Takyon come Vinted: arriva il marketplace dei “viaggi usati”
Permettere alle persone di rivendere prenotazioni alberghiere non rimborsabili. È la mission di Takyon, startup fondata nel 2021 da Antonio Picozzi, Giuseppe Monteleone e Niccolò Francesco Marino, che sfrutta l’evoluzione di internet e l’universo del web 3 per creare un innovativo marketplace secondario dei viaggi, un po’ come hanno fatto i vari Vinted e Vestiaire Collective nella moda.
Oggi la nuova piattaforma Takyon – live da quattro mesi – conta 25 hotel partner per un volume di gross booking pari a 250mila euro e un tasso di rivendita del 2,5%, che in prospettiva futura conta di toccare una percentuale che si aggira al 10%, «non oltre, non vogliamo creare un mercato speculativo», ha spiegato Picozzi, cofounder e ceo di Takyon, ai giornalisti presenti alla conferenza online “Come Blockchain e Nft trasformano la prenotazione turistica”.
DAL WEB 1 AL WEB 3. «Internet si è evoluto passando dal web 1 al web 3 – ha raccontato il ceo – Inizialmente c’era solo la possibilità di scrittura, poi si è giunti all’interazione fino al concetto di proprietà, passando da uno status centralizzato alla decentralizzazione. Gli elementi chiave del web 3 sono quattro: innanzitutto la tecnologia blockchain, che garantisce la sicurezza e l’immutabilità dei dati e delle transazioni. A seguire la proprietà digitale tramite token e Nft, con lo scambio di valore a mezzo criptovaluta. Infine il wallet per l’identificazione degli utenti e la gestione delle risorse digitali».
Il web 3, attualmente, viene applicato per la fidelizzazione dei clienti, con programmi di loyalty e reward basati sugli Nft per migliorare la customer experience in tutte le fasi del viaggio; sui sistemi di pagamento, con la creazione di soluzioni di pagamento dirette per ridurre i tempi di gestione e i rischi e per la targetizzazione di nuove nicchie; per avere un miglior tracciamento delle informazioni e per la rivendibilità delle prenotazioni.
«Noi abbiamo scelto una sola applicazione e abbiamo optato per la rivendibilità delle prenotazioni», accompagnando gli utenti in questo nuovo mondo con una transizione che possiamo definire soft. «Noi creiamo esperienze web 2.5, quindi prendiamo le opportunità del web 3, che utilizziamo come infrastruttura tecnologica, e trasformiamo le prenotazioni in Nft – prosegue Picozzi – Ma la user experience è web 2 e la compravendita la faccio in euro».
IL CASO DELLE PRENOTAZIONI PERSE. Solo in Europa 100 milioni di persone ogni anno annullano una prenotazione alberghiera chiedendo un rimborso o perdendo tutti i soldi; si generano qualcosa come 20 miliardi di euro di prenotazioni da dover rigestire. «Takyon ha messo dunque a punto una soluzione win-win per i viaggiatori che comprano stanze non rimborsabili e hotel – aggiunge Picozzi – che rispettivamente si ritrovano con flessibilità e possibilità di recupero dei soldi spesi e cashflow immediato e garantito. Il cliente, in pratica, prenota tramite il sito web dell’hotel partner e oltre alla conferma dell’albergo riceve una email di Takyon, in cui è presente un link da cliccare per poter agganciare la prenotazione al proprio account e atterrare nella pagina Takyon, che mi dà appunto la possibilità di rivendere il mio servizio».
E se la mission guarda solo agli hotel, la vision è certamente ancora più ambiziosa: abilitare la rivendita di qualsiasi prenotazione di servizi turistici, come le esperienze, i trasporti e la cena in un ristorante. «Ad aprile contiamo di arrivare a 100 hotel – conclude il manager – A fine anno, invece, ci siamo posti l’obiettivo di averne almeno 1.000 sugli oltre 200mila in Europa. L’hôtellerie e il turismo in generale sono un ambito ampio e si può fare, per gradi e senza disorientare le persone nel gigantesco mondo online, tanta innovazione».