Tassa di soggiorno al debutto da Manfredonia a Porto Venere
Un monitoraggio dell’applicazione della tourist tax è effettuato da Jfc attraverso il suo Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno.
«Nel 2019 sono 51 i Comuni che l’hanno introdotta ex novo – fa sapere Massimo Feruzzi, amministratore unico della società di consulenza turistica – Tra questi Sassari, Imperia, Nizza Monferrato, Manfredonia, Varallo, Terme Vigliatore, Lavagna, Bordighera, Martina Franca, ma anche Brescia, Pitigliano, Castrocaro Terme, Diano Marina, Palau, Alassio, Alba Adriatica, Arzachena, Tortoreto, Porto Venere. Poi ci sono altri 46 Comuni che hanno approvato o applicato un aumento delle tariffe nel 2019. Per quest’anno le prime previsioni di incasso indicano una cifra pari a 604 milioni di euro».
Spinosa la questione dell’home sharing, secondo Feruzzi. «Molti Comuni – afferma – hanno definito (o lo stanno facendo) accordi con piattaforme come Airbnb con l’obiettivo di incassare il più possibile. E così, in effetti, avviene. Ma se è vero che Firenze ha incassato lo scorso anno ben otto milioni e 803mila euro, è altresì vero che, allo stato attuale, la mancata fornitura dei dati all’Agenzia delle Entrate e la conseguente non accettazione della cedolare secca – che invece è un obbligo di legge – rende Airbnb soggetto che “copre” host evasori, siano essi totali o parziali. E che non pagano neppure la Tari».