Unindustria Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/unindustria/ Network multimediale di informazione turistica Thu, 17 Oct 2024 13:16:07 +0000 it-IT hourly 1 https://euhkb3nhdo3.exactdn.com/wp-content/uploads/2017/02/cropped-logo_quadrato.png?lossy=1&resize=32%2C32&ssl=1 Unindustria Archivi - L'Agenzia di Viaggi Magazine https://www.lagenziadiviaggimag.it/tag/unindustria/ 32 32 La blue economy protagonista alla Fiera di Roma https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-blue-economy-protagonista-alla-fiera-di-roma/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-blue-economy-protagonista-alla-fiera-di-roma https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-blue-economy-protagonista-alla-fiera-di-roma/#respond Thu, 17 Oct 2024 11:54:30 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=115121 La blue economy protagonista alla Fiera di Roma

Alta visibilità per la blue economy, in scena fino a venerdì 18 ottobre alla Fiera di Roma. L’evento Blue Planet Economy Expoforum accende i riflettori su ambiente, sviluppo e innovazione nel maxi comparto produttivo che è l’economia blu, con un focus particolare sul ruolo strategico delle comunità locali e delle piccole e medie imprese e numerosi forum sul tema.

«Il mare rappresenta un vero e proprio motore economico, un serbatoio di risorse e un palcoscenico per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile – ha dichiarato in apertura di manifestazione Cristiano Dionisi, presidente Comitato Piccola Industria di Unindustria – E, secondo l’ultimo Rapporto Unioncamere, l’economia del mare è capace di attivare un valore aggiunto lordo di 178 miliardi di euro pari al 10,2% dell’economia nazionale, a fronte di circa 228mila imprese e oltre 1 milione di occupati».

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La blue economy protagonista alla Fiera di Roma

Alta visibilità per la blue economy, in scena fino a venerdì 18 ottobre alla Fiera di Roma. L’evento Blue Planet Economy Expoforum accende i riflettori su ambiente, sviluppo e innovazione nel maxi comparto produttivo che è l’economia blu, con un focus particolare sul ruolo strategico delle comunità locali e delle piccole e medie imprese e numerosi forum sul tema.

«Il mare rappresenta un vero e proprio motore economico, un serbatoio di risorse e un palcoscenico per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile – ha dichiarato in apertura di manifestazione Cristiano Dionisi, presidente Comitato Piccola Industria di Unindustria – E, secondo l’ultimo Rapporto Unioncamere, l’economia del mare è capace di attivare un valore aggiunto lordo di 178 miliardi di euro pari al 10,2% dell’economia nazionale, a fronte di circa 228mila imprese e oltre 1 milione di occupati».

Durante la prima giornata di manifestazione, la sezione Energia di Unindustria ha organizzato il focus tematico “Decarbonizzare: modelli a confronto nella Blue Economy”, un appuntamento dal forte respiro industriale su progetti e soluzioni tecnologiche legate all’energia e all’economia del mare.

«L’economia del mare è un volano di sviluppo per le nostre comunità costiere, creando occupazione, generando ricchezza e migliorando la qualità della vita. Per cogliere appieno queste opportunità – ha detto ancora Dionisi – Dobbiamo promuovere una visione integrata dell’economia del mare, che tenga conto delle diverse filiere e delle loro interconnessioni. Diventa necessario, quindi, portare a termine nel Lazio quei progetti infrastrutturali dalla Roma-Latina e alle cosiddette trasversali, la Orte-Civitavecchia, la Frosinone-Latina la Gaeta-Formia-Cassino, che collegano i porti ai raccordi autostradali, alle zone industriali e alle aree interne. E vanno concluse tutte le opere previste dal Pnrr per l’innovazione, l’ampliamento e la transizione energetica dei porti. In quest’ottica di lavoro in sinergia, accogliamo con molto favore la perimetrazione della Zls (Zona logistica semplificata), annunciata ieri dalla Regione Lazio. Si tratta di una decisione che finalmente incide sensibilmente su un elemento per cui ci siamo sempre spesi negli anni: la riduzione del carico burocratico oltre la possibilità di accedere a strumenti agevolativi fondamentali per l’attrattività.

Alla prima giornata ha partecipato anche la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, ricordando che «la blue economy per il Lazio è una leva realmente strategica. La nostra regione, con i suoi 383 km di coste affacciate sul Tirreno, è la prima in Italia per numero di “imprese blu”, quasi 35mila, pari a circa il 16% del totale nazionale, e genera oltre 8 miliardi di euro di valore aggiunto. Roma è prima in graduatoria per numero assoluto di imprese dell’economia del mare, con quasi 30mila attività. Pesca, turismo, cantieristica, mobilitazione di merci e passeggeri, energie rinnovabili marine: si tratta di un tessuto imprenditoriale ad alto tasso di innovazione, che intendiamo supportare con convinzione».

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Roma, appello del turismo: «Reinvestire la tassa di soggiorno nel settore» https://www.lagenziadiviaggimag.it/roma-appello-del-travel-reinvestire-la-tassa-di-soggiorno-nel-settore/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=roma-appello-del-travel-reinvestire-la-tassa-di-soggiorno-nel-settore https://www.lagenziadiviaggimag.it/roma-appello-del-travel-reinvestire-la-tassa-di-soggiorno-nel-settore/#respond Thu, 21 Dec 2023 06:00:27 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=82880 Roma, appello del turismo: «Reinvestire la tassa di soggiorno nel settore»

I cospicui incassi della tassa di soggiorno a Roma vanno in buona parte reinvestiti in servizi per turisti e residenti a partire dal decoro urbano: è l’appello congiunto delle tre principali associazioni di categoria del settore, Federalberghi Roma/Confcommercio, Unindustria e Assoturismo Confesercenti unite nell’auspicio che parte del gettito record dovuto al recente aumento torni al comparto; le promesse fatte dal sindaco Roberto Gualtieri in termini di riqualificazione e promozione della città non vanno disattese.

