Tavolo Garavaglia-associazioni:
«Solo così ripartirà il turismo»
Alcune delle principali associazioni di categoria del turismo organizzato, Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fiavet e Fto, ma anche Confturismo, hanno svolto il loro primo incontro con il ministro Massimo Garavaglia. Le sigle associative hanno presentato il quadro di quello che è uno dei comparti più colpiti dalla pandemia, che da marzo scorso ha registrato un calo di fatturato superiore al 90% e che, praticamente da un anno, è rimasto in “lockdown”.
Le perdite registrate nel solo 2020, viene confermato al neo ministro del Turismo, ammontano a circa 12 miliardi di euro. Tra le priorità più urgenti, i presidenti di Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fiavet e Fto fanno sapere di aver invocato di sbloccare subito i pagamenti delle risorse già approvate e stanziate, in riferimento ai 400 milioni di euro a Bilancio di cui Garavaglia ha anche fatto cenno in una delle sue ultime interviste, quella a Porta a Porta.
Per non dilatare ulteriormente le tempistiche, che risulterebbero incompatibili con la stessa sopravvivenza delle imprese, “è indispensabile che venga assicurata la continuità amministrativa nel passaggio di competenze al nuovo ministero – si legge nel comunicato congiunto di Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fto e Fiavet – Ad oggi il 40% delle imprese non ha ancora ottenuto il pagamento integrale dei primi ristori previsti dal decreto Mibact del 12 agosto 2020, ed è ancora in pending l’invio della richiesta di autorizzazione alla Commissione europea per recepire l’innalzamento della soglia del temporary framework e per i pagamenti dei contributi superiori a 800mila euro”.
E ancora, si è espressa la necessità di affrontare, nel decreto Sostegno di prossima emanazione e nei successivi decreti, l’importante tema della copertura delle perdite subite da agosto 2020 in poi, per un fabbisogno stimato in almeno 650 milioni di euro, e l’importanza di definire criteri più equi che tengano conto delle imprese turistiche escluse dai ristori, tra cui quelle di nuova apertura, e del mix di fatturato intermediazione-organizzazione.
È stata richiesta l’estensione della durata delle agevolazioni fiscali, delle sospensioni contributive e degli ammortizzatori sociali per le imprese del settore, oltre alla decontribuzione per tutte le aziende che decidano di far rientrare i dipendenti dalla cassa integrazione fino a dicembre 2021. In aggiunta, si è ribadita l’esigenza di favorire e agevolare la ripartenza dei viaggi in sicurezza, al fine di consentire alle imprese di “salvarsi da sole”. A tal proposito, prosegue la nota, “è stato evidenziato il vuoto normativo che oggi consente di recarsi in alcuni Paesi esteri, prevalentemente dell’area Schengen, ma allo stesso tempo, non considera il viaggio un giustificato motivo per spostarsi dal proprio comune o dalla propria regione verso l’aeroporto di partenza in caso di limitazioni agli spostamenti derivanti dai colori assegnati alle Regioni”.
I cinque presidenti delle associazioni di categoria del turismo organizzato hanno ribadito che questi spostamenti riguarderebbero persone in possesso di un certificato di negatività al Covid, e che lo spostamento sarebbe limitato al tragitto dalla propria abitazione all’aeroporto. La richiesta fatta “è che il possesso di un comprovato titolo di viaggio costituisca un giustificato motivo per effettuare lo spostamento. Si è poi sottolineata l’esigenza di allineare con l’Ue i corridoi aperti (vedi Alpitour, Veratour o anche Settemari, ndr), e proprio su questo punto il ministro ha riferito di aver partecipato a una riunione con gli altri ministri del Turismo europei per la definizione di protocolli condivisi per una riapertura coordinata del traffico internazionale, in particolare in area Schengen”.
Infine, la proposta di un tax credit per incentivare i viaggiatori a riutilizzare i voucher in loro possesso prenotando un altro viaggio, anziché chiederne il rimborso. Così come è stata richiesta la conferma del tavolo di crisi permanente, precedentemente istituito al Mibact, volto a monitorare costantemente l’evolversi della situazione e delle misure adottate.
ANCHE CONFTURISMO INCONTRA GARAVAGLIA. «Al ministro Garavaglia, che mi ha ricevuto e ascoltato con attenzione, disponibilità e cordialità – ha commentato Luca Patanè, presidente di Confturismo – abbiamo chiesto di convocare quanto prima un tavolo sulle azioni più urgenti da porre in campo per aiutare tutto il settore del turismo, salvare l’estate e la seconda parte dell’anno: un luogo dove le rappresentanze delle imprese possano confrontare la loro vision con quella delle amministrazioni territoriali, agendo sinergicamente in questo momento estremamente delicato. Confturismo presenterà, inoltre, proposte progettuali concrete da inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per accedere ai fondi di NextgenerationEu e per creare investimenti anche nel digitale per favorire la ripresa».
«Il turismo italiano – ha concluso Patanè – ha chiuso un 2020 catastrofico e affronta un 2021 senza segnali di ripresa, almeno per tutto il primo semestre, con interi comparti che dovranno trasformarsi radicalmente dopo la crisi. Tuttavia è proprio questo il settore su cui puntare per lanciare la ripresa dell’intero sistema Paese, senza commettere l’errore di cedere importanti segmenti del valore aggiunto generato, cosa che i nostri principali competitor attendono con ansia».