by Redazione | 9 Novembre 2023 11:11
Dopo un triennio negativo, a causa del Covid e delle restrizioni di viaggio, nel 2023 il tax free shopping torna a vedere la ripresa. Numeri ancora lontani dal pre pandemia, ma i segnali incoraggianti per il pieno recupero del settore ci sono.
A partire dalla proposta di abbassamento della soglia minima di spesa a 70 euro[1] prevista nella Legge di Bilancio.
Ed ecco la fotografia dei dati relativi ai primi nove mesi del 2023 presentati da Planet durante il 28° Pambianco Fashion Summit.
È Parigi la regina europea del tax free, nell’anno in cui l’Europa ha recuperato mese dopo mese, grazie al ritorno dei turisti internazionali, portando il periodo gennaio-settembre a registrare un calo del 16% rispetto al 2019.
La Francia è la nazione che si avvicina di più ad agguantare la piena ripresa, riportando un calo del 2,8% rispetto al 2019 grazie al mese di settembre a +3% rispetto al pre Covid. La capitale Parigi, appunto, segna un -4% rispetto al 2019 e da sola rappresenta il 35% del mercato tax free europeo.
Lontane dal pareggio Germania, Italia e Spagna, con una forbice negativa a doppia cifra. Roma, Milano, Madrid e Barcellona, infatti, contano per il 15% degli acquisti tax free in Europa. Osservando le nazionalità, il 2023 segna un ribaltamento rispetto al pre pandemia: se nel 2019 erano i cinesi ai vertici della classifica con una quota del 30%, oggi sono scesi al 10% superati dagli statunitensi, i cui acquisti rappresentano il 29% del mercato.
Il connubio arte-moda continua a essere un forte richiamo per i turisti internazionali. È la formula vincente di Milano, Roma e Firenze che rappresentano insieme il 50% della spesa tax free in Italia e registrano un valore di transazione media (Atv) superiore ai 1.000 euro.
La fine delle misure anti contagio ha segnato il boom dei turisti dagli Stati Uniti, che superano quelli in arrivo dalla Cina con acquisti in crescita del 65% rispetto al 2019 e un Atv superiore ai 1.400 euro speso soprattutto (90%) in beni di lusso. La Cina resta comunque un bacino rilevante di visitatori verso l’Italia e le sue mete dello shopping: il segmento luxury, su cui gravita il 63% delle transazioni, fa lievitare l’Atv fino a oltre 1.700 euro. Avanza la Gen Z, il cui Atv è volato del 60% rispetto al 2019. Se prima della pandemia rappresentavano solo il 2% degli acquisti, oggi rappresentano il 10% del giro d’affari tax free dei visitatori cinesi.
A incentivare ulteriormente i consumi dei turisti non europei potrebbe essere la norma inserita nella prossima Legge di Bilancio che prevede la diminuzione della soglia minima di spesa da 154 a 70 euro.
«Nel 2023 abbiamo messo le basi per accelerare la piena ripresa sui livelli pre pandemia e registrato nuovi comportamenti da parte dei turisti internazionali che definiranno le tendenze del futuro – ha commentato Stefano Uggeri, svp and managing director retail Italy di Planet – Lo shopping tax free rappresenta un volano fondamentale per il Made in Italy, per questo vediamo con favore la decisione del governo di abbassare la soglia minima di acquisto. Un provvedimento che, oltre a rendere il nostro Paese più attrattivo agli occhi dei turisti extra europei, avrà benefici su tutto l’indotto, in particolare sui piccoli commercianti. Speriamo che il Parlamento approvi la norma in tempi brevi».
Planet ha inoltre presentato i risultati dello Shopping Sentiment Report 2023, che ha fotografato comportamenti e aspettative degli shopper internazionali online e fornito un ritratto dettagliato dei consumatori italiani. Sul fronte pagamenti, gli italiani preferiscono PayPal (71%) e le carte di credito o debito (60%), ma circa un terzo utilizza anche le prepagate.
Comprare con la propria valuta è un aspetto considerato importante da più del 42% degli intervistati (quasi 9 su 10 pagherebbero con la propria valuta se ne fosse offerta la possibilità): conoscere il prezzo esatto nella valuta locale è considerato più vantaggioso (34%). A rendere positiva la shopping experience online è soprattutto la semplicità del procedimento di reso e di cambio (43%), la presenza del proprio metodo di pagamento preferito (39%), la visibilità dello stock (37%) e l’offerta di diverse possibilità di consegna, a casa o in negozio (35%).
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