Quiiky Tours Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/quiiky-tours/ Network multimediale di informazione turistica Mon, 30 Mar 2020 08:21:31 +0000 it-IT hourly 1 https://euhkb3nhdo3.exactdn.com/wp-content/uploads/2017/02/cropped-logo_quadrato.png?lossy=1&resize=32%2C32&ssl=1 Quiiky Tours Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/quiiky-tours/ 32 32 Post coronavirus: tra i primi t.o. a reinventarsi c’è Quiiky https://www.lagenziadiviaggimag.it/post-coronavirus-tra-i-primi-t-o-a-reinventarsi-ce-quiiky/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=post-coronavirus-tra-i-primi-t-o-a-reinventarsi-ce-quiiky https://www.lagenziadiviaggimag.it/post-coronavirus-tra-i-primi-t-o-a-reinventarsi-ce-quiiky/#respond Mon, 30 Mar 2020 08:18:23 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=38186 Post coronavirus: tra i primi t.o. a reinventarsi c’è Quiiky

Vendere l’Italia agli italiani. È la prospettiva più concreta che si staglia all’orizzonte del turismo organizzato. Tra i primi tour operator a riaggiustare la mira c’è Quiiky, già pioniere nei viaggi lgbt con i suoi timonieri Alessio Virgili e Andrea Cosimi.

Nel dettaglio, tenendo in considerazione i brevi periodi di ferie di cui le persone potranno usufruire tra estate e autunno, il t.o. sta costruendo soggiorni nei fine settimana e un prodotto ad hoc con alcune caratteristiche che appaghino la voglia di uscire e godere di spazi all’aperto che si svilupperà appena finita la quarantena.

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Post coronavirus: tra i primi t.o. a reinventarsi c’è Quiiky

Vendere l’Italia agli italiani. È la prospettiva più concreta che si staglia all’orizzonte del turismo organizzato. Tra i primi tour operator a riaggiustare la mira c’è Quiiky, già pioniere nei viaggi lgbt con i suoi timonieri Alessio Virgili e Andrea Cosimi.

Nel dettaglio, tenendo in considerazione i brevi periodi di ferie di cui le persone potranno usufruire tra estate e autunno, il t.o. sta costruendo soggiorni nei fine settimana e un prodotto ad hoc con alcune caratteristiche che appaghino la voglia di uscire e godere di spazi all’aperto che si svilupperà appena finita la quarantena.

COME CAMBIERÀ L’OFFERTA. Caratteristica del nuovo prodotto è la concentrazione in destinazioni di prossimità territoriale raggiungibili con treno o mezzo proprio, così da poter rientrare e sentirsi al sicuro in qualsiasi circostanza. 

«Stiamo lavorando molto sugli short break con ospitalità in strutture di fascia media, perché ci rendiamo conto che il potere di acquisto muterà – spiega la sales manager Giovanna Ceccherini – e vogliamo venire incontro alle nuove esigenze, proponendo strutture curate, in particolar modo quelle dotate di Spa, servizi termali, molto richiesti dalla nostra clientela».  

AVANTI CON GLI UNTOLD HISTORY. Questa mutazione del target e rimodulazione del prodotto vede anche un aggiornamento di tutto il brand Untold History ovvero quegli itinerari culturali in Italia studiati per il mercato lgbt e profilati per questo tipo di clientela. Nati con la rilettura della visita ai Musei Vaticani con guide specializzate in chiave gay friendly, oggi gli Untold History Tour sono 18: cinque a Milano, cinque a Roma, uno a Napoli, due a Pompei e Ercolano, due in Sicilia (tra Catania e Taormina), il tour di 9 giorni Call me by your name, ispirato al film omonimo nei dintorni di Crema e infine Venezia, che in questa difficile primavera vede il lancio del secondo tour dedicato al target femminile.

«A Venezia – continua la manager – le turiste lesbiche potranno visitare, se vorranno, la Peggy Guggenheim Collection dedicata alla loro icona, tra l’altro vicino all’Axel Hotel nel quartiere di Santa Maria della Salute e seguire un itinerario in cui si riscoprono le tracce di Porzia travestita da uomo nel mercante di Venezia, ed Eleonora Duse che qui tolse l’amante, Cordula Poletti, a Sibilla Aleramo, in quel primo scorcio di battaglie femministe, mai rivelate e appartenenti, appunto, alla nostra Untold History».   

A ognuno di questi tour sono aggiunte esperienze tematiche: percorsi cicloturistici, cooking class di prodotti locali, degustazioni di street food anche in mercati tipici.

REAZIONE AL CORONAVIRUS. Dall’inizio delle misure preventive da coronavirus il Gruppo Sonders & Beach, di cui Quiiky fa parte, ha lavorato alla ricostruzione di un progetto sul futuro in cui il 22% di viaggiatori italiani diventi, almeno nel 2020, il 100%.

Dal 2021 riprenderà l’incoming dall’estero, che equivale al 78% del fatturato del t.o., ma prima di giugno 2020 non si potrà programmare il prossimo anno.

«Siamo convinti che ci sarà una concreta rinascita, ma bisognerà proporsi in maniera alternativa a un mercato cha ha avuto una svolta epocale». E cambierà anche il modo di rapportarsi con i fornitori. «Stiamo lavorando con coloro che rispondono in modo costruttivo a una pianificazione, ma certo non sono tutti, inoltre stiamo chiedendo fin da ora nuovi parametri qualitativi incentrati su sanificazione, igienizzazione, e anche formazione del personale, in grado anche di gestire le insicurezza che si genereranno nel cliente del futuro che avrà sempre più bisogno di qualità sostenibile», conclude ,a sales manager. 