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Roma, appello del turismo: «Reinvestire la tassa di soggiorno nel settore»

I cospicui incassi della tassa di soggiorno a Roma vanno in buona parte reinvestiti in servizi per turisti e residenti a partire dal decoro urbano: è l’appello congiunto delle tre principali associazioni di categoria del settore, Federalberghi Roma/Confcommercio, Unindustria e Assoturismo Confesercenti unite nell’auspicio che parte del gettito record dovuto al recente aumento torni al comparto; le promesse fatte dal sindaco Roberto Gualtieri in termini di riqualificazione e promozione della città non vanno disattese.

Un appello lanciato proprio quando si sta discutendo il Bilancio di previsione 2024-26 della Capitale ed è un auspicio espresso con forza visto soprattutto l’altissimo gettito derivante dal contributo di soggiorno, indicativamente calcolato in una cifra record pari a circa 200 milioni di euro, lievitato a seguito dei consistenti aumenti scattati a ottobre. Buona parte di questa cifra, secondo gli albergatori, deve essere ristornata in favore delle esigenze del settore, come più volte promesso negli ultimi mesi dal sindaco.

Per le tre maggiori associazioni di categoria del turismo capitolino, il ritorno di una quota delle ingenti risorse che derivano dai flussi di visitatori e dal sistema di ospitalità sotto forma di investimenti in promozione e riqualificazione rappresenta un’occasione unica e imperdibile ai fini della crescita dell’appeal della città, oltre che una dovuta forma di compensazione per i grandi introiti, diretti e d’indotto, che il turismo ha garantito a Roma negli ultimi mesi.

La nota si conclude con una sottolineatura mirata: “Sarebbe inoltre opportuno informare gli operatori sulla destinazione delle risorse, le quali potrebbero essere utilizzate anche per attribuire un riconoscimento ai gestori delle strutture ricettive che abbiano sostenuto spese finalizzate al miglioramento del decoro urbano”.

STIME AL RIALZO. Intanto si prospetta un Natale da incorniciare per la Capitale: risultano molto incoraggianti gli ultimi dati previsionali per le prossime feste elaborati dall’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio (Ebtl) e diffusi da Federalberghi Roma, che ha rivisto le stime al rialzo. Previsti ad oggi 310.000 arrivi e 703.000 presenze (rispettivamente +37,78% e +37,84% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) .

E nel periodo di Capodanno 2024, negli esercizi ricettivi di Roma Capitale, vengono stimati 388.000 arrivi con +31,97% e 925.000 presenze con +35,04% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli commenta: «Roma aumenta ancora le percentuali di crescita anticipate qualche giorno fa, confermando la sua forte ripresa anche in occasione delle prossime festività. Conforta anche il dato nazionale con gli oltre 19 milioni di italiani che hanno deciso di mettersi in viaggio e che nella loro stragrande maggioranza premieranno la destinazione Italia. L’auspicio è che questa ottima tendenza  non si arresti nel 2024, anno pregiubilare di fondamentale importanza per il consolidamento del nostro turismo.»

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Expo 2030, Riyadh batte Roma. E il turismo piange https://www.lagenziadiviaggimag.it/expo-2030-riyadh-batte-roma-e-il-turismo-piange/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=expo-2030-riyadh-batte-roma-e-il-turismo-piange https://www.lagenziadiviaggimag.it/expo-2030-riyadh-batte-roma-e-il-turismo-piange/#respond Wed, 29 Nov 2023 08:47:39 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=82031 Expo 2030, Riyadh batte Roma. E il turismo piange

Roma esce sconfitta dalla gara per ospitare l’Expo 2030, manifestazione assegnata con 119 voti a Riyadh, in Arabia Saudita. Come era prevedibile divampa la polemica e traspare la delusione soprattutto nel settore turistico. A rendere ancor più pesante l’umiliazione è stato l’esito della votazione che ha visto la Capitale italiana raccogliere solo 17 voti, superata perfino dalla pressoché sconosciuta Busan (Corea del Sud) che ne ha presi quasi il doppio, ovvero 29.

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Expo 2030, Riyadh batte Roma. E il turismo piange

Roma esce sconfitta dalla gara per ospitare l’Expo 2030, manifestazione assegnata con 119 voti a Riyadh, in Arabia Saudita. Come era prevedibile divampa la polemica e traspare la delusione soprattutto nel settore turistico. A rendere ancor più pesante l’umiliazione è stato l’esito della votazione che ha visto la Capitale italiana raccogliere solo 17 voti, superata perfino dalla pressoché sconosciuta Busan (Corea del Sud) che ne ha presi quasi il doppio, ovvero 29.

Al vetriolo la prima dichiarazione rilasciata dal presidente del Comitato promotore, l’ambasciatore Giampiero Massolo: «Fino all’ultimo, né a noi né ai coreani risultavano numeri di questa portata, quindi anche sull’ultimo miglio qualcosa deve essere successo. Non critico, non accuso, non ho prove, ma la deriva mercantile riguarda i governi, riguarda anche gli individui talvolta».

La reazione istituzionale è giunta dal ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, il quale diplomaticamente, dopo aver fatto le congratulazioni  al ministro saudita Faisal bin Farhan Al Saud per l’assegnazione della Expo 2030, ha ammesso: «Era una situazione molto complicata, avevamo dei competitor fortissimi. Noi abbiamo ereditato una candidatura e una situazione dove c’erano già impegni presi da parte di molti Stati. Quindi abbiamo cercato di far sì che si potesse ribaltare una situazione che appariva già molto difficile. Tutti quanti ci siamo impegnati, dal capo dello Stato al governo, dal sindaco di Roma alla Regione Lazio: tutti per cercare di ottenere un risultato positivo che non c’è stato. Bisogna accettare i risultati». Tajani ha poi aggiunto che comunque il nostro Paese presenterà il meglio del made in Italy nel padiglione dedicato al nostro Paese a Riyadh»

 Lapidaria la dichiarazione di un altro membro del governo Meloni, il ministro dello Sport Andrea Abodi: «La delusione c’è, naturalmente è una delusione dei numeri che sembrano dimostrare un consolidamento del consenso di Riyadh, che non penso sia necessariamente quello degli ultimi giorni e delle ultime settimane. D’altro canto, non credo che l’universalità di Roma passi necessariamente per l’Esposizione Universale».

Mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha cercato, a mente fredda, di gettrare acqua sul fuoco delle polemiche circa il prevalere dei petroldollari: «Non è il caso adesso di fare polemiche, Riyadh ha dilagato e non è il caso di ulteriori considerazioni su questo. Obiettivamente  con queste regole del gioco e con il peso che possono avere le relazioni bilaterali, è difficile immaginare una situazione preparatoria diversa, è una scelta che dobbiamo rispettare»,

Anche Ivana Jelinic, ceo dell’Enit, non ha nascosto l’amarezza per il risultato: «Siamo oggettivamente delusi. Ci dispiace tanto. Un’occasione mancata, non solo per Roma e per l’Italia, ma anche per l’Europa. Il baricentro è evidentemente spostato altrove. Abbiamo comunque giocato fino alla fine la nostra partita e l’avversario ha vinto con una stragrande maggioranza. Non condividiamo di certo le modalità, ma così è…».

Circostanziato il commento della presidente di Federturismo, Marina Lalli: «Dispiaciuti di aver perso un’occasione come quella dell’Expo, non solo per Roma, ma per l’economia dell’intero Paese, per la sua attrattività turistica e la nostra immagine a livello internazionale. La manifestazione avrebbe creato opportunità di lavoro per i giovani sui territori, portato la cultura e l’eccellenza italiana nel mondo e generato sviluppo nei prossimi anni. Le cifre parlano chiaro: l’impatto economico sarebbe stato di 50,6 miliardi di euro, 30 milioni di presenze mancate e 300mila nuovi posti di lavoro. Sarebbe stato un volano per la realizzazione di molte opere pubbliche che ci auguriamo possano comunque in parte trovare ugualmente realizzazione».

Da parte sua, anche il presidente di Federalberghi nazionale, Bernabò Bocca non può certo celare amarezza: «Un epilogo triste per Roma, ma direi per tutta l’Italia. È davvero un peccato aver perso questa occasione, il cui impatto economico era stato valutato intorno ai 50 miliardi di euro. Sarebbe stata una linfa per dare un impulso forte allo sviluppo del comparto. Dispiace non poter contare su un assist di tale portata per il nostro turismo. Oltre al tema dell’Expo, consiglierei oggi di guardare al futuro: ci aspettano il Giubileo del 2025 e Milano Cortina nel 2026. C’è tanto da fare in prospettiva».

Commento piuttosto sarcastico da parte del presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli: «Non me lo aspettavo, pensavo che saremmo arrivati al ballottaggio. Questa vittoria così schiacciante di Riyadh,, ma anche il fatto che Busan sia sopra Roma mi fa pensare che non ci siamo mossi nella maniera giusta, abbiamo sbagliato qualcosa perché se chiedi a 100 persone di Busan, 99 non sanno neanche dove sia. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma non pensavo a una débâcle di questo genere. Abbiamo perso una grande occasione, ora speriamo che le istituzioni tutte lavorino insieme per compensare questa opportunità perduta per la città di Roma».

Realistica l’osservazione del presidente di Assoturismo, Vittorio Messina: «Che la partita era difficile lo si sapeva in partenza, tuttavia le proporzioni della sconfitta penalizzano molto il grande lavoro portato avanti dal Comitato promotore e dal sistema imprenditoriale a supporto. Una sconfitta dalla quale trarre esperienza per il futuro. Se è incontestabile il fatto che sia prevalsa la deriva mercantile, è anche vero che la mancata compattezza dei Paesi Ue non ha certo aiutato la nostra causa».

Una lezione da imparare secondo il presidente di Unindustria, Angelo Camilli: «Un esito molto severo, che va oltre le nostre aspettative. Sapevamo che era una candidatura molto difficile, ma il risultato ci penalizza moltissimo. ÈCstato fatto un grande lavoro sia dal comitato promotore che dal sistema delle imprese del nostro territorio che hanno aderito alla Fondazione, evidentemente c’è da accettare la sconfitta, ragionare sull’esito e fare tesoro di questa grande esperienza».

In foto Dimistri Kerkentes, segretario generale del Bureau International des Expositions, in visita a Roma a inizio anno, con l’architetto Carlo Ratti, il Presidente del Comitato promotore Giampiero Massolo e il sindaco Roberto Gualtieri

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Lazio, la riscoperta di Ponza tra turismo del mare e proposte Mice https://www.lagenziadiviaggimag.it/lazio-la-riscoperta-di-ponza-tra-turismo-del-mare-e-proposte-mice/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lazio-la-riscoperta-di-ponza-tra-turismo-del-mare-e-proposte-mice https://www.lagenziadiviaggimag.it/lazio-la-riscoperta-di-ponza-tra-turismo-del-mare-e-proposte-mice/#respond Tue, 20 Jun 2023 11:19:52 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=76266 Lazio, la riscoperta di Ponza tra turismo del mare e proposte Mice

Nel Lazio c’è un asset strategico per il turismo del mare e si chiama Ponza, ma per posizionarla nei mercati come location d’eccellenza occorre vincere la sfida dell’accessibilità e della mobilità green. È la road map tracciata dal presidente del Convention Bureau Roma & Lazio, Stefano Fiori, intervenendo al forum A.R.I.A. (Accoglienza, Risorse, Infrastrutture, Ambiente) promosso dai giovani imprenditori di Unindustria, tenutosi nell’isola pontina, al quale ha partecipato in collegamento il ministro del turismo, Daniela Santanchè.

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Lazio, la riscoperta di Ponza tra turismo del mare e proposte Mice

Nel Lazio c’è un asset strategico per il turismo del mare e si chiama Ponza, ma per posizionarla nei mercati come location d’eccellenza occorre vincere la sfida dell’accessibilità e della mobilità green. È la road map tracciata dal presidente del Convention Bureau Roma & Lazio, Stefano Fiori, intervenendo al forum A.R.I.A. (Accoglienza, Risorse, Infrastrutture, Ambiente) promosso dai giovani imprenditori di Unindustria, tenutosi nell’isola pontina, al quale ha partecipato in collegamento il ministro del turismo, Daniela Santanchè.

