by Fabrizio Condò | 11 Gennaio 2023 13:33
Sciopero di una settimana del personale di cabina di Tap Air Portugal per protestare contro i tagli salariali. Ad annunciare la mobilitazione, prevista dal 25 al 31 gennaio, l’Unione nazionale del personale dell’aviazione civile in una nota.
La decisione arriva durante le trattative per un nuovo accordo aziendale tra il personale di cabina e Tap, ma la nuova proposta presentata dalla compagnia a fine dicembre, con l’obiettivo di evitare una nuova agitazione, è stata respinta da un’assemblea generale del sindacato.
L’Unione nazionale del personale dell’aviazione civile, infatti, aveva proclamato uno sciopero del personale di cabina Tap per l’8 e 9 dicembre scorso, che aveva causato la cancellazione preventiva di 360 voli e perdite stimate in 8 milioni di euro, secondo quanto riferisce il direttore generale di Tap, la francese Christine Ourmières-Widener.
Proprio a inizio gennaio il ministro delle Finanze portoghese, Fernando Medina, ha siglato un ordine per approvare l’ennesimo aumento di capitale della compagnia[1], pari a 980 milioni di euro, ratificato dopo il via libera arrivato dalla Commissione Ue. L’impegnativo programma di ricapitalizzazione verrà ultimato a fine 2023.
La compagnia di bandiera lusitana sta attraversando un periodo difficile, acuito dalla pandemia, e ha attirato l’interesse del Gruppo Air France-Klm, Lufthansa e del Gruppo Iag, di cui fanno parte Iberia e British Airways. Air Portugal è tornata nelle mani dello Stato nel 2020, in cambio dell’applicazione di un piano di salvataggio da 3,2 miliardi di euro imposto da Bruxelles. Piano che prevedeva, tra l’altro, una riduzione della forza lavoro, dei salari e della flotta. Attualmente Tap annovera oltre 6.600 dipendenti, ha una flotta di 75 aeromobili e nel 2021 ha fatto registrare un fatturato di circa 1,4 miliardi di euro.
A fine dicembre, inoltre, Tap è stata al centro di una polemica legata all’uscita di scena di Alexandra Reis, membro del consiglio di amministrazione, che aveva lasciato la compagnia lo scorso febbraio con un’indennità di 500.000 euro: nominata Segretario di Stato al Tesoro, ha dovuto presentare le dimissioni due settimane fa su richiesta del ministro delle Finanze.
In seguito, sono arrivate altre dimissioni, in seno al governo. Su tutte quella del ministro delle Infrastrutture, responsabile Tap, Pedro Nuno Santos, e del suo segretario di Stato Hugo Santos Mendes.
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