereo». E ha precisato: «Vogliamo cambiare le modalità di acquisto del prodotto aereo, agganciandoci al brand Italia che è fortissimo a livello internazionale. Collaboreranno con l’Enit e con le ambasciate per penetrate meglio sui mercati esteri e dialogare con t.o. e agenzie di quei Paesi».
Discover Italy, online entro poche settimane, sarà una piattaforma multilingue anche in cinese e indiano.
]]>Riguardo alla cassa integrazione, Gubitosi ha ribadito come questa sia una strada obbligata.
]]>Riguardo alla cassa integrazione, Gubitosi ha ribadito come questa sia una strada obbligata. Per salvare la compagnia, infatti, i commissari straordinari di Alitalia stanno cercando di ridurre tutti i costi «e questo purtroppo non ci permette di non fare la cig». Una presa di posizione che arriva all’indomani dell’incontro con i sindacati che si oppongono al ricorso alla cassa a zero ore per oltre 300 dipendenti.
«Dobbiamo attaccare tutti i costi», ha detto ancora il commissario. «La sicurezza – ha aggiunto – è l’unica cosa che non toccheremo mai. Se volo, preferisco sempre volare con Alitalia».
Nel frattempo, sono 33 le manifestazioni di interesse per Alitalia. «Nei prossimi giorni – ha ricordato Gubitosi – si aprirà la data room che prelude alla richiesta di indicazioni sulle intenzioni degli interessati e quindi alle offerte non vincolanti».
L’obiettivo, come ribadito dal commissario, «è la vendita in blocco. Cerchiamo un investitore interessato a investire in Alitalia nel suo complesso. Vorremmo qualcuno del settore con cui fare sinergie, ma guarderemo comunque a tutte le offerte senza pregiudizi».
]]>In questo modo, i passeggeri cinesi che volano con Alitalia hanno a disposizione un sito dedicato dove poter organizzare e acquistare i propri voli verso l’Italia, l’Europa e le numerose altre destinazioni servite dalla compagnia in tutto il mondo.
]]>In questo modo, i passeggeri cinesi che volano con Alitalia hanno a disposizione un sito dedicato dove poter organizzare e acquistare i propri voli verso l’Italia, l’Europa e le numerose altre destinazioni servite dalla compagnia in tutto il mondo. Dal giugno 2016, infatti, l’ex compagnia di bandiera opera un volo quadrisettimanale tra Pechino e Roma con un’offerta di 250 posti a volo.
Ulteriore mossa di Paleari, Gubitosi e Laghi è stata la presentazione dell’istanza di riconoscimento dell’amministrazione straordinaria anche negli Usa. In questo modo, Alitalia può ottenere la protezione del “chapter 15” nelgi States, che agevola i processi di ristrutturazione bloccando eventuali azioni legali e sequestro di beni da parte dei creditori. Una iniziativa, questa, volta a scongiurare il divieto di atterraggio negli aeroporti statunitensi (in particolare lo scalo nevralgico di New York Jfk) per mancati pagamenti.
Sempre in questi giorni è stato confermato l’incontro informativo di Alitalia con i sindacati fissato per il 15 giugno dove si dibatterà l’ipotesi di proroga dei contratti per i dipendenti del vettore.
Intanto il commissario, Luigi Gubitosi , ha aperto proprio oggi un canale di dialogo con tutti i dipendenti, con una email per fornire una serie di aggiornamenti sulla situazione del vettore. Innanzitutto la nota positiva riferita al fatturato del mese di maggio che si è chiuso a 250 milioni di euro contro i 240 milioni dello scorso anno. Poi ha ribadito che le prenotazioni, che dopo una prima brutta battuta d’arresto, hanno fatto segnare una costante ripresa.
Così specifica la lettera di Gubitosi:
“Per fortuna, il messaggio sembra essere passato e le prenotazioni, dopo aver subito una brusca caduta nella prima parte del mese, hanno ripreso a crescere. Abbiamo lanciato la Winter Season con nuove rotte e nuovi voli, (Maldive, Delhi, Los Angeles, San Paolo) per (ri)attrarre viaggiatori e tour operators”.
Altro passaggio-chiave riguarda il riferimento al management che presto subirà tagli a avvicendamenti, dopo la revisione dei contratti di fornitura. Confermata poi per luglio la messa a punto del piano industriale:
“Circa il 25% dei dirigenti è stato o sarà avvicendato entro il mese di giugno, in un’ottica di rafforzamento manageriale e discontinuità con il passato. Entro la fine di luglio sarà pronto il nuovo piano industriale su cui vi aggiorneremo”.