«Da tempo il CBReL  lavora ed è presente nelle fiere internazionali per promuovere la destinazione Lazio ed in particolare per  favorire lo sviluppo dei turismi buoni, vale a dire il luxury, che ogni anno in Italia genera un giro d’affari di quasi 24 miliardi di euro, la meeting industry col turismo congressuale e l’incentive travel che fattura almeno10 miliardi l’anno, il wedding tourism (matrimoni degli stranieri in Italia) che vale oltre 600 milioni di euro; e ancora l’automotive, il turismo enogastronomico, gli eventi sportivi, lo slow tourism, ed anche il turismo del mare d’eccellenza con luoghi iconici come l’isola di Ponza che può vantare anche suggestivi siti archeologici», ricorda Fiori.

Ma occorre declinare l’offerta in modo innovativo, perché oggi il visitatore è alla ricerca di esperienze irripetibili. «Per realizzare al meglio questa missione è indispensabile che ci sia un cambio di passo e che si evolva lo scenario, risolvendo alcune criticità di rilievo come ad esempio, nel caso dell’isola di Ponza, l’accessibilità con efficienti collegamenti durante tutto l’anno che permettano l’allestimento di offerte turistiche volte anche a destagionalizzare. È importante intervenire sulla portualità che agevoli i transfer. Così come – ha concluso Fiori – è essenziale investire sulla formazione del personale che rappresenta il valore aggiunto della nostra filiera turistica: ci vogliono scuole non solo di alta formazione  per manager ma anche istituti di specializzazione per tante nuove figure essenziali».

Concetti pienamente condivisi dal presidente di Unindustria, Angelo Camilli, che intervenendo al forum ha evidenziato: «Come tutte le isole anche Ponza ha bisogno di rimanere connessa e organica alla vita del litorale e del continente. Ma occorre  lavorare sui bisogni strutturali di questi territori, sull’innovazione, sulla possibilità di fare investimenti per aumentare la sostenibilità e l’attrattività per fare impresa, significa dare realmente nuove possibilità di futuro all’isola».

Così come il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria, Corrado Savoriti, ha sottolineato la mission futura: «Il nostro intento è avviare un confronto per favorire la valorizzazione e tutela dei beni culturali e naturalistici di Ponza e per migliorare gli standard di accoglienza e della gestione dei flussi turistici».

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Digiuno di big spender cinesi, l’altra crisi del travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/digiuno-di-big-spender-cinesi-laltra-crisi-del-travel/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=digiuno-di-big-spender-cinesi-laltra-crisi-del-travel https://www.lagenziadiviaggimag.it/digiuno-di-big-spender-cinesi-laltra-crisi-del-travel/#respond Tue, 07 Dec 2021 13:06:06 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=58144 Digiuno di big spender cinesi, l’altra crisi del travel

No, la Cina non abbandonerà presto la politica ditolleranza zero” nei confronti del Covid-19, che finora le ha permesso di contenere contagi e morti, seppure tenendo i propri confini praticamente chiusi al mondo esterno. E le ricadute sugli introiti turistici si sono abbattute anche e soprattutto sull’occidente.

Europa e Stati Uniti, infatti, avevano ormai consolidato e organizzato la loro offerta turistica per rispondere al meglio alle esigenze dei turisti cinesi, i veri big spender del mercato pre-Covid.

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Digiuno di big spender cinesi, l’altra crisi del travel

No, la Cina non abbandonerà presto la politica ditolleranza zero” nei confronti del Covid-19, che finora le ha permesso di contenere contagi e morti, seppure tenendo i propri confini praticamente chiusi al mondo esterno. E le ricadute sugli introiti turistici si sono abbattute anche e soprattutto sull’occidente.

Europa e Stati Uniti, infatti, avevano ormai consolidato e organizzato la loro offerta turistica per rispondere al meglio alle esigenze dei turisti cinesi, i veri big spender del mercato pre-Covid.

Sulla chiusura al mondo della Cina, l’ultima conferma in ordine di tempo arriva dal professor Liang Wannian, un funzionario della Commissione sanitaria nazionale, e capo di una task force che aiuta il il governo a delineare la risposta al coronavirus, il quale ha dichiarato all’emittente statale China Central Television che su una popolazione di 1,4 miliardi, la libera circolazione del virus creerebbe danni significativi.

«Potete immaginare – ha detto Wannian – quanti si ammalerebbero gravemente o morirebbero; sarebbe un grave problema di salute pubblica, sociale e politico, che deve essere tenuto sotto controllo e non si deve permettere che la trasmissione causi così tante gravi malattie e morti».

Nel frattempo, nonostante una lieve ripresa prima dell’impatto della nuova variante sul settore dei viaggi, il mondo del turismo a varie latitudini, soffre per la mancanza di viaggiatori cinesi.

LE PERDITE NEL TURISMO PER USA E UE
Come sottolinea il New York Times in un editoriale che analizza gli effetti della mancanza di questa fetta di mercato nelle varie destinazioni “nessun Paese è stato più cruciale per i viaggi globali negli ultimi dieci anni della Cina. I turisti cinesi hanno speso circa 260 miliardi di dollari nel 2019, superando tutte le altre nazionalità. La loro assenza prolungata significherebbe che è improbabile che le entrate dei viaggi tornino presto ai livelli prepandemici. I centri commerciali si sono svuotati. I ristoranti hanno chiuso. Gli hotel sono deserti. La flessione sta colpendo in particolare il nord e il sud-est asiatico”.

Anche in Italia, però, gli operatori hanno registrato grosse perdite proprio a causa della mancanza di flussi dalla Cina: «Sentiamo davvero la loro assenza – ha dichiarato al quotidiano americano Alfonsina Russo, direttrice del parco del Colosseo a Roma – i turisti asiatici, soprattutto dalla Cina, rappresentavano circa il 40% dei visitatori internazionali del Colosseo nel 2019. In quell’anno, il sito aveva adattato i suoi pannelli e le sue guide per includere la lingua cinese, insieme all’inglese e all’italiano».

