by Redazione | 21 Febbraio 2025 15:31
Oltre 1 milione di euro. Questo è l’ammontare del risarcimento richiesto dalle Corte dei Conti del Lazio alle strutture alberghiere di Roma per il mancato riversamento della tassa di soggiorno. Cifre rese note dal procuratore regionale della magistratura contabile Paolo Luigi Rebecchi, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025.
Nel dettaglio, Rebecchi ha spiegato che anche nel 2024 sono state portate avanti «azioni nei confronti dei suddetti agenti contabili in particolare con riferimento a strutture nell’ambito del comune di Roma, con una richiesta risarcitoria complessiva di euro 1.188.450,88. È stata inoltre promossa un’azione relativamente a un comune laziale in ordine al mancato versamento di imposte conseguente alla nullità degli atti di accertamento».
Tra l’altro, come precisato dal Dipartimento delle Finanze, l’omessa presentazione della dichiarazione annuale ai fini dell’imposta di soggiorno è punita con la sanzione pari al 25%[1] (un quarto del 100%) dell’imposta indicata in dichiarazione, anche se integralmente versata.
Un milione di euro è una cifra importante, che va però rapportata all’importo complessivo. La città di Roma infatti è al vertice della classifica dei Comuni con il maggior gettito derivante dalla tassa di soggiorno[2], con un incasso di quasi 287 milioni di euro nel 2024, “più di un quarto del totale nazionale”.
Dati che sono inclusi nel report pubblicato di recente[3] dall’Osservatorio nazionale di Jfc, in base al quale nel 2024 a livello nazionale, per la prima volta, gli incassi generati dai turisti che pernottano in città d’arte e località di villeggiatura hanno superato il miliardo di euro. E la capitale anche per il 2025, l’anno del Giubileo[4], è destinata a rimanere ai vertici di questa graduatoria.
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