Intanto, secondo indiscrezioni, entro venerdì dovrebbe essere comunicato l’esito della lettura delle 32 manifestazioni d’interesse. «Vogliamo che l’azienda mantenga la sua unitarietà – cosi il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha commentato la situazione a margine di un convegno alla Sapienza – Delle 32 manifestazioni di interesse non tutte sono per l’intero gruppo Alitalia. Si tratta di manifestazioni per accedere ai dati aziendali” , ha detto ancora Delrio, “ci vorrà qualche mese per avere le offerte vincolanti».
]]>Continue reading Gubitosi alle adv: «Alitalia non vi tradirà» at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Si tratta del canale più importante per il vettore, oggi alla prese con l’ennesima turbolenza. Ma Gubitosi arriva a Marina di Ugento proprio per rassicurare: «Non abbiamo perso il volo. Anzi. Confermiamo tutta l’operatività di questa estate ma guardiamo anche all’inverno con la nuova tratta Roma-Maldive (dal 27 ottobre 2017 fino a Pasqua 2018), il ritorno della rotta per Nuova Delhi, utile anche a intercettare i numerosi turisti indiani che fanno sosta in Europa prima di andare negli Stati Uniti, e prolunghiamo per tutto l’anno anche il volo per Los Angeles. E stiamo guardando anche alla summer 2018 valutando nuove destinazioni come Bogotà e Johannesburg».
Ma la “cura” di Alitalia non si ferma qui. «Stiamo ristrutturando la parte dei costi e vogliamo rivoltare gli strumenti web. Verrà progettato un nuovo sito, intuitivo e semplice, ma anche ricco di contenuti sulle destinazioni servite dal nostro vettore, soprattutto quelle italiane. A breve partirà anche una nuova campagna pubblicitaria sulle Tv nazionali, realizzata a costo zero, sia per gli spazi pubblicitari che per la disponibilità resa dai testimonial. Vogliamo dare sicurezza ai clienti e alle adv, che sono la nostra rete di distribuzione e rappresentano una parte integrante delle nostre attività».
Certezze, dunque. Come quelle richieste dal mercato. «Sono qui per rispondere alle vostre domande – esorta – Io la vedo in modo diverso da Fantozzi. Sono stati fatti degli errori in passato, due su tutti: quello di abbandonare le lunghe rotte per concentrarsi sul domestico e non accettare l’accordo con Klm. Oggi l’Italia risulta sotto servita sul long haul. Per rilanciare Alitalia abbiamo pubblicato un primo bando, che scadrà il 5 giugno e stiamo valutando eventuali partnership. Allo stesso tempo stiamo rinegoziando i contratti di leasing per fare qualche permuta o recuperare nuovi velivoli. Alcune compagnie hanno aeromobili fermi e quindi c’è disponibilità di mezzi. Abbiamo anche confermato tutto il programmato con i t.o. e i contratti triennali con il mondo cruise. Nessun aereo resterà a terra, anzi ce ne saranno di nuovi. Non ci saranno sorprese neppure per quanto riguarda i rimborsi ai passeggeri e le agevolazioni per i frequent flyer. La sfida è riuscire a diventare competitivi pur mantenendo le specificità di Alitalia, ovvero il cibo, la cortesia, l’accoglienza».
Per migliorare la comunicazione con i dipendenti, Gubitosi riferisce di aver attivato l’e-mail [email protected]. E conclude così: «Dobbiamo sempre ricordarci che ogni singolo cliente è prima di tutto un individuo».
]]>Lo scorso 17 maggio era stato pubblicato il Bando per la raccolta di manifestazioni di interesse non vincolanti, che ha dato avvio alla prima fase della procedura di amministrazione straordinaria.
]]>Lo scorso 17 maggio era stato pubblicato il Bando per la raccolta di manifestazioni di interesse non vincolanti, che ha dato avvio alla prima fase della procedura di amministrazione straordinaria.
I soggetti interessati – singole imprese o cordate – avranno tempo fino al 5 giugno per presentarsi al collegio commissariale. Dopo le manifestazioni di interesse, tra luglio e agosto dovranno essere presentate le offerte non vincolanti.
Nel frattempo sarà aperta la data room, cioé il luogo dove si potranno avere informazioni dettagliate sul vettore, indispensabili per eventuali “pretendenti”. I possibili acquirenti dovranno avere come obiettivo il recupero dell’equilibrio economico di Alitalia, seguendo tre direttrici: la cessione unitaria, la ristrutturazione economica e finanziaria o la cessione di beni e contratti con il cosiddetto “spezzatino”.