Secondo Fausto Palombelli, responsabile della sezione turismo di Unindustria, la scomparsa dei turisti cinesi ha inferto  «un colpo devastante» ad alcune imprese che avevano investito in questo mercato.

IL MODELLO CINESE
Qualche giorno fa, il quotidiano Global Times – molto vicino alle posizioni governative – ha riportato che il noto pneumologo cinese Zhong Nanshan, ha elencato i prerequisiti per un ritorno alla normalità della Cina: tra questi, la necessità che il tasso di mortalità del virus scenda allo 0,1%; poi, è necessario che il tasso di riproduzione del virus rimanga entro un intervallo tra 1 e 1,5; e infine, che l’80-85% della popolazione cinese sia immunizzata (attualmente il Paese ha circa il 79%. di adulti vaccinati).

Chi sperava in una imminente apertura dei confini cinesi, quindi, dovrà ancora una volta attendere tempi migliori.

E nonostante le crescenti insofferenze, anche da parte del comparto turistico cinese, Pechino si dimostra sempre più convinta della propria strategia, che prevede lunghe quarantene obbligatorie per chiunque entri nel Paese dall’estero, voli internazionali centellinati, e lockdown o chiusure immediate non appena  viene identificato un focolaio.

La diffusione della variante Omicron nelle ultime settimane, e il conseguente innalzamento dei contagi in occidente, non ha fatto che cementificare la convinzione della Cina di essere sulla strada giusta.  Sempre il Global Times ha scritto pochi giorni fa che «la strategia “zero-Covid” e la rapida risposta ai focolai locali, dimostrano che il Paese è in grado di affrontare qualsiasi variante».

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La profezia di Palombelli: «Finita l’era del turismo di massa» https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-profezia-di-palombelli-finita-lera-del-turismo-di-massa/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-profezia-di-palombelli-finita-lera-del-turismo-di-massa https://www.lagenziadiviaggimag.it/la-profezia-di-palombelli-finita-lera-del-turismo-di-massa/#respond Wed, 05 May 2021 09:15:44 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=50930 La profezia di Palombelli: «Finita l’era del turismo di massa»

L’orizzonte turistico di Roma e del turismo in Italia in generale? Si va verso il tramonto del turismo di massa e il futuro sarà sull’alta qualità. Questa la profezia-diagnosi lanciata dal presidente di Unindustria e chief commercial officer di Aeroporti di Roma Fausto Palombelli nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera dove senza mezzi termini prospetta la nascita di un prodotto nuovo.

«Serve un turismo sostenibile e di alta qualità per Roma e per l’intera regione.

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La profezia di Palombelli: «Finita l’era del turismo di massa»

L’orizzonte turistico di Roma e del turismo in Italia in generale? Si va verso il tramonto del turismo di massa e il futuro sarà sull’alta qualità. Questa la profezia-diagnosi lanciata dal presidente di Unindustria e chief commercial officer di Aeroporti di Roma Fausto Palombelli nel corso di una intervista rilasciata al Corriere della Sera dove senza mezzi termini prospetta la nascita di un prodotto nuovo.

«Serve un turismo sostenibile e di alta qualità per Roma e per l’intera regione. Non soffriremo più di overtourism, del fenomeno di domanda in eccesso e del modello di massa mordi e fuggi. Ci sarà terreno fecondo per  un progetto articolato, ma allo stesso tempo caratterizzato da proposte semplici e concrete».

Palombelli non ha dubbi sul fatto che «quando il mercato dei viaggi ripartirà, i volumi non saranno gli stessi di prima. L’associazione internazionale delle compagnie aeree (Iata) ha stimato che, per recuperare il traffico precrisi, dovremmo attendere almeno fino al 2024. E se questo da una parte è un elemento drammatico per la crisi che stiamo già vivendo, dall’altra potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per ripensare la città», ricorda il manager.

Da qui un progetto di ripartenza legato a Roma e ai territori circostanti, con un’offerta semplice ma d’eccellenza, caratterizzata da esperienze culturali, enogastronomiche e di benessere fisico.

«Secondo diversi studi, i turisti privilegeranno l’elemento della qualità come minimo comune denominatore. Fino ad oggi, purtroppo, Roma e il Lazio si rivolgono a questi segmenti con un’offerta turistica che non solo è disallineata rispetto agli standard richiesti, ma è anche scarsamente promossa all’estero – rimarca Palombelli – Per attrarre questi nuovi potenziali turisti, manca un racconto che parli di sostenibilità, sicurezza, decoro».

E la proposta suggestiva del manager di Adr si spinge fino alla realizzazione di un “bollino di qualità”. «Un attestato certificato da un ente terzo, che assicuri al turista uno standard adeguato di servizi come pulizia, sanificazione, sicurezza. Ma anche un wifi che funzioni bene, addetti degli alberghi che parlino inglese e un decoro urbano circostante che comprenda anche il verde adeguatamente tagliato e curato. Questo marchio dovrebbe poi essere supportato all’estero con campagne ad hoc. L’aeroporto di Fiumicino è stato rilanciato e certificato ottenendo, per il suo livello qualitativo, riconoscimenti internazionali: questa è la strada».

Edi esempi italiani già ce ne sono: Palombelli cita Torino e le sue Olimpiadi Invernali del 2006, occasione colta al volo per “reiventare” un’offerta turistica di qualità, «è entrata a far parte di destinazioni italiane appetibili nel mercato estero». Per arrivare a questi livelli, però, Palombelli  ritiene necessaria la nascita di una Dmo (Destination management organization), società mista pubblico-privato, con fondi dedicati, per la gestione coordinata della meta.

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Unindustria, Fausto Palombelli presidente della sezione Turismo https://www.lagenziadiviaggimag.it/unindustria-fausto-palombelli-presidente-della-sezione-turismo/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=unindustria-fausto-palombelli-presidente-della-sezione-turismo https://www.lagenziadiviaggimag.it/unindustria-fausto-palombelli-presidente-della-sezione-turismo/#respond Mon, 04 May 2020 07:49:42 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=39293 Unindustria, Fausto Palombelli presidente della sezione Turismo

Il chief commercial officier di Aeroporti di Roma Fausto Palombelli è stato eletto presidente della sezione Industria del Turismo e del Tempo libero di Unindustria, l’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, per il quadriennio 2020-2024.

