by Claudia Ceci | 19 Luglio 2021 9:38
Tempo di nuovi controlli e tamponi per le regioni italiane. I territori rispondono all’incremento della variante Delta del Covid-19 e prendono contromisure per arginare il contagio.
Con l’arrivo dei turisti, il ritorno dei residenti che hanno viaggiato all’estero e al contempo la volontà di salvare la stagione turistica, alcune regioni stanno applicando preventivamente regole a garanzia della sicurezza dei viaggiatori e dei residenti.
Sono attualmente cinque le regioni sotto monitoraggio e che potrebbero rientrare in zona gialla a partire dal 26 luglio: Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania.
Ma intanto la Sicilia è già corsa ai ripari con il tampone obbligatorio – annunciato il 15 luglio – per chi arriva da Malta, Spagna, Portogallo e da Paesi extra Ue (per ora India, Brasile, Bangladesh e Sri Lanka). È l’esito dell’ordinanza firmata dal governatore siciliano Nello Musumeci, che si è detto invece contrario all’idea del presidente francese Emmanuel Macron – sposata dalla Grecia[1] e ora presa in considerazione dal governo italiano[2] – di consentire l’ingresso nei locali pubblici, agli eventi o sui mezzi solo ai possessori di green pass. Punta per questo su maggiori controlli a monte, anziché limitare la libertà di circolazione delle persone. In alcuni Comuni della Regione è anche tornato l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.
La Sardegna è al lavoro su un’ordinanza per ripristinare i tamponi all’ingresso in porti e aeroporti. I controlli obbligatori dovrebbero riguardare chi arriva dalle cosiddette zone a rischio, dove la variante Delta sta subendo il maggiore incremento: Spagna, Regno Unito, Portogallo, Francia.
In Abruzzo il presidente della regione Marco Marsilio ha già disposto l’obbligo di tampone per chi arriva da Malta, Spagna e Regno Unito.
L’Emilia Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini, sta valutando un’ordinanza per implementare i controlli sugli arrivi, visto l’aumento dei casi nella regione e in particolare nella provincia di Rimini.
In fase di valutazione anche la regione Piemonte, dove i contagi stanno aumentando, ma non i ricoveri al momento.
La diffusione della variante Delta aggravata da una certa enfasi mediatica, spesso con titoli a effetto, starebbe comunque già frenando le partenze degli italiani[3]: nell’ultima settimana Fiavet ha rilevato un calo del 50% delle prenotazioni, sia per l’estero che per la stessa Italia. «La Farnesina che consiglia i viaggiatori di non spostarsi suppongo quindi che abbia risorse per far sopravvivere un comparto che genera per questo Paese il 13,5% del Pil – dice la presidente Fiavet Ivana Jelinic – Abbiamo apprezzato gli sforzi del Ministero del Turismo, l’impegno in prima persona di Massimo Garavaglia. Noi di Fiavet abbiamo viaggiato verso i Paesi che per primi hanno aperto, per dimostrare alle persone come poter tornare a muoversi. E proprio mentre alzavamo la testa, tra mille difficoltà, noi agenzie di viaggi e tour operator siamo colpiti dal fuoco amico delle istituzioni. Sulla pelle delle piccole imprese pesa questa situazione di caos vergognoso».
Jelinic chiede regole e chiarezza. «Un green pass europeo che doveva vederci sotto un cappello unitario e invece ci costringe a capire ogni giorno cosa fare per andare in ogni singolo diverso Paese, affogati da una burocrazia digitale che si sta rivelando peggio di quella cartacea: numeri verdi che non rispondono, tamponi per vaccinati, formulari che vanno in tilt, assembramenti a casaccio con o senza mascherina – sottolinea – Bisogna seguire linee unitarie, avere regole certe. Lo stesso dicasi per le Regioni italiane. Ci sono alcuni governatori che chiedono al ministero della Salute di non considerare i contagi, quanto piuttosto le persone in terapia intensiva. Altri presidenti che annunciano invece nuove chiusure, tamponi all’ingresso della Regione. Fiavet non vuole chiusure, vuole regole. I legislatori devono legiferare per consentirci di programmare».
E ancora, la presidente Fiavet interviene sulla questione mediatica. «Aggiungo, infine, che i clickbait e le fake news stanno facendo carne da macello di una intera categoria di aziende e quindi di persone. Bisogna tornare a un clima di maggiore serenità: si può sicuramente viaggiare, ma con responsabilità maggiore da parte di ognuno di noi», conclude.
Una prima fotografia di quanto sta accadendo la fornisce un’analisi di Coldiretti: sono meno di 1,5 milioni gli italiani che hanno deciso di trascorrere una vacanza all’estero. E se la stragrande maggioranza resterà all’interno dei confini nazionali, un italiano su tre è orientato a rimanere nella propria regione.
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