Governo e commissari, come è stato detto più volte, puntano alla cessione in toto della compagnia.
]]>Passo successivo, l’audizione del collegio commissariale dinanzi alle Commissioni riunite Trasporti, Attività produttive e Lavoro, nella Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio.
La pubblicazione del Bando, disponibile sul sito corporate di Alitalia, è stata annunciata con una nota della compagnia che chiarisce: “I soggetti interessati avranno tempo fino al 5 giugno 2017 per presentare le manifestazioni di interesse”.
Il bando, “che è esteso a un’ampia platea di operatori e soluzioni, mira a raccogliere le manifestazioni di interesse finalizzate alla definizione della procedura di amministrazione straordinaria”, si legge. I soggetti interessati dovranno proporre “i contenuti del possibile programma di recupero dell’equilibrio economico dell’attività imprenditoriale” delle società del gruppo in amministrazione straordinaria.
Le soluzioni potranno avvenire “tramite cessione unitaria dei complessi aziendali dell’impresa con la prosecuzione dell’esercizio dell’impresa stessa”, con una “ristrutturazione economica e finanziaria dell’impresa sulla base di un programma di risanamento“, ma anche “tramite la cessione di complessi di beni e contratti dell’impresa con la prosecuzione dell’esercizio dell’impresa stessa”. E “ciascun soggetto invitato potrà formulare proposte anche per più di uno degli indirizzi indicati”, fermo restando che ciascuna di tali proposte “dovrà essere pertinente a uno solo degli indirizzi”.
Nel frattempo, Gubitosi ha incontrato i principali operatori della filiera del turismo, tra cui il presidente di Astoi Confindustria Viaggi, Nardo Filippetti, e il presidente di Fiavet, Jacopo De Ria. Durante i colloqui, Gubitosi ha confermato come la gestione di Alitalia stia avvenendo in totale continuità operativa e senza ripercussioni sui passeggeri.
«La procedura di amministrazione straordinaria non ha avuto e non avrà alcun impatto sulla operatività e programmazione dei voli Alitalia», ha detto al termine degli incontri. «I biglietti acquistati sono pienamente utilizzabili e tutti i voli futuri sono disponibili e prenotabili attraverso i consueti canali di vendita, in particolar modo presso le agenzie di viaggi che rappresentano per noi un partner importante”, ha aggiunto Gubitosi, ricordando anche che i frequent flyer Alitalia possono continuare ad accumulare e spendere le miglia per i voli e i servizi della compagnia.
«Abbiamo percepito una grande sicurezza sul fatto che con il prestito ponte si possa andare ben oltre l’arco temporale dei sei mesi, cosa per noi indispensabile per programmare il prossimo inverno. Abbiamo massima fiducia nel commissario Gubitosi, le cui esperienze passate testimoniano l’affidabilità manageriale. Con lui abbiamo condiviso l’importanza per il Paese di avere una compagnia come Alitalia quale asset strategico per lo sviluppo del turismo incoming», ha commentato Filippetti.
Da parte sua, De Ria ha affermato: «Si è trattato di un incontro molto positivo sia per le rassicurazioni ricevute sulla continuità operativa della compagnia sia per l’importanza strategica riconosciuta dal commissario alle agenzie di viaggi italiane per il lavoro svolto e per la collaborazione futura. L’impressione è di aver incontrato un uomo di alto spessore manageriale con idee di effettivo rilancio. Ho colto anche l’occasione per invitare il commissario Gubitosi a partecipare alla 55ª assemblea di Fiavet che si terrà a Marina di Ugento il prossimo 27 maggio».
]]>
Continue reading Bando per Alitalia, via libera alle cordate at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Nel documento che stabilisce le modalità per la vendita, a quanto si apprende, prevedrebbe anche opzioni di acquisto legate a pool di investitori. Verrebbe infatti ventilata la possibilità di accettare cordate di compagnie aeree (Lufthansa, Air France, Ryanair?) o di Fondi e vettori (Qatar Airways, Etihad?), anche dopo la presentazione di offerte non vincolanti, secondo la tempistica già tracciata dai tre commissari che entro fine giugno vogliono delinare con chiarezza il futuro della ex compagnia nazionale.
La tempistica per la vendita di Alitalia era stata anticipata nei giorni scorsi da Gubitosi, Laghi e Paleari nella loro prima conferenza stampa, a Fiumicino.