RILANCIO DELLE AGENZIE. Quiiky collaborerà sempre più con chi va in questa direzione e il rebranding aziendale in questa circostanza riguarderà l’intera filiera. Secondo Quiiky, le agenzie di viaggi, che in questo periodo hanno dato prova della loro indispensabile intermediazione nel metter in sicurezza tanti viaggiatori, facendoli tornare a casa in sicurezza, avranno un rilancio importantissimo e alcune di queste già sono al lavoro con Quiiky per capire cosa proporre nel 2020. 

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Fenomeno gay wedding: la mappa del business https://www.lagenziadiviaggimag.it/fenomeno-gay-wedding-la-mappa-del-business/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=fenomeno-gay-wedding-la-mappa-del-business https://www.lagenziadiviaggimag.it/fenomeno-gay-wedding-la-mappa-del-business/#respond Wed, 20 Mar 2019 06:00:50 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=26446 Fenomeno gay wedding: la mappa del business

Con oltre 6,7mila unioni civili nel 2017 e un trend in crescita anche nell’ultimo anno, il gay wedding si conferma una nicchia emergente di grande interesse economico, anche per gli agenti di viaggi. Il 63% delle coppie non rinuncia infatti al viaggio di nozze, spesso in mete lungo raggio, anche se almeno il 25% decide di restare in Europa.

«Conoscere il target e puntare sulla professionalità sono chiavi indispensabili per posizionarsi in un mercato che può offrire buone opportunità ad agenti e wedding planner».

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Fenomeno gay wedding: la mappa del business

Con oltre 6,7mila unioni civili nel 2017 e un trend in crescita anche nell’ultimo anno, il gay wedding si conferma una nicchia emergente di grande interesse economico, anche per gli agenti di viaggi. Il 63% delle coppie non rinuncia infatti al viaggio di nozze, spesso in mete lungo raggio, anche se almeno il 25% decide di restare in Europa.

«Conoscere il target e puntare sulla professionalità sono chiavi indispensabili per posizionarsi in un mercato che può offrire buone opportunità ad agenti e wedding planner». A dirlo è Giovanna Ceccherini, sales manager Quiiky Tours, operatore specializzato nel turismo Lgtb, che ha delineato in un’indagine un quadro aggiornato del gay wedding in Italia.

La ricerca ha evidenziato che il nord Italia è l’area in cui si registra il maggior numero di celebrazioni (60% del totale), con in testa Lombardia, Lazio, Emilia e Toscana, segue il centro con il 28%, mentre al sud la percentuale scende al 12%, con Calabria, Basilicata e Molise fanalini di coda.

Roma, con 763 unioni civili, è la città capofila, seguita da Milano (621), Torino (256) e poi Firenze, Bologna, Napoli. Preponderante è la quota dei matrimoni gay, che sono il 70%, contro un 30% di quelli lesbian; il 35% delle coppie si sposano in un comune diverso da quello di residenza e un buon 50% autofinanzia l’unione, senza aiuti da parte delle famiglie. Qual è allora la strategia giusta per posizionarsi con successo in questa nicchia? «Il 90% dei gay teme di essere rifiutato dal wedding planner – precisa Ceccherini – per questo è importante che la comunicazione verso questo target sia improntata alla professionalità, con attenzione al linguaggio, evitando di cadere in stereotipi imbarazzanti e verificando che anche i fornitori siano effettivamente gay-friendly».

Grande importanza riveste ovviamente il sito web, all’interno del quale dedicare una pagina al gay wedding, differenziata dal resto, con un linguaggio neutro (niente “sposo e sposa”, per intenderci, bensì sposo/sposo o sposa/sposa) e immagini appropriate, scartando l’ormai obsoleto arcobaleno a favore di simboli più nuovi e creativi.

CONTEA DI BOULDER TRA I PIONIERI LGBT. Era il lontano 1975, quando il tribunale della contea di Boulder, negli Usa, diede la licenza di matrimonio a una coppia gay. A questa ne seguirono molte altre. Così la cittadina di 100mila abitanti in Colorado ha avuto un ruolo da protagonista nella storia dei diritti Lgbt. Clela Rorex, impiegata della contea, emise un totale di sei licenze finché non fu fermata dal procuratore generale dello Stato che le invalidò tutte. Ma la Rorex non si fermò e oggi – per l’esattezza lo scorso 4 gennaio – è stata apposta in tribunale una targa commemorativa.

MATRIMONI ALL’ESTERO CONVERTITI IN UNIONI. I matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero tra un italiano e uno straniero non possono essere trascritti all’anagrafe italiana. Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione, che ha respinto il ricorso di una coppia. La Suprema Corte ha specificato che queste nozze posso essere convertite in unioni civili.

CANADA SUL PODIO, MA L’ITALIA È NELLA TOP TEN. C’è anche l’Italia nella top ten delle mete gay friendly ideali per i viaggi di nozze delle coppie Lgbt. A rivelarlo è una ricerca di The Latin America Travel Company, stilata tenendo conto di una serie di fattori che, oltre al grado di romanticismo e all’appeal della destinazione, include anche l’assenza di discriminazioni, il rispetto della marriage equality, l’inclusività e l’offerta di servizi Lgbt friendly.

Sul podio campeggia il Canada, che nel 2005 è stato il primo Paese, al di fuori dell’Europa, ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Seguono a ruota Nuova Zelanda, Australia, Svizzera, miglior Paese europeo per lune di miele Lgbt, Irlanda, Francia, Grecia, Finlandia, Stati Uniti e Italia. Al 16° posto, l’Argentina guida la lista dei Paesi sudamericani, mentre il Sudafrica è l’unica destinazione africana. Assente l’Asia, dove le nozze gay sono ancora illegali.

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