«Come in una operazione chirurgica: nessuno dice al paziente che tutto procederà senza dolore». Così il primo ministro portoghese, Antonio Costa, aveva parlato la scorsa estate di quella che sarebbe stata la ristrutturazione di Tap Air Portugal, utile anche a far approvare dall’Unione Europea gli aiuti statali del valore di 1,2 miliardi di euro.
Ristrutturazione da avviare anche in seguito alla scelta del governo di aumentare il suo peso azionario all’interno della compagnia aerea (controlla il 72,5%) per salvarla dalla crisi causata dalla pandemia.
Così Tap si prepara a ridurre la sua flotta e tagliare posti di lavoro, seguendo lo stesso destino che sta interessando la quasi totalità della aerolinee nel mondo. Dovrebbero essere 3.600 i licenziamenti (su un totale di 10.600 dipendenti) e circa 17 gli aeromobili da sacrificare.
Non è ancora chiaro, però, se Tap opererà cambiamenti significativi al suol network. Entro 10 giorni, infatti, il board della compagnia dovrà presentare il piano ufficiale di ristrutturazione, ma le prime indiscrezioni hanno messo in stato di allerta i sindacati dei lavoratori che giudicano i tagli eccessivamente drastici.