A metà giugno sarà aperta la data room per consentire ai potenziali acquirenti di analizzare i conti Alitalia. È fissata, invece, per metà luglio la raccolta formale delle offerte vincolanti e la realizzazione del nuovo piano industriale per la continuità operativa. Entro metà settembre, infine, si dovrebbe concludere il percorso di vendita.
]]>Continue reading Alitalia, il piano d’azione dei commissari at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Si parte con il 17 maggio, data di apertura del bando per la raccolta delle manifestazioni di interesse. A metà giugno sarà aperta la data room per consentire ai potenziali acquirenti di analizzare i conti Alitalia. È fissata, invece, per metà luglio la raccolta formale delle offerte vincolanti e la realizzazione del nuovo piano industriale per la continuità operativa. Entro metà settembre, infine, si dovrebbe concludere il percorso di vendita.
«Abbiamo avviato il commissariamento il 2 maggio scorso per poter proseguite la gestione operativa – ha detto Laghi – L’avvio della procedura implica un programma di amministrazione straordinaria con termini dettati dalle disponibilità finanziarie, ma siamo certi di poterlo disporre in tempi rapidi. Il governo ci ha consentito di predisporre un bando per la raccolta delle manifestazioni di interesse, sapremo rispettare la deadline dei 15 giorni. Raccoglieremo le manifestazioni di interesse e valuteremo quelle che risulteranno confacenti. Già nel corso dell’estate auspichiamo di avere qualcosa di più strutturato. L’indebitamento esistente al 2 maggio è stato congelato secondo le regole del concorso e secondo la disciplina prevista con il Tribunale di Civitavecchia. Tutta questa attività non inciderà sulla operatività». Laghi ha anche aggiunto che sarà «valutato l’eventuale scioglimento dei contratti di fornitura (stazioni di servizio e contratti finanziari) per ottenere i risparmi che abbiamo pianificato».
Sugli aspetti del programma di amministrazione straordinaria, Paleari ha sottolineato che sarà analizzato il Piano industriale esistente e «già entro giugno sarà elaborato un nuovo Piano con una strategia rinnovata».
Gubitosi, da parte sua. ha puntualizzato che «si sta lavorando sul rilancio industriale del vettore». «Affronteremo tutti i contratti e tutta la base dei costi, dal leasing degli aeromobili a quelli delle varie forniture. Intanto procede l’operatività di Alitalia che sta registrando buone vendite soprattutto sul lungo raggio. Vogliamo rafforzare il management e lo spirito di squadra della compagnia aerea», ha aggiunto.
Riguardo poi al contratto di lavoro, Gubitosi ha spiegato che «sarebbe inappropriato anticipare eventuali risposte che dovremo dare ai sindacati. Sicuramente verrà affrontato a breve, anche perché scade il 31 maggio e bisogna ragionarci. Vogliamo essere veloci, concreti e trovare le convergenze».
Mentre sul nuovo Piano industriale, Paleari ha precisato: «Cercheremo di raccogliere le buone idee presenti nei precedenti Piani, ma siamo liberi di analizzarli con logica e dobbiamo tenere conto della nuova pianificazione imposta dall’amministrazione straordinaria».
Sul tema del prezzo di vendita di Alitalia è intervenuto il commissario Laghi: «Non abbiamo assunto alcuna determinazione sulla base d’asta perché non è quella la modalità della norma che prevede il rimborso del finanziamento. Noi cercheremo di corrispondere a tutti i debitori, compreso ilo Stato, ma il tutto sarà declinato riguardo alla ristrutturazione e vendita degli asset che potranno essere adottate solo dopo aver raccolto le manifestazioni di interesse. Noi formuleremo un bando ad ampio spettro; pertanto, se emergeranno proposte mirate, queste potranno essere prese in considerazione con molta attenzione».
Riguardo, poi, gli interessi di altri vettori su Alitalia, Gubitosi ha confermato che verranno ingaggiati degli advisor per la vendita, ma «al momento non abbiamo ancora ricevuto formali manifestazioni di interesse».
Infine il commissario Laghi ha ribadito «vogliamo procedere alla raccolta di manifestazioni d’interesse in tempi davvero rapidi per aprire a metà giugno un confronto sui potenziali acquirenti che avranno formalizzato l’interesse, aprendo anche il data room di Alitalia per consentire ai potenziali compratori un’analisi approfondita dei conti Alitalia. Gubitosi ha, poi, ricordato che «la nostra gestione sarà finalizzata alla continuità operativa per garantire ai passeggeri Alitalia la regolarità del servizio con gli standard della compagnia».