«La grave emergenza che ha colpito tutti i settori produttivi a livello mondiale richiede interventi urgenti a supporto delle imprese, a partire dal turismo e dal suo indotto, che più di altri ha subito ripercussioni negative – dichiara Palombelli – Auspichiamo che governo e Regione adottino misure adeguate a mitigare gli effetti devastanti della crisi sull’economia e a garantire la tenuta a medio termine del sistema imprenditoriale.

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Unindustria, Fausto Palombelli presidente della sezione Turismo

Il chief commercial officier di Aeroporti di Roma Fausto Palombelli è stato eletto presidente della sezione Industria del Turismo e del Tempo libero di Unindustria, l’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, per il quadriennio 2020-2024.

«La grave emergenza che ha colpito tutti i settori produttivi a livello mondiale richiede interventi urgenti a supporto delle imprese, a partire dal turismo e dal suo indotto, che più di altri ha subito ripercussioni negative – dichiara Palombelli – Auspichiamo che governo e Regione adottino misure adeguate a mitigare gli effetti devastanti della crisi sull’economia e a garantire la tenuta a medio termine del sistema imprenditoriale. La difficile fase che il settore sta attraversando dovrà però servire per preparare la ripartenza del business, invertendo il trend, come è avvenuto più volte in passato dopo ogni crisi, e per focalizzare l’attenzione su nuovi paradigmi».

Nato a Roma nel 1958, Fausto Palombelli si è laureato in Economia e Commercio presso la Luiss Guido Carli. Ha iniziato la sua carriera in Hertz Italia, fino a divenire il direttore marketing; dal 1989 al 2004 ha lavorato in Alitalia dove ha ricoperto posizioni manageriali: direzione vendite Italia, direzione marketing e responsabile passenger division. Dal 2002 al 2004 ha ricoperto in Alitalia Airport Spa l’incarico di amministratore delegato, mantenendo la posizione managing director della divisione ground operations.

Successivamente è entrato nel Gruppo Sagat, la società di gestione dell’Aeroporto di Torino, dove ha ricoperto responsabilità ed incarichi crescenti fino a diventare amministratore delegato. Dal 2013 è chief commercial officer di Aeroporti di Roma e consigliere delegato di Adr mobility. È anche membro del cda dell’aeroporto di Genova.

La sezione Industria del Turismo e del Tempo libero di Unindustria rappresenta circa 115 aziende che operano nei settori alberghiero, congressuale, termale, balneare e comprende agenzie di viaggi, tour operator, professional congress organizer (Pco), destination management company (dmc), parchi a tema e del tempo libero, aziende del settore sport & leisure, per un totale di oltre 8.200 dipendenti.

«Roma e il Lazio presentano opportunità di sviluppo uniche al mondo, ma è necessario puntare su nuovi standard di accoglienza, su prodotti turistici innovativi, su un sistema avanzato d’infrastrutture, sulla valorizzazione delle nostre eccellenze, creando un nuovo modello turistico qualitativamente riconoscibile e competitivo sul mercato internazionale – ha aggiunto – Come Unindustria intendiamo proporre un percorso strategico che vedrà coinvolti attori pubblici e privati, con l’obiettivo di consentire al nostro territorio di essere reale protagonista del rilancio italiano, sia in termini di incoming che di outgoing».

Fausto Palombelli è stato eletto all’unanimità dall’assemblea che ha nominato, come vice presidenti, nonché membri del consiglio direttivo della sezione Serafino Lo Piano (Trenitalia – Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane), Massimo Milazzo (Marriott International), Alessandra Sensi (Terme dei Papi).

Gli altri membri del consiglio direttivo sono: Sergio Arienzo (Twis), Alessandro Maurizio Roberto Cabella (Rome Cavalieri – Waldorf Astoria Hotels & Resorts), Michela Camillo (Nh Hotel Group), Federica Catalucci (Triumph Group International), Giuseppe De Martino (St. Regis Rome), Stefano Fiori (Univers), Mario Liguori (Studio Ega), Pietro Notarbartolo (Aim Group International), Sergio Paolantoni (Palombini Eur), Raffaele Pasquini (Aeroporti di Roma), Raffaele Porcelli (Gebart), Beatrice Rebecchini (Alfa Fcm), Francesco Salcito (Zoomarine Italia), Luca Virgilio (Hotel Eden – Dorchester Collection).

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Tutto quello che Roma (e non solo) vorrebbe dal mercato cinese https://www.lagenziadiviaggimag.it/tutto-quello-che-roma-e-non-solo-vorrebbe-dal-mercato-cinese/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tutto-quello-che-roma-e-non-solo-vorrebbe-dal-mercato-cinese https://www.lagenziadiviaggimag.it/tutto-quello-che-roma-e-non-solo-vorrebbe-dal-mercato-cinese/#comments Tue, 17 Jul 2018 08:52:25 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=19683 L’aeroporto di Roma Fiumicino si candida a diventare l’hub europeo di riferimento per il mercato cinese: con 25 collegamenti settimanali e ben sette compagnie aeree impegnate ad allestire una adeguata offerta aerea, lo scalo della Capitale punta davvero in alto. Forte delle sue 49 frequenze, pari ad altrettanti diritti di traffico verso la Cina (Parigi ne vanta circa 100, ndr), e delle sue eccellenze nei servizi, il Leonardo da Vinci ha le carte in regola per raccogliere le enormi opportunità che si prospettano dal gigante asiatico, da cui arriveranno da qui al 2030 tra i 400 e i 700 milioni di nuovi passeggeri, di cui un buon 10% intercettati dalla destinazione Europa

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L’aeroporto di Roma Fiumicino si candida a diventare l’hub europeo di riferimento per il mercato cinese: con 25 collegamenti settimanali e ben sette compagnie aeree impegnate ad allestire una adeguata offerta aerea, lo scalo della Capitale punta davvero in alto. Forte delle sue 49 frequenze, pari ad altrettanti diritti di traffico verso la Cina (Parigi ne vanta circa 100, ndr), e delle sue eccellenze nei servizi, il Leonardo da Vinci ha le carte in regola per raccogliere le enormi opportunità che si prospettano dal gigante asiatico, da cui arriveranno da qui al 2030 tra i 400 e i 700 milioni di nuovi passeggeri, di cui un buon 10% intercettati dalla destinazione Europa. Almeno 40 milioni di viaggiatori in più, di cui 3-4 milioni dovrebbero atterrare sul suolo italiano, contro gli attuali 1,7 milioni.

