Dopo il j’accuse dei media nazionali sul fenomeno dell’evasione della tassa di soggiorno a Roma, arriva la smentita del presidente di Federaberghi Roma Giuseppe Roscioli, che sempre a mezzo stampa ha ridimensionato l’accusa, precisando che su oltre 1.200 alberghi nella Capitale, risulterebbero solo una dozzina di casi di evasione, ovvero di albergatori che non hanno versato la gabella nelle casse del Comune.
Roscioli, tra l’altro, ha invitato gli organismi di vigilanza preposti a compiere controlli più serrati nel circuito b&b, dove risulterebbero sacche di evasione ben più vaste. Ma i media generalisti insistono nel ritenere che il fenomeno riguarda soprattutto gli albergatori, e quindi l’hôtellerie certificata e più qualificata dell’incoming capitolino, con un danno erariale di alcuni milioni di euro.
No comment da parte del Comune di Roma, poichè i calcoli definitivi non sarebbero ancora disponibili. Secondo le stime dell’Osservatorio sulla Tassa di Soggiorno di Jfc, invece, il valore complessivo per il 2018 sarebbe intorno ai 507 milioni di euro, una cifra superiore agli incassi del 2017 che si erano fermati a circa 465 milioni di euro.