A freddo i tre commissari hanno ammesso che non esiste un partner ideale per il rilancio di Alitalia: «Dobbiamo valutare insieme le ipotesi possibile per il consolidamento della compagnia aerea».
]]>«Ferrovie dello Stato è un’azienda complementare ad Alitalia e fa un mestiere diverso, sarebbe utile che collaborasse. E se ci fosse una cordata di imprese, Fs sarebbe un buon partner industriale», ha sottolineato Gubitosi durante la registrazione della trasmissione tv di Rai2, Night Tabloid.
Continue reading Alitalia, Gubitosi chiede la collaborazione di Fs at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>«Ferrovie dello Stato è un’azienda complementare ad Alitalia e fa un mestiere diverso, sarebbe utile che collaborasse. E se ci fosse una cordata di imprese, Fs sarebbe un buon partner industriale», ha sottolineato Gubitosi durante la registrazione della trasmissione tv di Rai2, Night Tabloid.
La notizia, riportata dall’agenzia di stampa Reuters, rimarca, quindi, una esplicita richiesta di soccorsoe collaborazione lanciata all’azienda di trasporto ferroviario guidata da Renato Mazzoncini.
Gubitosi ha poi criticato il precedente management di Alitalia, confermando che «fra 15 giorni, uno più uno meno, apriremo alle manifestazioni di interesse», anche se per il momento si contano solo secche smentite di possibili acquirenti.
Procede, intanto, l’analisi relativa al taglio dei costi che il neo commissario dovrà attuare con urgenza. Sul tavolo del manager ex-Rai i primi dossier prevedono la scure sull’assicurazione del carburante, gli accordi di leasing e le forniture e, tanto per cambiare, i costi del personale e i contratti di lavoro.
]]>Oggi era arrivato il via libera unanime dal cda al commissariamento di Alitalia.
Continue reading Alitalia, nominati i tre commissari at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Oggi era arrivato il via libera unanime dal cda al commissariamento di Alitalia. Riunitosi al termine dell’assemblea, ha deciso all’unanimità di presentare l’istanza di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria come disposto dalla legge. “I soci – si legge in una nota della linea aerea – avevano condizionato la disponibilità a ripatrimonializzare e rifinanziare a un accordo con le organizzazioni sindacali, venuto meno con l’esito del referendum tra i dipendenti”. Nella stessa nota si apprende che i voli e le operazioni non subiranno alcuna modifica e continueranno secondo la programmazione prevista. “Abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per supportare Alitalia in qualità di azionista di minoranza, ma è chiaro che la compagnia ha bisogno di una ristrutturazione profonda e su vasta scala per sopravvivere e crescere in futuro”.
È quanto afferma James Hogan, numero uno di Etihad in una nota, precisando che “senza il supporto di tutti gli stakeholder a questo processo di ristrutturazione, non potremo continuare a investire. Per questo, appoggiamo la decisione del cda di richiedere l’ammissione all’amministrazione straordinaria”.
“La strategia inizialmente sviluppata da Alitalia all’epoca dell’investimento di Etihad, e implementata dal 2015, ha portato a miglioramenti significativi”, ha detto in nel comunicato il ceo di Etihad e “i nostri investimenti, insieme a quelli degli altri azionisti, hanno aiutato a proteggere migliaia di posti di lavoro negli ultimi tre anni. L’Italia rimane per noi un mercato importante, e continueremo a lavorare con Alitalia come partner commerciale, in aggiunta alla nostra presenza diretta in Italia”.
Perché questo “no”, come scrive anche Lucia Annunziata sull’Huffington Post, è più che altro la scelta di un suicidio al posto dei sacrifici. Ha perso il governo che aveva firmato il pre-accordo con i sindacati.
Continue reading Alitalia, hanno perso tutti (per ora) at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Perché questo “no”, come scrive anche Lucia Annunziata sull’Huffington Post, è più che altro la scelta di un suicidio al posto dei sacrifici. Ha perso il governo che aveva firmato il pre-accordo con i sindacati. Hanno perso i sindacati stessi che quel piano, seppur con il naso turato, lo avevano avallato. E a passi incerti sono arrivati al 24 aprile senza offrire ai 12.500 dipendenti una linea convincente da seguire.
E hanno perso pure loro, i lavoratori, per cui si apre ora una stagione che potrebbe essere ancora più dura di quella prevista nel piano. Ha perso certamente la politica italiana, e più in generale il sistema-Paese, che negli anni ha investito oltre sette miliardi in Alitalia senza riuscire a rimetterla in piedi. E ha perso addirittura Etihad, il salvatore venuto da Oriente, che dopo aver acquisito il 49% della società non ha dotato il vettore di un management capace di fare profitti e non mandare in fumo, come succede tuttora, 1 milione di euro al giorno.