L’uso del condizionale è d’obbligo perché è proprio l’incertezza delle previsioni a rappresentare l’incognita più insidiosa, al di là del fatto che l’Italia sia pronta o meno ad accogliere questo nuovo, consistente flusso di traffico. Una sfida nella sfida, quella dei numeri, ammessa sia dagli operatori che dalle autorità pubbliche, tutti convocati da Aeroporti di Roma e Unindustria nella bellissima Premium Lounge del nuovo Terminal E per dibattere sul mercato cinese, il più imponente e promettente bacino di traffico turistico dei prossimi 10 anni.

Le tesi illustrate dagli addetti ai lavori hanno riguardato, sia le incognite dell’incoming, che quelle dell’outgoing. Antonello Lanzellotto, direttore generale di Uvet, ha spiegato come l’impegno sul Mice cinese sia crescente, perché è proprio il segmento corporate e incentive a destare le maggiori attenzioni, in quanto target già maturo per essere intercettato dall’Italia che può assicurarsi anche il segmento dei viaggi studio dei giovani cinesi. Tutto grazie a un’offerta aerea da e verso la Cina che non è mai stata così completa e diversificata.

Ma Michele Serra, presidente di Quality Group, ha posto l’accento proprio sul punto debole dell’offerta aerea abbastanza disarticolata e con connessioni interne molto scomode per i passeggeri italiani. Sarebbe proprio questo il tallone d’Achille dell’outgoing italiano sulla Cina che, dopo un periodo di crisi seguito alle Olimpiadi, conosce da due anni un risveglio inaspettato e assai invitante per gli operatori. Il consumer italiano, infatti, comincia a percepire i cambiamenti della Cina e, se prima questo immenso Paese deludeva per i servizi turistici (specialmente le guide, pessime), oggi con la riqualificazione alberghiera, del personale e dell’assistenza in loco, la Cina è tornata a livelli molto promettenti con una crescita di vendite del 40% per tutto il 2018.

E secondo Serra, il meglio deve ancora venire, probabilmente nel 2020, auspicando investimenti operativi mirati di vettori come Air Italy che ha aeromobili e strutture capaci di attivare un buon operativo voli. Ma l’altra condizione essenziale è che le attuali compagnie aeree operanti sulle rotte Italia-Cina mettano a disposizione almeno due dei tre hub essenziali per far ripartire l’outgoing Cina, vale a dire Pechino e Shanghai.

Ad oggi, infatti, nessuno dei vettori, ad eccezione di colossi europei come Lufthansa e Air France, possono vantare in contemporanea questi scali. In altre parole, bisogna assicurare al viaggiatore italiano comode connessioni. Un messaggio rivolto a tutte le compagnie aeree cinesi presenti al forum, da China Southern con il general manager Ke Chen alla “storica” Air China con la direttrice marketing Mita Carmelita Pippa, da Hainan Airlines con il deputy general manager per l’Italia, Lewis Liu, a China Eastern con il general manager Shuxiang Cai.

Ma il focus del forum organizzato da Adr e Unindustria è stato naturalmente l’incoming e la possibilità di intercettare crescenti fette di mercato rispetto ad altre città europee, prolungando il soggiorno dei cinesi in Italia (fermo a 1,7 giorni) almeno di altri 3-4 giorni, se non addirittura come “mono prodotto”. Per tentare di vincere questa sfida occorre, però, predisporre una ospitalità chinese oriented, a partire dagli alberghi con nuovi buffet gastronomici rivolti a questa clientela, servizi personalizzati e dedicati all’ospite cinese e naturalmente una adeguata copertura digitale per raggiungere una più vasta area di potenziali clienti.

Lo stesso Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi, ha indicato la strada di una specializzazione e formazione del personale e delle guide che devono accogliere e assistere i turisti cinesi. Difficile, comunque, approcciare a questa sfida ipotizzando a breve la possibilità di posizionare l’Italia quale destinazione unica e finale del turismo cinese. Bisogna essere realistici: l’Italia è ancora parte di un tour continentale. L’Europa è ancora percepita come un “unicum”: destinazione che presenta punte d’attrazione come Roma, Parigi, Londra, Berlino.

Da qui l’invito dell’amministratore delegato di Adr, Ugo De Carolis, a fare gioco di squadra tra operatori turistici, amministratori pubblici, Enit e industria aerea (aeroporti ed aerei) per raccogliere le opportunità imminenti, anche attraverso un’adeguata politica dei visti che l’ambasciata italiana in Cina ha assicurato di aver già attivato aprendo ben 15 sportelli in Cina per il rilascio dei documenti in tempi rapidi.

Una strategia Italia, dunque, che sia espressione dell’intera filiera turistica. In buona sostanza, il primo e realistico auspicio è di cominciare intanto a farli soggiornare più tempo possibile nel nostro Paese, poi possiamo aggredire il mercato con un’offerta più articolata e mirante a proporre “soltanto” l’Italia, magari puntando sulle eccellenze dell’arte, del cibo e della moda.