Hanno perso tutti, insomma. Anche noi che abbiamo raccontato con toni enfatici delle nuove divise, dell’Accademia di Fiumicino, del ritorno all’utile professato da Montezemolo.
Ma cosa succederà adesso? Vediamo i possibili scenari.
Commissariamento, fallimento e vendita della compagnia. I tre scenari sono alternative che si intersecano, ovvero uno può essere la diretta conseguenza dell’altro.
Il respingimento del pre-accordo dovrebbe sfociare, infatti, nella soluzione più drastica (fallimento dopo liquidazione). Infatti il cda straordinario ha già fatto sapere che una ricapitalizzazione è pressoché impossibile, convocando la prossima assemblea dei soci per il 27 aprile.
Il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, domenica aveva annunciato che con la vittoria del No «si va verso il rischio concretissimo di una liquidazione della compagnia», e che il governo «non è intenzionato a mettere ancora soldi pubblici dentro Alitalia». Il costo di tale liquidazione ammonterebbe a circa un miliardo di euro e potrebbe generare il fallimento o la vendita a terzi.
Il cda sta formalizzando in queste ore la richiesta di amministrazione straordinaria speciale (con probabile contestuale uscita di alcuni soci). Di conseguenza, il governo nominerà da uno a tre commissari, che dovrebbero preparare il piano industriale con questi obiettivi: cessare le attività, riportare la società in attivo oppure venderla a una terza parte.
Senza acquirenti o nuovi finanziatori, infine, il commissario chiederebbe il fallimento della compagnia, con la conseguente dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale. A quel punto avrebbe inizio la procedura liquidatoria, con 2 anni di cassa integrazione, Naspi e quindi disoccupazione per i lavoratori, con contestuale cessione degli asset della compagnia.
L’amministrazione straordinaria, però, risulta complicata per una società come Alitalia, perché dovrebbe garantire comunque l’erogazione dei servizi (operatività dei voli) e ottemperare alle richieste dei creditori, che vorranno essere pagati subito, con un ulteriore accumulo di debiti.
Difficile, quindi, l’ipotesi di riuscire a vendere la società. L’interesse di Lufthansa per l’acquisto di Alitalia era un’idea concreta a fronte di un piano che in 3 anni avesse rimesso in ordine i conti. Già le voci di corridoio pre referendum parlavano di una road map con Etihad che assicurava la riorganizzazione e la conseguente “promessa” di una vendita a Lufthansa.
Ma ad oggi il gigante tedesco non sarebbe più interessato ad acquisire una società sull’orlo di una crisi di nervi, oltre che di liquidità e di debiti. A meno che non ottenesse garanzie di poter manovrare e gestire una nuova società in totale autonomia sia rispetto ai soci sia rispetto ai sindacati.
L’ipotesi più probabile, quindi, resta quella delineata nei giorni scorsi dal presidente di Alitalia, Luigi Gubitosi, che in caso di vittoria del “no” aveva annunciato come unica soluzione «l’ accompagnamento verso la liquidazione dell’azienda, il fallimento». Un de profundis per Alitalia che sottolinea con più forza la sconfitta politica, sociale ed economica del sistema-Paese. Una sconfitta per tutti.
]]>Il nuovo volo Roma-Malé partirà da Fiumicino ogni martedì, venerdì e sabato alle 21.45 per atterrare alle 11.05 (orario locale) del giorno successivo.
]]>Il nuovo volo Roma-Malé partirà da Fiumicino ogni martedì, venerdì e sabato alle 21.45 per atterrare alle 11.05 (orario locale) del giorno successivo. Dalla Capitale delle Maldive il volo partirà ogni mercoledì, sabato e domenica alle 13.10 (orario locale) per arrivare a Roma Fiumicino alle 19.30.
La Roma-Malé è la quinta nuova destinazione di lungo raggio dopo Santiago del Cile, Città del Messico, Pechino e L’Avana e rappresenta un importante investimento che mira a rafforzare la presenza sulle rotte del turismo da e per l’Oceano Indiano.
«Le Maldive sono da anni, soprattutto in inverno, una meta turistica di assoluto richiamo per l’Italia, che rappresenta ormai il quarto Paese al mondo per numero di arrivi nello splendido arcipelago dell’Oceano Indiano – ha dichiarato l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball – Alitalia prosegue così il rafforzamento dell’offerta di collegamenti intercontinentali, cercando di individuare le mete con maggiori potenzialità. In quest’ottica abbiamo deciso di lanciare un volo diretto Roma-Malé, convinti che la nuova rotta darà un ulteriore contributo allo sviluppo del traffico di lungo raggio della compagnia».
Il 2016 ha visto oltre 71.200 turisti italiani sbarcare a Malé; un numero che segna una crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente. L’Italia si posiziona al quarto posto nel mondo fra i Paesi di provenienza dei turisti, dopo la Cina, la Germania e il Regno Unito, precedendo nazioni molto più popolose come l’India, la Russia o gli Stati Uniti. La permanenza degli italiani alle Maldive è, in media, dalle quattro alle undici notti.
Su questa nuova rotta voleranno aerei Airbus A330 che dispongono di 250 posti a sedere divisi in tre classi di servizio: business, premium economy ed economy. Gli aeromobili prevedono allestimenti di cabina rinnovati e wifi a bordo. Sarà inoltre disponibile il servizio “Dine Anytime”, il nuovo modello di ristorazione che consente ai passeggeri di business di decidere quando consumare il pasto a bordo.
Alitalia serve le Maldive anche grazie al codeshare sui voli di Etihad Airways per Malé, via Abu Dhabi. I soci MilleMiglia potranno accumulare e spendere miglia anche con questo nuovo collegamento e se acquisteranno un biglietto entro il 15 maggio per volare a Malé entro il 15 dicembre otterranno un bonus extra fino a 5.000 miglia.
]]>Continue reading Gubitosi: «Alitalia tornerà alle Maldive» at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Quali siano queste nuove rotte Gubitosi lo chiarisce subito dopo: «Alitalia tornerà alle Maldive, con un volo di linea tre volte a settimana. Ma rafforzeremo tutte le rotte internazionali che ci stanno dando soddisfazioni, in particolare nelle Americhe. E stiamo anche studiando l’Africa del Sud e l’Asia, l’India in particolare». Un aumento di rotte che andrà quindi supportato da un’implementazione della flotta che per il manager si può concretizzare accelerando l’arrivo degli aerei rispetto al piano originale di Alitalia. Un ambito in cui il rapporto con Etihad, che ha molta influenza nel mondo dell’aviazione civile, sarà determinante. In particolare alla compagnia servono B777 e A330».
Per quanto riguarda poi la concorrenza delle compagnie low cost, Gubitosi chiarisce la sua posizione spiegando che «per definizione ci si deve preoccupare dei concorrenti. Mi preoccupa che in Italia queste compagnie abbiano ricevuto un trattamento di favore come in nessun altro Paese europeo e che abbiano beneficiato di contributi pubblici cui vorremmo accedere anche noi per poter competere alla pari».
]]>Si auspica, quindi, un intervento del governo che dovrebbe convocare le parti nelle prossime ore. Intanto sembra che gli esuberi previsti dall’azienda siano stati ridimensionati scendendo da 1.330 a circa 1.000, ma il clima rimane pesante e lo stesso presidente esecutivo, Luigi Gubitosi, ha definito la vicenda «assai complicata».
Continue reading Alitalia in stallo, tutti contro tutti at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
]]>Si auspica, quindi, un intervento del governo che dovrebbe convocare le parti nelle prossime ore. Intanto sembra che gli esuberi previsti dall’azienda siano stati ridimensionati scendendo da 1.330 a circa 1.000, ma il clima rimane pesante e lo stesso presidente esecutivo, Luigi Gubitosi, ha definito la vicenda «assai complicata».
Sul fronte degli azionisti, poi, le banche hanno presentato una richiesta di garanzie pubbliche alla Cassa depositi e prestiti per erogare 215 milioni di euro che servirebbero a fronteggiare la crisi di liquidità, che secondo fonti vicine al management di Alitalia potrebbe scoppiare già dopo Pasqua. Ma la risposta della Cdp è stata negativa. Non ci sono, infatti, i presupposti per un intervento a garanzia pubblica.
Intanto il segretario generale della Uil trasporti, Claudio Tarlazzi, entrando al ministero dello Sviluppo dove è ripreso il confronto tra Alitalia e sindacati, ha sottolineato che «fatto l’eventuale accordo, sarà necessario un monitoraggio della situazione da parte del sindacato. Ieri abbiamo fatto una proposta sul personale di terra, ma non abbiamo avuto risposte, mentre oggi faremo un’importante proposta sul personale di volo. Pur confermando il nostro giudizio negativo sul piano abbiamo offerto gli elementi per arrivare ad un’intesa, anche perché di più non si può fare, visto che poi servirebbe il referendum tra i lavoratori».