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Alberghi e reputazione online: Roma batte Milano https://www.lagenziadiviaggimag.it/alberghi-roma-alto-livello-nella-reputation-degli-ospiti/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=alberghi-roma-alto-livello-nella-reputation-degli-ospiti https://www.lagenziadiviaggimag.it/alberghi-roma-alto-livello-nella-reputation-degli-ospiti/#respond Thu, 08 Jun 2017 12:50:34 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=7943 L’ospitalità romana è promossa a pieni voti dai turisti sul web. Lo annuncia uno studio sulla reputazione digitale delle strutture ricettive della Capitale di Travel Appeal, presentato da Unicredit in collaborazione Unindustria, Federalberghi e Confesercenti. Alta soddisfazione (83% di sentiment positivo) per i visitatori che nel 2016 hanno soggiornato a Roma, dato superiore a quello italiano (82,4%), in linea con quello di Firenze e superiore a quello di Milano (79,1%).

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L’ospitalità romana è promossa a pieni voti dai turisti sul web. Lo annuncia uno studio sulla reputazione digitale delle strutture ricettive della Capitale di Travel Appeal, presentato da Unicredit in collaborazione Unindustria, Federalberghi e Confesercenti. Alta soddisfazione (83% di sentiment positivo) per i visitatori che nel 2016 hanno soggiornato a Roma, dato superiore a quello italiano (82,4%), in linea con quello di Firenze e superiore a quello di Milano (79,1%). Nonostante le problematiche di una grande metropoli, quindi, le strutture ricettive romane vincono in termini di reputazione digitale.

Un favore che incontra indistintamente i turisti inglesi (83,9% del sentiment), e spagnoli (83,8%), ma anche italiani (81,3% ), francesi (77,3%) e tedeschi (77,2%). Lo studio ha poi confermato che  Roma è la meta turistica in Italia più amata dagli stranieri, con oltre 10 milioni di visitatori registrati nel solo 2016.

Per il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli: «Il dato medio dell’82,9 % di sentiment positivo per le strutture romane in base alla reputazione digitale riveste davvero un’importanza fondamentale in un periodo storico in cui la rete sta diventando sempre più arbitra delle scelte di soggiorno. Puntiamo ad alzarlo ulteriormente nei prossimi anni».

Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma ha sottolineato, invece, come «questo sia un dato positivo significativo del fatto che le nostre strutture rispetto alla media europea sono migliori, anche nel modo di accogliere il turista. Ora però abbiamo bisogno delle istituzioni per migliorare la città e risolvere i numerosi problemi».

«Sono molto soddisfatto da ciò che emerge dall’indagine presentata oggi sulla reputazione delle strutture ricettive di Roma che ha analizzato oltre 677mila contenuti e più di 2.500.000 opinioni dei turisti che hanno soggiornato nella Città Eterna nell’arco del 2016 – ha infine dichiarato Stefano Fiori, presidente della sezione Industria del turismo e del tempo libero di Unindustria – Infatti, nonostante le note difficoltà in cui versa da tempo Roma, gli alberghi hanno saputo conquistare il turista. Abbiamo bisogno di studi così puntuali che orientino l’offerta, per chiarire ai nostri albergatori, quali sono le reali necessità di un settore così strategico non solo per l’economia di Roma e del Lazio ma per tutto il nostro Paese».

La Capitale si conferma anche come destinazione romantica: gli ospiti viaggiano soprattutto in coppia (44%), in famiglia (18%), da soli (14%), per lavoro (12%), con amici o in gruppo (11%).

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Convention Bureau Roma e Lazio, il congressuale per il rilancio https://www.lagenziadiviaggimag.it/convention-bureau-roma-lazio-congressuale-rilancio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=convention-bureau-roma-lazio-congressuale-rilancio https://www.lagenziadiviaggimag.it/convention-bureau-roma-lazio-congressuale-rilancio/#respond Fri, 26 May 2017 08:17:41 +0000 https://www.lagenziadiviaggimag.it/?p=7560 Gettate le basi per il Convention Bureau di Roma e del Lazio. Grazie all’impegno di Confesercenti, FederalberghiConfcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria, dopo una prima fase di approfondimento e di studio della materia, si è arrivati a finalizzare questo strumento per il rilancio competitivo di Roma Capitale e della Regione Lazio in uno dei settori a più alto sviluppo economico ed occupazionale.

Il turismo congressuale rappresenta infatti una delle componenti a maggior valore aggiunto nella filiera turistica: la spesa media giornaliera per congressista è di 652 dollari (Icca, 2016) e la permanenza media è di 3,67 giorni.

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Gettate le basi per il Convention Bureau di Roma e del Lazio. Grazie all’impegno di Confesercenti, FederalberghiConfcommercio Roma, Federcongressi&eventi e Unindustria, dopo una prima fase di approfondimento e di studio della materia, si è arrivati a finalizzare questo strumento per il rilancio competitivo di Roma Capitale e della Regione Lazio in uno dei settori a più alto sviluppo economico ed occupazionale.

Il turismo congressuale rappresenta infatti una delle componenti a maggior valore aggiunto nella filiera turistica: la spesa media giornaliera per congressista è di 652 dollari (Icca, 2016) e la permanenza media è di 3,67 giorni. Inoltre favorisce la destagionalizzazione, valorizza le aree urbane spesso fuori dai circuiti turistici tradizionali riqualificandole e contribuisce alla valorizzazione dell’immagine del territorio.

Il Convention Bureau vuole innanzitutto supportare tutti gli operatori della meeting industry per l’acquisizione e la migliore realizzazione dei grandi eventi che la città di Roma ambisce ad ospitare, ponendosi come punto di riferimento nella promozione delle strutture e dei servizi del territorio e nel favorire il dialogo tra i soggetti pubblici e privati coinvolti. Negli ultimi anni Roma ha perso competitività nella classifica mondiale del turismo congressuale, scivolando al 20° posto.

Uno dei primi obiettivi che le quattro associazioni si pongono è quello di portare Roma nelle prime 10 posizioni e competere con le altre capitali europee, come Parigi, Londra e Madrid. La centralità della Capitale nel settore turistico è evidente nei 5,6 miliardi di spesa in arrivi stranieri nel 2016 e nella pluralità di offerta che nessun altro territorio può vantare.

Il progetto, che nasce e si svilupperà con fondi privati, è stato condiviso fin dal primo momento con Roma Capitale e Regione Lazio, e vedrà la sua vera nascita entro il mese di giugno con la stipula dell’atto costitutivo.

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