]]>Spazio quindi al modello low cost sul corto raggio con l’idea di investire su Milano Linate per i collegamenti con Sardegna e Sicilia.
]]>Spazio quindi al modello low cost sul corto raggio con l’idea di investire su Milano Linate per i collegamenti con Sardegna e Sicilia. Sul lungo raggio, invece, l’obiettivo è rimanere full service e potenziare le rotte atlantiche.Grande attenzione, infine, alla contrattazione di nuovi accordi con i fornitori.
I punti salienti del piano, che verrà presentato oggi al governo e successivamente ai sindacati, stimano un aumento dei ricavi del 30% entro la fine del 2019 con il ritorno all’utile per lo stesso anno.
In attesa dell’ufficialità del nuovo presidente, Luigi Gubitosi – che dovrebbe sostituire il dimissionario Luca Cordero di Montezemolo – il nodo resta il fabbisogno finanziario della compagnia. Il piano ha varato una manovra finanziaria di circa 900 milioni di euro, dei quali circa 500 milioni dovrebbero comportare una nuova iniezione di liquidità da parte dei soci. Se Etihad è disposta a investire circa la metà della somma, il 51% dovrebbe metterlo la Cai, cioè le banche Unicredit e Intesa e i soci minori (ex capitani coraggiosi).
Ma secondo quando riporta Il Sole 24 Ore, i 900 milioni stimati non sarebbero sufficienti. Il quotidiano di Confindustria riporta come “Riccardo Ranalli, il commercialista incaricato di asseverare il piano per la ristrutturazione finanziaria, ha individuato un fabbisogno di altri 500 milioni di euro per far fronte al rischio che le previsioni di Ball di forte aumento dei ricavi – e quindi di miglioramento dei conti con l’utile nel 2019 – non si realizzino”.
Intanto, però, Cramer Ball è destinanti alla riconferma come ad della società e si attendono ulteriori novità rispetto alle cariche che verranno conferite a Gubitosi.
«Con l’approvazione della seconda fase del piano industriale, possiamo accelerare il rilancio di Alitalia. Nella prima fase, abbiamo ricostruito il brand e fatto importanti investimenti nella formazione del personale e nelle nuove tecnologie; progressi che ci permetteranno ora di proseguire lungo il percorso necessario di profondo cambiamento», ha affermato l’amministratore delegato di Alitalia, Cramer Ball.
L’operazione low cost sul corto raggio
Il nuovo piano passa per 4 pilastri. In primis la rivisitazione del modello di business con gli aerei narrow body per i collegamenti di breve e medio raggio che voleranno di più e offriranno più posti. Verrà introdotto un nuovo servizio di acquisti a bordo insieme a tariffe più convenienti. Il tutto nell’ottica di incrementare i ricavi e ridurre significativamente i costi.
I collegamenti di lungo raggio, invece, continueranno a essere basati su un modello full-service, “mantenendo comunque grande attenzione sul fronte dei costi e dell’efficienza. Dopo aver riconfigurato l’intera flotta di A330, sarà completato anche su tutti i Boeing 777 l’introduzione di un nuovo sistema di intrattenimento di bordo e di connettività wifi. Un nuovo Boeing B777-300ER entrerà in flotta in agosto diventando, con i suoi 382 posti, la nuova ammiraglia della compagnia”, sottolinea la nota di Alitalia.
Potenziare le rotte atlantiche
Il secondo pilastro del piano è quello relativo alla riduzione dei costi e all’incremento della produttività. Le azioni saranno quelle di adeguare i contratti con i fornitori come quelle del leasing aereo, dei gds, del catering di bordo, dei servizi di assistenza a terra e in aeroporto. L’obiettivo è quello di rendere Alitalia competitiva rispetto ai vettori low cost continentali.
L’ottimizzazione del network e delle partnership è l’altro fattore-chiave del piano industriale. Il piano prevede che entro il 2018 Alitalia riequilibrerà la sua flotta di breve e medio raggio, riducendola di 20 aerei. Dall’altro lato, invece, il cda prevede inoltre di incrementare il numero dei suoi voli dall’Italia verso le Americhe e di consolidare la propria offerta su Milano Linate, in Sicilia e in Sardegna.
Ultimo pilastro del piano, infine, è lo sviluppo di nuove iniziative commerciali sfruttando gli investimenti in tecnologia per incrementare i ricavi.
]]>